Evento: Pescando epifanie
07/05/2016 - 08/05/2016
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Inserzionista
Artista , Carrara
Dettagli
Data di inserimento: 03/05/2016 - 11:26
Luogo: Montignoso (MS) - Toscana
Data di inizio: 07/05/2016
Data di fine 08/05/2016
Descrizione
Pescando epifanie personale di Andrea Giusti a cura di Filippo Rolla
Da Sabato 30 aprile 2016 a martedì 8 maggio 2016 |Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS)
Sabato 30 aprile alle ore 17.00 inaugura, presso Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS), la mostra personale di pittura dell’artista Andrea Giusti, dal titolo Pescando epifanie a cura di Filippo Rolla, visibile fino a domenica 8 maggio negli orari di apertura al pubblico: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30
Come scrive il curatore Filippo Rolla, Pescando epifanie è un viaggio nel vortice del tempo di Andrea Giusti che mostra e testimonia, nei quadri esposti a Villa Schiff – Giorgini di Montignoso, un suo nuovo atteggiamento e un’insolita predisposizione nei confronti del supporto, colori e temi rappresentati.
Andrea quando dipinge, percepisce il suo stato come un momento speciale dove una qualsiasi persona, oggetto e situazione della vita comune diventa rivelatore del vero significato del proprio vivere. È qui che pesca nei flussi della coscienza i collegamenti che si intrecciano nella sua esistenza, vissuta come mappa, e nel mondo, vissuto come territorio. Così pescare epifanie, diventa per Giusti un modo di rappresentare col colore le libere associazioni di idee che, manifestandosi nei continui flussi di coscienza, assumono sempre più quel verismo di pensiero che dà senso e valore al nostro comportamento.
Fin dall’inizio la sua vera scuola è il mondo contemporaneo, abbondante di stimoli ed immagini che si rivela nei dipinti come stratificazione, evidente nella polimatericità delle prime opere legate alla emotions dripping, per diventare adesso una pluralità di temi che generano un mix di espressione di storie differenti.
Alcune immagini composte e multiformi si offrono così alla percezione con immediatezza e superficialità altre si rivelano intense e profonde da indurre a riflessione, altre ancora sono capaci di descrivere e comunicare la sua intimità.
Questa mostra sconfina anche in un neoespressionismo emotivo, un insieme di simboli, codici e segni apparentemente semplici, che a volte si incarnano in vere e proprie presenze del passato e del presente rendendo il momento dipinto parte di un racconto.
Andrea Giusti
Nasce a Massa e si avvicina alla pittura di recente e completamente da autodidatta. Infatti inizia a dipingere quasi per gioco e curiosità, la sua pittura è istintiva, di getto, e deriva soltanto dalle sue più profonde emozioni che traducono stati d’animo vissuti in quel preciso momento, unico e irripetibile.
Dal 2011 ad oggi il suo genere pittorico emotions dripping - sgocciolamento d'emozioni - è passato all’astratto in tutte le sue varianti, con tela sul cavalletto e non più a terra, fino all’informale.

Esposizione realizzata con il patrocinio di Comune di Montignoso, Storia-Arte-Resistenza St.A.Re. con l'A.N.P.I., Galleria Duomo, La bottega di Adò e Vini Sodini.
Andrea Giusti ringrazia per la Direzione artistica il maestro Nino Camardo e Simona Veronica Verzichelli

Inaugurazione: sabato 30 aprile 2016, ore 17.00. Orari di apertura al pubblico fino a domenica 8 maggio 2016: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30 Per informazioni: cell. 339 74 13 740
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Emozioni della settimana
17/12/2017 - 14/01/2018
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
Emozioni della settimana



Non smettere di sognare, solo chi sogna può volare

James Matthew Barrie

La pittura di Alessandro Leon si muove tra ciò che è costruito e ciò che è naturale, tra ciò che è manifesto e ciò che è nascosto. Infatti essa non si propone come rappresentazione naturalistica del mondo ma è piuttosto una pittura che abbraccia in un unico sguardo ciò che è visibile e ciò che è invisibile.

I suoi dipinti, tra acrilico e olio, hanno per oggetto il mondo visibile ed il realismo di Alessandro consiste proprio nel rendere visibile ciò che è nascosto con fantasia e creatività, nel mostrare un evento che appartiene al suo mondo interiore.

Si può parlare di una relazione tra il mondo circostante, quello interiore e la mano che insieme gli suggeriscono come affrontare una tela bianca. Quando dipinge ciò a cui aspira è riscoprire quella visione d'insieme di una lezione che a scuola lo ha incuriosito, di un particolar paesaggio o scorcio che ha visto in montagna o al mare, di un cartone animato o film che lo ha colpito, o qualsiasi vissuto che lo ha segnato interiormente in maniera indelebile.

Proprio a partire dal vissuto, un sentire frammentario del reale, da quel ricordo, da quelle emozioni della settimana che porta dentro di sé e non vede l’ora di dipingerle il venerdì a casa dei nonni. Questo è ciò che percepisco nella pittura di Alessandro Leon, il frammento e la sua sfumatura d’insieme. Perché l’insieme e tanto importante quanto il frammento, ed il frammento non è visto come parte di un tutto, ma come realtà in sé.

Nasce così Fonte creata naturalmente, una sorgente che nella memoria di Alessandro ha albergato un po' di tempo insieme ad una roccia prima di prender poi, un pomeriggio, forma e colore nella tela. Così in un quadro sono racchiuse nuove esperienze, emozioni e luoghi, come se si fosse trattato di fare del frammento un universo.

Molti aspetti dell'interiorità sono stati dipinti con velocità dalla mano, capace di raccogliere le più diverse suggestioni così il labirinto umano è concepito come un percorso da attraversare fisicamente per ritrovare se stessi ed il senso che diamo alla nostra vita.

Mentre nel quarto confine, robot nella neve sembra di assistere ad un limite territoriale oltre al quale si trova l’ignoto, terrificante da un lato per il senso di vuoto che ci condiziona ma appetibile dall’altro per la possibilità di trovare una soluzione al nostro vivere.

Così Alessandro dipingendo il suo stato d'animo, svela la sua realtà interiore, il suo vissuto che si è fatto esperienza trasformandosi in immagine. Un'immagine che diventa, poco alla volta, il punto di partenza della sua ricerca artistica e che può esser modificata dalla sua immaginazione.


Mi racconta che inizia sempre da un'immagine semplice e precisa per poi arrivare alla sua complessità, come possiamo notare in una esplosione di esplosioni, un vortice dove i colori hanno la funzione di render bello il quadro ed aiutano a creare emozioni nell'osservatore.

La sua attenzione si rivolge anche ai cambiamenti climatici essendo oramai un tema centrale e molto sentito da tutti noi e li rappresenta, senza imbarazzo né timore, con un tornado artificiale oppure si ricollega ai vari disastri ambientali col dipinto albero con fiume.

È ovvio che il vissuto dipinto su tela da Alessandro Leon è un tempo trascorso e non ancora oggetto di consapevolezza radicata in valori e credenze, ma non è detto che quel frammento vissuto in quel momento, possa poi cambiare ed assumere caratteristiche totalmente diverse così come è successo per uno spiritello di fuoco, autentico e sincero, che protegge con amore il suo ambiente.

Per questo motivo possiamo concepire la pittura di Alessandro come un itinerario, un viaggio nelle emozioni della settimana, perché lo spettatore è invitato a fondersi col quadro dimenticando se stesso, ciò a significare che l'universo pittorico del nostro, piccolo d'età ma grande artista, apre ad un realtà altra, la realtà interiore.



Filippo Rolla, Carrara 3 dicembre 2017





Biografia
Alessandro Leon Bertieri, nato a Sarzana nel 2008, oggi frequenta la classe III A dell’Istituto Paradiso di Marina di Carrara.
Ascoltare il tempo
24/10/2015 - 06/01/2016
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
Ascoltare il tempo mostra personale di Graziano Pompili a cura di Filippo Rolla inaugurazione: sabato 24 ottobre, ore 18.00 - Galleria Duomo, Via Finelli 22/b – Carrara (MS)


Sabato 24 ottobre alle ore 18.00 inaugura presso la Galleria Duomo in Via Finelli 22/b a Carrara (MS) la mostra personale di Graziano Pompili dal titolo "Ascoltare il tempo" curata da Filippo Rolla e visibile fino al 6 gennaio 2016 negli orari di apertura al pubblico o su appuntamento, come indicato nel sito www.galleriaduomo.it.

La mostra è la prima personale dell’artista nella città di Carrara e vuole essere un’occasione per capire lo stile e la poetica di Graziano Pompili in un arco di tempo che parte dai primi anni ’70, in cui si focalizza sulla tematica della maternità in marmo statuario, arriva alla fine degli anni ’80 ed inizio ’90, con i paesaggi e gli autoritratti in marmo di Carrara, nero Belgio, granito svedese, fino ad oggi con il tema della casa, in marmo greco, rosso persiano, granito brasiliano.

È proprio sull’attenzione all’utilizzo di materiali diversi quali il marmo statuario, il nero Marquinia, il nero del Belgio, l’Azul Bajia, il marmo greco, il travertino di Persia, e sul passaggio dalle tematiche legate alla maternità, al paesaggio-casa o all'autoritratto che si incentra il viaggio-curatoriale di Filippo Rolla negli spazi di tempo scultoreo di Graziano Pompili.

Nell’esposizione "Ascoltare il tempo" Filippo Rolla ha voluto mostrare sculture in marmo statuario di piccole e medie dimensioni, come "Incontro" (1976), "Concetto materno" (1975), "Fiore assopito" (1976), raccontano l’amore come desiderio di procreazione, il calore e la dolcezza della maternità, la protezione di un terreno fertile dove far crescere la vita. Così come le opere "Paesaggio urbano" del 1989 in marmo bianco di Carrara o "Terrae Motus" del 1990 in marmo nero di Carrara, spostano la ricerca dell’artista sulla natura e sulla condizione umana, con le sue luci ed ombre. In "Autoritratto con ombra" del 1998 si riconosce l’artista quando parla a se stesso e al mondo intero attraverso il simbolo della propria ombra, un’ombra raffigurata dallo scorrere del tempo, una sorta di teatro della coscienza che chiunque può vedere ed ascoltare. Questo teatro diventa l’essenza dell’abitare dell’uomo in "Luogo" (2004, granito nero Zimbabwe) e "Poeticamente abita l’uomo" in marmo statuario del 2010. Una dimensione a cui arriva attraverso un sentiero, "Der feldweg" (2007, granito nero Zimbabwe), e nella quale si trova ed esiste in relazione allo spazio, al riconoscimento dell’altro e a quella familiarità delle cose che permettono a ciascuno di noi di sentirsi a casa e radicato nel proprio mondo, come dimostra la reinterpretazione del soggetto "ORT" nel corso degli ultimi anni in vari materiali, dal granito nero Zimbabwe allo statuario, al marmo nero del Belgio, al travertino rosso di Persia.

In mostra oltre ad una ventina di sculture, anche disegni su carta con bitume e smalto, ed incisioni a tiratura limitata, che richiamano le tematiche sviluppate in forma plastica.

Esposizione realizzata con il patrocinio di Comune di Carrara e Club Unesco Massa Carrara.

Galleria Duomo Carrara, via Finelli, 22 /b – Carrara (MS)
Inaugurazione: sabato 24 ottobre, ore 18.00.
Orari di apertura al pubblico: venerdì, sabato, domenica ore 17.00-20.00 o su appuntamento.
Finissage: mercoledì 6 gennaio 2016.
Per informazioni: tel. 0585 71839.
info@galleriaduomo.it
www.galleriaduomo.it
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Dal 19 al 27 maggio 2017 la galleria Salvatore Serio ospita la mostra personale di Stefania Ciccarella.

Stefania Ciccarella è un'artista napoletana, la sua arte spazia dalla fotografia all'illustrazione e ora anche la pittura fa parte del suo mondo visionario.
Stefania Ciccarella, in arte "FIX", presenta il suo alter ego "FIXCRYSTAL".

Il suo "AVATAR" dipinto su tela ad acrilico con colori fluo che reagiscono a luci fredde come le lampade wood, vive in un mondo parallelo al reale, dove è possibile immaginare la sua identità in una visione cyber, un'identità proiettata nel virtuale nel quale il suo essere diventa libero di poter sprigionare la propria energia.
Le costrizioni, i legami, le bende, gli artigli fanno parte dell'immaginario di Fix, rappresentano per lei la costrizione dell'anima.
Il suo è un Avatar arrabbiato, seducente ma che è pronto a difendersi da qualsiasi tipo di attacco.
Le punte, gli artigli, il suo abbigliamento costrittivo la proteggono, nella sua seconda vita "una vita virtuale" Fix riesce così a controllare tutto e tutti senza essere mai scalfita.
Il suo Avatar ammalia, conquista, prendendosi solo piaceri che nutrono il suo ego.

"AVATAR"
La parola Avatar ha le sue radici nella religione induista, e sta ad indicare l'assunzione di un corpo fisico da parte della divinità. Nello specifico, la parola in questione deriva dal sanscrito "perfezionato" e significa letteralmente "disceso": il Dio, facendo la sua discesa sulla Terra, si manifesta incarnandosi in un corpo materiale.

"FIXCRYSTAL" invece vive una realtà virtuale, dove la quasi totalità di questi ambienti virtuali, rimangono prevalentemente esperienze visive e sonore, che danno al creatore totale libertà di espressione delle proprie fantasie, senza quei limiti che purtroppo il mondo reale impone.
Stefania Ciccarella


Ritorno alle origini "Fixcrystal" – Mostra personale di Stefania Ciccarella
Dal 19 al 27 maggio 2017
Vernissage venerdì 19 maggio, ore 18:00
Galleria d’Arte Salvatore Serio
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Orari galleria: dal lunedì al sabato 10.30-13.00/16.30
Luminous phenomena: una nuova collana NFC Edizioni dedicata alla fotografia internazionale
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NFC Edizioni di Rimini festeggia i dieci anni di attività con il lancio di una nuova collana dedicata alla fotografia internazionale: “Luminous phenomena”. Libri monografici che indagano il rapporto tra essere umano e corpo, tra corpo e spazio circostante, attraverso lo sguardo di fotografi affermati e giovani promesse. Non dei cataloghi d’arte, bensì dei racconti d’arte, nei quali ogni autore si è espresso in totale libertà, selezionando personalmente le immagini e coinvolgendo un curatore in linea con la propria ricerca.
Ispirata a “The Pencil of Nature” di William Henry Fox Talbot (il primo libro illustrato da fotografie che sia mai stato commercializzato), la collana si compone di volumi di piccolo formato, prodotti in basse tirature con materiali e lavorazioni di pregio.
A cadenza bimestrale verrà pubblicato un libro che racchiuderà una grande storia: verranno raccontati i corpi, le persone, le luci e l’oscurità. Ogni pubblicazione sarà tradotta in tre lingue – italiano, francese, inglese – per consentirne un’ampia distribuzione. Ne saranno disponibili due versioni: Light e Deluxe, la prima in tiratura di 200 copie numerate, la seconda in tiratura di 100 copie firmate e numerate con una fotografia in edizione limitata.
«Ogni giorno – spiegano Amedeo Bartolini, direttore editoriale e fondatore di Agenzia NFC e NFC Edizioni, e Guya Bacciocchi, direttrice della collana – veniamo bombardati da immagini, ogni giorno vediamo più immagini noi di quante ne vedevano i nostri antenati in una vita intera… Si stima che ogni giorno ci vengano sottoposte, tra media e social, più di 400.000 immagini artificiali, cioè prodotte dall’uomo. Viviamo in un mondo frenetico, fatto di attimi, dove tutto può cambiare e mutare in pochi secondi. In questo mondo così fugace, vorremmo che le persone si fermassero e riscoprissero il piacere di sfogliare un libro. Da qui l’idea dei “Luminous Phenomena”… perché di cosa son fatte le immagini se non di fenomeni luminosi? Con questa collana vogliamo raccontare storie, vogliamo celebrare il rapporto viscerale tra corpo e ambiente circostante, tra essere umano e sessualità, per riscoprire una sensibilità ormai perduta verso il proprio essere. Vogliamo che una piccola parte delle immagini che ci vengono sottoposte ogni giorno siano immagini pure e belle, che ci facciano fermare a riflettere. La collana nasce a dieci anni dalla fondazione di Agenzia NFC (agenzia di comunicazione e casa editrice), e nasce in un periodo storico complicato dagli effetti del Covid-19. Nel 2010 abbiamo deciso di aprire Agenzia NFC proprio in conseguenza della grave crisi che tra il 2008 e il 2009 aveva messo in ginocchio il mondo. Allo stesso modo, decidiamo oggi di investire in cultura, portando a compimento un progetto che era nei nostri piani da anni, perché riteniamo che anche nella crisi e nell’insicurezza si possano intravvedere preziose opportunità per il futuro».
Il primo volume, uscito a settembre 2020 e subito esaurito nella versione Light, è dedicato a Lady Tarin, tra i nomi più seguiti della fotografia contemporanea italiana, capace di tradurre in immagine le infinite sfumature dell’erotismo. Il libro è corredato dai testi critici di Nathalie Leleu e Denis Curti.
«Se tu lettore/trice di questo libro fai parte di quella metà del genere umano confinata in Europa tra il marzo e il maggio del 2020 – scrive Nathalie Leleu – la sequenza di immagini predisposta da Tarin stimolerà tra i tuoi sensi quello più frustrato da questo periodo d’isolamento, e che tuttora resta limitato: il tatto. Tanto più il corpo si trova a essere ostacolato, quanto più l’immagine parla allo spirito come fosse una sorta di matrice che ne alimenta il desiderio e il piacere».
«La prima volta che ho avuto sotto gli occhi le stampe di Tarin, riprodotte su una fanzine – conclude Denis Curti – in modo quasi automatico ho pulito gli occhiali e ho lisciato la carta, come per stirare la pagina o, forse, per limitare il diaframma che mi separava da quei soggetti cosi? sorprendenti e immediati. Credo proprio che lo spaiamento che ho provato la prima volta abbia molto a che fare con la fascinazione di questo progetto e sono certo in quello stracciamento, in quella sensazione di non capire dove siamo, risieda la forza vera di queste immagini».
Nata a Rimini, Tarin si laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna per poi trasferirsi a Milano, dove oggi vive e lavora. Inizia a fotografare per il mondo della moda mentre, dal 2008, intraprende un itinerario artistico che la conduce a realizzare opere fotografiche dedicate al mondo femminile, esaltandone la più intima essenza. Da quel momento, fedele allo scatto in pellicola, prende avvio quella ricerca personale al cui centro si situa l’idea di identificazione tra artista e soggetto che la conduce a rivelare la componente sensuale e psicologica del nudo femminile. Le sue opere sono state esposte in istituzioni italiane e internazionali. Ha pubblicato per NFC Edizioni “Stanze Private”, 2016.