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Evento: Memorie erranti
03/09/2016 - 30/10/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 29/08/2016 - 14:25 |
Luogo: | Carrara (MS) - Toscana |
Data di inizio: | 03/09/2016 |
Data di fine | 30/10/2016 |
Descrizione
Sabato 3 settembre alle ore 19.00 inaugura presso la Galleria Duomo in Via Finelli 22/b a Carrara (MS) la mostra personale di Stefano Grattarola dal titolo Memorie Erranti a cura di Filippo Rolla e visibile fino al 30 ottobre.
Stefano Grattarola, genovese nato nel ’69 incontro il curatore della mostra casualmente a Carrara, tramite amici comuni. Filippo Rolla va a Genova per conoscere i suoi ultimi lavori e per visitare l’atelier che definisce “il grande scrigno di un processo creativo immerso in un fazzoletto di verde nel centro città” e da qui nasce la mostra Memorie Erranti.
Il godersi il momento e lo scorrere del tempo, una serenità che fa percepire uno stato d’animo flessibile e consapevole, queste le caratteristiche che si riscontrano nelle forme delle sue sculture e nei colori dei quadri di Grattarola.
Sette sculture in mostra fanno parte del tema spazio determinato e possono esser viste o intese come una storia di speranze, di attesa e di paure, di sogni e di smarrimenti, come un cammino autobiografico di forti emozioni e delicati sentimenti.
La sua scultura si presenta come emblema di un vissuto e si trasforma in una relazione tra l’effimero, forti emozioni ma di breve durata, e l’eterno, una rappresentazione di uno stato d’animo interiore che persiste nel tempo.
A rafforzare il desiderio di descrivere lo scandire del tempo e la persistenza della memoria vi è il ciclo degli Studi che meglio rappresentano quest’unità di spazio determinato come stratificazione del vissuto che diventa ricordo. Mentre nella serie dei notturni, dipinti a tecnica mista, si libera del tecnicismo accademico, vissuto come limitazione per l’opera, e l’inconscio predomina sul foglio bianco che poco alla volta il colore dà forma e senso. Nella tematica dei notturni l’esperienza interiore assume il colore nero oppure verde come principio costituente dell’opera rendendo lo sguardo accorto dello spettatore più profondo e al contempo dona alla sua visione la possibilità di aprirsi e ritrovarsi sull’infinito presente.
Per Grattarola l’arte è la stessa realtà, così i quadri della serie le ore senza contorno possono trasformarsi in un tempo che porta con sé un continuo fluire non scomponibile in singoli istanti diventando così esperienze vissute che convivono tra loro senza succedersi l’un l’altra. Ci sono quadri, come Subway e Fedor memory, dove i titoli hanno contribuito a finire l’opera perché aggiungono quel dato rivelatore, determinante e necessario senza il quale non sarebbe arrivato il compimento dettato da quella circostanza.
Infine si arriva agli ultimi lavori pittorici che hanno come tematica quel sentirsi pellegrini del vuoto, quel modo di vivere lo spazio del pellegrino-viandante che va errando qua e là, fuori della propria patria, che forse viaggia per giungere a qualche meta oppure per cercar fortuna, o forse viaggia fuori nel mondo per arrivare a qualcosa dentro di sé. Tematica quanto più attuale ai giorni d’oggi.
Coordinate mostra
Titolo Memorie Erranti
Artista Stefano Grattarola
A cura di Filippo Rolla
Sede Galleria Duomo Carrara, Via Finelli, 22/b - Carrara (MS)
Date 3 settembre – 30 ottobre 2016
Inaugurazione sabato 3 settembre ore 19.00
Orari di apertura: ven. sab. dom. 17.00-20.00
Patrocini: Comune di Carrara e Club UNESCO Carrara dei marmi
Info tel. 0585-71839 - info@galleriaduomo.it
Stefano Grattarola, genovese nato nel ’69 incontro il curatore della mostra casualmente a Carrara, tramite amici comuni. Filippo Rolla va a Genova per conoscere i suoi ultimi lavori e per visitare l’atelier che definisce “il grande scrigno di un processo creativo immerso in un fazzoletto di verde nel centro città” e da qui nasce la mostra Memorie Erranti.
Il godersi il momento e lo scorrere del tempo, una serenità che fa percepire uno stato d’animo flessibile e consapevole, queste le caratteristiche che si riscontrano nelle forme delle sue sculture e nei colori dei quadri di Grattarola.
Sette sculture in mostra fanno parte del tema spazio determinato e possono esser viste o intese come una storia di speranze, di attesa e di paure, di sogni e di smarrimenti, come un cammino autobiografico di forti emozioni e delicati sentimenti.
La sua scultura si presenta come emblema di un vissuto e si trasforma in una relazione tra l’effimero, forti emozioni ma di breve durata, e l’eterno, una rappresentazione di uno stato d’animo interiore che persiste nel tempo.
A rafforzare il desiderio di descrivere lo scandire del tempo e la persistenza della memoria vi è il ciclo degli Studi che meglio rappresentano quest’unità di spazio determinato come stratificazione del vissuto che diventa ricordo. Mentre nella serie dei notturni, dipinti a tecnica mista, si libera del tecnicismo accademico, vissuto come limitazione per l’opera, e l’inconscio predomina sul foglio bianco che poco alla volta il colore dà forma e senso. Nella tematica dei notturni l’esperienza interiore assume il colore nero oppure verde come principio costituente dell’opera rendendo lo sguardo accorto dello spettatore più profondo e al contempo dona alla sua visione la possibilità di aprirsi e ritrovarsi sull’infinito presente.
Per Grattarola l’arte è la stessa realtà, così i quadri della serie le ore senza contorno possono trasformarsi in un tempo che porta con sé un continuo fluire non scomponibile in singoli istanti diventando così esperienze vissute che convivono tra loro senza succedersi l’un l’altra. Ci sono quadri, come Subway e Fedor memory, dove i titoli hanno contribuito a finire l’opera perché aggiungono quel dato rivelatore, determinante e necessario senza il quale non sarebbe arrivato il compimento dettato da quella circostanza.
Infine si arriva agli ultimi lavori pittorici che hanno come tematica quel sentirsi pellegrini del vuoto, quel modo di vivere lo spazio del pellegrino-viandante che va errando qua e là, fuori della propria patria, che forse viaggia per giungere a qualche meta oppure per cercar fortuna, o forse viaggia fuori nel mondo per arrivare a qualcosa dentro di sé. Tematica quanto più attuale ai giorni d’oggi.
Coordinate mostra
Titolo Memorie Erranti
Artista Stefano Grattarola
A cura di Filippo Rolla
Sede Galleria Duomo Carrara, Via Finelli, 22/b - Carrara (MS)
Date 3 settembre – 30 ottobre 2016
Inaugurazione sabato 3 settembre ore 19.00
Orari di apertura: ven. sab. dom. 17.00-20.00
Patrocini: Comune di Carrara e Club UNESCO Carrara dei marmi
Info tel. 0585-71839 - info@galleriaduomo.it
Altri eventi dell'inserzionista
Orto Contemporaneo
06/09/2014 - 09/11/2014
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
GALLERIA DUOMO
Via Finelli, 22 - 54033 Carrara (MS), Italy
Tel. 0585 71839
Email: info@galleriaduomo.it
Orto Contemporaneo
mostra personale di Francesca Bernardini
a cura di Filippo Rolla
La Galleria Duomo presenta la mostra personale di Francesca Bernardini dal titolo Orto Contemporaneo a cura di Filippo Rolla, che inaugurerà sabato 6 settembre alle ore 20.00 presso lo spazio espositivo di Via Finelli 22 nel centro storico di Carrara.
Così scrive sul catalogo della mostra il curatore Filippo Rolla: nelle sculture di Francesca Bernardini appare un mondo disegnato dal ricordo dell’esperienza, un mondo che vela e rivela uno stato d’animo prima vissuto e poi scolpito.
In mostra 20 sculture realizzate in statuario, nero belgio, granito, marmo bianco, marquinia che prendono forma sia da un viaggio intimo evocante gli anni dell’infanzia tra amore, natura e curiosità che da forme naturali che si riempiono di vita, di una vita che porta con sé un senso dell’esistenza tra passato e presente incline a seminare e raccogliere un seme da cui poter ripartire verso il fascino dell’ignoto. Qualche scultura nasce da memorie visive e sensoriali descrivendo momenti immersi e vissuti nelle profondità del mare ad occhi aperti per osservare e cogliere quelle meraviglie sottomarine. Altre ancora respirano il mondo dell’arte e portano con sé segni sostanziali ed affinità invisibili, come il valore dell’esistenza vissuto come profondo legame.
La maggior parte delle sculture in mostra sono colorate con smalto e questo perché il colore, per Francesca, diventa un elemento necessario e complementare affinché ogni singola scultura possa comunicare e vivere di vita propria. Inoltre parlano sempre del corpo a corpo con la materia, necessaria a trasportare emozioni, desideri, immagini ed evocano una forte relazione con la madre terra, intesa come ciclo della vita, che si esplica in varie forme di esistenze scolpite.
Così Francesca Bernardini vive e sente il mondo della scultura come un luogo di materia, forma e spirito dove non c’è niente da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere, simile ad un interiore orto contemporaneo, custodito con amore dentro di sé, all’interno del quale l’artista coltiva l’arte del vivere e scolpisce la vita delle forme.
La mostra sarà visibile sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 18.00 alle 23.00 e poi fino al 9 novembre durante l’orario invernale di apertura della Galleria (venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00), o su appuntamento.
SCHEDA TECNICA
Mostra: Orto Contemporaneo
Artista: Francesca Bernardini
Curatore: Filippo Rolla
Periodo espositivo: Sabato 6 settembre – Domenica 9 novembre 2014
Inaugurazione: Sabato 6 settembre, ore 20.00
Luogo: Galleria Duomo – via Finelli, 22 Carrara
Con il patrocinio di: Comune di Carrara e Club UNESCO - Carrara dei Marmi – della provincia di Massa Carrara
Orari: sabato 6 e domenica 7 settembre 18.00/23.00 fino al 9 novembre venerdì sabato e domenica 17.00/20.00 oppure su appuntamento contatto tel. 0585 / 71839
Ufficio stampa:
info@galleriaduomo.it
tel. 0585 / 71839
Informazioni:
www.galleriaduomo.it
Via Finelli, 22 - 54033 Carrara (MS), Italy
Tel. 0585 71839
Email: info@galleriaduomo.it
Orto Contemporaneo
mostra personale di Francesca Bernardini
a cura di Filippo Rolla
La Galleria Duomo presenta la mostra personale di Francesca Bernardini dal titolo Orto Contemporaneo a cura di Filippo Rolla, che inaugurerà sabato 6 settembre alle ore 20.00 presso lo spazio espositivo di Via Finelli 22 nel centro storico di Carrara.
Così scrive sul catalogo della mostra il curatore Filippo Rolla: nelle sculture di Francesca Bernardini appare un mondo disegnato dal ricordo dell’esperienza, un mondo che vela e rivela uno stato d’animo prima vissuto e poi scolpito.
In mostra 20 sculture realizzate in statuario, nero belgio, granito, marmo bianco, marquinia che prendono forma sia da un viaggio intimo evocante gli anni dell’infanzia tra amore, natura e curiosità che da forme naturali che si riempiono di vita, di una vita che porta con sé un senso dell’esistenza tra passato e presente incline a seminare e raccogliere un seme da cui poter ripartire verso il fascino dell’ignoto. Qualche scultura nasce da memorie visive e sensoriali descrivendo momenti immersi e vissuti nelle profondità del mare ad occhi aperti per osservare e cogliere quelle meraviglie sottomarine. Altre ancora respirano il mondo dell’arte e portano con sé segni sostanziali ed affinità invisibili, come il valore dell’esistenza vissuto come profondo legame.
La maggior parte delle sculture in mostra sono colorate con smalto e questo perché il colore, per Francesca, diventa un elemento necessario e complementare affinché ogni singola scultura possa comunicare e vivere di vita propria. Inoltre parlano sempre del corpo a corpo con la materia, necessaria a trasportare emozioni, desideri, immagini ed evocano una forte relazione con la madre terra, intesa come ciclo della vita, che si esplica in varie forme di esistenze scolpite.
Così Francesca Bernardini vive e sente il mondo della scultura come un luogo di materia, forma e spirito dove non c’è niente da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere, simile ad un interiore orto contemporaneo, custodito con amore dentro di sé, all’interno del quale l’artista coltiva l’arte del vivere e scolpisce la vita delle forme.
La mostra sarà visibile sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 18.00 alle 23.00 e poi fino al 9 novembre durante l’orario invernale di apertura della Galleria (venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00), o su appuntamento.
SCHEDA TECNICA
Mostra: Orto Contemporaneo
Artista: Francesca Bernardini
Curatore: Filippo Rolla
Periodo espositivo: Sabato 6 settembre – Domenica 9 novembre 2014
Inaugurazione: Sabato 6 settembre, ore 20.00
Luogo: Galleria Duomo – via Finelli, 22 Carrara
Con il patrocinio di: Comune di Carrara e Club UNESCO - Carrara dei Marmi – della provincia di Massa Carrara
Orari: sabato 6 e domenica 7 settembre 18.00/23.00 fino al 9 novembre venerdì sabato e domenica 17.00/20.00 oppure su appuntamento contatto tel. 0585 / 71839
Ufficio stampa:
info@galleriaduomo.it
tel. 0585 / 71839
Informazioni:
www.galleriaduomo.it
In un mondo in rete abbiamo bisogno di un materasso
09/09/2017 - 30/09/2017
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
Lo Studio Marmore + in collaborazione Convivere Festival di Carrara presenta il Reading & Mostra di Filippo Rolla dal titolo In un mondo in rete abbiamo bisogno di un materasso a cura di Laura Caleo.
Un Reading di parole scelte e precipitosamente cadute nella rete del pensiero ed una mostra di fogli di marmo.
Inaugurazione Sabato 9 settembre ore 18.30
Studio Marmore +
via Elisa, 2 – San Martino – Carrara
Info: Fabrizio Lorenzani 393 7318311
Un Reading di parole scelte e precipitosamente cadute nella rete del pensiero ed una mostra di fogli di marmo.
Inaugurazione Sabato 9 settembre ore 18.30
Studio Marmore +
via Elisa, 2 – San Martino – Carrara
Info: Fabrizio Lorenzani 393 7318311
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Carlo Vannini. Cupi fantasmi di una vita perduta
08/05/2015 - 27/11/2015
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da CSArt Serri
I “Cupi fantasmi di una vita perduta” di Carlo Vannini sono in mostra, dall’8 maggio al 27 novembre 2015 presso BFMR & Partners Dottori Commercialisti, studio professionale che dal 2010 sostiene “Fotografia Europea”, promuovendo anche esposizioni fotografiche presso la propria sede in Piazza Vallisneri 4 a Reggio Emilia.
Curata da Sandro Parmiggiani, la mostra presenta la nuova produzione del fotografo reggiano, dedicata ai villaggi, alle tonnare e ai complessi industriali abbandonati della Sardegna meridionale. Una cinquantina di fotografie di medie dimensioni, realizzate nel 2014 attraverso l’utilizzo di una tecnica personale. L’autore, infatti, procede alla de-saturazione dell’immagine, intervenendo successivamente solo su alcuni canali per ridare colore e modificare le tinte.
Affermato nel campo dell’immagine pubblicitaria e della riproduzione di opere d’arte, Vannini lavora da alcuni anni anche nell’ambito della fotografia artistica, con progetti legati alle sculture della Cattedrale di Reggio Emilia e alle collezioni dei Musei Civici.
Come scrive il curatore, «Vannini coglie – secondo le antiche leggi della fotografia – l’arresto del tempo: restano, sui muri, le tracce del passaggio dell’uomo, ma la sua presenza fisica si è ormai dissolta. Eppure questi cupi fantasmi di architetture e geometrie, questi ritmici squarci di porte e di finestre, queste luci che accecano e queste ombre impenetrabili, non chiedono l’oblio, non sollecitano l’intervento di una mano pietosa che, cancellandole, ponga fine al degrado e alla solitudine, ma suscitano il desiderio di una conservazione e di un ritorno alla vita, che, nella vegetazione rigogliosa che continua a crescere e s’insinua dentro di loro, si esprime con la forza di ciò che è perenne».
In occasione del vernissage su invito, previsto per venerdì 8 maggio a partire dalle ore 19.00, sarà presentata l’anteprima della mostra, visitabile da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00. Per informazioni: www.bfmr.it - info@bfmr.it - tel. 0522 455000.
Curata da Sandro Parmiggiani, la mostra presenta la nuova produzione del fotografo reggiano, dedicata ai villaggi, alle tonnare e ai complessi industriali abbandonati della Sardegna meridionale. Una cinquantina di fotografie di medie dimensioni, realizzate nel 2014 attraverso l’utilizzo di una tecnica personale. L’autore, infatti, procede alla de-saturazione dell’immagine, intervenendo successivamente solo su alcuni canali per ridare colore e modificare le tinte.
Affermato nel campo dell’immagine pubblicitaria e della riproduzione di opere d’arte, Vannini lavora da alcuni anni anche nell’ambito della fotografia artistica, con progetti legati alle sculture della Cattedrale di Reggio Emilia e alle collezioni dei Musei Civici.
Come scrive il curatore, «Vannini coglie – secondo le antiche leggi della fotografia – l’arresto del tempo: restano, sui muri, le tracce del passaggio dell’uomo, ma la sua presenza fisica si è ormai dissolta. Eppure questi cupi fantasmi di architetture e geometrie, questi ritmici squarci di porte e di finestre, queste luci che accecano e queste ombre impenetrabili, non chiedono l’oblio, non sollecitano l’intervento di una mano pietosa che, cancellandole, ponga fine al degrado e alla solitudine, ma suscitano il desiderio di una conservazione e di un ritorno alla vita, che, nella vegetazione rigogliosa che continua a crescere e s’insinua dentro di loro, si esprime con la forza di ciò che è perenne».
In occasione del vernissage su invito, previsto per venerdì 8 maggio a partire dalle ore 19.00, sarà presentata l’anteprima della mostra, visitabile da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00. Per informazioni: www.bfmr.it - info@bfmr.it - tel. 0522 455000.
Il segreto dei Giusti
23/01/2016 - 21/02/2016
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da CSArt Serri
Dal 23 gennaio al 21 febbraio 2016 la Galleria Espositiva del Museo “Il Correggio” (Palazzo dei Principi, C.so Cavour, 7, Correggio) ospita la mostra “Il segreto dei Giusti”, una collettiva a cura di Margherita Fontanesi, promossa dal Comune di Correggio in occasione della Giornata della Memoria (mercoledì 27 gennaio).
L’esposizione, che sarà ufficialmente inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 17.00, propone opere di Mirko Baricchi, Paul Beel, Ariela Böhm, Alfio Giurato, Fosco Grisendi, Ester Grossi, Lea Golda Holterman, Federico Infante, Massimo Lagrotteria, Marco Martelli, Matteo Massagrande, Sonia Maria Luce Possentini, Matteo Pugliese, Tobia Ravà, Max Rohr, Matteo Tenardi, Wainer Vaccari. Si tratta di artisti di rilievo internazionale, le cui opere hanno il compito di illustrare l’importantissimo ruolo dei Giusti fra le Nazioni, non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvarono tantissimi ebrei dall’Olocausto.
Accanto alla pittura sono stati selezionati per la mostra anche sculture, fotografie e video, offrendo diversi mezzi espressivi e coinvolgendo nuove tipologie di artisti.
Da alcuni anni il Comune di Correggio ha scelto l’arte contemporanea come linguaggio complementare per parlare di Shoah, accanto ai veri e propri approfondimenti storici: se questi ultimi sono essenziali per la narrazione e la conoscenza dei fatti, il linguaggio dell’arte permette di creare quella giusta empatia che tocca le corde più profonde dell’animo umano e apre la strada alla comprensione della storia.
“Il tema, ampio e delicato, è stato affrontato mettendone in evidenza un aspetto in particolare, cioè il ruolo chiave dei Giusti fra le Nazioni che hanno salvato tantissime vite umane rischiando la propria”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Non solo protagonisti storici dunque ma grandi esempi morali. Pur non dimenticando i sei milioni di morti della Shoah, la mostra spazia su storie a lieto fine, per ricordare come di fronte al Male si può dire anche no”.
Gli artisti selezionati da Margherita Fontanesi, ebrei e non ebrei, rappresentano bene il panorama dell’arte figurativa contemporanea: “Attraverso le loro opere”, continua il sindaco, “la mostra vuole invitare a conoscere meglio le storie dei Giusti e suggerisce spunti di riflessione su alcuni elementi chiave del loro modo di agire: l’importanza di soccorrere i più deboli, l’anonimato del bene, il coraggio del libero pensiero. Celebrare la Giornata della Memoria, quindi, non significa solo ricordare ciò che è stato, gli orrori che guerra e discriminazioni razziali hanno causato a milioni di innocenti, ma rappresenta un dovere istituzionale perché quelle testimonianze e quell’esperienza sono fondamentali per interpretare l’attualità e le sfide che questa ci pone”.
La mostra è realizzata grazie alla disponibilità di Bonelli Lab (Canneto sull’Oglio, MN), Bonioni Arte (Reggio Emilia), Cardelli & Fontana Arte Contemporanea (Sarzana, SP), Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), M77 Gallery (Milano), Punto sull’Arte (Varese), Galleria Restarte (Bologna), Spazio Testoni (Bologna), Zanini Arte (San Benedetto Po, MN).
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Apertura straordinaria, con orari domenicali, mercoledì 27 gennaio, Giornata della memoria. Gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Come ideale finissage della mostra, sabato 20 febbraio, alle ore 17, nella sala conferenze “A. Recordati” di Palazzo dei Principi, il dott. Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, terrà una conferenza sul ruolo storico dei Giusti fra le Nazioni.
La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, ispirandosi alla solidarietà che sessant’anni prima aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere 73 giovani ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica; promuove iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali; intrattiene rapporti e scambi con istituzioni che in Italia e all’estero adottano analoghe prospettive di ricerca, con l’obiettivo di raccogliere e documentare i più importanti risultati dei loro studi.
L’esposizione, che sarà ufficialmente inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 17.00, propone opere di Mirko Baricchi, Paul Beel, Ariela Böhm, Alfio Giurato, Fosco Grisendi, Ester Grossi, Lea Golda Holterman, Federico Infante, Massimo Lagrotteria, Marco Martelli, Matteo Massagrande, Sonia Maria Luce Possentini, Matteo Pugliese, Tobia Ravà, Max Rohr, Matteo Tenardi, Wainer Vaccari. Si tratta di artisti di rilievo internazionale, le cui opere hanno il compito di illustrare l’importantissimo ruolo dei Giusti fra le Nazioni, non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvarono tantissimi ebrei dall’Olocausto.
Accanto alla pittura sono stati selezionati per la mostra anche sculture, fotografie e video, offrendo diversi mezzi espressivi e coinvolgendo nuove tipologie di artisti.
Da alcuni anni il Comune di Correggio ha scelto l’arte contemporanea come linguaggio complementare per parlare di Shoah, accanto ai veri e propri approfondimenti storici: se questi ultimi sono essenziali per la narrazione e la conoscenza dei fatti, il linguaggio dell’arte permette di creare quella giusta empatia che tocca le corde più profonde dell’animo umano e apre la strada alla comprensione della storia.
“Il tema, ampio e delicato, è stato affrontato mettendone in evidenza un aspetto in particolare, cioè il ruolo chiave dei Giusti fra le Nazioni che hanno salvato tantissime vite umane rischiando la propria”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Non solo protagonisti storici dunque ma grandi esempi morali. Pur non dimenticando i sei milioni di morti della Shoah, la mostra spazia su storie a lieto fine, per ricordare come di fronte al Male si può dire anche no”.
Gli artisti selezionati da Margherita Fontanesi, ebrei e non ebrei, rappresentano bene il panorama dell’arte figurativa contemporanea: “Attraverso le loro opere”, continua il sindaco, “la mostra vuole invitare a conoscere meglio le storie dei Giusti e suggerisce spunti di riflessione su alcuni elementi chiave del loro modo di agire: l’importanza di soccorrere i più deboli, l’anonimato del bene, il coraggio del libero pensiero. Celebrare la Giornata della Memoria, quindi, non significa solo ricordare ciò che è stato, gli orrori che guerra e discriminazioni razziali hanno causato a milioni di innocenti, ma rappresenta un dovere istituzionale perché quelle testimonianze e quell’esperienza sono fondamentali per interpretare l’attualità e le sfide che questa ci pone”.
La mostra è realizzata grazie alla disponibilità di Bonelli Lab (Canneto sull’Oglio, MN), Bonioni Arte (Reggio Emilia), Cardelli & Fontana Arte Contemporanea (Sarzana, SP), Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), M77 Gallery (Milano), Punto sull’Arte (Varese), Galleria Restarte (Bologna), Spazio Testoni (Bologna), Zanini Arte (San Benedetto Po, MN).
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Apertura straordinaria, con orari domenicali, mercoledì 27 gennaio, Giornata della memoria. Gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Come ideale finissage della mostra, sabato 20 febbraio, alle ore 17, nella sala conferenze “A. Recordati” di Palazzo dei Principi, il dott. Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, terrà una conferenza sul ruolo storico dei Giusti fra le Nazioni.
La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, ispirandosi alla solidarietà che sessant’anni prima aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere 73 giovani ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica; promuove iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali; intrattiene rapporti e scambi con istituzioni che in Italia e all’estero adottano analoghe prospettive di ricerca, con l’obiettivo di raccogliere e documentare i più importanti risultati dei loro studi.