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Evento: La pelle che abito
16/09/2017 - 07/10/2017
Dettagli
Data di inserimento: | 06/09/2017 - 13:12 |
Luogo: | Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 16/09/2017 |
Data di fine | 07/10/2017 |
Descrizione
ReArt Arte Contemporanea e Belle Arti di Reggio Emilia (Viale Umberto I, 42/B) presenta, dal 16 settembre al 7 ottobre 2017, “La pelle che abito”, doppia personale di Marco Arduini ed Anna Barbara Olszewska.
Curata da Michael Peddio, l’esposizione sarà inaugurata sabato 16 settembre alle ore 18.00 alla presenza degli artisti. In mostra, una quindicina di opere pittoriche il cui comune denominatore è l’interesse per la figura femminile.
Marco Arduini presenta una selezione di dipinti ad inchiostro ed acrilico su tavola di matrice Pop, in cui il tema del viaggio viene restituito allo spettatore per momenti non consecutivi e fermo immagine.
Anna Barbara Olszewska propone un excursus attraverso la sua produzione pittorica degli ultimi dieci anni. Opere a tecnica mista che esplorano l’infinito universo femminile, dal ritratto al nudo, prendendo spunto anche dai disegni degli abiti creati per le case di moda ed indossati dalle modelle.
La mostra sarà visitabile fino al 7 ottobre 2017, da martedì a sabato con orario 9.30-13.00 e 16.30-19.30, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: cell. 370 3462813, spazioreart@gmail.com, www.belleartisupplies.com, www.facebook.com/ReArtBelleArti.
Marco Arduini nasce a Reggio Emilia. È pittore e incisore. La sua formazione artistica avviene all’Istituto d’Arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia. Attualmente lavora su tavola, tela e carta antica. La sua ricerca, di matrice figurativa, presenta chiari riferimenti alla Pop Art americana. Esperienze rivisitate nei “Racconti di Viaggio” degli anni 60-70, ambientati anche nell’attualità. Usa tempera e acrilico, ottenendo dipinti di forte impatto emotivo e cromatico. Nelle carte antiche, molte delle quali risalenti all’800, si snodano racconti realistici, con piloti, macchine da corsa e aerei. Numerose le mostre personali e collettive. Ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali la selezione al Premio Arte Mondadori (Milano, 2010). Ha esposto alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Emilia Romagna (Reggio Emilia, Chiostri di San Pietro, 2011).
Anna Barbara Olszewska nasce in Polonia, dove consegue la maturità artistica. A diciotto anni fa visita ad alcuni parenti a Cavriago (RE) ed incontra Mariella Burani che la ingaggia come modella. Il suo interesse però è rivolto alla creazione. Frequenta quindi la scuola di Maramotti e inizia a fare la modellista, diventando successivamente stilista. Per vent’anni è stata stilista di prima linea di Mariella Burani. Parallelamente all’attività professionale, ha coltivato l’interesse per la pittura con mostre e riconoscimenti da parte della critica e del pubblico.
ReArt Arte Contemporanea e Belle Arti nasce nel 2017 a Reggio Emilia (Viale Umberto I, 42/B) per iniziativa di Barbara Nicoletto e Michael Peddio, accomunati dalla passione per la pittura e le belle arti. Accanto alla galleria, attrezzata per mostre personali e collettive, si trova la sezione belle arti, con prodotti e marchi selezionati. L’attività espositiva si è aperta nel febbraio 2017 con la personale “Frammenti” di Nicla Ferrari. A seguire, mostre collettive, giornate di lavoro e full immersion con gli artisti.
Curata da Michael Peddio, l’esposizione sarà inaugurata sabato 16 settembre alle ore 18.00 alla presenza degli artisti. In mostra, una quindicina di opere pittoriche il cui comune denominatore è l’interesse per la figura femminile.
Marco Arduini presenta una selezione di dipinti ad inchiostro ed acrilico su tavola di matrice Pop, in cui il tema del viaggio viene restituito allo spettatore per momenti non consecutivi e fermo immagine.
Anna Barbara Olszewska propone un excursus attraverso la sua produzione pittorica degli ultimi dieci anni. Opere a tecnica mista che esplorano l’infinito universo femminile, dal ritratto al nudo, prendendo spunto anche dai disegni degli abiti creati per le case di moda ed indossati dalle modelle.
La mostra sarà visitabile fino al 7 ottobre 2017, da martedì a sabato con orario 9.30-13.00 e 16.30-19.30, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: cell. 370 3462813, spazioreart@gmail.com, www.belleartisupplies.com, www.facebook.com/ReArtBelleArti.
Marco Arduini nasce a Reggio Emilia. È pittore e incisore. La sua formazione artistica avviene all’Istituto d’Arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia. Attualmente lavora su tavola, tela e carta antica. La sua ricerca, di matrice figurativa, presenta chiari riferimenti alla Pop Art americana. Esperienze rivisitate nei “Racconti di Viaggio” degli anni 60-70, ambientati anche nell’attualità. Usa tempera e acrilico, ottenendo dipinti di forte impatto emotivo e cromatico. Nelle carte antiche, molte delle quali risalenti all’800, si snodano racconti realistici, con piloti, macchine da corsa e aerei. Numerose le mostre personali e collettive. Ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali la selezione al Premio Arte Mondadori (Milano, 2010). Ha esposto alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Emilia Romagna (Reggio Emilia, Chiostri di San Pietro, 2011).
Anna Barbara Olszewska nasce in Polonia, dove consegue la maturità artistica. A diciotto anni fa visita ad alcuni parenti a Cavriago (RE) ed incontra Mariella Burani che la ingaggia come modella. Il suo interesse però è rivolto alla creazione. Frequenta quindi la scuola di Maramotti e inizia a fare la modellista, diventando successivamente stilista. Per vent’anni è stata stilista di prima linea di Mariella Burani. Parallelamente all’attività professionale, ha coltivato l’interesse per la pittura con mostre e riconoscimenti da parte della critica e del pubblico.
ReArt Arte Contemporanea e Belle Arti nasce nel 2017 a Reggio Emilia (Viale Umberto I, 42/B) per iniziativa di Barbara Nicoletto e Michael Peddio, accomunati dalla passione per la pittura e le belle arti. Accanto alla galleria, attrezzata per mostre personali e collettive, si trova la sezione belle arti, con prodotti e marchi selezionati. L’attività espositiva si è aperta nel febbraio 2017 con la personale “Frammenti” di Nicla Ferrari. A seguire, mostre collettive, giornate di lavoro e full immersion con gli artisti.
Altri eventi dell'inserzionista
Ermanno Foroni, Se questi sono uomini
13/05/2016 - 25/11/2016
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
Volti sublimi e dignità dolente dell’umano nelle immagini di Ermanno Foroni, autore reggiano che da oltre trent’anni ha fatto della fotografia la ragione della sua vita, girando il mondo alla ricerca della verità, impressa sui volti e sulle mani di milioni di persone che vivono in povertà e sofferenza.
Dal 13 maggio al 25 novembre 2016, BFMR & Partners Dottori Commercialisti, studio professionale che dal 2010 sostiene “Fotografia Europea” promuovendo anche esposizioni fotografiche presso la propria sede in Piazza Vallisneri 4 a Reggio Emilia, ospita una quarantina di fotografie analogiche in bianco e nero, oltre ad alcuni scatti a colori, realizzati dal 1986 ad oggi.
Presentata da Sandro Parmiggiani, la mostra s’intitola “Se questi sono uomini” in riferimento alla celebre opera memorialistica di Primo Levi, punto di partenza per una riflessione che si estende, più in generale, alla condizione umana.
«Ermanno Foroni (Reggio Emilia, 1958) – scrive Sandro Parmiggiani – si è incamminato, per la prima volta trent’anni fa e poi con tenacia e passione fino a fare della fotografia la ragione e il destino della propria vita, sulle strade aspre, spesso ostili, di un mondo in cui la fatica e la sofferenza ancora sono il pane quotidiano di milioni di persone, non certo per scelte e colpe nitidamente loro attribuibili. Partendo dal Brasile dei garimpeiros, che cercano l’oro in un ambiente che pare avere trasformato in realtà i gironi dell’Inferno immaginati da Dante, Ermanno si è calato con i “dannati della terra” nelle viscere di altre miniere (di carbone in Romania, d’argento in Bolivia, di zaffiri in Madagascar, d’oro e di coltan in Congo, di diamanti in Sierra Leone), e si è messo sulle tracce degli offesi e degli umiliati, dei vinti, a Sarajevo, in Palestina, Romania, Turchia, Marocco, Salvador, India, Bangladesh, Yemen, Kenia, Saharawi, Sierra Leone, Sud Africa, Afghanistan, Portogallo, e in “città-universo” quali New York, Parigi e Napoli. Non insegue, questo globetrotter, nella sua immersione “senza rete” nel reale, il fascino formale di immagini edulcorate, né la ricerca della “posa” o della “bella fotografia” – né tantomeno fa ricorso alle manipolazioni dell’elettronica –, ma la verità e l’immediatezza di occhi, visi, mani, corpi di persone che vivono immersi nel dramma della guerra e della povertà, e che davanti al suo obiettivo rivelano il volto sublime e la dignità dolente dell’umano».
In occasione del vernissage su invito, previsto per venerdì 13 maggio a partire dalle ore 19.00, sarà presentata l’anteprima della mostra, visitabile da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00. Per informazioni: www.bfmr.it - info@bfmr.it - tel. 0522 455000.
Ermanno Foroni nasce a Reggio Emilia nel 1958. Si accosta alla fotografia negli anni ‘80 e da subito evidenzia una particolare attenzione ai temi sociali, compiendo ricerche intorno all’emarginazione, allo sfruttamento e al disagio di vivere delle popolazione del così detto terzo e quarto mondo. Nel 1986 un viaggio in Brasile trasforma l’interesse per la fotografia in passione ed impegno sociale. Seguono negli anni successivi veri e propri reportage. Tra i tanti, Sud Africa, India, Romania, Afghanistan, Palestina, Sierra Leone e Congo. Le sue fotografie sono raccolte nei volumi “La fatica di vivere: immagini dal Bangladesh” (FIAF, 2000), “Uomini senza” (Unesco Reggio Emilia, 2002), “Lukanga” (2003), “Madagascar. I colori del nero” (Diocesi, Centro Missionario, 2005), “Sighetu Marmatiei - Il ritorno del sogno” (2006), “E le stelle stanno a guardare” (Galleria Mazzoli Editore, 2014). Fra i temi più indagati è il lavoro nelle miniere, che conta ben sette diverse ricerche distribuite tra il 1986 e il 2008. Alcune sue opere sono apparse sui più diffusi quotidiani nazionali. Vive e lavora a Reggio Emilia.
BFMR & Partners è uno studio di Dottori Commercialisti fondato da Gian Matteo Bonomo, Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio. Accanto all’attività professionale, sostengono da anni l’arte e la cultura attraverso la promozione di esposizioni dedicate ad artisti e fotografi (Daniele Vezzani, Carlo Mastronardi, Nani Tedeschi, Angelo Davoli, Nadia Rosati, Wal, Toni Contiero, Riccardo Varini, Richard B. Datre, Giuliano Della Casa, Marco Paoli, Carlo Ferrari, Luca Gilli, Corrado Tagliati, Stanislao Farri, Carlo Vannini, Domenico Grenci) e la sponsorizzazione di rilevanti iniziative culturali (Attività di Palazzo Magnani 2009 e 2010, “Fotografia Europea” 2010-2016).
Dal 13 maggio al 25 novembre 2016, BFMR & Partners Dottori Commercialisti, studio professionale che dal 2010 sostiene “Fotografia Europea” promuovendo anche esposizioni fotografiche presso la propria sede in Piazza Vallisneri 4 a Reggio Emilia, ospita una quarantina di fotografie analogiche in bianco e nero, oltre ad alcuni scatti a colori, realizzati dal 1986 ad oggi.
Presentata da Sandro Parmiggiani, la mostra s’intitola “Se questi sono uomini” in riferimento alla celebre opera memorialistica di Primo Levi, punto di partenza per una riflessione che si estende, più in generale, alla condizione umana.
«Ermanno Foroni (Reggio Emilia, 1958) – scrive Sandro Parmiggiani – si è incamminato, per la prima volta trent’anni fa e poi con tenacia e passione fino a fare della fotografia la ragione e il destino della propria vita, sulle strade aspre, spesso ostili, di un mondo in cui la fatica e la sofferenza ancora sono il pane quotidiano di milioni di persone, non certo per scelte e colpe nitidamente loro attribuibili. Partendo dal Brasile dei garimpeiros, che cercano l’oro in un ambiente che pare avere trasformato in realtà i gironi dell’Inferno immaginati da Dante, Ermanno si è calato con i “dannati della terra” nelle viscere di altre miniere (di carbone in Romania, d’argento in Bolivia, di zaffiri in Madagascar, d’oro e di coltan in Congo, di diamanti in Sierra Leone), e si è messo sulle tracce degli offesi e degli umiliati, dei vinti, a Sarajevo, in Palestina, Romania, Turchia, Marocco, Salvador, India, Bangladesh, Yemen, Kenia, Saharawi, Sierra Leone, Sud Africa, Afghanistan, Portogallo, e in “città-universo” quali New York, Parigi e Napoli. Non insegue, questo globetrotter, nella sua immersione “senza rete” nel reale, il fascino formale di immagini edulcorate, né la ricerca della “posa” o della “bella fotografia” – né tantomeno fa ricorso alle manipolazioni dell’elettronica –, ma la verità e l’immediatezza di occhi, visi, mani, corpi di persone che vivono immersi nel dramma della guerra e della povertà, e che davanti al suo obiettivo rivelano il volto sublime e la dignità dolente dell’umano».
In occasione del vernissage su invito, previsto per venerdì 13 maggio a partire dalle ore 19.00, sarà presentata l’anteprima della mostra, visitabile da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00. Per informazioni: www.bfmr.it - info@bfmr.it - tel. 0522 455000.
Ermanno Foroni nasce a Reggio Emilia nel 1958. Si accosta alla fotografia negli anni ‘80 e da subito evidenzia una particolare attenzione ai temi sociali, compiendo ricerche intorno all’emarginazione, allo sfruttamento e al disagio di vivere delle popolazione del così detto terzo e quarto mondo. Nel 1986 un viaggio in Brasile trasforma l’interesse per la fotografia in passione ed impegno sociale. Seguono negli anni successivi veri e propri reportage. Tra i tanti, Sud Africa, India, Romania, Afghanistan, Palestina, Sierra Leone e Congo. Le sue fotografie sono raccolte nei volumi “La fatica di vivere: immagini dal Bangladesh” (FIAF, 2000), “Uomini senza” (Unesco Reggio Emilia, 2002), “Lukanga” (2003), “Madagascar. I colori del nero” (Diocesi, Centro Missionario, 2005), “Sighetu Marmatiei - Il ritorno del sogno” (2006), “E le stelle stanno a guardare” (Galleria Mazzoli Editore, 2014). Fra i temi più indagati è il lavoro nelle miniere, che conta ben sette diverse ricerche distribuite tra il 1986 e il 2008. Alcune sue opere sono apparse sui più diffusi quotidiani nazionali. Vive e lavora a Reggio Emilia.
BFMR & Partners è uno studio di Dottori Commercialisti fondato da Gian Matteo Bonomo, Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio. Accanto all’attività professionale, sostengono da anni l’arte e la cultura attraverso la promozione di esposizioni dedicate ad artisti e fotografi (Daniele Vezzani, Carlo Mastronardi, Nani Tedeschi, Angelo Davoli, Nadia Rosati, Wal, Toni Contiero, Riccardo Varini, Richard B. Datre, Giuliano Della Casa, Marco Paoli, Carlo Ferrari, Luca Gilli, Corrado Tagliati, Stanislao Farri, Carlo Vannini, Domenico Grenci) e la sponsorizzazione di rilevanti iniziative culturali (Attività di Palazzo Magnani 2009 e 2010, “Fotografia Europea” 2010-2016).
Il segreto dei Giusti
23/01/2016 - 21/02/2016
Correggio (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Dal 23 gennaio al 21 febbraio 2016 la Galleria Espositiva del Museo “Il Correggio” (Palazzo dei Principi, C.so Cavour, 7, Correggio) ospita la mostra “Il segreto dei Giusti”, una collettiva a cura di Margherita Fontanesi, promossa dal Comune di Correggio in occasione della Giornata della Memoria (mercoledì 27 gennaio).
L’esposizione, che sarà ufficialmente inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 17.00, propone opere di Mirko Baricchi, Paul Beel, Ariela Böhm, Alfio Giurato, Fosco Grisendi, Ester Grossi, Lea Golda Holterman, Federico Infante, Massimo Lagrotteria, Marco Martelli, Matteo Massagrande, Sonia Maria Luce Possentini, Matteo Pugliese, Tobia Ravà, Max Rohr, Matteo Tenardi, Wainer Vaccari. Si tratta di artisti di rilievo internazionale, le cui opere hanno il compito di illustrare l’importantissimo ruolo dei Giusti fra le Nazioni, non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvarono tantissimi ebrei dall’Olocausto.
Accanto alla pittura sono stati selezionati per la mostra anche sculture, fotografie e video, offrendo diversi mezzi espressivi e coinvolgendo nuove tipologie di artisti.
Da alcuni anni il Comune di Correggio ha scelto l’arte contemporanea come linguaggio complementare per parlare di Shoah, accanto ai veri e propri approfondimenti storici: se questi ultimi sono essenziali per la narrazione e la conoscenza dei fatti, il linguaggio dell’arte permette di creare quella giusta empatia che tocca le corde più profonde dell’animo umano e apre la strada alla comprensione della storia.
“Il tema, ampio e delicato, è stato affrontato mettendone in evidenza un aspetto in particolare, cioè il ruolo chiave dei Giusti fra le Nazioni che hanno salvato tantissime vite umane rischiando la propria”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Non solo protagonisti storici dunque ma grandi esempi morali. Pur non dimenticando i sei milioni di morti della Shoah, la mostra spazia su storie a lieto fine, per ricordare come di fronte al Male si può dire anche no”.
Gli artisti selezionati da Margherita Fontanesi, ebrei e non ebrei, rappresentano bene il panorama dell’arte figurativa contemporanea: “Attraverso le loro opere”, continua il sindaco, “la mostra vuole invitare a conoscere meglio le storie dei Giusti e suggerisce spunti di riflessione su alcuni elementi chiave del loro modo di agire: l’importanza di soccorrere i più deboli, l’anonimato del bene, il coraggio del libero pensiero. Celebrare la Giornata della Memoria, quindi, non significa solo ricordare ciò che è stato, gli orrori che guerra e discriminazioni razziali hanno causato a milioni di innocenti, ma rappresenta un dovere istituzionale perché quelle testimonianze e quell’esperienza sono fondamentali per interpretare l’attualità e le sfide che questa ci pone”.
La mostra è realizzata grazie alla disponibilità di Bonelli Lab (Canneto sull’Oglio, MN), Bonioni Arte (Reggio Emilia), Cardelli & Fontana Arte Contemporanea (Sarzana, SP), Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), M77 Gallery (Milano), Punto sull’Arte (Varese), Galleria Restarte (Bologna), Spazio Testoni (Bologna), Zanini Arte (San Benedetto Po, MN).
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Apertura straordinaria, con orari domenicali, mercoledì 27 gennaio, Giornata della memoria. Gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Come ideale finissage della mostra, sabato 20 febbraio, alle ore 17, nella sala conferenze “A. Recordati” di Palazzo dei Principi, il dott. Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, terrà una conferenza sul ruolo storico dei Giusti fra le Nazioni.
La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, ispirandosi alla solidarietà che sessant’anni prima aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere 73 giovani ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica; promuove iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali; intrattiene rapporti e scambi con istituzioni che in Italia e all’estero adottano analoghe prospettive di ricerca, con l’obiettivo di raccogliere e documentare i più importanti risultati dei loro studi.
L’esposizione, che sarà ufficialmente inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 17.00, propone opere di Mirko Baricchi, Paul Beel, Ariela Böhm, Alfio Giurato, Fosco Grisendi, Ester Grossi, Lea Golda Holterman, Federico Infante, Massimo Lagrotteria, Marco Martelli, Matteo Massagrande, Sonia Maria Luce Possentini, Matteo Pugliese, Tobia Ravà, Max Rohr, Matteo Tenardi, Wainer Vaccari. Si tratta di artisti di rilievo internazionale, le cui opere hanno il compito di illustrare l’importantissimo ruolo dei Giusti fra le Nazioni, non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvarono tantissimi ebrei dall’Olocausto.
Accanto alla pittura sono stati selezionati per la mostra anche sculture, fotografie e video, offrendo diversi mezzi espressivi e coinvolgendo nuove tipologie di artisti.
Da alcuni anni il Comune di Correggio ha scelto l’arte contemporanea come linguaggio complementare per parlare di Shoah, accanto ai veri e propri approfondimenti storici: se questi ultimi sono essenziali per la narrazione e la conoscenza dei fatti, il linguaggio dell’arte permette di creare quella giusta empatia che tocca le corde più profonde dell’animo umano e apre la strada alla comprensione della storia.
“Il tema, ampio e delicato, è stato affrontato mettendone in evidenza un aspetto in particolare, cioè il ruolo chiave dei Giusti fra le Nazioni che hanno salvato tantissime vite umane rischiando la propria”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Non solo protagonisti storici dunque ma grandi esempi morali. Pur non dimenticando i sei milioni di morti della Shoah, la mostra spazia su storie a lieto fine, per ricordare come di fronte al Male si può dire anche no”.
Gli artisti selezionati da Margherita Fontanesi, ebrei e non ebrei, rappresentano bene il panorama dell’arte figurativa contemporanea: “Attraverso le loro opere”, continua il sindaco, “la mostra vuole invitare a conoscere meglio le storie dei Giusti e suggerisce spunti di riflessione su alcuni elementi chiave del loro modo di agire: l’importanza di soccorrere i più deboli, l’anonimato del bene, il coraggio del libero pensiero. Celebrare la Giornata della Memoria, quindi, non significa solo ricordare ciò che è stato, gli orrori che guerra e discriminazioni razziali hanno causato a milioni di innocenti, ma rappresenta un dovere istituzionale perché quelle testimonianze e quell’esperienza sono fondamentali per interpretare l’attualità e le sfide che questa ci pone”.
La mostra è realizzata grazie alla disponibilità di Bonelli Lab (Canneto sull’Oglio, MN), Bonioni Arte (Reggio Emilia), Cardelli & Fontana Arte Contemporanea (Sarzana, SP), Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), M77 Gallery (Milano), Punto sull’Arte (Varese), Galleria Restarte (Bologna), Spazio Testoni (Bologna), Zanini Arte (San Benedetto Po, MN).
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Apertura straordinaria, con orari domenicali, mercoledì 27 gennaio, Giornata della memoria. Gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Come ideale finissage della mostra, sabato 20 febbraio, alle ore 17, nella sala conferenze “A. Recordati” di Palazzo dei Principi, il dott. Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, terrà una conferenza sul ruolo storico dei Giusti fra le Nazioni.
La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, ispirandosi alla solidarietà che sessant’anni prima aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere 73 giovani ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica; promuove iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali; intrattiene rapporti e scambi con istituzioni che in Italia e all’estero adottano analoghe prospettive di ricerca, con l’obiettivo di raccogliere e documentare i più importanti risultati dei loro studi.
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VIRTUS
28/11/2015 - 08/12/2015
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Si inaugura sabato 28 novembre alle ore 19 presso lo Spazio Alloro (via Alloro 129, Palermo) la mostra VIRTUS, collettiva a cura di Tiziana Pantaleo che presenta il lavoro di cinque scultori: Gero Canalella, Luigi Citarrella, Adriano Ferrante, Daniele Notaro, Francesco Scherma. Spazio Alloro torna così ad ospitare la scultura dopo l’esperienza dello scorso anno, quando proprio nello stesso giorno veniva inaugurata STIGMA, una collettiva sempre dedicata alla scultura ma che allora accoglieva esclusivamente autrici donne.
VIRTUS è dunque un continuum, una ripresa del discorso sui linguaggi scultorei, ma questa volta con una selezione prettamente al maschile (provenienti sempre dalla scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo) che si accorda con la visione comune per cui la scultura è prerogativa degli uomini, che per natura va in contrasto con i toni delicati, sensibili, leggeri visti un anno fa e che nel titolo trova la sua ragion d’essere.
Virtus semanticamente significa virilità - da Vir: uomo - nel senso specifico di maschio contrapposto alla donna e fa riferimento a determinate e basilari caratteristiche maschili, come la forza fisica, l’indole combattente, il vigore. Ma la parola Virtus è anche - e soprattutto - Virtù, ed è in questa declinazione che offre l’incipit alla mostra. La Virtus degli antichi romani, che con questo termine designavano le qualità del Vir, che tramite le sue azioni manifestava il suo valore.
VIRTUS prende avvio proprio da un motto romano del poeta Furio Anziate (II sec. a. C.): “Increscunt animi, virescit vulnere virtus / Le anime crescono, e la virtù fiorisce dalla ferita”, ed è quindi la Virtù intesa come possibile via di salvezza per sanare le ferite e alleviare le anime. Un rimedio forse per conquistare la bellezza, attraverso questa virtuosa predisposizione dell’animo umano ad operare bene e per il bene, racchiudendo l’insieme di valori, di qualità, di abilità di una persona e l’accettazione di questi ideali come assoluti e immutabili.
Nelle opere di questi scultori la forza si fonde alla virtù; la conoscenza profonda della materia e della tecnica si accosta ad un’idea di scultura non più soggetta a stabiliti canoni estetici. Vengono trattati temi forti, passando dentro ideologie, stimolando pensieri e riflessioni sulle regole, sui divieti e sui tabù. La contrapposizione tra la vita e la morte sembra però essere il comune denominatore, nelle varie interpretazioni e reinterpretazioni, attraverso una sacralità più tradizionale o verso una sperimentazione più esistenzialista, fino a visioni contemplative o irrazionali.
VIRTUS
a cura di Tiziana Pantaleo
Gero Canalella
Luigi Citarrella
Adriano Ferrante
Daniele Notaro
Francesco Scherma
Inaugurazione sabato 28 novembre 2015, ore 19
fino all’ 8 dicembre 2015
dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 20
Spazio Alloro
via Alloro, 129 – Palermo
info:
+39 091 5087727 - +39 338 8443204
spazioalloro@gmail.com
www.facebook.com/pages/SPAZIO-ALLORO/415671025191520
VIRTUS è dunque un continuum, una ripresa del discorso sui linguaggi scultorei, ma questa volta con una selezione prettamente al maschile (provenienti sempre dalla scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo) che si accorda con la visione comune per cui la scultura è prerogativa degli uomini, che per natura va in contrasto con i toni delicati, sensibili, leggeri visti un anno fa e che nel titolo trova la sua ragion d’essere.
Virtus semanticamente significa virilità - da Vir: uomo - nel senso specifico di maschio contrapposto alla donna e fa riferimento a determinate e basilari caratteristiche maschili, come la forza fisica, l’indole combattente, il vigore. Ma la parola Virtus è anche - e soprattutto - Virtù, ed è in questa declinazione che offre l’incipit alla mostra. La Virtus degli antichi romani, che con questo termine designavano le qualità del Vir, che tramite le sue azioni manifestava il suo valore.
VIRTUS prende avvio proprio da un motto romano del poeta Furio Anziate (II sec. a. C.): “Increscunt animi, virescit vulnere virtus / Le anime crescono, e la virtù fiorisce dalla ferita”, ed è quindi la Virtù intesa come possibile via di salvezza per sanare le ferite e alleviare le anime. Un rimedio forse per conquistare la bellezza, attraverso questa virtuosa predisposizione dell’animo umano ad operare bene e per il bene, racchiudendo l’insieme di valori, di qualità, di abilità di una persona e l’accettazione di questi ideali come assoluti e immutabili.
Nelle opere di questi scultori la forza si fonde alla virtù; la conoscenza profonda della materia e della tecnica si accosta ad un’idea di scultura non più soggetta a stabiliti canoni estetici. Vengono trattati temi forti, passando dentro ideologie, stimolando pensieri e riflessioni sulle regole, sui divieti e sui tabù. La contrapposizione tra la vita e la morte sembra però essere il comune denominatore, nelle varie interpretazioni e reinterpretazioni, attraverso una sacralità più tradizionale o verso una sperimentazione più esistenzialista, fino a visioni contemplative o irrazionali.
VIRTUS
a cura di Tiziana Pantaleo
Gero Canalella
Luigi Citarrella
Adriano Ferrante
Daniele Notaro
Francesco Scherma
Inaugurazione sabato 28 novembre 2015, ore 19
fino all’ 8 dicembre 2015
dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 20
Spazio Alloro
via Alloro, 129 – Palermo
info:
+39 091 5087727 - +39 338 8443204
spazioalloro@gmail.com
www.facebook.com/pages/SPAZIO-ALLORO/415671025191520
OfficinARS
01/10/2017 - 28/10/2017
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da CSArt Serri
L’Associazione Villa Sistemi Reggiana inaugura la propria attività con la mostra “OfficinARS”, che sarà presentata domenica 1 ottobre 2017, dalle 18.00 alle 20.00, presso la sede di via Montagnani Marelli 18 a Reggio Emilia, recentemente restaurata ed aperta al pubblico.
In linea con l’edificio che la ospita, un tempo scuola per fanciulle povere, l’Associazione intende individuare e promuovere artisti emergenti, mettendoli in relazione con gallerie, associazioni ed operatori culturali. Le attività promosse dall’Associazione tendono inoltre a stabilire un legame tra l’arte e la solidarietà, sostenendo un’associazione che gestisce un orfanotrofio a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo.
«Siamo fortemente conviti che credere nei giovani, nel loro entusiasmo, nelle loro risorse e nelle loro energie – spiega Maria-Teresa Crispo, Presidente di Villa Sistemi Reggiana – possa fare da viatico alla realizzazione di tante ed importanti iniziative. Promuovere il talento, sin da quando emerge e tenta di affermarsi, ci sembra il modo più naturale per far crescere la coscienza artistica, che è parte determinante della nostra natura. L’arte è una forma estrema di sensibilità ed è capace di suscitare le più intense emozioni, da qui l’idea che l’opera artistica possa funzionare da strumento per la solidarietà e da sostegno per iniziative benefiche. Riteniamo che da un’ispirazione artistica si possa giungere ad un atto concreto, lì dove l’ideale incontra il reale, in uno scambio di reciproco aiuto, condivisione ed arricchimento».
La mostra “OfficinARS è l’esito di un concorso ad accesso gratuito al quale hanno partecipato ottanta artisti di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Una giuria professionale, composta da Gianantonio Cristalli (scultore e docente di Scultura, Presidente della commissione), Mauro Carrera (curatore e critico d’arte) e Mauro Davoli (fotografo), ha selezionato prima una trentina di finalisti e poi cinque vincitori – Alketa Delishaj, Pietro Dente, Jessica Ferro, Giuseppe Graziosi, Erjon Nazeraj – le cui opere saranno recensite dal critico Mauro Carrera e inserite nel catalogo annuale dell’Associazione Villa Sistemi Reggiana e successivamente esposte al Museo Storico Archeologico di Nola (NA).
“OfficinARS” è realizzata con il patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia. Nel corso dell’esposizione si terranno diversi eventi collaterali, segnalati sul sito www.villasistemireggiana.it e sulla pagina www.facebook.com/villasistemireggiana. La sede di Villa Sistemi Reggiana è accessibile da lunedì a venerdì con orario 9.00-18.00, sabato ore 15.00-19.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 272405, info@villasistemireggiana.it.
In linea con l’edificio che la ospita, un tempo scuola per fanciulle povere, l’Associazione intende individuare e promuovere artisti emergenti, mettendoli in relazione con gallerie, associazioni ed operatori culturali. Le attività promosse dall’Associazione tendono inoltre a stabilire un legame tra l’arte e la solidarietà, sostenendo un’associazione che gestisce un orfanotrofio a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo.
«Siamo fortemente conviti che credere nei giovani, nel loro entusiasmo, nelle loro risorse e nelle loro energie – spiega Maria-Teresa Crispo, Presidente di Villa Sistemi Reggiana – possa fare da viatico alla realizzazione di tante ed importanti iniziative. Promuovere il talento, sin da quando emerge e tenta di affermarsi, ci sembra il modo più naturale per far crescere la coscienza artistica, che è parte determinante della nostra natura. L’arte è una forma estrema di sensibilità ed è capace di suscitare le più intense emozioni, da qui l’idea che l’opera artistica possa funzionare da strumento per la solidarietà e da sostegno per iniziative benefiche. Riteniamo che da un’ispirazione artistica si possa giungere ad un atto concreto, lì dove l’ideale incontra il reale, in uno scambio di reciproco aiuto, condivisione ed arricchimento».
La mostra “OfficinARS è l’esito di un concorso ad accesso gratuito al quale hanno partecipato ottanta artisti di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Una giuria professionale, composta da Gianantonio Cristalli (scultore e docente di Scultura, Presidente della commissione), Mauro Carrera (curatore e critico d’arte) e Mauro Davoli (fotografo), ha selezionato prima una trentina di finalisti e poi cinque vincitori – Alketa Delishaj, Pietro Dente, Jessica Ferro, Giuseppe Graziosi, Erjon Nazeraj – le cui opere saranno recensite dal critico Mauro Carrera e inserite nel catalogo annuale dell’Associazione Villa Sistemi Reggiana e successivamente esposte al Museo Storico Archeologico di Nola (NA).
“OfficinARS” è realizzata con il patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia. Nel corso dell’esposizione si terranno diversi eventi collaterali, segnalati sul sito www.villasistemireggiana.it e sulla pagina www.facebook.com/villasistemireggiana. La sede di Villa Sistemi Reggiana è accessibile da lunedì a venerdì con orario 9.00-18.00, sabato ore 15.00-19.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 272405, info@villasistemireggiana.it.