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Evento: La prima edizione di EXPOARTE, Montichiari-Brescia inaugura il 23 settembre la stagione delle fiere
24/09/2016 - 25/09/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 03/09/2016 - 15:27 |
Luogo: | Montichiari (BS) - Lombardia |
Data di inizio: | 24/09/2016 |
Data di fine | 25/09/2016 |
Descrizione
Il 24 e 25 settembre 2016 il Centro Fiera del Garda (BS) ospiterà nel padiglione centrale la prima edizione di EXPOARTE Moderna e Contemporanea. L'esposizione firmata DEA Servizi, sarà animata da 70 tra le più prestigiose gallerie d’arte provenienti da tutta Italia e da un ricco programma di eventi collaterali tra cui Gianni Bertini- Donne e Motori… prodotto da Eidos Immagini Contemporanee e a cura di Raffaella A. Caruso.
Tra i tanti autori presentati in fiera nomi d’eccellenza quali De Chirico, De Pisis, Tozzi, Guttuso, Fontana, Mathieu, Castellani, Bonalumi, Vasarely, Schifano, Rotella, Festa, Boetti, Aubertin, Biasi, Pinelli, Simeti, Christo, proposto anche dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea di Brescia in uno spazio espositivo dedicato.
Sotto la direzione artistica di Giovanni Zucca e grazie all’esperienza maturata dagli organizzatori di PaviArt, (l’appuntamento di arte più esclusivo della provincia di Pavia che anno dopo anno conferma una grande vitalità sia in termini di presenze che di contatti d’affari) anche Expoarte sarà un appuntamento unico per appassionati e collezionisti, un connubio tra arte, cultura e passione dalle ricche articolazioni tematiche per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e del contemporaneo. Subito gli spettatori saranno accolti all’ingresso del padiglione da un’installazione dell’artista bolognese Giorgio Bevignani, vincitore della terza edizione del premio Spotlight 2015.
Due poi le mostre collaterali presentate a sottolineare il valore culturale dell’evento: Giuseppe Chiari, Antologica a cura di Armanda Gori e Gianni Bertini-Donne e motori… prodotta da Eidos Immagini Contemporanee e a cura di Raffaella A. Caruso. Dunque uno dei maggior esponenti Fluxus e il padre della Mec art raccontati per immagini e con opere di rilievo museale.
Donne e motori…presentata con il supporto scientifico dell’ Associazione Gianni Bertini, nell’intendimento del curatore vuole essere dunque non solo una prima rilettura di un grande che ha attraversato da protagonista e spesso da antesignano tutti i movimenti del XX secolo (astratto-geometrico, nucleare, informale, pop), ma anche un omaggio a Brescia, città delle Mille Miglia, studiato per incuriosire gli amanti dell’arte, delle belle auto e perché no delle belle donne! Ingranaggi, bielle pistoni furono per Bertini un’ossessione, forse eredità del futurismo, forse della formazione accademica che fu scientifica. Laureato alla normale di Pisa, abituato alla fluidità matematica il suo gesto muove subito naturalmente in tondo, trasformandosi in strutture semi-bullonate, in pezzi di bielle e di ingranaggi. È giovane Bertini, ma l’ossessione per i motori e la velocità propria del futurismo prima e del pop dopo gli rimarrà anche più avanti, nelle macchine, nei centauri, nelle amazzoni, eroi e semidei imprigionati nella contemporaneità. Così all’aspetto per così dire epico del suo lavoro, sottolineato dall’uso ironico dei titoli, si sovrappongono lucide e feroci critiche al contemporaneo, la possibilità di punti di vista molteplici e altri, con una ricca sovrapposizione dei piani narrativi che il pop statunitense non ebbe. Tutto in una leggerezza e freschezza iconografica disincantata che non mancherà di affascinare sia il collezionista più accorto (in un momento peraltro di grande attenzione speculativa del mercato al pop italiano), sia il visitatore neofita sicuramente attratto dall’attualità di questa multiforme e poliedrica figurazione.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: Dea Servizi – Cura Carpignano - Pavia
info@deaservizi.it - www.expoartemontichiari.it
0382.483430 - 348.9719961
Direttore Artistico: Giovanni Zucca 320.0190275
ORARI:
23 settembre ore 19 PREVIEW SU INVITO
24-25 settembre dalle 10 alle 20
INGRESSO: intero 8 euro – 5 euro ridotto
CENTRO FIERA S.p.A.
Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS) – Italia
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MUST HAVE-Proud to be Italian
28/01/2016 - 15/02/2016
Bologna (BO) - Emilia-Romagna
Inserito da Raffaella Caruso
In occasione del 40esimo anniversario di Artefiera, l’Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna, unico 5 stelle Lusso dell’Emilia-Romagna e parte di The Leading Hotels of the world, ospita fino al 15 febbraio 2016 la mostra di Marcello Reboani “Must Have - Proud to be italian”, curata da Melissa Proietti e patrocinata dal Comune di Bologna. L’inaugurazione (solo su invito) è prevista per giovedì 29 gennaio dalle 18 alle 21, mentre si potrà visitare l’esposizione liberamente nei giorni successivi. La mostra si svolge nelle sale dello storico Cafè Marinetti: uno spazio naturalmente vocato di arte e cultura, intitolato al fondatore del movimento futurista Filippo Tommaso Marinetti che a Bologna lo aveva eletto come suo quartier generale.
Il progetto “Must Have”, nasce da un'idea di Melissa Proietti nel 2007, e nella prima presentazione mirava a rappresentare in chiave ironica ed eco-pop le icone del consumismo, proponendo uno spunto di riflessione sul come un oggetto cult potesse diventare anche oggetto d'arte: la “ Kelly bag” di Hèrmes, il Rolex, il celebre tollino del Campari, l'intramontabile macchina fotografica Nikon, e ancora i Levi's e alcuni medicinali di largo consumo come lo Xanax vennero presentati in luoghi in e off gallery, e celebrati in una personale dell'artista al Museo Civico di Cortina d'Ampezzo nel 2012. Negli anni 2014 e 2015 il progetto “Must Have” è stato oggetto di lecture all’interno del corso di Art Managing alla Luiss di Roma e di Semiotica dell’arte e della moda allo IED, sempre nella capitale.
La nuova serie “Must Have - Proud to be italian” con una rassegna di 12 nuove opere, debutta invece nel maggio 2015 in occasione di Expo, a Milano, nella grintosa Terrazza Aperol, luogo d'incontro di un'intramontabile Milano da bere. Questa volta l'artista punta l'attenzione sulla creatività e il design italiano, celebrando oggetti che hanno fatto la storia del Made in Italy, icone di design, creatività, gusto e stile, esportati in tutto il mondo: il vasetto della Nutella e quello con rimandi Art Nouveau di Amarena Fabbri, la Vespa rossa, il tollino dell' Aperol e ancora il motoscafo Riva, la Ferrari, il celebre logo “ Con Api si Vola !”, la Moka Bialetti e tanti altri altri. Tutti rimandano alla storia dell’industria nazionale, di quello che l'Italia ha esportato nel mondo in termini di creatività ed estetica. La mostra a Bologna è accompagnata da un testo critico di Raffaella A. Caruso.
SCHEDA TECNICA:
Marcello Reboani
MUST HAVE - Proud to be italian
Grand Hotel Majestic già Baglioni, via Indipendenza 8, Bologna
dal 29 gennaio al 15 febbraio 2016
Ingresso libero
www.marcelloreboani.it
press office: info@giuliarossi.it
www.omniarelations.com
Giulia Rossi - 338/2166003 - info@giuliarossi.it
PRESS OFFICE GRAND HOTEL MAJESTIC GIA’ BAGLIONI_OMNIA RELATIONS
Lucia Portesi - 349 3692989 - lucia.portesi@omniarelations.com
Eleonora Alverà - 333 2356486 - eleonora.alvera@omniarelations.com
www.omniarelations.com
Il progetto “Must Have”, nasce da un'idea di Melissa Proietti nel 2007, e nella prima presentazione mirava a rappresentare in chiave ironica ed eco-pop le icone del consumismo, proponendo uno spunto di riflessione sul come un oggetto cult potesse diventare anche oggetto d'arte: la “ Kelly bag” di Hèrmes, il Rolex, il celebre tollino del Campari, l'intramontabile macchina fotografica Nikon, e ancora i Levi's e alcuni medicinali di largo consumo come lo Xanax vennero presentati in luoghi in e off gallery, e celebrati in una personale dell'artista al Museo Civico di Cortina d'Ampezzo nel 2012. Negli anni 2014 e 2015 il progetto “Must Have” è stato oggetto di lecture all’interno del corso di Art Managing alla Luiss di Roma e di Semiotica dell’arte e della moda allo IED, sempre nella capitale.
La nuova serie “Must Have - Proud to be italian” con una rassegna di 12 nuove opere, debutta invece nel maggio 2015 in occasione di Expo, a Milano, nella grintosa Terrazza Aperol, luogo d'incontro di un'intramontabile Milano da bere. Questa volta l'artista punta l'attenzione sulla creatività e il design italiano, celebrando oggetti che hanno fatto la storia del Made in Italy, icone di design, creatività, gusto e stile, esportati in tutto il mondo: il vasetto della Nutella e quello con rimandi Art Nouveau di Amarena Fabbri, la Vespa rossa, il tollino dell' Aperol e ancora il motoscafo Riva, la Ferrari, il celebre logo “ Con Api si Vola !”, la Moka Bialetti e tanti altri altri. Tutti rimandano alla storia dell’industria nazionale, di quello che l'Italia ha esportato nel mondo in termini di creatività ed estetica. La mostra a Bologna è accompagnata da un testo critico di Raffaella A. Caruso.
SCHEDA TECNICA:
Marcello Reboani
MUST HAVE - Proud to be italian
Grand Hotel Majestic già Baglioni, via Indipendenza 8, Bologna
dal 29 gennaio al 15 febbraio 2016
Ingresso libero
www.marcelloreboani.it
press office: info@giuliarossi.it
www.omniarelations.com
Giulia Rossi - 338/2166003 - info@giuliarossi.it
PRESS OFFICE GRAND HOTEL MAJESTIC GIA’ BAGLIONI_OMNIA RELATIONS
Lucia Portesi - 349 3692989 - lucia.portesi@omniarelations.com
Eleonora Alverà - 333 2356486 - eleonora.alvera@omniarelations.com
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Lucio Del Pezzo- Ritorno al futuro
20/11/2015 - 30/01/2016
Milano (MI) - Lombardia
Inserito da Raffaella Caruso
La Galleria Arte 92 (Milano, Via Moneta 1/A, www.arte92.it ) inaugura giovedì 19 novembre alle ore 18 la personale Lucio Del Pezzo- Ritorno al futuro a cura di Raffaella A. Caruso (20 novembre 2015 - 30 gennaio 2016, orario 10-13/ 16-19 lunedì e festivi chiuso).
In mostra un cospicuo corpus di opere che ripercorrono le tappe della produzione del Maestro e che vanno da alcuni rarissimi e fondamentali lavori storici degli anni 50 (Sole Giallo, 1958 e Frattura geologica, 1959) agli anni Sessanta in cui il linguaggio di Del Pezzo diviene particolarissimo, attuando una riflessione sui concetti di assemblage e di ready-made (Composizione, 1960 e Racconto Meccanico, 1961, Piccola Torre, 1963 e Flipper, 1967) sino al repertorio più noto dei Casellari e all’ultima produzione (Piccola mensola, Disseminazioni, 2015). In mostra anche una pregevole raccolta di chine.
L’esposizione ripercorre dunque la congruenza di un’esperienza pittorica che nasce nel dopoguerra e prosegue con un personale e sociale percorso di categorizzazione di simboli e oggetti.
Considerato grande maestro del pop europeo, Del Pezzo pur con suggestioni dada e surrealiste, organizza i suoi reperti in una dimensione architettonica, ordinata e metafisica, da archeologo, legando con il filo di un immaginario automatista le assonanze e la possibile convivenza di epoche e culture diverse e insegnandoci a parlare la lingua del mondo. In questo l’iter espositivo individua l’attualità senza tempo del suo linguaggio, analizzando formalmente epoche e contenuti differenti e svelando in opere completamente inedite una ricchezza e una vivacità del tutto impensata.
Come scrive nel testo in catalogo Raffaella A. Caruso “Del Pezzo l’archeologo che dal magma vulcanico della sua terra, dai panni stesi dei vicoli ha passato gran parte della sua vita a incasellare in edicole votive gli strumenti necessari per andare avanti e ridisegnare il mondo, traccia nuove traiettorie sparpagliando in soffio di vento, come in sogno, di nuovo le sue carte. Geniale. È come se consegnasse con queste Disseminazioni il suo lavoro nelle mani di noi spettatori chiamandoci all’agire. In prima persona. Chiedendo di ripercorrere, adesso che ci ha fornito gli strumenti, strade nuove. Invitandoci a nuove consapevolezze. In questi tempi duri dove si guarda il cielo per non combattere sulla terra, in questi tempi di astronavi e in cui si cercano segnali da pianeti lontani Del Pezzo aveva previsto tutto del necessario e umano ritorno al futuro.”
info: arte92@arte92.it
www.arte92.it
02.8052347
Catalogo in galleria con testo di Raffaella A. Caruso ita/eng e ricco apparato bibliografico e iconografico
In mostra un cospicuo corpus di opere che ripercorrono le tappe della produzione del Maestro e che vanno da alcuni rarissimi e fondamentali lavori storici degli anni 50 (Sole Giallo, 1958 e Frattura geologica, 1959) agli anni Sessanta in cui il linguaggio di Del Pezzo diviene particolarissimo, attuando una riflessione sui concetti di assemblage e di ready-made (Composizione, 1960 e Racconto Meccanico, 1961, Piccola Torre, 1963 e Flipper, 1967) sino al repertorio più noto dei Casellari e all’ultima produzione (Piccola mensola, Disseminazioni, 2015). In mostra anche una pregevole raccolta di chine.
L’esposizione ripercorre dunque la congruenza di un’esperienza pittorica che nasce nel dopoguerra e prosegue con un personale e sociale percorso di categorizzazione di simboli e oggetti.
Considerato grande maestro del pop europeo, Del Pezzo pur con suggestioni dada e surrealiste, organizza i suoi reperti in una dimensione architettonica, ordinata e metafisica, da archeologo, legando con il filo di un immaginario automatista le assonanze e la possibile convivenza di epoche e culture diverse e insegnandoci a parlare la lingua del mondo. In questo l’iter espositivo individua l’attualità senza tempo del suo linguaggio, analizzando formalmente epoche e contenuti differenti e svelando in opere completamente inedite una ricchezza e una vivacità del tutto impensata.
Come scrive nel testo in catalogo Raffaella A. Caruso “Del Pezzo l’archeologo che dal magma vulcanico della sua terra, dai panni stesi dei vicoli ha passato gran parte della sua vita a incasellare in edicole votive gli strumenti necessari per andare avanti e ridisegnare il mondo, traccia nuove traiettorie sparpagliando in soffio di vento, come in sogno, di nuovo le sue carte. Geniale. È come se consegnasse con queste Disseminazioni il suo lavoro nelle mani di noi spettatori chiamandoci all’agire. In prima persona. Chiedendo di ripercorrere, adesso che ci ha fornito gli strumenti, strade nuove. Invitandoci a nuove consapevolezze. In questi tempi duri dove si guarda il cielo per non combattere sulla terra, in questi tempi di astronavi e in cui si cercano segnali da pianeti lontani Del Pezzo aveva previsto tutto del necessario e umano ritorno al futuro.”
info: arte92@arte92.it
www.arte92.it
02.8052347
Catalogo in galleria con testo di Raffaella A. Caruso ita/eng e ricco apparato bibliografico e iconografico
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Chiara Tagliazucchi
05/11/2016 - 05/12/2016
Milano (MI) - Lombardia
Inserito da CSArt Serri
La Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia (Cortile di Palazzo Borzacchi, Via Emilia Santo Stefano 14) presenta, dal 5 novembre al 5 dicembre 2016, la mostra personale di Chiara Tagliazucchi, “Ad acque tranquille”. L’esposizione sarà inaugurata sabato 5 novembre 2016, alle ore 18.00, alla presenza dell’artista.
Nata a Modena nel 1972, dopo una laurea in Economia Aziendale all’Università di Modena e Reggio Emilia, Chiara Tagliazucchi si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna (2003).
In mostra, opere ad olio su tela e su tavola, di piccolo e grande formato.
La pittura di Chiara Tagliazucchi ha una dimensione narrativa. I soggetti delle opere (tratti dal cinema contemporaneo, da stampe antiche o anche da fotografie di spedizioni geografiche ottocentesche) vengono associati tra loro in modo da evocare frammenti di storie. I titoli sono citazioni rubate a libri letti, versi da salmi, frasi raccolte, custodite e meditate mentre la vita scorre. Sui paesaggi regna il silenzio, siano essi mari artici tempestosi, boschi attraversati di corsa o acque tranquille. Una luce intensa, che contrasta con i colori lividi e quasi viscerali degli elementi naturali, suggerisce la presenza di un disegno più grande.
Ogni opera sembra richiamare una domanda di senso dell’esistenza. Nell’osservatore resta un senso di sospensione, di attesa, la sensazione che ci sia qualcosa di irrisolto, uno sguardo verso il mistero.
Il cinema, attraverso la sceneggiatura e la fotografia influenza le visioni dell’artista, mentre la letteratura imprime sulla pittura un carattere delicato. Le opere in mostra, pur attingendo ispirazione dal cinema con-temporaneo, non assumono un carattere Pop e ci restituiscono un mondo intimo, spirituale.
La mostra, sarà visitabile fino al 5 dicembre 2016, da martedì a sabato con orario 10.30-13.00 e 16.30-20.00, oppure su appuntamento. Per informazioni: tel. 0522 432103, cell. 340 9232277, www.vv8artecontemporanea.it.
Nata a Modena nel 1972, dopo una laurea in Economia Aziendale all’Università di Modena e Reggio Emilia, Chiara Tagliazucchi si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna (2003).
In mostra, opere ad olio su tela e su tavola, di piccolo e grande formato.
La pittura di Chiara Tagliazucchi ha una dimensione narrativa. I soggetti delle opere (tratti dal cinema contemporaneo, da stampe antiche o anche da fotografie di spedizioni geografiche ottocentesche) vengono associati tra loro in modo da evocare frammenti di storie. I titoli sono citazioni rubate a libri letti, versi da salmi, frasi raccolte, custodite e meditate mentre la vita scorre. Sui paesaggi regna il silenzio, siano essi mari artici tempestosi, boschi attraversati di corsa o acque tranquille. Una luce intensa, che contrasta con i colori lividi e quasi viscerali degli elementi naturali, suggerisce la presenza di un disegno più grande.
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Il cinema, attraverso la sceneggiatura e la fotografia influenza le visioni dell’artista, mentre la letteratura imprime sulla pittura un carattere delicato. Le opere in mostra, pur attingendo ispirazione dal cinema con-temporaneo, non assumono un carattere Pop e ci restituiscono un mondo intimo, spirituale.
La mostra, sarà visitabile fino al 5 dicembre 2016, da martedì a sabato con orario 10.30-13.00 e 16.30-20.00, oppure su appuntamento. Per informazioni: tel. 0522 432103, cell. 340 9232277, www.vv8artecontemporanea.it.
Dieci anni di Galleria
18/09/2016 - 16/10/2016
Milano (MI) - Lombardia
Inserito da CSArt Serri
Dal 18 settembre al 16 ottobre 2016 la Galleria Marcantoni Arte Contemporanea di Pedaso (FM) presenta “Dieci anni di Galleria (2006-2016)”. Una selezionata scelta di opere di artisti che si sono alternati con esposizioni personali e collettive nei dieci anni di attività.
La sede espositiva nasce nel settembre 2006 a Pedaso, un piccolo borgo marinaro sulla costa sud delle Marche, da un progetto consequenziale all’avveduto ed instancabile collezionismo del suo patron, Gabriele Marcantoni. Proprio dall’aver cercato con sagacia e sicuro istinto i nomi e i pezzi offerti dal mercato si è con il tempo formato quel patrimonio di esperienza e di cognizione che conferisce oggi alla Galleria Marcantoni la patina gratificante della garanzia. Queste scelte hanno comportato sforzi e vera passione, oltre a un lungo lavoro di sensibilizzazione e una partecipazione a valorizzare tutte le esperienze utili ad aprire nuove occasioni di dialogo, di reciproco arricchimento culturale. Scevra da ogni condizionamento di mercato e di moda la collezione della Galleria si presenta come una delle poche associazioni nazionali che ha saputo costruire una propria raccolta attraverso una selezione di opere mirata e attenta alla storia dell’arte. L’orientamento scelto nelle varie esposizioni di questi primi dieci anni di attività è il frutto di tre grandi aree collezionistiche creatisi nel tempo: il verbo visuale, l’esperienza della pittura cosiddetta “sociale” e la grafica d’autore. Scelte di sicuro prestigio storico-culturale, ma di altrettanta difficoltà di affermazione nel sistema dell’arte. Sistema spesso scollegato dal binomio arte e storia e proiettato invece nella richiesta domanda e offerta proveniente dal mercato.
Gli artisti ospitati hanno sempre risposto con grande entusiasmo sia artistico che personale nel proporre le loro opere in galleria. L’alternanza di verbo-visualità e pittura sociale ha fatto sì che si instaurasse un dialogo tra due mondi apparentemente lontani, ma molto affini dal punto di vista delle idee e dei fini comunicativi. Si è così definito nel tempo l’orientamento e la scelta decisa e puntuale delle varie esposizioni proposte. Si sono avvicendati: Paolo Baratella, Umberto Mariani, Eriberto Guidi, Lamberto Pignotti, Lugi Tola, Anna Boschi, Fernando Andolcetti, David Pompili, Arnoldo Ciarrocchi, Alberto Manfredi, Claudio D’angelo, Giovanni Fontana, Fausto Luzi, Paolo Maccari, Paolo Albani, William e Gionata Xerra, Benedetta Montini. La grafica d’autore ricopre, inoltre, uno spazio molto importante nel curriculum della galleria. Passione primogenita, quella delle “carte”, impreziositasi negli anni di nomi di prestigio internazionale. Con il tempo si è potuto dar vita a collettive di firme di sicuro richiamo storico-artistico tra le quali: Vedova, Capogrossi, Mirò, Fontana, Bartolini, Sutherland, Marini, Carrà, Magnelli, Picasso, Castellani, Bonalumi, Leger, Santomaso, Richter e molti altri.
Gli appuntamenti artistici proposti dalla Galleria sono inoltre impreziositi da eventi culturali che gravitano attorno all’arte con la cadenzata proposizione di pomeriggi dedicati alla musica, alla poesia e al teatro. Un luogo quindi non solo dedito all’arte visiva, ma alla cultura a trecentosessanta gradi.
La mostra, che sarà inaugurata domenica 18 settembre dalle ore 18.00, sarà visitabile fino al 16 ottobre 2016, tutti i giorni con orario 17.00-20.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 349 4306492, info@galleriamarcantoni.it, www.galleriamarcantoni.it, www.facebook.com/galleria marcantoni.
La sede espositiva nasce nel settembre 2006 a Pedaso, un piccolo borgo marinaro sulla costa sud delle Marche, da un progetto consequenziale all’avveduto ed instancabile collezionismo del suo patron, Gabriele Marcantoni. Proprio dall’aver cercato con sagacia e sicuro istinto i nomi e i pezzi offerti dal mercato si è con il tempo formato quel patrimonio di esperienza e di cognizione che conferisce oggi alla Galleria Marcantoni la patina gratificante della garanzia. Queste scelte hanno comportato sforzi e vera passione, oltre a un lungo lavoro di sensibilizzazione e una partecipazione a valorizzare tutte le esperienze utili ad aprire nuove occasioni di dialogo, di reciproco arricchimento culturale. Scevra da ogni condizionamento di mercato e di moda la collezione della Galleria si presenta come una delle poche associazioni nazionali che ha saputo costruire una propria raccolta attraverso una selezione di opere mirata e attenta alla storia dell’arte. L’orientamento scelto nelle varie esposizioni di questi primi dieci anni di attività è il frutto di tre grandi aree collezionistiche creatisi nel tempo: il verbo visuale, l’esperienza della pittura cosiddetta “sociale” e la grafica d’autore. Scelte di sicuro prestigio storico-culturale, ma di altrettanta difficoltà di affermazione nel sistema dell’arte. Sistema spesso scollegato dal binomio arte e storia e proiettato invece nella richiesta domanda e offerta proveniente dal mercato.
Gli artisti ospitati hanno sempre risposto con grande entusiasmo sia artistico che personale nel proporre le loro opere in galleria. L’alternanza di verbo-visualità e pittura sociale ha fatto sì che si instaurasse un dialogo tra due mondi apparentemente lontani, ma molto affini dal punto di vista delle idee e dei fini comunicativi. Si è così definito nel tempo l’orientamento e la scelta decisa e puntuale delle varie esposizioni proposte. Si sono avvicendati: Paolo Baratella, Umberto Mariani, Eriberto Guidi, Lamberto Pignotti, Lugi Tola, Anna Boschi, Fernando Andolcetti, David Pompili, Arnoldo Ciarrocchi, Alberto Manfredi, Claudio D’angelo, Giovanni Fontana, Fausto Luzi, Paolo Maccari, Paolo Albani, William e Gionata Xerra, Benedetta Montini. La grafica d’autore ricopre, inoltre, uno spazio molto importante nel curriculum della galleria. Passione primogenita, quella delle “carte”, impreziositasi negli anni di nomi di prestigio internazionale. Con il tempo si è potuto dar vita a collettive di firme di sicuro richiamo storico-artistico tra le quali: Vedova, Capogrossi, Mirò, Fontana, Bartolini, Sutherland, Marini, Carrà, Magnelli, Picasso, Castellani, Bonalumi, Leger, Santomaso, Richter e molti altri.
Gli appuntamenti artistici proposti dalla Galleria sono inoltre impreziositi da eventi culturali che gravitano attorno all’arte con la cadenzata proposizione di pomeriggi dedicati alla musica, alla poesia e al teatro. Un luogo quindi non solo dedito all’arte visiva, ma alla cultura a trecentosessanta gradi.
La mostra, che sarà inaugurata domenica 18 settembre dalle ore 18.00, sarà visitabile fino al 16 ottobre 2016, tutti i giorni con orario 17.00-20.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 349 4306492, info@galleriamarcantoni.it, www.galleriamarcantoni.it, www.facebook.com/galleria marcantoni.