Evento: Ritorno alle origini "Fixcrystal"
19/05/2017 - 27/05/2017
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Inserzionista
Dettagli
Data di inserimento: 10/05/2017 - 1:32
Luogo: Napoli (NA) - Campania
Data di inizio: 19/05/2017
Data di fine 27/05/2017
Descrizione
Ritorno alle origini "Fixcrystal"

Dal 19 al 27 maggio 2017 la galleria Salvatore Serio ospita la mostra personale di Stefania Ciccarella.

Stefania Ciccarella è un'artista napoletana, la sua arte spazia dalla fotografia all'illustrazione e ora anche la pittura fa parte del suo mondo visionario.
Stefania Ciccarella, in arte "FIX", presenta il suo alter ego "FIXCRYSTAL".

Il suo "AVATAR" dipinto su tela ad acrilico con colori fluo che reagiscono a luci fredde come le lampade wood, vive in un mondo parallelo al reale, dove è possibile immaginare la sua identità in una visione cyber, un'identità proiettata nel virtuale nel quale il suo essere diventa libero di poter sprigionare la propria energia.
Le costrizioni, i legami, le bende, gli artigli fanno parte dell'immaginario di Fix, rappresentano per lei la costrizione dell'anima.
Il suo è un Avatar arrabbiato, seducente ma che è pronto a difendersi da qualsiasi tipo di attacco.
Le punte, gli artigli, il suo abbigliamento costrittivo la proteggono, nella sua seconda vita "una vita virtuale" Fix riesce così a controllare tutto e tutti senza essere mai scalfita.
Il suo Avatar ammalia, conquista, prendendosi solo piaceri che nutrono il suo ego.

"AVATAR"
La parola Avatar ha le sue radici nella religione induista, e sta ad indicare l'assunzione di un corpo fisico da parte della divinità. Nello specifico, la parola in questione deriva dal sanscrito "perfezionato" e significa letteralmente "disceso": il Dio, facendo la sua discesa sulla Terra, si manifesta incarnandosi in un corpo materiale.

"FIXCRYSTAL" invece vive una realtà virtuale, dove la quasi totalità di questi ambienti virtuali, rimangono prevalentemente esperienze visive e sonore, che danno al creatore totale libertà di espressione delle proprie fantasie, senza quei limiti che purtroppo il mondo reale impone.
Stefania Ciccarella


Ritorno alle origini "Fixcrystal" – Mostra personale di Stefania Ciccarella
Dal 19 al 27 maggio 2017
Vernissage venerdì 19 maggio, ore 18:00
Galleria d’Arte Salvatore Serio
Via Oberdan 8, Napoli
Orari galleria: dal lunedì al sabato 10.30-13.00/16.30
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Lirismo nel paesaggio
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Inserito da Gennaro Cilento

Mostra personale di pittura di Salvatore De Curtis c/o Salvatore Serio galleria d’arte.
Via Guglielmo Oberdan 8, Napoli.
Dal 21 al 30 giugno 2016.
Vernissage: martedì 21 giugno ore 18:00.Ingresso libero.
Orari: dal lunedì al sabato 10:30-13:00; 16:30-19:30.

UNA POESIA SCRITTA COL PENNELLO: LIRISMO NEL PAESAGGIO.
Paesaggi che si perdono, atmosfere incantate e sognanti. Visioni idilliache che si confondono tra orizzonti indefiniti. Una natura incontaminata e priva delle brutture e dell’invasiva attitudine dell’uomo a colonizzarla. Lo sguardo del fruitore spazia tra la linea sottile del mare e della campagna. È questo il leitmotiv delle opere dell’artista napoletano Salvatore De Curtis, classe 1944.
In questa mostra, dal titolo Lirismo nel paesaggio presso la Galleria d’Arte Salvatore Serio di Napoli, il pittore espone una serie di paesaggi di piccolo/medio formato, dove è possibile ravvisare le principali caratteristiche della sua tradizione artistica: una natura bucolica, pura, spogliata e “depurata” dagli elementi architettonici di disturbo. Le opere di De Curtis si avvalgono di paesaggi reali che si presentano come testimoni silenziosi di una natura primigenia: la campagna, gli scorci marini, gli onirici paesaggi flegrei, ci parlano delle nostre origini e ci costringono a confrontarli con gli orrori dell’industrializzazione, della speculazione edilizia e dell’urbanizzazione selvaggia, che li hanno irrimediabilmente compromessi.
La passione per la pittura accompagna Salvatore fin da bambino: le sue rappresentazioni paesaggistiche sono intimistiche, a tratti nebbiose e sfumate, o anche letteralmente “graffiate” e con pennellate veloci. Evidente risulta il richiamo ai paesaggisti dell’800 napoletano (Scuola di Posillipo e Scuola di Resina), nonché al pittore pugliese, ma napoletano d’adozione, Giuseppe Casciaro (l’utilizzo dei pastelli è senz’altro uno spunto fondamentale per la sua opera). De Curtis predilige, inoltre, la pittura ad olio o l’acrilico, mezzi espressivi adeguati alla sua poetica naturalistica ed “en plein air”.

Osservando attentamente le sue opere intraprendendo questo viaggio paesaggistico tra le tele di questo pittore-poeta, un senso vago di nostalgia ci fa smarrire tra le nebbie, le brezze e la brina della campagna. Può questa natura che trasuda visioni ancestrali rimediare ai nostri errori?

Rosalba Volpe.

"Centrino" mostra personale di Barbara Karwowska c/o Salvatore Serio galleria d'arte
21/10/2016 - 02/11/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
CENTRINO DI BARBARA KARWOWSKA
Dal 21 ottobre al 2 novembre Barbara Karwowska presenta alla galleria d’arte Salvatore Serio la sua nuova personale di pittura dal titolo "Centrino".
Vernissage: venerdì 21 ottobre 2016, ore 18:00

La denominazione di questo progetto deriva da un motivo decorativo caro all’artista, proprio quello del Centrino, che compare in molte delle sue opere, divenendo aureola o corona dei personaggi raffigurati, e predomina in questa personale. Come il tessuto ricamato così il centrino dipinto da Barbara assume una duplice funzione: decorativa e protettiva. Il primo lavoro nel quale comparve venne realizzato nel 1999. Si trattava de Il rosario, un dipinto di grandi dimensioni composto da ventisette tele e due pannelli, donato alla Villa Colombaia di Luchino Visconti ad Ischia e in seguito misteriosamente scomparso. Il centrino assume un significato simbolico, vuole proteggere il mondo interiore delle personalità ritratte dalla Karwowska.

Luigi Fusco chiarì lo stile pittorico e comunicativo dell’artista affermando: "La pittura di Barbara Karwowska rivela nelle sue forme, così come nei suoi contenuti, una connotazione altamente espressiva, non priva di una intensa introspezione psicologica. La stesura cromatica plasma le figure dipinte, le avvolge creandogli attorno uno spazio, seppur "indefinito", caldo e accogliente. L'intimità dei pensieri viene mostrata senza vergogna”.

Le opere esposte vedranno altri due elementi ricorrenti: la corona e la girandola. La corona diviene il simbolo della potenza interiore, mentre la girandola, quello della fanciullezza e dell’innocenza, rappresentando anche un mezzo per affrontare con leggerezza le difficoltà della vita e per ritornare un po’ bambini. Evocatrice di leggerezza e movimento la girandola diviene ne Il Trionfo della pace anche il simbolo della serenità. L’artista utilizza colori caldi ed avvolgenti. Le tele sono essenzialmente tricromatiche, realizzate con l’utilizzo del marrone, del viola e del bianco. Il marrone, colore dell’artigianato e della natura, rappresenta la vitalità intesa come equilibrio tra corpo e mente; il viola aumenta il mistero e la magia delle sue opere; il bianco, invece, oltre a conferire luminosità, indica la purezza e la spiritualità del processo creativo.

In esposizione ci saranno tre dipinti di grande formato, alcuni ritratti e una composizione Sembrano finestre… costituita da 24 piccole tele. Sono volti, particolari fisionomici o decorativi per immaginare, per aprire una finestra in un altro mondo quello della poetica inconscia. Ornella della Libera riferendosi a quest’opera scrisse: " Sembrano finestre, volti affacciati alle finestre del mondo (anche quello virtuale), che guardano, smarriti, sorpresi, intimiditi, insicuri, con rispetto, con timidezza, con educazione l'altro, il diverso, la situazione che sta accadendo, scrutano, scorgono, sbirciano, quasi come se volessero guardare senza essere visti, come se volessero essere fantasmi, invisibili al mondo che invece vuole essere visto, essere protagonista, al centro dell'attenzione. Loro no. Non sono morbosi voyeurs della vita degli altri: i loro visi sono incompleti, non hanno e non mostrano la loro identità completa, non vogliono essere riconosciuti ed essere riconoscibili. Sono frammenti di vita, frammenti d'identità incomplete, sono pezzi di mosaico di vita, pezzi di puzzle che solo l'Amore può definire, completare".

Galleria d’Arte Salvatore Serio
Via Oberdan 8, Napoli
Orari d’apertura: dal lunedì al sabato 10:30-13:00/16:30-19:30
Ingresso libero
tel:0815523193
www.galleriaserio.it
https://www.facebook.com/events/1786263181641491/
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La mostra, patrocinata dal Comune di Carrara e dal Club UNESCO Carrara dei Marmi, vuole nelle intenzioni del curatore Filippo Rolla, riflettere sulla poetica di Pier Giorgio Balocchi come traccia concreta dell’esistenza e finestra sul mondo, dove lo scultore fissa il moto fuggevole del tempo nel marmo.

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Pier Giorgio Balocchi originario di Siena è titolare della Cattedra di Scultura nella Accademia di Belle Arti di Carrara e Membro della Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Partecipa a partire dal 1975, anno in cui viene invitato alla X Quadriennale di Roma La Nuova Generazione, a importanti mostre in Italia ed all’estero. Nel 1981 tiene la sua prima personale presso la Galleria Toninelli di Piazza di Spagna a Roma presentato da Enzo Carli, lo storico dell’arte che fin dall’inizio ha voluto occuparsi del suo lavoro curandone ogni aspetto e segnandolo profondamente fino alla sua scomparsa.
Nel 1988 dopo varie esperienze didattiche ottiene la Cattedra di Scultura nella Accademia di Belle Arti di Carrara e sul finire di questo decennio fino ai primi anni 90 rallenta l'attività espositiva, dedicandosi particolarmente a scolpire monumenti per spazi pubblici e privati.