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Evento: "Crash Art" a Montecitorio
17/10/2014 - 21/10/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 15/10/2014 - 13:54 |
Luogo: | Roma (RM) - Lazio |
Data di inizio: | 17/10/2014 |
Data di fine | 21/10/2014 |
Descrizione
“Crash Art” a Montecitorio
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
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"Crash Art" a Montecitorio
17/10/2014 - 21/10/2014
Roma (RM) - Lazio
Inserito da Alexander Jakhnagiev
“Crash Art” a Montecitorio
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
"Oriente Vicino" Mostra personale di Pino Reggiani
05/04/2014 - 19/04/2014
Roma (RM) - Lazio
Inserito da Alexander Jakhnagiev
Mostra personale di PINO REGGIANI
“Oriente Vicino”
05 - 19 aprile 2014
Inaugurazione Sabato 5 Aprile 2014 alle ore 18.30
presso Vista Centro d’Arte e Comunicazione
Via Ostilia, 41 (zona Colosseo) Roma
Vista centro d’Arte ha il piacere di presentare la mostra personale del maestro Pino Reggiani “Oriente Vicino”. In mostra alcune opere storiche del grande maestro affiancate da opere inedite realizzate in occasione della mostra.
Reggiani torna nella galleria Vista per il sesto anno consecutivo con una mostra personale, una collezione di oli, pastelli, matite, acquerelli e tecniche miste con
immagini del quotidiano della società orientale interpretate attraverso la chiave dell’immagine universale della madre con bambino in grembo.
“Le opere esposte, che spaziano dalla produzione degli anni 90 a quella più attuale, fanno parte del ciclo su temi orientali. L’Oriente è diventato, non da oggi, il centro focale della problematica politica e sociale. Fatti emotivi di luci e contrasti. I dipinti e disegni esposti in questa mostra hanno una loro autonomia rispetto ad altre vertenti sullo stesso tema. Il fulcro della mostra è rappresentato dalla madre con il bambino in grembo: tema umano che indulge sulle ragioni del cuore.”
DURATA: dal 5 al 19 aprile 2014
CURATORE: Alexander jakhnagiev
UFFICIO STAMPA: Laura Perreca
INAUGURAZIONE: 5 aprile 2014 alle 18.30
ORARI DI APERTURA: dal martedì al sabato 17.00/20.00
LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41 Roma (zona Colosseo)
ORGANIZZAZIONE: VISTA Arte e Comunicazione
INFO: tel. 06.45449756, cell. 349 6309004
e-mail: info@vistatv.it - www.vistatv.it
“Oriente Vicino”
05 - 19 aprile 2014
Inaugurazione Sabato 5 Aprile 2014 alle ore 18.30
presso Vista Centro d’Arte e Comunicazione
Via Ostilia, 41 (zona Colosseo) Roma
Vista centro d’Arte ha il piacere di presentare la mostra personale del maestro Pino Reggiani “Oriente Vicino”. In mostra alcune opere storiche del grande maestro affiancate da opere inedite realizzate in occasione della mostra.
Reggiani torna nella galleria Vista per il sesto anno consecutivo con una mostra personale, una collezione di oli, pastelli, matite, acquerelli e tecniche miste con
immagini del quotidiano della società orientale interpretate attraverso la chiave dell’immagine universale della madre con bambino in grembo.
“Le opere esposte, che spaziano dalla produzione degli anni 90 a quella più attuale, fanno parte del ciclo su temi orientali. L’Oriente è diventato, non da oggi, il centro focale della problematica politica e sociale. Fatti emotivi di luci e contrasti. I dipinti e disegni esposti in questa mostra hanno una loro autonomia rispetto ad altre vertenti sullo stesso tema. Il fulcro della mostra è rappresentato dalla madre con il bambino in grembo: tema umano che indulge sulle ragioni del cuore.”
DURATA: dal 5 al 19 aprile 2014
CURATORE: Alexander jakhnagiev
UFFICIO STAMPA: Laura Perreca
INAUGURAZIONE: 5 aprile 2014 alle 18.30
ORARI DI APERTURA: dal martedì al sabato 17.00/20.00
LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41 Roma (zona Colosseo)
ORGANIZZAZIONE: VISTA Arte e Comunicazione
INFO: tel. 06.45449756, cell. 349 6309004
e-mail: info@vistatv.it - www.vistatv.it
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Mostra personale di fotografia di Alessandro Spadotto “Yemen. Un viaggio interrotto”
21/01/2017 - 04/02/2017
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Sabato 21 gennaio alle ore 17,30, presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, Padova, si inaugurerà la mostra “Yemen. Un viaggio interrotto”, personale di fotografia di Alessandro Spadotto. A cura di Maria Palladino.
La mostra “Yemen, un viaggio interrotto” racconta un viaggio compiuto dall’autore nel 2012, dal maggio all’agosto, nella repubblica dello Yemen, Stato confinante a nord con l’Arabia Saudita e a est con l’Oman. Bagnato a ovest dal Mar Rosso e a sud dal Golfo di Aden (Oceano Indiano), comprende inoltre l’arcipelago di Socotra, nell’Oceano Indiano, e gli arcipelaghi di Perim e Kamaran, nel Mar Rosso.
Il Paese, il più povero di tutta la Penisola Araba e fra i più poveri al mondo, è purtroppo teatro da marzo 2015 di una sanguinosa guerra civile, che vede coinvolti l’esercito governativo, i ribelli sciiti houthi, i miliziani di Al Qaeda e una coalizione di paesi arabi guidati dall’Arabia Saudita.
Nonostante l’estrema indigenza della popolazione, l’emergenza sanitaria e la situazione sociale e politica di grave entità, la repubblica dello Yemen rimane, dal punto di vista paesaggistico, architettonico e per storia e tradizioni uno dei paesi più affascinanti.
Già Pier Paolo Pasolini, che vi girò “Il fiore delle Mille e una notte” e dedicò alle mura di Sana’a, la capitale, un documentario nel 1971, ne descrisse l’incanto e l’assoluta necessità di preservare la bellezza dei suoi caratteristici edifici dalla distruzione del progresso dilagante, promuovendo un appello all’Unesco. Solo dopo la morte del regista, nel 1986, la città sarebbe stata dichiarata “patrimonio dell’umanità”.
Alessandro Spadotto cattura, in queste immagini di viaggio e di scoperta, lo spirito e l’anima di questo luogo, oltre a documentarne lo stato attuale e le consuetudini di vita del popolo yemenita.
La sua è una fotografia diretta, priva di orpelli, attenta alla focalizzazione dei dettagli, come ad ottenere una visione panoramica quanto più inclusiva e precisa sul paesaggio.
Le ampie distese desertiche, i monumenti architettonici e i palazzi costruiti come per tradizione secolare in mattoni d’argilla e paglia essiccata, rivestita d’intonaco chiaro e decorata con motivi fitomorfici e geometrici, i campi coltivati a qat e alberi da frutta. Si tratta di visioni senza tempo, in cui la storia si mescola alla contemporaneità, lasciando il quadro d’insieme più completo e suggestivo.
La fotografia di Alessandro Spadotto è interessata a comprendere e indagare, sempre comunque con sguardo rispettoso e discreto, le usanze e i modi di vivere delle persone ritratte: nei suoi ritratti fotografici spiccano in primissimo piano i volti, soprattutto gli occhi, che colpiscono per profondità e apparente innocenza.
Un paese di contraddizioni, un viaggio emozionante che si conclude purtroppo con la drammatica esperienza del rapimento, ma che ha lasciato ad ogni modo nel fotografo il desiderio di tornarvi, come per completare un’esperienza che da materiale e mentale diviene spirituale, che apre interessanti interrogativi sul presente e che si configura idealmente quasi quale ricerca sulle comuni origini e sulle talvolta apparentemente inconciliabili differenze esistenti fra etnie.
06.01.2017 Maria Palladino
Alessandro Spadotto nasce nel 1983 a San Vito al Tagliamento (PN). Comincia ad interessarsi alla fotografia nel 2008, e grazie al suo lavoro ha l'opportunità di conoscere luoghi accessibili a pochi, come Libano, Kosovo e Afghanistan. Nel 2012 arriva in Yemen dove resta affascinato dalla realtà locale, tesa tra i due estremi di un vivere semplice e modesto e le problematiche legate ai gravi conflitti sociali e politici che tuttora segnano la storia del Paese. La prospettiva di trascorrere sei mesi in Yemen viene bruscamente interrotta dal rapimento.
La mostra resterà visitabile fino a sabato 04 febbraio in orario: lun. - sab. 15,30 - 19,30. Ingresso libero.
Per informazioni:
www.momart.padova.it info@momartpadova.it
Alessandro Spadotto:
https://www.facebook.com/Alessandro-Spadotto-ph-486340624813127/
www.alessandrospadotto.com info@alessandrospadotto.com
Maria Palladino:
3341695479 audramsa@outlook.it
La mostra “Yemen, un viaggio interrotto” racconta un viaggio compiuto dall’autore nel 2012, dal maggio all’agosto, nella repubblica dello Yemen, Stato confinante a nord con l’Arabia Saudita e a est con l’Oman. Bagnato a ovest dal Mar Rosso e a sud dal Golfo di Aden (Oceano Indiano), comprende inoltre l’arcipelago di Socotra, nell’Oceano Indiano, e gli arcipelaghi di Perim e Kamaran, nel Mar Rosso.
Il Paese, il più povero di tutta la Penisola Araba e fra i più poveri al mondo, è purtroppo teatro da marzo 2015 di una sanguinosa guerra civile, che vede coinvolti l’esercito governativo, i ribelli sciiti houthi, i miliziani di Al Qaeda e una coalizione di paesi arabi guidati dall’Arabia Saudita.
Nonostante l’estrema indigenza della popolazione, l’emergenza sanitaria e la situazione sociale e politica di grave entità, la repubblica dello Yemen rimane, dal punto di vista paesaggistico, architettonico e per storia e tradizioni uno dei paesi più affascinanti.
Già Pier Paolo Pasolini, che vi girò “Il fiore delle Mille e una notte” e dedicò alle mura di Sana’a, la capitale, un documentario nel 1971, ne descrisse l’incanto e l’assoluta necessità di preservare la bellezza dei suoi caratteristici edifici dalla distruzione del progresso dilagante, promuovendo un appello all’Unesco. Solo dopo la morte del regista, nel 1986, la città sarebbe stata dichiarata “patrimonio dell’umanità”.
Alessandro Spadotto cattura, in queste immagini di viaggio e di scoperta, lo spirito e l’anima di questo luogo, oltre a documentarne lo stato attuale e le consuetudini di vita del popolo yemenita.
La sua è una fotografia diretta, priva di orpelli, attenta alla focalizzazione dei dettagli, come ad ottenere una visione panoramica quanto più inclusiva e precisa sul paesaggio.
Le ampie distese desertiche, i monumenti architettonici e i palazzi costruiti come per tradizione secolare in mattoni d’argilla e paglia essiccata, rivestita d’intonaco chiaro e decorata con motivi fitomorfici e geometrici, i campi coltivati a qat e alberi da frutta. Si tratta di visioni senza tempo, in cui la storia si mescola alla contemporaneità, lasciando il quadro d’insieme più completo e suggestivo.
La fotografia di Alessandro Spadotto è interessata a comprendere e indagare, sempre comunque con sguardo rispettoso e discreto, le usanze e i modi di vivere delle persone ritratte: nei suoi ritratti fotografici spiccano in primissimo piano i volti, soprattutto gli occhi, che colpiscono per profondità e apparente innocenza.
Un paese di contraddizioni, un viaggio emozionante che si conclude purtroppo con la drammatica esperienza del rapimento, ma che ha lasciato ad ogni modo nel fotografo il desiderio di tornarvi, come per completare un’esperienza che da materiale e mentale diviene spirituale, che apre interessanti interrogativi sul presente e che si configura idealmente quasi quale ricerca sulle comuni origini e sulle talvolta apparentemente inconciliabili differenze esistenti fra etnie.
06.01.2017 Maria Palladino
Alessandro Spadotto nasce nel 1983 a San Vito al Tagliamento (PN). Comincia ad interessarsi alla fotografia nel 2008, e grazie al suo lavoro ha l'opportunità di conoscere luoghi accessibili a pochi, come Libano, Kosovo e Afghanistan. Nel 2012 arriva in Yemen dove resta affascinato dalla realtà locale, tesa tra i due estremi di un vivere semplice e modesto e le problematiche legate ai gravi conflitti sociali e politici che tuttora segnano la storia del Paese. La prospettiva di trascorrere sei mesi in Yemen viene bruscamente interrotta dal rapimento.
La mostra resterà visitabile fino a sabato 04 febbraio in orario: lun. - sab. 15,30 - 19,30. Ingresso libero.
Per informazioni:
www.momart.padova.it info@momartpadova.it
Alessandro Spadotto:
https://www.facebook.com/Alessandro-Spadotto-ph-486340624813127/
www.alessandrospadotto.com info@alessandrospadotto.com
Maria Palladino:
3341695479 audramsa@outlook.it
Mostra personale di pittura "Trasfigurazioni Poetiche" di Walter Maritati
31/08/2015 - 19/09/2015
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
MOSTRA PERSONALE DI PITTURA DELL’ARTISTA WALTER MARITATI
“TRASFIGURAZIONI POETICHE”
A CURA DI MARIA PALLADINO, PRESSO SUPERFLASH STORE PADOVA, VIA VIII FEBBRAIO 24, (ANGOLO PIAZZA CAVOUR). INAUGURAZIONE SABATO 5 SETTEMBRE ALLE ORE 18,00. VISITABILE DAL 31 AGOSTO AL 19 SETTEMBRE, IN ORARIO: LUNEDì - SABATO 13,30-19,00.
La pittura di Walter Maritati riesce a coinvolgere lo spettatore attuando un richiamo sottile alla dimensione dell’inconscio: chi guarda queste opere resta quasi avvinto, trasportato al di là del qui e ora, in una sospensione dei sensi e delle facoltà intellettive che riconduce a ricordi lontani, al sogno, a tutte quelle immagini vissute e rielaborate, riprodotte dalla fantasia e dal desiderio. Perché nelle favole, come anche nei miti, esiste sempre un fondo di verità. Così qui, nello spazio dell’opera, ci troviamo sostanzialmente a confrontarci con noi stessi, col vissuto comune e la comune sensibilità condivisa, rintracciandovi una sorta di sottile, ideale identificazione.
Questi lavori coinvolgono inoltre, per l’afflato poetico che li pervade, lì dove la dimensione metafisica ben si coniuga al respiro romantico, al realismo ricercato, ma anche rivissuto e reinterpretato attraverso il filtro della personalità: soggetti ricorrenti sono paesaggi solitari immersi in una nebbia tenera, lattiginosa e persistente, quasi un’alba perenne, in cui l’Io individuale può perdere sé stesso, per riemergerne infine vivificato.
Tale dimensione che apparentemente esclude l’uomo, in realtà ne conserva le tracce, ne rivela il passaggio, ne apre allo sguardo gli ambienti di vita: l’essere umano fa da coprotagonista, sia esso la piccola figura che passa e si cela in questi spazi, sia esso rappresentato dallo sguardo discreto, eppure scrupoloso e attento dell’artista, narratore esterno al contesto, ricreatore del suo mondo.
Il colore si dissolve in sfumature impalpabili, che sovrapponendosi e aggiungendosi in questa continua ricerca di profondità e leggerezza contribuisce ad accrescerne ed accentuarne la magìa. 13.08.2015 Maria Palladino
CURRICULUM VITAE
Walter Maritati è nato a Brindisi nel 1953. All'età di nove anni si trasferisce con la famiglia a Bergamo, vi resta per dodici anni e poi si trasferisce a Roma.
Il periodo vissuto a Bergamo è importante per il suo futuro artistico: amicizie e circostanze particolari lo avvicinano alla pittura.
All'inizio la sua "tavolozza" è ristretta a pochi colori, per lo più grigi, una realizzazione monocromatica condizionata dai paesaggi nebbiosi del bergamasco.
A Roma inizia ad esporre in mostre collettive e personali raccogliendo i primi consensi al suo lavoro: il pubblico apprezza l'espressione poetica e sognante di quei paesaggi lacustri avvolti nella nebbia definendola una pittura estremamente personale ed espressiva.
Dipinge esclusivamente con colori ad olio, che sfuma costantemente fino a rendere impercettibile la pennellata. Velature sovrapposte gli permettono di mantenere la trasparenza del colore nella realizzazione della nebbia. I soggetti ricorrenti sono barche e paesaggi immersi nella nebbia, nature morte, papaveri, scorci di case rurali.
Nei suoi dipinti non c'è figura umana ma se ne avverte le presenza. Ha realizzato numerose personali nelle principali città italiane e dal 1988 fa parte dell'Associazione Cento Pittori Via Margutta di Roma. Attualmente vive e lavora a Perugia.
Le personali più recenti:
- S. Sepolcro (AR), giugno 2000;
- Bormio (SO), luglio 2001;
- Foggia, aprile 2003;
- Spello (PG), giugno 2003;
- Roma, Gall. dei Leoni, 2002, 2005, 2007;
- Orvieto (PG), giugno 2011;
- Cervo (IM), maggio 2014;
- Gubbio (PG), settembre 2014.
PER INFORMAZIONI: MARIA PALLADINO 3341695479 WWW.WALTERMARITATI.COM
“TRASFIGURAZIONI POETICHE”
A CURA DI MARIA PALLADINO, PRESSO SUPERFLASH STORE PADOVA, VIA VIII FEBBRAIO 24, (ANGOLO PIAZZA CAVOUR). INAUGURAZIONE SABATO 5 SETTEMBRE ALLE ORE 18,00. VISITABILE DAL 31 AGOSTO AL 19 SETTEMBRE, IN ORARIO: LUNEDì - SABATO 13,30-19,00.
La pittura di Walter Maritati riesce a coinvolgere lo spettatore attuando un richiamo sottile alla dimensione dell’inconscio: chi guarda queste opere resta quasi avvinto, trasportato al di là del qui e ora, in una sospensione dei sensi e delle facoltà intellettive che riconduce a ricordi lontani, al sogno, a tutte quelle immagini vissute e rielaborate, riprodotte dalla fantasia e dal desiderio. Perché nelle favole, come anche nei miti, esiste sempre un fondo di verità. Così qui, nello spazio dell’opera, ci troviamo sostanzialmente a confrontarci con noi stessi, col vissuto comune e la comune sensibilità condivisa, rintracciandovi una sorta di sottile, ideale identificazione.
Questi lavori coinvolgono inoltre, per l’afflato poetico che li pervade, lì dove la dimensione metafisica ben si coniuga al respiro romantico, al realismo ricercato, ma anche rivissuto e reinterpretato attraverso il filtro della personalità: soggetti ricorrenti sono paesaggi solitari immersi in una nebbia tenera, lattiginosa e persistente, quasi un’alba perenne, in cui l’Io individuale può perdere sé stesso, per riemergerne infine vivificato.
Tale dimensione che apparentemente esclude l’uomo, in realtà ne conserva le tracce, ne rivela il passaggio, ne apre allo sguardo gli ambienti di vita: l’essere umano fa da coprotagonista, sia esso la piccola figura che passa e si cela in questi spazi, sia esso rappresentato dallo sguardo discreto, eppure scrupoloso e attento dell’artista, narratore esterno al contesto, ricreatore del suo mondo.
Il colore si dissolve in sfumature impalpabili, che sovrapponendosi e aggiungendosi in questa continua ricerca di profondità e leggerezza contribuisce ad accrescerne ed accentuarne la magìa. 13.08.2015 Maria Palladino
CURRICULUM VITAE
Walter Maritati è nato a Brindisi nel 1953. All'età di nove anni si trasferisce con la famiglia a Bergamo, vi resta per dodici anni e poi si trasferisce a Roma.
Il periodo vissuto a Bergamo è importante per il suo futuro artistico: amicizie e circostanze particolari lo avvicinano alla pittura.
All'inizio la sua "tavolozza" è ristretta a pochi colori, per lo più grigi, una realizzazione monocromatica condizionata dai paesaggi nebbiosi del bergamasco.
A Roma inizia ad esporre in mostre collettive e personali raccogliendo i primi consensi al suo lavoro: il pubblico apprezza l'espressione poetica e sognante di quei paesaggi lacustri avvolti nella nebbia definendola una pittura estremamente personale ed espressiva.
Dipinge esclusivamente con colori ad olio, che sfuma costantemente fino a rendere impercettibile la pennellata. Velature sovrapposte gli permettono di mantenere la trasparenza del colore nella realizzazione della nebbia. I soggetti ricorrenti sono barche e paesaggi immersi nella nebbia, nature morte, papaveri, scorci di case rurali.
Nei suoi dipinti non c'è figura umana ma se ne avverte le presenza. Ha realizzato numerose personali nelle principali città italiane e dal 1988 fa parte dell'Associazione Cento Pittori Via Margutta di Roma. Attualmente vive e lavora a Perugia.
Le personali più recenti:
- S. Sepolcro (AR), giugno 2000;
- Bormio (SO), luglio 2001;
- Foggia, aprile 2003;
- Spello (PG), giugno 2003;
- Roma, Gall. dei Leoni, 2002, 2005, 2007;
- Orvieto (PG), giugno 2011;
- Cervo (IM), maggio 2014;
- Gubbio (PG), settembre 2014.
PER INFORMAZIONI: MARIA PALLADINO 3341695479 WWW.WALTERMARITATI.COM