Evento: William Xerra e Gionata Xerra. Le virtù dell'errore
13/06/2015 - 12/09/2015
0 0
Effettua l'accesso per inserire un commento
0/0 Commenti
Inserzionista
Altro
Dettagli
Data di inserimento: 03/06/2015 - 20:45
Luogo: Pedaso (FM) - Marche
Data di inizio: 13/06/2015
Data di fine 12/09/2015
Descrizione
“Le virtù dell’errore”: mostra di William Xerra e Gionata Xerra nella doppia sede di Sibilla Arte di Carassai (AP) e Galleria Marcantoni di Pedaso (FM). Curata da Roberto Borghi, l’esposizione sarà inaugurata sabato 13 giugno, alle ore 18.00, a Carassai, domenica 14 giugno, alle ore 18.00, a Pedaso.
Le ricerche dei due artisti saranno presenti in entrambe le sedi. Da Sibilla Arte, fino al 12 settembre 2015, William Xerra proporrà opere appartenenti al ciclo dei “Vice” (iniziato nei primi anni ‘70 e proseguito sino agli ‘80) e una selezione di lavori recenti; Gionata Xerra una serie di fotografie (2004-2010) in cui il paesaggio urbano subisce un processo di sdoppiamento e trasfigurazione.
Le opere del ciclo “Io mento” (ideate tra la seconda metà degli anni ’90 e i primi anni 2000) di William Xerra e le immagini fotografiche (realizzate tra il 2005 e il 2009) nelle quali Gionata Xerra ha rielaborato frammenti di scritture metropolitane saranno esposte presso la Galleria Marcantoni fino al 12 luglio 2015.
La presenza di un errore virtuoso, cioè capace di suggerire nuove e più feconde prospettive di senso, accomuna le opere di William Xerra e quelle di Gionata Xerra.
Nel caso di William Xerra lo sbaglio è anzitutto di natura grafica: nei lavori degli anni ’70 vediamo schegge di scrittura e, talvolta, vere e proprie bozze, contenenti errori e perciò scartate, sulle quali l’apposizione della formula “Vive” (davvero esistente nel lessico tipografico) ha un effetto salvifico. Il testo che era destinato alla marginalità o all’oblio acquista la centralità e la valenza mnemonica proprie delle opere d’arte. In seguito i supporti del “Vive” saranno anche brandelli di dipinti del passato dotati di una singolare grazia, oppure oggetti obsoleti ma intriganti, dei quali l’artista piacentino intenderà riscattare il potenziale di bellezza. Nel ciclo “Io mento” assistiamo a un processo per certi versi affine. Questa volta però a essere sbagliate, perché carenti di autenticità o di intensità semantica, e in qualche modo false sono soprattutto le immagini: talora anche quelle create in passato dall’artista stesso, che non si fa scrupoli nel ricoprirle e quasi biffarle con una scritta spiazzante. William Xerra ritiene infatti che una franca dichiarazione di menzogna possa generare una verità spogliata di retorica, sfrondata dalle sovrastrutture imposte sia dal sistema della comunicazione sia (e ancor più) da quello dell’arte.
Le opere che Gionata Xerra presenta in questa mostra hanno origine da un errore tanto accidentale quanto propizio. All’inizio degli anni 2000, effettuando delle stampe nel suo studio, due scatti si sono casualmente sovrapposti e intersecati: da una distrazione (in fondo analoga a quella da cui sono scaturiti i “Rayographs” di Man Ray) sono nate delle fotografie letteralmente e doppiamente concentrate, cioè dense di rimandi suggestivi, ma anche solcate al centro da un orizzonte, da una linea che convoglia e ripartisce lo sguardo. Anche in questo caso lo sbaglio ha un carattere virtuoso e soprattutto catartico, poiché libera l’immagine dalla precisione impersonale della tecnologia e le conferisce una dose inattesa di espressività, la priva di automatismo e di finitezza, la apre alle possibilità pur sempre infinite del caso. L’artista ha comunque l’incombenza di dosare e guidare l’errore per farne strumento di creazione, ma ha anche quella di farsene guidare, di confidare in quella porzione di rischio e di ignoto che è connessa inestricabilmente all’atto creativo.
La mostra sarà visitabile presso Sibilla Arte fino al 13 settembre da giovedì a domenica con orario 18.00-22.00 o su appuntamento, presso Galleria Marcantoni fino al 12 luglio tutti i giorni con orario 17.00-20.00. Ingresso libero. Per informazioni: Sibilla Arte (tel. 339 6391290, info@sibilla-arte.com, www.sibilla-arte.com), Galleria Marcantoni (tel. 349 4306492, info@galleriamarcantoni.it, www.galleriamarcantoni.it).
William Xerra (Firenze 1937) vive e lavora a Piacenza. Il suo percorso artistico ha lambito le neoavanguardie del Gruppo ’63 e della Poesia Visiva senza mai discostarsi dalla pratica della pittura e del disegno. Ha partecipato alla Biennale di Venezia e ha tenuto mostre in diversi musei europei. È presente nella collezione delle Gallerie d’Italia di Milano. La sua più recente personale si è svolta nel dicembre 2014 presso la galleria Depardieu di Nizza.
Gionata Xerra (Piacenza 1961) vive e lavora a Milano. Come fotografo di architettura d’interni e di design ha collaborato con le maggiori riviste e aziende italiane. Le sue creazioni fotografiche sono state esposte in mostre personali presso la Triennale di Milano e il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova. Ha esposto una sua opera nell’ambito della Biennale di Venezia del 2011 presso il Palazzo Lombardia di Milano. La sua più recente personale si è tenuta tra giugno e ottobre 2014 nella Galleria del Credito Siciliano di Acireale.
Altri eventi dell'inserzionista
Giorgio Griffa / Riccardo Guarneri. Cambiare per rimanere se stessi
26/03/2022 - 11/06/2022
Legnago (VR) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
La Galleria FerrarinArte di Legnago (VR) presenta, dal 26 marzo all’11 giugno 2022, una doppia esposizione personale dedicata agli artisti Giorgio Griffa e Riccardo Guarneri, esponenti di spicco della Pittura Analitica, una corrente artistica alla quale la Galleria ha sempre riservato grande attenzione, attestandosi tra gli operatori accreditati a livello italiano ed internazionale.
La mostra sarà inaugurata sabato 26 marzo alle ore 18.00 con una presentazione di Carlo Vanoni, in dialogo con Riccardo Guarneri e Luca Maggio, autore delle interviste pubblicate nel catalogo.
Il titolo dell’esposizione – “Cambiare per rimanere se stessi” – si riferisce ad una ricerca pittorica di grande attualità che, negli ultimi cinquant’anni, ha saputo cambiare, rimanendo tuttavia fedele a se stessa.
Il percorso espositivo comprende una quarantina di opere, molte delle quali storiche, realizzate dagli anni Sessanta ad oggi. Tre dipinti di Riccardo Guarneri provengono, inoltre, dalla 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (2017), alla quale entrambi gli artisti, invitati da Christine Macel, avevano partecipato con una sala personale.
«In maniera diversa – scrive Carlo Vanoni – Griffa e Guarneri hanno fatto parte di quella che la storia dell’arte ha definito Pittura Analitica (più esattamente: quello che Filiberto Menna aveva identificato come “la linea analitica della pittura moderna”). Ci si poneva una semplice domanda: che cosa significa dipingere? A questa domanda, forse, i due avrebbero risposto in maniera diversa: per Griffa, dipingere significa lasciare un segno sulla superficie grezza della tela, un segno che porta con sé tutta l’eredità della storia dell’arte, dalle grotte di Lascaux alle avanguardie, un segno che dialoga con le pieghe della tela ora diventata parte integrante dell’opera stessa, in linea con i colleghi francesi del gruppo Support/Surface (Louis Cane, Noel Dolla, Claude Viallat, Daniel Dezeuze); Guarneri, invece, è più vicino alla poetica astrattista di Dorazio, ma con una “musicalità” diversa: colori tenui che arrivano da una tradizione tipicamente fiorentina, quattrocentesca direi, una pittura “angelica” nel senso che di fronte a quei verdi, rosa, arancio delicatissimi non si può non pensare al Beato Angelico del Convento di San Marco. […] Griffa e Guarneri, insieme ai loro compagni di viaggio, hanno indicato una nuova strada: dipingere al netto della distinzione figurativo/astratto; dipingere dialogando con il proprio tempo; dipingere, seppure ognuno in maniera diversa, per portare avanti la stessa battaglia. Infine, dipingere per aprire la porta a un nuovo orizzonte, dove la luce della pittura non si limiti a raffigurare un tramonto e neppure a concepirlo come fosse un cerchio giallo, ma, più analiticamente, si manifesti come segno, traccia e colore. Tre elementi che attraversano la storia dell’arte. Tre elementi intesi come strutture portanti che si uniscono al quarto e cioè allo spazio. Ma al netto dei ricordi e dei riferimenti, delle analisi concettuali e strutturali, quello che occorre ribadire oggi è l’attualità della loro pittura. Una pittura che negli ultimi cinquant’anni ha saputo cambiare, pur rimanendo – inesorabilmente, ostinatamente, puntigliosamente – se stessa».
«La pittura – dichiara Giorgio Griffa – rappresenta il mondo non solo ricoprendolo, ma anche simbolicamente, lasciando a ogni segno la sua identità. [...] L’opera non può essere riempita: non voglio certo arrivare alla fine, a un punto fermo e morto, gettando via la vita del dipinto, relegandolo nel passato. L’arte è tale perché è sempre viva ben oltre il proprio tempo».
«Mi considero un “bachiano”, nel senso del grande compositore – spiega Riccardo Guarneri. Tutto nasce nella variazione e la variazione non nasce dalla fantasia ma dal metodo. [...] Nel caso mio, venendo da un clima più esistenzialista, la mia attenzione era decisamente rivolta verso il dubbio più che alla certezza. Ed ecco nella mia pittura che un quadrato non è mai un vero quadrato e un colore è spesso indefinibile nel suo apparire».
L’esposizione sarà visitabile fino all’11 giugno 2022, lunedì ore 15.30-19.00, da martedì a sabato ore 9.00-12.30 e 15.30-19.00, chiuso nelle giornate festive, gradito l’appuntamento. L’accesso alla sala espositiva sarà regolato nel rispetto della normativa vigente. Nel corso dell’esposizione, sarà pubblicato un catalogo edito da vanillaedizioni con un testo di Carlo Vanoni, le interviste agli artisti a cura di Luca Maggio e un ricco apparato iconografico. Per informazioni e prenotazioni: T. +39 0442 20741, info@ferrarinarte.it, www.ferrarinarte.it.
Elisa Velleca, Geometrie Urbane e la loro storia
05/05/2017 - 14/05/2017
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Le “Geometrie Urbane” di Elisa Velleca e la storia dell’edificio che le ospita al centro del nuovo progetto di ViaMari10 (Via Mari, 10 – Reggio Emilia), allestito da Tullio Masoni in occasione di “Fotografia Europea”.
Realizzata con il sostegno di Sanfelice 1893 Banca Popolare, l’esposizione sarà inaugurata venerdì 5 maggio dalle 19.00 alle 23.00.
In mostra, una selezione di fotografie a colori su carta fine art, attraverso le quali Elisa Velleca analizza le geometrie degli edifici urbani nelle singole componenti e nei giochi di luce, alla ricerca delle simmetrie, nascoste nei dettagli costruttivi, e delle ombre, che celano – o svelano – le linee e i profili delle strutture.
Presso gli spazi di ViaMari10, in contrasto con le geometrie lineari e pulite della mostra fotografica, sarà inoltre possibile visionare un quadro ottocentesco recentemente ritrovato e posizionato accanto ad un antico pozzo. Un’opera che ricorda il passaggio di Giuseppe Garibaldi a Reggio Emilia ed un “battesimo laico” di buon auspicio. «Con l’acqua pura di questo pozzo – riporta la lapide affissa all’ingresso dello spazio espositivo – il 19 agosto 1859 Giuseppe Garibaldi battezzò 100 e più bambini della città».
Elisa Velleca (Brescia, 1997), appassionata sin da bambina ad ogni forma d’arte, si avvicina alla fotografia e al multimediale al Liceo Artistico Paolo Toschi di Parma. Dopo il diploma, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione Fotografia e nuovi linguaggi multimediali, che tuttora frequenta. Il genere da lei prediletto è la Street Photography. Vive e lavora a Parma.
La mostra, inserita nel Circuito Off di “Fotografia Europea” e nel “Circuito Off di Via Roma”, sarà visitabile fino al 14 maggio 2017, nei seguenti giorni e orari: sabato 6 maggio ore 11.00-23.00, domenica 7, sabato 13 e domenica 14 maggio ore 11.00-20.00, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 335 6352424, tumasoni@tin.it, www.viamari10.it.
Tullio Masoni è il più grande produttore al mondo di vino ottenuto da vigneti ubicati in centro storico. Questa particolare caratteristica conferisce al vino un sapore unico nel suo genere. Il Sangiovese ViaMari10 è prodotto su un terrazzo collocato al quarto piano dell’omonima strada, nel centro storico di Reggio Emilia. Tullio Masoni è citato da Federico Graziani e Marco Pozzali tra i venti produttori italiani selezionati per il libro “Storie di vino e cucina” (Mondadori, 2015). Dal dicembre 2016 gli spazi siti al piano terra di via Mari 10 sono dedicati alla ricerca artistica contemporanea, con mostre d’arti visive.
Eventi che potrebbero interessarti
Betty Bee: Amò
06/11/2015 - 09/11/2015
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da Raffaella Caruso
Nei padiglioni della Fiera di Forlì, venerdì 6 novembre si aprirà la 19ma edizione di FORLÌ ARTE CONTEMPORANEA (6-9 novembre) come sempre ricca di novità e di importanti nuove autorevoli partecipazioni. La rassegna propone ogni edizione collaterali di grande valore e spessore artistico. Sempre di più le fiere d’arte diventano incubatori di progetti collaterali che sono vere e proprie mostre per rigore di allestimento, ricchezza di opere e per la presenza di materiale documentario. È questo il caso di Betty Bee: Amò, progetto di Raffaella A. Caruso per Arte Forlì CONTEMPORANEA, grazie a un’esposizione arricchita da filmati con interviste all’artista, trasmissioni tv, performance, e il celeberrimo e provocatorio video-documentario Betty Bee (sopravvivere d'arte) Ciao Bucchì (1999) che vince il primo premio al Festival Cinema Giovani Torino.
Se ci si ferma alla superficie del lavoro di Betty Bee, la sua arte è tutta provocazione. In realtà ad essere provocatorio è l’intreccio che essa attua a volte consapevolmente, altre volte nella più totale inconsapevolezza tra arte e vita. È questo che rende forte e inconfondibile il suo lavoro: riuscire a sovrapporlo perfettamente alla vita, renderlo vita, senza più capire quale sia la sottile linea di demarcazione, che pure ella si ostina a segnare sulle sue tele come un mantra, cercando di proteggersi e di proteggere lo spettatore. Sì, perché lo spettatore non rimane mai indifferente al richiamo delle sue sirene, mentre in qualche angolo della mente sua e nostra si alza la marea e riaffiorano mostri e relitti…
In questo progetto pensato site specific per Contemporanea e curato da Raffaella A. Caruso il titolo Amò vuole essere un richiamo alle anime varie del suo lavoro: l’anima popolana che Betty si diverte a interpretare, arguta, fatta di sceneggiate, travestimenti, sguaiate e malinconiche risate, “ammò, stat buonn” (amore, stammi bene in un irritato e irriverente addio), il passato remoto di quei ricordi lontani in cui tutti abbiamo amato senza limite e protezione alcuna, e l’anima sofisticata e sensuale che veste di raffinatezza estrema l’altalena delle primordiali pulsioni dell’odi et amò (del carme 85 di Catullo nella pronuncia classica). Fiori, catene, filo spinato ma d’oro e d’argento, sirene, mostri, il conforto del colore e l’esuberanza di una vita che mentre noi parliamo e lei dipinge corre, avanti.
Nelle giornate di Contemporanea l’artista sarà presente per incontrare il suo pubblico e per l’occasione ha creato piccole sirene e mostri per rendere il suo lavoro accessibile ai collezioni che dagli anni Novanta la seguono da lontano.
http://www.fieracontemporanea.it/
via Punta di Ferro, 2
47122 Forlì · Italy
0543.798466 / 777420
0543.778482 / 778510
info@romagnafiere.it

ORARIO DI APERTURA:
venerdì dalle 17.00 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30
lunedì dalle 10.00 alle 13.00
COSTO INGRESSO:
- biglietto intero 10 euro
- biglietto ridotto* 5 euro
*riduzione valida per over 65, militari, disabili, invalidi,
con coupon scaricabile da internet

C9 | arte a corte a settembre, Explorando
26/09/2015 - 25/10/2015
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
In occasione di “C9 | arte a corte a settembre”, rassegna ideata da Tiziana Severi Arte Contemporanea con il patrocinio del Comune di Rubiera (RE), sabato 26 settembre, alle ore 18.00, si inaugura la mostra “Explorando”, a cura di Chiara Canali, all’interno del complesso monumentale dell’Ospitale di Rubiera (Via Fontana, 2).
La mostra costituisce il secondo appuntamento della rassegna di arte contemporanea “C9 | arte a corte a settembre”, evento con cadenza annuale che si tiene a Rubiera nel mese di settembre e presenta artisti di fama nazionale e internazionale per diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea sul territorio.
Quest’anno il titolo del progetto espositivo è “Explorando”, in omaggio a EXPO 2015 – l’esposizione universale che si tiene a Milano fino ad Ottobre 2015 – unione tra le due parole “Expo” ed “esplorando”, con l’intento di operare una ricognizione generale sui linguaggi segnici più freschi, attuali e innovativi del panorama artistico contemporaneo.
L’esposizione mette a confronto i codici visivi di otto artisti italiani di due generazioni, una di autori nati a inizio anni Settanta (Eloisa Gobbo, Massimo Caccia), precursori di una contaminazione formale tra il linguaggio della pittura e quello dell’illustrazione e della grafica, contraddistinti da uno stile pop e minimale, dove le campiture piatte si intersecano a un forte segno grafico; la seconda costituita da artisti nati a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta caratterizzati dalla “esplorazione” di linguaggi e tecniche espressive borderline tra pittura post-figurativa, disegno a matita e biro, fumetto e street art: Alessio Bolognesi, padre del famoso personaggio Sfiggy, alter ego del protagonista; Marino Neri, vincitore di diversi premi per il fumetto e l’illustrazione; Valentina Biasetti, pittrice parmigiana che privilegia il segno e il disegno a matita; Andrea La Rocca, autore di una ricerca che contamina acquerello, china e grafite su carta; Matteo Beltrami, giovane pittore reggiano dalla pittura fluida ed evanescente; Matt Verginer, scultore altoatesino che colora ad olio e acrilico la sua scultura in bronzo e legno.
Agli artisti è stato chiesto di mostrare la loro visione dell’uomo e del mondo attraverso la realizzazione di opere su carta e cartone, alcune delle quali anche di grandi dimensioni (2x6 metri), che verranno appositamente realizzate per la mostra e applicate ai pannelli di sala come veri e propri wall drawings.
L’evento è ideato e organizzato dalla Galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea e da Giorgia Beltrami, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Rubiera che mette a disposizione gli spazi dell’Ospitale.
La serata inaugurale prevede una performance con creazioni di Vally Valli, accompagnamento musicale di Giuliano Nora e set fotografico per gli ospiti.
La collettiva sarà visitabile fino al 25 ottobre 2015, sabato ore 16.00-19.00, domenica ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00. Venerdì 9 ottobre apertura straordinaria della mostra (ore 18.00-22.00), visita guidata su prenotazione (tel. 0522 622211), degustazione emiliana (ore 19.30) ed intrattenimento musicale Isotope trio (ore 21.00).
In occasione della mostra sarà presentato il catalogo ebook edito da Vanilla Edizioni, con testo critico di Chiara Canali e apparato iconografico delle opere in mostra.
Per informazioni: Tiziana Severi arte contemporanea (tel. 0522 629392, cell. 339 4953893, www.tizianaseveri.it).

Opere di Matteo Beltrami, Valentina Biasetti, Alessio Bolognesi, Massimo Caccia, Eloisa Gobbo, Marino Neri, Andrea La Rocca, Matt Verginer.