Evento: Memorie erranti
03/09/2016 - 30/10/2016
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Inserzionista
Artista , Carrara
Dettagli
Data di inserimento: 29/08/2016 - 14:25
Luogo: Carrara (MS) - Toscana
Data di inizio: 03/09/2016
Data di fine 30/10/2016
Descrizione
Sabato 3 settembre alle ore 19.00 inaugura presso la Galleria Duomo in Via Finelli 22/b a Carrara (MS) la mostra personale di Stefano Grattarola dal titolo Memorie Erranti a cura di Filippo Rolla e visibile fino al 30 ottobre.

Stefano Grattarola, genovese nato nel ’69 incontro il curatore della mostra casualmente a Carrara, tramite amici comuni. Filippo Rolla va a Genova per conoscere i suoi ultimi lavori e per visitare l’atelier che definisce “il grande scrigno di un processo creativo immerso in un fazzoletto di verde nel centro città” e da qui nasce la mostra Memorie Erranti.

Il godersi il momento e lo scorrere del tempo, una serenità che fa percepire uno stato d’animo flessibile e consapevole, queste le caratteristiche che si riscontrano nelle forme delle sue sculture e nei colori dei quadri di Grattarola.

Sette sculture in mostra fanno parte del tema spazio determinato e possono esser viste o intese come una storia di speranze, di attesa e di paure, di sogni e di smarrimenti, come un cammino autobiografico di forti emozioni e delicati sentimenti.

La sua scultura si presenta come emblema di un vissuto e si trasforma in una relazione tra l’effimero, forti emozioni ma di breve durata, e l’eterno, una rappresentazione di uno stato d’animo interiore che persiste nel tempo.

A rafforzare il desiderio di descrivere lo scandire del tempo e la persistenza della memoria vi è il ciclo degli Studi che meglio rappresentano quest’unità di spazio determinato come stratificazione del vissuto che diventa ricordo. Mentre nella serie dei notturni, dipinti a tecnica mista, si libera del tecnicismo accademico, vissuto come limitazione per l’opera, e l’inconscio predomina sul foglio bianco che poco alla volta il colore dà forma e senso. Nella tematica dei notturni l’esperienza interiore assume il colore nero oppure verde come principio costituente dell’opera rendendo lo sguardo accorto dello spettatore più profondo e al contempo dona alla sua visione la possibilità di aprirsi e ritrovarsi sull’infinito presente.

Per Grattarola l’arte è la stessa realtà, così i quadri della serie le ore senza contorno possono trasformarsi in un tempo che porta con sé un continuo fluire non scomponibile in singoli istanti diventando così esperienze vissute che convivono tra loro senza succedersi l’un l’altra. Ci sono quadri, come Subway e Fedor memory, dove i titoli hanno contribuito a finire l’opera perché aggiungono quel dato rivelatore, determinante e necessario senza il quale non sarebbe arrivato il compimento dettato da quella circostanza.

Infine si arriva agli ultimi lavori pittorici che hanno come tematica quel sentirsi pellegrini del vuoto, quel modo di vivere lo spazio del pellegrino-viandante che va errando qua e là, fuori della propria patria, che forse viaggia per giungere a qualche meta oppure per cercar fortuna, o forse viaggia fuori nel mondo per arrivare a qualcosa dentro di sé. Tematica quanto più attuale ai giorni d’oggi.
Coordinate mostra
Titolo Memorie Erranti
Artista Stefano Grattarola
A cura di Filippo Rolla
Sede Galleria Duomo Carrara, Via Finelli, 22/b - Carrara (MS)
Date 3 settembre – 30 ottobre 2016
Inaugurazione sabato 3 settembre ore 19.00
Orari di apertura: ven. sab. dom. 17.00-20.00
Patrocini: Comune di Carrara e Club UNESCO Carrara dei marmi
Info tel. 0585-71839 - info@galleriaduomo.it
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seconda edizione 2015 - sabato 19 dicembre ore 18.00 - Martinelli, via Santa Maria n. 13 – Carrara

Il Laboratorio di Scultura e Design SGF di Torano presenta la mostra collettiva di scultura e pittura dal titolo SGF & Friends - seconda edizione 2015 – sabato 19 dicembre ore 18.00 presso lo spazio espositivo di Martinelli, via Santa Maria n. 13 – Carrara, nell’ambito di PARKOUR l’arte in movimento, evento artistico organizzato dal Comune di Carrara.
Gli artisti-scultori presenti nella mostra collettiva di scultura dal titolo SGF & Friends - seconda edizione 2015 - sono: Francesca Bernardini, Simona De Lorenzo, Marta Fernandez, Mario Fruendi, Andrea Giusti, Stefano Grattarola, Karin Reichmuth, Filippo Rolla, Silvio Santini e Francesca Taliani.
I dieci artisti-scultori, con tematiche diverse e stili diversi, si incontrano e mostrano al pubblico un frammento della loro anima. Un frammento scolpito o dipinto che rappresenta la voglia di raccontare il tempo dell’interiorità, quello più intimo e segreto. Un tempo trasformato in opera d’arte che può esser così mostrato con sincerità al mondo e speranza per l’umanità.
La SGF, oggi Laboratorio di Scultura e Design, nasce nel 1971 a Torano, paese a monte di Carrara, dalla volontà di tre amici e compagni di scuola Silvio Santini, Paolo Grassi e Mario Fruendi.
Nei primi anni ‘70 la SGF è conosciuta come Scuola di Torano, una comunità informale di artisti, scultori ed artigiani del marmo che, proprio intorno a quel laboratorio, trovarono un luogo idoneo per far circolare liberamente pensieri, idee e progetti collegati al mondo dell’arte e della scultura.



Inaugurazione sabato 19 dicembre ore 18.00
Chiusura mercoledì 6 gennaio 2016
Spazio espositivo Martinelli
Via Santa Maria, n.13 – Carrara
Info Laboratorio di Scultura e Design SGF
Via Carriona, 47 Torano - Carrara (MS)
Tel. 0585 71454
www.sgfscultura.com

Emozioni della settimana
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Inserito da Filippo Rolla
Emozioni della settimana



Non smettere di sognare, solo chi sogna può volare

James Matthew Barrie

La pittura di Alessandro Leon si muove tra ciò che è costruito e ciò che è naturale, tra ciò che è manifesto e ciò che è nascosto. Infatti essa non si propone come rappresentazione naturalistica del mondo ma è piuttosto una pittura che abbraccia in un unico sguardo ciò che è visibile e ciò che è invisibile.

I suoi dipinti, tra acrilico e olio, hanno per oggetto il mondo visibile ed il realismo di Alessandro Leon consiste proprio nel rendere visibile ciò che è nascosto con fantasia e creatività, nel mostrare un evento che appartiene al suo mondo interiore.

Si può parlare di una relazione tra il mondo circostante, quello interiore e la mano che insieme gli suggeriscono come affrontare una tela bianca. Quando dipinge ciò a cui aspira è riscoprire quella visione d'insieme di una lezione che a scuola lo ha incuriosito, di un particolar paesaggio o scorcio che ha visto in montagna o al mare, di un cartone animato o film che lo ha colpito, o qualsiasi vissuto che lo ha segnato interiormente in maniera indelebile.

Proprio a partire dal vissuto, un sentire frammentario del reale, da quel ricordo, da quelle emozioni della settimana che porta dentro di sé e non vede l’ora di dipingerle il venerdì a casa dei nonni. Questo è ciò che percepisco nella pittura di Alessandro Leon, il frammento e la sua sfumatura d’insieme. Perché l’insieme e tanto importante quanto il frammento, ed il frammento non è visto come parte di un tutto, ma come realtà in sé.

Nasce così Fonte creata naturalmente, una sorgente che nella memoria di Alessandro ha albergato un po' di tempo insieme ad una roccia prima di prender poi, un pomeriggio, forma e colore nella tela. Così in un quadro sono racchiuse nuove esperienze, emozioni e luoghi, come se si fosse trattato di fare del frammento un universo.

Molti aspetti dell'interiorità sono stati dipinti con velocità dalla mano, capace di raccogliere le più diverse suggestioni così il labirinto umano è concepito come un percorso da attraversare fisicamente per ritrovare se stessi ed il senso che diamo alla nostra vita.

Mentre nel quarto confine, robot nella neve sembra di assistere ad un limite territoriale oltre al quale si trova l’ignoto, terrificante da un lato per il senso di vuoto che ci condiziona ma appetibile dall’altro per la possibilità di trovare una soluzione al nostro vivere.

Così Alessandro dipingendo il suo stato d'animo, svela la sua realtà interiore, il suo vissuto che si è fatto esperienza trasformandosi in immagine. Un'immagine che diventa, poco alla volta, il punto di partenza della sua ricerca artistica e che può esser modificata dalla sua immaginazione.


Mi racconta che inizia sempre da un'immagine semplice e precisa per poi arrivare alla sua complessità, come possiamo notare in una esplosione di esplosioni, un vortice dove i colori hanno la funzione di render bello il quadro ed aiutano a creare emozioni nell'osservatore.

La sua attenzione si rivolge anche ai cambiamenti climatici essendo oramai un tema centrale e molto sentito da tutti noi e li rappresenta, senza imbarazzo né timore, con un tornado artificiale oppure si ricollega ai vari disastri ambientali col dipinto albero con fiume.

È ovvio che il vissuto dipinto su tela da Alessandro Leon è un tempo trascorso e non ancora oggetto di consapevolezza radicata in valori e credenze, ma non è detto che quel frammento vissuto in quel momento, possa poi cambiare ed assumere caratteristiche totalmente diverse così come è successo per uno spiritello di fuoco, autentico e sincero, che protegge con amore il suo ambiente.

Per questo motivo possiamo concepire la pittura di Alessandro come un itinerario, un viaggio nelle emozioni della settimana, perché lo spettatore è invitato a fondersi col quadro dimenticando se stesso, ciò a significare che l'universo pittorico del nostro, piccolo d'età ma grande artista, apre ad un realtà altra, la realtà interiore.



Filippo Rolla, Carrara 3 dicembre 2017





Biografia
Alessandro Leon Bertieri, nato a Sarzana nel 2009, oggi frequenta la classe III A dell’Istituto Pa-radiso di Marina di Carrara.
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Luce blu e pioggia incessante, le astronavi sfrecciano nel cielo mentre i fasci di luce dei grandi robot guardiani pattugliano la terra. Manifesti di donne seminude e armate si stagliano sui palazzi inneggiando alla vittoria contro i “ribelli” a garanzia della pace. Sendai City wants you!
Dopo l’anteprima museale a Merano, Bologna e Napoli nell’ambito di “Sendai City”, mostra antologica di Marco Bolognesi curata da Valerio Dehò, il cortometraggio “Blue Unnatural”, nella versione definitiva (13 minuti, colore, animazione, HD Stereo, ITA, 2017), approda al “Future Film Festival” di Bologna e ad “Ibrida, festival delle arti intermediali” di Forlì.
La prima proiezione, nell’ambito della rassegna “Future Film Short”, si terrà martedì 2 maggio 2017, alle ore 23.00, nella Piazzetta Pier Paolo Pasolini di Bologna, con replica mercoledì 3 maggio alle ore 14.00; la seconda proiezione di terrà venerdì 5 maggio 2017, alle ore 19.30, nella Sala Rossa di Forlì. Sarà presente l’autore.
«Marco Bolognesi – dichiara Valerio Dehò – è uno dei pochi, se non l’unico, artista visivo contemporaneo che lavora dentro l’universo cyberpunk. La sua narrazione parte da un tema classico della letteratura cyber: immaginare un mondo in cui c’è chi controlla e chi è controllato».
All’interno del cortometraggio si ritrovano molti dei personaggi che caratterizzano la produzione di Bolognesi – donne mutanti, robot e cyborg – ma il vero cuore dell’opera è la città stessa, fantascientifica e cyberpunk, un mondo dove la libertà personale è annullata e perseguita, dove la comunicazione propagandistica si nutre dell’ossimoro della pace armata e operai privi di identità lavorano in catena di montaggio per costruire donne blu pronte a distruggere chiunque si opponga alla legge delle multinazionali.
Punto di partenza, il cinema di Antonio Margheriti. Tributo ad un grande regista di genere le cui pellicole, soprattutto horror e sci-fi, hanno fatto scuola nel b-movie italiano ed internazionale. Le scene di esterni sono state girate ex novo utilizzando il moke-up della città (proprio come si faceva negli anni ’60), con luci, mezzi volanti e pubblicità a schermo animate in post-produzione. Le scene di interni sono state realizzate a partire da piccole parti estratte dalle pellicole di Margheriti e rimontate in un mash-up complesso, stampato, fotogramma per fotogramma, sovra-dipinto a mano, digitalizzato e animato.
«Ho creato un mondo distopico – dichiara Marco Bolognesi – basato sulle “malformazioni” della nostra realtà come monito. Raccontare le proiezioni future di queste problematiche è discutere quelle contemporanee, concependo il fare politica dell’arte come analisi del sociale».
«L’universo in mutazione – conclude Valerio Dehò – vive le scorie del passato futuro, però ha in sé il germe di una forma evolutiva che si ripete. La saga continua, non termina qui, ci saranno altri episodi, altre avventure, altri blu da guardare e ricordare…».
Nelle giornate in cui sono previste le proiezioni di “Blue Unnatural” a Bologna e Forlì è, infatti, già in fase di lavorazione un nuovo cortometraggio di Marco Bolognesi in tre capitoli, nuovo tassello del Bomar Universe.
“Blue Unnatural” è la prima produzione del neo-nato Bomar Studio, realizzata in collaborazione con Abc (Bologna), Kunst Merano Arte (Merano), PAN (Napoli) e SetUp (Bologna).
Per informazioni ed approfondimenti: tel. 347 6785582, bomarstudio@gmail.com, www.marcobolognesi.co.uk, www.facebook.com/bomarstudio/.
Marco Bolognesi, artista multimediale la cui arte spazia dal disegno alla pittura, dal cinema alla fotografia e al video, nasce a Bologna nel 1974. Prima dei trent’anni, trasferitosi a Londra, vince “The Artist in Residence Award” all’Istituto Culturale Italiano dando così inizio ad una carriera internazionale: oltre a Londra, le sue opere sono esposte a Vienna, Salisburgo, Budapest, Miami, New York, Chicago e Singapore. Nel 2014, collaborando con il critico e curatore Valerio Dehò, inizia il multiarticolato progetto “Sendai City” che si sviluppa in tre mostre personali che si susseguono tra la fine del 2014 e la prima metà del 2015 presso il Kunst Meran, Abc a Bologna ed il PAN di Napoli. Sempre nel 2015 il curatore Massimo Scaringella lo seleziona per il padiglione “Perspectivas Italianas” della Bienal del Fin del Mundo in Cile ed in Argentina. Nel 2016, in occasione della Biennale Italia-Cina, parte del materiale di lavorazione del filmato d’animazione “Blue Unnatural” è presentato alla Plastik Factory di Pechino. Nel 2017, l’opera “Mock-up” è esposta nella collettiva “Our Place in Space” a Palazzo Cavalli Franchetti, Venezia. Mostra curata da Antonella Nota e Anna Caterina Bellati, in collaborazione con ESA - European Space Agency e NASA.