Evento: BUON COMPLEANNO LETIZIA!
09/03/2015 - 20/03/2015
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Inserzionista
Altro , Palermo
Dettagli
Data di inserimento: 09/03/2015 - 19:01
Luogo: Palermo (PA) - Sicilia
Data di inizio: 09/03/2015
Data di fine 20/03/2015
Descrizione
In seno ai festeggiamenti per i meravigliosi ottanta anni di Letizia Battaglia si è aperta la mostra Buon Compleanno Letizia!
Per l’occasione Letizia non ha voluto regali, ma ha invitato i fotografi palermitani a donare una foto della loro città, per raccontarla insieme ancora una volta.
Da queste premesse ed in modo spontaneo, è nata una vera e propria mostra che raccoglie le moltissime adesioni di chi ha accolto l’invito e che resterà visitabile fino al 20 marzo nella Galleria del Teatro Garibaldi, il nuovo spazio dediacato all'arte e alla fotografia ideato da Mela Dell'Erba.

“Buon Compleanno Letizia!”, curata da Paolo Falcone con la collaborazione di Giacomo D'Aguanno e Tiziana Pantaleo, da’ l’avvio alle Letiziadi, un anno di festeggiamenti dedicati alla grande fotografa.
Da alcune tra le migliori espressioni di quella grande scuola di fotografia di Palermo al reportage, dalla foto d'arte fino ai nuovi linguaggi delle ultime generazioni, le oltre 100 foto in esposizione si articolano in un percorso dinamico, animato da temi e bio diverse, e sono il primo tassello di un’avventura in divenire che intende raccontare la storia e la contemporaneità della fotografia di questo ricco contesto quale è il capoluogo siciliano.

Le tantissime immagini, a colori e in bianco e nero, accomunate da una omogeneità di dimensione, vanno costituire il primo nucleo della collezione del Centro Internazionale della Fotografia della Città di Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, un progetto a cui Letizia Battaglia dedica da tempo la sua passione e le sue energie, e nel giorno delle celebrazioni del suo ottantesimo - il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ne ha annunciato l'inizio dei lavori per l'adeguamento museale dello spazio espositivo.


La mostra rimarrà aperta fino al 20 marzo 2015
Tutti i giorni (tranne la domenica) dalle 17:00 alle 19:30, il sabato anche dalle 11:00 alle 13:30
ingresso libero

Galleria del Teatro Garibaldi
Via Castrofilippo 30, 90133
Palermo
Info: +39 3394095953 / +39 3478623799
teatrogaribaldi@hotmail.com

FOTOGRAFI:

Fabio Artusi, Loredana Bartoli, Ernesto Battaglia, Shobha Battaglia, Aldo Belvedere, Margherita Bianca, Eugenia Bramanti, Fausto Brigantino, Desideria Burgio, Clelia Burlon, Antonio Buttitta, Rosa Cannatella, Chiara Caponnetto, Paolo Caravello, Livio Catalano, Andrea Cattano, Lillo Cerami, Gianni Cipriano, Angelo Cirrincione, Carlo Columba, Maurizio Condorelli, Maurizio Console, Pippo Consoli, Sergio Corona, Viviana Corvaia, Davide Cunsulo, Giuseppe Cuttitta, Mauro D'Agati, Giacomo D’Aguanno, Alfredo D’Amato, Alessandro D’Amico, Tano D'Amico, Maurizio D’Angelo, Luciano del Castillo, Valerio De Caro, Azzura De Luca, Sabina De Pasquale, Valeria Di Chiara, Giorgio Di Fede, Salvo Di Martino, Alessandro Di Giugno, Elisabetta Errante, Francesco Faraci, Charley Fazio, Genny Ferro, Anna Fici, Tullio Fortuna, Benedetta Fumi Cambi Gado, Stefania Galegati Shines, Marina Galici, Rosellina Garbo, Tony Gentile, Fausto Giaccone, Nino Giaramidaro, Soraya Gullifa, Miriam Iervolino, Luisa Incontrera, Giuseppe Lalicata, Claudia Lauria, Josè Luis Ledesma, Walter Leonardi, Giovanni Battista Leone, Zaira La Ragione, Emanuele Lo Cascio, Maria Lombardo, Marianna Lo Pizzo, Massimo Lo Verde, Chiara Maio, Chiara Maniaci, Filippo Mannino, Francesca Marchese, Giancarlo Marcocchi, Roberto Mascellino, Ornella Mazzola, Melo Minnella, Mimi Mollica, Pietro Motisi, Antonio Musotto, Simona Nasta, Gianni Nastasi, Giuseppe Nicotra, Giovanni Ombrello, Maria Rita Orlando, Aldo Palagonia, Lia Pasqualino, Sonia Pennino, Giovanni Pepi, Antonella Pillitteri, Nino Pillitteri, Angelo Pitrone, Renè Purpura, Roberta Reina, Maria Ribaudo, Roberto Rinella, Francesca Romano, Stefania Romano, Enrico Rubicondo, Carmen Russo, Mario Sampieri, Fabio Savagnone, Giuseppe Scafidi, Sandro Scalia, Alberto Scarpinato, Fabio Sgroi, Giuseppe Sinatra, Gianni Siragusa, Gianfranco Spatola, Benedetto Tarantino, Valeria Toia, Maurizio Tosi, Salvo Valenti, Domenico Veneziano, Salvo Veneziano.
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Antonio Catelani | Alice Cattaneo - ASSONOMETRIE
01/10/2015 - 07/11/2015
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Verrà inaugurata giovedì 1° ottobre 2015 alla RizzutoGallery Assonometrie, la mostra bi-personale di Antonio Catelani (Firenze, 1962) e Alice Cattaneo (Milano, 1976).

Sicuramente diverso, il lavoro dei due artisti nell’insieme produrrà echi e rimandi, e la distanza generazionale tra i due si colmerà e si congiungerà in un percorso per certi versi parallelo.
L’assonometria – nella resa grafica – è un metodo di proiezione dei volumi nello spazio, ed è quella che subisce – rispetto ad altri modi di rappresentazione – meno distorsione; tutte le linee assonometriche sono parallele e non vi sono punti di fuga. Quello che ne risulta alla fine è un tracciato che si può intendere come pieno o come vuoto, il che corrisponde bene alla resa del lavoro sia della Cattaneo, sia di Catelani.
Questa mostra non vuole creare un confronto, quanto piuttosto un’assonanza, una vicinanza, dei rimandi.

Quello di Alice Cattaneo è un lavoro trasparente, permeabile, un contorno di forme senza la forma. I lavori esposti in questa mostra sono collocati nell’ambiente della galleria considerando le impressioni nate dall’esperienza dell’artista - vissuta durante un periodo di permanenza a Palermo - visitando la cappella Palatina: “un’interruzione percettiva, in cui lo sguardo scorre sulle superfici come “affinato” da un’esperienza fatta di ritmo, vuoti geometrici e sospensioni visive, in una dimensione di limpidezza che esiste poco prima della percezione del mondo reale”.
Quello di Antonio Catelani è un lavoro che partendo dalla scultura, va come comprimendo le superfici, intendendola e focalizzandola ad una visione unilaterale, frontale, privilegiata. Una scultura che quasi si appiattisce; una forma non forma che si proietta bidimensionalmente sulla superfice e diventa paradosso.

I lavori di entrambi si collocano, dunque, lungo un confine sottile, tra lo statuto della scultura come elemento tridimensionale e un aspetto diverso legato ad altre discipline, quale il disegno o la pittura, che sposta l’attenzione su dei margini, su dei bordi, che sono probabilmente i punti di apertura, di scoperta e di indagine.
Attuando la scultura in maniera “impropria” – operano entrambi sui suoi termini propri, su una “grammatica scultorea”, rendendo evidente come quei confini e quei limiti siano gli spazi praticabili oggi da queste generazioni di artisti, da quella più matura di Catelani alle più giovani, come quella della Cattaneo.

Opening giovedì 1 ottobre 2015 - ore 19
Dal 2 ottobre al 7 novembre 2015
Dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 20 su appuntamento

RIZZUTOGALLERY
Palermo, Via Monte Cuccio 30
+39 347 1769901
www.rizzutogallery.com
http://www.facebook.com/RizzutoGallery

Per informazioni:
Eva Oliveri +39 348.3622577
evaoliveri@rizzutoarte.com
Tiziana Pantaleo +39 091 526843
tizianapantaleo@rizzutoarte.com
Linda Randazzo - Paradiso perduto
18/06/2016 - 13/07/2016
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Da sabato 18 giugno l’atelier e spazio espositivo di Valeria Cacioppo “Incontri in Arte” (via Siracusa 9) ospita la personale di Linda Randazzo dal titolo Paradiso Perduto, a cura di Tiziana Pantaleo.
La pittrice palermitana presenta una raccolta di opere inedite, alcuni oli su tela e una serie di acquerelli, realizzati nell’ultimo anno appositamente per questa mostra. Lavori che nascono come omaggio al legame assoluto che ha con il mare, e le infinite emozioni che questo elemento è capace di evocare. L’artista lascia per un attimo la sua posizione da ritrattista, per dedicarsi alla creazione di alcuni paesaggi in cui si mischiano le atmosfere di ieri e di oggi, e che sembrano uscire dai nostri ricordi o dagli album di famiglia. Le ambientazioni sono le spiagge e i circoli balneari, popolati da bagnanti, bambini, pescatori, surfisti e gabbiani.

Il titolo prende origine da una vicinanza emotiva con il poema epico Paradiso perduto di John Milton, il più grande rappresentante della letteratura inglese dopo Shakespeare, in cui è trattato un argomento intenso come la Cacciata dei progenitori dall'Eden. Un “dramma cosmico” che affronta temi profondi e ancestrali, e che dopo 350 anni dalla sua pubblicazione, rimane un’opera di incredibile modernità. Linda Randazzo si lascia ispirare dal tema e lo interpreta poeticamente; mutuando il senso malinconico della perdita, mette in atto uno slittamento spazio-temporale proiettando questo sentimento nei suoi luoghi, manifestando la volontà di non arrendersi e rivelando la capacità di ritrovare ciò che si è perduto…

La mostra resterà aperta fino al 13 luglio, visitabile dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 19:30, e tutte le mattine su appuntamento.
Durante l’inaugurazione la casa editrice Glifo presenterà il terzo volume di “Betulla”, una collana di libretti d’artista per appunti dedicati all’annotazione e al rapporto fra disegno e parola; Dopo due volumi monografici questa è la prima Betulla tematica, dedicata all'affascinante mondo della danza, illustrata da 8 artisti, tra cui Linda Randazzo.

BIO:
Linda Randazzo (Palermo, 1979) pittrice, illustratrice, scenografa, costumista, e stilista di moda, ha studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo e a Milano, dedicandosi per lungo tempo al teatro. Dopo una serie di esperienze, incontra la pittura e se ne innamora. Dipingere diventa allora un bisogno costante. L’autrice assimila la pittura siciliana, prendendone le fortune e le sventure. Fondamentalmente ritrattista, dipinge volti sconvolti dall’esistenza, con quella sincerità brutale, che si mitiga nel disegno - immediato e genuino - e che trascende negli acquerelli, leggeri e sublimi.
Vive e lavora in Sicilia.


INFO:
Linda Randazzo - PARADISO PERDUTO
a cura di Tiziana Pantaleo

inaugurazione sabato 18 giugno 2016, ore 19
fino al 13 luglio
da lunedì a venerdì 16:30 - 19:30
le mattine su appuntamento

Incontri in Arte
Atelier e Spazio Espositivo
via Siracusa 9 - Palermo
091/5078287
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Three Triptychs
29/09/2016 - 12/11/2016
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Inserito da Marco Caiazzo
La galleria per le arti contemporanee Intragallery presenta Three Triptychs, mostra a cura di Mario Codognato, visitabile dal 29 settembre al 12 novembre 2016 presso la sede di via Cavallerizza a Chiaia. Inaugurazione giovedì 29 settembre alle ore 19.00 alla presenza degli artisti che espongono: David Batchelor, Rachel Howard, Henrietta Labouchere. I tre britannici presenteranno tre variazioni sul tema della tradizione compositiva del trittico: a confronto generazioni e percorsi diversi, legati però da un’interpretazione critica del medium pittorico, rivisitato in chiave architettonica e tridimensionale.
Dal testo critico del curatore della mostra, Mario Codognato: “Il lavoro di David Batchelor si focalizza sul rapporto con il colore generato dell'ambiente urbano e sottolineato da come lo vediamo e reagiamo alle sollecitazioni fisiche e psicologiche nell’era tecnologica in cui viviamo. Nel trittico per la mostra di Intragallery l’artista ha raccolto una serie di vecchi light boxes, di quelli che in genere pubblicizzano negozi e ristoranti, li ha ripuliti e montati in modo da formare delle installazioni verticali. I colori provenienti dai light boxes si riflettono contro la parete e il pubblico li percepisce vedono solo attraverso il loro riflesso. Un tramonto artificiale e sublime al contempo. La potenzialità visiva e psicologica del colore caratterizza anche il lavoro di Rachel Howard, che nel trittico per la mostra da Intragallery alterna e accosta senza ruoli o gerarchie tre momenti e adagi della pittura contemporanea: figurazione, astrazione e la rappresentazione bidimensionale a parete di un oggetto tridimensionale, in questo caso una stampella per vestiti, che ironicamente richiama all’appendiabiti di Trap di Marcel Duchamp. Nel lavoro di Henrietta Labouchere, tre pannelli liberamente ispirati ai tessuti dei kosode e ai paraventi giapponesi del periodo Edo vengono esposti in una sequenza crescente, allineandoli dal basso. Partendo dall'idea degli orli dei kosode, l’artista nella preparazione dei pannelli ha scelto dodici colori tipici dei kimono d'epoca Edo, applicando molti strati di colla di coniglio, dipinti con tonalità tali che alla fine, attraverso un sofisticato processo di levigatura, comparissero piccoli segni come delle cicatrici”.
Perché questo tema? “La simbologia del numero tre è pressoché infinita e riscontrabile nei miti di tutte le civiltà in tutte le latitudini. Tre è considerato il “numero perfetto“, in quanto espressione della Triade o Trinità. È il simbolo spirituale della pianta che allunga i suoi rami (triforcazione) e i Pitagorici lo consideravano sacro perché permette di tracciare il triangolo, figura perfetta”, dice Codognato. “Il Tre, è il prodotto dell’unione tra l’Uno, il principio attivo e il Due, il grembo che accoglie la creazione. Possiamo definirlo il primo prodotto del pensiero che si moltiplica e si espande; racchiude in sé sia il concetto di unione sia quello di espansione”.
PAOLA RISOLI IN I’M BERLIN
26/09/2015 - 22/11/2015
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura sabato 26 settembre alle ore 19.00 la mostra I’m Berlin di Paola Risoli presso la Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar di Sant’ Agata de’ Goti – Benevento. La mostra si potrà visitare fino al 22 novembre 2015. Un lavoro lungo e complesso che ha il suo punto di partenza a Berlino, dove nel settembre 2011 l'artista trascorre un breve periodo in occasione di una fiera, approda a Milano nel 2014 alla Mia Fair con un primo corpo di lavori e si conclude con questa personale, subendo modificazioni e un ulteriore allargamento. Il risultato è un lavoro complesso e affascinante fatto di sculture fotografie e video il cui tema centrale è la trasformazione cui tutti, uomini, cose e città, sono investiti nel corso della loro esistenza. Come scrive Vittorio Falletti nel testo che accompagna il catalogo: “Ha scritto Alejandro Jodorowsky (Jodo per gli amici): Sono profondamente convinto della magia della realtà. Perché abbia effetto, però, ognuno deve coltivare dentro di sé una serie di qualità che possono sembrare in contraddizione, come per esempio: innocenza, autocontrollo, fede, audacia... Attivare la magia richiede molto coraggio, anche una certa purezza e un profondo lavoro su se stessi. Il punto di vista del pirotecnico regista, scrittore, poeta, drammaturgo, tarologo (e tanto altro) cileno naturalizzato francese ben si adatta a una lettura critica del fare artistico e dell’Esserci di Paola Risoli. ‘Alchemico’, ‘alchimia’ sono termini abusati: suonano così cool e piacciono tanto, specie ad artisti più o meno emergenti e rampanti curatori. Il significante acchiappa, evoca esoterismi, conferisce un’aura di mistero, e chissenefrega – con rare eccezioni - di approfondire-conoscere il significato. La ‘magia della realtà’ nel senso di Jodo, così come l’alchimia (nel senso che diremo tra breve) sono cose serie e profonde e queste profondità serissime sono l’essenza del lavoro e dell’Esserci di Paola Risoli, che in I’m Berlin trova una compiuta rappresentazione. Partiamo dalle qualità, apparentemente contraddittorie ma necessarie per attivare la ‘magia’: oltre a un grande talento artistico Paola coltiva innocenza, autocontrollo, fede, tenacia, coraggio, purezza, determinazione, rigore quasi teutonico. Ma soprattutto lavora incessantemente su se stessa, in un fruttuoso percorso che sul piano artistico si traduce in opere ‘magiche’. Nella vulgata comune l’alchimia è il tentativo di trasformare metalli non nobili in oro, grazie alla ‘pietra filosofale’ in grado di garantire anche l’immortalità e l’onniscienza. Le principali fasi del processo alchemico, che prevedeva l’uso di forno speciale (Athanor) sono: nigredo (opera al nero: putrefazione), albedo (opera al bianco: purificazione) e rubedo (opera al rosso: atto finale). C’è però uno modo di interpretare l’alchimia in chiave metaforica, già implicita nel linguaggio esoterico: la ‘pietra’ che si tenta di ottenere è ‘filosofale’, mica materiale. Ricordiamo che nel 1944 Jung pubblica il trattato Psicologia e Alchimia nel quale sostiene come la pratica alchemica simboleggi processi di perfezionamento interiore. Ciò che fa l’alchimista anche quando opera sulla materia è, secondo Jung, adottare una “tecnica dell’anima”, che percorre le tappe di un ideale viaggio interiore del Sé nel quale il grande studioso riconosce il riflesso della propria psicologia dell’inconscio. Nel suo fare artistico Paola Risoli affronta un percorso che si presta molto bene alla interpretazione di Jung. Ma anche a quella, non troppo dissimile, di Jodo, che definisce l’alchimia “spiritualizzazione della materia”. L’opera al nero è rappresentata da bidoni usati di petrolio a lungo ripuliti (bruciati, purificati) e altri materiali poverissimi. Il ‘processo alchemico 2.0’ di Paola procede con azioni di trasformazione che – facendo uso anche di tecnologie - generano una dimensione filosofale ed esistenziale ogni volta spiazzante e profondissima. Il combustibile del suo forno alchemico ha essenza eminentemente cinematografica. In I’m Berlin la ‘tecnica filmica dell’anima’ dell’artista porta alla spiritualizzazione della materia anche molto grezza utilizzata. Bidoni, immagini berlinesi, proiezioni che nell’ambito di un processo di trasformazione documentano precedenti mutazioni materiche, ma di senso non materico, compongono un ‘film’ che è un’autentica Danza magica della realtà nella quale spirito e materia si con-fondono, come prodotto di un processo evolutivo. Film che mette in scena un percorso di trasformazione esistenziale profonda: Io sono come Berlino: mi distruggo e mi ricostruisco, chiarisce Paola Risoli. Il suo è un mettersi in gioco continuo, un agire nel mondo, con una positiva capacità di ri-pensarsi. Vedete I’m Berlin. Poi ... “chiudete gli occhi e ricominciate”, immagino direbbe Jodo”.
Paola Risoli (1969, Milano) vive e lavora ad Andrate- Torino. Ha esposto al MAMAC di Nizza, in numerose gallerie e fiere, in Italia e all'estero. Le sue opere si trovano in molte collezione