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Evento: Mostra personale di pittura "Trasfigurazioni Poetiche" di Walter Maritati
31/08/2015 - 19/09/2015
Dettagli
Data di inserimento: | 23/08/2015 - 20:12 |
Luogo: | Padova (PD) - Veneto |
Data di inizio: | 31/08/2015 |
Data di fine | 19/09/2015 |
Descrizione
MOSTRA PERSONALE DI PITTURA DELL’ARTISTA WALTER MARITATI
“TRASFIGURAZIONI POETICHE”
A CURA DI MARIA PALLADINO, PRESSO SUPERFLASH STORE PADOVA, VIA VIII FEBBRAIO 24, (ANGOLO PIAZZA CAVOUR). INAUGURAZIONE SABATO 5 SETTEMBRE ALLE ORE 18,00. VISITABILE DAL 31 AGOSTO AL 19 SETTEMBRE, IN ORARIO: LUNEDì - SABATO 13,30-19,00.
La pittura di Walter Maritati riesce a coinvolgere lo spettatore attuando un richiamo sottile alla dimensione dell’inconscio: chi guarda queste opere resta quasi avvinto, trasportato al di là del qui e ora, in una sospensione dei sensi e delle facoltà intellettive che riconduce a ricordi lontani, al sogno, a tutte quelle immagini vissute e rielaborate, riprodotte dalla fantasia e dal desiderio. Perché nelle favole, come anche nei miti, esiste sempre un fondo di verità. Così qui, nello spazio dell’opera, ci troviamo sostanzialmente a confrontarci con noi stessi, col vissuto comune e la comune sensibilità condivisa, rintracciandovi una sorta di sottile, ideale identificazione.
Questi lavori coinvolgono inoltre, per l’afflato poetico che li pervade, lì dove la dimensione metafisica ben si coniuga al respiro romantico, al realismo ricercato, ma anche rivissuto e reinterpretato attraverso il filtro della personalità: soggetti ricorrenti sono paesaggi solitari immersi in una nebbia tenera, lattiginosa e persistente, quasi un’alba perenne, in cui l’Io individuale può perdere sé stesso, per riemergerne infine vivificato.
Tale dimensione che apparentemente esclude l’uomo, in realtà ne conserva le tracce, ne rivela il passaggio, ne apre allo sguardo gli ambienti di vita: l’essere umano fa da coprotagonista, sia esso la piccola figura che passa e si cela in questi spazi, sia esso rappresentato dallo sguardo discreto, eppure scrupoloso e attento dell’artista, narratore esterno al contesto, ricreatore del suo mondo.
Il colore si dissolve in sfumature impalpabili, che sovrapponendosi e aggiungendosi in questa continua ricerca di profondità e leggerezza contribuisce ad accrescerne ed accentuarne la magìa. 13.08.2015 Maria Palladino
CURRICULUM VITAE
Walter Maritati è nato a Brindisi nel 1953. All'età di nove anni si trasferisce con la famiglia a Bergamo, vi resta per dodici anni e poi si trasferisce a Roma.
Il periodo vissuto a Bergamo è importante per il suo futuro artistico: amicizie e circostanze particolari lo avvicinano alla pittura.
All'inizio la sua "tavolozza" è ristretta a pochi colori, per lo più grigi, una realizzazione monocromatica condizionata dai paesaggi nebbiosi del bergamasco.
A Roma inizia ad esporre in mostre collettive e personali raccogliendo i primi consensi al suo lavoro: il pubblico apprezza l'espressione poetica e sognante di quei paesaggi lacustri avvolti nella nebbia definendola una pittura estremamente personale ed espressiva.
Dipinge esclusivamente con colori ad olio, che sfuma costantemente fino a rendere impercettibile la pennellata. Velature sovrapposte gli permettono di mantenere la trasparenza del colore nella realizzazione della nebbia. I soggetti ricorrenti sono barche e paesaggi immersi nella nebbia, nature morte, papaveri, scorci di case rurali.
Nei suoi dipinti non c'è figura umana ma se ne avverte le presenza. Ha realizzato numerose personali nelle principali città italiane e dal 1988 fa parte dell'Associazione Cento Pittori Via Margutta di Roma. Attualmente vive e lavora a Perugia.
Le personali più recenti:
- S. Sepolcro (AR), giugno 2000;
- Bormio (SO), luglio 2001;
- Foggia, aprile 2003;
- Spello (PG), giugno 2003;
- Roma, Gall. dei Leoni, 2002, 2005, 2007;
- Orvieto (PG), giugno 2011;
- Cervo (IM), maggio 2014;
- Gubbio (PG), settembre 2014.
PER INFORMAZIONI: MARIA PALLADINO 3341695479 WWW.WALTERMARITATI.COM
“TRASFIGURAZIONI POETICHE”
A CURA DI MARIA PALLADINO, PRESSO SUPERFLASH STORE PADOVA, VIA VIII FEBBRAIO 24, (ANGOLO PIAZZA CAVOUR). INAUGURAZIONE SABATO 5 SETTEMBRE ALLE ORE 18,00. VISITABILE DAL 31 AGOSTO AL 19 SETTEMBRE, IN ORARIO: LUNEDì - SABATO 13,30-19,00.
La pittura di Walter Maritati riesce a coinvolgere lo spettatore attuando un richiamo sottile alla dimensione dell’inconscio: chi guarda queste opere resta quasi avvinto, trasportato al di là del qui e ora, in una sospensione dei sensi e delle facoltà intellettive che riconduce a ricordi lontani, al sogno, a tutte quelle immagini vissute e rielaborate, riprodotte dalla fantasia e dal desiderio. Perché nelle favole, come anche nei miti, esiste sempre un fondo di verità. Così qui, nello spazio dell’opera, ci troviamo sostanzialmente a confrontarci con noi stessi, col vissuto comune e la comune sensibilità condivisa, rintracciandovi una sorta di sottile, ideale identificazione.
Questi lavori coinvolgono inoltre, per l’afflato poetico che li pervade, lì dove la dimensione metafisica ben si coniuga al respiro romantico, al realismo ricercato, ma anche rivissuto e reinterpretato attraverso il filtro della personalità: soggetti ricorrenti sono paesaggi solitari immersi in una nebbia tenera, lattiginosa e persistente, quasi un’alba perenne, in cui l’Io individuale può perdere sé stesso, per riemergerne infine vivificato.
Tale dimensione che apparentemente esclude l’uomo, in realtà ne conserva le tracce, ne rivela il passaggio, ne apre allo sguardo gli ambienti di vita: l’essere umano fa da coprotagonista, sia esso la piccola figura che passa e si cela in questi spazi, sia esso rappresentato dallo sguardo discreto, eppure scrupoloso e attento dell’artista, narratore esterno al contesto, ricreatore del suo mondo.
Il colore si dissolve in sfumature impalpabili, che sovrapponendosi e aggiungendosi in questa continua ricerca di profondità e leggerezza contribuisce ad accrescerne ed accentuarne la magìa. 13.08.2015 Maria Palladino
CURRICULUM VITAE
Walter Maritati è nato a Brindisi nel 1953. All'età di nove anni si trasferisce con la famiglia a Bergamo, vi resta per dodici anni e poi si trasferisce a Roma.
Il periodo vissuto a Bergamo è importante per il suo futuro artistico: amicizie e circostanze particolari lo avvicinano alla pittura.
All'inizio la sua "tavolozza" è ristretta a pochi colori, per lo più grigi, una realizzazione monocromatica condizionata dai paesaggi nebbiosi del bergamasco.
A Roma inizia ad esporre in mostre collettive e personali raccogliendo i primi consensi al suo lavoro: il pubblico apprezza l'espressione poetica e sognante di quei paesaggi lacustri avvolti nella nebbia definendola una pittura estremamente personale ed espressiva.
Dipinge esclusivamente con colori ad olio, che sfuma costantemente fino a rendere impercettibile la pennellata. Velature sovrapposte gli permettono di mantenere la trasparenza del colore nella realizzazione della nebbia. I soggetti ricorrenti sono barche e paesaggi immersi nella nebbia, nature morte, papaveri, scorci di case rurali.
Nei suoi dipinti non c'è figura umana ma se ne avverte le presenza. Ha realizzato numerose personali nelle principali città italiane e dal 1988 fa parte dell'Associazione Cento Pittori Via Margutta di Roma. Attualmente vive e lavora a Perugia.
Le personali più recenti:
- S. Sepolcro (AR), giugno 2000;
- Bormio (SO), luglio 2001;
- Foggia, aprile 2003;
- Spello (PG), giugno 2003;
- Roma, Gall. dei Leoni, 2002, 2005, 2007;
- Orvieto (PG), giugno 2011;
- Cervo (IM), maggio 2014;
- Gubbio (PG), settembre 2014.
PER INFORMAZIONI: MARIA PALLADINO 3341695479 WWW.WALTERMARITATI.COM
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Mostra personale di pittura "Trasfigurazioni Poetiche" di Walter Maritati
31/08/2015 - 19/09/2015
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
MOSTRA PERSONALE DI PITTURA DELL’ARTISTA WALTER MARITATI
“TRASFIGURAZIONI POETICHE”
A CURA DI MARIA PALLADINO, PRESSO SUPERFLASH STORE PADOVA, VIA VIII FEBBRAIO 24, (ANGOLO PIAZZA CAVOUR). INAUGURAZIONE SABATO 5 SETTEMBRE ALLE ORE 18,00. VISITABILE DAL 31 AGOSTO AL 19 SETTEMBRE, IN ORARIO: LUNEDì - SABATO 13,30-19,00.
La pittura di Walter Maritati riesce a coinvolgere lo spettatore attuando un richiamo sottile alla dimensione dell’inconscio: chi guarda queste opere resta quasi avvinto, trasportato al di là del qui e ora, in una sospensione dei sensi e delle facoltà intellettive che riconduce a ricordi lontani, al sogno, a tutte quelle immagini vissute e rielaborate, riprodotte dalla fantasia e dal desiderio. Perché nelle favole, come anche nei miti, esiste sempre un fondo di verità. Così qui, nello spazio dell’opera, ci troviamo sostanzialmente a confrontarci con noi stessi, col vissuto comune e la comune sensibilità condivisa, rintracciandovi una sorta di sottile, ideale identificazione.
Questi lavori coinvolgono inoltre, per l’afflato poetico che li pervade, lì dove la dimensione metafisica ben si coniuga al respiro romantico, al realismo ricercato, ma anche rivissuto e reinterpretato attraverso il filtro della personalità: soggetti ricorrenti sono paesaggi solitari immersi in una nebbia tenera, lattiginosa e persistente, quasi un’alba perenne, in cui l’Io individuale può perdere sé stesso, per riemergerne infine vivificato.
Tale dimensione che apparentemente esclude l’uomo, in realtà ne conserva le tracce, ne rivela il passaggio, ne apre allo sguardo gli ambienti di vita: l’essere umano fa da coprotagonista, sia esso la piccola figura che passa e si cela in questi spazi, sia esso rappresentato dallo sguardo discreto, eppure scrupoloso e attento dell’artista, narratore esterno al contesto, ricreatore del suo mondo.
Il colore si dissolve in sfumature impalpabili, che sovrapponendosi e aggiungendosi in questa continua ricerca di profondità e leggerezza contribuisce ad accrescerne ed accentuarne la magìa. 13.08.2015 Maria Palladino
CURRICULUM VITAE
Walter Maritati è nato a Brindisi nel 1953. All'età di nove anni si trasferisce con la famiglia a Bergamo, vi resta per dodici anni e poi si trasferisce a Roma.
Il periodo vissuto a Bergamo è importante per il suo futuro artistico: amicizie e circostanze particolari lo avvicinano alla pittura.
All'inizio la sua "tavolozza" è ristretta a pochi colori, per lo più grigi, una realizzazione monocromatica condizionata dai paesaggi nebbiosi del bergamasco.
A Roma inizia ad esporre in mostre collettive e personali raccogliendo i primi consensi al suo lavoro: il pubblico apprezza l'espressione poetica e sognante di quei paesaggi lacustri avvolti nella nebbia definendola una pittura estremamente personale ed espressiva.
Dipinge esclusivamente con colori ad olio, che sfuma costantemente fino a rendere impercettibile la pennellata. Velature sovrapposte gli permettono di mantenere la trasparenza del colore nella realizzazione della nebbia. I soggetti ricorrenti sono barche e paesaggi immersi nella nebbia, nature morte, papaveri, scorci di case rurali.
Nei suoi dipinti non c'è figura umana ma se ne avverte le presenza. Ha realizzato numerose personali nelle principali città italiane e dal 1988 fa parte dell'Associazione Cento Pittori Via Margutta di Roma. Attualmente vive e lavora a Perugia.
Le personali più recenti:
- S. Sepolcro (AR), giugno 2000;
- Bormio (SO), luglio 2001;
- Foggia, aprile 2003;
- Spello (PG), giugno 2003;
- Roma, Gall. dei Leoni, 2002, 2005, 2007;
- Orvieto (PG), giugno 2011;
- Cervo (IM), maggio 2014;
- Gubbio (PG), settembre 2014.
PER INFORMAZIONI: MARIA PALLADINO 3341695479 WWW.WALTERMARITATI.COM
“TRASFIGURAZIONI POETICHE”
A CURA DI MARIA PALLADINO, PRESSO SUPERFLASH STORE PADOVA, VIA VIII FEBBRAIO 24, (ANGOLO PIAZZA CAVOUR). INAUGURAZIONE SABATO 5 SETTEMBRE ALLE ORE 18,00. VISITABILE DAL 31 AGOSTO AL 19 SETTEMBRE, IN ORARIO: LUNEDì - SABATO 13,30-19,00.
La pittura di Walter Maritati riesce a coinvolgere lo spettatore attuando un richiamo sottile alla dimensione dell’inconscio: chi guarda queste opere resta quasi avvinto, trasportato al di là del qui e ora, in una sospensione dei sensi e delle facoltà intellettive che riconduce a ricordi lontani, al sogno, a tutte quelle immagini vissute e rielaborate, riprodotte dalla fantasia e dal desiderio. Perché nelle favole, come anche nei miti, esiste sempre un fondo di verità. Così qui, nello spazio dell’opera, ci troviamo sostanzialmente a confrontarci con noi stessi, col vissuto comune e la comune sensibilità condivisa, rintracciandovi una sorta di sottile, ideale identificazione.
Questi lavori coinvolgono inoltre, per l’afflato poetico che li pervade, lì dove la dimensione metafisica ben si coniuga al respiro romantico, al realismo ricercato, ma anche rivissuto e reinterpretato attraverso il filtro della personalità: soggetti ricorrenti sono paesaggi solitari immersi in una nebbia tenera, lattiginosa e persistente, quasi un’alba perenne, in cui l’Io individuale può perdere sé stesso, per riemergerne infine vivificato.
Tale dimensione che apparentemente esclude l’uomo, in realtà ne conserva le tracce, ne rivela il passaggio, ne apre allo sguardo gli ambienti di vita: l’essere umano fa da coprotagonista, sia esso la piccola figura che passa e si cela in questi spazi, sia esso rappresentato dallo sguardo discreto, eppure scrupoloso e attento dell’artista, narratore esterno al contesto, ricreatore del suo mondo.
Il colore si dissolve in sfumature impalpabili, che sovrapponendosi e aggiungendosi in questa continua ricerca di profondità e leggerezza contribuisce ad accrescerne ed accentuarne la magìa. 13.08.2015 Maria Palladino
CURRICULUM VITAE
Walter Maritati è nato a Brindisi nel 1953. All'età di nove anni si trasferisce con la famiglia a Bergamo, vi resta per dodici anni e poi si trasferisce a Roma.
Il periodo vissuto a Bergamo è importante per il suo futuro artistico: amicizie e circostanze particolari lo avvicinano alla pittura.
All'inizio la sua "tavolozza" è ristretta a pochi colori, per lo più grigi, una realizzazione monocromatica condizionata dai paesaggi nebbiosi del bergamasco.
A Roma inizia ad esporre in mostre collettive e personali raccogliendo i primi consensi al suo lavoro: il pubblico apprezza l'espressione poetica e sognante di quei paesaggi lacustri avvolti nella nebbia definendola una pittura estremamente personale ed espressiva.
Dipinge esclusivamente con colori ad olio, che sfuma costantemente fino a rendere impercettibile la pennellata. Velature sovrapposte gli permettono di mantenere la trasparenza del colore nella realizzazione della nebbia. I soggetti ricorrenti sono barche e paesaggi immersi nella nebbia, nature morte, papaveri, scorci di case rurali.
Nei suoi dipinti non c'è figura umana ma se ne avverte le presenza. Ha realizzato numerose personali nelle principali città italiane e dal 1988 fa parte dell'Associazione Cento Pittori Via Margutta di Roma. Attualmente vive e lavora a Perugia.
Le personali più recenti:
- S. Sepolcro (AR), giugno 2000;
- Bormio (SO), luglio 2001;
- Foggia, aprile 2003;
- Spello (PG), giugno 2003;
- Roma, Gall. dei Leoni, 2002, 2005, 2007;
- Orvieto (PG), giugno 2011;
- Cervo (IM), maggio 2014;
- Gubbio (PG), settembre 2014.
PER INFORMAZIONI: MARIA PALLADINO 3341695479 WWW.WALTERMARITATI.COM
Mostra personale della pittrice Monica Bisogno, “Genetikòs”in galleria MoMArt a Padova
18/04/2015 - 17/05/2015
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Mostra personale della pittrice Monica Bisogno, “Genetikòs”
A cura di Giancarlo Bonomo, Maria Palladino
Presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, 35139 Padova
Inaugurazione sabato 18 aprile 2015, ore 17,30
La mostra resterà visitabile fino al 17 maggio, in orario: dal lunedì al sabato 15,30-19,30
Ingresso libero
“...Monica Bisogno è una ricercatrice attenta e preparata, un’archeologa della sua Essenza che vuol portare alla luce tesori, reperti nascosti nella psiche, reminiscenze ancestrali e concezioni animiche inespresse. Ella è artista di volumi e forme dinamiche intimamente connesse al mistero della propria genesi. E’ coinvolta nel profondo in qualcosa che la sua anima avverte distintamente e che le parole del linguaggio convenzionale non potrebbero esprimere appieno. Inizia un percorso quasi meditativo di esplorazione libera, svincolata dai canoni del reale manifesto. Non vi è ragionamento organizzato in via preliminare o la coazione imposta dal pensiero, tuttavia nulla è lasciato al caso.
Forme levigate, leggere e prive di spigoli, fluttuano con assoluta naturalezza in uno spazio indistinto che le accoglie, come in un gioco di sospensioni.
Il tratto, deciso ed affermato, vuol restituire anzitutto la consistente concretezza delle masse ed il continuo sussulto di contrazione ed espansione delle stesse. Nella fase realizzativa la Bisogno vuol rendere tangibile il suo indefinito sentire. La concretezza prende il posto dell’astrazione...”
Giancarlo Bonomo, testo tratto dal catalogo “Monica Bisogno, “Cardioids, forme sottili oltre il pensiero”, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. La Tipografica srl, 2012
Biografia
Monica Bisogno nasce in Svizzera il 24 maggio del 1972 (R?üti nel Canton Zurigo). Presto suo padre Ciro e sua madre Lucia si trasferiscono a Locarno nel Canton Ticino dove Monica frequenta le scuole dell’obbligo.
Nel 1987 inizia a Torino il Liceo Artistico Statale per poi concluderlo nella sua città d’origine, Napoli. Nella capitale partenopea approfondisce le sue nozioni presso l’Accademia di Belle Arti dove nel 1998 si diploma a pieni voti, ottenendo così la licenza in pittura. Pochi mesi dopo, diventa madre di una bambina che negli anni a seguire, sarà la sua musa ispiratrice per molti lavori e spunti di riflessione.
Negli anni successivi il suo debutto professionale la impegna in qualità prima di decoratrice (laboratorio artigianale “I Re Magi”), in seguito come stuccatrice presso la Napoli Restauri.
Nel 2001 il ritorno in Svizzera. Da questo momento in avanti, Monica intraprende un viaggio che la porta ad analizzare attraverso la pittura, un paesaggio introspettivo, oltre la pelle, oltre la fisicità del corpo. Non abbandona mai del tutto il linguaggio figurativo, ma sviluppa un codice di forme e colori che la contraddistingue sempre più.
Finalmente nel 2012, l’incontro con Marina Reina, che diventa sua manager e che la presenta a Giancarlo Bonomo, critico raffinato e innovativo, conosciuto nell’ambiente artistico e presso la Biennale di Venezia. Nel 2013 esce la prima pubblicazione “CARDIOIDS, forme sottili oltre lo spazio”, curata da Bonomo, che viene presentata per la prima volta a Trieste, durante la mostra omonima. Sempre nello stesso anno, Monica e il suo lavoro approdano, tra gli altri impegni, anche in teatro. L’artista realizza una serata evento per raccontare la sua arte, attraverso la musica, immagini in movimento, con la collaborazione di musicisti, mimi e oratori. Giancarlo Bonomo in quest’occasione farà da filo conduttore attraverso una critica accurata e piena di spunti di riflessione.
Impegnata quotidianamente nel suo atelier, Monica continua la sua ricerca artistica.
Biografia tratta dal pieghevole “Monica Bisogno, “Genetikòs””, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. Art Events Mazzoleni, 2014
Per informazioni: Maria Palladino: e-mail: audramsa@katamail.com
www.momart.padova.it
info@momart.padova.it
www.monicabisogno.ch
A cura di Giancarlo Bonomo, Maria Palladino
Presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, 35139 Padova
Inaugurazione sabato 18 aprile 2015, ore 17,30
La mostra resterà visitabile fino al 17 maggio, in orario: dal lunedì al sabato 15,30-19,30
Ingresso libero
“...Monica Bisogno è una ricercatrice attenta e preparata, un’archeologa della sua Essenza che vuol portare alla luce tesori, reperti nascosti nella psiche, reminiscenze ancestrali e concezioni animiche inespresse. Ella è artista di volumi e forme dinamiche intimamente connesse al mistero della propria genesi. E’ coinvolta nel profondo in qualcosa che la sua anima avverte distintamente e che le parole del linguaggio convenzionale non potrebbero esprimere appieno. Inizia un percorso quasi meditativo di esplorazione libera, svincolata dai canoni del reale manifesto. Non vi è ragionamento organizzato in via preliminare o la coazione imposta dal pensiero, tuttavia nulla è lasciato al caso.
Forme levigate, leggere e prive di spigoli, fluttuano con assoluta naturalezza in uno spazio indistinto che le accoglie, come in un gioco di sospensioni.
Il tratto, deciso ed affermato, vuol restituire anzitutto la consistente concretezza delle masse ed il continuo sussulto di contrazione ed espansione delle stesse. Nella fase realizzativa la Bisogno vuol rendere tangibile il suo indefinito sentire. La concretezza prende il posto dell’astrazione...”
Giancarlo Bonomo, testo tratto dal catalogo “Monica Bisogno, “Cardioids, forme sottili oltre il pensiero”, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. La Tipografica srl, 2012
Biografia
Monica Bisogno nasce in Svizzera il 24 maggio del 1972 (R?üti nel Canton Zurigo). Presto suo padre Ciro e sua madre Lucia si trasferiscono a Locarno nel Canton Ticino dove Monica frequenta le scuole dell’obbligo.
Nel 1987 inizia a Torino il Liceo Artistico Statale per poi concluderlo nella sua città d’origine, Napoli. Nella capitale partenopea approfondisce le sue nozioni presso l’Accademia di Belle Arti dove nel 1998 si diploma a pieni voti, ottenendo così la licenza in pittura. Pochi mesi dopo, diventa madre di una bambina che negli anni a seguire, sarà la sua musa ispiratrice per molti lavori e spunti di riflessione.
Negli anni successivi il suo debutto professionale la impegna in qualità prima di decoratrice (laboratorio artigianale “I Re Magi”), in seguito come stuccatrice presso la Napoli Restauri.
Nel 2001 il ritorno in Svizzera. Da questo momento in avanti, Monica intraprende un viaggio che la porta ad analizzare attraverso la pittura, un paesaggio introspettivo, oltre la pelle, oltre la fisicità del corpo. Non abbandona mai del tutto il linguaggio figurativo, ma sviluppa un codice di forme e colori che la contraddistingue sempre più.
Finalmente nel 2012, l’incontro con Marina Reina, che diventa sua manager e che la presenta a Giancarlo Bonomo, critico raffinato e innovativo, conosciuto nell’ambiente artistico e presso la Biennale di Venezia. Nel 2013 esce la prima pubblicazione “CARDIOIDS, forme sottili oltre lo spazio”, curata da Bonomo, che viene presentata per la prima volta a Trieste, durante la mostra omonima. Sempre nello stesso anno, Monica e il suo lavoro approdano, tra gli altri impegni, anche in teatro. L’artista realizza una serata evento per raccontare la sua arte, attraverso la musica, immagini in movimento, con la collaborazione di musicisti, mimi e oratori. Giancarlo Bonomo in quest’occasione farà da filo conduttore attraverso una critica accurata e piena di spunti di riflessione.
Impegnata quotidianamente nel suo atelier, Monica continua la sua ricerca artistica.
Biografia tratta dal pieghevole “Monica Bisogno, “Genetikòs””, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. Art Events Mazzoleni, 2014
Per informazioni: Maria Palladino: e-mail: audramsa@katamail.com
www.momart.padova.it
info@momart.padova.it
www.monicabisogno.ch
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Premio d'Arte TERRA FURORIS
26/09/2015 - 11/10/2015
Caserta (CE) - Campania
Inserito da Gina Affinito
Il Centro per la promozione e le divulgazioni delle arti Ars Docet
è lieto di presentare la prima edizione del
PREMIO D'ARTE TERRA FURORIS
LA PROPOSTA ESPOSITIVA
Con l’intento di favorire l’approccio consapevole all’arte contemporanea, la promozione di giovani artisti e la consuetudine alla frequentazione dei musei e spazi espositivi, nasce il progetto artistico dal titolo ”Terra Furoris”
La proposta espositiva è avallata e patrocinata da:
Provincia di Salerno
Comune di Furore
Comune di Caserta
Club Unesco Napoli
Club Unesco Caserta
e gode della collaborazione attiva di
FURORè e Balconata Furitana
MAC Museo d’Arte Contemporanea di Capua
Centro Culturale Arianna
Rassegna Furore Paese Dipinto
ArtRooms
Hostaria di Bacco Furore
LE SEZIONI
Il Premio ospiterà le sezioni di pittura, scultura ed installazione.
La selezione è aperta ad artisti meritevoli del panorama artistico contemporaneo. Possono partecipare al Premio gli Artisti di nazionalità Italiana o stranieri che operano stabilmente sul territorio italiano, senza limiti di età, sesso, nazionalità o altra qualificazione.
Le opere saranno valutate dal curatore della mostra e dal Direttore del Centro Ars Docet e del Centro Culturale Arianna.
Sarà designato un Critico e Storico dell’Arte per la recensione critica alle opere.
LE DATE E LA LOCATION
La mostra espositiva che riguarderà gli artisti selezionati e quindi finalisti si svilupperà nel mese di settembre, con inaugurazione il giorno Sabato 26 settembre 2015 h 18.30 ed avrà una durata di due settimane di esposizione, fino al giorno 11 ottobre 2015.
Due le location deputate per l’evento:
La Chiesa di Santa Maria della Pietà in Furore (SA), sede dell’attuale Museo della Ceramica e dell’esclusiva e preziosa collezione di rosari “Regina Pacis” di Simone Pedrelli Carpi, dove saranno allocate le opere pittoriche e la Chiesa di S. Giacomo, o Santo Jaco, sempre in Furore, dove saranno allocate le opere scultoree e le installazioni site specific.
Le opere resteranno in esposizione per la durata di 14 gg visibili durante le visite al Museo.
E’ prevista l’inaugurazione in data 26 settembre h 18.30 con presentazione critica da parte dello Storico dell’Arte, Saluti Istituzionali da parte del sindaco del comune di Furore Raffaele Ferraioli, documentazione per immagini del vernissage a cura del fotografo ufficiale.
I PREMI
Le decisioni della Giuria saranno inoppugnabili ed insindacabili in qualsiasi sede.
Ai vincitori delle tre sezioni (pittura, scultura, installazione) verrà assegnato dalla giuria deputata e dal Centro ArsDocet un Trofeo di merito artistico in ceramica, “La Pistrice Immane” (o Volpe Pescatrice), raffigurazione simbolo della Costa d’Amalfi e del territorio dei monti Lattari, a simboleggiare la consumata abilità, sia per terra che per mare, degli uomini di questo territorio, ed una pergamena di partecipazione.
Il secondo e terzo classificato di ogni sezione riceveranno una targa di merito con pergamena di partecipazione. Tutti gli altri concorrenti riceveranno un attestato di partecipazione.
DEADLINE E VOTAZIONE
L’ultimo giorno di presentazione della candidatura è fissato entro il giorno 16 settembre 2015.
La giuria sarà convocata dal giorno 18 settembre 2015 e si riunirà per la votazione, assegnando un voto da 1 a 5 per ogni opera presentata nelle diverse categorie. Le opere che risulteranno avere un punteggio maggiore risulteranno vincitrici del concorso. Allo stesso modo si procederà per l’assegnazione del 2° e 3° classificato.
Il Team Ars Docet
Curatore Gina Affinito
Direzione artistica Ivan Pili
Ufficio stampa e social media Lara Adinolfi
Progettazione grafica Mariano Cervone.
ArsDocet centro di promozione e divulgazione delle arti
www.arsdocet.it | gina.affinito@gmail.com
Per candidarsi compilare il form sul sito www.arsdocet.it oppure fare richiesta del regolamento integrale scrivendo a gina.affinito@gmail.com
phone 327.3463882
è lieto di presentare la prima edizione del
PREMIO D'ARTE TERRA FURORIS
LA PROPOSTA ESPOSITIVA
Con l’intento di favorire l’approccio consapevole all’arte contemporanea, la promozione di giovani artisti e la consuetudine alla frequentazione dei musei e spazi espositivi, nasce il progetto artistico dal titolo ”Terra Furoris”
La proposta espositiva è avallata e patrocinata da:
Provincia di Salerno
Comune di Furore
Comune di Caserta
Club Unesco Napoli
Club Unesco Caserta
e gode della collaborazione attiva di
FURORè e Balconata Furitana
MAC Museo d’Arte Contemporanea di Capua
Centro Culturale Arianna
Rassegna Furore Paese Dipinto
ArtRooms
Hostaria di Bacco Furore
LE SEZIONI
Il Premio ospiterà le sezioni di pittura, scultura ed installazione.
La selezione è aperta ad artisti meritevoli del panorama artistico contemporaneo. Possono partecipare al Premio gli Artisti di nazionalità Italiana o stranieri che operano stabilmente sul territorio italiano, senza limiti di età, sesso, nazionalità o altra qualificazione.
Le opere saranno valutate dal curatore della mostra e dal Direttore del Centro Ars Docet e del Centro Culturale Arianna.
Sarà designato un Critico e Storico dell’Arte per la recensione critica alle opere.
LE DATE E LA LOCATION
La mostra espositiva che riguarderà gli artisti selezionati e quindi finalisti si svilupperà nel mese di settembre, con inaugurazione il giorno Sabato 26 settembre 2015 h 18.30 ed avrà una durata di due settimane di esposizione, fino al giorno 11 ottobre 2015.
Due le location deputate per l’evento:
La Chiesa di Santa Maria della Pietà in Furore (SA), sede dell’attuale Museo della Ceramica e dell’esclusiva e preziosa collezione di rosari “Regina Pacis” di Simone Pedrelli Carpi, dove saranno allocate le opere pittoriche e la Chiesa di S. Giacomo, o Santo Jaco, sempre in Furore, dove saranno allocate le opere scultoree e le installazioni site specific.
Le opere resteranno in esposizione per la durata di 14 gg visibili durante le visite al Museo.
E’ prevista l’inaugurazione in data 26 settembre h 18.30 con presentazione critica da parte dello Storico dell’Arte, Saluti Istituzionali da parte del sindaco del comune di Furore Raffaele Ferraioli, documentazione per immagini del vernissage a cura del fotografo ufficiale.
I PREMI
Le decisioni della Giuria saranno inoppugnabili ed insindacabili in qualsiasi sede.
Ai vincitori delle tre sezioni (pittura, scultura, installazione) verrà assegnato dalla giuria deputata e dal Centro ArsDocet un Trofeo di merito artistico in ceramica, “La Pistrice Immane” (o Volpe Pescatrice), raffigurazione simbolo della Costa d’Amalfi e del territorio dei monti Lattari, a simboleggiare la consumata abilità, sia per terra che per mare, degli uomini di questo territorio, ed una pergamena di partecipazione.
Il secondo e terzo classificato di ogni sezione riceveranno una targa di merito con pergamena di partecipazione. Tutti gli altri concorrenti riceveranno un attestato di partecipazione.
DEADLINE E VOTAZIONE
L’ultimo giorno di presentazione della candidatura è fissato entro il giorno 16 settembre 2015.
La giuria sarà convocata dal giorno 18 settembre 2015 e si riunirà per la votazione, assegnando un voto da 1 a 5 per ogni opera presentata nelle diverse categorie. Le opere che risulteranno avere un punteggio maggiore risulteranno vincitrici del concorso. Allo stesso modo si procederà per l’assegnazione del 2° e 3° classificato.
Il Team Ars Docet
Curatore Gina Affinito
Direzione artistica Ivan Pili
Ufficio stampa e social media Lara Adinolfi
Progettazione grafica Mariano Cervone.
ArsDocet centro di promozione e divulgazione delle arti
www.arsdocet.it | gina.affinito@gmail.com
Per candidarsi compilare il form sul sito www.arsdocet.it oppure fare richiesta del regolamento integrale scrivendo a gina.affinito@gmail.com
phone 327.3463882
ERNESTO TATAFIORE IN ARIA DI CAPRI
28/05/2016 - 03/07/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura sabato 28 maggio alle ore 18.00 la mostra di Ernesto Tatafiore in Aria di Capri a cura di Maurizio Siniscalco Testi Critici di Mariella Utili e Patrizia Di Maggio presso gli spazi espositivi della Canonica della Certosa di San Giacomo a Capri. La mostra la si potrà visitare fino a domenica 3 luglio 2016. La mostra è promossa dal Polo museale della Campania e dall’Associazione Culturale ArteAs; con il patrocinio della Città di Capri, del Comune di Anacapri, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, della Fondazione Axel Munthe – Villa San Michele, della Femptec – Fundação de Gestão de Projetos di Rio de Janeiro e della UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janiero. L’esposizione consiste in 32 opere tra acrilici su tela di vario formato e sculture in bronzo.
Scrive Patrizia Di Maggio: «Vicini, e quasi costretti a guardarsi, ci sono Masaniello e Ulisse, Penelope e Robespierre, l’autoritratto, un vecchio barbato e i corpi femminili risplendenti negli ori e nei colori del sole, a seno. E poi i pesci e gli oggetti d’uso quotidiano, i panorami improbabili come l’immaginario circuito automobilistico Capri - Anacapri, la strada cosparsa di fiori sulla quale sfrecciano le vetture sportive. Sono tutti protagonisti di storie e mondi diversi per le situazioni che li caratterizzano, e distanti nel tempo, ma in quello spazio convivono e si raccontano colloquiando sottovoce: è un vero piacere Fumar al mar, sembra dire dalla tela il giovane con la fluente chioma simile a un Vesuvio capovolto… Le opere create per questa nuova esposizione narrano tutte (o quasi) fatti di terra e di mare, temi che ben si adattano a quel gioiello di storia e di arte che è la Certosa di San Giacomo, con la candida mole protesa sul mare, sospesa tra cielo e terra. All’interno dell’ex Canonica si snodano le varie storie, recuperate dalle pagine consunte di libri desueti e rari o riprese dai proverbi, dalle massime e dai racconti popolari, ascoltati per caso dalla voce della gente comune e rimasti impigliati nella memoria, poi trasformati in immagini, nel corso dell’intensa vita personale e artistica. E l’aria di Capri sembra aver stimolato particolarmente la feconda vena narrativa del nostro. I protagonisti dei suoi racconti, personaggi della storia, della letteratura e dell’arte, o eroi creati dalla fantasia popolare, sono presentati, come di consueto, fuori contesto e immersi in una dimensione ludica, irreale, che diventa paradosso, utopia e spazio narrativo personale, sottolineato anche dall’inserimento, nei disegni e nei dipinti, di «oggetti-giocattolo in miniatura» come barchette e parole, pesci, lune, triangoli e altri piccoli amusement, che rappresentano la libertà di concedersi altrettante, indovinate, licenze poetiche.
Aetatis suae è l’autoritratto in cui, con un pizzico di civetteria, si rappresenta in redingote e calzamaglia: l’opera è come una firma d’artista e conclude simbolicamente il racconto presentato in mostra, che ancora una volta conferma la vocazione di Ernesto Tatafiore a proporsi come un moderno cantastorie, un narratore colto e avvincente, sempre in bilico tra ironia e serietà».
Giovanni Cardone
Scrive Patrizia Di Maggio: «Vicini, e quasi costretti a guardarsi, ci sono Masaniello e Ulisse, Penelope e Robespierre, l’autoritratto, un vecchio barbato e i corpi femminili risplendenti negli ori e nei colori del sole, a seno. E poi i pesci e gli oggetti d’uso quotidiano, i panorami improbabili come l’immaginario circuito automobilistico Capri - Anacapri, la strada cosparsa di fiori sulla quale sfrecciano le vetture sportive. Sono tutti protagonisti di storie e mondi diversi per le situazioni che li caratterizzano, e distanti nel tempo, ma in quello spazio convivono e si raccontano colloquiando sottovoce: è un vero piacere Fumar al mar, sembra dire dalla tela il giovane con la fluente chioma simile a un Vesuvio capovolto… Le opere create per questa nuova esposizione narrano tutte (o quasi) fatti di terra e di mare, temi che ben si adattano a quel gioiello di storia e di arte che è la Certosa di San Giacomo, con la candida mole protesa sul mare, sospesa tra cielo e terra. All’interno dell’ex Canonica si snodano le varie storie, recuperate dalle pagine consunte di libri desueti e rari o riprese dai proverbi, dalle massime e dai racconti popolari, ascoltati per caso dalla voce della gente comune e rimasti impigliati nella memoria, poi trasformati in immagini, nel corso dell’intensa vita personale e artistica. E l’aria di Capri sembra aver stimolato particolarmente la feconda vena narrativa del nostro. I protagonisti dei suoi racconti, personaggi della storia, della letteratura e dell’arte, o eroi creati dalla fantasia popolare, sono presentati, come di consueto, fuori contesto e immersi in una dimensione ludica, irreale, che diventa paradosso, utopia e spazio narrativo personale, sottolineato anche dall’inserimento, nei disegni e nei dipinti, di «oggetti-giocattolo in miniatura» come barchette e parole, pesci, lune, triangoli e altri piccoli amusement, che rappresentano la libertà di concedersi altrettante, indovinate, licenze poetiche.
Aetatis suae è l’autoritratto in cui, con un pizzico di civetteria, si rappresenta in redingote e calzamaglia: l’opera è come una firma d’artista e conclude simbolicamente il racconto presentato in mostra, che ancora una volta conferma la vocazione di Ernesto Tatafiore a proporsi come un moderno cantastorie, un narratore colto e avvincente, sempre in bilico tra ironia e serietà».
Giovanni Cardone