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Evento: Alfredo Pini - Sorvolando sui particolari - mostra personale
15/10/2016 - 04/11/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 27/09/2016 - 10:56 |
Luogo: | Milano (MI) - Lombardia |
Data di inizio: | 15/10/2016 |
Data di fine | 04/11/2016 |
Descrizione
SpaziArti Ungallery
Sorvolando sui particolari - Mostra personale di Alfredo Pini
corso Buenos Aires, 23 - 20124 Milano
15/10/2016 - 04/11/2016
17:30 - 19:30
La melanconia, il senso di smarrimento e solitudine che comunicano le vedute urbane, è lo spaesamento dell'uomo immerso in un ambiente in cui non riesce più a riflettersi, fuori dal tempo. L'amata Vespa, che compare in molti dei suoi paesaggi urbani, è un punto di riferimento metaforico, un leitmotiv emozionale, calato in un'atmosfera di silenzioso movimento. Le automobili suggeriscono la presenza di abitanti senza volto né destinazione.
Prevale in tutti i dipinti di Alfredo Pini un’idea di movimento, intesa non soltanto come azione ma anche come metafora di trasformazione inarrestabile di una società che cambia a ritmi frenetici. Allora ci si deve fermare a pensare, a meditare, l’uomo ha necessità di riappropriarsi del proprio tempo e dedicare spazio a se stesso, intervengono a questo punto nella pittura di Pini, come valida metafora a sottolineare questo concetto, i musicisti Jazz.
Musicisti Jazz ritratti da un "Jazzista della pittura" (secondo la felice definizione del filosofo e musicista Sergio Rossoni) mentre suonano i loro strumenti. Opere, quindi, non soltanto ispirate dalla musica, ma capaci di raccontare e raccontarsi nella duplice veste emozionale legata sia alla musica in sé che al concetto intimista attribuitogli dall’artista.
(Glauco Manzoni)
Per informazioni
Telefono: 3489701920
Email: info@spaziarti.com
Sito Web: http://www.spaziarti.com
Sorvolando sui particolari - Mostra personale di Alfredo Pini
corso Buenos Aires, 23 - 20124 Milano
15/10/2016 - 04/11/2016
17:30 - 19:30
La melanconia, il senso di smarrimento e solitudine che comunicano le vedute urbane, è lo spaesamento dell'uomo immerso in un ambiente in cui non riesce più a riflettersi, fuori dal tempo. L'amata Vespa, che compare in molti dei suoi paesaggi urbani, è un punto di riferimento metaforico, un leitmotiv emozionale, calato in un'atmosfera di silenzioso movimento. Le automobili suggeriscono la presenza di abitanti senza volto né destinazione.
Prevale in tutti i dipinti di Alfredo Pini un’idea di movimento, intesa non soltanto come azione ma anche come metafora di trasformazione inarrestabile di una società che cambia a ritmi frenetici. Allora ci si deve fermare a pensare, a meditare, l’uomo ha necessità di riappropriarsi del proprio tempo e dedicare spazio a se stesso, intervengono a questo punto nella pittura di Pini, come valida metafora a sottolineare questo concetto, i musicisti Jazz.
Musicisti Jazz ritratti da un "Jazzista della pittura" (secondo la felice definizione del filosofo e musicista Sergio Rossoni) mentre suonano i loro strumenti. Opere, quindi, non soltanto ispirate dalla musica, ma capaci di raccontare e raccontarsi nella duplice veste emozionale legata sia alla musica in sé che al concetto intimista attribuitogli dall’artista.
(Glauco Manzoni)
Per informazioni
Telefono: 3489701920
Email: info@spaziarti.com
Sito Web: http://www.spaziarti.com
Altri eventi dell'inserzionista
Pennellate di jazz e sfumature di gusto
08/07/2016 - 08/07/2016
Pincara (RO) - Veneto
Inserito da GALLERIA LACERBA
Notte jazz organizzata da ANTICHE DISTILLERIE MANTOVANI venerdì 8 luglio 2016 ore 20,30. Negli splendidi locali con annesso museo e nei giardini adiacenti, a Pincara (Ro), i fratelli Mantovani hanno organizzato una serata dedicata al jazz ed al gusto. Il quartetto Iarin Munari 4tet ci fara’ ascoltare i suoi brani, mentre Alfredo Pini presenterà i suoi quadri dedicati al jazz e Antiche Distillerie Mantovani ci delizierà coi suoi sapori.
Alfredo Pini - Quasi per caso
12/11/2016 - 12/12/2016
Mirandola (MO) - Emilia-Romagna
Inserito da GALLERIA LACERBA
ALFREDO PINI
“Quasi per caso”
Dal 12 Novembre al 12 Dicembre 2016
Inaugurazione sabato 12 novembre 2016, ore 17
Presso Foyer Aula Magna R.L. Montalcini
Via 29 Maggio, Mirandola (Mo)
Presentazione di Antonio Castellana
Per Informazioni 348-2649452
ORARI APERTURA SABATO E DOMENICA 10-12 E 16-19
Circa 30 dipinti saranno esposti alla sala R.L. Montalcini di Mirandola in occasione della mostra personale di Alfredo Pini dal titolo "Quasi per caso" che si terra'dal 12 novembre al 12 dicembre 2016.
Si tratta di opere eseguite tra il 2014 e il 2016, in cui l'artista, da sempre impegnato nell’arte della pittura, è artefice di opere figurative dal tratto lieve e suadente con tocchi rapidi che si assestano su un perfetto processo di costruzione analitica cogliendo il momento estemporaneo di vita quotidiana nel cuore delle città. L’artista attingendo da echi futuristi cattura la visione d’insieme e immette quell’energia che vibra di luce e di azioni umane, secondo la formulazione di un codice pittorico suggestivo espresso attraverso mezzi di locomozione che si muovono rapidamente. E’ un’interpretazione visionaria di un mondo in continua trasformazione di una società che viaggia velocemente, una dolorosa analisi di uno scenario esasperante con la presenza beffarda avvolta dalle sagome di tanti palazzi vuoti che assumono l’effetto di palchi deserti a teatro. Un lavoro puntuale che mette a frutto l’esperienza dell’artista maturata in anni di studio e di impegno, partendo da opere di matrice impressionista fino ad arrivare alla rappresentazione di un metodo compositivo e critico sul potenziale dell’arte figurativa. Attraverso le sue opere dà vita a un mondo di visioni suggestive che prendono spunto dalla nostra realtà, l’atmosfera è apparentemente silenziosa, la luce nitida si posa sulle forme, è un momento lirico che sottolinea la contemplazione gioiosa della città martoriata e maltrattata dai suoni e dai rumori. L’iconografia descritta da Alfredo Pini descrive una visione riconducibile al vero interpretata come metafora della vita dove al posto della velocità c’è la voglia per la contemplazione e la meditazione. Anche quando rappresenta i musicisti, che l’artista nota, fotografa e isola in un vuoto carico di mistero, c’è il riferimento all’abbandono e alla riflessione. Alfredo Pini riesce a dipingere soprattutto emozioni, immediate, autentiche, stravolgendo i lineamenti formali ritratti.In realtà la sicurezza del gesto e la colta preparazione tecnica fanno da sfondo a un’espressione mirabile che unisce equilibrio e ritmo compositivo.
Antonio Castellana
“Quasi per caso”
Dal 12 Novembre al 12 Dicembre 2016
Inaugurazione sabato 12 novembre 2016, ore 17
Presso Foyer Aula Magna R.L. Montalcini
Via 29 Maggio, Mirandola (Mo)
Presentazione di Antonio Castellana
Per Informazioni 348-2649452
ORARI APERTURA SABATO E DOMENICA 10-12 E 16-19
Circa 30 dipinti saranno esposti alla sala R.L. Montalcini di Mirandola in occasione della mostra personale di Alfredo Pini dal titolo "Quasi per caso" che si terra'dal 12 novembre al 12 dicembre 2016.
Si tratta di opere eseguite tra il 2014 e il 2016, in cui l'artista, da sempre impegnato nell’arte della pittura, è artefice di opere figurative dal tratto lieve e suadente con tocchi rapidi che si assestano su un perfetto processo di costruzione analitica cogliendo il momento estemporaneo di vita quotidiana nel cuore delle città. L’artista attingendo da echi futuristi cattura la visione d’insieme e immette quell’energia che vibra di luce e di azioni umane, secondo la formulazione di un codice pittorico suggestivo espresso attraverso mezzi di locomozione che si muovono rapidamente. E’ un’interpretazione visionaria di un mondo in continua trasformazione di una società che viaggia velocemente, una dolorosa analisi di uno scenario esasperante con la presenza beffarda avvolta dalle sagome di tanti palazzi vuoti che assumono l’effetto di palchi deserti a teatro. Un lavoro puntuale che mette a frutto l’esperienza dell’artista maturata in anni di studio e di impegno, partendo da opere di matrice impressionista fino ad arrivare alla rappresentazione di un metodo compositivo e critico sul potenziale dell’arte figurativa. Attraverso le sue opere dà vita a un mondo di visioni suggestive che prendono spunto dalla nostra realtà, l’atmosfera è apparentemente silenziosa, la luce nitida si posa sulle forme, è un momento lirico che sottolinea la contemplazione gioiosa della città martoriata e maltrattata dai suoni e dai rumori. L’iconografia descritta da Alfredo Pini descrive una visione riconducibile al vero interpretata come metafora della vita dove al posto della velocità c’è la voglia per la contemplazione e la meditazione. Anche quando rappresenta i musicisti, che l’artista nota, fotografa e isola in un vuoto carico di mistero, c’è il riferimento all’abbandono e alla riflessione. Alfredo Pini riesce a dipingere soprattutto emozioni, immediate, autentiche, stravolgendo i lineamenti formali ritratti.In realtà la sicurezza del gesto e la colta preparazione tecnica fanno da sfondo a un’espressione mirabile che unisce equilibrio e ritmo compositivo.
Antonio Castellana
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Hikari Kesho - ???? Shibara ?jo La principessa legata
18/06/2016 - 07/07/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Sabato 18 giugno alle ore 18,00, presso l’Hotel Plaza Padova, Corso Milano 40, inaugurerà la mostra-evento, personale di fotografia dell’artista Alberto Lisi aka Hikari Kesho, “???? Shibara ?jo La principessa legata. L’arte dello shibari nella tradizione del teatro Kabuki giapponese”.
Durante l’inaugurazione avrà luogo una performance di shibari dell’artista.
Ingresso libero.
A cura di Maria Palladino.
Il teatro Kabuki nacque in Giappone alla fine del XVI sec. come forma teatrale borghese, in alternativa al teatro Noh, sorto intorno al XIV sec. e considerato, per temi e modalità di rappresentazione, un’espressione più colta e aristocratica.
Lo Shibari, ovvero la pratica della legatura del corpo con le corde, ebbe origine dallo “hoj?jutsu”, arte marziale in uso dal XV sec., adoperata dalla polizia al fine di immobilizzare i prigionieri o come forma di tortura per ottenere una confessione.
Questa fu introdotta dal XVI sec. nel teatro Kabuki in alcune scene di accentuata valenza estetica e sensuale, allo scopo di esaltare e evidenziare le forme del corpo, quindi in un uso per la prima volta di segno diverso.
Sarà dalla fine della seconda guerra mondiale, grazie soprattutto all’opera di Ito Seiu, pittore, disegnatore, fotografo e scrittore giapponese, che si diffonderà dapprima negli Stati Uniti, e poi in tutto l’Occidente e nel resto del mondo, giungendo a quell’unitarietà di forma e di contenuto che fonde l’aspetto erotico di questa disciplina alla sua valenza artistica di forte impatto visivo e suggestione. Maria Palladino 14.05.2016
Curriculum di Alberto Lisi aka Hikari Kesho
Iscritto al fotoclub Padova all’età di 18 anni, riporta numerosi riconoscimenti a mostre e concorsi fotografici sino al 1985, anno in cui passa professionista. Da professionista si specializza nella fotografia di moda e collabora con alcune tra le più importanti aziende del settore: Alviero Martini, Romeo Gigli, Gianfranco Ferre, Mariella Burani…
Grazie alla sua continua ricerca di nuovi metodi espressivi, nel 1992 firma la prima campagna mondiale della Safilo usando tecniche di trattamento della pellicola che davano risultati oggi ottenibili solo con l’ausilio del computer.
Se la fotografia di moda è il suo lavoro, quella di fotografare corpi, per lo più di donne, è la sua grande passione. Nel 1997 è chiamato a partecipare al Castello di Mesola, a “Il corpo illustrato”, una mostra collettiva sulla storia del tatuaggio che vede le sue opere affiancate a quelle di Gian Paolo Barbieri, Oliviero Toscani; Bruce Weber ed altri grandi nomi della fotografia internazionale.
E’ tra i pionieri della fotografia digitale, nel 1998 la rivista Photo gli dedica 4 pagine per un servizio- test realizzato con fotocamera digitale per la Replay.
Lo stesso anno l’accademia delle belle arti di Urbino lo invita a tenere un incontro con gli studenti sulla fotografia di moda.
Nel 2002 una foto di campagna per lo stilista Ferrè, nata da un suo stesso concept, è candidata al premio “Eyeaward 2002”, “premio internazionale dedicato alla comunicazione pubblicitaria considerata più innovativa e brillante del settore dell’occhialeria” .Si piazzerà seconda, dietro solo a Chrisrtian Dior! Da allora in poi la fotografia commerciale, legata al mondo della pubblicità e della moda, e quella artistica, si sono succedute con grande successo e gratificazione. La prima consolidata da oltre 30 anni di esperienza nel settore, la seconda riscuotendo sempre più favori di pubblico su scala Mondiale, arricchendosi di esposizioni presso locali di tendenza, gallerie d’arte, pubblicazioni su riviste e libri fotografici.
Nel 2012 è tra i 20 selezionati al mondo per esporre le sue opere a Houston in Texas, durante il FOTOFEST 2012 BIENNIAL, la più grande biennale di fotografia negli USA, la sua foto “Observing the Stillness of Brenta
River” è stata scelta come poster ufficiale della biennale.
Nel 2013 firma con la Vecchiato Art Galleries, per la sua promozione nel circuito dell’arte contremporanea e nello stesso anno viene selezionato, unico Italiano in una selezionselezionato, unico Italiano in una selezione di 5 artisti, per la biennale Vught in Olanda ed in seguito espone alla fiera Internazionale di arte contemporanea Arte Padova.
Nel 2015 Italian Tramer Art Lounge espone alcune sue opere alla PhotoLA, una delle più importanti fiere di
arte contemporanea a Los Angeles.
A conclusione dell’esposizione, sabato 2 luglio, dalle 17,00 alle 20,00, nella stessa sede, l’autore terrà un incontro-lezione introduttivo di avvicinamento alla pratica dello shibari, arte giapponese della legatura del corpo con le corde.
Quota di partecipazione 25 € a persona.
Per informazioni e iscrizioni: info@hikarikesho.com
Maria Palladino: 3341695479 audraudramsa@outlook.it
http://www.hikarikesho.com
https://www.facebook.com/HikariKesho.PrincipessaLegata.01
La mostra fotografica resterà visitabile fino al 7 luglio, lunedì – domenica 16,00 – 23,00.
Ingresso libero.
Plaza Padova: 049656822
Durante l’inaugurazione avrà luogo una performance di shibari dell’artista.
Ingresso libero.
A cura di Maria Palladino.
Il teatro Kabuki nacque in Giappone alla fine del XVI sec. come forma teatrale borghese, in alternativa al teatro Noh, sorto intorno al XIV sec. e considerato, per temi e modalità di rappresentazione, un’espressione più colta e aristocratica.
Lo Shibari, ovvero la pratica della legatura del corpo con le corde, ebbe origine dallo “hoj?jutsu”, arte marziale in uso dal XV sec., adoperata dalla polizia al fine di immobilizzare i prigionieri o come forma di tortura per ottenere una confessione.
Questa fu introdotta dal XVI sec. nel teatro Kabuki in alcune scene di accentuata valenza estetica e sensuale, allo scopo di esaltare e evidenziare le forme del corpo, quindi in un uso per la prima volta di segno diverso.
Sarà dalla fine della seconda guerra mondiale, grazie soprattutto all’opera di Ito Seiu, pittore, disegnatore, fotografo e scrittore giapponese, che si diffonderà dapprima negli Stati Uniti, e poi in tutto l’Occidente e nel resto del mondo, giungendo a quell’unitarietà di forma e di contenuto che fonde l’aspetto erotico di questa disciplina alla sua valenza artistica di forte impatto visivo e suggestione. Maria Palladino 14.05.2016
Curriculum di Alberto Lisi aka Hikari Kesho
Iscritto al fotoclub Padova all’età di 18 anni, riporta numerosi riconoscimenti a mostre e concorsi fotografici sino al 1985, anno in cui passa professionista. Da professionista si specializza nella fotografia di moda e collabora con alcune tra le più importanti aziende del settore: Alviero Martini, Romeo Gigli, Gianfranco Ferre, Mariella Burani…
Grazie alla sua continua ricerca di nuovi metodi espressivi, nel 1992 firma la prima campagna mondiale della Safilo usando tecniche di trattamento della pellicola che davano risultati oggi ottenibili solo con l’ausilio del computer.
Se la fotografia di moda è il suo lavoro, quella di fotografare corpi, per lo più di donne, è la sua grande passione. Nel 1997 è chiamato a partecipare al Castello di Mesola, a “Il corpo illustrato”, una mostra collettiva sulla storia del tatuaggio che vede le sue opere affiancate a quelle di Gian Paolo Barbieri, Oliviero Toscani; Bruce Weber ed altri grandi nomi della fotografia internazionale.
E’ tra i pionieri della fotografia digitale, nel 1998 la rivista Photo gli dedica 4 pagine per un servizio- test realizzato con fotocamera digitale per la Replay.
Lo stesso anno l’accademia delle belle arti di Urbino lo invita a tenere un incontro con gli studenti sulla fotografia di moda.
Nel 2002 una foto di campagna per lo stilista Ferrè, nata da un suo stesso concept, è candidata al premio “Eyeaward 2002”, “premio internazionale dedicato alla comunicazione pubblicitaria considerata più innovativa e brillante del settore dell’occhialeria” .Si piazzerà seconda, dietro solo a Chrisrtian Dior! Da allora in poi la fotografia commerciale, legata al mondo della pubblicità e della moda, e quella artistica, si sono succedute con grande successo e gratificazione. La prima consolidata da oltre 30 anni di esperienza nel settore, la seconda riscuotendo sempre più favori di pubblico su scala Mondiale, arricchendosi di esposizioni presso locali di tendenza, gallerie d’arte, pubblicazioni su riviste e libri fotografici.
Nel 2012 è tra i 20 selezionati al mondo per esporre le sue opere a Houston in Texas, durante il FOTOFEST 2012 BIENNIAL, la più grande biennale di fotografia negli USA, la sua foto “Observing the Stillness of Brenta
River” è stata scelta come poster ufficiale della biennale.
Nel 2013 firma con la Vecchiato Art Galleries, per la sua promozione nel circuito dell’arte contremporanea e nello stesso anno viene selezionato, unico Italiano in una selezionselezionato, unico Italiano in una selezione di 5 artisti, per la biennale Vught in Olanda ed in seguito espone alla fiera Internazionale di arte contemporanea Arte Padova.
Nel 2015 Italian Tramer Art Lounge espone alcune sue opere alla PhotoLA, una delle più importanti fiere di
arte contemporanea a Los Angeles.
A conclusione dell’esposizione, sabato 2 luglio, dalle 17,00 alle 20,00, nella stessa sede, l’autore terrà un incontro-lezione introduttivo di avvicinamento alla pratica dello shibari, arte giapponese della legatura del corpo con le corde.
Quota di partecipazione 25 € a persona.
Per informazioni e iscrizioni: info@hikarikesho.com
Maria Palladino: 3341695479 audraudramsa@outlook.it
http://www.hikarikesho.com
https://www.facebook.com/HikariKesho.PrincipessaLegata.01
La mostra fotografica resterà visitabile fino al 7 luglio, lunedì – domenica 16,00 – 23,00.
Ingresso libero.
Plaza Padova: 049656822
La Ceramica Francesco De Maio al Cersaie con i decori di Gio Ponti
26/09/2016 - 30/09/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Lara Adinolfi
Scenari internazionali per La Ceramica Francesco De Maio che presenterà al Cersaie 2016 il sigillo ufficiale di Gio Ponti.
“Nel presente ci rappresentiamo il passato e intuiamo il futuro”. (Gio Ponti)
Il sigillo ufficiale di Gio Ponti per la Ceramica Francesco De Maio. La prestigiosissima firma dell’architetto, designer e saggista italiano, tra i maggiori del XX secolo sarà sulle piastrelle di questa azienda italiana, oggi eccellenza mondiale. La Ceramica Francesco De Maio sarà infatti esclusivista per 5 continenti (Europa, America, Africa, Oceania e Antartide) dei decori di Gio Ponti.
La Ceramica Francesco De Maio ha ottenuto la licenza originale per la riproduzione dei 30 decori bianco e blu che Gio Ponti realizzò tra il 1960 e il 1962 per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento, il primo hotel design al mondo. Ed oggi, dopo oltre 50 anni da quel giorno, la ceramica campana Francesco De Maio sarà esclusivista delle creazioni di Gio Ponti realizzando le piastrelle con i medesimi smalti, supporti e colori per i 30 decori nel segno della continuità della tradizione ceramica tra passato, presente e futuro.
L’autorizzazione alla riproposizione dei decori del designer più importante al mondo è stata concessa alla Ceramica Francesco De Maio, tenutaria del Know-how della ex Ceramica D’Agostino, oggi Antiche Fornaci D’Agostino, azienda rilevata dalla Ceramica Francesco De Maio nel 1990, che ha assicurato la fedele riproduzione dei decori di Gio Ponti.
Il grandissimo architetto e designer Gio Ponti, fautore dell’industrial design e grande estimatore dell’artigianato, tra la fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’70, amava venire a Salerno alla ex Ceramica D’Agostino. Qui studiò il rinnovamento del linguaggio della ceramica e, enfatizzando il contesto territoriale attraverso colori e tratti geometrici e naturalistici, ideò le celebri maioliche “Blu Ponti”, che oggi la Ceramica Francesco De Maio ripropone per unire artigianalità, territorialità e design in un fare tutto italiano.
La presentazione ufficiale “Blu Ponti" lunedì 26 settembre al Salone internazionale della ceramica per l'edilizia e l'arredobagno di Bologna in uno stand dedicato al celeberrimo designer. Un panorama non solo nazionale ma anche e soprattutto internazionale per la Ceramica Francesco De Maio di Nocera Superiore che sarà al Cersaie fino al 30 settembre.
“Nel presente ci rappresentiamo il passato e intuiamo il futuro”. (Gio Ponti)
Il sigillo ufficiale di Gio Ponti per la Ceramica Francesco De Maio. La prestigiosissima firma dell’architetto, designer e saggista italiano, tra i maggiori del XX secolo sarà sulle piastrelle di questa azienda italiana, oggi eccellenza mondiale. La Ceramica Francesco De Maio sarà infatti esclusivista per 5 continenti (Europa, America, Africa, Oceania e Antartide) dei decori di Gio Ponti.
La Ceramica Francesco De Maio ha ottenuto la licenza originale per la riproduzione dei 30 decori bianco e blu che Gio Ponti realizzò tra il 1960 e il 1962 per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento, il primo hotel design al mondo. Ed oggi, dopo oltre 50 anni da quel giorno, la ceramica campana Francesco De Maio sarà esclusivista delle creazioni di Gio Ponti realizzando le piastrelle con i medesimi smalti, supporti e colori per i 30 decori nel segno della continuità della tradizione ceramica tra passato, presente e futuro.
L’autorizzazione alla riproposizione dei decori del designer più importante al mondo è stata concessa alla Ceramica Francesco De Maio, tenutaria del Know-how della ex Ceramica D’Agostino, oggi Antiche Fornaci D’Agostino, azienda rilevata dalla Ceramica Francesco De Maio nel 1990, che ha assicurato la fedele riproduzione dei decori di Gio Ponti.
Il grandissimo architetto e designer Gio Ponti, fautore dell’industrial design e grande estimatore dell’artigianato, tra la fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’70, amava venire a Salerno alla ex Ceramica D’Agostino. Qui studiò il rinnovamento del linguaggio della ceramica e, enfatizzando il contesto territoriale attraverso colori e tratti geometrici e naturalistici, ideò le celebri maioliche “Blu Ponti”, che oggi la Ceramica Francesco De Maio ripropone per unire artigianalità, territorialità e design in un fare tutto italiano.
La presentazione ufficiale “Blu Ponti" lunedì 26 settembre al Salone internazionale della ceramica per l'edilizia e l'arredobagno di Bologna in uno stand dedicato al celeberrimo designer. Un panorama non solo nazionale ma anche e soprattutto internazionale per la Ceramica Francesco De Maio di Nocera Superiore che sarà al Cersaie fino al 30 settembre.