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Evento: Stabat Mater 15-18, Donne in guerra
08/04/2016 - 24/04/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 24/03/2016 - 11:19 |
Luogo: | Parma (PR) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 08/04/2016 |
Data di fine | 24/04/2016 |
Descrizione
Lo spazio WoPa Temporary di Parma (Via Palermo, 6) ospita, dall’8 al 24 aprile 2016, “Stabat Mater 15-18, Donne in guerra”, installazione audiovisiva di Pietro Bandini e Mauro Casappa dedicata alle donne che hanno vissuto la Grande Guerra e, per estensione, a tutte le donne che vivono oggi conflitti armati.
Realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale “Workout Pasubio” (Temporary) e le Officine On/Off di Parma, l’esposizione sarà inaugurata venerdì 8 aprile alle ore 18.00.
A partire dalle fotografie di Pietro Bandini, tratte dalla serie “Animha” (2012-2015), un’installazione audiovisiva di Mauro Casappa che porta le donne in prima linea, evidenziando sacrifici e responsabilità pari a quelle dei soldati.
«Siamo andate noi nelle fabbriche svuotate – si legge nella sinossi poetica di Karima Cristina Crosali –, nei campi ondulati, per l’acqua e per il grano, per farci scudo contro un lungo giorno grave. […] Presenti, attente, desolate, in uniformi d’attesa, guardiane, sorelle di retrovie, tra i camini raffreddati e i pianti di fame degli ultimi nati. […]Speranza di ritorni di figli integri, in braccia e gambe, di compagni e fratelli ancor medicati ma caldi, da riabbracciare dopo l’ultimo giorno di armi. Madri, a tenere forte l’ingombro d’essere rimaste, sole, a vigilare con muscoli e senno. Dovrà pur finire la pazzia della morte che squarcia i corpi, che con tuffo di bomba, da sopra la nube, prende uomini e bestie donati senza ragione alla terra».
Con il progetto “Animha” Pietro Bandini racconta la difficoltà di essere realmente liberi, di esprimere se stessi al di là dei condizionamenti imposti dal vivere contemporaneo. Figure femminili che abitano luoghi sospesi, dove l’assenza di indicazioni spazio-temporali ed il mascheramento del volto portano ad associare all’immagine carattere di universalità. Ottenute in fase di ripresa su pellicola in bianco e nero, attraverso la doppia esposizione dello stesso fotogramma, le opere di Pietro Bandini sono stampate su supporti metallici corrosi ed irregolari, la cui materia densa e stratificata rivela brandelli di memoria.
In esposizione, sette fotografie appese a telai di ferro di grandi dimensioni (cm. 300x200x100), disposti a ferro di cavallo. Come spiega Mauro Casappa, ogni lastra è percossa da un frammento di rosario, azionato da un motore elettrico a velocità modulata. Un memento mori, ma anche una generale invocazione al bene, che trova riscontro nell’illuminazione periodica delle opere. Dal fondo buio e fumoso emergono, di tanto in tanto, voci e suoni lontani, ottenuti dalla registrazione di un brano per coro femminile sovrapposto centinaia di volte.
Nel corso della mostra si terranno tre eventi collaterali: domenica 10 aprile, ore 21.00, “Stabat Mater 15-18, SELF”, concerto quadrifonico per danzatrice e tavolo amplificato (ideazione, regia e musiche Mauro Casappa, coreografia e danza Nicoletta Cabassi); venerdì 15 aprile, ore 21.00, performance “Stabat Mater 15-18, Donne in guerra” (ideazione, regia e musiche Mauro Casappa, testi poetici di Karima Cristina Crosali, riproduzione 3D Oscar Accorsi, con Annalisa Pelacci, Francesca Grisenti, Gianfranco Tosi); venerdì 22 aprile, ore 21.00, performance di danza “Stabat Mater 15-18, Lucia” e “Stabat Mater 15-18, Chiara” (regia e musiche Mauro Casappa, coreografie ed interpretazioni Lucia Nicolussi Perego e Chiara Montalbani).
L’esposizione è visitabile fino al 24 aprile 2016, di mercoledì ore 16.00-23.30, giovedì ore 19.00-23.30 e domenica ore 16.00-23.30, oppure su appuntamento (cell. 347 4589365, stabatmater15.18@gmail.com). Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0521 283087, info@workoutpasubio.it, www.wopa-temporary.org. Per contattare Pietro Bandini: cell. 335 5800756, pietro.bandini@phocusagency.com. Per contattare Mauro Casappa: cell. 347 4589365, maurocasappa@libero.it.
Pietro Bandini vive e lavora in provincia di Parma. Da sempre interessato a fotografia, musica ed arti visive, dal 1996 è fotografo ufficiale del “Parma Jazz Frontiere Festival”. Partecipa a numerosi workshop dedicati alla fotografia musicale, collaborando con la rivista “Jazzit” e con il “Festival Internazionale della Chitarra Niccolò Paganini”. Nel 2004 è tra i soci fondatori di “Phocus Agency”. Pubblica i libri “Zone” (2004) e “The book is on the table” (2008). Conduce una ricerca artistica personale, presentata dal 2011 nell’ambito di mostre personali e collettive. Lavora su pellicola in bianco e nero e privilegia la luce naturale.
Mauro Casappa studia musica e composizione presso gli Istituti Musicali di Parma e di Reggio Emilia. Collabora con numerose Compagnie di Teatro e di Danza, con gli artisti plastico-figurativi Oscar Accorsi e Robert Morris e con il regista Peter Greenaway. Da anni si occupa di diffusione audio a canali multipli, in cui il suono “viaggia” nello spazio seguendo percorsi circolari e prospettici. Ha collaborato per diversi anni con “Reggio Children”, progetto formativo dedicato all’infanzia.
Realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale “Workout Pasubio” (Temporary) e le Officine On/Off di Parma, l’esposizione sarà inaugurata venerdì 8 aprile alle ore 18.00.
A partire dalle fotografie di Pietro Bandini, tratte dalla serie “Animha” (2012-2015), un’installazione audiovisiva di Mauro Casappa che porta le donne in prima linea, evidenziando sacrifici e responsabilità pari a quelle dei soldati.
«Siamo andate noi nelle fabbriche svuotate – si legge nella sinossi poetica di Karima Cristina Crosali –, nei campi ondulati, per l’acqua e per il grano, per farci scudo contro un lungo giorno grave. […] Presenti, attente, desolate, in uniformi d’attesa, guardiane, sorelle di retrovie, tra i camini raffreddati e i pianti di fame degli ultimi nati. […]Speranza di ritorni di figli integri, in braccia e gambe, di compagni e fratelli ancor medicati ma caldi, da riabbracciare dopo l’ultimo giorno di armi. Madri, a tenere forte l’ingombro d’essere rimaste, sole, a vigilare con muscoli e senno. Dovrà pur finire la pazzia della morte che squarcia i corpi, che con tuffo di bomba, da sopra la nube, prende uomini e bestie donati senza ragione alla terra».
Con il progetto “Animha” Pietro Bandini racconta la difficoltà di essere realmente liberi, di esprimere se stessi al di là dei condizionamenti imposti dal vivere contemporaneo. Figure femminili che abitano luoghi sospesi, dove l’assenza di indicazioni spazio-temporali ed il mascheramento del volto portano ad associare all’immagine carattere di universalità. Ottenute in fase di ripresa su pellicola in bianco e nero, attraverso la doppia esposizione dello stesso fotogramma, le opere di Pietro Bandini sono stampate su supporti metallici corrosi ed irregolari, la cui materia densa e stratificata rivela brandelli di memoria.
In esposizione, sette fotografie appese a telai di ferro di grandi dimensioni (cm. 300x200x100), disposti a ferro di cavallo. Come spiega Mauro Casappa, ogni lastra è percossa da un frammento di rosario, azionato da un motore elettrico a velocità modulata. Un memento mori, ma anche una generale invocazione al bene, che trova riscontro nell’illuminazione periodica delle opere. Dal fondo buio e fumoso emergono, di tanto in tanto, voci e suoni lontani, ottenuti dalla registrazione di un brano per coro femminile sovrapposto centinaia di volte.
Nel corso della mostra si terranno tre eventi collaterali: domenica 10 aprile, ore 21.00, “Stabat Mater 15-18, SELF”, concerto quadrifonico per danzatrice e tavolo amplificato (ideazione, regia e musiche Mauro Casappa, coreografia e danza Nicoletta Cabassi); venerdì 15 aprile, ore 21.00, performance “Stabat Mater 15-18, Donne in guerra” (ideazione, regia e musiche Mauro Casappa, testi poetici di Karima Cristina Crosali, riproduzione 3D Oscar Accorsi, con Annalisa Pelacci, Francesca Grisenti, Gianfranco Tosi); venerdì 22 aprile, ore 21.00, performance di danza “Stabat Mater 15-18, Lucia” e “Stabat Mater 15-18, Chiara” (regia e musiche Mauro Casappa, coreografie ed interpretazioni Lucia Nicolussi Perego e Chiara Montalbani).
L’esposizione è visitabile fino al 24 aprile 2016, di mercoledì ore 16.00-23.30, giovedì ore 19.00-23.30 e domenica ore 16.00-23.30, oppure su appuntamento (cell. 347 4589365, stabatmater15.18@gmail.com). Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0521 283087, info@workoutpasubio.it, www.wopa-temporary.org. Per contattare Pietro Bandini: cell. 335 5800756, pietro.bandini@phocusagency.com. Per contattare Mauro Casappa: cell. 347 4589365, maurocasappa@libero.it.
Pietro Bandini vive e lavora in provincia di Parma. Da sempre interessato a fotografia, musica ed arti visive, dal 1996 è fotografo ufficiale del “Parma Jazz Frontiere Festival”. Partecipa a numerosi workshop dedicati alla fotografia musicale, collaborando con la rivista “Jazzit” e con il “Festival Internazionale della Chitarra Niccolò Paganini”. Nel 2004 è tra i soci fondatori di “Phocus Agency”. Pubblica i libri “Zone” (2004) e “The book is on the table” (2008). Conduce una ricerca artistica personale, presentata dal 2011 nell’ambito di mostre personali e collettive. Lavora su pellicola in bianco e nero e privilegia la luce naturale.
Mauro Casappa studia musica e composizione presso gli Istituti Musicali di Parma e di Reggio Emilia. Collabora con numerose Compagnie di Teatro e di Danza, con gli artisti plastico-figurativi Oscar Accorsi e Robert Morris e con il regista Peter Greenaway. Da anni si occupa di diffusione audio a canali multipli, in cui il suono “viaggia” nello spazio seguendo percorsi circolari e prospettici. Ha collaborato per diversi anni con “Reggio Children”, progetto formativo dedicato all’infanzia.
Altri eventi dell'inserzionista
Il dono
14/10/2016 - 28/10/2016
Modena (MO) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
L’Associazione Culturale Rosso Tiepido di Modena (Via Emilia Est, 1420/3) presenta, dal 14 al 28 ottobre 2016, un’esposizione collettiva dedicata al tema del dono.
Realizzata con il patrocinio del Comune di Modena e curata da Bruno Benuzzi, artista e docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, la mostra raccoglie una selezione di opere realizzate per l’occasione da otto giovani artisti, laureandi e laureati dell’ateneo bolognese.
In esposizione, opere di Armenia, Valeria Bertolini, Federica del Piano, Pierantonio Gallini, Emy Giovannini, Sathyan Rizzo, Carmen Terlizzi ed Axel Zani.
Dopo un’accurata analisi delle fonti, dall’antropologo francese Marcel Mauss al filosofo Ludwig Wittgenstein, da Alain Caillé a Jean Starobinski, il curatore propone una lettura del tema – “Il dono” – in chiave contemporanea, all’interno di quella Rete in cui si moltiplicano fenomeni come il file sharing ed il peer to peer. «Un bizzarro cortocircuito, scrive Bruno Benuzzi, venutosi a creare tra quello che veniva giudicato come un fenomeno desueto – tradizionale, legato a culture arcaiche, esotiche – e la più stretta attualità che vede le nuove generazioni, i cosiddetti nativi digitali, all’opera».
La collettiva, che sarà inaugurata venerdì 14 ottobre alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 28 ottobre 2016, da lunedì a venerdì con orario 15.00-17.30.
Sabato 15 ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), apertura straordinaria con orario 15.30-19.30. Alle ore 18.00, esibizione dell’Orchestra Sinfonica Giovanile di Modena diretta dal Maestro Emanuele Raganato. Ingresso libero.
Per informazioni: tel. 059 282353, info@te-com.it.
Rosso Tiepido è un luogo di incontro per giovani artisti e non solo. Uno spazio in cui presentare progetti e idee per un’arte libera da vincoli commerciali. Una location industriale che si allontana dalla configurazione classica della galleria e del museo per avvicinare il visitatore alla creatività e all’immediatezza del gesto artistico. L’Associazione culturale Rosso Tiepido nasce nel 2016 su iniziativa di Tiziano Del Vacchio. Il nome “Rosso Tiepido” è tratto dal luogo in cui si trova l’associazione, ossia alla confluenza tra il torrente Tiepido e il Panaro, dove si tenne la sanguinosa battaglia citata ne “La secchia rapita” di Alessandro Tassoni. Rosso Tiepido nel corso del 2016 ha organizzato una mostra collettiva ed una serata dedicata al mercato dell’arte contemporanea.
Realizzata con il patrocinio del Comune di Modena e curata da Bruno Benuzzi, artista e docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, la mostra raccoglie una selezione di opere realizzate per l’occasione da otto giovani artisti, laureandi e laureati dell’ateneo bolognese.
In esposizione, opere di Armenia, Valeria Bertolini, Federica del Piano, Pierantonio Gallini, Emy Giovannini, Sathyan Rizzo, Carmen Terlizzi ed Axel Zani.
Dopo un’accurata analisi delle fonti, dall’antropologo francese Marcel Mauss al filosofo Ludwig Wittgenstein, da Alain Caillé a Jean Starobinski, il curatore propone una lettura del tema – “Il dono” – in chiave contemporanea, all’interno di quella Rete in cui si moltiplicano fenomeni come il file sharing ed il peer to peer. «Un bizzarro cortocircuito, scrive Bruno Benuzzi, venutosi a creare tra quello che veniva giudicato come un fenomeno desueto – tradizionale, legato a culture arcaiche, esotiche – e la più stretta attualità che vede le nuove generazioni, i cosiddetti nativi digitali, all’opera».
La collettiva, che sarà inaugurata venerdì 14 ottobre alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 28 ottobre 2016, da lunedì a venerdì con orario 15.00-17.30.
Sabato 15 ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), apertura straordinaria con orario 15.30-19.30. Alle ore 18.00, esibizione dell’Orchestra Sinfonica Giovanile di Modena diretta dal Maestro Emanuele Raganato. Ingresso libero.
Per informazioni: tel. 059 282353, info@te-com.it.
Rosso Tiepido è un luogo di incontro per giovani artisti e non solo. Uno spazio in cui presentare progetti e idee per un’arte libera da vincoli commerciali. Una location industriale che si allontana dalla configurazione classica della galleria e del museo per avvicinare il visitatore alla creatività e all’immediatezza del gesto artistico. L’Associazione culturale Rosso Tiepido nasce nel 2016 su iniziativa di Tiziano Del Vacchio. Il nome “Rosso Tiepido” è tratto dal luogo in cui si trova l’associazione, ossia alla confluenza tra il torrente Tiepido e il Panaro, dove si tenne la sanguinosa battaglia citata ne “La secchia rapita” di Alessandro Tassoni. Rosso Tiepido nel corso del 2016 ha organizzato una mostra collettiva ed una serata dedicata al mercato dell’arte contemporanea.
Giuseppe Maria Codazzi. Ritratti: verità e misteri dell’umano
12/05/2017 - 24/11/2017
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
“Verità e misteri dell’umano” nei ritratti di Giuseppe Maria Codazzi, dal 12 maggio al 24 novembre 2017 presso BFMR & Partners Dottori Commercialisti Revisori Legali a Reggio Emilia. Curata da Sandro Parmiggiani, che firma il testo di presentazione, la mostra sarà inaugurata venerdì 12 maggio 2017, alle ore 19.00.
Come di consueto, lo studio professionale di Piazza Vallisneri n. 4, che dal 2010 è sponsor di “Fotografia Europea”, promuove anche un’esposizione personale presso la propria sede, confermando l’impegno a sostegno dell’arte e della cultura in città.
In mostra, una quarantina di immagini in bianco e nero, stampate personalmente dall’autore su carta baritata. Opere tratta da diverse serie fotografiche, dal 1979 al 2011, che focalizzano l’attenzione di Codazzi su soggetti assai diversi, comunque all’insegna della sua attenzione per l’appartenenza all’umano: dai jazzisti più celebri alle icone della musica e del balletto, ma anche persone comuni che passeggiano per strada e ancora gli “ultimi”, che lottano per la propria sopravvivenza in alcuni Paesi dell’Africa o che trovano assistenza e uno sguardo che finalmente ne riconosce l’identità nelle case della carità.
Come scrive, infatti, il curatore, «Nel corso di trentacinque anni, Codazzi è sempre stato, quasi magneticamente, attratto dal volto di una persona, la “summa”, la parte più alta di un corpo, come luogo di verità altrimenti inaccessibili, anche se spesso il mistero dell’identità e dei sentimenti che il viso racchiude non si svelano compiutamente, restando avvolti nel mistero […]. Codazzi ama il nero, il buio, come scrigno di una vita che non si vede ma che palpita e respira – allo stesso modo di un fotografo che lui sente profondamente affine, Eugene Smith, anche per la sua tenace volontà di essere testimone –, ed è affascinato, nei primi piani, dagli occhi che ci guardano e che ci chiedono il dono di essere visti».
In occasione del vernissage su invito, previsto per venerdì 12 maggio a partire dalle ore 19.00, sarà presentata l’anteprima della mostra, visitabile da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00. Per informazioni: tel. 0522 455000/303003, info@bfmr.it, www.bfmr.it.
Giuseppe Maria Codazzi nasce a Nismozza (Re) nel 1952. Inizia a fotografare nel 1977, diventando professionista nel 1979. Nel 1980 attiva la sua collaborazione con “Il Resto del Carlino” e nel 1983 si iscrive all’albo dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Attualmente lavora come freelance e cura il settore di ripresa fotografica e fotografia commerciale dello Studio C. di Reggio Emilia. Da sempre coinvolto nella fotografia sociale, ha pubblicato diversi volumi su questo tema, ultimo dei quali “L’Isola Rossa. Diario di un viaggio in Madagascar” con testi di Massimo Camisasca e Giovanni Lindo Ferretti, uscito nel giugno del 2015. Dal 1983 ad oggi la sua attività espositiva è stata intensa sia in Italia che all’estero.
BFMR & Partners è uno studio di Dottori Commercialisti Revisori Legali fondato nel 2007 da Gian Matteo Bonomo, Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio. Accanto all’attività professionale, sostiene da anni l’arte e la cultura attraverso la promozione di esposizioni dedicate ad artisti e fotografi (Daniele Vezzani, Carlo Mastronardi, Nani Tedeschi, Angelo Davoli, Nadia Rosati, Wal, Toni Contiero, Riccardo Varini, Richard B. Datre, Giuliano Della Casa, Marco Paoli, Carlo Ferrari, Luca Gilli, Corrado Tagliati, Stanislao Farri, Carlo Vannini, Domenico Grenci, Ermanno Foroni, Alessandra Binini) e la sponsorizzazione di rilevanti iniziative culturali (Attività di Palazzo Magnani 2009 e 2010, “Fotografia Europea” 2010-2017).
Come di consueto, lo studio professionale di Piazza Vallisneri n. 4, che dal 2010 è sponsor di “Fotografia Europea”, promuove anche un’esposizione personale presso la propria sede, confermando l’impegno a sostegno dell’arte e della cultura in città.
In mostra, una quarantina di immagini in bianco e nero, stampate personalmente dall’autore su carta baritata. Opere tratta da diverse serie fotografiche, dal 1979 al 2011, che focalizzano l’attenzione di Codazzi su soggetti assai diversi, comunque all’insegna della sua attenzione per l’appartenenza all’umano: dai jazzisti più celebri alle icone della musica e del balletto, ma anche persone comuni che passeggiano per strada e ancora gli “ultimi”, che lottano per la propria sopravvivenza in alcuni Paesi dell’Africa o che trovano assistenza e uno sguardo che finalmente ne riconosce l’identità nelle case della carità.
Come scrive, infatti, il curatore, «Nel corso di trentacinque anni, Codazzi è sempre stato, quasi magneticamente, attratto dal volto di una persona, la “summa”, la parte più alta di un corpo, come luogo di verità altrimenti inaccessibili, anche se spesso il mistero dell’identità e dei sentimenti che il viso racchiude non si svelano compiutamente, restando avvolti nel mistero […]. Codazzi ama il nero, il buio, come scrigno di una vita che non si vede ma che palpita e respira – allo stesso modo di un fotografo che lui sente profondamente affine, Eugene Smith, anche per la sua tenace volontà di essere testimone –, ed è affascinato, nei primi piani, dagli occhi che ci guardano e che ci chiedono il dono di essere visti».
In occasione del vernissage su invito, previsto per venerdì 12 maggio a partire dalle ore 19.00, sarà presentata l’anteprima della mostra, visitabile da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00. Per informazioni: tel. 0522 455000/303003, info@bfmr.it, www.bfmr.it.
Giuseppe Maria Codazzi nasce a Nismozza (Re) nel 1952. Inizia a fotografare nel 1977, diventando professionista nel 1979. Nel 1980 attiva la sua collaborazione con “Il Resto del Carlino” e nel 1983 si iscrive all’albo dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Attualmente lavora come freelance e cura il settore di ripresa fotografica e fotografia commerciale dello Studio C. di Reggio Emilia. Da sempre coinvolto nella fotografia sociale, ha pubblicato diversi volumi su questo tema, ultimo dei quali “L’Isola Rossa. Diario di un viaggio in Madagascar” con testi di Massimo Camisasca e Giovanni Lindo Ferretti, uscito nel giugno del 2015. Dal 1983 ad oggi la sua attività espositiva è stata intensa sia in Italia che all’estero.
BFMR & Partners è uno studio di Dottori Commercialisti Revisori Legali fondato nel 2007 da Gian Matteo Bonomo, Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio. Accanto all’attività professionale, sostiene da anni l’arte e la cultura attraverso la promozione di esposizioni dedicate ad artisti e fotografi (Daniele Vezzani, Carlo Mastronardi, Nani Tedeschi, Angelo Davoli, Nadia Rosati, Wal, Toni Contiero, Riccardo Varini, Richard B. Datre, Giuliano Della Casa, Marco Paoli, Carlo Ferrari, Luca Gilli, Corrado Tagliati, Stanislao Farri, Carlo Vannini, Domenico Grenci, Ermanno Foroni, Alessandra Binini) e la sponsorizzazione di rilevanti iniziative culturali (Attività di Palazzo Magnani 2009 e 2010, “Fotografia Europea” 2010-2017).
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C9 | arte a corte a settembre, Explorando
26/09/2015 - 25/10/2015
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
In occasione di “C9 | arte a corte a settembre”, rassegna ideata da Tiziana Severi Arte Contemporanea con il patrocinio del Comune di Rubiera (RE), sabato 26 settembre, alle ore 18.00, si inaugura la mostra “Explorando”, a cura di Chiara Canali, all’interno del complesso monumentale dell’Ospitale di Rubiera (Via Fontana, 2).
La mostra costituisce il secondo appuntamento della rassegna di arte contemporanea “C9 | arte a corte a settembre”, evento con cadenza annuale che si tiene a Rubiera nel mese di settembre e presenta artisti di fama nazionale e internazionale per diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea sul territorio.
Quest’anno il titolo del progetto espositivo è “Explorando”, in omaggio a EXPO 2015 – l’esposizione universale che si tiene a Milano fino ad Ottobre 2015 – unione tra le due parole “Expo” ed “esplorando”, con l’intento di operare una ricognizione generale sui linguaggi segnici più freschi, attuali e innovativi del panorama artistico contemporaneo.
L’esposizione mette a confronto i codici visivi di otto artisti italiani di due generazioni, una di autori nati a inizio anni Settanta (Eloisa Gobbo, Massimo Caccia), precursori di una contaminazione formale tra il linguaggio della pittura e quello dell’illustrazione e della grafica, contraddistinti da uno stile pop e minimale, dove le campiture piatte si intersecano a un forte segno grafico; la seconda costituita da artisti nati a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta caratterizzati dalla “esplorazione” di linguaggi e tecniche espressive borderline tra pittura post-figurativa, disegno a matita e biro, fumetto e street art: Alessio Bolognesi, padre del famoso personaggio Sfiggy, alter ego del protagonista; Marino Neri, vincitore di diversi premi per il fumetto e l’illustrazione; Valentina Biasetti, pittrice parmigiana che privilegia il segno e il disegno a matita; Andrea La Rocca, autore di una ricerca che contamina acquerello, china e grafite su carta; Matteo Beltrami, giovane pittore reggiano dalla pittura fluida ed evanescente; Matt Verginer, scultore altoatesino che colora ad olio e acrilico la sua scultura in bronzo e legno.
Agli artisti è stato chiesto di mostrare la loro visione dell’uomo e del mondo attraverso la realizzazione di opere su carta e cartone, alcune delle quali anche di grandi dimensioni (2x6 metri), che verranno appositamente realizzate per la mostra e applicate ai pannelli di sala come veri e propri wall drawings.
L’evento è ideato e organizzato dalla Galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea e da Giorgia Beltrami, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Rubiera che mette a disposizione gli spazi dell’Ospitale.
La serata inaugurale prevede una performance con creazioni di Vally Valli, accompagnamento musicale di Giuliano Nora e set fotografico per gli ospiti.
La collettiva sarà visitabile fino al 25 ottobre 2015, sabato ore 16.00-19.00, domenica ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00. Venerdì 9 ottobre apertura straordinaria della mostra (ore 18.00-22.00), visita guidata su prenotazione (tel. 0522 622211), degustazione emiliana (ore 19.30) ed intrattenimento musicale Isotope trio (ore 21.00).
In occasione della mostra sarà presentato il catalogo ebook edito da Vanilla Edizioni, con testo critico di Chiara Canali e apparato iconografico delle opere in mostra.
Per informazioni: Tiziana Severi arte contemporanea (tel. 0522 629392, cell. 339 4953893, www.tizianaseveri.it).
Opere di Matteo Beltrami, Valentina Biasetti, Alessio Bolognesi, Massimo Caccia, Eloisa Gobbo, Marino Neri, Andrea La Rocca, Matt Verginer.
La mostra costituisce il secondo appuntamento della rassegna di arte contemporanea “C9 | arte a corte a settembre”, evento con cadenza annuale che si tiene a Rubiera nel mese di settembre e presenta artisti di fama nazionale e internazionale per diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea sul territorio.
Quest’anno il titolo del progetto espositivo è “Explorando”, in omaggio a EXPO 2015 – l’esposizione universale che si tiene a Milano fino ad Ottobre 2015 – unione tra le due parole “Expo” ed “esplorando”, con l’intento di operare una ricognizione generale sui linguaggi segnici più freschi, attuali e innovativi del panorama artistico contemporaneo.
L’esposizione mette a confronto i codici visivi di otto artisti italiani di due generazioni, una di autori nati a inizio anni Settanta (Eloisa Gobbo, Massimo Caccia), precursori di una contaminazione formale tra il linguaggio della pittura e quello dell’illustrazione e della grafica, contraddistinti da uno stile pop e minimale, dove le campiture piatte si intersecano a un forte segno grafico; la seconda costituita da artisti nati a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta caratterizzati dalla “esplorazione” di linguaggi e tecniche espressive borderline tra pittura post-figurativa, disegno a matita e biro, fumetto e street art: Alessio Bolognesi, padre del famoso personaggio Sfiggy, alter ego del protagonista; Marino Neri, vincitore di diversi premi per il fumetto e l’illustrazione; Valentina Biasetti, pittrice parmigiana che privilegia il segno e il disegno a matita; Andrea La Rocca, autore di una ricerca che contamina acquerello, china e grafite su carta; Matteo Beltrami, giovane pittore reggiano dalla pittura fluida ed evanescente; Matt Verginer, scultore altoatesino che colora ad olio e acrilico la sua scultura in bronzo e legno.
Agli artisti è stato chiesto di mostrare la loro visione dell’uomo e del mondo attraverso la realizzazione di opere su carta e cartone, alcune delle quali anche di grandi dimensioni (2x6 metri), che verranno appositamente realizzate per la mostra e applicate ai pannelli di sala come veri e propri wall drawings.
L’evento è ideato e organizzato dalla Galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea e da Giorgia Beltrami, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Rubiera che mette a disposizione gli spazi dell’Ospitale.
La serata inaugurale prevede una performance con creazioni di Vally Valli, accompagnamento musicale di Giuliano Nora e set fotografico per gli ospiti.
La collettiva sarà visitabile fino al 25 ottobre 2015, sabato ore 16.00-19.00, domenica ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00. Venerdì 9 ottobre apertura straordinaria della mostra (ore 18.00-22.00), visita guidata su prenotazione (tel. 0522 622211), degustazione emiliana (ore 19.30) ed intrattenimento musicale Isotope trio (ore 21.00).
In occasione della mostra sarà presentato il catalogo ebook edito da Vanilla Edizioni, con testo critico di Chiara Canali e apparato iconografico delle opere in mostra.
Per informazioni: Tiziana Severi arte contemporanea (tel. 0522 629392, cell. 339 4953893, www.tizianaseveri.it).
Opere di Matteo Beltrami, Valentina Biasetti, Alessio Bolognesi, Massimo Caccia, Eloisa Gobbo, Marino Neri, Andrea La Rocca, Matt Verginer.
Il tempo della tutela. Servizi e sinergie per l’arte
20/05/2017 - 20/05/2017
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
A Reggio Emilia è “Il tempo della tutela”. Sabato 20 maggio, a partire dalle 15.30, Vicolo Folletto Laboratory promuove un dialogo diretto con artisti e galleristi sul concept della XII edizione di “Fotografia Europea”: la memoria, l’archivio, il futuro. Una giornata di studio aperta al pubblico sul tema della conservazione della fotografia e sullo sviluppo di nuove figure professionali e di servizi dedicati alla valorizzazione dell’arte contemporanea.
Il seminario si terrà all’interno degli spazi di Vicolo Folletto Gallery, in cui è allestita la mostra di Gabriele Basilico ed Álvaro Siza, “Matosinhos. Non c’è spazio né architettura senza luce”. Il programma prevede, dopo l’apertura dei lavori alle 15.30 a cura di Claudia Carpenito (restauratrice di dipinti e arte contemporanea, titolare di Vicolo Folletto Laboratory), alle ore 15.45 l’intervento di Maria Livia Brunelli (MLB Home Gallery, Ferrara) e le interviste agli artisti Alessandra Calò e Stefano Scheda, la cui ricerca si distingue per la complessità operativa ed installativa. A seguire, rispettivamente alle 16.15 e alle 17.00, le relazioni di Lorenza Fenzi (restauratrice e conservatrice di opere su carta e fotografie) e Benedetta Bodo di Albaretto (conservatrice e diagnosta di beni culturali, Project Marta Monitoring Art Archive). L’incontro si concluderà con un dibattito moderato da Laura Gasparini (responsabile della Fototeca della Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia).
Nell’ambito della relazione di Benedetta Bodo di Albaretto, sarà presentato “Project Marta - Monitoring Art Archive”, un innovativo sistema di schedatura e archiviazione delle opere contemporanee che utilizza l’intervista tecnica all’artista come punto di partenza per conoscere, prevenire, conservare ed eventualmente restaurare le opere d’arte contemporanea.
«L’attenzione crescente rispetto alle necessità conservative delle arti visive – spiega Claudia Carpenito – ha molto influito sullo sviluppo di nuove figure professionali e di servizi dedicati alla valorizzazione dell’arte contemporanea. Inoltre, lo studio di un’opera d’arte oggi è supportato da un numero crescente di attività strettamente interconnesse tra loro, che permettano un approfondimento mirato in ottica di tutela. La conservazione e la diagnostica dialogano in forma attiva con l’arte, non solo di ieri ma anche di domani, e nuovi sistemi di archiviazione partono direttamente da quello che sarà il futuro per ragionare con gli artisti di oggi. Il tempo della tutela è il presente di tanti professionisti che lavorano in sinergia, offrendo servizi specifici e mirati alla valorizzazione dell’arte contemporanea, servizi da conoscere e divulgare, per promuovere e sostenere la tutela del contemporaneo».
In un momento in cui la conservazione è al centro di un dibattito internazionale in cui si sottolinea l’importanza primaria della conoscenza dell’opera e di un approccio multidisciplinare, il convegno diviene occasione per promuovere una seria riflessione anche a livello nazionale. Il restauratore, citando Emilio Isgrò, è un “collaboratore di bellezza”: aiuta a leggere e a rileggere un’opera nel corso della sua vita, non solo per le sua esperienza artigianale, ma anche in un’ottica critica ed intellettuale.
L’accesso al seminario è libero e gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili. È gradita la prenotazione: tel. + 39 334 3931705, claudiacarpenito@vicolofolletto.it. Per informazioni ed approfondimenti: www.laboratory.vicolofolletto.it.
Claudia Carpenito lavora da venticinque anni nel settore del restauro. Dopo una lunga esperienza con le opere d’arte antiche, ha ampliato la sua competenza dai primi anni del 2000 anche alla conservazione dell’arte moderna e contemporanea ed è stata una delle ideatrici e fondatrici di Vicolo Folletto Art Factories, affiancando il suo laboratorio al contesto della Gallery.
Vicolo Folletto Art Factories è una rete di imprese: una galleria, un laboratorio di restauro e uno spazio per workshop, ai quali si affiancano, con una trasversalità creativo-ricettiva, sempre più in voga anche in Italia, un ristorante e un bed and breakfast, che presto sarà a disposizione per residenze d’artista.
Il seminario si terrà all’interno degli spazi di Vicolo Folletto Gallery, in cui è allestita la mostra di Gabriele Basilico ed Álvaro Siza, “Matosinhos. Non c’è spazio né architettura senza luce”. Il programma prevede, dopo l’apertura dei lavori alle 15.30 a cura di Claudia Carpenito (restauratrice di dipinti e arte contemporanea, titolare di Vicolo Folletto Laboratory), alle ore 15.45 l’intervento di Maria Livia Brunelli (MLB Home Gallery, Ferrara) e le interviste agli artisti Alessandra Calò e Stefano Scheda, la cui ricerca si distingue per la complessità operativa ed installativa. A seguire, rispettivamente alle 16.15 e alle 17.00, le relazioni di Lorenza Fenzi (restauratrice e conservatrice di opere su carta e fotografie) e Benedetta Bodo di Albaretto (conservatrice e diagnosta di beni culturali, Project Marta Monitoring Art Archive). L’incontro si concluderà con un dibattito moderato da Laura Gasparini (responsabile della Fototeca della Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia).
Nell’ambito della relazione di Benedetta Bodo di Albaretto, sarà presentato “Project Marta - Monitoring Art Archive”, un innovativo sistema di schedatura e archiviazione delle opere contemporanee che utilizza l’intervista tecnica all’artista come punto di partenza per conoscere, prevenire, conservare ed eventualmente restaurare le opere d’arte contemporanea.
«L’attenzione crescente rispetto alle necessità conservative delle arti visive – spiega Claudia Carpenito – ha molto influito sullo sviluppo di nuove figure professionali e di servizi dedicati alla valorizzazione dell’arte contemporanea. Inoltre, lo studio di un’opera d’arte oggi è supportato da un numero crescente di attività strettamente interconnesse tra loro, che permettano un approfondimento mirato in ottica di tutela. La conservazione e la diagnostica dialogano in forma attiva con l’arte, non solo di ieri ma anche di domani, e nuovi sistemi di archiviazione partono direttamente da quello che sarà il futuro per ragionare con gli artisti di oggi. Il tempo della tutela è il presente di tanti professionisti che lavorano in sinergia, offrendo servizi specifici e mirati alla valorizzazione dell’arte contemporanea, servizi da conoscere e divulgare, per promuovere e sostenere la tutela del contemporaneo».
In un momento in cui la conservazione è al centro di un dibattito internazionale in cui si sottolinea l’importanza primaria della conoscenza dell’opera e di un approccio multidisciplinare, il convegno diviene occasione per promuovere una seria riflessione anche a livello nazionale. Il restauratore, citando Emilio Isgrò, è un “collaboratore di bellezza”: aiuta a leggere e a rileggere un’opera nel corso della sua vita, non solo per le sua esperienza artigianale, ma anche in un’ottica critica ed intellettuale.
L’accesso al seminario è libero e gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili. È gradita la prenotazione: tel. + 39 334 3931705, claudiacarpenito@vicolofolletto.it. Per informazioni ed approfondimenti: www.laboratory.vicolofolletto.it.
Claudia Carpenito lavora da venticinque anni nel settore del restauro. Dopo una lunga esperienza con le opere d’arte antiche, ha ampliato la sua competenza dai primi anni del 2000 anche alla conservazione dell’arte moderna e contemporanea ed è stata una delle ideatrici e fondatrici di Vicolo Folletto Art Factories, affiancando il suo laboratorio al contesto della Gallery.
Vicolo Folletto Art Factories è una rete di imprese: una galleria, un laboratorio di restauro e uno spazio per workshop, ai quali si affiancano, con una trasversalità creativo-ricettiva, sempre più in voga anche in Italia, un ristorante e un bed and breakfast, che presto sarà a disposizione per residenze d’artista.