Evento: Ascoltare il tempo
24/10/2015 - 06/01/2016
0 0
Effettua l'accesso per inserire un commento
0/0 Commenti
Inserzionista
Artista , Carrara
Dettagli
Data di inserimento: 20/10/2015 - 11:03
Luogo: Carrara (MS) - Toscana
Data di inizio: 24/10/2015
Data di fine 06/01/2016
Descrizione
Ascoltare il tempo mostra personale di Graziano Pompili a cura di Filippo Rolla inaugurazione: sabato 24 ottobre, ore 18.00 - Galleria Duomo, Via Finelli 22/b – Carrara (MS)


Sabato 24 ottobre alle ore 18.00 inaugura presso la Galleria Duomo in Via Finelli 22/b a Carrara (MS) la mostra personale di Graziano Pompili dal titolo "Ascoltare il tempo" curata da Filippo Rolla e visibile fino al 6 gennaio 2016 negli orari di apertura al pubblico o su appuntamento, come indicato nel sito www.galleriaduomo.it.

La mostra è la prima personale dell’artista nella città di Carrara e vuole essere un’occasione per capire lo stile e la poetica di Graziano Pompili in un arco di tempo che parte dai primi anni ’70, in cui si focalizza sulla tematica della maternità in marmo statuario, arriva alla fine degli anni ’80 ed inizio ’90, con i paesaggi e gli autoritratti in marmo di Carrara, nero Belgio, granito svedese, fino ad oggi con il tema della casa, in marmo greco, rosso persiano, granito brasiliano.

È proprio sull’attenzione all’utilizzo di materiali diversi quali il marmo statuario, il nero Marquinia, il nero del Belgio, l’Azul Bajia, il marmo greco, il travertino di Persia, e sul passaggio dalle tematiche legate alla maternità, al paesaggio-casa o all'autoritratto che si incentra il viaggio-curatoriale di Filippo Rolla negli spazi di tempo scultoreo di Graziano Pompili.

Nell’esposizione "Ascoltare il tempo" Filippo Rolla ha voluto mostrare sculture in marmo statuario di piccole e medie dimensioni, come "Incontro" (1976), "Concetto materno" (1975), "Fiore assopito" (1976), raccontano l’amore come desiderio di procreazione, il calore e la dolcezza della maternità, la protezione di un terreno fertile dove far crescere la vita. Così come le opere "Paesaggio urbano" del 1989 in marmo bianco di Carrara o "Terrae Motus" del 1990 in marmo nero di Carrara, spostano la ricerca dell’artista sulla natura e sulla condizione umana, con le sue luci ed ombre. In "Autoritratto con ombra" del 1998 si riconosce l’artista quando parla a se stesso e al mondo intero attraverso il simbolo della propria ombra, un’ombra raffigurata dallo scorrere del tempo, una sorta di teatro della coscienza che chiunque può vedere ed ascoltare. Questo teatro diventa l’essenza dell’abitare dell’uomo in "Luogo" (2004, granito nero Zimbabwe) e "Poeticamente abita l’uomo" in marmo statuario del 2010. Una dimensione a cui arriva attraverso un sentiero, "Der feldweg" (2007, granito nero Zimbabwe), e nella quale si trova ed esiste in relazione allo spazio, al riconoscimento dell’altro e a quella familiarità delle cose che permettono a ciascuno di noi di sentirsi a casa e radicato nel proprio mondo, come dimostra la reinterpretazione del soggetto "ORT" nel corso degli ultimi anni in vari materiali, dal granito nero Zimbabwe allo statuario, al marmo nero del Belgio, al travertino rosso di Persia.

In mostra oltre ad una ventina di sculture, anche disegni su carta con bitume e smalto, ed incisioni a tiratura limitata, che richiamano le tematiche sviluppate in forma plastica.

Esposizione realizzata con il patrocinio di Comune di Carrara e Club Unesco Massa Carrara.

Galleria Duomo Carrara, via Finelli, 22 /b – Carrara (MS)
Inaugurazione: sabato 24 ottobre, ore 18.00.
Orari di apertura al pubblico: venerdì, sabato, domenica ore 17.00-20.00 o su appuntamento.
Finissage: mercoledì 6 gennaio 2016.
Per informazioni: tel. 0585 71839.
info@galleriaduomo.it
www.galleriaduomo.it
Altri eventi dell'inserzionista
Frontiere di equilibrio: rallentare, attendere e permanere.
10/09/2016 - 10/09/2016
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
Galleria Duomo presenta brevi osservazioni di Filippo Rolla e note musicali di Davide Giromini: dal titolo: Frontiere di equilibrio: rallentare, attendere e permanere.
Mediante brevi osservazioni e note musicali, Filippo Rolla e Davide Giromini vogliono evidenziare tre “dimensioni” dell’esistenza umana: la lentezza, l’attesa e la permanenza che, nella odierna società, si stanno perdendo, con conseguenze non sempre positive.
Come ritrovare una frontiera di equilibrio che ci possa preservare dal cambiamento antropologico in atto voluto dalla società dei consumi? L’idea è quella di trovare uno slowfood per la mente, un nutrimento calmo, piacevole e naturale che ci riporti ai nostri originari bisogni, alle nostre più intime emozioni.
INVASIONI PORTRAITS
15/06/2014 - 30/06/2014
Marina di Massa
Inserito da Filippo Rolla
INVASIONI PORTRAITS
Mostra-Azione Fotografica
a cura di Francesca GIOVANELLI
foto di Simone CONTI
Artisti:
Giovanna AMBROGI Umberto ANTONELLI Michela BRONDI Peter CAPRA Ciro FORMISANO Fabio MAESTRELLI Cesare ODDERA Filippo ROLLA Cinzia ROSSI GHION Maurizio VANOLI


PORTRAITS non è soltanto un’esposizione di ritratti di artisti, come suggeriscono il titolo e l’elenco delle persone coinvolte, ma una serie di azioni singole, fissate durante il loro compiersi negli scatti fotografici di Simone Conti, che rappresentano l’atto conclusivo di un evento collettivo, ideato dal GruppoLeFalene all’interno di INVASIONI per la rete Toscanaincontemporanea2013.
Lo scorso anno gli stessi artisti hanno occupato, con dieci manifesti ciascuno, gli spazi urbani su cui quotidianamente sono affissi comuni messaggi pubblicitari compiendo un’estesa azione ambientale, al tempo stesso creativa e concettuale.
La sfida è consistita nell’utilizzo del solo linguaggio scritto: un ridotto numero di caratteri alfanumerici e segni di interpunzione, per comporre un massimo di dieci parole, stampate con caratteri bianchi su supporti cartacei di colore rosso, nel formato standard del manifesto (cm.140x200 e cm. 200x140), padroneggiando tali "strumenti verbali" come fossero colore, materia, suono, immagine.
I manifesti, oltre a costituire opere d'arte in sé, sono stati allo stesso tempo elemento pubblicitario della mostra stessa: il concetto, veicolato dal pensiero creativo, si è fatto arte attraverso la parola e questa, occupando in modo effimero i luoghi deputati alla pubblicità, non ha avuto l'obiettivo di informare, comunicare, pubblicizzare, creare subdolamente bisogni consumistici sempre nuovi.
Si è trattato dunque di un'invasione creativa, cerebrale, impegnata, ironica nel “qui ed ora”, di messaggi potentemente ammalianti (Antonelli) o energicamente incalzanti (Vanoli), di successioni numeriche che regolano il mondo (Maestrelli), di ricerca crudamente concreta di sogni non del tutto perduti (Formisano), di inviti a condividere sentimenti (Capra) o a riflettere sulle pause di silenzio (Ambrogi), di ragionamenti sul potere figurativo della parola (Rolla) al di là delle barriere fisiche (Oddera), di limiti immaginati o reali (Rossi Ghion), di eterne domande esistenziali (Brondi).
I risultati finali sono stati fruiti sia da coloro che ne hanno fatto esperienza inconsapevolmente durante un transito frettoloso tra un’occupazione e l’altra, sia da coloro che li sono andati a cercare con la stessa cura e pazienza di un pellegrino che si prende tutto il tempo necessario per raggiungere l’agognata meta finale, dopo un percorso costellato di preziose e imperdibili tappe intermedie.
Quest’anno, per realizzare la mostra-azione fotografica INVASIONI -- P O R T R A I TS, otto degli autori dei ”manifesti d’artista” della precedente “mostra-azione ambientale” si sono resi protagonisti di una serie di operazioni concettuali estremamente diverse l’una dall’altra, sia nella prassi artistica e creativa, sia per la formazione professionale individuale.
Un unico obiettivo ha guidato ciascuno di loro nel posare in studio davanti alla macchina fotografica: l’interpretazione personale, attraverso il proprio corpo, ritratto in bianco e nero, del messaggio precedentemente proposto a caratteri bianchi su fondo rosso.
Interagendo creativamente con stimoli concreti provenienti dal mondo esterno, quotidiano e concreto, hanno saputo costruire metafore, attivare sinergie, sfiorare concetti.
Una volta decostruite, le parole hanno potuto fluire liberamente fino a generare nuove composizioni di forme e pensieri, racchiuse poi in un nuovo spazio: quello della fotografia.

Francesca Giovanelli, 2014


Inaugurazione domenica 15 giugno ore 18.00
con “A Corde Libere”, improvvisazione per voce (Ivana MENICHINI) e piano (Sergio CHIERICI)


Luogo: Villa Cuturi (sede APT) - Marina di Massa (MS)
Lungomare Vespucci 24 - 54100 Marina di Massa (MS)
Inaugurazione domenica 15 giugno ore 18.00
Durata: dal 15 al 30 giugno 2014
Orario: tutti i giorni 9-13.00 / 15.00-19.00
Tel: +39 0585 240063 - info@turismomassacarrara.it


Regione Toscana - Provincia di Massa Carrara - Rete Toscanaincontemporanea2013 - GruppoLeFalene -



Eventi che potrebbero interessarti
La geografia dell'anima
24/11/2017 - 27/01/2018
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Marco Caiazzo
La galleria delle arti contemporanee Intragallery è lieta di ospitare nei suoi spazi espositivi di Napoli la mostra La geografia dell’anima, personale di Allegra Hicks, con testo critico di Mario Codognato, venerdì 24 novembre 2017, dalle 19.00 alle 21.00

Allegra Hicks, torinese di nascita, londinese d’adozione, napoletana nell’anima, ha studiato design a Milano e alla Parsons School di New York.
Designer di fama internazionale, sono molto noti i suoi tessuti e oggetti d’arredo, caratterizzati dal suo personale linguaggio simbolico, ispirato alla natura.

Per la prima volta a Napoli, in questa mostra verrà presentata la vocazione artistica più intima dell’artista, la quale, utilizzando tutti i media a lei cari, ricamo, inchiostro, acquerelli, ha realizzato un corpus di opere dedicate e ispirate al suo prescelto luogo dell’anima.
Con Napoli ha avuto da subito un incontro emozionale, una sorta di déjà-vu che le ha risvegliato un ricordo di appartenenza, sentendo la città come un luogo ritrovato, custode di un destino a lei affine.

La Hicks ha riconosciuto istintivamente l’animo femminile della Sirena, della Marianna che ha fondato la città e che la ancora abita, avvertendone istantaneamente tutto l’ardore, la passionalità, la bellezza e la sofferenza insieme, la sua magia e la sua ragione, la sua malìa e la sua astuzia. Per l’artista, Napoli è decisamente donna.
Questa visione emozionale, questo suo riconoscimento, ha sentito l’urgenza di raccontarsi attraverso i distintivi segni e simboli del suo linguaggio, segni che ritroviamo dipinti ed in parte ricamati su estrapolazioni di planimetrie storiche della città, riprodotte su lino.

E ancora, dialoghi con l’immaginario iconografico partenopeo sono stati reinterpretati dalla luce, che attraversa i ricami dei suoi lightbox, oggetti intesi come sculture che rimandano tracce del suo immaginario onirico, creando una sintesi di nuove suggestioni astratte e contemporanee.

Parallelamente, in esclusiva per Intragallery, verrà presentata in mostra la sua inedita linea di gioielli-scultura, sulla traccia delle opere in mostra.












Il paesaggio incantato
15/03/2014 - 20/04/2014
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
La Galleria Duomo di Carrara presenta la mostra personale di fotografia di Luigi Biagini dal titolo Il paesaggio incantato a cura di Filippo Rolla, che inaugurerà sabato 15 marzo ore 18.00 e sarà visibile fino al 20 aprile nei giorni di apertura al pubblico (venerdì – sabato – domenica dalle ore 17.00 alle ore 20.00 oppure su appuntamento).

Luigi Biagini nasce a Carrara, dove tuttora vive e lavora immancabilmente nel suo studio fotografico con luce soffusa, colmo di libri, oggetti d'epoca ricercati, liuti appesi alle pareti, un Mac con due schermi giganti dove scorrono fiumi di fotografie e quel profumo di pipa che aleggia ed inebria.
Questa sua affermazione è significativa per conoscerlo: …isolare uno scenario, uno stato d’animo e poi fermarlo nel tempo è, forse da sempre, un mio piacevole modo di vivere. Un obiettivo che fin da ragazzo ho perseguito...
In mostra 33 fotografie in bianco e nero di medio e grande formato stampate su pregiata carta cotone 100% che ripercorrono il lavoro di Biagini dagli anni ’70 ad oggi.
Il suo paesaggio incantato è quello delle montagne e del marmo, ma anche un paesaggio interiore fatto di personaggi, cavatori, strumenti di lavoro che evolvono negli anni, strade bianche prima di sassi e poi di asfalto. Questa selezione di immagini segna la storia dei luoghi rappresentati, così profondamente mutati nel tempo dalla mano dell’uomo, rendendo ogni scenario e ogni soggetto unico perché irripetibile.