Evento: Bruno Canova, Mai più
22/01/2017 - 26/02/2017
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Data di inserimento: 13/01/2017 - 15:39
Luogo: Correggio (RE) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 22/01/2017
Data di fine 26/02/2017
Descrizione
Dal 22 gennaio al 26 febbraio 2017 il Museo “Il Correggio” (Palazzo dei Principi, C.so Cavour, 7, Correggio) ospita la mostra “Mai più”, personale di Bruno Canova – artista testimone della Shoah – promossa dal Comune di Correggio in occasione del Giorno della Memoria. L’esposizione fa parte di un progetto internazionale, curato da Margherita Fontanesi e Lorenzo Canova, che vede coinvolto l’Istituto di Cultura Italiana di Lisbona che ospiterà, in contemporanea alla mostra di Correggio, disegni e grafiche dello stesso Bruno Canova.
Bruno Canova (1925 – 2012) è stato un grande interprete dell’arte italiana, avendo vissuto la terribile esperienza del campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. La mostra indagherà un aspetto in particolare della Shoah attraverso le opere di chi ha vissuto la guerra e la persecuzione in prima persona. Un approccio del tutto nuovo per esplorare ogni modo in cui l’arte può essere interprete e portavoce della storia.
Artista militante e antifascista, attivo nella Resistenza partigiana e per questo arrestato e deportato come prigioniero politico nel campo di concentramento di Brüx nel Sudetenland, Canova, nonostante il vissuto personale di oppositore politico, non ha messo solo il suo vissuto personale al centro del suo lavoro, ma ha dedicato molto spazio, nel suo narrare, alla persecuzione antiebraica. La maggior parte delle opere in mostra appartengono a un ciclo unitario di dipinti intitolato “L’arte della Guerra”, il cui nucleo principale risale agli anni ’70. Si tratta di opere di medie e grandi dimensioni, fra le quali si distinguono numerosi collage realizzati con documenti, quotidiani e manifesti dell’epoca che danno al lavoro un taglio quasi scientifico.
Attraverso le opere di Canova è possibile trovare l’intera parabola di nascita, sviluppo e fine del Nazifascismo.
“In questi anni stiamo caratterizzando le proposte di Correggio in occasione del Giorno della Memoria attraverso l’allestimento di percorsi artistici contemporanei”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. “Confortati in questa scelta dall’apprezzamento ricevuto, quest’anno ospitiamo la mostra di Bruno Canova, che propone il punto di vista di un artista che ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento non perché ebreo, ma in quanto prigioniero politico. Grazie alla collaborazione con i curatori, la contemporaneità della mostra con l’esposizione all’Istituto di Cultura Italiana di Lisbona offre all’evento un respiro internazionale di cui siamo ovviamente felici”.
“Il linguaggio artistico fortemente espressionista di Canova”, spiega Margherita Fontanesi, “si intreccia ai documenti storici e ai ricordi personali in opere alle quali è impossibile sottrarre gli occhi e la coscienza. Nelle sue opere si trovano echi delle avanguardie di inizio Novecento, di Hieronymus Bosch e dei suoi quadri brulicanti di figure mostruose e disperate, della Neue Sachlichkeit ma anche dello stile degli amici e compagni con cui ha condiviso pittura e ideali: Renzo Vespignani, Mario Mafai, Antonietta Raphaël. Quello di Canova è un simbolismo non onirico ma storico e bellico al cui servizio è stata declinata la tecnica del collage, impiegata solitamente da movimenti artistici dai contenuti molto distanti da questo, come il futurismo e il dadaismo”.
Domenica 22 gennaio, alle ore 17, in occasione dell’inaugurazione della mostra, sarà presente a Correggio anche Lorenzo Canova – figlio dell’artista, critico d’arte, professore di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università del Molise e direttore dell’Archivio Bruno Canova – che illustrerà al pubblico l’opera del padre.
L’esposizione sarà visitabile fino al 26 febbraio 2017, il sabato con orario 15,30 - 18,30 e la domenica ore 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30. Venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, apertura straordinaria con orario 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30. Altri giorni su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 691806, museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
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Alessandra Binini, Un mondo senza forza di gravità
02/12/2016 - 28/04/2017
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
BFMR & Partners, studio di Dottori Commercialisti Revisori Legali che fa capo a Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio, ospita, dal 2 dicembre 2016 al 28 aprile 2017, la mostra personale di Alessandra Binini, artista di S. Polo d’Enza (RE) da sempre interessata al tema della donna e del sacro.
Presentata da Sandro Parmiggiani, l’esposizione s’intitola “Un mondo senza forza di gravità” in riferimento ai soggetti delle opere esposte, in cui la figura femminile, protagonista indiscussa della scena, si libra lieve nell’aria, come se la Terra fosse un tappeto elastico su cui saltare senza fine, per riscattarsi dalle sofferenze e dalle solitudini del vivere quotidiano.
In mostra, una trentina di opere ad olio su tela e su tavola, alcune delle quali di grandi dimensioni, tutte realizzate dal 2003 ad oggi.
«Nei dipinti di Alessandra Binini – scrive Sandro Parmiggiani – la donna diventa una figura angelicata, intrisa di sensibilità e spiritualità, delineata con perizia nei tratti del volto, nelle sembianze del corpo e nella luce degli occhi, portatrice di un’identità unica, irriducibile, che si dispiega attraverso infinite condizioni esistenziali, compresa la maternità, così essenziale per il destino dell’umanità. Il sacro è per l’artista il territorio dove andare alla scoperta del mistero e di ogni possibile, inatteso incontro ed esperienza mistica – non a caso, del resto, la tesi finale della Binini all’Accademia di Urbino fu sull’arte religiosa del Novecento. I ritratti di Alessandra sono pervasi da un’intensità, da una forza espressiva, da una tensione elegiaca non comuni; volti e corpi, anche quando possono recare nella carne i segni di qualche ferita, sono sempre segnati da un legame sottile con la storia della pittura (dal Rinascimento ai Preraffaelliti inglesi). Ovunque, anche quando lei s’inoltra nei territori dell’ironia, perduto è ogni confine tra sogno, realtà, visione e memoria di un tempo in cui l’intensità e la felicità del vivere potevano, e ancora possono, debellare e riscattare ogni miseria dell’umana esperienza».
In occasione del vernissage su invito, previsto per venerdì 2 dicembre a partire dalle ore 19.00, sarà visitabile l’anteprima della mostra, aperta al pubblico da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00. Per informazioni: tel. 0522 455000, info@bfmr.it, www.bfmr.it.
Alessandra Binini nasce nel 1963 a S. Polo d’Enza (RE), dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Urbino nel 1990. I Musei Civici di Reggio Emilia le organizzano la personale “Tra Pesi e Piume” nel 2003. Ultimo evento espositivo del 2016 è “Miserere”, un’istallazione nel Duomo di Pietrasanta (LU) dedicata ai pellegrini che hanno percorso la Via Francigena nell’anno del Giubileo della Divina Misericordia.
BFMR & Partners è uno studio di Dottori Commercialisti Revisori Legali fondato nel 2007 da Gian Matteo Bonomo, Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio. Accanto all’attività professionale, sostiene da anni l’arte e la cultura attraverso la promozione di esposizioni dedicate ad artisti e fotografi (Daniele Vezzani, Carlo Mastronardi, Nani Tedeschi, Angelo Davoli, Nadia Rosati, Wal, Toni Contiero, Riccardo Varini, Richard B. Datre, Giuliano Della Casa, Marco Paoli, Carlo Ferrari, Luca Gilli, Corrado Tagliati, Stanislao Farri, Carlo Vannini, Domenico Grenci, Ermanno Foroni) e la sponsorizzazione di rilevanti iniziative culturali (Attività di Palazzo Magnani 2009 e 2010, “Fotografia Europea” 2010-2016).
La Nuova Pittura Oggetto
28/11/2015 - 17/12/2015
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
La Galleria de’ Bonis presenta, dal 28 novembre al 17 dicembre 2015, nel suo spazio di viale dei Mille 44/B a Reggio Emilia, una mostra personale di Giuseppe Amadio, uno degli artisti più in voga del momento, rappresentante di quella “non-pittura” che sta facendo record di aggiudicazioni nelle aste europee e americane.
Il titolo della mostra, “La Nuova Pittura Oggetto”, si rifà alla calzante definizione di Gillo Dorfles di quel fenomeno pittorico degli anni Sessanta che riguardava artisti come Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, che ruotavano intorno alla rivista “Azimuth” (fondata nel 1959 proprio da Castellani e Manzoni). Questi artisti erano autori di oggetti aniconici, opere tridimensionali e monocromatiche che modulavano la superficie della tela, bucandola, increspandola o estroflettendola ponendo sul retro centine, chiodi, lamine a creare modulazioni luminose.
Da qualche anno a questa parte la pittura oggetto è tornata ad essere una tendenza trainante e Giuseppe Amadio (Todi, Perugia, 1944) si è affermato come erede contemporaneo di questi grandi maestri raccogliendone il testimone.
Oggi Amadio, fra i primi 15 artisti italiani nel primo semestre 2015 per vendite, sta vivendo il suo momento d’oro.
In mostra alla Galleria de’ Bonis, opere recenti, per lo più di grandi formati, estremamente rappresentative dell’attuale percorso dell’artista.
Giuseppe Amadio con la sua astrazione riesce a trasformare il rigore formale in poesia. La sua ricerca è stata molto apprezzata da Piero Dorazio, con il quale ha collaborato per oltre un ventennio. Amadio ha assorbito diverse istanze poetiche del Maestro facendole proprie e rimeditandole nella sua originale cifra stilistica.
Con questa mostra la Galleria de’ Bonis propone un’interessante digressione rispetto al suo percorso abituale, incentrato sulla figurazione italiana, dimostrando come una galleria specializzata su un settore storico possa essere attenta anche al contesto contemporaneo e alle diverse forme espressive.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 28 novembre alle ore 17.00, sarà visitabile fino al 17 dicembre 2015, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00, 8 dicembre aperto. Per informazioni: tel. 0522 580605, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.
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Luca Serra, Cuento Chino
18/04/2015 - 14/05/2015
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
La Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia (Cortile di Palazzo Borzacchi, via Emilia S. Stefano 14) presenta, dal 18 aprile al 14 maggio 2015, “Cuento Chino”, mostra personale di Luca Serra. L’esposizione sarà inaugurata sabato 18 aprile, alle ore 18.00, in presenza dell’artista.
Un nuovo progetto espositivo che conferma la proficua collaborazione tra l’autore e la galleria, avviata nel 2009 con la mostra “El embrujo del hombre del saco” e portata avanti negli anni con collettive e fiere d’arte.
In esposizione, una selezione di opere inedite, alcune delle quali di grandi dimensioni, tutte realizzate nel 2015. Dipinti che nascono dall’assemblaggio di diversi materiali, sottoposti ad accadimenti fisici che ne modificano la struttura, lasciando ampi margini al caso.
Particolarmente interessato alle reazioni suscitate dal legame di alcuni elementi che, invece di rimanere stabili, si trasformavano nel tempo, Luca Serra ha elaborato un procedimento personale che prevede l’applicazione del catrame su supporti temporanei, assemblati a formare la struttura, successivamente dipinta con pigmenti e polveri a base di gesso. Attraverso strati di caucciù, la tela viene incollata sulla superficie e poi da essa separata per ottenere un vero e proprio calco. Un'opera finale – spiega l’artista – «diversa, nell’essenza, da ciò che è stato dipinto».
L’autore diventa, dunque, primo spettatore del suo lavoro, di una gestazione alchemica che, esulando da forme di controllo, converte il quadro da composizione estetica a storia, successione temporale di eventi inaspettati.
La personale sarà visitabile fino al 14 maggio 2015, da martedì a sabato con orario 10.30-13.00 e 16.30-19.30 oppure su appuntamento, aperto 25 aprile e 1 maggio. Per informazioni: tel. 0522 432103, info@vv8artecontemporanea.it, www.vv8artecontemporanea.it.

Luca Serra nasce a Bologna nel 1962. Nel 1988 si diploma all’Accademia di Belle Arti e viaggia tra Roma e Madrid. Nei primi anni ‘90 avvia un’intensa attività espositiva con mostre presso Kunstverein Nord - Galerie Z&M di Brema e Lorenzelli Arte di Milano. Nel 1999 torna nel sud della Spagna, stabilendosi ad Almeria, dove vive e lavora. Tra le recenti esposizioni, “Gris y Grandes Dibujos” (Lorenzelli Arte, Milano, 2012), “Huella y Dibujos” (Spazia galleria d’arte, Bologna, 2012) e (Galerie Carzaniga, Basilea, 2012), “Biennale Italia - Cina” (Villa Reale, Monza, 2012) e “Black & White, La ragione e la passione” (Lorenzelli Arte, Milano, 2013). Tra le ultime fiere d’arte si segnalano: “Arte Fiera” (Lorenzelli Arte, Bologna, 2014) e “MiArt” (Lorenzelli Arte, Milano, 2014 - 2015). Con la Galleria VV8artecontemporanea tiene le personali “El embrujo del hombre del saco” (2009) e “Cuento Chino” (2015), partecipando a “SetUp” (Bologna, 2013) ed “ArtVerona” (Verona, 2013).
MOSTRA “VISIONI INTROSPETTIVE: DAL PAESAGGIO AMATO AL SOGNO”, PERSONALE DEL PITTORE MARINO NAGRO
10/06/2017 - 10/07/2017
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Sabato 10 giugno alle ore 18,00, presso l’Antica Drogheria Caberlotto, Via Manin 11, Padova, inaugurerà la mostra personale “Visioni introspettive: dal paesaggio amato al sogno” del pittore Marino Nagro.
Durante l’inaugurazione avrà luogo un concerto del musicista Roberto Giannelli.
A cura di Maria Palladino.
La pittura di Marino Nagro trae origine ed ispirazione dalla realtà del quotidiano, una realtà comunque meditata ed elaborata attraverso il filtro della sensibilità e dell’inconscio, della memoria, come della fantasia e di una cultura visiva da cui media modelli e tecniche di rappresentazione, rivisitati e fatti propri, rivissuti grazie all’abilità pratica e alla finezza significativa raggiunte in oltre un quarantennio di carriera artistica.
Elementi desunti dal mondo rinascimentale si sposano con motivi di stampo romantico, un senso della Natura soverchiante e annichilente nella sua maestosità, una Natura che comunque rimane sempre madre e si rispecchia nel paesaggio vissuto e profondamente sentito e amato della natìa Padova: il fiume Brenta e i Colli Euganei, come anche Chioggia e Venezia, vengono ritratti e trasfigurati attraverso un senso di atmosfericità trascolorante, che si richiama alla tradizione veneta come all’influsso dello sfumato leonardesco, il quale appare talvolta in alcuni scenari immaginari simili a quinte di sogno in contrasto ai solidi, volumetrici primi piani.
La concretezza plastica degli oggetti e delle figure nasce dalla lunga osservazione e dalla consuetudine della pittura dal vero, che sola permette all’artista di acquisire il senso delle forme, dei volumi e della prospettiva e da una familiarità col colore che da adito, grazie ad innumerevoli prove e stesure di velature e contrapposizioni ad ottenere quegli accordi che comunicano gli effetti desiderati e trasmettono agli occhi di chi osserva le sensazioni che l’artista ha voluto raffigurare.
Presenti in mostra, oltre ai dipinti di paesaggio, anche le nature morte e i nudi, dove ricordo e trasposizione immaginifica danno vita a soluzioni di grande ricercatezza e delicatezza ed alcune opere tratte dalle serie delle “teste di donna” che derivano spunti dall’antichità greco-romana, bizantina, etrusca, orientale e dal busto-ritratto rinascimentale, dalla cultura sudamericana e altresì da un sottile gusto surrealista per l’illusione visiva e il paradosso simbolico.
Il realismo nell’arte di Marino Nagro è sempre un linguaggio che viene trasformato e arricchito da una profondità introspettiva la quale rende possibile all’autore raggiungere una propria dimensione espressiva e quindi un proprio stile ben identificabile, sia nelle opere di stampo più prettamente veristico che in quelle di invenzione e che quindi fa in modo che sia ben individuabile e riconoscibile a prima vista il suo segno.
Si tratta ad ogni modo di una cifra stilistica non semplicisticamente indagabile in tutte le sue implicazioni di intimistica passione e dedizione per quanto costituisce da molti anni il suo mondo poetico e il suo sentire e a cui avvicinarsi con mente e cuore aperti al fine di carpirne quanto più possibile tutte le connessioni materiali e contenutistiche di raffinata elaborazione.
02.06.2017 Maria Palladino
Curriculum vitae di Marino Nagro
Marino Nagro, pittore padovano, attivo in campo artistico da oltre un trentennio, possiede una innata vocazione alla pittura, fin dai primi anni di età. Comincia a produrre in maniera assidua dagli anni Settanta, frequentando gruppi di artisti indipendenti e prendendo parte a studi di nudo, senza mai perdere la sua spontanea inclinazione per il paesaggio e l’osservazione diretta e meditata dell’elemento naturale, sempre trasfondendo in essa una particolare sensibilità visiva che lo porta alla creazione di un suo particolare universo immaginifico, soffuso di lirismo, fantasia e memoria.
Fra le esposizioni realizzate:
1975: mostra collettiva per l’inaugurazione della Galleria Fioretto, Padova;
1988: mostra personale al Circolo Artistico Città di Padova;
1999: mostra personale Pro Telethon presso la B.N.L. a Padova;
2007: mostra collettiva “L’altro volto della pittura” a Palazzo Moroni presso il Comune di Padova;
2010: mostra collettiva “Dialoghi nel colore” al Palazzo della Gran Guardia, del Comune di Padova;
2013: mostra personale “Paesaggi dell’anima” al Museo di Arte Contemporanea Dino Formaggio di Teolo (PD);
2014: mostra personale “Ritorno al paesaggio” al Centro Culturale Altinate San Gaetano (PD);
2015: mostra personale " ????? ??? Panta rei" presso il Maaap – Museo Archeologico Ambientale delle Acque di Padova, ad Altichiero (PD).2015 - Personale " Fantasie Eclettiche", presso il Superflash Store Padova, della Cassa di Risparmio del Veneto, Padova
Molte opere si possono trovare presso collezioni private all'estero (Germania, Francia, U.S.A.)
La mostra resterà visitabile fino al 10 luglio. Orario di apertura: lunedì - sabato, 08,30 - 12,30, 15,30 - 19,30.
Ingresso libero.
Per