Evento: DIVISI/INVISI
13/01/2017 - 21/01/2017
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Dettagli
Data di inserimento: 04/01/2017 - 21:49
Luogo: Napoli (NA) - Campania
Data di inizio: 13/01/2017
Data di fine 21/01/2017
Descrizione
DIVISI/INVISI
escursus storico sul ritratto d'autore
a cura di Fedela Procaccini
contributo critico di Luigi Fusco

Dal 13 al 21 gennaio 2017
Salvatore Serio galleria d’arte, via Obedan 8, Napoli.

Per ritratto si considera, in maniera universale, ogni tipo di rappresentazione di una persona nelle sue reali fattezze o sembianze. Uomini di ogni sorta, appartenenti a qualsiasi livello sociale, sin dai secoli più remoti, hanno ritenuto opportuno, in virtù di molteplici e personali motivazioni addotte, di lasciare una traccia di se stessi attraverso una riproduzione che noi oggi, per questioni di comodo, definiamo artistica.
Nel corso del tempo, la ritrattistica è divenuta un vero e proprio genere che non è mai tramontato, anche perché si è prestato notevolmente a qualsiasi tipo di tecnica: dalla pittura alla scultura e non ultima alla fotografia.
Per quanto il ritratto possa esser ritenuto una forma di rappresentazione che risponde, appieno, a pratiche meccaniche orientate verso la definizione imitativa della natura dell’uomo, essa ha di continuo risposto anche alla sensibilità dell’artista così come alla sua prassi squisitamente stilistica.
Queste due precipue motivazioni hanno poi consentito a qualsiasi ritrattista di effettuare ulteriori e singolari sviluppi da condurre anche nel campo dell’investigazione fisionomica e dell’indagine introspettiva, facendo emergere, in seguito, pure un modello di produzione innovativa innestata su altre matrici compositive od iconografiche.
La fortuna di questo tipo di pittura è da ritenersi sconfinata anche per quanto concerne la produzione d’età contemporanea, tanto che è riuscita a trovare spazio in qualsiasi elaborazione afferente ai più attuali e singolari linguaggi visivi.
Al riguardo, la mostra Divisi/Invisi è da considerarsi un interessante appuntamento con il genere suddetto, ma soprattutto con le dinamiche creative messe in campo dagli autori Ciraci, De Curtis e Spataro.

I visi di Antonio Ciraci hanno un’origine a dir poco antica e la loro definizione pittorica è da ricercare nei meandri di un passato tanto lontano e che non attende altro di esser riscoperto secondo formule e matrici espressionistiche contemporanee; a monte, è poi la notevole valenza cultuale dei soggetti, che affonda le proprie radici nei miti del territorio partenopeo.
Nei suoi dipinti è esibita un tipo di ritrattistica in cui si evidenziano non pochi topoi figurativi, la cui natura rimanda a segni tribali, riferibili, a loro volta, a grafismi cari a una non misconosciuta cultura subway degli anni Ottanta del secolo scorso. Nella loro complessità, le opere di Ciraci sono connaturate dall’elaborazione di una tecnica mista da cui emerge una forte matericità delle componenti cromatiche.

I ritratti di Salvatore De Curtis sono caratterizzati da una vena poetica di tipo espressionista. I suoi volti emergono attraverso brevi, ma intense, pennellate che, a loro volta, si avvalgono di una tavolozza connaturata dall’impiego di pochi colori. La resa dei suoi dipinti è, appunto, affidata all’espressione, alla manifestazione della dimensione onirica che trapela dai soggetti raffigurati; i suoi volti sono, inoltre, dotati di una forza introspettiva senza eguali che tende ad uscire liberamente, dal proprio quadro, con tutto il suo sgomento e con l’istintivo desiderio di celebrare un qualsiasi sentimento interiore, non sempre percepibile anche agli occhi del più acuto osservatore.

I volti dipinti da Sergio Spataro svelano una verità disarmante: quella di una natura umana che va oltre le apparenze. Nei suoi lavori è percepibile il principio teorico che è alla base della fisio-gnomica dalla fisionomia della realtà. Sergio conduce la propria ricerca pittorica partendo dalla pratica dicotomica dell’osservazione/deduzione della natura circostante, intesa in tutta la sua totalità. Non è esente in tutto il suo operato una gioiosa proiezione barocca, tendente alla manifestazione della meraviglia più pura, quella che sortisce attraverso l’inaspettata sorpresa, la cui magia riporta ai ricordi sbiaditi di una gioventù già trascorsa.
Luigi Fusco


Breve nota aggiuntiva
L’escursus sul ritratto, oggetto della presente mostra, vede la presenza anche di due ritratti eseguiti, intorno alla metà del secolo scorso, da due affermati autori di scuola napoletana, Enrico Cajati e Luigi Crisconio, le cui opere sono state gentilmente rese dispobili dal collezionista Amedeo Clarizia.
Enrico Cajati nasce a Napoli nel 1927 e scompare nel 2002.
Luigi Crisconio nasce a Napoli nel 1893, muore a Portici (NA) nel 1946.


Vernissage venerdì 13 gennaio 2017, ore 18:00
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10:30/13:00 – 16:30/19:30
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Tables
23/09/2016 - 02/10/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
Tables di Tonia Erbino
a cura di Claudia Del Giudice

Dal 23 settembre al 2 ottobre 2016 la galleria d’arte Salvatore Serio ospiterà TABLES di TONIA ERBINO, una mostra curata da Claudia Del Giudice.

Nata a New York nel 1974, Tonia Erbino compie a Napoli gli studi artistici, prima al Liceo Artistico e successivamente all’Accademia di Belle Arti. Ha da sempre affiancato la ricerca artistica, interessandosi anche di allestimenti scenografici, e l’impegno nelle partecipazioni espositive, all’amore per lo studio, passione questa che nel 2007 le ha permesso di insegnare Arte ed Immagine nella scuola secondaria di secondo grado. Fin da giovanissima partecipa ad esposizioni collettive, si ricordano la mostra di pittura e scultura Omaggio a Mirò promossa dall’ Instituto francais de Naples, nel 1991, e Arte Femminile plurale, patrocinata dal comune di Scafati. Nel 2012 un suo dipinto è selezionato per Human Rights e nello stesso anno risulta prima classificata al M.I.A. ST’ART OVER ART di Napoli.
Nella personale Tables, Tonia Erbino, come chiaramente evidenziato dalla curatrice Claudia Del Giudice, sceglie un linguaggio pittorico e stilistico che si caratterizza per “la mancanza di convivialità ed una preponderante incomunicabilità, sottolineata dalla posizione e dall'espressione digiuna di gioia assunte dai commensali, sospesi e fermati nell'attimo postprandiale”. Una lettura intima dell’arte è quella che vuole trasmettere l’artista, poichè rifuggendo “dagli stereotipi e dai cliché dell'arte, trae ispirazione dalle sue inquietudini interiori, sviscerando la materia pittorica, per rappresentare e superare le paure primordiali, attraverso trasporti surreali e il prevalente ricorso alla tecnica mista di oli e smalti sulle tele”.
Fedela Procaccini


Dal 23 settembre al 2 ottobre 2016
Vernissage 23 settembre ore 18:00
Salvatore Serio Galleria d’Arte, Napoli
Via Oberdan n. 8 – 80134
info:
www.galleriaserio.it
Terbino@libero.it
claudiadelgiudiceart@gmail.com
info@galleriaserio.it
DIVISI/INVISI
13/01/2017 - 21/01/2017
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
DIVISI/INVISI
escursus storico sul ritratto d'autore
a cura di Fedela Procaccini
contributo critico di Luigi Fusco

Dal 13 al 21 gennaio 2017
Salvatore Serio galleria d’arte, via Obedan 8, Napoli.

Per ritratto si considera, in maniera universale, ogni tipo di rappresentazione di una persona nelle sue reali fattezze o sembianze. Uomini di ogni sorta, appartenenti a qualsiasi livello sociale, sin dai secoli più remoti, hanno ritenuto opportuno, in virtù di molteplici e personali motivazioni addotte, di lasciare una traccia di se stessi attraverso una riproduzione che noi oggi, per questioni di comodo, definiamo artistica.
Nel corso del tempo, la ritrattistica è divenuta un vero e proprio genere che non è mai tramontato, anche perché si è prestato notevolmente a qualsiasi tipo di tecnica: dalla pittura alla scultura e non ultima alla fotografia.
Per quanto il ritratto possa esser ritenuto una forma di rappresentazione che risponde, appieno, a pratiche meccaniche orientate verso la definizione imitativa della natura dell’uomo, essa ha di continuo risposto anche alla sensibilità dell’artista così come alla sua prassi squisitamente stilistica.
Queste due precipue motivazioni hanno poi consentito a qualsiasi ritrattista di effettuare ulteriori e singolari sviluppi da condurre anche nel campo dell’investigazione fisionomica e dell’indagine introspettiva, facendo emergere, in seguito, pure un modello di produzione innovativa innestata su altre matrici compositive od iconografiche.
La fortuna di questo tipo di pittura è da ritenersi sconfinata anche per quanto concerne la produzione d’età contemporanea, tanto che è riuscita a trovare spazio in qualsiasi elaborazione afferente ai più attuali e singolari linguaggi visivi.
Al riguardo, la mostra Divisi/Invisi è da considerarsi un interessante appuntamento con il genere suddetto, ma soprattutto con le dinamiche creative messe in campo dagli autori Ciraci, De Curtis e Spataro.

I visi di Antonio Ciraci hanno un’origine a dir poco antica e la loro definizione pittorica è da ricercare nei meandri di un passato tanto lontano e che non attende altro di esser riscoperto secondo formule e matrici espressionistiche contemporanee; a monte, è poi la notevole valenza cultuale dei soggetti, che affonda le proprie radici nei miti del territorio partenopeo.
Nei suoi dipinti è esibita un tipo di ritrattistica in cui si evidenziano non pochi topoi figurativi, la cui natura rimanda a segni tribali, riferibili, a loro volta, a grafismi cari a una non misconosciuta cultura subway degli anni Ottanta del secolo scorso. Nella loro complessità, le opere di Ciraci sono connaturate dall’elaborazione di una tecnica mista da cui emerge una forte matericità delle componenti cromatiche.

I ritratti di Salvatore De Curtis sono caratterizzati da una vena poetica di tipo espressionista. I suoi volti emergono attraverso brevi, ma intense, pennellate che, a loro volta, si avvalgono di una tavolozza connaturata dall’impiego di pochi colori. La resa dei suoi dipinti è, appunto, affidata all’espressione, alla manifestazione della dimensione onirica che trapela dai soggetti raffigurati; i suoi volti sono, inoltre, dotati di una forza introspettiva senza eguali che tende ad uscire liberamente, dal proprio quadro, con tutto il suo sgomento e con l’istintivo desiderio di celebrare un qualsiasi sentimento interiore, non sempre percepibile anche agli occhi del più acuto osservatore.

I volti dipinti da Sergio Spataro svelano una verità disarmante: quella di una natura umana che va oltre le apparenze. Nei suoi lavori è percepibile il principio teorico che è alla base della fisio-gnomica dalla fisionomia della realtà. Sergio conduce la propria ricerca pittorica partendo dalla pratica dicotomica dell’osservazione/deduzione della natura circostante, intesa in tutta la sua totalità. Non è esente in tutto il suo operato una gioiosa proiezione barocca, tendente alla manifestazione della meraviglia più pura, quella che sortisce attraverso l’inaspettata sorpresa, la cui magia riporta ai ricordi sbiaditi di una gioventù già trascorsa.
Luigi Fusco


Breve nota aggiuntiva
L’escursus sul ritratto, oggetto della presente mostra, vede la presenza anche di due ritratti eseguiti, intorno alla metà del secolo scorso, da due affermati autori di scuola napoletana, Enrico Cajati e Luigi Crisconio, le cui opere sono state gentilmente rese dispobili dal collezionista Amedeo Clarizia.
Enrico Cajati nasce a Napoli nel 1927 e scompare nel 2002.
Luigi Crisconio nasce a Napoli nel 1893, muore a Portici (NA) nel 1946.


Vernissage venerdì 13 gennaio 2017, ore 18:00
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10:30/13:00 – 16:30/19:30
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L’esposizione è aperta al pubblico dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 – Ingresso libero.