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Evento: Il Corpo e la Luce
24/04/2015 - 08/05/2015
Dettagli
Data di inserimento: | 08/04/2015 - 18:36 |
Luogo: | Quartu Sant'Elena (CA) - Sardegna |
Data di inizio: | 24/04/2015 |
Data di fine | 08/05/2015 |
Descrizione
Centro museale d’Arte QuARTissimo
presenta
IL CORPO E LA LUCE
Collettiva d’Arte
Il Centro Museale d’Arte Contemporanea “QuARTissimo” riprende, nella propria sede nel centro storico di Quartu Sant’Elena (Via Verga 8-10 ), l’attività espositiva con una mostra dal titolo “Il Corpo e la Luce”. L’esposizione è composta da opere realizzate con tecniche artistiche diverse e dalle dimensioni uguali per tutti cm. 100x100. Partecipano a questa nuova iniziativa artisti che operano in varie località della Sardegna: Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Un progetto che mette un artista di fronte ad una dicotomia che è nucleo fondante tutta la rappresentazione artistica: dal rapporto tra luce e ombra nasce e si elabora la pittura, dal rapporto tra corpo e luce, tra densità e rarefazione luminosa si fondano la scultura, l'architettura ecc. e chissà quant'altro.
Inaugurazione: venerdì 24 aprile 2015 ore 18:30
A Cura di: Andrea Gennaro Aversano
Opere in esposizione di:
Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Periodo mostra: dal 24 aprile 2015 al 08 maggio 2015
Sede: Centro museale QuARTissimo www.quartissimo.org
via Giovanni Verga, 8/10 Quartu Sant’Elena (CA)
orari: lunedì-venerdì dalle 18.00 alle 20.00 chiuso sabato e festivi
Ingresso Libero
presenta
IL CORPO E LA LUCE
Collettiva d’Arte
Il Centro Museale d’Arte Contemporanea “QuARTissimo” riprende, nella propria sede nel centro storico di Quartu Sant’Elena (Via Verga 8-10 ), l’attività espositiva con una mostra dal titolo “Il Corpo e la Luce”. L’esposizione è composta da opere realizzate con tecniche artistiche diverse e dalle dimensioni uguali per tutti cm. 100x100. Partecipano a questa nuova iniziativa artisti che operano in varie località della Sardegna: Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Un progetto che mette un artista di fronte ad una dicotomia che è nucleo fondante tutta la rappresentazione artistica: dal rapporto tra luce e ombra nasce e si elabora la pittura, dal rapporto tra corpo e luce, tra densità e rarefazione luminosa si fondano la scultura, l'architettura ecc. e chissà quant'altro.
Inaugurazione: venerdì 24 aprile 2015 ore 18:30
A Cura di: Andrea Gennaro Aversano
Opere in esposizione di:
Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Periodo mostra: dal 24 aprile 2015 al 08 maggio 2015
Sede: Centro museale QuARTissimo www.quartissimo.org
via Giovanni Verga, 8/10 Quartu Sant’Elena (CA)
orari: lunedì-venerdì dalle 18.00 alle 20.00 chiuso sabato e festivi
Ingresso Libero
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Immersi
23/05/2015 - 05/06/2015
Quartu Sant'Elena (CA) - Sardegna
Inserito da Andrea Aversano
Centro museale d’Arte QuARTissimo
presenta
IMMERSI
Personale di
FRANCO SECCI
Nel mese di maggio 2015, in contemporanea e all’interno della rassegna “Monumenti Aperti 2015“ della città di Quartu Sant’Elena, l’attività espositiva del centro museale d’arte “QuARTissimo” prosegue con la mostra personale di Franco Secci intitolata “IMMERSI”
“E' un inventario scientifico, stimolante e aperto ad ogni domanda di un qualsiasi spettatore che, incrostato di virtualità tecnologica, stenta, incredulo, a ritenere esistente. Lo spettatore è obbligato a stupirsi nel considerare veri il fluttuare di ogni mossa, la sospensione di ogni probabile guizzo, l'attesa di un momento e l'arrivo di ogni presunto intruso … anche un puer! “ma noi piccoli pesci nasciamo nell'acqua” ci ricorda, già nell'antichità, Tertulliano.” C.S.
Nelle giornate di Monumenti Aperti (23 e 24 Maggio) la mostra sarà illustrata dagli allievi del Liceo Artistico- Scientifico Statale “Brotzu” di Quartu S.Elena (classi 3F e 4F) guidati dalla Prof.ssa Caterina Spiga (responsabile del progetto scolastico) , Andrea G. Aversano e Sandro Giordano (fondatori e responsabili del Centro Museale “QuARTissimo”)
Apertura straordinaria per Monumenti Aperti 2015 orari:
sabato 23 18:00-20:00;
domenica 24 maggio: con orari previsti dalla manifestazione
Inaugurazione: sabato 23 maggio 2015 ore 18:00
A Cura di: Andrea Gennaro Aversano
Testo di presentazione di Caterina Spiga
Periodo mostra: dal 23 maggio al 05 giugno 2015
Sede: Centro museale QuARTissimo www.quartissimo.org
via Giovanni Verga, 8/10 Quartu Sant’Elena (CA)
orari: lunedì-venerdì dalle 18.00 alle 20.00 chiuso sabato e festivi
Ingresso Libero
presenta
IMMERSI
Personale di
FRANCO SECCI
Nel mese di maggio 2015, in contemporanea e all’interno della rassegna “Monumenti Aperti 2015“ della città di Quartu Sant’Elena, l’attività espositiva del centro museale d’arte “QuARTissimo” prosegue con la mostra personale di Franco Secci intitolata “IMMERSI”
“E' un inventario scientifico, stimolante e aperto ad ogni domanda di un qualsiasi spettatore che, incrostato di virtualità tecnologica, stenta, incredulo, a ritenere esistente. Lo spettatore è obbligato a stupirsi nel considerare veri il fluttuare di ogni mossa, la sospensione di ogni probabile guizzo, l'attesa di un momento e l'arrivo di ogni presunto intruso … anche un puer! “ma noi piccoli pesci nasciamo nell'acqua” ci ricorda, già nell'antichità, Tertulliano.” C.S.
Nelle giornate di Monumenti Aperti (23 e 24 Maggio) la mostra sarà illustrata dagli allievi del Liceo Artistico- Scientifico Statale “Brotzu” di Quartu S.Elena (classi 3F e 4F) guidati dalla Prof.ssa Caterina Spiga (responsabile del progetto scolastico) , Andrea G. Aversano e Sandro Giordano (fondatori e responsabili del Centro Museale “QuARTissimo”)
Apertura straordinaria per Monumenti Aperti 2015 orari:
sabato 23 18:00-20:00;
domenica 24 maggio: con orari previsti dalla manifestazione
Inaugurazione: sabato 23 maggio 2015 ore 18:00
A Cura di: Andrea Gennaro Aversano
Testo di presentazione di Caterina Spiga
Periodo mostra: dal 23 maggio al 05 giugno 2015
Sede: Centro museale QuARTissimo www.quartissimo.org
via Giovanni Verga, 8/10 Quartu Sant’Elena (CA)
orari: lunedì-venerdì dalle 18.00 alle 20.00 chiuso sabato e festivi
Ingresso Libero
Il Corpo e la Luce
24/04/2015 - 08/05/2015
Quartu Sant'Elena (CA) - Sardegna
Inserito da Andrea Aversano
Centro museale d’Arte QuARTissimo
presenta
IL CORPO E LA LUCE
Collettiva d’Arte
Il Centro Museale d’Arte Contemporanea “QuARTissimo” riprende, nella propria sede nel centro storico di Quartu Sant’Elena (Via Verga 8-10 ), l’attività espositiva con una mostra dal titolo “Il Corpo e la Luce”. L’esposizione è composta da opere realizzate con tecniche artistiche diverse e dalle dimensioni uguali per tutti cm. 100x100. Partecipano a questa nuova iniziativa artisti che operano in varie località della Sardegna: Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Un progetto che mette un artista di fronte ad una dicotomia che è nucleo fondante tutta la rappresentazione artistica: dal rapporto tra luce e ombra nasce e si elabora la pittura, dal rapporto tra corpo e luce, tra densità e rarefazione luminosa si fondano la scultura, l'architettura ecc. e chissà quant'altro.
Inaugurazione: venerdì 24 aprile 2015 ore 18:30
A Cura di: Andrea Gennaro Aversano
Opere in esposizione di:
Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Periodo mostra: dal 24 aprile 2015 al 08 maggio 2015
Sede: Centro museale QuARTissimo www.quartissimo.org
via Giovanni Verga, 8/10 Quartu Sant’Elena (CA)
orari: lunedì-venerdì dalle 18.00 alle 20.00 chiuso sabato e festivi
Ingresso Libero
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IL CORPO E LA LUCE
Collettiva d’Arte
Il Centro Museale d’Arte Contemporanea “QuARTissimo” riprende, nella propria sede nel centro storico di Quartu Sant’Elena (Via Verga 8-10 ), l’attività espositiva con una mostra dal titolo “Il Corpo e la Luce”. L’esposizione è composta da opere realizzate con tecniche artistiche diverse e dalle dimensioni uguali per tutti cm. 100x100. Partecipano a questa nuova iniziativa artisti che operano in varie località della Sardegna: Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Un progetto che mette un artista di fronte ad una dicotomia che è nucleo fondante tutta la rappresentazione artistica: dal rapporto tra luce e ombra nasce e si elabora la pittura, dal rapporto tra corpo e luce, tra densità e rarefazione luminosa si fondano la scultura, l'architettura ecc. e chissà quant'altro.
Inaugurazione: venerdì 24 aprile 2015 ore 18:30
A Cura di: Andrea Gennaro Aversano
Opere in esposizione di:
Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.
Periodo mostra: dal 24 aprile 2015 al 08 maggio 2015
Sede: Centro museale QuARTissimo www.quartissimo.org
via Giovanni Verga, 8/10 Quartu Sant’Elena (CA)
orari: lunedì-venerdì dalle 18.00 alle 20.00 chiuso sabato e festivi
Ingresso Libero
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Mostra personale di pittura "Passione in Rosso" dell'artista Rita Sutera
23/04/2016 - 30/04/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Sabato 23 aprile alle ore 18,00, presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, Padova, inaugurerà la mostra di pittura “Passione in Rosso” dell’artista Rita Sutera.
A cura di Maria Palladino.
La pittura di Rita Sutera prende origine da un innato interesse e desiderio di sperimentazione sulle forme e le strutture anatomiche del corpo, sulle potenzialità di movimento ed espressività date dalla fisicità maschile e corrispondentemente dai contenuti molteplici, d’interesse psicologico e intellettuale che questa rappresentazione produce.
Tale ricerca portata avanti dall’artista con coerenza e chiarezza d’intenti dà vita a fisionomie ambivalenti, dall’accentuato carattere mascolino, rese possenti dalla solida e ben delineata muscolatura, che l’autrice piega a torsioni e distensioni al limite delle possibilità conferite alle membra e che tuttavia contraddice e cambia di segno negli atteggiamenti e nelle posture, languide e seducenti dei suoi modelli.
Una ricerca della grazia nella forza che ci conduce attraverso un excursus storico-artistico il quale dall’antichità classica con i suoi canoni e proporzioni approda alle figure tornite, massicce e vigorose del Rinascimento, per arrivare quindi ad una surrealtà che trova una sua realtà ben definita e un’armonia di pensiero nella ricerca di una verosimile e probabilmente realmente sussistente conciliazione degli opposti oltre il visibile.
Si tratta di un’arte complessa e raffinata, al di là della superficie, e che comunque suggerisce molto più di quanto mostri, configurandosi quale neofigurazione spiccatamente personale dalle molteplici suggestioni e simbolismi che stimolano l’attenzione ad indagare, arricchendo di significati dei significanti che riempiono lo sguardo di piacevole sorpresa, suscitando interrogativi e sollecitando emozioni e sentimenti sopiti nelle profondità della psiche.
Dalla religione indiana la teoria dei chakra ci riporta al valore del colore rosso, protagonista principale in queste pitture, che fa da fondale, quinta scenografica ai personaggi raffigurati, o li circonda avvolgendoli in morbidi drappi: il colore della vitalità, dell’energia, della passione, della forza, ma anche dell’equilibrio che contrasta con le tonalità brune dei corpi e ne fa risaltare la concretezza delle masse.
Rita Sutera ci accompagna in un percorso che rispecchia la sua volontà di arrivare al culmine delle aspettative del suo studio anatomico sulla materialità dell’involucro-uomo, che è poi in ultima analisi un interrogarsi sulla vera ed estrema sembianza dell’anima: queste figure proteggono con le loro fattezze rassicuranti e robuste, ma allo stesso tempo rivelano un aspetto fragile, un lato vulnerabile, femminile, sensibile, un insolito e sorprendente cambio di segno che ne dissesta la percezione.
Tale modalità descrittiva richiama la teoria del Tao, concetto cardine della storia del pensiero cinese, quale unità del tutto, fusione di tendenze opposte nell’assoluto ed eterno dinamismo, movimento perpetuo di ogni cosa vivente. 16.04.2015 Maria Palladino
Curriculum Rita Sutera
Nata a Padova, è attratta da sempre dal mondo dell’arte in tutte le sue espressioni e sfumature.
Comincia la sua carriera artistica vera e propria circa sette anni fa, presso la scuola A&T Design di Alessandra Andreose, che si è dimostrata essere la scelta più opportuna per portare avanti la sua ricerca, dando così inizio ad un lungo percorso di studio durante il quale, riscoprendo i grandi maestri del passato come Michelangelo, Caravaggio e Tiziano, riesce a dar vita ad uno stile personale costituito da colori ad olio, legno, gesso e sabbia.
Negli anni partecipa alle mostre collettive di A&T Design, ad un concorso d’arte contemporanea, “1010”, tenuto dal laboratorio La Bottega del Cigno nel 2011, con l’opera “Il tuffo dell’anima”, e al 6° concorso di pittura 2015/2016 di Arte & Cultura in Laguna con il quadro "L'attesa".
La mostra resterà visitabile fino al 30 aprile in orario: lunedì, mercoledì e venerdì: 15,30 - 19,30. Giovedì: 17,30 - 19,30. Sabato e domenica: 15,00 - 19,30.
Ingresso libero.
Per informazioni:
passioneinrosso@gmail.com
http://passioneinrosso.wix.com/passioneinrosso
Maria Palladino: 3341695479 audramsa@outlook.it
A cura di Maria Palladino.
La pittura di Rita Sutera prende origine da un innato interesse e desiderio di sperimentazione sulle forme e le strutture anatomiche del corpo, sulle potenzialità di movimento ed espressività date dalla fisicità maschile e corrispondentemente dai contenuti molteplici, d’interesse psicologico e intellettuale che questa rappresentazione produce.
Tale ricerca portata avanti dall’artista con coerenza e chiarezza d’intenti dà vita a fisionomie ambivalenti, dall’accentuato carattere mascolino, rese possenti dalla solida e ben delineata muscolatura, che l’autrice piega a torsioni e distensioni al limite delle possibilità conferite alle membra e che tuttavia contraddice e cambia di segno negli atteggiamenti e nelle posture, languide e seducenti dei suoi modelli.
Una ricerca della grazia nella forza che ci conduce attraverso un excursus storico-artistico il quale dall’antichità classica con i suoi canoni e proporzioni approda alle figure tornite, massicce e vigorose del Rinascimento, per arrivare quindi ad una surrealtà che trova una sua realtà ben definita e un’armonia di pensiero nella ricerca di una verosimile e probabilmente realmente sussistente conciliazione degli opposti oltre il visibile.
Si tratta di un’arte complessa e raffinata, al di là della superficie, e che comunque suggerisce molto più di quanto mostri, configurandosi quale neofigurazione spiccatamente personale dalle molteplici suggestioni e simbolismi che stimolano l’attenzione ad indagare, arricchendo di significati dei significanti che riempiono lo sguardo di piacevole sorpresa, suscitando interrogativi e sollecitando emozioni e sentimenti sopiti nelle profondità della psiche.
Dalla religione indiana la teoria dei chakra ci riporta al valore del colore rosso, protagonista principale in queste pitture, che fa da fondale, quinta scenografica ai personaggi raffigurati, o li circonda avvolgendoli in morbidi drappi: il colore della vitalità, dell’energia, della passione, della forza, ma anche dell’equilibrio che contrasta con le tonalità brune dei corpi e ne fa risaltare la concretezza delle masse.
Rita Sutera ci accompagna in un percorso che rispecchia la sua volontà di arrivare al culmine delle aspettative del suo studio anatomico sulla materialità dell’involucro-uomo, che è poi in ultima analisi un interrogarsi sulla vera ed estrema sembianza dell’anima: queste figure proteggono con le loro fattezze rassicuranti e robuste, ma allo stesso tempo rivelano un aspetto fragile, un lato vulnerabile, femminile, sensibile, un insolito e sorprendente cambio di segno che ne dissesta la percezione.
Tale modalità descrittiva richiama la teoria del Tao, concetto cardine della storia del pensiero cinese, quale unità del tutto, fusione di tendenze opposte nell’assoluto ed eterno dinamismo, movimento perpetuo di ogni cosa vivente. 16.04.2015 Maria Palladino
Curriculum Rita Sutera
Nata a Padova, è attratta da sempre dal mondo dell’arte in tutte le sue espressioni e sfumature.
Comincia la sua carriera artistica vera e propria circa sette anni fa, presso la scuola A&T Design di Alessandra Andreose, che si è dimostrata essere la scelta più opportuna per portare avanti la sua ricerca, dando così inizio ad un lungo percorso di studio durante il quale, riscoprendo i grandi maestri del passato come Michelangelo, Caravaggio e Tiziano, riesce a dar vita ad uno stile personale costituito da colori ad olio, legno, gesso e sabbia.
Negli anni partecipa alle mostre collettive di A&T Design, ad un concorso d’arte contemporanea, “1010”, tenuto dal laboratorio La Bottega del Cigno nel 2011, con l’opera “Il tuffo dell’anima”, e al 6° concorso di pittura 2015/2016 di Arte & Cultura in Laguna con il quadro "L'attesa".
La mostra resterà visitabile fino al 30 aprile in orario: lunedì, mercoledì e venerdì: 15,30 - 19,30. Giovedì: 17,30 - 19,30. Sabato e domenica: 15,00 - 19,30.
Ingresso libero.
Per informazioni:
passioneinrosso@gmail.com
http://passioneinrosso.wix.com/passioneinrosso
Maria Palladino: 3341695479 audramsa@outlook.it
Mostra personale di fotografia di Alessandro Spadotto “Yemen. Un viaggio interrotto”
21/01/2017 - 04/02/2017
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Sabato 21 gennaio alle ore 17,30, presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, Padova, si inaugurerà la mostra “Yemen. Un viaggio interrotto”, personale di fotografia di Alessandro Spadotto. A cura di Maria Palladino.
La mostra “Yemen, un viaggio interrotto” racconta un viaggio compiuto dall’autore nel 2012, dal maggio all’agosto, nella repubblica dello Yemen, Stato confinante a nord con l’Arabia Saudita e a est con l’Oman. Bagnato a ovest dal Mar Rosso e a sud dal Golfo di Aden (Oceano Indiano), comprende inoltre l’arcipelago di Socotra, nell’Oceano Indiano, e gli arcipelaghi di Perim e Kamaran, nel Mar Rosso.
Il Paese, il più povero di tutta la Penisola Araba e fra i più poveri al mondo, è purtroppo teatro da marzo 2015 di una sanguinosa guerra civile, che vede coinvolti l’esercito governativo, i ribelli sciiti houthi, i miliziani di Al Qaeda e una coalizione di paesi arabi guidati dall’Arabia Saudita.
Nonostante l’estrema indigenza della popolazione, l’emergenza sanitaria e la situazione sociale e politica di grave entità, la repubblica dello Yemen rimane, dal punto di vista paesaggistico, architettonico e per storia e tradizioni uno dei paesi più affascinanti.
Già Pier Paolo Pasolini, che vi girò “Il fiore delle Mille e una notte” e dedicò alle mura di Sana’a, la capitale, un documentario nel 1971, ne descrisse l’incanto e l’assoluta necessità di preservare la bellezza dei suoi caratteristici edifici dalla distruzione del progresso dilagante, promuovendo un appello all’Unesco. Solo dopo la morte del regista, nel 1986, la città sarebbe stata dichiarata “patrimonio dell’umanità”.
Alessandro Spadotto cattura, in queste immagini di viaggio e di scoperta, lo spirito e l’anima di questo luogo, oltre a documentarne lo stato attuale e le consuetudini di vita del popolo yemenita.
La sua è una fotografia diretta, priva di orpelli, attenta alla focalizzazione dei dettagli, come ad ottenere una visione panoramica quanto più inclusiva e precisa sul paesaggio.
Le ampie distese desertiche, i monumenti architettonici e i palazzi costruiti come per tradizione secolare in mattoni d’argilla e paglia essiccata, rivestita d’intonaco chiaro e decorata con motivi fitomorfici e geometrici, i campi coltivati a qat e alberi da frutta. Si tratta di visioni senza tempo, in cui la storia si mescola alla contemporaneità, lasciando il quadro d’insieme più completo e suggestivo.
La fotografia di Alessandro Spadotto è interessata a comprendere e indagare, sempre comunque con sguardo rispettoso e discreto, le usanze e i modi di vivere delle persone ritratte: nei suoi ritratti fotografici spiccano in primissimo piano i volti, soprattutto gli occhi, che colpiscono per profondità e apparente innocenza.
Un paese di contraddizioni, un viaggio emozionante che si conclude purtroppo con la drammatica esperienza del rapimento, ma che ha lasciato ad ogni modo nel fotografo il desiderio di tornarvi, come per completare un’esperienza che da materiale e mentale diviene spirituale, che apre interessanti interrogativi sul presente e che si configura idealmente quasi quale ricerca sulle comuni origini e sulle talvolta apparentemente inconciliabili differenze esistenti fra etnie.
06.01.2017 Maria Palladino
Alessandro Spadotto nasce nel 1983 a San Vito al Tagliamento (PN). Comincia ad interessarsi alla fotografia nel 2008, e grazie al suo lavoro ha l'opportunità di conoscere luoghi accessibili a pochi, come Libano, Kosovo e Afghanistan. Nel 2012 arriva in Yemen dove resta affascinato dalla realtà locale, tesa tra i due estremi di un vivere semplice e modesto e le problematiche legate ai gravi conflitti sociali e politici che tuttora segnano la storia del Paese. La prospettiva di trascorrere sei mesi in Yemen viene bruscamente interrotta dal rapimento.
La mostra resterà visitabile fino a sabato 04 febbraio in orario: lun. - sab. 15,30 - 19,30. Ingresso libero.
Per informazioni:
www.momart.padova.it info@momartpadova.it
Alessandro Spadotto:
https://www.facebook.com/Alessandro-Spadotto-ph-486340624813127/
www.alessandrospadotto.com info@alessandrospadotto.com
Maria Palladino:
3341695479 audramsa@outlook.it
La mostra “Yemen, un viaggio interrotto” racconta un viaggio compiuto dall’autore nel 2012, dal maggio all’agosto, nella repubblica dello Yemen, Stato confinante a nord con l’Arabia Saudita e a est con l’Oman. Bagnato a ovest dal Mar Rosso e a sud dal Golfo di Aden (Oceano Indiano), comprende inoltre l’arcipelago di Socotra, nell’Oceano Indiano, e gli arcipelaghi di Perim e Kamaran, nel Mar Rosso.
Il Paese, il più povero di tutta la Penisola Araba e fra i più poveri al mondo, è purtroppo teatro da marzo 2015 di una sanguinosa guerra civile, che vede coinvolti l’esercito governativo, i ribelli sciiti houthi, i miliziani di Al Qaeda e una coalizione di paesi arabi guidati dall’Arabia Saudita.
Nonostante l’estrema indigenza della popolazione, l’emergenza sanitaria e la situazione sociale e politica di grave entità, la repubblica dello Yemen rimane, dal punto di vista paesaggistico, architettonico e per storia e tradizioni uno dei paesi più affascinanti.
Già Pier Paolo Pasolini, che vi girò “Il fiore delle Mille e una notte” e dedicò alle mura di Sana’a, la capitale, un documentario nel 1971, ne descrisse l’incanto e l’assoluta necessità di preservare la bellezza dei suoi caratteristici edifici dalla distruzione del progresso dilagante, promuovendo un appello all’Unesco. Solo dopo la morte del regista, nel 1986, la città sarebbe stata dichiarata “patrimonio dell’umanità”.
Alessandro Spadotto cattura, in queste immagini di viaggio e di scoperta, lo spirito e l’anima di questo luogo, oltre a documentarne lo stato attuale e le consuetudini di vita del popolo yemenita.
La sua è una fotografia diretta, priva di orpelli, attenta alla focalizzazione dei dettagli, come ad ottenere una visione panoramica quanto più inclusiva e precisa sul paesaggio.
Le ampie distese desertiche, i monumenti architettonici e i palazzi costruiti come per tradizione secolare in mattoni d’argilla e paglia essiccata, rivestita d’intonaco chiaro e decorata con motivi fitomorfici e geometrici, i campi coltivati a qat e alberi da frutta. Si tratta di visioni senza tempo, in cui la storia si mescola alla contemporaneità, lasciando il quadro d’insieme più completo e suggestivo.
La fotografia di Alessandro Spadotto è interessata a comprendere e indagare, sempre comunque con sguardo rispettoso e discreto, le usanze e i modi di vivere delle persone ritratte: nei suoi ritratti fotografici spiccano in primissimo piano i volti, soprattutto gli occhi, che colpiscono per profondità e apparente innocenza.
Un paese di contraddizioni, un viaggio emozionante che si conclude purtroppo con la drammatica esperienza del rapimento, ma che ha lasciato ad ogni modo nel fotografo il desiderio di tornarvi, come per completare un’esperienza che da materiale e mentale diviene spirituale, che apre interessanti interrogativi sul presente e che si configura idealmente quasi quale ricerca sulle comuni origini e sulle talvolta apparentemente inconciliabili differenze esistenti fra etnie.
06.01.2017 Maria Palladino
Alessandro Spadotto nasce nel 1983 a San Vito al Tagliamento (PN). Comincia ad interessarsi alla fotografia nel 2008, e grazie al suo lavoro ha l'opportunità di conoscere luoghi accessibili a pochi, come Libano, Kosovo e Afghanistan. Nel 2012 arriva in Yemen dove resta affascinato dalla realtà locale, tesa tra i due estremi di un vivere semplice e modesto e le problematiche legate ai gravi conflitti sociali e politici che tuttora segnano la storia del Paese. La prospettiva di trascorrere sei mesi in Yemen viene bruscamente interrotta dal rapimento.
La mostra resterà visitabile fino a sabato 04 febbraio in orario: lun. - sab. 15,30 - 19,30. Ingresso libero.
Per informazioni:
www.momart.padova.it info@momartpadova.it
Alessandro Spadotto:
https://www.facebook.com/Alessandro-Spadotto-ph-486340624813127/
www.alessandrospadotto.com info@alessandrospadotto.com
Maria Palladino:
3341695479 audramsa@outlook.it