Evento: Gustavo Boldrini, "Specchio del suo tempo"
13/12/2014 - 13/01/2015
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Gruppo Artisti
Dettagli
Data di inserimento: 02/12/2014 - 18:24
Luogo: Vicenza (VI) - Veneto
Data di inizio: 13/12/2014
Data di fine 13/01/2015
Descrizione
Mostra retrospettiva del pittore Gustavo Boldrini
"Specchio del suo tempo"
Dal 13 dicembre 2014

Inaugurazione: sabato 13 dicembre ore 18,00

Contrà Porton del Luzzo, 16 -Vicenza – www.galleriaberga.it – info@galleriaberga.it

Orari: dal martedì al sabato ore 10:00 – 13:00, 16:00 – 19:30
“Specchio del suo tempo” intende essere una mostra retrospettiva e una rivisitazione della personalità artistica e dell'opera di Gustavo Boldrini, pittore veneziano di origine, cosmopolita per vocazione e per spirito di conoscenza, la cui esistenza e la cui esperienza pittorica si collocano in un periodo particolare – dagli anni '40 agli '80 del '900 - denso di avvenimenti artistici, culturali e di rivolgimenti storici che lasceranno una forte, significativa impronta sulla sua produzione e sulle sue vicende ed influenze personali e culturali.
Nel corso della sua vita Boldrini compie numerosi viaggi e spostamenti, sia in Italia che all'estero: in Germania, Svizzera, Olanda, Francia, che gli regalano una consapevolezza e una visione d'insieme unica, la quale si traduce in un lirismo attento agli effetti atmosferici del colore e ad una incisività del segno, talora materico e corposo, talora lineare e comunque sintetico e massimamente espressivo, il quale traspone in forme originali e immediatamente identificabili gli oggetti e i luoghi, vissuti e amati.
Gustavo Boldrini è un artista da conoscere, indagare e scoprire in ogni sua particolarità, per poter ricevere e apprendere gli innumerevoli insegnamenti e spunti di riflessione che egli ci ha lasciato: sul suo tempo, sul trascorrere degli eventi umani e sulla sua esperienza d'artista, così coerente, totalizzante ed estremizzante, che non smette d'incantarci.
Gustavo Boldrini
(Gustavo Boldrin, Venezia 1927 – Salsomaggiore 1987)
Si forma presso l'Istituto d'Arte e poi presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia: fra i suoi maestri ed estimatori Felice Carena, Aldo Bergamini, Virgilio Guidi e Bruno Saetti. Di questi gli ultimi due lo introdurranno nel contesto esclusivo di Palazzo Carminati, luogo di vita e di studio per i giovani talenti.
Negli stessi anni stringe amicizia con Bepi Longo e Giovanni Pontini, ma anche con Raoul Schultz, Angelo Caramel, Bruno Colussi, Girolamo De Stefani. Evidente nelle prime opere la corrispondenza intellettuale con Carlo Hollesch.
Dal '47 iniziano i suoi viaggi in Europa, alla scoperta e alla ricerca di un confronto con i grandi maestri: dapprima in Germania, dove entra a contatto con la pittura del “Bauhaus” e della “Brucke” e scopre una particolare affinità con l'opera di Oskar Kokoschka.
Partecipa a premi ed esposizioni all'estero e dal '51 espone presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, con cui continuerà a mantenere i contatti nel corso degli anni.
Nel '53 visita l'Olanda e assimila suggestioni dalla pittura di Van Gogh, destinato a lasciare un segno permanente in tutta la sua produzione.
Espone nel '54 a San Vidal, di nuovo a Venezia.
Al '55 si fa risalire il primo soggiorno parigino, a seguito di una borsa di studio del Governo Francese: espone fra l'altro al IV Salon de Jeune Peinture alla Galleria d'Arte Moderna, scopre i colori dei fauves, Utrillo e Rouault. E' in ambito parigino che cambia la firma in “Guy Boldrini”.
Nello stesso anno è presente alla VII Quadriennale di Roma, l'anno successivo è invitato alla XXVIII Biennale di Venezia, dove si consacra come uno dei più interessanti giovani artisti italiani.
Si trasferisce nel '59 a Milano, dove il contatto con la luce e i volumi del paesaggio metropolitano conferiscono nuova sintesi spaziale alla sua pittura.
Quest'ultima, dopo un avvio sperimentale di matrice astrattista, si evolve espressionisticamente fino a subire suggestioni fauviste per approdare poi ad una semplificazione formale ai limiti del figurativismo, ad una neofigurazione che prende le distanze da qualsivoglia scuola o corrente per dare vita a un linguaggio unitario e personalissimo. La sintetizzazione dei soggetti in campiture cromatiche modulari vede negli anni '70 l'introduzione nelle sue composizioni di un ulteriore elemento, lo “specchio magico”: struttura narrativa in cui inserisce oggetti d'uso comune, figure e schematici paesaggi, talora arricchiti da inserti a collage
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"OPERE SCELTE" Da Pistoletto, Ronda a De Pisis a Schifano
14/03/2015 - 23/04/2015
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In mostra alla Galleria Berga un’ antologica di opere scelte tra alcuni dei più rappresentativi artisti dell’arte moderna e contemporanea.
Saranno presenti quadri di Angeli, Cesetti, Chagall, De Chirico, De Pisis, Gentilini, Marino Marini, Mirò, Music, Pistoletto, Ronda, Schifano.
Di Omar Ronda saranno esposte due opere, una “Marylin frozen” ed una degli anni ’90, “Genetic fusion”. La ricerca di Omar Ronda è incardinata sul dicotomico binomio naturale-artificiale. L’artista parte dal presupposto che la plastica abbia un’origine naturale, in quanto derivante dal petrolio: miscuglio oleoso di idrocarburi allo stato gassoso, liquido o solido. Gli idrocarburi sono composti organici di carbonio e idrogeno prodotti dal millenario processo di sedimentazione e decomposizione di “tutto il vissuto del pianeta”.
Di Mario Schifano un’opera anni ’70, “Paesaggio anemico”. Nei Paesaggi anemici le vedute di paesaggio sono il ricordo, la memoria che costruiscono questi paesaggi, sono invenzione così come l'idea di spalancare una porta, un rettangolo in alto, di aprire come una finestra nella superficie continua di quel cielo.
Il percorso continua con Michelangelo Pistoletto, “Il coniglio”, la cui cruda immagine denuncia all’osservatore la tragicità del maltrattamento degli animali. Pistoletto, utilizzando la tecnica a specchio, conferisce dinamicità e profondità ai protagonisti dei suoi quadri, “specchianti”, in modo tale da rendere l’osservatore parte dell’opera.
Filippo de Pisis, rappresentante indiscusso dell’arte del Novecento, è autore della “Beccaccia appesa” del 1947, opera dipinta a Parigi e dedicata alla nipote Bona, che negli ultimi anni della sua vita abitò con lui. Bona per De Pisis fu il superamento di una lacuna, il completamento della sua personalità, un’esperienza umana decisiva che lo compenserà prima della morte della paternità mancata.
La semplicità eloquente
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La Galleria Berga presenta la personale di Enrico Del Rosso, esponenete del “comunicazionismo”. L'artista si propone al pubblico vicentino con la mostra dal titolo “La semplicità eloquente”, presentata dal critico e curatore Giancarlo Bonomo.

Catalogo presente in Galleria


Enrico Del Rosso – Pordenone, 1967


Enrico Del Rosso, dopo vari studi e attività relative alla fotografia, decide di tornare alla pittura, sentendo il bisogno di comunicare qualcosa che urgeva dentro di lui.
L'artista cerca di esprimere qualcosa che nell'immane confusione mediatica valga veramente la pena di essere detto, girando attorno agli stessi simboli, riuscendo, così, a rappresentare ciò che le parole non potevano dire.
Esponente del “comunicazionismo”, l'artista propone una serie di opere ispirate alla tradizione Pop americana, rivisitate con motivi iconografici che ne esaltano il carattere simbolico. Un ritorno a quella semplificazione rappresentativa che pare contrapporsi ad un mondo dominato da una babele alienante di immagini e parole che invadono la vita quotidiana.
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INAUGURAZIONE Venerdì 16 MAGGIO dalle ore 20.30
il Bouffet sarà offerto da Pasticceria Mignon di Lurate Caccivio in collaborazione con gli studenti del corso di Pasticceria del Centro Formazione Professionale di MonteOlimpino (CO).

ORARI DI APERTURA:
lunedì 14.00 – 19.00
martedì – mercoledì – giovedì e domenica 10.30 – 13.00 / 14.00 – 19.00
venerdì e sabato10.30 – 13.00 / 17.00 – 23.00

INGRESSO LIBERO

Con questa mostra vorremmo dar vita ad un RINNOVAMENTO DELLA FRUIZIONE di Villa Bernasconi.
Chi deciderà di visitarla, infatti, si accorgerà facilmente di quanto l’intero percorso espositivo rimandi, seppur in chiave contemporanea, al periodo storico in cui venne edificata la location a noi concessa.
Il progetto, dunque, è mirato all’accostamento delle scoperte che gli stessi artisti hanno avuto modo di fare studiando lo stile Liberty e "vivendo" la villa nei momenti precedenti all’esposizione.
Essi, infatti, si sono lasciati ispirare da essa e da ciò che in essa è contenuto, non riproducendone fedelmente i dettagli, ma curandone soltanto alcuni elementi con la piena libertà di andare oltre il periodo storico a cui la villa appartiene.
Villa Bernasconi è il gioiello ARTISTICO, TECNICO, STORICO e SOCIALE del Liberty.
Per questo abbiamo portato avanti il progetto al fine di realizzare una mostra d’arte in cui esporranno affermate personalità, le quali usano innovative tecniche pittoriche, in un contesto storico che si potrà rispecchiare nelle particolarità delle loro opere e che, proprio per questi motivi, potrebbe suscitare vasto interesse sociale.

Aprire le grandi porte della storia alla contemporaneità ci permetterà di pensare all’iniziativa anche in chiave turistico-culturale, data l’intima coerenza presente tra l’odierno progetto artistico, lo storico progetto architettonico ed il contesto sociale in cui è nato ed oggi continua ad esistere.

Potrete scoprire i dettagli e le novità sull’evento tramite la pagina facebook https://www.facebook.com/lachiavecontemporaneadelliberty

LA ONLUS A CUI DAREMO IL RICAVATO DELLA MOSTRA SARA’ FONDAZIONE PUPI
SPONSOR: Deutsche Bank
Crotto dei Platani
Associazione Agenti Immobiliari di Forte
dei Marmi
NEWMUST
ARS RESTAURO

CON IL CONTRIBUTI TECNICO DI:
Imat Felco
Associazione guide e Accompagnatori turistici di Como e Provincia
Gioielleria Lopez & Jewellery museum
Pasticceria Mignon di Lurate Caccivio
Mariela Manca – realizzazione grafica
Pet Garden di Leonardo Magatti

IN COLLABORAZIONE CON:
Galleria Estense Arte di Cernobbio

MEDIA PARTNER:Sistema Como 2015
CiaoComo Radio
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