Evento: INVASIONI PORTRAITS
15/06/2014 - 30/06/2014
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Inserzionista
Artista , Carrara
Dettagli
Data di inserimento: 12/06/2014 - 12:19
Luogo: Marina di Massa () -
Data di inizio: 15/06/2014
Data di fine 30/06/2014
Descrizione
INVASIONI PORTRAITS
Mostra-Azione Fotografica
a cura di Francesca GIOVANELLI
foto di Simone CONTI
Artisti:
Giovanna AMBROGI Umberto ANTONELLI Michela BRONDI Peter CAPRA Ciro FORMISANO Fabio MAESTRELLI Cesare ODDERA Filippo ROLLA Cinzia ROSSI GHION Maurizio VANOLI


PORTRAITS non è soltanto un’esposizione di ritratti di artisti, come suggeriscono il titolo e l’elenco delle persone coinvolte, ma una serie di azioni singole, fissate durante il loro compiersi negli scatti fotografici di Simone Conti, che rappresentano l’atto conclusivo di un evento collettivo, ideato dal GruppoLeFalene all’interno di INVASIONI per la rete Toscanaincontemporanea2013.
Lo scorso anno gli stessi artisti hanno occupato, con dieci manifesti ciascuno, gli spazi urbani su cui quotidianamente sono affissi comuni messaggi pubblicitari compiendo un’estesa azione ambientale, al tempo stesso creativa e concettuale.
La sfida è consistita nell’utilizzo del solo linguaggio scritto: un ridotto numero di caratteri alfanumerici e segni di interpunzione, per comporre un massimo di dieci parole, stampate con caratteri bianchi su supporti cartacei di colore rosso, nel formato standard del manifesto (cm.140x200 e cm. 200x140), padroneggiando tali "strumenti verbali" come fossero colore, materia, suono, immagine.
I manifesti, oltre a costituire opere d'arte in sé, sono stati allo stesso tempo elemento pubblicitario della mostra stessa: il concetto, veicolato dal pensiero creativo, si è fatto arte attraverso la parola e questa, occupando in modo effimero i luoghi deputati alla pubblicità, non ha avuto l'obiettivo di informare, comunicare, pubblicizzare, creare subdolamente bisogni consumistici sempre nuovi.
Si è trattato dunque di un'invasione creativa, cerebrale, impegnata, ironica nel “qui ed ora”, di messaggi potentemente ammalianti (Antonelli) o energicamente incalzanti (Vanoli), di successioni numeriche che regolano il mondo (Maestrelli), di ricerca crudamente concreta di sogni non del tutto perduti (Formisano), di inviti a condividere sentimenti (Capra) o a riflettere sulle pause di silenzio (Ambrogi), di ragionamenti sul potere figurativo della parola (Rolla) al di là delle barriere fisiche (Oddera), di limiti immaginati o reali (Rossi Ghion), di eterne domande esistenziali (Brondi).
I risultati finali sono stati fruiti sia da coloro che ne hanno fatto esperienza inconsapevolmente durante un transito frettoloso tra un’occupazione e l’altra, sia da coloro che li sono andati a cercare con la stessa cura e pazienza di un pellegrino che si prende tutto il tempo necessario per raggiungere l’agognata meta finale, dopo un percorso costellato di preziose e imperdibili tappe intermedie.
Quest’anno, per realizzare la mostra-azione fotografica INVASIONI -- P O R T R A I TS, otto degli autori dei ”manifesti d’artista” della precedente “mostra-azione ambientale” si sono resi protagonisti di una serie di operazioni concettuali estremamente diverse l’una dall’altra, sia nella prassi artistica e creativa, sia per la formazione professionale individuale.
Un unico obiettivo ha guidato ciascuno di loro nel posare in studio davanti alla macchina fotografica: l’interpretazione personale, attraverso il proprio corpo, ritratto in bianco e nero, del messaggio precedentemente proposto a caratteri bianchi su fondo rosso.
Interagendo creativamente con stimoli concreti provenienti dal mondo esterno, quotidiano e concreto, hanno saputo costruire metafore, attivare sinergie, sfiorare concetti.
Una volta decostruite, le parole hanno potuto fluire liberamente fino a generare nuove composizioni di forme e pensieri, racchiuse poi in un nuovo spazio: quello della fotografia.

Francesca Giovanelli, 2014


Inaugurazione domenica 15 giugno ore 18.00
con “A Corde Libere”, improvvisazione per voce (Ivana MENICHINI) e piano (Sergio CHIERICI)


Luogo: Villa Cuturi (sede APT) - Marina di Massa (MS)
Lungomare Vespucci 24 - 54100 Marina di Massa (MS)
Inaugurazione domenica 15 giugno ore 18.00
Durata: dal 15 al 30 giugno 2014
Orario: tutti i giorni 9-13.00 / 15.00-19.00
Tel: +39 0585 240063 - info@turismomassacarrara.it


Regione Toscana - Provincia di Massa Carrara - Rete Toscanaincontemporanea2013 - GruppoLeFalene -



Altri eventi dell'inserzionista
Orto Contemporaneo
06/09/2014 - 09/11/2014
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
GALLERIA DUOMO
Via Finelli, 22 - 54033 Carrara (MS), Italy
Tel. 0585 71839
Email: info@galleriaduomo.it
Orto Contemporaneo
mostra personale di Francesca Bernardini
a cura di Filippo Rolla


La Galleria Duomo presenta la mostra personale di Francesca Bernardini dal titolo Orto Contemporaneo a cura di Filippo Rolla, che inaugurerà sabato 6 settembre alle ore 20.00 presso lo spazio espositivo di Via Finelli 22 nel centro storico di Carrara.

Così scrive sul catalogo della mostra il curatore Filippo Rolla: nelle sculture di Francesca Bernardini appare un mondo disegnato dal ricordo dell’esperienza, un mondo che vela e rivela uno stato d’animo prima vissuto e poi scolpito.

In mostra 20 sculture realizzate in statuario, nero belgio, granito, marmo bianco, marquinia che prendono forma sia da un viaggio intimo evocante gli anni dell’infanzia tra amore, natura e curiosità che da forme naturali che si riempiono di vita, di una vita che porta con sé un senso dell’esistenza tra passato e presente incline a seminare e raccogliere un seme da cui poter ripartire verso il fascino dell’ignoto. Qualche scultura nasce da memorie visive e sensoriali descrivendo momenti immersi e vissuti nelle profondità del mare ad occhi aperti per osservare e cogliere quelle meraviglie sottomarine. Altre ancora respirano il mondo dell’arte e portano con sé segni sostanziali ed affinità invisibili, come il valore dell’esistenza vissuto come profondo legame.

La maggior parte delle sculture in mostra sono colorate con smalto e questo perché il colore, per Francesca, diventa un elemento necessario e complementare affinché ogni singola scultura possa comunicare e vivere di vita propria. Inoltre parlano sempre del corpo a corpo con la materia, necessaria a trasportare emozioni, desideri, immagini ed evocano una forte relazione con la madre terra, intesa come ciclo della vita, che si esplica in varie forme di esistenze scolpite.

Così Francesca Bernardini vive e sente il mondo della scultura come un luogo di materia, forma e spirito dove non c’è niente da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere, simile ad un interiore orto contemporaneo, custodito con amore dentro di sé, all’interno del quale l’artista coltiva l’arte del vivere e scolpisce la vita delle forme.

La mostra sarà visibile sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 18.00 alle 23.00 e poi fino al 9 novembre durante l’orario invernale di apertura della Galleria (venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00), o su appuntamento.

SCHEDA TECNICA
Mostra: Orto Contemporaneo
Artista: Francesca Bernardini
Curatore: Filippo Rolla
Periodo espositivo: Sabato 6 settembre – Domenica 9 novembre 2014
Inaugurazione: Sabato 6 settembre, ore 20.00
Luogo: Galleria Duomo – via Finelli, 22 Carrara
Con il patrocinio di: Comune di Carrara e Club UNESCO - Carrara dei Marmi – della provincia di Massa Carrara
Orari: sabato 6 e domenica 7 settembre 18.00/23.00 fino al 9 novembre venerdì sabato e domenica 17.00/20.00 oppure su appuntamento contatto tel. 0585 / 71839

Ufficio stampa:
info@galleriaduomo.it
tel. 0585 / 71839

Informazioni:
www.galleriaduomo.it

la rivoluzione siamo noi
28/10/2017 - 12/11/2017
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
Galleria Duomo Carrara
Via Finelli, 22/b - 54033 Carrara (MS), Italy
tel. 0585 71839
email: info@galleriaduomo.it
website: www.galleriaduomo.it

presenta

La rivoluzione siamo noi
Mostra collettiva / Collezione Galleria Duomo

a cura di Filippo Rolla

Da sabato 28 ottobre a domenica 12 novembre 2017

Sabato 28 ottobre alle ore 18.30 si inaugura, presso la Galleria Duomo in Via Finelli 22/b a Carrara, la mostra collettiva / Collezione Galleria Duomo dal titolo “La rivoluzione siamo noi” curata da Filippo Rolla e sarà visibile fino a domenica 12 novembre 2017 - orari di apertura al pubblico sabato e domenica dalle ore 17.00 alle ore 20.00 oppure su appuntamento – info 334 14 44 065.

Gli artisti: Pier Giorgio Balocchi, Emiliano Barattini, Luigi Biagini, Andrea Giusti, Stefano Grattarola, Marta Fernàndez, Fabrizio Lorenzani, Manuele Mirabella, Graziano Pompili, Silvio Santini, Alfredo Sasso, Kenji Takahashi, Matteo Zeni e Smail Zizi.

Le opere della mostra collettiva La rivoluzione siamo noi a cura di Filippo Rolla fanno parte della Collezione Galleria Duomo e vogliono, nelle intenzioni del curatore, far riflettere su questa frase di Joseph Beuys che fu pubblicata sul manifesto della sua prima mostra in Italia, anno 1971, presso la Modern Art Agency di Lucio Amelio a Napoli.

Joseph Beuys era un artista a tutto tondo, concepiva l’arte come vita, e la politica, l’economia, gli aspetti sociali e culturali, come arte. Vedeva l’uomo come l’artefice sommo di questa opera d’arte che è l’esistenza.

Tale forte legame tra arte e vita, generò in lui la volontà di indagare il senso dell´arte in relazione alla fruizione sociale.
Pertanto, concetti come responsabilità, autodeterminazione, partecipazione, uguaglianza e democrazia furono i capisaldi della sua ricerca che possiamo raccoglierli nella frase "La rivoluzione siamo noi". Così, prendeva forma quell’idea che in ogni gesto comune è insito un atto magico e un fatto d´arte, tanto quanto la vita stessa.



Questo nuovo modo di vivere e fare arte pone prima l’accento sull’uomo che è artista nella misura in cui pensa ed agisce rendendo visibile il suo pensare e il risultato delle sue azioni che edificano il sociale. Poi, sull’interiorità dell’uomo, su quel mondo non visibile e nascosto che, di momento in momento, ognuno di noi forgia dentro di sé, rispecchiando la propria esistenza.

Così i quattordici artisti in mostra raccontano, in sintonia con questa poetica, un frammento della propria esistenza con scultura pittura e fotografia, una ricerca che ci mette al centro dell’universo in un costante dialogo tra l’io e l’altro inteso come uomo-natura-mondo.

In questo senso, la Rivoluzione siamo noi si apre con due fotografie in bianco e nero di Luigi Biagini, Luci d’Agosto e Riflessi, dove è descritto il mondo delle cave di Carrara, un paesaggio incantato che diventa testimone della transitorietà dell’esistenza, di quell’esistenza che la scultura Autoritratto d’artista di Graziano Pompili attraversa con quella dignità di uomo che scolpisce per dar forma al quel particolare luogo in cui abitare poeticamente.
Proseguendo, incontriamo due disegni, acquerelli su carta, di Manuele Mirabella che rimandano all’Origine du monde di Gustave Courbet, dove la rivisitazione astratta dell’organo genitale così come di un nudo femminile sono audaci così come la scultura di Smail Zizi una tensione, densa di realismo e le conferisce un grande potere seduttivo ed erotico.

Nella seconda sala della mostra abbiamo quattro quadri, due di Marta Fernandez dove le sue sfumature su fondo nero raccontano dell’esistenza umana così come un fiore bianco, sempre su sfondo nero, diventa simbolo di rinascita culturale e sociale, come se fosse sorgente di vita, che è anche il titolo dell’opera di Andrea Giusti, dove la sorgente è simile all’energia sprigionata dallo sgocciolamento del colore sulla tela. A chiudere questa sala c’è il dipinto di Stefano Grattarola dal titolo pellegrini del vuoto che vivono nel presente e rappresentano l’individualismo contemporaneo alla ricerca, nella precarietà dei valori, di un senso.
Nell’ultima sala incontriamo Matteo Zeni con una scultura in legno di Cedro dal titolo Arianna con un gomitolo d’oro in mano, sguardo penetrante ed un lungo collo che ricorda quelli parigini di Amedeo Modigliani. Fantiscritti è la scultura di Kenji Takahashi che è composta da piccoli informi marmorei incollati tra loro e la sua arte scultorea non è quella del “cavare” ma quella del ricomporre il blocco spaccato, evidenziando con maestria ed eleganza i segni della ricomposizione.
Qui, incontriamo la scultura in statuario di Silvio Santini il cuore del cerchio che racchiude in sé l’emozione della vita con la rigorosa esecuzione della forma geometrica.
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Mostra Collettiva Internazionale "Prospettive Metafisiche"
06/11/2022 - 25/11/2022
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Presentazione del Prof. Roberto Boccalon, Psichiatra e Psicoterapeuta, Presidente dell'International Association for Art and Psychology
Evento a cura del Critico d'Arte e Curatrice Maria Palladino
Inaugurazione Domenica 6 Novembre ore 18:00

“La nozione di metafisica rimanda ad un “oltre” che concorre all’attribuzione di senso.
Ogni prospettiva rimanda, implicitamente, ad un oltre metafisico in quanto forma immateriale che accoglie ed ordina gli oggetti o le loro rappresentazioni.
Il pentagramma, che richiama metafisicamente le dita della mano, è la forma prospettica in cui Guido D’Arezzo, monaco a Pomposa, accoglie ed ordina le note musicali.
La prospettiva “protometafisica” di Piero della Francesca accoglie ed ordina le rappresentazioni di persone e cose in uno spazio/tempo matematicamente definito e magicamente sospeso.
La corrente dell’arte metafisica, nata in parallelo a quella futurista, ha trovato un suo terreno di coltura in una Ferrara particolarmente estraniante ed interrogante tra nebbie, tracce estensi e contingenze belliche.
La testimonianza di quella stagione artistica ha costituito e continua a costituire un invito ad indirizzare lo sguardo creativo oltre il contingente in una rigorosa ed inesauribile ricerca di senso.”
Prof. Roberto Boccalon, Presidente IAAPs

“Corrente di spicco fra le Avanguardie del '900, la pittura metafisica ha preso origine dall'opera di uno dei grandi maestri del secolo scorso, il pittore Giorgio De Chirico (Volo, 10 luglio 1888 – Roma, 20 novembre 1978), che già prefigurava temi e stilemi del suo universo immaginifico e del filone a cui avrebbe dato vita, nel dipinto realizzato a Firenze, conseguentemente ad una “epifania” sopravvenuta in Piazza Santa Croce, nel 1910, ovvero “L'enigma di un poemriggio d'autunno”. L'incontro seguente, durante il periodo della guerra, nel 1916, fra De Chirico e CarloCarrà, presso il nosocomio di Ferrara, dove erano entrambi ricoverati a seguito di traumi bellici, segnò l'inizio del movimento, a cui si aggiunsero Alberto Savinio (Andrea De Chirico, fratello di Giorgio), Giorgio Morandi, Mario Pozzati e in un secondo momento Filippo De Pisis, Mario Sironi, Felice Casorati, Massimo Campigli. La fase metafisica terminerà, con susseguenti esiti estenuati, intorno al 1920
La nuova evoluzione apportata da questo gruppo di artisti, riguardò innazitutto un distacco dal coevo Futurismo (1900 – 1945), dall'attivismo e dal movimento incessante di quest'ultimo, per rivolgersi ad un recupero dell'arte classica e soprattutto per aprire nuove prospettive di visione rivolte all'introspezione, all'analisi dell'inconscio e all'attesa di imminenti rivelazioni, alla prefigurazione delle infinite e imponderabili possibilità umane.
I venti artisti in mostra interpretano, nelle tecniche e nei modi della pittura, della grafica e della scultura, ciascuno secondo la propria interpretazione e linguaggio, i contenuti e i motivi tipici dello stile metafisico.”
Maria Palladino, Critico d'Arte e Curatrice

In esposizione opere degli artisti:
Alberto Schiavi, Alda Delledonne, Arianna Capponi, Aurelio Bulzatti, Donato Carlà, Gabriella Mariano, Germana Bedont, Gianfranco Vanni Collirio, Giordana Verzilli, Laura Spedicato, Leda Tagliavini, Lilia Kaluzhyna, Loris Roncaglia, Maiya Petra, Maria Gioia Dall'Aglio, Orietta Sartori, Roberto Fenocchi, Rosanna Cafolla, Simonetta Pantalloni, Steve Magnani.

A chiusura dell'evento, Venerdì 25 Nevembre, alle ore 18:00, il Dr. Adello Vanni, Psichiatra e Psicoterapeuta, già Direttore del Dipartimento di salute mentale di Ferrara, terrà una conferenza di presentazione dei primi due volumi della sua trilogia, dedicati all'interpretazione psico-biografica della figura di Giorgio De Chirico e della sua opera, dal titolo “La Ferrara delle meraviglie” e “Le Muse e le Vergini inquietanti di Giorgio De Chirico”. I volumi saranno disponibili in galleria dal giorno dell'inaugurazione, Domenica 6 Novembre.

Galleria Transvisionismo di Stefano Sichel, Via Sforza Caolzio 78, 29014 Castell'Arquato (PC).
La mostra resterà visitabile fino al 25 Novembre.
Orari di apertura: 10:30 - 12:30, 16:00 - 19:30. Chiuso il Martedì. Ingresso libero.
Per informazioni: Maria Palladino 3341695479 audramsa@outlook.it
Mirko Baricchi, Archè, Ben prima del nome chiamato
09/06/2016 - 17/07/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
“Archè, Ben prima del nome chiamato”: mostra personale di Mirko Baricchi dal 9 giugno al 17 luglio 2016 presso gli spazi di Atipografia ad Arzignano (VI).
Accompagnata da un giornale con testi di Luca Beatrice (storico e critico d’arte), Marco Mioli (critico d’arte) ed Elena Dal Molin (direttore artistico Atipografia), l’esposizione sarà inaugurata giovedì 9 giugno alle ore 18.30. La presentazione si terrà alle ore 19.30.
La mostra è parte di una programmazione annuale dedicata all’epochè, ovvero alla sospensione del giudizio, considerata come necessaria data l’assoluta incertezza di ogni conoscenza concernente la realtà esterna. Un tema precedentemente analizzato da Denis Riva con “Carte sospese” e da Elisa Bertaglia ed Enrica Casentini con “Erranza”.
Con “Archè” Mirko Baricchi ricerca un momento, un non-tempo, in cui galleggiano tutti gli ingredienti che improvvisamente costituiranno l’immagine. «L’epidermide della carta – spiega l’artista – lascia trasparire, avvilisce o evidenzia processi precedenti, alcuni dei quali ormai scomparsi, altri in potenza che diventano improvvisamente atto». In un momento storico segnato da una profonda assenza di valori, da fedi religiose contrapposte e da grande incertezza, l’autore sente l’esigenza di “porre tra parentesi il mondo” (Edmund Husserl), concentrandosi sulla pittura come medium, come materia ancor prima che linguaggio.
In esposizione, una decina di grandi opere a tecnica mista su carta, quasi tutte realizzate nel 2016, unitamente ad alcune tele in formato 30x40 cm, afferenti ad un ciclo dedicato alla natura morta e al paesaggio, oltre al video “De Rerum” (2015), realizzato in collaborazione con Uovo Quadrato, in cui una lepre, elemento ricorrente nella poetica di Baricchi, ruota in loop sul proprio asse, immersa in una sorta di nebbia, in un liquido amniotico che culla lo spettatore con una ninna nanna composta dall’artista a partire da carillon rallentato. L’allestimento, pensato nel rispetto dei muri di Atipografia, ricchi di storia e memoria, gioca con la luce, dando ampio respiro alle opere esposte.
Come spiega Elena Dal Molin, «L’anno dell’epochè non poteva che chiudere con Mirko Baricchi. La carta, resa trasparente, si apre a più piani pittorici: l’uso della grafite e della tempera separatamente danno una forte sensazione di tridimensionalità. Ci appare un paesaggio surreale, sospeso, dove ci si sente stranamente a proprio agio. Nei colori, quasi primari, e nei segni semplici in grafite riconosciamo forme primitive che si accordano immediatamente, forme archetipe».
La personale, realizzata grazie anche al supporto Cardelli & Fontana artecontemporanea e Bonioni Arte, sarà visitabile da venerdì a domenica con orario 11.00-19.00, gli altri giorni su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: T. +39 0444 1240019, info@atipografia.it, www.atipografia.it.