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Evento: Il segreto dei Giusti
23/01/2016 - 21/02/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 18/01/2016 - 18:08 |
Luogo: | Correggio (RE) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 23/01/2016 |
Data di fine | 21/02/2016 |
Descrizione
Dal 23 gennaio al 21 febbraio 2016 la Galleria Espositiva del Museo “Il Correggio” (Palazzo dei Principi, C.so Cavour, 7, Correggio) ospita la mostra “Il segreto dei Giusti”, una collettiva a cura di Margherita Fontanesi, promossa dal Comune di Correggio in occasione della Giornata della Memoria (mercoledì 27 gennaio).
L’esposizione, che sarà ufficialmente inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 17.00, propone opere di Mirko Baricchi, Paul Beel, Ariela Böhm, Alfio Giurato, Fosco Grisendi, Ester Grossi, Lea Golda Holterman, Federico Infante, Massimo Lagrotteria, Marco Martelli, Matteo Massagrande, Sonia Maria Luce Possentini, Matteo Pugliese, Tobia Ravà, Max Rohr, Matteo Tenardi, Wainer Vaccari. Si tratta di artisti di rilievo internazionale, le cui opere hanno il compito di illustrare l’importantissimo ruolo dei Giusti fra le Nazioni, non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvarono tantissimi ebrei dall’Olocausto.
Accanto alla pittura sono stati selezionati per la mostra anche sculture, fotografie e video, offrendo diversi mezzi espressivi e coinvolgendo nuove tipologie di artisti.
Da alcuni anni il Comune di Correggio ha scelto l’arte contemporanea come linguaggio complementare per parlare di Shoah, accanto ai veri e propri approfondimenti storici: se questi ultimi sono essenziali per la narrazione e la conoscenza dei fatti, il linguaggio dell’arte permette di creare quella giusta empatia che tocca le corde più profonde dell’animo umano e apre la strada alla comprensione della storia.
“Il tema, ampio e delicato, è stato affrontato mettendone in evidenza un aspetto in particolare, cioè il ruolo chiave dei Giusti fra le Nazioni che hanno salvato tantissime vite umane rischiando la propria”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Non solo protagonisti storici dunque ma grandi esempi morali. Pur non dimenticando i sei milioni di morti della Shoah, la mostra spazia su storie a lieto fine, per ricordare come di fronte al Male si può dire anche no”.
Gli artisti selezionati da Margherita Fontanesi, ebrei e non ebrei, rappresentano bene il panorama dell’arte figurativa contemporanea: “Attraverso le loro opere”, continua il sindaco, “la mostra vuole invitare a conoscere meglio le storie dei Giusti e suggerisce spunti di riflessione su alcuni elementi chiave del loro modo di agire: l’importanza di soccorrere i più deboli, l’anonimato del bene, il coraggio del libero pensiero. Celebrare la Giornata della Memoria, quindi, non significa solo ricordare ciò che è stato, gli orrori che guerra e discriminazioni razziali hanno causato a milioni di innocenti, ma rappresenta un dovere istituzionale perché quelle testimonianze e quell’esperienza sono fondamentali per interpretare l’attualità e le sfide che questa ci pone”.
La mostra è realizzata grazie alla disponibilità di Bonelli Lab (Canneto sull’Oglio, MN), Bonioni Arte (Reggio Emilia), Cardelli & Fontana Arte Contemporanea (Sarzana, SP), Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), M77 Gallery (Milano), Punto sull’Arte (Varese), Galleria Restarte (Bologna), Spazio Testoni (Bologna), Zanini Arte (San Benedetto Po, MN).
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Apertura straordinaria, con orari domenicali, mercoledì 27 gennaio, Giornata della memoria. Gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Come ideale finissage della mostra, sabato 20 febbraio, alle ore 17, nella sala conferenze “A. Recordati” di Palazzo dei Principi, il dott. Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, terrà una conferenza sul ruolo storico dei Giusti fra le Nazioni.
La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, ispirandosi alla solidarietà che sessant’anni prima aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere 73 giovani ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica; promuove iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali; intrattiene rapporti e scambi con istituzioni che in Italia e all’estero adottano analoghe prospettive di ricerca, con l’obiettivo di raccogliere e documentare i più importanti risultati dei loro studi.
L’esposizione, che sarà ufficialmente inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 17.00, propone opere di Mirko Baricchi, Paul Beel, Ariela Böhm, Alfio Giurato, Fosco Grisendi, Ester Grossi, Lea Golda Holterman, Federico Infante, Massimo Lagrotteria, Marco Martelli, Matteo Massagrande, Sonia Maria Luce Possentini, Matteo Pugliese, Tobia Ravà, Max Rohr, Matteo Tenardi, Wainer Vaccari. Si tratta di artisti di rilievo internazionale, le cui opere hanno il compito di illustrare l’importantissimo ruolo dei Giusti fra le Nazioni, non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvarono tantissimi ebrei dall’Olocausto.
Accanto alla pittura sono stati selezionati per la mostra anche sculture, fotografie e video, offrendo diversi mezzi espressivi e coinvolgendo nuove tipologie di artisti.
Da alcuni anni il Comune di Correggio ha scelto l’arte contemporanea come linguaggio complementare per parlare di Shoah, accanto ai veri e propri approfondimenti storici: se questi ultimi sono essenziali per la narrazione e la conoscenza dei fatti, il linguaggio dell’arte permette di creare quella giusta empatia che tocca le corde più profonde dell’animo umano e apre la strada alla comprensione della storia.
“Il tema, ampio e delicato, è stato affrontato mettendone in evidenza un aspetto in particolare, cioè il ruolo chiave dei Giusti fra le Nazioni che hanno salvato tantissime vite umane rischiando la propria”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Non solo protagonisti storici dunque ma grandi esempi morali. Pur non dimenticando i sei milioni di morti della Shoah, la mostra spazia su storie a lieto fine, per ricordare come di fronte al Male si può dire anche no”.
Gli artisti selezionati da Margherita Fontanesi, ebrei e non ebrei, rappresentano bene il panorama dell’arte figurativa contemporanea: “Attraverso le loro opere”, continua il sindaco, “la mostra vuole invitare a conoscere meglio le storie dei Giusti e suggerisce spunti di riflessione su alcuni elementi chiave del loro modo di agire: l’importanza di soccorrere i più deboli, l’anonimato del bene, il coraggio del libero pensiero. Celebrare la Giornata della Memoria, quindi, non significa solo ricordare ciò che è stato, gli orrori che guerra e discriminazioni razziali hanno causato a milioni di innocenti, ma rappresenta un dovere istituzionale perché quelle testimonianze e quell’esperienza sono fondamentali per interpretare l’attualità e le sfide che questa ci pone”.
La mostra è realizzata grazie alla disponibilità di Bonelli Lab (Canneto sull’Oglio, MN), Bonioni Arte (Reggio Emilia), Cardelli & Fontana Arte Contemporanea (Sarzana, SP), Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), M77 Gallery (Milano), Punto sull’Arte (Varese), Galleria Restarte (Bologna), Spazio Testoni (Bologna), Zanini Arte (San Benedetto Po, MN).
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Apertura straordinaria, con orari domenicali, mercoledì 27 gennaio, Giornata della memoria. Gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Come ideale finissage della mostra, sabato 20 febbraio, alle ore 17, nella sala conferenze “A. Recordati” di Palazzo dei Principi, il dott. Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, terrà una conferenza sul ruolo storico dei Giusti fra le Nazioni.
La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, ispirandosi alla solidarietà che sessant’anni prima aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere 73 giovani ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica; promuove iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali; intrattiene rapporti e scambi con istituzioni che in Italia e all’estero adottano analoghe prospettive di ricerca, con l’obiettivo di raccogliere e documentare i più importanti risultati dei loro studi.
Altri eventi dell'inserzionista
Gioielli Fantasia. Sogni americani
16/04/2016 - 02/10/2016
Asti (AT) - Piemonte
Inserito da CSArt Serri
Dal 16 aprile al 2 ottobre 2016 Palazzo Mazzetti (Corso Vittorio Alfieri 357, Asti) ospita la mostra ”Gioielli Fantasia. Sogni americani”: oltre 500 esemplari di Gioielli Fantasia provenienti dalla Collezione personale di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
L’esposizione, promossa da Palazzo Mazzetti e Città di Asti, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti.
Collane, spille, orecchini e bracciali tracciano l’evoluzione della Costume Jewelry e raccontano una storia articolata e affascinante, dalle riproduzioni di gioielli classici alle creazioni pop degli anni '50 e '60, concepite ed elaborate dai più importanti designer, come Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Eugène Joseff, Kenneth J. Lane, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini.
La storica dimora astigiana, scrigno di raffinate raccolte di intagli, tessuti antichi e ceramiche, si offre come luogo ideale per un’esposizione dedicata ad un settore particolare delle arti decorative come quello del “gioiello fantasia”.
Il percorso espositivo accompagna il visitatore alla riscoperta della produzione di costume jewelry, fenomeno socio-culturale nato negli Stati Uniti all’indomani della grande crisi del 1929-1939: con la drastica riduzione del mercato dei prodotti di lusso, la sperimentazione con materiali non preziosi diventa l’unica via di sopravvivenza per i gioiellieri, ma anche stimolo per la fantasia e per la messa a punto di nuove tecniche. Nascono ornamenti bellissimi e poco costosi che gli studi cinematografici di Hollywood non esitano ad adottare, facendoli diventare protagonisti della stagione d’oro del cinema americano. Sono gioielli molto grandi e vistosi, visibili durante le riprese e in grado di far risparmiare il denaro precedentemente speso per il noleggio di gioielli veri.
Nonostante l’utilizzo di pietre e leghe di costo contenuto, l’accuratezza delle finiture e il formato sorprendente sono il segno evidente delle straordinarie capacità creative dei designer dell’epoca e di una maggiore libertà di sperimentazione di nuovi materiali. Sono i gioielli indossati sugli abiti di scena dalle dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh. Il leggendario Joseff crea monili per centinaia di pellicole di grande successo, tra cui “Via col Vento”. Ma anche le first ladies, come Mamie Eisenhower e Jacqueline Kennedy Onassis, non perdono l’occasione di esibirli in occasioni pubbliche.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo ha sviluppato l’interesse per questi gioielli fantasia «perché rappresentano un patrimonio culturale che ci riporta a tempi difficili e a grandi cambiamenti sociali... É importante il significato e il contenuto che essi trasmettono, la loro aderenza e precisione col momento storico in cui sono stati realizzati. Nella Costume Jewelry ricerco la creatività, la fantasia e apprezzo l’uso di materiali innovativi, come la gomma vulcanizzata, gli strass, la celluloide, la bachelite, il plexiglas e l’acrilico, capaci di anticipare tante tendenze future. Sono gioielli “poveri ma belli”, accessibili e alla portata di tutti».
Splendidamente falso, Trifari da Napoli a New York, Il gioiello va in scena, Dalla creatività al design, Ditelo con i fiori: sono solo alcune delle sezioni del percorso espositivo arricchito pannelli illustrativi, immagini e proiezioni.
La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30), chiuso il lunedì ad eccezione del 25 aprile e del 15 maggio. Biglietto intero € 5.00, ridotto € 3.00. Catalogo edito da Sagep, Genova. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
L’esposizione, promossa da Palazzo Mazzetti e Città di Asti, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti.
Collane, spille, orecchini e bracciali tracciano l’evoluzione della Costume Jewelry e raccontano una storia articolata e affascinante, dalle riproduzioni di gioielli classici alle creazioni pop degli anni '50 e '60, concepite ed elaborate dai più importanti designer, come Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Eugène Joseff, Kenneth J. Lane, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini.
La storica dimora astigiana, scrigno di raffinate raccolte di intagli, tessuti antichi e ceramiche, si offre come luogo ideale per un’esposizione dedicata ad un settore particolare delle arti decorative come quello del “gioiello fantasia”.
Il percorso espositivo accompagna il visitatore alla riscoperta della produzione di costume jewelry, fenomeno socio-culturale nato negli Stati Uniti all’indomani della grande crisi del 1929-1939: con la drastica riduzione del mercato dei prodotti di lusso, la sperimentazione con materiali non preziosi diventa l’unica via di sopravvivenza per i gioiellieri, ma anche stimolo per la fantasia e per la messa a punto di nuove tecniche. Nascono ornamenti bellissimi e poco costosi che gli studi cinematografici di Hollywood non esitano ad adottare, facendoli diventare protagonisti della stagione d’oro del cinema americano. Sono gioielli molto grandi e vistosi, visibili durante le riprese e in grado di far risparmiare il denaro precedentemente speso per il noleggio di gioielli veri.
Nonostante l’utilizzo di pietre e leghe di costo contenuto, l’accuratezza delle finiture e il formato sorprendente sono il segno evidente delle straordinarie capacità creative dei designer dell’epoca e di una maggiore libertà di sperimentazione di nuovi materiali. Sono i gioielli indossati sugli abiti di scena dalle dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh. Il leggendario Joseff crea monili per centinaia di pellicole di grande successo, tra cui “Via col Vento”. Ma anche le first ladies, come Mamie Eisenhower e Jacqueline Kennedy Onassis, non perdono l’occasione di esibirli in occasioni pubbliche.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo ha sviluppato l’interesse per questi gioielli fantasia «perché rappresentano un patrimonio culturale che ci riporta a tempi difficili e a grandi cambiamenti sociali... É importante il significato e il contenuto che essi trasmettono, la loro aderenza e precisione col momento storico in cui sono stati realizzati. Nella Costume Jewelry ricerco la creatività, la fantasia e apprezzo l’uso di materiali innovativi, come la gomma vulcanizzata, gli strass, la celluloide, la bachelite, il plexiglas e l’acrilico, capaci di anticipare tante tendenze future. Sono gioielli “poveri ma belli”, accessibili e alla portata di tutti».
Splendidamente falso, Trifari da Napoli a New York, Il gioiello va in scena, Dalla creatività al design, Ditelo con i fiori: sono solo alcune delle sezioni del percorso espositivo arricchito pannelli illustrativi, immagini e proiezioni.
La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30), chiuso il lunedì ad eccezione del 25 aprile e del 15 maggio. Biglietto intero € 5.00, ridotto € 3.00. Catalogo edito da Sagep, Genova. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
Sutherland-Vangi. Un alto dialogo tra pittura e scultura
16/12/2016 - 12/03/2017
Asti (AT) - Piemonte
Inserito da CSArt Serri
Dal 17 dicembre 2016 al 12 marzo 2017 Palazzo Mazzetti (Corso Vittorio Alfieri 357, Asti) ospita la mostra “Sutherland-Vangi. Un alto dialogo tra pittura e scultura”, a cura di Francesco Poli.
L’esposizione, promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti.
La Fondazione Palazzo Mazzetti ha portato nell’antica residenza settecentesca di Asti un evento espositivo che presenta, in un dialogo stimolante, opere dipinte e opere plastiche modellate. Alla base di questo progetto che dedica, in contemporanea, due mostre antologiche a Graham Sutherland (1903-1980), protagonista della scena artistica britannica, e a Giuliano Vangi, tra i più grandi scultori figurativi della nostra epoca, c’è la stretta amicizia del collezionista torinese Gianni Tinto con l’artista toscano e l’ammirazione condivisa per Sutherland.
Graham Sutherland arriva al successo internazionale a partire dal secondo dopoguerra. La sua figurazione carica di profonde impressioni naturalistiche con inquietanti valenze esistenziali, caratterizzata da surreali suggestioni biomorfiche e meccanomorfiche, influenza molto giovani artisti, confrontandosi dialetticamente anche con le tendenze informali degli anni ’50. Dopo l’esplosione delle neoavanguardie degli anni ‘60/70 e la svolta postmoderna dei decenni successivi, la qualità formale, espressiva e visionaria della sua pittura ha continuato a mantenere intatto il suo autentico fascino. Alla base dell’intensa visione poetica della natura di Sutherland ci sono due fondamentali componenti culturali: da un lato quella storica, legata all’estetica romantica e alla grande tradizione del paesaggismo inglese e in genere nordico, e dall’altro lato quella moderna d’avanguardia del biomorfismo metamorfico di matrice surrealista. L’autoritratto dell’artista (di cui esiste solo una versione alla National Portrait Gallery di Londra) inaugura il percorso della mostra.
In una recente intervista, Giuliano Vangi ha dichiarato: «L’uomo di oggi e la sua lotta contro un mondo ostile resta comunque il tema fondamentale della mia opera, tutto il resto m’interessa poco. Voglio raccontare i suoi conflitti interiori e i problemi che affronta a livello sociale, solo così sento di essere a posto con la mia coscienza: aver ‘raccontato’ qualcosa che riguarda tutti gli uomini e non essermi limitato alle mie piccole gioie o dolori personali». La mostra antologica a Palazzo Mazzetti presenta, con un’attenta regia allestitiva, ventisei sculture di varia grandezza realizzate negli ultimi decenni, accompagnate da una decina di grandi disegni di studio; opere che documentano in tutte le sue complesse sfaccettature (esistenziali, aggressive, drammatiche, stranianti, enigmatiche, suggestive, seducenti) la singolare trasformazione delle figure umane in organismi plastici, dotati di una intensa vitalità estetica essenzialmente legata alla capacità dell’artista di controllare e far fluire nelle forme statuarie l’espressività primaria dei materiali costitutivi.
L’esposizione sarà inaugurata venerdì 16 dicembre alle ore 18.00. A seguire rinfresco con la partecipazione speciale dell’Associazione Produttori del Nizza docg e presentazione a cura del Presidente Gianni Bertolino della nuova denominazione punta di diamante di un Territorio di eccellenze.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 12 marzo 2017. Orari: fino al 28 febbraio, da martedì a domenica ore 10.30-18.30; dal 1 al 12 marzo, da martedì a domenica ore 9.30-19.30. Catalogo Silvana Editoriale. Biglietto intero: € 5,00, ridotto € 3,00. SmarTicket acquistabile presso la biglietteria di Palazzo Mazzetti. Per informazioni: tel. 0141 530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
L’esposizione, promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti.
La Fondazione Palazzo Mazzetti ha portato nell’antica residenza settecentesca di Asti un evento espositivo che presenta, in un dialogo stimolante, opere dipinte e opere plastiche modellate. Alla base di questo progetto che dedica, in contemporanea, due mostre antologiche a Graham Sutherland (1903-1980), protagonista della scena artistica britannica, e a Giuliano Vangi, tra i più grandi scultori figurativi della nostra epoca, c’è la stretta amicizia del collezionista torinese Gianni Tinto con l’artista toscano e l’ammirazione condivisa per Sutherland.
Graham Sutherland arriva al successo internazionale a partire dal secondo dopoguerra. La sua figurazione carica di profonde impressioni naturalistiche con inquietanti valenze esistenziali, caratterizzata da surreali suggestioni biomorfiche e meccanomorfiche, influenza molto giovani artisti, confrontandosi dialetticamente anche con le tendenze informali degli anni ’50. Dopo l’esplosione delle neoavanguardie degli anni ‘60/70 e la svolta postmoderna dei decenni successivi, la qualità formale, espressiva e visionaria della sua pittura ha continuato a mantenere intatto il suo autentico fascino. Alla base dell’intensa visione poetica della natura di Sutherland ci sono due fondamentali componenti culturali: da un lato quella storica, legata all’estetica romantica e alla grande tradizione del paesaggismo inglese e in genere nordico, e dall’altro lato quella moderna d’avanguardia del biomorfismo metamorfico di matrice surrealista. L’autoritratto dell’artista (di cui esiste solo una versione alla National Portrait Gallery di Londra) inaugura il percorso della mostra.
In una recente intervista, Giuliano Vangi ha dichiarato: «L’uomo di oggi e la sua lotta contro un mondo ostile resta comunque il tema fondamentale della mia opera, tutto il resto m’interessa poco. Voglio raccontare i suoi conflitti interiori e i problemi che affronta a livello sociale, solo così sento di essere a posto con la mia coscienza: aver ‘raccontato’ qualcosa che riguarda tutti gli uomini e non essermi limitato alle mie piccole gioie o dolori personali». La mostra antologica a Palazzo Mazzetti presenta, con un’attenta regia allestitiva, ventisei sculture di varia grandezza realizzate negli ultimi decenni, accompagnate da una decina di grandi disegni di studio; opere che documentano in tutte le sue complesse sfaccettature (esistenziali, aggressive, drammatiche, stranianti, enigmatiche, suggestive, seducenti) la singolare trasformazione delle figure umane in organismi plastici, dotati di una intensa vitalità estetica essenzialmente legata alla capacità dell’artista di controllare e far fluire nelle forme statuarie l’espressività primaria dei materiali costitutivi.
L’esposizione sarà inaugurata venerdì 16 dicembre alle ore 18.00. A seguire rinfresco con la partecipazione speciale dell’Associazione Produttori del Nizza docg e presentazione a cura del Presidente Gianni Bertolino della nuova denominazione punta di diamante di un Territorio di eccellenze.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 12 marzo 2017. Orari: fino al 28 febbraio, da martedì a domenica ore 10.30-18.30; dal 1 al 12 marzo, da martedì a domenica ore 9.30-19.30. Catalogo Silvana Editoriale. Biglietto intero: € 5,00, ridotto € 3,00. SmarTicket acquistabile presso la biglietteria di Palazzo Mazzetti. Per informazioni: tel. 0141 530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
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Ivan Pili | L’essenziale è VISIBILE agli occhi mostra personale di pittura
24/07/2015 - 04/09/2015
Caserta (CE) - Campania
Inserito da Gina Affinito
Ivan Pili | L’essenziale è VISIBILE agli occhi
mostra personale di pittura
a cura di Gina Affinito
dal 24 luglio al 4 settembre 2015
Palazzo sant’Agostino - Salerno
Via Roma 104
Inaugurazione Venerdì 24 luglio 2015 h 16.30
Sala Giunta 3° piano
Intervengono:
Dott.ssa Barbara Cussino
Responsabile settore Musei e Biblioteche Provincia di Salerno
Prof. Elena Ostrica
Presidente Centro Artisti Salernitani
Dott. Diego Ciotola
CEO Founder ARTROOMS
l'ingresso e' libero
Ivan Pili
Una suggestiva impronta della tecnica naturalistico-verista che rivoluziona l’immagine moderna. Ivan Pili appartiene alla generazione che si è vista crescere nelle fotografie, che ha conosciuto un mondo rappresentabile non più attraverso i procedimenti tradizionali della pittura, ma soprattutto attraverso la fissazione automatica dell’impronta luminosa: la nuova dimensione del vero. Ma non solo.
L'artista esprime in chiave romantica e armonica un differente realismo (ed a tratti un iperrealismo), un riferimento preciso dell’arte alla realtà concreta e visibile del mondo: i soggetti dipinti dal Pili, anche i più essenziali e dai gesti apparentemente irrilevanti, diventano un elemento in grado di qualificare l'opera d’arte.
Biografia
Ivan Pili nasce a Cagliari nel 1976.
Le sue doti artistiche emergono fin dalla tenera età,
nei banchi della scuola materna; le sue prime opere ritrattistiche risalgono infatti all'età di 9 anni.
"Assorbe" le peculiarità degli artisti incontrati, ma fa proprie le tecniche stilistiche osservate. Sono gli anni in cui è forte l'interesse per le luci del Caravaggio e la morbidezza del tocco di Renoir e Raffaello.
All'età di 12 anni inizia la sua avventura musicale, settore in cui riceverà consensi immediati ed a respiro internazionale.
La musica diventa la principale attività di Ivan Pili,
tralasciando quindi la pittura per oltre 25 anni.
Riscopre dopo questo lungo periodo, l’arte pittorica, mai dimenticata, ripresentatasi in maniera prepotente e decisa,
velata da una maturità artistica ancora in via di definizione.
I soggetti dei dipinti sono i più disparati:
dai paesaggi alle nature morte, dai ritratti alle maschere,
quasi tutti espressi in chiave realistica.
Curriculum
- “Ode to Food” - Milano Galleria Pisacane collettiva Milano Art Week for EXPO 2015
- Rassegna “Capua abbraccia i suoi artisti” nell’ambito del Festival della Lingua di Capua (CE)
- Cerimonia di donazione dell’opera “Su Boe” al Comune di Capua durante la rassegna “Coetus”Simposio di scultura
- “Italian Soul - Contemporary Art in UAE” a cura di Gina Affinito, Dubai e Abu Dhabi (UAE)
- “Alter Ego, l’Io attraverso l’Ego” a cura di Rinascenza Contemporanea, Pescara (Italy)
- Art Fair Cagliari
- Workshop di pittura murale tenuto presso l’Istituto Italiano di Cultura, Stoccarda (Germany)
- Il giorno 1 ottobre 2014 il Registro delle Eccellenze Italiane ha conferito alle opere di Ivan Pili il certificato di Eccellenza Italiana 2014/2015 per l’unicità della tecnica pittorica.
Per ulteriori informazioni:
www.ivanpili.com
www.arsdocet.org
Gina Affinito Art Consultant and Curator
mob Italia +39.327.3463882 - mob Dubai +971.554732207
gina.affinito@gmail.com
**la mostra è visitabile fino al 4 settembre 2015 dal lunedì al venerdì h 9.00 - 18.00. Gli altri giorni su appuntamento.
mostra personale di pittura
a cura di Gina Affinito
dal 24 luglio al 4 settembre 2015
Palazzo sant’Agostino - Salerno
Via Roma 104
Inaugurazione Venerdì 24 luglio 2015 h 16.30
Sala Giunta 3° piano
Intervengono:
Dott.ssa Barbara Cussino
Responsabile settore Musei e Biblioteche Provincia di Salerno
Prof. Elena Ostrica
Presidente Centro Artisti Salernitani
Dott. Diego Ciotola
CEO Founder ARTROOMS
l'ingresso e' libero
Ivan Pili
Una suggestiva impronta della tecnica naturalistico-verista che rivoluziona l’immagine moderna. Ivan Pili appartiene alla generazione che si è vista crescere nelle fotografie, che ha conosciuto un mondo rappresentabile non più attraverso i procedimenti tradizionali della pittura, ma soprattutto attraverso la fissazione automatica dell’impronta luminosa: la nuova dimensione del vero. Ma non solo.
L'artista esprime in chiave romantica e armonica un differente realismo (ed a tratti un iperrealismo), un riferimento preciso dell’arte alla realtà concreta e visibile del mondo: i soggetti dipinti dal Pili, anche i più essenziali e dai gesti apparentemente irrilevanti, diventano un elemento in grado di qualificare l'opera d’arte.
Biografia
Ivan Pili nasce a Cagliari nel 1976.
Le sue doti artistiche emergono fin dalla tenera età,
nei banchi della scuola materna; le sue prime opere ritrattistiche risalgono infatti all'età di 9 anni.
"Assorbe" le peculiarità degli artisti incontrati, ma fa proprie le tecniche stilistiche osservate. Sono gli anni in cui è forte l'interesse per le luci del Caravaggio e la morbidezza del tocco di Renoir e Raffaello.
All'età di 12 anni inizia la sua avventura musicale, settore in cui riceverà consensi immediati ed a respiro internazionale.
La musica diventa la principale attività di Ivan Pili,
tralasciando quindi la pittura per oltre 25 anni.
Riscopre dopo questo lungo periodo, l’arte pittorica, mai dimenticata, ripresentatasi in maniera prepotente e decisa,
velata da una maturità artistica ancora in via di definizione.
I soggetti dei dipinti sono i più disparati:
dai paesaggi alle nature morte, dai ritratti alle maschere,
quasi tutti espressi in chiave realistica.
Curriculum
- “Ode to Food” - Milano Galleria Pisacane collettiva Milano Art Week for EXPO 2015
- Rassegna “Capua abbraccia i suoi artisti” nell’ambito del Festival della Lingua di Capua (CE)
- Cerimonia di donazione dell’opera “Su Boe” al Comune di Capua durante la rassegna “Coetus”Simposio di scultura
- “Italian Soul - Contemporary Art in UAE” a cura di Gina Affinito, Dubai e Abu Dhabi (UAE)
- “Alter Ego, l’Io attraverso l’Ego” a cura di Rinascenza Contemporanea, Pescara (Italy)
- Art Fair Cagliari
- Workshop di pittura murale tenuto presso l’Istituto Italiano di Cultura, Stoccarda (Germany)
- Il giorno 1 ottobre 2014 il Registro delle Eccellenze Italiane ha conferito alle opere di Ivan Pili il certificato di Eccellenza Italiana 2014/2015 per l’unicità della tecnica pittorica.
Per ulteriori informazioni:
www.ivanpili.com
www.arsdocet.org
Gina Affinito Art Consultant and Curator
mob Italia +39.327.3463882 - mob Dubai +971.554732207
gina.affinito@gmail.com
**la mostra è visitabile fino al 4 settembre 2015 dal lunedì al venerdì h 9.00 - 18.00. Gli altri giorni su appuntamento.
1° Simposio nazionale di scultura COETUS
30/05/2015 - 14/06/2015
Caserta (CE) - Campania
Inserito da Ars Docet
1) Partecipazione
La partecipazione è aperta ad un massimo di 30 artisti, di ogni nazionalità e senza limite di età. I partecipanti potranno presentare i propri lavori come artisti singoli o come gruppi. La domanda, compilata tramite il form del sito www.arsdocet.org oppure da richiedere alla mail: gina.affinito@gmail.com oppure a candidature@arsdocet.org, deve pervenire agli atti dell’associazione entro il giorno 18 Maggio 2015. N.B. tutti i campi obbligatori del modulo d’iscrizione devono essere compilati, pena l’esclusione dalla partecipazione.
2) Candidature
Per candidarsi l’artista deve inviare n°2 immagini per ogni scultura che intende presentare, corredate da specifiche tecniche (titolo, misura, materiali utilizzati), curriculum artistico, eventuale sinossi liberatoria firmata. Ogni candidatura sarà valutata attentamente, nel rispetto dell’operato artistico proposto dalla commissione.
3) Le opere
Ogni artista potrà presentare la candidatura per un massimo di 2 opere. Il volume della singola opera o quello complessivo delle due opere non deve superare le dimensioni
massime di 1 m3 (cm 100x100x100). Esse dovranno essere tali da poter “dialogare” armonicamente con gli spazi del Museo Civico, con il suo Chiostro, con le Sale interne, ed inerenti al tema della manifestazione: questo obiettivo costituirà il fulcro dell’edizione di COETUS sviluppato dagli artisti e dalla Commissione preposta alla selezione. Tuttavia gli Organizzatori si riservano di non selezionare opere che vadano oltre il limite dello spazio espositivo dedicato alla mostra.
4) Apertura e svolgimento del Simposio
È prevista l’inaugurazione il giorno 30 maggio h 18.00 con presentazione critica da parte dello Storico dell’Arte Prof. Carlo Roberto Sciascia, documentazione per immagini del vernissage a cura del fotografo ufficiale, rassegna stampa nazionale, progettazione grafica e stampa di invito e locandina. La durata del Simposio è stabilita in 15 giorni, dal 30 maggio al 14 giugno 2015 compresi. Il Simposio sarà largamente pubblicizzato sia in ambito locale sia nazionale e, a tal fine, lo sfruttamento delle immagini delle opere esposte resterà ad esclusivo vantaggio degli organizzatori. La mostra sarà visitabile durante i giorni dell’esposizione dalle ore 15.00 alle 19.00.
5) Conclusione del Simposio
Tutti gli artisti ammessi avranno diritto a:
- Pergamena attestante la partecipazione,
- Progettazione grafica e distribuzione materiale pubblicitario (locandina, invito, brochure)
- Foto che documentano interamente la manifestazione
- Pubblicità sul territorio e sui vari siti d’arte
- Rassegna stampa nazionale
- Vernissage con cocktail di benvenuto.
Organizzazione Generale: ArsDocet
Associazione culturale – centro per la promozione e divulgazione delle arti
Direzione artistica ed organizzazione: Gina Affinito
Sezione critica a cura di Carlo Roberto Sciascia
Coordinamento organizzativo: Ivan Pili
Riferimenti telefonici: 380.2640841 / 327.3463882
E-mail:info@arsdocet.org - gina.affinito@gmail.com
Sito: www.arsdocet.org
La partecipazione è aperta ad un massimo di 30 artisti, di ogni nazionalità e senza limite di età. I partecipanti potranno presentare i propri lavori come artisti singoli o come gruppi. La domanda, compilata tramite il form del sito www.arsdocet.org oppure da richiedere alla mail: gina.affinito@gmail.com oppure a candidature@arsdocet.org, deve pervenire agli atti dell’associazione entro il giorno 18 Maggio 2015. N.B. tutti i campi obbligatori del modulo d’iscrizione devono essere compilati, pena l’esclusione dalla partecipazione.
2) Candidature
Per candidarsi l’artista deve inviare n°2 immagini per ogni scultura che intende presentare, corredate da specifiche tecniche (titolo, misura, materiali utilizzati), curriculum artistico, eventuale sinossi liberatoria firmata. Ogni candidatura sarà valutata attentamente, nel rispetto dell’operato artistico proposto dalla commissione.
3) Le opere
Ogni artista potrà presentare la candidatura per un massimo di 2 opere. Il volume della singola opera o quello complessivo delle due opere non deve superare le dimensioni
massime di 1 m3 (cm 100x100x100). Esse dovranno essere tali da poter “dialogare” armonicamente con gli spazi del Museo Civico, con il suo Chiostro, con le Sale interne, ed inerenti al tema della manifestazione: questo obiettivo costituirà il fulcro dell’edizione di COETUS sviluppato dagli artisti e dalla Commissione preposta alla selezione. Tuttavia gli Organizzatori si riservano di non selezionare opere che vadano oltre il limite dello spazio espositivo dedicato alla mostra.
4) Apertura e svolgimento del Simposio
È prevista l’inaugurazione il giorno 30 maggio h 18.00 con presentazione critica da parte dello Storico dell’Arte Prof. Carlo Roberto Sciascia, documentazione per immagini del vernissage a cura del fotografo ufficiale, rassegna stampa nazionale, progettazione grafica e stampa di invito e locandina. La durata del Simposio è stabilita in 15 giorni, dal 30 maggio al 14 giugno 2015 compresi. Il Simposio sarà largamente pubblicizzato sia in ambito locale sia nazionale e, a tal fine, lo sfruttamento delle immagini delle opere esposte resterà ad esclusivo vantaggio degli organizzatori. La mostra sarà visitabile durante i giorni dell’esposizione dalle ore 15.00 alle 19.00.
5) Conclusione del Simposio
Tutti gli artisti ammessi avranno diritto a:
- Pergamena attestante la partecipazione,
- Progettazione grafica e distribuzione materiale pubblicitario (locandina, invito, brochure)
- Foto che documentano interamente la manifestazione
- Pubblicità sul territorio e sui vari siti d’arte
- Rassegna stampa nazionale
- Vernissage con cocktail di benvenuto.
Organizzazione Generale: ArsDocet
Associazione culturale – centro per la promozione e divulgazione delle arti
Direzione artistica ed organizzazione: Gina Affinito
Sezione critica a cura di Carlo Roberto Sciascia
Coordinamento organizzativo: Ivan Pili
Riferimenti telefonici: 380.2640841 / 327.3463882
E-mail:info@arsdocet.org - gina.affinito@gmail.com
Sito: www.arsdocet.org