Evento: Pietro Iori, Risorta
15/05/2015 - 14/06/2015
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Data di inserimento: 28/04/2015 - 21:14
Luogo: Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 15/05/2015
Data di fine 14/06/2015
Descrizione
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 15 maggio al 14 giugno 2015, la mostra personale di Pietro Iori, allestita in occasione di “Fotografia Europea”. Curata da Federico Bonioni con un testo di Raffaella Caruso, l’esposizione sarà inaugurata venerdì 15 maggio dalle ore 18.00 alle ore 22.00.
Il progetto “Risorta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” trae il titolo dall’opera “Risorta” (2007), in cui una scultura lieve di garza e gesso fa eco alla fotografia sovrastante, richiamando più in generale la ricerca dell’autore, da anni incentrata sul tema del territorio e della memoria.
«Una fotografia plastica – scrive Raffaella A. Caruso – fatta di pieni e di vuoti […], un paesaggio in cui l’artista fa sentire la propria presenza non solo come osservatore esterno ma anche come soggetto che agisce con l’opera e nell’opera».
In esposizione, una quindicina di lavori realizzati dal 2002 al 2015, in cui l’oggetto, dato dal segno pittorico o scultoreo, si relaziona con l’apparato fotografico. Accanto alle opere tratte dalle serie “Red blood line”, “Un cuscino per sognare”, “Casa blindata”, “Risorta”, “Natura in città”, “Uno sguardo ascoltava” e “Paesaggio romantico”, anche un progetto inedito – “Raccolti” (2015) – teso ad analizzare le fratture e i cambiamenti che coinvolgono il paesaggio nel corso delle stagioni.
La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 10.00-13.00 e 16.00-20.00. Per informazioni: tel. 0522 435765 - www.bonioniarte.it - info@bonioniarte.it.
Altri eventi dell'inserzionista
Giorgio Griffa / Riccardo Guarneri. Cambiare per rimanere se stessi
26/03/2022 - 11/06/2022
Legnago (VR) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
La Galleria FerrarinArte di Legnago (VR) presenta, dal 26 marzo all’11 giugno 2022, una doppia esposizione personale dedicata agli artisti Giorgio Griffa e Riccardo Guarneri, esponenti di spicco della Pittura Analitica, una corrente artistica alla quale la Galleria ha sempre riservato grande attenzione, attestandosi tra gli operatori accreditati a livello italiano ed internazionale.
La mostra sarà inaugurata sabato 26 marzo alle ore 18.00 con una presentazione di Carlo Vanoni, in dialogo con Riccardo Guarneri e Luca Maggio, autore delle interviste pubblicate nel catalogo.
Il titolo dell’esposizione – “Cambiare per rimanere se stessi” – si riferisce ad una ricerca pittorica di grande attualità che, negli ultimi cinquant’anni, ha saputo cambiare, rimanendo tuttavia fedele a se stessa.
Il percorso espositivo comprende una quarantina di opere, molte delle quali storiche, realizzate dagli anni Sessanta ad oggi. Tre dipinti di Riccardo Guarneri provengono, inoltre, dalla 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (2017), alla quale entrambi gli artisti, invitati da Christine Macel, avevano partecipato con una sala personale.
«In maniera diversa – scrive Carlo Vanoni – Griffa e Guarneri hanno fatto parte di quella che la storia dell’arte ha definito Pittura Analitica (più esattamente: quello che Filiberto Menna aveva identificato come “la linea analitica della pittura moderna”). Ci si poneva una semplice domanda: che cosa significa dipingere? A questa domanda, forse, i due avrebbero risposto in maniera diversa: per Griffa, dipingere significa lasciare un segno sulla superficie grezza della tela, un segno che porta con sé tutta l’eredità della storia dell’arte, dalle grotte di Lascaux alle avanguardie, un segno che dialoga con le pieghe della tela ora diventata parte integrante dell’opera stessa, in linea con i colleghi francesi del gruppo Support/Surface (Louis Cane, Noel Dolla, Claude Viallat, Daniel Dezeuze); Guarneri, invece, è più vicino alla poetica astrattista di Dorazio, ma con una “musicalità” diversa: colori tenui che arrivano da una tradizione tipicamente fiorentina, quattrocentesca direi, una pittura “angelica” nel senso che di fronte a quei verdi, rosa, arancio delicatissimi non si può non pensare al Beato Angelico del Convento di San Marco. […] Griffa e Guarneri, insieme ai loro compagni di viaggio, hanno indicato una nuova strada: dipingere al netto della distinzione figurativo/astratto; dipingere dialogando con il proprio tempo; dipingere, seppure ognuno in maniera diversa, per portare avanti la stessa battaglia. Infine, dipingere per aprire la porta a un nuovo orizzonte, dove la luce della pittura non si limiti a raffigurare un tramonto e neppure a concepirlo come fosse un cerchio giallo, ma, più analiticamente, si manifesti come segno, traccia e colore. Tre elementi che attraversano la storia dell’arte. Tre elementi intesi come strutture portanti che si uniscono al quarto e cioè allo spazio. Ma al netto dei ricordi e dei riferimenti, delle analisi concettuali e strutturali, quello che occorre ribadire oggi è l’attualità della loro pittura. Una pittura che negli ultimi cinquant’anni ha saputo cambiare, pur rimanendo – inesorabilmente, ostinatamente, puntigliosamente – se stessa».
«La pittura – dichiara Giorgio Griffa – rappresenta il mondo non solo ricoprendolo, ma anche simbolicamente, lasciando a ogni segno la sua identità. [...] L’opera non può essere riempita: non voglio certo arrivare alla fine, a un punto fermo e morto, gettando via la vita del dipinto, relegandolo nel passato. L’arte è tale perché è sempre viva ben oltre il proprio tempo».
«Mi considero un “bachiano”, nel senso del grande compositore – spiega Riccardo Guarneri. Tutto nasce nella variazione e la variazione non nasce dalla fantasia ma dal metodo. [...] Nel caso mio, venendo da un clima più esistenzialista, la mia attenzione era decisamente rivolta verso il dubbio più che alla certezza. Ed ecco nella mia pittura che un quadrato non è mai un vero quadrato e un colore è spesso indefinibile nel suo apparire».
L’esposizione sarà visitabile fino all’11 giugno 2022, lunedì ore 15.30-19.00, da martedì a sabato ore 9.00-12.30 e 15.30-19.00, chiuso nelle giornate festive, gradito l’appuntamento. L’accesso alla sala espositiva sarà regolato nel rispetto della normativa vigente. Nel corso dell’esposizione, sarà pubblicato un catalogo edito da vanillaedizioni con un testo di Carlo Vanoni, le interviste agli artisti a cura di Luca Maggio e un ricco apparato iconografico. Per informazioni e prenotazioni: T. +39 0442 20741, info@ferrarinarte.it, www.ferrarinarte.it.
gARTen
05/06/2015 - 05/07/2015
Correggio (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
L’associazione di promozione sociale “idee di gomma” presenta la seconda edizione di “gARTen”: rassegna culturale dedicata ad arte, cinema, fotografia e musica, che ha il suo fulcro nell’esposizione di opere a carattere monumentale nel parco di Villa Rovere a Correggio (RE).
Il giardino della dimora tardo-ottocentesca, trasformato per l’occasione in galleria a cielo aperto, ospiterà, dal 5 giugno al 5 luglio 2015, le sculture di Daniela Barzaghi, Giacomo Cossio, Michelangelo Galliani, Giovanni Menada e Luca Prandini.
A completare il percorso, le opere di Chiara Prodi, Eleonora Manetti Barni, Luca Albertini e Roberta Martelli: giovani studenti dell’ABABO – Accademia di Belle Arti di Bologna, coordinati dal professor Federico Capitani.
Daniela Barzaghi vive e lavora a Milano. Si è diplomata all’Accademia di Brera e attualmente si occupa di didattica dell’immagine nell’ambito della scuola. Nella sua produzione sceglie materiali poveri di uso comune e la carta dei quotidiani, fili e reti di metallo, specchi con i quali gioca indagando forme di richiamo naturalistico. In altri lavori di carta, dalla possibile risonanza archeologica, affiorano frammenti di Natura che vengono sedimentati e incastonati costituendo essi stessi elemento di Memoria. A “gARTen” presenta un’installazione di “Nidi” di varie dimensioni e “Testimone con antenne”.
Giacomo Cossio è nato a Parma nel 1974 dove vive e lavora e si è laureato in Architettura all’Università di Ferrara. Dagli anni ’90 prende parte a diverse esposizioni in spazi pubblici e privati. L’opera in mostra a “gARTen” è una grande installazione dal titolo “ECR50D”, ribattezzata dall’artista “Giallo”, realizzata su invito di Volvo Construction Equipment Italia. È la rielaborazione di un escavatore compatto, presentata nel settembre 2014 presso la sede milanese di Volvo e successivamente esposta ad “ArtVerona” a ottobre 2014.
Michelangelo Galliani è nato nel 1975 a Montecchio Emilia (RE), dove vive e lavora. La sua formazione scultorea è avvenuta all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente è docente di “Tecniche del marmo e delle pietre dure” presso l’Accademia di belle arti di Urbino. Nelle sue opere Galliani predilige il marmo bianco di Carrara. Le due opere in esposizione a “gARTen” sono “L’assedio” e “Bestie Uomini e Dei”, entrambe già esposte alla sua prima antologica del 2012 a Spoleto.
Giovanni Menada è nato a Reggio Emilia, dove vive e lavora. È uomo di difficile categorizzazione: più che artista lui preferisce definirsi artigiano. Il senso del suo lavoro manuale, forte e diretto, ha spesso contrapposto una straordinaria leggerezza ironica. “gARTen” ospita una serie di pezzi che raccontano la sua vita artistica e i suoi percorsi creativi: la coppia “Beatrice e Paride”, pneumatici scoppiati; le varie sfaccettature dell’acqua e dei materiali in “Ombrello”, “Acqua” e due “Gocce”.
Luca Prandini è nato nel 1977 a Montecchio (RE), dove vive e lavora. Diplomato con maturità d’Arte Applicata (sezione arte del legno) nel luglio del 1996, presso l’Istituto Statale d’Arte G. Chierici di Reggio Emilia, segue per due anni il corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2002 lavora con la Fondazione iTeatri di Reggio Emilia come scenografo; dirige ed insegna presso la Scuola di Scultura su pietra di Canossa. A “gARTen” espone “Pozzanghera” e “Cuneiforme” entrambe ispirate al tema dell’acqua a lui caro.
Il programma della manifestazione prevede anche proiezioni cinematografiche all'aperto (“Italian movies", "Sleepless", "Fino a qui tutto bene", "Ci vorrebbe un miracolo"), alla presenza di registi ed addetti ai lavori, il ciclo "IMMAGINÆ", a cura di Gianni Rossi, con proiezione di fotografie di Luciano Bovina, Andrea Pivari, Gigi Montali ed autori selezionati del fotoclub Colibrì di Modena, pic-nic con musica dal vivo (An Harbor, Honolulu Swing, ThreeLakes, Urali, Jenny Penny Full) ed una performance di Silvia Gavarotti. Il calendario completo è disponibile all’indirizzo http://infoideedigomma.wix.com/idg-web.
L’accesso alla serata inaugurale, prevista per venerdì 5 giugno alle ore 19.30, è libero ed aperto a tutti. “gARTen” è inoltre visitabile su appuntamento (info.ideedigomma@gmail.com) da lunedì a giovedì, sabato e domenica con orario 19.00-23.00. L’ingresso agli eventi è riservato ai soci ARCI.
Gli eventi culturali di “gARTen” si svolgeranno all’esterno di Villa Rovere (Via San Martino 3, Correggio), un edificio tardo ottocentesco di proprietà privata e soggetto al vincolo della Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici, in un giardino caratterizzato da una passeggiata che si sviluppa tutt’intorno alla caratteristica ghiacciaia situata al centro del parco. Durante gli eventi è allestito un bar per aperitivi e drink in giardino. Bar e cucina sono gestiti dal circolo i vizi del Pellicano.
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PAOLO CONSORTI IN FIGLI DI MAAM
19/06/2015 - 31/07/2015
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura sabato 20 giugno alle ore 19.00 la mostra Figli di Maam di Paolo Consorti presso la Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar di Sant’Agata dei Goti di Benevento. La mostra si potrà visitare fino al 31 luglio 2015. Figli di Maam è il titolo del secondo lungometraggio dell'artista marchigiano, girato nell'ex fabbrica Fiorucci al numero 913 di via Prenestina a Roma, attualmente occupata da extracomunitari e varia umanità, luogo quanto mai simbolo delle contraddizioni e della confusione del mondo post - post tutto, diventato anche un museo. Un redivivo San Giovanni Battista, impersonato da Luca Lionello, viene accolto dagli abitanti del posto: nella fabbrica si sta per inaugurare una mostra d’arte contemporanea organizzata dal MAAM, il museo dell'Altro e dell'Altrove, realmente sorto nell’edificio, occupato in difesa dei “metropoliziani” continuamente minacciati di sfratto. Giovanni vaga tra gli artisti e fa amicizia con i bambini di Metropoliz, confondendo la realtà con le sue visioni. Il suo intento è ricominciare la predicazione da quel luogo, ma scoprirà di essere il performer di uno degli artisti invitati. Il film come sostiene Stefano Valente, nella sua recensione su taxidrivers.it, tra i vari temi ne tocca uno fondamentale per l'arte e riassumibile nel quesito: "Può l'arte da sola dare senso al non senso delle nostre esistenze?" Da questo materiale di partenza la personale si completa con una serie di foto e still dal film, opportunamente rielaborati in forma fotografica. Il progetto è stato presentato in anteprima alla Mia Fair, la fiera della fotografia e dell'immagine che si è svolta a Milano lo scorso aprile.

Nota Biografica
Paolo Consorti 1964 (San Benedetto del Tronto) - Artista, Filmaker, Performer, Consorti lavora con numerose gallerie in Italia e all'estero. Tra le mostre in grandi spazi pubblici ricordiamo Rebellio Patroni al Palazzo Reale di Milano e al Madre di Napoli. Ha partecipato tra le altre esposizioni alla Biennale di Venezia, a due Quadriennali Nazionali d’arte, alla Biennale di Praga, alla Biennale di Mosca per la giovane arte, ed ha esposto in importanti musei tra cui il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Palazzo delle Papesse a Siena e in numerose fiere d’arte italiane e internazionali.


Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar
Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti – Benevento
Paolo Consorti in Figli di Maam
Dal 20 giugno al 31 luglio 2015
ORARIO VISITE: dal venerdì alla domenica dalle ore 16,30 alle ore 21,00 – altri giorni a richiesta su appuntamento
Info e Contatti : Tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.it - FB: Il ritrovo di Rob Shazar

Vinicio Berti. Opere 1973/1990
19/04/2014 - 29/06/2014
Napoli (NA) - Campania
Inserito da ExpoArt Magazine
Collezioni GAMC
Vinicio Berti. Opere 1973/1990
a cura di Alessandra Belluomini Pucci

Viareggio, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “L. Viani”
inaugurazione sabato 19 aprile 2014 alle ore 17.30
Alla presenza del Sindaco di Viareggio, Leonardo Betti e dell’Assessore alla Cultura, Glauco Dal Pino, sabato 19 aprile 2014 alle ore 17.30 presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “L. Viani” verrà inaugurata la mostra Vinicio Berti. Opere 1973/1990.
Vinicio Berti. Opere 1973/1990 è il titolo della mostra che apre la stagione 2014 della GAMC.
Questa esposizione intende approfondire l’opera di valorizzazione storica e artistica delle collezioni conservate presso la Galleria d’arte Moderna e Contemporanea “L. Viani”.
Per la prima volta viene presentata al pubblico l’intera raccolta dell’artista fiorentino; si tratta di quaranta opere elargite alla città di Viareggio in due distinte donazioni del 2001 e del 2011 di Maria Liberia Pini, unica responsabile dell’Archivio Vinicio Berti.
GAMC Lorenzo Viani
Palazzo delle Muse
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