ALESSANDRA CASETTA
Artista, ALESSANDRIA (AL) - Piemonte
Pittrice italiana, da tempo si occupa di trompe l’oeil, tecnica pittorica non certamente nuova che negli ultimi tempi ha ritrovato il proprio ruolo.
Negli ultimi anni, Alessandra ha approfondito questa arte, facendone una passione, eseguendo varie esecuzioni in residenze private e spazi di diversa destinazione.
E' stata protagonista di alcune esposizioni personali e autrice di mostre durante le quali ha avuto riscontro di successo da parte di un pubblico numeroso, ottenendo notevole consenso nella editoria locale, tanto da essere richiesta per trasmettere la sua esperienza artistica.
Creatrice di illusioni. E' in grado di trasformare un soffitto in un cielo di nuvole, di animare muri con panorami di profondità infinita, con scene campestri, marine o, comunque, dove la natura diventa l’attrice principale delle sue opere, rendendole pezzi davvero unici nel suo genere.
Nelle opere di Alessandra Casetta si intravede chiaramente l'intenzione di spostare il punto di vista dell'osservatore sul soggetto. Volti che penetrano (o escono) dalle tele quasi con movimenti "a sorpresa" (La Bella é arrivata – Opera premiata al Galà de l’art 2014 Principato di Monaco).
La negazione di dipingere spesso e volentieri soggetti centrali o assiali, a parte rari casi in cui non é completamente rifiutata la simmetria, é evidente.
La tecnica del trompe l'oeil, punto di forza di Alessandra Casetta, si sovrappone alla pittura "canonica". Anche l'uso di materiali come l'acrilico, scelta non casuale, delinea e conferma questa tendenza.
Ciò che viene rappresentato deriva da una ponderata meditazione non solo sul tema d'ispirazione da raffigurare ma, come già accennato, in che modo potrà essere osservato il tema stesso per dare maggiore stupore. Il soggetto a volte sembra che ruoti, cada o si alzi, si nota dal retro (La Dea).
Insomma c'é l'intenzione di cambiare il concetto di fruizione evitando contemporaneamente la banalità o di cadere nell'eccessivo surrealismo. Se proprio si volesse indicare qualche accennata affinità pittorica, certamente dal punto di vista esclusivamente "filosofico" della fruizione si potrebbero ipotizzare (ma solo per mera ipotesi e non similitudine) autori, tra l'altro cronologicamente distanti fra loro, quali Andrea Mantegna (Cristo morto), Salvador Dalì (Christ of St. John of the Cross).
L'elemento luce é importante non solo come ingrediente chiarificante, come di consueto viene utilizzato in alcuni esempi pittorici. Piuttosto viene usato per risaltare una certa tridimensionalità attraverso ombre e chiaro-scuri o altrimenti per creare situazioni oscure, come valore di contrasto, realizzando sfondi tenebrosi (In memoria di me – Opera premiata al Galà de l’art 2014 Principato di Monaco).
Alle virtuose pennellate quasi casuali ma svolte con precisione, si susseguono a volte chiazze sfumate dando un effetto nebuloso.
Non si tratta di dipingere fedelmente la realtà quanto piuttosto una miscela tra elementi reali e onirici.
Per Alessandra Casetta non serve realizzare un'opera per così dire "completa".
Sono sufficienti i segni, i tratti, gli elementi essenziali che danno immediatamente l'idea all'osservatore di ciò che si vuole rappresentare, trasmettendo subito il messaggio del tema ed il momento temporale in cui si svolge.
Anche il fattore tempo penetra nell'opera, i segni essenziali identificato il momento storico tale che l'osservatore non abbia incertezze.
La ricerca non ha prodotto alcun risultato.



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