Evento: L’isola che non c’è
26/07/2014 - 24/08/2014
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Inserzionista
Altro , Parma
Dettagli
Data di inserimento: 17/07/2014 - 18:37
Luogo: Berceto (PR) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 26/07/2014
Data di fine 24/08/2014
Descrizione
Il Museo Pier Maria Rossi di Berceto (PR) presenta, dal 26 luglio al 24 agosto 2014, "L'isola che non c'è". Da “Martin Mystère” a preziose collezioni di francobolli, una mostra illustra la straordinaria avventura di Giorgio Rosa che il 1° maggio del 1968 fondò il proprio stato indipendente, durato 55 giorni, in mezzo al mare Adriatico.


Questa è la storia di un'isola. Di un'isola che non c'è, o meglio di un'isola che non c'è più.

Non è il luogo fantastico di Peter Pan, e nemmeno “Utopia”, immaginata da Tommaso Moro nel 1516, bensì un'isola veramente esistita, anche se per brevissimo tempo, poiché lo Stato italiano decise di distruggerla considerandola un "grave pericolo", secondo le parole dell'allora Ministro dell'Interno Emilio Taviani. Risultò vano qualsiasi appello al Presidente della Repubblica Saragat per salvare il destino della nuova Repubblica, demolita definitivamente il 25 febbraio 1969.

L’Isola delle Rose, conosciuta anche come "Insulo de la Rozoj" aveva il suo governo, la sua bandiera, una lingua ufficiale, una valuta e un ufficio postale dal quale fecero appena in tempo a partire un centinaio di lettere e cartoline affrancate con propri francobolli.
Una storia affascinante e straordinaria, un'avventura che nacque negli anni in cui l’Italia viveva un'intensa stagione di conquista di nuovi spazi civili, di nuove libertà e opportunità e contemporaneamente si abbattevano schemi e barriere. Se da una parte l’esperimento suscitò timori e paura, dall'altra alimentò sogni, speranze, desideri.

A distanza di quasi 50 anni dalla posa del primo "pilastro", il Museo Pier Maria Rossi propone un ampio evento per raccontare questa storia straordinaria, ancora in parte sconosciuta e che si intende decontestualizzare per farla vivere fuori dai suoi confini geografici e catapultarla in territori più ampi, i territori dell'utopia.

La mostra espone una decina di tavole originali del numero del 1998 di “Martin Mystère” dedicato proprio all’Isola delle Rose, oltre a una ricca documentazione d’archivio costituita dalle più importanti pagine dei quotidiani che hanno raccontato l’avventura di Giorgio Rosa, da carteggi autentici e di grande fascino, fino alla collezione filatelica di Fabio Vaccarezza e Rosalba Pigini e a una selezione di reperti provenienti dai fondali marini che hanno visto il sorgere dell’isola.

L’evento propone anche interventi e dibattiti che toccano diversi campi, da quello filosofico e sociologico circa il concetto di utopia e libertà, a quello linguistico sull’esperanto, senza dimenticare uno spettacolo teatrale e l’analisi della situazione ambientale circa il problema della riconversione delle piattaforme marine.

Inaugurazione: sabato 26 luglio 2014, ore 11.00.

Annullo temporaneo filatelico dalle ore 12.00 alle ore 18.00.

Il programma completo della manifestazione è disponibile all'indirizzo: www.insulodelarozoj.it.

SCHEDA TECNICA

L’isola che non c’è
A cura di Giuseppe Bigliardi
Dal 26 luglio al 24 agosto 2014
Museo Pier Maria Rossi
Strada Romea, 5 – 43042 Berceto (Parma)
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Info: direzione@museopiermariarossi.it
www.museopiermariarossi.it
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Mr Fijodor. Casuale
25/10/2014 - 16/11/2014
Carpi (MO) - Emilia-Romagna
Sabato 25 ottobre alle ore 18,30, presso la DarkRoom SilmarArtGallery di Carpi, aprirà al pubblico la mostra dal titolo Casuale di Mr Fijodor che ripercorre, tra numerosi disegni e dipinti su tela, le più recenti ricerche dello street artist, originario di Imperia e torinese d’adozione.

La nuova mostra che sarà allestita a partire dal 25 ottobre presso la DarkRoom SilmarArtGallery, curata da Chiara Messori, esporrà numerose opere di Mr Fijodor, già tra i protagonisti dell’evento What if God was One of Us, svoltosi nel 2013 presso gli spazi della galleria.
Le opere di Mr Fijodor sono caratterizzate da una forte componente di improvvisazione, che comprende inevitabilmente anche l’elemento dell’errore umano: direttamente sul canovaccio, l’artista inventa la bozza influenzato dal suo stato d’animo, dalle suggestioni del momento, dagli incontri con le persone e dagli episodi di vita vissuta. I soggetti che sceglie di solito sono forme elementari che veicolano messaggi diretti e ironicamente responsabili attraverso una chiave di lettura semplice che instaura un immediato dialogo con l’osservatore. Spesso i suoi lavori sono contrassegnati da una critica sociale o ecologica, che l’artista manifesta mediante un sorriso infantilmente stupito, più che tramite elaborate ricerche teoriche.
Il lavoro di Fijdor si basa prevalentemente su una libera gestualità e, dal punto di vista stilistico, i modelli principali sono quelli che derivano dall’arte informale europea degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, senza dimenticare movimenti quali il Dadaismo, l’Espressionismo e il Surrealismo. Come scrive la curatrice Chiara Messori: “Da questo esplosivo miscuglio scaturisce una concezione dell'arte ironica e provocatoria, costantemente tesa a negare qualsiasi valore ad ogni attività che presupponga il filtro della ragione. L'artista non è più ‘creatore’ di nuovi eventi, ma diviene colui che sa lasciarli accadere, limitandosi magari a favorirne l'attuazione con la spontaneità del caso. Del resto le esperienze più profonde della nostra psiche emergono con spontanea casualità”.


Biografia

Mf Fjiodor è lo pseudonimo di Fijodor Benzo. Nato a Imperia nel 1979 e trasferitosi nel 2004 a Torino, da oltre 15 anni realizza graffiti e disegni. ell’ultimo periodo la sua produzione è stata molto varia: dalle installazioni ai murales tematici, dalle performance ai graffiti. Fa parte dell’associazione culturale “Il cerchio e le gocce”, per la quale ha realizzato diverse grandi opere, tra cui Culture Colors your Life (Palazzo Nuovo, Università degli Studi di Torino, 2010). Si segnalano inoltre gli interventi artistici nella sede del Toroc (ente organizzatore delle Olimpiadi del 2006), presso gli uffici del Politecnico di Torino, al Museo del Giocattolo di Bra (Cuneo), presso la stazione ferroviaria di Moncalieri e lo stabilimento torinese di Yesmoke Tabacco. Di lunga durata la collaborazione con l’artista Opiemme, con il quale ha realizzato varie installazioni in occasione di numerosi festival.

Didascalia: Mr Fijodor, Pensieri circolari, 2013, tecnica mista su tela, 150x150 cm, courtesy l’artista


Mr Fijodor. Casuale
A cura di Chiara Messori
Catalogo in galleria
Dal 25 ottobre al 16 novembre 2014
DarkRoom SilmarArtGallery
Via Giosuè Carducci 34/O
41012 Carpi (MO)
Inaugurazione: sabato 25 ottobre, ore 18.30
Orari: da lunedì a sabato 9.30-13.00 e 15.30-19.30; chiuso giovedì pomeriggio
Ingresso libero

Info:
Tel. 059.686995
info@darkroomsilmar.it
www.darkroomsilmar.it
COLORNOPHOTOLIFE 2014. Radici e nuove frontiere della fotografia. Lo Spazio
07/11/2014 - 08/12/2014
Colorno (PR) - Emilia-Romagna
Tra il 7 e il 9 novembre 2014 la Reggia di Colorno sarà teatro della 5° edizione di ColornoPhotoLife, un festival fotografico tra i più significativi dell’Emilia Romagna e che vede la partecipazione di numerosi fotografi e storici della fotografia, oltre che di istituzioni pubbliche e private.

ColornoPhotoLife, grazie alla sua natura tematica, è un festival dal carattere concettualmente forte e chiaro che, ideato e realizzato in collaborazione con gli organi operativi della FIAF, apre i propri spazi alla fotografia nazionale, pur ponendo particolare attenzione agli autori emiliano-romagnoli. Quest’anno il festival si pregia anche della qualificata collaborazione dello CSAC (Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma) che presenta una mostra di alto profilo.
Nato dalla passione del fondatore Gigi Montali e dall'entusiasmo dei volontari del Circolo fotografico Color's Light, per il quinto anno consecutivo il ColornoPhotoLife unisce quindi le forze delle istituzioni e del volontariato culturale per dar vita a momenti di viva cultura fotografica con mostre, workshop, un concorso a lettura di Portfolio Maria Luigia e intensi momenti di incontro con autori e protagonisti della fotografia italiana che esporranno, per condividerle, le loro riflessioni ed esperienze.
Ampia sarà la presenza dell’editoria, con la libreria specializzata di HF Distribuzione e con sezioni dedicate a due riviste specializzate: “FOTO Cult” che anche è media partner del ColornoPhotoLife, e “Gente di fotografia”.
Il concept dell’edizione 2014 ruota attorno all’idea di Spazio, inteso come la variabile da dominare per lo sviluppo umano. Se il tempo è stato dominato dalla rapidità, lo spazio viene dominato dalla raggiungibilità materiale e intellettuale di ciò che prima era remoto e oggi non lo è più. I curatori, affermando che il XX secolo è l’epoca del Tempo e il XXI secolo quella appunto dello Spazio, propongono una riflessione che coinvolge il disporsi delle cose naturali nello spazio, che è misura dell’uomo, a partire dal corpo che si colloca in un determinato luogo e lo occupa e che diventa quindi esso stesso metafora dello spazio. Ed è nello spazio che l’uomo scopre e trasforma il mondo.
Lo stesso concetto di spazio assume quindi innumerevoli significati, quale quello pubblico dei luoghi e dei non-luoghi, o quello privato; ancora diventa un territorio identitario di un popolo, di una comunità, di un nucleo familiare, di un individuo. È visto inoltre come elemento misurabile: quello immenso e quello insufficiente; e infine può essere profondamente soggettivo nella sua esteriorità e interiorità.

Questo l’elenco delle mostre che saranno inaugurate venerdì 7 novembre e rimarranno aperte fino a lunedì 8 dicembre 2014:
“Vaghi Paesaggi” di Gianni Leone a cura di CSAC
“La bellezza silenziosa” di Antonella Monzoni
“Temporary Home” di Enrico Genovesi
“Break into Break” di Alex Liverani
“DIECI” Foto Cult
“La mia Africa” di Giuseppe Morandi
“Porno Station” di Pietro Millenotti
Collettiva dei soci di Color’s Light Colorno
Collettiva del gruppo fotografico di Boretto
Collettiva da Sassoferrato

Oltre alle mostre, nelle giornate inaugurali si svolgeranno le conferenze di Antonella Monzoni (Gente di fotografia), di Paolo Barbaro (Lo spazio del Mediterraneo) e di Andrea Tinterri e Michele Smargiassi, in collaborazione con “La Luna di Traverso” (Lo spazio sulla carta stampata). Vi saranno inoltre dei tavoli di lettura condotti da Orietta Bay, Silvano Bicocchi, Cinzia Busi Thomson, Massimo Mazzoli, Fulvio Merlak, Antonella Monzoni, nonché tre workshop: di Ivano Bolondi, e di Alex Liverani (Street Photography).

ColornoPhotoLife, attraverso il coinvolgimento sempre maggiore delle istituzioni e di vari soggetti, è in costante crescita. Una crescita resa possibile grazie al patrocinio del Comune di Colorno, all’attenzione della Provincia di Parma che ha concesso la disponibilità degli spazi più prestigiosi della Reggia e alle ampie e qualificate collaborazioni che, ben coordinate dal volontariato culturale del Circolo Color’s Light, permettono di conseguire sinergie di particolare efficacia.

La 5a edizione di ColornoPhotoLife si avvale inoltre della collaborazione di “La Luna di Traverso”, “FOTOcult”, CSAC (Università degli Studi di Parma), HF distribuzione.

GEMELLAGGI: Face photo news e Una penisola di Luce.

Didascalia dell'opera: Gianni Leone, da Vaghi paesaggi.

Programma completo:
http://www.colornophotolife.it/download/allegati/fn000007.pdf
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Tra forma e suono - Ion Koman, Mikhail Roshnyak, Mikhail Tzarush
25/11/2017 - 10/02/2018
Colorno (PR) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
In linea con la mostra “Kandinsky?Cage: Musica e Spirituale nell’Arte”, allestita a Palazzo Magnani, la Galleria RezArte Contemporanea di Reggio Emilia (Via Emilia Ospizio, 34/D), in collaborazione con il Centro Culturale MIR di Novara, presenta “Tra forma e suono”, esposizione collettiva con opere di Ion Koman, Mikhail Roshnyak e Mikhail Tzarush.
Accompagnata da un testo critico di Vitaly Patsyukov, Direttore del Dipartimento Progetti Sperimentali per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura della Federazione Russa, la mostra sarà inaugurata sabato 25 novembre alle ore 17.00.
In esposizione, una ventina di opere di matrice astratto informale e materico figurativa, realizzate dal 1993 al 2017. Dopo i positivi riscontri ottenuti nella primavera del 2017 con la panoramica “Dal Mar Nero agli Urali”, la Galleria propone ora un approfondimento dedicato a tre artisti – Ion Koman, Mikhail Roshnyak e Mikhail Tzarush – tutti nati negli anni ’40 e ’50 e accomunati da esperienza storica, appartenenza geografica, interesse per forma e suono.
«Acquisendo il loro spazio personale e distanziandosi allo stesso tempo da esso – scrive Vitaly Patsyukov – i tre artisti fissano nelle loro opere quella zona in continua crescita in cui domina il silenzio di John Cage. Cercano, infatti, di creare nuove armonie lineari che consentano di riempire i mutevoli vuoti e le pause, considerando gli strumenti culturali, ivi compresa la tecnologia, come un mezzo per ampliare il territorio dell’arte».
Ion Koman è nato a Garaghish (Moldova) nel 1954. Dopo gli studi presso la facoltà di pittura e disegno all’Istituto d’Arte “I.E. Repin” di Kishinev, nel 1978 si è trasferito a Mosca, dove ha lavorato come grafico politico e ha frequentato il gruppo dei pittori “anticonformisti” della Malaya Gruzinskaya. Dal 1987 è membro dell’Unione dei Pittori e dei grafici di Mosca e dal 1991 svolge la sua attività artistica in Italia e a Mosca.
Mikhail Roshnyak è nato nel 1958 a Sterlitamak (Bashkiria, URSS) e ha studiato a Mosca, all’Istituto di Arti grafiche. Nel 1992 ha fondato il gruppo Miros-Yggs a Lipsia e nel 1993 a Mosca ha pubblicato la rivista “All-Manach”, dedicata ai problemi dell’arte alternativa. È membro dell’Unione dei Pittori della Russia. Vive e lavora a Mosca.
Mikhail Tzarush è nato nel 1948 a Ungeni (Moldova), ha studiato a Kishinev, all’Istituto d’Arte “E.I. Repin”, quindi ha completato la sua formazione a Leningrado, presso l’Accademia di Belle Arti. Dal 1971 ha adottato il sistema Sterligov, ispirato ai principi plastici dell’Impressionismo e del Cubismo, alla teoria del colore di Matjushin e alla cupola sferica di V. Sterligov. È membro dell’Unione dei Pittori della Moldova. Vive e lavora a San Pietroburgo e a Kishinev.
La mostra sarà visitabile fino al 10 febbraio 2018, di martedì, venerdì e sabato con orario 9.00-12.30 e 16.00-19.30, mercoledì e giovedì ore 9.00-12.30, domenica ore 16.00-19.30, oppure su appuntamento, chiuso lunedì e festivi. Ingresso libero. Catalogo disponibile in galleria con testi di Vitaly Patsyukov e ricco apparato iconografico. Per informazioni: tel. 0522 333351, cell. 338 1305698, www.galleriarezarte.it, info@galleriarezarte.it.
Contemporaneamente a “Tra forma e suono”, RezArte Contemporanea ospita anche la mostra “Grand Tour, Luoghi e atmosfere di un Paese incantato”, curata da Antonio Brighi con opere realizzate dai protagonisti dell’Ottocento italiano ed europeo.
Manuel Felisi. Di terra e d'acqua
16/05/2015 - 03/06/2015
Colorno (PR) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
In occasione della decima edizione di “Fotografia Europea”, la Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia propone, in collaborazione con Fai Giovani Reggio Emilia, “Di terra e d’acqua”, mostra personale di Manuel Felisi, artista milanese che parte da un supporto fotografico per dar vita a complesse opere d’arte multidisciplinari e polimateriche.
L’esposizione sarà allestita, dal 16 maggio al 3 giugno 2015, nella doppia sede della Galleria de’ Bonis (Viale dei Mille, 44/B) e di Palazzo Manenti (Corso Garibaldi, 5) che, sabato 16 maggio, alle ore 18.00, ospiterà il vernissage.
Accanto alla fotografia, Felisi si serve della pittura e del collage e sviluppa le sue opere attraverso diversi materiali, dalla tela alla carta, dal cemento armato alla resina.
La mostra si articola su due tematiche: la terra e l’acqua. Il primo nucleo di opere, esposte alla Galleria de’ Bonis, ha il suo cuore in una serie di pezzi su cemento armato che hanno come protagonista proprio la città di Reggio Emilia, per poi svilupparsi in opere su tela di più ampio respiro che esplorano ambiente e persone. A Palazzo Manenti sono invece presenti opere che ritraggono figure umane immerse nell’acqua in un’atmosfera rarefatta e onirica.
La collaborazione con la delegazione di Reggio Emilia del FAI Giovani ha reso possibile ambientare parte delle opere nella suggestiva cornice di Palazzo Manenti. L’edificio, dimora tardo-rinascimentale fondata su misure-simbolo e intessuta di episodi figurativi, racconta i cinque secoli di storia muraria e di eventi che lo hanno visto imprescindibile tassello e protagonista nella vita urbana, politica e artistica di Reggio Emilia. Ancor vivo nel Palazzo è un genius loci che non si disperde nelle mutate temperie culturali, ideologiche ed estetiche ma permane con forza tra le sue pietre.
È stato così possibile raddoppiare lo spazio espositivo per questo artista che sta vivendo un momento di grandissimo successo, scandito da importanti mostre in Italia e all’estero.
La mostra, realizzata con il sostegno di Reggiana Gourmet, Reggionline e Maioli Piante, sarà visitabile fino al 3 giugno 2015. La Galleria de’ Bonis è aperta da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Palazzo Manenti sarà eccezionalmente aperto al pubblico sabato 16 e domenica 17, sabato 23 e domenica 24 maggio ore 10.00-13.00 e 15.00-20.00. Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.

Manuel Felisi nasce a Milano, dove vive e lavora. Ha partecipato, negli ultimi anni, a mostre personali e collettive a Roma, Milano, Lugano, Barcellona, Istanbul, Pechino. Le sue opere sono sempre presenti nelle principali fiere, da Bologna a Parigi e Basilea. Hanno scritto di lui Ivan Quaroni, Chiara Canali, Alberto Mattia Martini e tanti altri.