Evento: "Eutopia" mostra personale dell'artista Alessandro Chetta
13/05/2016 - 21/05/2016
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Inserzionista
Dettagli
Data di inserimento: 11/05/2016 - 18:32
Luogo: Napoli (NA) - Campania
Data di inizio: 13/05/2016
Data di fine 21/05/2016
Descrizione
“Eutopia”, mostra personale dell'artista Alessandro Chetta c/o Salvatore Serio galleria d’arte, Napoli.

“Una mappa cartacea, 140x50 cm, realizzata con la tecnica del collage in cui si assemblano, ritaglio dopo ritaglio da circa 300 cartine geografiche, personali luoghi dell’anima o, comunque, location e monumenti di grande suggestione. Il tutto per ottenere la mappa di Eutopia (èu, buono, topòs luogo, che gioca in plateale assonanza con Utopia, il luogo che non c’è).”
Lavorando con la tecnica del collage, Alessandro Chetta crea per la sua personale alla galleria Serio una serie di mappe dedicate ad uno luogo ideale: “Eutopia”. Due opere principali divengono il fulcro di questo progetto ponendosi come “genitrici” di ulteriori creazioni che, utilizzando degli ingrandimenti in proporzione, ne mostrano i dettagli più significativi. Una versione di Eutopia appare suddivisa in zone-strisce corrispondenti a nove settori cromatici. Infatti se n’è dedotta una proiezione “alla Boetti”, una sorta di negativo a colori della mappa madre. L’artista immagina così un vasto litorale, preceduto da ampie zone interne, che affaccia su un oceano coronato da isole e atolli, di grandezza variabili a seconda non delle reali dimensioni ma del canone di desiderio. Ne deriva lo spaccato di una città composta da più segmenti di città (anche dell’antichità), e poi montagne, fiumi, ferrovie, aeroporti, spiagge, ghiacciai. La punta di un continente ideale dove il ponte di Brooklyn arriva a Gaza partendo dal lido di Venezia, la Torre Eiffel guarda il mare, e nel quale coesistono fianco a fianco il teatro di Dioniso dell’Atene di Pericle con la colossale rete metropolitana di Berlino, le Ramblas catalane con le meraviglie di Petra in Giordania, il centro de L’Avana e la Reggia di Capodimonte. Una mappa per perdersi più che per trovare al pari delle tante Città invisibili di Calvino.
La mostra è visitabile dal 13 al 21 maggio 2016.
Vernissage venerdì 13 maggio ore 18:30.
Orario galleria: lunedì - sabato 10:30 - 13:00/16:30 - 19:30.
Altri eventi dell'inserzionista
DIVISI/INVISI
13/01/2017 - 21/01/2017
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
DIVISI/INVISI
escursus storico sul ritratto d'autore
a cura di Fedela Procaccini
contributo critico di Luigi Fusco

Dal 13 al 21 gennaio 2017
Salvatore Serio galleria d’arte, via Obedan 8, Napoli.

Per ritratto si considera, in maniera universale, ogni tipo di rappresentazione di una persona nelle sue reali fattezze o sembianze. Uomini di ogni sorta, appartenenti a qualsiasi livello sociale, sin dai secoli più remoti, hanno ritenuto opportuno, in virtù di molteplici e personali motivazioni addotte, di lasciare una traccia di se stessi attraverso una riproduzione che noi oggi, per questioni di comodo, definiamo artistica.
Nel corso del tempo, la ritrattistica è divenuta un vero e proprio genere che non è mai tramontato, anche perché si è prestato notevolmente a qualsiasi tipo di tecnica: dalla pittura alla scultura e non ultima alla fotografia.
Per quanto il ritratto possa esser ritenuto una forma di rappresentazione che risponde, appieno, a pratiche meccaniche orientate verso la definizione imitativa della natura dell’uomo, essa ha di continuo risposto anche alla sensibilità dell’artista così come alla sua prassi squisitamente stilistica.
Queste due precipue motivazioni hanno poi consentito a qualsiasi ritrattista di effettuare ulteriori e singolari sviluppi da condurre anche nel campo dell’investigazione fisionomica e dell’indagine introspettiva, facendo emergere, in seguito, pure un modello di produzione innovativa innestata su altre matrici compositive od iconografiche.
La fortuna di questo tipo di pittura è da ritenersi sconfinata anche per quanto concerne la produzione d’età contemporanea, tanto che è riuscita a trovare spazio in qualsiasi elaborazione afferente ai più attuali e singolari linguaggi visivi.
Al riguardo, la mostra Divisi/Invisi è da considerarsi un interessante appuntamento con il genere suddetto, ma soprattutto con le dinamiche creative messe in campo dagli autori Ciraci, De Curtis e Spataro.

I visi di Antonio Ciraci hanno un’origine a dir poco antica e la loro definizione pittorica è da ricercare nei meandri di un passato tanto lontano e che non attende altro di esser riscoperto secondo formule e matrici espressionistiche contemporanee; a monte, è poi la notevole valenza cultuale dei soggetti, che affonda le proprie radici nei miti del territorio partenopeo.
Nei suoi dipinti è esibita un tipo di ritrattistica in cui si evidenziano non pochi topoi figurativi, la cui natura rimanda a segni tribali, riferibili, a loro volta, a grafismi cari a una non misconosciuta cultura subway degli anni Ottanta del secolo scorso. Nella loro complessità, le opere di Ciraci sono connaturate dall’elaborazione di una tecnica mista da cui emerge una forte matericità delle componenti cromatiche.

I ritratti di Salvatore De Curtis sono caratterizzati da una vena poetica di tipo espressionista. I suoi volti emergono attraverso brevi, ma intense, pennellate che, a loro volta, si avvalgono di una tavolozza connaturata dall’impiego di pochi colori. La resa dei suoi dipinti è, appunto, affidata all’espressione, alla manifestazione della dimensione onirica che trapela dai soggetti raffigurati; i suoi volti sono, inoltre, dotati di una forza introspettiva senza eguali che tende ad uscire liberamente, dal proprio quadro, con tutto il suo sgomento e con l’istintivo desiderio di celebrare un qualsiasi sentimento interiore, non sempre percepibile anche agli occhi del più acuto osservatore.

I volti dipinti da Sergio Spataro svelano una verità disarmante: quella di una natura umana che va oltre le apparenze. Nei suoi lavori è percepibile il principio teorico che è alla base della fisio-gnomica dalla fisionomia della realtà. Sergio conduce la propria ricerca pittorica partendo dalla pratica dicotomica dell’osservazione/deduzione della natura circostante, intesa in tutta la sua totalità. Non è esente in tutto il suo operato una gioiosa proiezione barocca, tendente alla manifestazione della meraviglia più pura, quella che sortisce attraverso l’inaspettata sorpresa, la cui magia riporta ai ricordi sbiaditi di una gioventù già trascorsa.
Luigi Fusco


Breve nota aggiuntiva
L’escursus sul ritratto, oggetto della presente mostra, vede la presenza anche di due ritratti eseguiti, intorno alla metà del secolo scorso, da due affermati autori di scuola napoletana, Enrico Cajati e Luigi Crisconio, le cui opere sono state gentilmente rese dispobili dal collezionista Amedeo Clarizia.
Enrico Cajati nasce a Napoli nel 1927 e scompare nel 2002.
Luigi Crisconio nasce a Napoli nel 1893, muore a Portici (NA) nel 1946.


Vernissage venerdì 13 gennaio 2017, ore 18:00
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10:30/13:00 – 16:30/19:30
"Centrino" mostra personale di Barbara Karwowska c/o Salvatore Serio galleria d'arte
21/10/2016 - 02/11/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
CENTRINO DI BARBARA KARWOWSKA
Dal 21 ottobre al 2 novembre Barbara Karwowska presenta alla galleria d’arte Salvatore Serio la sua nuova personale di pittura dal titolo "Centrino".
Vernissage: venerdì 21 ottobre 2016, ore 18:00

La denominazione di questo progetto deriva da un motivo decorativo caro all’artista, proprio quello del Centrino, che compare in molte delle sue opere, divenendo aureola o corona dei personaggi raffigurati, e predomina in questa personale. Come il tessuto ricamato così il centrino dipinto da Barbara assume una duplice funzione: decorativa e protettiva. Il primo lavoro nel quale comparve venne realizzato nel 1999. Si trattava de Il rosario, un dipinto di grandi dimensioni composto da ventisette tele e due pannelli, donato alla Villa Colombaia di Luchino Visconti ad Ischia e in seguito misteriosamente scomparso. Il centrino assume un significato simbolico, vuole proteggere il mondo interiore delle personalità ritratte dalla Karwowska.

Luigi Fusco chiarì lo stile pittorico e comunicativo dell’artista affermando: "La pittura di Barbara Karwowska rivela nelle sue forme, così come nei suoi contenuti, una connotazione altamente espressiva, non priva di una intensa introspezione psicologica. La stesura cromatica plasma le figure dipinte, le avvolge creandogli attorno uno spazio, seppur "indefinito", caldo e accogliente. L'intimità dei pensieri viene mostrata senza vergogna”.

Le opere esposte vedranno altri due elementi ricorrenti: la corona e la girandola. La corona diviene il simbolo della potenza interiore, mentre la girandola, quello della fanciullezza e dell’innocenza, rappresentando anche un mezzo per affrontare con leggerezza le difficoltà della vita e per ritornare un po’ bambini. Evocatrice di leggerezza e movimento la girandola diviene ne Il Trionfo della pace anche il simbolo della serenità. L’artista utilizza colori caldi ed avvolgenti. Le tele sono essenzialmente tricromatiche, realizzate con l’utilizzo del marrone, del viola e del bianco. Il marrone, colore dell’artigianato e della natura, rappresenta la vitalità intesa come equilibrio tra corpo e mente; il viola aumenta il mistero e la magia delle sue opere; il bianco, invece, oltre a conferire luminosità, indica la purezza e la spiritualità del processo creativo.

In esposizione ci saranno tre dipinti di grande formato, alcuni ritratti e una composizione Sembrano finestre… costituita da 24 piccole tele. Sono volti, particolari fisionomici o decorativi per immaginare, per aprire una finestra in un altro mondo quello della poetica inconscia. Ornella della Libera riferendosi a quest’opera scrisse: " Sembrano finestre, volti affacciati alle finestre del mondo (anche quello virtuale), che guardano, smarriti, sorpresi, intimiditi, insicuri, con rispetto, con timidezza, con educazione l'altro, il diverso, la situazione che sta accadendo, scrutano, scorgono, sbirciano, quasi come se volessero guardare senza essere visti, come se volessero essere fantasmi, invisibili al mondo che invece vuole essere visto, essere protagonista, al centro dell'attenzione. Loro no. Non sono morbosi voyeurs della vita degli altri: i loro visi sono incompleti, non hanno e non mostrano la loro identità completa, non vogliono essere riconosciuti ed essere riconoscibili. Sono frammenti di vita, frammenti d'identità incomplete, sono pezzi di mosaico di vita, pezzi di puzzle che solo l'Amore può definire, completare".

Galleria d’Arte Salvatore Serio
Via Oberdan 8, Napoli
Orari d’apertura: dal lunedì al sabato 10:30-13:00/16:30-19:30
Ingresso libero
tel:0815523193
www.galleriaserio.it
https://www.facebook.com/events/1786263181641491/
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Elisa Bertaglia, Out of the blue
15/12/2016 - 29/01/2017
Napoli (NA) - Campania
Inserito da CSArt Serri
L’immaginario onirico e fiabesco di Elisa Bertaglia in mostra, dal 15 dicembre 2016 al 29 gennaio 2017, presso Officine dell’Immagine di Milano (Via Atto Vannucci, 13). Curata da Matteo Galbiati, l’esposizione sarà inaugurata giovedì 15 dicembre alle ore 19.00.
Vincitrice del Premio Speciale Officine dell’Immagine ad Arteam Cup 2015, l’artista presenta in galleria una trentina di opere inedite, realizzate nel 2016 in America, durante la residenza d’artista promossa dalla ESKFF (Eileen S. Kaminsky Family Foundation) presso il MANA Contemporary di Jersey City.
Il titolo della mostra – “Out of the blue” – è tratto dall’omonima serie, esposta per la prima volta al pubblico. Un’espressione, parafrasabile in “Un fulmine a ciel sereno”, che Elisa Bertaglia ha rintracciato in un libro di Patricia Highsmith, letto durante il soggiorno americano. Da un lato il rimando alla letteratura, che da sempre accompagna il percorso dell’artista, dall’altro il colore blu, predominante nella sua nuova produzione.
Il progetto si articolerà in due sezioni: a piano terra, una selezione di opere pittoriche di medie e grandi dimensioni; al piano sottostante, lavori di piccolo formato progressivamente sostituiti da una pittura parietale site-specific che trasformerà il sotterraneo in un larario, luogo sacro, intimo e raccolto, dedicato alle divinità familiari. In questo contesto, saranno installate anche due opere tridimensionali, legate al vissuto dell’artista.
Un linguaggio lirico, evanescente ed altamente simbolico, quello di Elisa Bertaglia, che attraverso un vocabolario mitologico maturato negli anni propone una riflessione sul tema del doppio e della metamorfosi, alla ricerca di un’identità personale e collettiva.
Protagonisti delle sue opere, tutte realizzate a tecnica mista e collage su carta, tavola e faesite, sono bambine in età preadolescenziale ed animali, immersi in un paesaggio straniante, dove le regole prospettiche e compositive lasciano campo all’immaginazione.
«I personaggi di queste narrazioni – spiega Elisa Bertaglia – stanno tra loro in relazioni atipiche, inconsuete, portatrici di molteplici valenze simboliche: piccole bimbe-tuffatrici, attorcigliate da serpi, irte su rocce o avviluppate da edere e piante carnivore, alludono al difficile passaggio dall’infanzia all’età adulta. Qui tutto è in metamorfosi; l’identità, e non solo il corpo, è in trasformazione e rinascita. Cani e lupi, corvi e aironi sono i garanti di quello stesso passaggio di crescita, protettori di un sottile squarcio di intimità».
Come sottolinea Matteo Galbiati, le opere della serie “Out of the blue” si differenziano dalla precedente produzione sia per la scelta cromatica che per l’impaginato: se i colori sono più intensi e nitidi, meno legati alla tradizione pittorica italiana, la composizione è più libera, svincolata da elementi paesaggistici, mentre il segno viene utilizzato in maniera pittorica, in dialogo con le campiture e gli inserti a colla875ge.
Apparentemente semplice e piacevole allo sguardo, la pittura di Elisa Bertaglia nasconde significati profondi e particolari spiazzanti: elementi duri, a tratti violenti, che spingono la narrazione oltre il piano dell’immaginazione, riportandola alla società contemporanea.
La personale sarà visitabile da martedì a venerdì con orario 15.00-19.00, sabato 11.00-19.00, altri orari, lunedì e festivi su appuntamento. Ingresso libero. Catalogo Vanilla Edizioni con testo di Matteo Galbiati. I visitatori potranno incontrare l’artista e seguire la realizzazione della pittura parietale site-specific il mercoledì ore 17.00-19.00 e il sabato ore 15.00-19.00. Per informazioni: tel. +39 02 91638, info@officinedellimmagine.it, www.officinedellimmagine.it.
Elisa Bertaglia nasce a Rovigo nel 1983. Si iscrive nel 2002 all’Accademia di Belle Arti di Venezia, presso l’Atelier di Pittura del professor Carlo Di Raco, conseguendo la Laurea di I livello nel 2006 e la Laurea di II livello in Pittura nel 2009. Dal 2008 inizia una ricca attività espositiva, instaurando diverse collaborazioni con critici, curatori e giornalisti. Tra le mostre principali: “Lo stato dell’arte” (54. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Padiglione Accademie, Tese di San Cristoforo - Arsenale, Venezia, 2011), “Dolomiti contemporanee” (Sospirolo, 2011; Taibon Agordino, 2012; Casso, 2013; Borca di Cadore, 2014), “Elisa Bertaglia” (MZ Gallery, Augsburg, 2014), “Bindwood” (Banca Sistema, Milano, 2015), “Arteam Cup” (Officina delle Zattere, Venezia, 2015; Palazzo del Monferrato, Alessandria, 2016). Nell’ambito di Arteam Cup 2016 si è aggiudicata il Premio Speciale Residenza Officine Saffi Milano. Vive e lavora a Rovigo.
ITALIAN VANITY ART EXHIBITION
04/11/2021 - 10/11/2021
Caserta (CE) - Campania
Inserito da Gina Affinito
Lieta di presentare la quarta edizione della mostra


ITALIAN VANITY ART EXHIBITION


Sono ormai sette anni che ho abbracciato l’idea e questo progetto artistico inter- nazionale: un ponte tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti, con l’intento di proseguire l’operato nella valorizzazione dell’arte visiva italiana all’estero, della promozione di artisti italiani nell’Emirato di Dubai, tra i sette quello più “aperto” al confronto con la Cultura Occidentale, e con l’intento di favorire l’approccio consapevole alla fre- quentazione di spazi espositivi in questa città,
ancora in fortissima espansione e cambiamento.?Dopo diverse sperimentazioni, e diverse esperienze in questo Paese, è nato Italian Vanity Art Exhibition, giunto alla sue quarta edizione.?La nuova edizione di Italian Vanity Art Exhibition porta avanti il percorso, già iniziato nel 2014, di dialogo e valorizzazione dell’arte contemporanea, di apprezza- mento degli artisti italiani, oltre il territorio nazionale, al fine di renderlo sempre più forte, efficace, inclusivo e in linea con gli standard internazionali.?In un luogo, il Golfo Arabo, che guarda al futuro più di ogni altro Paese al mondo.
Una mostra di arti visive che include pittura, scultura, fotografia, ed installazione, 11 autori del panorama artistico contemporaneo, presso le sale de International Studio of Art and Galleries Dubai, un moderno spazio d’arte, situato in una posizione strategica e privilegiata, all’interno del Safa Park Complex, che ospita un programma di eventi e di attività partecipative per molte comunità multi-nazionali dell’Emirato.
Dal 4 al 10 novembre 2021.
(Gina Affinito)

L’inaugurazione è prevista per il 4 novembre ore 8.00 pm

Orario di visita
10am to 9pm Wednesday to Monday and open until 8.00pm on Tuesdays.

Venue: Shop 1, Building A5, Safa Park Complex - Al Safa 1 - Dubai 
+971 58 551 4836





In esposizione:

PAOLA BIANCHI
DANIELA CIACCI
GIUSEPPE DEL PRETE
ELVO
SHAKAR GALAJIAN
GIULIA LAURITANO
LUSIGNANI GABRIELLA
ELEONORA PARENTI
LUCIA SERRA
SIMONA SNIDER
SOPHIA ZACCARON



Special Guest Artista Daniele Dell’Angelo Custode
Con le tre sculture: “Stone, Duo e Sublimation”

Esponente del transmanierismo contemporaneo, Dell'Angelo Custode ha realizzato diverse opere che sono tuttora esposte in vari luoghi prestigiosi d'Italia.
Con una fiamma ossidrica e un martello, Dell'Angelo Custode plasma ferro e metalli, trasformandoli in opere d'arte: per farlo gioca con la materia attraverso tagli, bruciature, graffi, abrasioni, inserimenti di colori e ossidi. Tutto questo per portare alla luce la forza comunicativa che si muove dentro e sotto la superficie dei metalli.


Catalogo: https://www.sfogliami.it/fl/238333/b9791j6vkjnx6j36tz117ffcnheqr3u#page/1

On Fb: https://www.facebook.com/events/4020792624696204






Gina Affinito, art curator project

mob. +39 327 346 3882 - gina.affinito@gmail.com
www.ginaaffinito.com