Evento: Betty Bee: Amò
06/11/2015 - 09/11/2015
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Inserzionista
Dettagli
Data di inserimento: 25/10/2015 - 14:05
Luogo: Forlì () -
Data di inizio: 06/11/2015
Data di fine 09/11/2015
Descrizione
Nei padiglioni della Fiera di Forlì, venerdì 6 novembre si aprirà la 19ma edizione di FORLÌ ARTE CONTEMPORANEA (6-9 novembre) come sempre ricca di novità e di importanti nuove autorevoli partecipazioni. La rassegna propone ogni edizione collaterali di grande valore e spessore artistico. Sempre di più le fiere d’arte diventano incubatori di progetti collaterali che sono vere e proprie mostre per rigore di allestimento, ricchezza di opere e per la presenza di materiale documentario. È questo il caso di Betty Bee: Amò, progetto di Raffaella A. Caruso per Arte Forlì CONTEMPORANEA, grazie a un’esposizione arricchita da filmati con interviste all’artista, trasmissioni tv, performance, e il celeberrimo e provocatorio video-documentario Betty Bee (sopravvivere d'arte) Ciao Bucchì (1999) che vince il primo premio al Festival Cinema Giovani Torino.
Se ci si ferma alla superficie del lavoro di Betty Bee, la sua arte è tutta provocazione. In realtà ad essere provocatorio è l’intreccio che essa attua a volte consapevolmente, altre volte nella più totale inconsapevolezza tra arte e vita. È questo che rende forte e inconfondibile il suo lavoro: riuscire a sovrapporlo perfettamente alla vita, renderlo vita, senza più capire quale sia la sottile linea di demarcazione, che pure ella si ostina a segnare sulle sue tele come un mantra, cercando di proteggersi e di proteggere lo spettatore. Sì, perché lo spettatore non rimane mai indifferente al richiamo delle sue sirene, mentre in qualche angolo della mente sua e nostra si alza la marea e riaffiorano mostri e relitti…
In questo progetto pensato site specific per Contemporanea e curato da Raffaella A. Caruso il titolo Amò vuole essere un richiamo alle anime varie del suo lavoro: l’anima popolana che Betty si diverte a interpretare, arguta, fatta di sceneggiate, travestimenti, sguaiate e malinconiche risate, “ammò, stat buonn” (amore, stammi bene in un irritato e irriverente addio), il passato remoto di quei ricordi lontani in cui tutti abbiamo amato senza limite e protezione alcuna, e l’anima sofisticata e sensuale che veste di raffinatezza estrema l’altalena delle primordiali pulsioni dell’odi et amò (del carme 85 di Catullo nella pronuncia classica). Fiori, catene, filo spinato ma d’oro e d’argento, sirene, mostri, il conforto del colore e l’esuberanza di una vita che mentre noi parliamo e lei dipinge corre, avanti.
Nelle giornate di Contemporanea l’artista sarà presente per incontrare il suo pubblico e per l’occasione ha creato piccole sirene e mostri per rendere il suo lavoro accessibile ai collezioni che dagli anni Novanta la seguono da lontano.
http://www.fieracontemporanea.it/
via Punta di Ferro, 2
47122 Forlì · Italy
0543.798466 / 777420
0543.778482 / 778510
info@romagnafiere.it

ORARIO DI APERTURA:
venerdì dalle 17.00 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30
lunedì dalle 10.00 alle 13.00
COSTO INGRESSO:
- biglietto intero 10 euro
- biglietto ridotto* 5 euro
*riduzione valida per over 65, militari, disabili, invalidi,
con coupon scaricabile da internet

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La prima edizione di EXPOARTE, Montichiari-Brescia inaugura il 23 settembre la stagione delle fiere
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Inserito da Raffaella Caruso

Il 24 e 25 settembre 2016 il Centro Fiera del Garda (BS) ospiterà nel padiglione centrale la prima edizione di EXPOARTE Moderna e Contemporanea. L'esposizione firmata DEA Servizi, sarà animata da 70 tra le più prestigiose gallerie d’arte provenienti da tutta Italia e da un ricco programma di eventi collaterali tra cui Gianni Bertini- Donne e Motori… prodotto da Eidos Immagini Contemporanee e a cura di Raffaella A. Caruso.
Tra i tanti autori presentati in fiera nomi d’eccellenza quali De Chirico, De Pisis, Tozzi, Guttuso, Fontana, Mathieu, Castellani, Bonalumi, Vasarely, Schifano, Rotella, Festa, Boetti, Aubertin, Biasi, Pinelli, Simeti, Christo, proposto anche dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea di Brescia in uno spazio espositivo dedicato.
Sotto la direzione artistica di Giovanni Zucca e grazie all’esperienza maturata dagli organizzatori di PaviArt, (l’appuntamento di arte più esclusivo della provincia di Pavia che anno dopo anno conferma una grande vitalità sia in termini di presenze che di contatti d’affari) anche Expoarte sarà un appuntamento unico per appassionati e collezionisti, un connubio tra arte, cultura e passione dalle ricche articolazioni tematiche per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e del contemporaneo. Subito gli spettatori saranno accolti all’ingresso del padiglione da un’installazione dell’artista bolognese Giorgio Bevignani, vincitore della terza edizione del premio Spotlight 2015.
Due poi le mostre collaterali presentate a sottolineare il valore culturale dell’evento: Giuseppe Chiari, Antologica a cura di Armanda Gori e Gianni Bertini-Donne e motori… prodotta da Eidos Immagini Contemporanee e a cura di Raffaella A. Caruso. Dunque uno dei maggior esponenti Fluxus e il padre della Mec art raccontati per immagini e con opere di rilievo museale.
Donne e motori…presentata con il supporto scientifico dell’ Associazione Gianni Bertini, nell’intendimento del curatore vuole essere dunque non solo una prima rilettura di un grande che ha attraversato da protagonista e spesso da antesignano tutti i movimenti del XX secolo (astratto-geometrico, nucleare, informale, pop), ma anche un omaggio a Brescia, città delle Mille Miglia, studiato per incuriosire gli amanti dell’arte, delle belle auto e perché no delle belle donne! Ingranaggi, bielle pistoni furono per Bertini un’ossessione, forse eredità del futurismo, forse della formazione accademica che fu scientifica. Laureato alla normale di Pisa, abituato alla fluidità matematica il suo gesto muove subito naturalmente in tondo, trasformandosi in strutture semi-bullonate, in pezzi di bielle e di ingranaggi. È giovane Bertini, ma l’ossessione per i motori e la velocità propria del futurismo prima e del pop dopo gli rimarrà anche più avanti, nelle macchine, nei centauri, nelle amazzoni, eroi e semidei imprigionati nella contemporaneità. Così all’aspetto per così dire epico del suo lavoro, sottolineato dall’uso ironico dei titoli, si sovrappongono lucide e feroci critiche al contemporaneo, la possibilità di punti di vista molteplici e altri, con una ricca sovrapposizione dei piani narrativi che il pop statunitense non ebbe. Tutto in una leggerezza e freschezza iconografica disincantata che non mancherà di affascinare sia il collezionista più accorto (in un momento peraltro di grande attenzione speculativa del mercato al pop italiano), sia il visitatore neofita sicuramente attratto dall’attualità di questa multiforme e poliedrica figurazione.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: Dea Servizi – Cura Carpignano - Pavia
info@deaservizi.it - www.expoartemontichiari.it
0382.483430 - 348.9719961
Direttore Artistico: Giovanni Zucca 320.0190275
ORARI:
23 settembre ore 19 PREVIEW SU INVITO
24-25 settembre dalle 10 alle 20
INGRESSO: intero 8 euro – 5 euro ridotto
CENTRO FIERA S.p.A.
Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS) – Italia



Betty Bee: Amò
06/11/2015 - 09/11/2015
Forlì
Inserito da Raffaella Caruso
Nei padiglioni della Fiera di Forlì, venerdì 6 novembre si aprirà la 19ma edizione di FORLÌ ARTE CONTEMPORANEA (6-9 novembre) come sempre ricca di novità e di importanti nuove autorevoli partecipazioni. La rassegna propone ogni edizione collaterali di grande valore e spessore artistico. Sempre di più le fiere d’arte diventano incubatori di progetti collaterali che sono vere e proprie mostre per rigore di allestimento, ricchezza di opere e per la presenza di materiale documentario. È questo il caso di Betty Bee: Amò, progetto di Raffaella A. Caruso per Arte Forlì CONTEMPORANEA, grazie a un’esposizione arricchita da filmati con interviste all’artista, trasmissioni tv, performance, e il celeberrimo e provocatorio video-documentario Betty Bee (sopravvivere d'arte) Ciao Bucchì (1999) che vince il primo premio al Festival Cinema Giovani Torino.
Se ci si ferma alla superficie del lavoro di Betty Bee, la sua arte è tutta provocazione. In realtà ad essere provocatorio è l’intreccio che essa attua a volte consapevolmente, altre volte nella più totale inconsapevolezza tra arte e vita. È questo che rende forte e inconfondibile il suo lavoro: riuscire a sovrapporlo perfettamente alla vita, renderlo vita, senza più capire quale sia la sottile linea di demarcazione, che pure ella si ostina a segnare sulle sue tele come un mantra, cercando di proteggersi e di proteggere lo spettatore. Sì, perché lo spettatore non rimane mai indifferente al richiamo delle sue sirene, mentre in qualche angolo della mente sua e nostra si alza la marea e riaffiorano mostri e relitti…
In questo progetto pensato site specific per Contemporanea e curato da Raffaella A. Caruso il titolo Amò vuole essere un richiamo alle anime varie del suo lavoro: l’anima popolana che Betty si diverte a interpretare, arguta, fatta di sceneggiate, travestimenti, sguaiate e malinconiche risate, “ammò, stat buonn” (amore, stammi bene in un irritato e irriverente addio), il passato remoto di quei ricordi lontani in cui tutti abbiamo amato senza limite e protezione alcuna, e l’anima sofisticata e sensuale che veste di raffinatezza estrema l’altalena delle primordiali pulsioni dell’odi et amò (del carme 85 di Catullo nella pronuncia classica). Fiori, catene, filo spinato ma d’oro e d’argento, sirene, mostri, il conforto del colore e l’esuberanza di una vita che mentre noi parliamo e lei dipinge corre, avanti.
Nelle giornate di Contemporanea l’artista sarà presente per incontrare il suo pubblico e per l’occasione ha creato piccole sirene e mostri per rendere il suo lavoro accessibile ai collezioni che dagli anni Novanta la seguono da lontano.
http://www.fieracontemporanea.it/
via Punta di Ferro, 2
47122 Forlì · Italy
0543.798466 / 777420
0543.778482 / 778510
info@romagnafiere.it

ORARIO DI APERTURA:
venerdì dalle 17.00 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30
lunedì dalle 10.00 alle 13.00
COSTO INGRESSO:
- biglietto intero 10 euro
- biglietto ridotto* 5 euro
*riduzione valida per over 65, militari, disabili, invalidi,
con coupon scaricabile da internet

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Per la sua prima edizione Napoli Arte Fiera dedica (in collaborazione con Eidos Immagini Contemporanee e con la curatela di Ciro Delfino e Raffaella A. Caruso) uno special content ad una delle artiste più poliedriche del panorama contemporaneo. A partire dagli inizi degli anni 90 Betty Bee persegue infatti con una freschezza sempre disarmante una ricerca personalissima, dalla cifra inconfondibile, in bilico costante tra arte, teatro e vita in un percorso borderline intimo eppure in cui lo spettatore si trova inevitabilmente coinvolto. L’elemento teatrale, inteso come rappresentazione di se stessa, è divenuto un riferimento costante di tutto il suo percorso artistico-esistenziale, con una predilezione innata per la provocazione, il gioco, l’esibizione del corpo e delle sue ossessioni, infatuazioni, fantasie. Il corpo esposto, raccontato e trasformato, viene dissacrato e quindi restituito ad una verità fisica ed emozionale, oggetto del desiderio e rappresentazione costante della sua incredibile molteplicità.
Considerata per anni la bad girl dell’arte italiana, spesso conosciuta per lo spirito ribelle più che per i valori formali del suo lavoro, con uno spirito che definire materno è riduttivo, infonde invece vita al quotidiano, donando magia a carte veline, mozziconi di sigarette, macchie di caffè, a qualunque oggetto stuzzichi la sua fantasia, parli alla sua emotività, rendendo micro e macrocosmo mondi dall’impatto visivo di pari dignità, con una cifra stilistica dall’eleganza inconfondibile, che se nell’incanto affabulatorio è tutta partenopea ha invece il rigore formale delle tendenze mitteleuropee.
Da sempre apprezzata per la forte azione performativa, per una militanza artistica che in lei è vita, oggi Betty Bee appare al pubblico con una disponibilità nuova: accogliere nel proprio vissuto il mondo altrui, pronta ad abbandonare sterili antagonismi per fare da madre padre fratello sorella alla gioia ed al dolore nostro e suo, opponendo alla vis destruens –ovunque essa si nasconda- la forza costruttiva della materia e del colore. Lo fa analizzando visivamente e in senso metaforico un concetto interessantissimo in semeiotica: il limite, confine invarcabile, soglia dell’ignoto ed al contempo campo all’interno del quale trovare protezione. È questo tutto l’amore del mondo: la disponibilità dell’artista, il lasciare parlare le cose, accogliere l’altro, anche quando è diverso, anche quando ha le fattezze di quei “mostri” che forse null’altro sono che la parte oscura che alberga nascosta in ognuno di noi. Vivere significa sapere affrontare la confusione e mischiare i propri pensieri con quelli del mondo è dono dell’artista.
Betty Bee ha dimostrato nel corso degli anni di essere con-fusa e di confondere, suscitando negli interlocutori le emozioni più varie.
Processo lungo ed elaborato che Betty porta a compimento anche su se stessa, rielaborando e restituendo, per la prima volta, anche al colore, immagini di una parte di quelle indomite anime con cui si è nel tempo sapientemente rappresentata e raccontata, in quel percorso che le ha permesso di trasformare poi se stessa e la propria fisicità in una delle sue opere principali.
In esposizione dunque lavori inediti pensati site specific, presentati in un suggestivo allestimento, e il video Incantesimo lunare, da cui l’artista ha tratto frame fotografici arricchiti da un intervento pittorico.


Dove: NAPOLI - 23/25 Maggio 2015
Mostra d’Oltremare
NAF 2015 Mostra Mercato di Arte Moderna e Contemporanea - Viale Kennedy 54- Pad. 6

Date:
Sabato 23 maggio dalle 11 alle 21
Domenica 24 maggio dalle 11 alle 21
Lunedì 25 maggio dalle 11 alle 14
Biglietti
Intero: € 10,00
Ridotto: € 8,00 (over 65)
Gratuito: fino ai 14 anni compiuti
www.napoliartefiera.it
www.galleriaeidos.com

Valeria Fondi in mostra alla Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar
27/09/2014 - 16/11/2014
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura sabato 27 settembre presso La galleria Il ritrovo di Rob Shazar la prima personale di Valeria Fondi “GV635[vs]Divoratori “, un progetto cooprodotto con Open Art House, la mostra si potrà visitare fino al 16 novembre . Valeria Fondi si affaccia sul panorama contemporaneo dopo diverse collettive (dal 2011 ad oggi) con il lavoro che più la rappresenta: GV635[vs]Divoratori. Un progetto fotografico ricco e dettagliato che oggi emerge nella sua totalità e in tutta la sua forza. Formato da 16 scatti, di cui 14 si focalizzano sulle dipendenze che divorano l'animo umano e due che ne suggeriscono la via d'uscita. La riflessione dell'artista parte dalla fame di eternità che l'essere umano ha fin dalla sua nascita e di come essa, quando non viene riconosciuta, possa trasformarsi in un'arma di distruzione invisibile.
GV635[vs]Divoratori porta alla luce le devianze che legano la nostra vita in meccanismi nocivi e senza freno e invita lo spettatore a liberarsene attraverso la scelta di nutrire il proprio spirito con il giusto cibo (quello di Gv635). Ciò che caratterizza questo lavoro è l'attenzione di Valeria Fondi nel catalogare le dipendenze, numerandole e nominandole; atto che sottolinea la specificità di ognuna di esse, come armi, strumenti di precisione che necessitano di essere riconosciute per poterle distruggere e dalle quali difendersi. Così ogni opera si completa nel proprio titolo, attraverso il quale ogni spettatore può ritrovare la propria dipendenza e dal quale viene sfidato a porsi delle domande. Un tema sviluppato con coraggio che ri-apre la strada dell'arte, come strumento per rivelare l'invisibile e la connessione dell'essere umano al mondo spirituale che lo circonda.

Biografia di Valeria Fondi
Valeria Fondi nasce a Carrara, in Toscana. La sua famiglia si trasferisce, qualche mese dopo la sua nascita, a Lodi, dove l’artista passa la sua infanzia e la sua adolescenza. A otto anni inizia a studiare pianoforte presso l’accademia di musica locale, luogo in cui nasce il suo interesse verso la composizione.
Durante il liceo frequenta diversi laboratori creativi tra cui, fotografia, teatro e voce. Dopo la maturità scientifica viene selezionata e ammessa alla scuola Civica di Cinema di Milano. Da lì a poco comincia il suo percorso artistico personale, segnato dall’inizio dello studio delle scritture. Il vangelo segna fortemente la sua esistenza, e dà inizio alla fase più creativa della sua vita, in cui sperimenta diversi linguaggi artistici, da autodidatta. Installazioni, composizioni musicali e poetiche, video sperimentali, caratterizzano le sue prime produzioni artistiche. Mentre nell’ultimo anno e mezzo ha concentrato il proprio lavoro nel progetto fotografico, GV635 [vs] Divoratori. La sua sensibilità la porta a ricercare costantemente ciò che l’occhio umano non riesce a vedere. Non è il mezzo che l’appassiona ma il rivelare l’invisibile traducendolo in un linguaggio contemporaneo

Info:
Valeria Fondi in
GV635[vs]Divoratori
27 settembre –16 novembre 2014
Opening: sabato 27 settembre 2014 ore 18,00
Galleria Il ritrovo di Rob Shazar, Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti (BN)
tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.com
Ven/Sab/Dom 16,30/20,30 – altri giorni a richiesta su appuntamento

Giovanni Cardone