Evento: Arte per immagini. Interviste a dodici grandi artisti del nostro tempo
27/04/2021 - 27/05/2021
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Data di inserimento: 27/04/2021 - 16:06
Luogo: Lanciano (CH) - Abruzzo
Data di inizio: 27/04/2021
Data di fine 27/05/2021
Descrizione
Tra le novità editoriali della Casa editrice Carabba si segnala il volume “Arte per immagini. Interviste a dodici grandi artisti del nostro tempo” di Anna Maria Santoro, con prefazione di Elena Pontiggia, postfazione di Gabriele Simongini e apparato bio-bibliografico a cura di Valentina Cocco.
Il libro offre uno spaccato della pittura figurativa italiana dal secondo dopoguerra a oggi attraverso le interviste ad alcuni dei suoi protagonisti – Claudio Bonichi, Ennio Calabria, Bruno Caruso, Armando De Stefano, Omar Galliani, Carlo Guarienti, Franco Mulas, Romano Notari, Ruggero Savinio, Giuliano Vangi, Piero Vignozzi, Giuseppe Zigaina – individuati grazie al supporto del gallerista e mecenate Alfredo Paglione, che nella sua storica Galleria Trentadue di Milano ha seguito e trattato quasi tutti gli artisti intervistati.
Esito di tanti anni di lavoro e di innumerevoli viaggi attraverso Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Campania, affrontati da Anna Maria Santoro tra il 2012 e il 2019 per incontrare gli artisti nei loro studi, il volume riporta i dodici racconti di vita all’interno delle complesse dinamiche sociali, antropologiche e storiche che hanno caratterizzato il panorama culturale italiano del XX secolo: la guerra, la diatriba su astratto e figurativo, le scoperte di fisica quantistica, il Sessantotto, l’intervento degli Stati Uniti nel mercato dell’arte, la chiusura dei manicomi. Nel testo-intervista non vengono riportate le domande: la narrazione si sviluppa in un continuum, che comprende anche la descrizione degli atelier e dei luoghi in cui gli artisti hanno lavorato e vissuto, in una sintesi di immagini paesaggistiche, o di cronaca, che evocano le atmosfere e gli stilemi delle loro opere. L’ultima biografia, dedicata ad Omar Galliani, è stata invece tratteggiata a partire da uno scambio epistolare.
«Una delle cose più utili che un critico possa fare – scrive Elena Pontiggia – è ascoltare gli artisti e riportare le loro parole. […] L’opera d’arte, ha dimostrato Gadamer, ha infiniti significati e il suo significato ultimo è la somma di tutte le analisi possibili. Tuttavia una cosa è imporre una lettura a senso unico, una sorta di pensiero unico dell’interpretazione; un’altra (ben altra) è sentire un artista che ci rivela qualcosa di sé. E non si ringrazierà mai abbastanza chi lo sollecita a farlo. Così quando Anna Maria Santoro mi ha inviato il suo manoscritto, consigliata da Alfredo Paglione (che capisce di pittura come pochi e conosce il mondo dell’arte come nessuno), mi sono precipitata a leggerlo, trovando tante cose interessanti da imparare, da sottolineare, da tenere a mente. […] Ne riporto solo tre esempi. Romano Notari, il grande mistico della pittura contemporanea, ci dice: “Chi guarda le mie opere deve capire e sentire che dentro c’è vita e che c’è amore… Perfino questo colore soave mio nasce dall’anima, da una tecnica non vaga ma precisa e la forza di dipingere la luce mi è aumentata. Come? Annullando l’ombra”. Tutta da leggere è poi l’intervista a Ruggero Savinio, che racconta dello zio Giorgio de Chirico, del padre Alberto Savinio e di sé, in pagine da vero narratore. Anche se non bisogna dimenticare la sua precisazione: “Mi sento più pittore che scrittore: la pittura è stata la prima cosa alla quale mi sono dedicato, e la scrittura, comunque, gira sempre intorno alla mia pittura”. Commuove infine la testimonianza di Omar Galliani quando parla del figlio Massimiliano, pittore di raro talento che ci ha lasciati troppo presto. Né Anna Maria, quando poneva le domande, né Omar, quando le rispondeva, sapevano che il destino del giovane artista stava per compiersi. Ma la scrittura serve anche a questo: a conservare».
«Non sono semplicemente dodici interviste ad altrettanti artisti – aggiunge Gabriele Simongini – quelle raccolte in questo godibile libro di Anna Maria Santoro. Tutte, tranne una, sono nate dall’incontro dell’artista nel suo studio e diventano quasi un racconto in cui domina la narrazione del protagonista senza che ci sia un’intrusione evidente dell’intervistatrice che però è lì, riservata ma ben attenta e sensibile, presente nell’introdurre e contestualizzare l’intervista, nell’inserire osservazioni e descrizioni sempre puntuali e nell’innescare le risposte senza mettere le domande nel testo. Ne viene fuori, per ciascun artista, un insieme fluido di ricordi, riflessioni, intenzioni, pieno di umanità ma anche di tante testimonianze sull’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. E poi non va sottovalutata la vena… sempre misurata e mai fuori dalle righe negli incipit sintetici e poetici dedicati al viaggio per arrivare allo studio dell’artista creando un emozionante senso d’attesa per l’incontro imminente. […] E… entra in gioco l’omaggio ad una figura unica del panorama collezionistico e mecenatistico italiano, quell’Alfredo Paglione che con le sue donazioni ha gettato infiniti semi di bellezza … Così gli artisti protagonisti del libro sono stati tutti legati
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IN ART Obiettivo Fotografia
08/09/2017 - 01/10/2017
San Polo d'Enza (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
A Villa Genesio di San Polo d’Enza (RE), dall’8 settembre al 1 ottobre 2017, un viaggio attraverso la fotografia contemporanea con “IN ART Obiettivo Fotografia”, esposizione collettiva curata da Elisabetta Margini con un testo di Toni Contiero.
La mostra, che per il terzo anno consecutivo porterà l’arte nelle stanze seicentesche di Villa Genesio, è realizzata in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza. Il vernissage si terrà venerdì 8 settembre alle ore 18.00, alla presenza degli artisti, della curatrice e dei rappresentanti delle Istituzioni.
In esposizione, le ricerche fotografiche di Fabrizio Artoni, Achille Ascani, Alle Basso, Eduardo Becchimanzi, Marco Borciani, Alessandro Brintazzoli, Alessandra Calò, Francesca Catellani, Antonio Cavicchioni, Toni Contiero (in collaborazione con Laura Cadelo, Corrado Costa, Compagnia Teatrale Pietribiasi Tedeschi), Daniele Corradini, Enzo Crispino, Marcello Grassi, Massimo Mantovani, Franco Monari, Marco Montanari, Carlo Vannini, Riccardo Varini. Nel giardino saranno inoltre presentate le sculture in ferro zincato di Oscar Accorsi.
«Scatti svelati – spiega Elisabetta Margini – dove stile e tecnica non sono lo scopo o il fine, ma un mezzo per realizzare immagini che nascono ben prima della ripresa. Negativi e positivi che riassumono una visione personale e originale della realtà a prescindere dal soggetto che, a sua volta, si trasforma in espressione d’arte e momento di storia. Obiettivi in movimento, desiderosi di scoprire, emozionare, catturare. Soggetti, luoghi, ambientazioni, geometrie, prospettive reali o surreali, ispiratrici di un progetto artistico da perpetuare nel tempo».
«Il Fotografo ai tempi della Rete – aggiunge Toni Contiero – è un essere bulimico, onnivoro, multimediale, contaminato, che non può più limitarsi e deve osare, talvolta restringendo il campo d’azione, limitando, fedele al proprio diktat interiore, la propria ricerca a ciò che conosce veramente, cioè le proprie ossessioni. Per assurdo, porsi dei limiti significa aprirsi a nuove prospettive, “alla calma, al lusso e alla voluttà” di prendersi il tempo per riflettere e capire. Ammirare la Luce: the inmost light, una luce intima, che ha a che fare con la parte più segreta e nascosta dello spirito di un artista».
Il percorso espositivo si snoderà dalle cantine di Villa Genesio sino al solaio, attraverso il salone al piano terra e le stanze del primo e del secondo piano. Una seconda parte della mostra sarà allestita all’interno dell’ex casa del custode e nell’annesso giardino.
Villa Genesio (Via Don P. Borghi 14, San Polo d’Enza, Reggio Emilia) sarà aperta al pubblico il venerdì con orario 15.00-22.00, sabato e domenica ore 10.00-22.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 241729, biblioteca@comune.sanpolodenza.re.it, www.comune.sanpolodenza.re.it, www.facebook.com/villagenesio.
Villa Genesio è un’antica dimora residenziale con giardino risalente al XVII secolo di proprietà della famiglia Margini-Villa, il cui cognome ha origine dal luogo di provenienza “Villa delle Ville”. Tommaso Villa e successivamente il figlio Genesio modificarono in piccola parte, nel corso del XIX secolo, l’impianto originale. L’attuale configurazione risale ad ulteriori interventi eseguiti nel XX secolo ad opera degli eredi. La grande cantina con il pozzo e la raccolta di reperti lapidei sono documento storico di notevole interesse. Dal 2015 Villa Genesio ha aperto le sue porte all’arte contemporanea: nel 2015 l’Associazione Culturale Merende d’Artista, in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza, ha presentato “Who Où. Arte fuori luogo”; nel 2016 Villa Genesio, in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza, ha presentato “IN ART nel segno del contemporaneo”, a cura di Lia Bedogni, Elisabetta Margini, Riccardo Varini. Nel 2016, in concomitanza con la mostra, sono state inoltre recuperate e aperte al pubblico le stanze dell’ex casa del custode.
Davide Maria Coltro. Pax Naturae
21/05/2022 - 24/07/2022
Verona (VR) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
Dopo il successo della mostra milanese allo Studio Museo Francesco Messina e la prima personale in Svizzera, Davide Maria Coltro torna a Verona, sua città natale, con una rassegna monografica negli spazi di Kromya Art Gallery (via Oberdan, 11c). Curata da Alberto Fiz, l’esposizione Pax Naturae sarà inaugurata sabato 21 maggio alle ore 18.00.
Il tema scelto dall’artista appare particolarmente attuale nella fase di profonda incertezza che stiamo vivendo. Con Pax Naturae, il Quadro Mediale inventato da Coltro nel 2001 si fa, infatti, interprete della natura come elemento teso verso una progressiva pacificazione.
Paesaggi, cieli, arborescenze assumono in questa prospettiva un nuovo significato dove l’intervento digitale coglie l’aspetto totalizzante di una natura in perenne trasformazione: «Il Quadro Mediale per sua stessa definizione è sempre cangiante, predisposto ad assorbire il flusso continuo delle immagini e proprio per questa ragione diventa lo strumento ideale per mettersi in relazione con l’infinito naturale», afferma Alberto Fiz.
La mostra propone oltre 30 opere e un ciclo inedito dove l’artista analizza la trasformazione di elementi floreali visti dall’alto attraverso un procedimento lenticolare nel quale fotografia, pittura e tecnologia trovano una rinnovata sintesi: «Ogni volta che il visitatore entra in mostra si trova di fronte ad un lavoro differente, in progress, con continue alterazioni che superano la comunicazione istantanea per andare incontro al tempo della coscienza», spiega Coltro.
Il Quadro Mediale modifica la fruizione dell’opera d’arte in quanto consente di produrre un continuum estetico e iconico in perenne cambiamento. Non più, dunque, un dispositivo fisso come nel caso del video, ma un’opera che in base agli input dell’artista sviluppa un processo che non può essere determinato aprioristicamente.
In questa occasione l’opera di Coltro indaga il tema della nascita e della germinazione, come appare evidente nel ciclo delle arborescenze, dove «l’artista evidenzia quella crescita necessaria che si materializza davanti ai nostri occhi». Lo scrive Patrizia Nuzzo curatrice responsabile della GAM -Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona, lo spazio che in contemporanea con la mostra da Kromya Art Gallery presenta “Contemporaneo Non-Stop. Il respiro della natura”, dove sono esposti anche tre lavori di Coltro (l’artista è anche presente nella collezione permanente del museo) del medesimo ciclo.
La rassegna in galleria propone diversi piani di lettura e da ogni Quadro Mediale derivano le icone digitali prodotte in esemplare unico che sembrano fissare l’istante frantumando il flusso temporale: «Sono Filiazioni, ovvero opere generate dal Quadro Mediale ma di lettura indipendente, che divengono memoria del continuo divenire», afferma Coltro. «È la fase in cui lo sguardo si deposita sull’immagine e ne cattura i contenuti». Si tratta di un procedimento con il quale l’artista fissa la reminiscenza dell’immagine che all’interno del Quadro Mediale viene continuamente riformulata.
In occasione della mostra viene pubblicata un’ampia monografia di Coltro con la sua produzione degli ultimi vent’anni. Il volume, edito da Vanillaedizioni, è curato da Alberto Fiz e contiene testi di Aida Accolla, Chiara Canali, Luigi Codemo, Joseph di Pasquale, Marcello Francolini, Maria Fratelli e Patrizia Nuzzo, oltre a un’intervista all’artista di Gabriele Perretta.
Dal 13 al 15 maggio una bi-personale di Davide Maria Coltro e Giovanni Frangi viene presentata a Arte Fiera di Bologna, sempre negli spazi di Kromya Art Gallery.
L’esposizione Pax Naturae sarà visitabile fino al 24 luglio 2022, da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30, chiuso lunedì, domenica e 2 giugno. Ingresso gratuito. Per informazioni: T. +39 045 9788842, riccardo@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com, www.kromyartgallery.com, www.instagram.com/kromya_art_gallery, www.facebook.com/Kromyartgallery.
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Profeti in Patria - Cammini d'artista a Montecchio Emilia. Graziano Pompili
21/02/2016 - 28/02/2016
Verona (VR) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
Con la mostra personale di Graziano Pompili, in programma fino al 28 febbraio 2016 al Castello Medievale di Montecchio Emilia (RE), si apre la rassegna “Profeti in patria - Cammini d’artista a Montecchio Emilia” promossa dall’amministrazione comunale. L’intento del progetto è quello di permettere ai cittadini di conoscere gli artisti che vivono ed operano nel Comune non solo attraverso la loro opera ma anche grazie a momenti di incontro e confronto personali.
Curata da Sandro Parmiggiani, l’esposizione presenta una selezione di opere in terracotta realizzate negli anni ’70 e ’80. Come scrive, infatti, il curatore, «A partire dal 1978, e per almeno un decennio, la terracotta diventa il materiale elettivo di Pompili, che dà vita a un ciclo di particolare fascino, le “Ri-archeologie”, terrecotte che ripropongono lo splendore delle sembianze dell’antico, riemerso dagli abissi del tempo: mostrano, infatti, ferite e mutilazioni, accentuate dal fatto che l’artista le riduce in frammenti all’uscita dal forno di cottura, per poi ricomporle con ganci di ferro».
Il percorso espositivo, pensato per gli spazi del Castello, comprende un’opera monumentale nell’atrio d’ingresso (“Domotica”, 2008), la sequenza ritmica di “Archeologia del ‘900” nella stanza laterale e tre opere riferibili alla prima metà degli anni ’80 – “Grande scudo”, “Acrolito”, “Emmaus” – immerse nell’ombra dei sotterranei.
«Queste cinque opere sul tema delle Ri-archeologie – spiega Graziano Pompili – realizzate più di vent’anni fa, dopo essere state esposte in decine di spazi pubblici e privati, sia in Italia che all'estero, trovano ora posto all'interno del piccolo Castello medievale di Montecchio Emilia, un luogo “ideale” nel quale si instaura un dialogo privilegiato tra la scultura e lo spazio che la contiene».
Domenica 21 febbraio, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, l’artista sarà presente in mostra ed accompagnerà i visitatori alla scoperta delle opere esposte.
La personale è visitabile fino al 28 febbraio 2016 di lunedì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00, martedì e venerdì ore 15.00-18.00, mercoledì ore 9.00-13.00, sabato ore 9.00-12.00. Ingresso libero. Per informazioni: Biblioteca Comunale di Montecchio Emilia (tel. 0522 861864, biblioteca@comune.montecchio-emilia.re.it, www.comune.montecchio-emilia.re.it).
Il ciclo di iniziative che il Comune di Montecchio Emilia ha inteso dedicare a Graziano Pompili proseguirà fino a giugno 2016 con mostre temporanee, appuntamenti ed incontri. Il prossimo evento espositivo sarà dedicato alla “Via Crucis” realizzata dall’artista nel 2003. L’opera sarà allestita dal 19 marzo 2016 negli spazi di Casa Cavezzi, quattrocentesco palazzo nel centro storico di Montecchio Emilia.
Graziano Pompili nasce a Fiume nel 1943. La sua formazione avviene all’Istituto d’Arte Internazionale per la Ceramica di Faenza e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove nel 1977 diventerà docente di Scultura in marmo. Nel 1982 si stabilisce a Montecchio Emilia (RE). Molti sono i materiali con cui si è misurato nella sua attività di scultore: il marmo, la terracotta, il bronzo, il ferro, il legno e la pietra, realizzando anche opere di grandi dimensioni ed alcune installazioni. Tiene numerose mostre personali in Italia e all’estero, in musei pubblici e in gallerie private. Tra le recenti esposizioni, si segnalano: “La memoria del sacro” (Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 2006; MUSMA, Matera, 2013; Complesso Monumentale di Santa Maria della Vita, Bologna, 2014), “ORT” (Castello di Pergine Valsugana, Trento, 2011) e “Der Feldweg” (Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano, Grosseto, 2002). Vive e lavora tra Montecchio Emilia e Carrara.
Il Castello di Montecchio Emilia, di proprietà comunale, domina il centro storico ed è una delle più interessanti architetture fortificate matildiche della provincia. Non è nota la data della fondazione del Castello, esistente però già nel 1114 secondo un placito matildico, e denominato “Castrum vetus” nel 1259. Il suo primo nucleo probabilmente esisteva già nel X sec. d.C. La Rocca fu, nel XIII sec., oggetto di aspre contese fra i Vescovi e il Comune di Parma. Successivamente si avvicendarono, nel dominio del Castello, i Vicedomini e importanti famiglie afferenti alle signorie dei Visconti e degli Este. Nel 1426 Montecchio passò definitivamente sotto il controllo degli Estensi e, per la sua notevole importanza strategica, nel 1562 fu elevato a Marchesato. Fino all'Unità d'Italia – con la breve eccezione del periodo napoleonico – Montecchio seguì le sorti del Ducato Estense. Per secoli e fino al 1960, la Rocca fu adibita a carcere mandamentale.
MOSTRA “RIENTRO”, PERSONALE DI PITTURA DELL’ARTISTA MARIA MAKAROV
16/09/2016 - 30/09/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Venerdì 16 settembre alle ore 18,00, presso il Caffè Boetto di Padova, Via dei Tadi 55, inaugurerà la mostra personale di pittura “Rientro” dell’artista Maria Makarov.
A cura di Maria Palladino.
Maria Makarov è un’artista completa, la cui esperienza spazia attraverso tutti i generi e le tecniche, per esplorare ogni possibilità espressiva e di scoperta, di avvicinamento operativo, concettuale ed emotivo alla realtà. Quest’ultima viene riprodotta in maniera realistica nella sua grafica e pittura, al fine di riviverla, dall’esterno e dall’interno, farla propria e restituirla al pubblico filtrata e arricchita dalla gradevole ironia, comprensione umana e capacità di cogliere l’essenza, lo spirito delle cose, che è l’aspetto fondamentale della sua personalità di donna e di pittrice.
I dipinti ad acquerello e china su carta esposti nella personale “Rientro”, sono in gran parte ispirati ai paesaggi e agli interni della città di Padova - in cui risiede da quattro anni - e in particolare al Caffè Boetto a cui la mostra è dedicata. Caffè storico della città, il Boetto, che l’autrice frequenta assiduamente da un anno e che rappresenta un luogo ideale d’ispirazione e di ritrovo di temi e motivi già cari e importanti per il suo mondo poetico, di quella familiarità e consuetudine che costituiscono parte della sua storia stessa e della memoria.
I luoghi, gli ambienti, gli oggetti e le nature morte, i tipi umani raffigurati dall’artista, sono esplorati e riprodotti con segno grafico allo stesso tempo rapido e incisivo, immediatezza espressiva, capacità di sintesi che non prescinde da una chiara definizione delle linee, dei contorni e degli aspetti caratteristici di ogni soggetto. La forma, come l’ombreggiatura e la sfumatura del tratto, contribuiscono in gran parte a creare il contenuto. 07.09.2016 Maria Palladino
Curriculum di Maria Makarov
Nata a Mosca il 18/09/1980, emigra in Israele nel 1990, per poi venire a vivere in Italia nel 2013.
L’artista si è formata frequentando corsi di pittura, scultura, illustrazione, grafica, in Israele e in Austria, è stata allieva della famosa artista e arteterapeuta Edith Kramer, i cui principi di insegnamento erano derivati dalla scuola del Bauhaus di Johannes Itten e hanno influenzato poi il suo stesso metodo come docente di pittura e disegno. Ha inoltre frequentato, nel 2012 – 2013, la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Ha realizzato e realizza inoltre installazioni e video, dal progetto, alla produzione, comunicazione, promozione e messa in opera.
Si è occupata di scenografia e produzione teatrale, cinematografica e televisiva.
Fra le esposizioni più importanti:
Mostre all'estero : ( sviluppo concept del progetto, produzione, realizzazione )
Boarding Pass to Paradise 2005 -2010 - Draw - Perez Beda Meyer - mostra itinerante in Europa. Mostra sull’emigrazione di due amici pittori in Europa negli anni ’30 in Palestina, da cui furono costretti ad allontanarsi per decisione del governo inglese e deportati in un campo di concentramento alle Mauritius: raccolta di dipinti ad olio degli artisti e rappresentazione di un viaggio che include immagini e 7 video che raccontano la loro storia.
Si è occupata della produzione, dello sviluppo del concept, della progettazione, della costruzione - reclutamento manodopera, marketing e pubbliche relazioni, comunicazione - attività di sviluppo e di mantenimento relazioni in Europa ( Repubblica Ceca in particolare), approfondimento delle public relations. La mostra è tuttora in corso nella Repubblica Ceca, a Theresienstadt, Ostrova, Praga, Vienna, Tz'skyi Krumlov, Kibbutz Ein Harod e Lohmei House. Direzione personale come: assistente designer, progettazione, sviluppo di concetti, dell’installazione.
2009 - Mostra personale del pittore, designer e poeta Franz Peter Kien, perito nel campo di concentramento " Theresienstadt " La mostra è stata presentata a: Theresienstadt, Repubblica Ceca. Incarico: designer, sviluppo del concept, installazione.
2010 – Mostra a Riga, Museo del Ghetto – mostra sugli ebrei uccisi in Lituania, consistente in un’installazione composta da 108 lampade appese al soffitto ad altezza d’uomo: ciascuna lampada rappresentava sul rivestimento esterno le immagini e la storia di persone singole e famiglie.
Mostre Personali : 2002 - Alternative Space, Tel - Aviv : disegni e dipinti.
2009 - Museo di Ramat Gan ( Tel- Aviv) : disegni " Florentin perioud ", dipinti, installazioni e video.
2012 - " Fishka " Gallery, Tel - Aviv: disegni per il progetto " Ciao Tel - Aviv " , dipinti , installazioni
2013-2014 – Lax jazz bar, Padova
2014-2016 – Zu-Bar, , Palazzo Zuckermann; Caffe Boetto, Padova.
2015 – “Znamia”, Mosca, spazio dell’organizzazione degli scrittori russi.
2016- Auditorium Haifa, Israele.
La mostra resterà visitabile fino al 30 settembre in orario: lunedì – venerdì 07,00 – 19,00. Sabato 07,00 – 15,00. Ingresso libero. Per informazioni: mankate4@gmail.com, mariamakarov999(fb)