Evento: "Pullulat" di Monica Bisogno
09/07/2015 - 15/08/2015
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Inserzionista
Gruppo Artisti
Dettagli
Data di inserimento: 07/07/2015 - 18:42
Luogo: Vicenza (VI) - Veneto
Data di inizio: 09/07/2015
Data di fine 15/08/2015
Descrizione
Comunicato
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MONICA BISOGNO
"Pullulat"
Dal 9 Luglio al 15 Agosto 2015
Inaugurazione: Giovedì 9 Luglio ore 21.00, presso i Castelli di Giulietta e Romeo, Montecchio Maggiore (VI)
Contrà Porton del Luzzo, 16 – Vicenza – www.galleriaberga.it – info@galleriaberga.i
Orari: dal Martedì al Sabato, ore 16.30 – 19.30
Ingresso Libero
“...Monica Bisogno è una ricercatrice attenta e preparata, un’archeologa della sua Essenza che vuol
portare alla luce tesori, reperti nascosti nella psiche, reminiscenze ancestrali e concezioni animiche
inespresse. Ella è artista di volumi e forme dinamiche intimamente connesse al mistero della propria
genesi. E’ coinvolta nel profondo in qualcosa che la sua anima avverte distintamente e che le parole
del linguaggio convenzionale non potrebbero esprimere appieno. Inizia un percorso quasi
meditativo di esplorazione libera, svincolata dai canoni del reale manifesto. Non vi è ragionamento
organizzato in via preliminare o la coazione imposta dal pensiero, tuttavia nulla è lasciato al caso.
Forme levigate, leggere e prive di spigoli, fluttuano con assoluta naturalezza in uno spazio indistinto
che le accoglie, come in un gioco di sospensioni.
Il tratto, deciso ed affermato, vuol restituire anzitutto la consistente concretezza delle masse ed il
continuo sussulto di contrazione ed espansione delle stesse. Nella fase realizzativa la Bisogno vuol
rendere tangibile il suo indefinito sentire. La concretezza prende il posto dell’astrazione...”
Giancarlo Bonomo, testo tratto dal catalogo “Monica Bisogno, “Cardioids, forme sottili oltre il
pensiero”, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. La Tipografica srl, 2012
Biografia
Monica Bisogno nasce in Svizzera il 24 maggio del 1972 (Rüti nel Canton Zurigo).
Nel 1987 inizia a Torino il Liceo Artistico Statale per poi concluderlo nella sua città d’origine,
Napoli. Nella capitale partenopea approfondisce le sue nozioni presso l’Accademia di Belle Arti
dove nel 1998 si diploma a pieni voti, ottenendo così la licenza in pittura.
Negli anni successivi il suo debutto professionale la impegna in qualità prima di decoratrice
(laboratorio artigianale “I Re Magi”), in seguito come stuccatrice presso la Napoli Restauri.
Nel 2001 il ritorno in Svizzera. Da questo momento in avanti, Monica intraprende un viaggio che la
porta ad analizzare attraverso la pittura, un paesaggio introspettivo, oltre la pelle, oltre la fisicità del
corpo. Non abbandona mai del tutto il linguaggio figurativo, ma sviluppa un codice di forme e
colori che la contraddistingue sempre più.
Finalmente nel 2012, l’incontro con Marina Reina, che diventa sua manager e che la presenta a
Giancarlo Bonomo, critico raffinato e innovativo, conosciuto nell’ambiente artistico e presso la
Biennale di Venezia. Nel 2013 esce la prima pubblicazione “CARDIOIDS, forme sottili oltre lo
spazio”, curata da Bonomo, che viene presentata per la prima volta a Trieste, durante la mostra
omonima. Impegnata quotidianamente nel suo atelier, Monica continua la sua ricerca artistica.
Altri eventi dell'inserzionista
Gustavo Boldrini, "Specchio del suo tempo"
13/12/2014 - 13/01/2015
Vicenza (VI) - Veneto
Inserito da galleria berga
Mostra retrospettiva del pittore Gustavo Boldrini
"Specchio del suo tempo"
Dal 13 dicembre 2014

Inaugurazione: sabato 13 dicembre ore 18,00

Contrà Porton del Luzzo, 16 -Vicenza – www.galleriaberga.it – info@galleriaberga.it

Orari: dal martedì al sabato ore 10:00 – 13:00, 16:00 – 19:30
“Specchio del suo tempo” intende essere una mostra retrospettiva e una rivisitazione della personalità artistica e dell'opera di Gustavo Boldrini, pittore veneziano di origine, cosmopolita per vocazione e per spirito di conoscenza, la cui esistenza e la cui esperienza pittorica si collocano in un periodo particolare – dagli anni '40 agli '80 del '900 - denso di avvenimenti artistici, culturali e di rivolgimenti storici che lasceranno una forte, significativa impronta sulla sua produzione e sulle sue vicende ed influenze personali e culturali.
Nel corso della sua vita Boldrini compie numerosi viaggi e spostamenti, sia in Italia che all'estero: in Germania, Svizzera, Olanda, Francia, che gli regalano una consapevolezza e una visione d'insieme unica, la quale si traduce in un lirismo attento agli effetti atmosferici del colore e ad una incisività del segno, talora materico e corposo, talora lineare e comunque sintetico e massimamente espressivo, il quale traspone in forme originali e immediatamente identificabili gli oggetti e i luoghi, vissuti e amati.
Gustavo Boldrini è un artista da conoscere, indagare e scoprire in ogni sua particolarità, per poter ricevere e apprendere gli innumerevoli insegnamenti e spunti di riflessione che egli ci ha lasciato: sul suo tempo, sul trascorrere degli eventi umani e sulla sua esperienza d'artista, così coerente, totalizzante ed estremizzante, che non smette d'incantarci.
Gustavo Boldrini
(Gustavo Boldrin, Venezia 1927 – Salsomaggiore 1987)
Si forma presso l'Istituto d'Arte e poi presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia: fra i suoi maestri ed estimatori Felice Carena, Aldo Bergamini, Virgilio Guidi e Bruno Saetti. Di questi gli ultimi due lo introdurranno nel contesto esclusivo di Palazzo Carminati, luogo di vita e di studio per i giovani talenti.
Negli stessi anni stringe amicizia con Bepi Longo e Giovanni Pontini, ma anche con Raoul Schultz, Angelo Caramel, Bruno Colussi, Girolamo De Stefani. Evidente nelle prime opere la corrispondenza intellettuale con Carlo Hollesch.
Dal '47 iniziano i suoi viaggi in Europa, alla scoperta e alla ricerca di un confronto con i grandi maestri: dapprima in Germania, dove entra a contatto con la pittura del “Bauhaus” e della “Brucke” e scopre una particolare affinità con l'opera di Oskar Kokoschka.
Partecipa a premi ed esposizioni all'estero e dal '51 espone presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, con cui continuerà a mantenere i contatti nel corso degli anni.
Nel '53 visita l'Olanda e assimila suggestioni dalla pittura di Van Gogh, destinato a lasciare un segno permanente in tutta la sua produzione.
Espone nel '54 a San Vidal, di nuovo a Venezia.
Al '55 si fa risalire il primo soggiorno parigino, a seguito di una borsa di studio del Governo Francese: espone fra l'altro al IV Salon de Jeune Peinture alla Galleria d'Arte Moderna, scopre i colori dei fauves, Utrillo e Rouault. E' in ambito parigino che cambia la firma in “Guy Boldrini”.
Nello stesso anno è presente alla VII Quadriennale di Roma, l'anno successivo è invitato alla XXVIII Biennale di Venezia, dove si consacra come uno dei più interessanti giovani artisti italiani.
Si trasferisce nel '59 a Milano, dove il contatto con la luce e i volumi del paesaggio metropolitano conferiscono nuova sintesi spaziale alla sua pittura.
Quest'ultima, dopo un avvio sperimentale di matrice astrattista, si evolve espressionisticamente fino a subire suggestioni fauviste per approdare poi ad una semplificazione formale ai limiti del figurativismo, ad una neofigurazione che prende le distanze da qualsivoglia scuola o corrente per dare vita a un linguaggio unitario e personalissimo. La sintetizzazione dei soggetti in campiture cromatiche modulari vede negli anni '70 l'introduzione nelle sue composizioni di un ulteriore elemento, lo “specchio magico”: struttura narrativa in cui inserisce oggetti d'uso comune, figure e schematici paesaggi, talora arricchiti da inserti a collage
"Un Fiore Bianco" di Omar Ronda
09/05/2015 - 30/05/2015
Vicenza (VI) - Veneto
Inserito da galleria berga
Dal 9 al 30 Maggio 2015
Inaugurazione: Sabato 9 Maggio ore 18.00

Contrà Porton del Luzzo, 16 – Vicenza – www.galleriaberga.it – info@galleriaberga.it
Orari : dal martedì al sabato ore 16.30 – 19.30

“Un Fiore Bianco” è il nome della mostra di Omar Ronda che verrà prossimamente ospitata in Galleria Berga. L'esibizione comprende opere che appartengono alle diverse categorie espressive sotto le quali l'artista racchiude la sua realtà. Saranno infatti presenti in Galleria sia alcuni lavori appartenenti alla collezione 'Frozen', come le famose 'Marylin Frozen' e 'Postcards from Venice', ad alto impatto iconografico e quasi mitologico, sia capolavori della corrente 'Genetic Fusion', caratterizzati da materie plastiche e superfici piene, pregni di quel significato atavico che, ancorato alle origini e alla sostanza tangibile, si slanciano verso il metafisico e l'astratto.
Di quest'ultima raccolta fa parte il quadro “Desert Storm – Guerra del Golfo”, l'opera ritirata dal Padiglione Costa Rica della 56ª Biennale di Venezia, che verrà presentata dall'artista stesso Sabato 9 Maggio.
Arricchiranno e renderanno ancora più suggestiva l'atmosfera le fantastiche ed ingannevoli 'Kimere' , le affascinanti creature realizzate da Omar Ronda, che invitano lo spettatore a perdersi in un mondo incantato e fuggevole, a sospendere, e 'congelare' le dimensioni del tempo e dello spazio.

Omar Ronda
Omar Ronda nasce a Portula (Biella, Italia) l'11 settembre 1947. Nel 1967 conosce Gian Enzo Sperone e Lucio Amelio e con loro organizza una serie di grandi mostre dei maggiori esponenti dell'arte povera e della transavanguardia. Nel 1973-74 trascorre un intero anno a New York, dove conosce Leo Castelli e Ileana Sonnabend,e tramite loro Rauschenberg, Warhol, Dine, Wesselmann, Twombly, Lichtenstein, Indiana, Oldenburg, fino ai minimalisti Sol LeWitt, Carl Andre, Bob Morris e altri. In seguito conosce e frequenta Basquiat e Keith Haring, con il quale stringe un rapporto di vera amicizia.
Collabora con Giorgio Marconi a Milano e con Lucrezia De Domizio Durini a Pescara,e con lei organizza alcune conferenze e mostre di Joseph Beuys.
Nel 1990-91 realizza installazioni estreme sulla vetta del Monte Bianco e nelle grotte di Is Zuddas in Sardegna e vive sei giorni e sei notti in una piramide vegetale sotto il reattore del cracking catalitico nella raffineria Saras Petroli. Nel 1993 fonda un gruppo con altri artisti e organizza mostre e installazioni utilizzando animali in plastica: Epocale a Milano nel 1993, a cura di Tommaso Trini e Luca Beatrice, evidenzia l'intenzione di Ronda di cambiare radicalmente la storia dell'arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale.
Seguono centinaia di mostre, eventi e pubblicazioni che danno a Ronda una notorietà internazionale: 1994, installazioni nel Chiostro del Brunelleschi in Santa Maria degli Angeli, Firenze e alla Mole Vanvitelliana, Ancona; 1996 Mille delfini a Milano, con l'assessore alla cultura Philippe Daverio; 1998, mostre a La Posteria di Milano e alla Galleria Pananti di Firenze; 1999 Galleria Pananti, Firenze; 2001, Biennale di Venezia, su invito del curatore Harald Szeemann; 2002, inaugurazione del Centro Studi e Documentazione, Biella, e Denaro e valori, Bienne (Svizzera), a cura di H. Szeemann; 2003, Triennale d'arte del Belgio, Beaufort, a cura di W. van den Bussche, K. Bussmann, R. Fuchs, J.-H. Martin; Plastica d'artista, Museo della Scienza e della Tecnica, Milano, a cura di T. Trini; 2004, Arte Stupefacente, a cura di Ph. Daverio, Edizioni Mazzotta; 2005, Sul filo della lana, Biella, a cura di Ph. Daverio; mostra al Museo di Santa Apollonia in occasione della Biennale di Venezia, catalogo a cura di M. Corgnati e E Forin, Edizioni Mazzotta, poi a Palazzo Collicola di Spoleto, alla Fondazione Stelline e alla Galleria Cavaciuti di Milano; 2006, UFO Gallery, Ostenda; 2007, Soma Museum, Seoul; Chiostro del Bramante, Roma; Tornabuoni Arte, Firenze; Fondazione Mazzotta, Milano, con catalogo a cura di P. Adorno, C. Lorent e F. Santaniello; Una mostra bestiale, Orio Center, Bergamo, con interventi di Philippe Daverio e Vittorio Sgarbi; 2008, Galleria Cavaciuti, Milano; Tornabuoni Arte, Milano; 2009 Opera Gallery, Parigi; Chiesa di San Gallo, Venezia; ecc.
Decine sono i libri e cataloghi pubblicati dai principali editori italiani e migliaia i testi critici e gli aricoli divulgati in tutto il mondo. (Biografia tratta da “Omar Ronda – Frozen Movie Stars – Tipolitografia Botalla, 2010”)
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Alfredo Pini - Quasi per caso
12/11/2016 - 12/12/2016
Vicenza (VI) - Veneto
Inserito da GALLERIA LACERBA
ALFREDO PINI
“Quasi per caso”
Dal 12 Novembre al 12 Dicembre 2016

Inaugurazione sabato 12 novembre 2016, ore 17
Presso Foyer Aula Magna R.L. Montalcini
Via 29 Maggio, Mirandola (Mo)
Presentazione di Antonio Castellana
Per Informazioni 348-2649452
ORARI APERTURA SABATO E DOMENICA 10-12 E 16-19

Circa 30 dipinti saranno esposti alla sala R.L. Montalcini di Mirandola in occasione della mostra personale di Alfredo Pini dal titolo "Quasi per caso" che si terra'dal 12 novembre al 12 dicembre 2016.
Si tratta di opere eseguite tra il 2014 e il 2016, in cui l'artista, da sempre impegnato nell’arte della pittura, è artefice di opere figurative dal tratto lieve e suadente con tocchi rapidi che si assestano su un perfetto processo di costruzione analitica cogliendo il momento estemporaneo di vita quotidiana nel cuore delle città. L’artista attingendo da echi futuristi cattura la visione d’insieme e immette quell’energia che vibra di luce e di azioni umane, secondo la formulazione di un codice pittorico suggestivo espresso attraverso mezzi di locomozione che si muovono rapidamente. E’ un’interpretazione visionaria di un mondo in continua trasformazione di una società che viaggia velocemente, una dolorosa analisi di uno scenario esasperante con la presenza beffarda avvolta dalle sagome di tanti palazzi vuoti che assumono l’effetto di palchi deserti a teatro. Un lavoro puntuale che mette a frutto l’esperienza dell’artista maturata in anni di studio e di impegno, partendo da opere di matrice impressionista fino ad arrivare alla rappresentazione di un metodo compositivo e critico sul potenziale dell’arte figurativa. Attraverso le sue opere dà vita a un mondo di visioni suggestive che prendono spunto dalla nostra realtà, l’atmosfera è apparentemente silenziosa, la luce nitida si posa sulle forme, è un momento lirico che sottolinea la contemplazione gioiosa della città martoriata e maltrattata dai suoni e dai rumori. L’iconografia descritta da Alfredo Pini descrive una visione riconducibile al vero interpretata come metafora della vita dove al posto della velocità c’è la voglia per la contemplazione e la meditazione. Anche quando rappresenta i musicisti, che l’artista nota, fotografa e isola in un vuoto carico di mistero, c’è il riferimento all’abbandono e alla riflessione. Alfredo Pini riesce a dipingere soprattutto emozioni, immediate, autentiche, stravolgendo i lineamenti formali ritratti.In realtà la sicurezza del gesto e la colta preparazione tecnica fanno da sfondo a un’espressione mirabile che unisce equilibrio e ritmo compositivo.

Antonio Castellana
MOSTRA PERSONALE DI PITTURA " ????? ??? Panta rei" DELL’ARTISTA MARINO NAGRO
26/09/2015 - 14/10/2015
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
COMUNICATO STAMPA
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA PERSONALE DI PITTURA " ????? ??? Panta rei" DELL’ARTISTA MARINO NAGRO

Sabato 26 settembre alle ore 17,30, presso il MAAAP – Museo Archeologico Ambientale delle Acque di Padova, via Querini 84, Altichiero (PD), si inaugurerà la mostra " ????? ??? Panta rei" del pittore Marino Nagro.
Il fiume Brenta, la sua rappresentazione pittorica e la sua storia sono al centro di questa mostra, che raccoglie i dipinti dell’artista padovano Marino Nagro ispirati al paesaggio fluviale e alla campagna circostante il nucleo urbano di Altichiero, dove l’artista ha trascorso la sua infanzia e tuttora risiede.
L’esposizione vuole essere un dovuto e voluto omaggio al fiume, compagno di giochi da bambino e nell’adolescenza per il pittore, e luogo deputato alla meditazione e alla riflessione naturalistica per la sua ricerca.
Al centro del percorso artistico di Marino Nagro, nell’arco di una carriera più che trentennale, vi è infatti la natura, intesa in senso rinascimentale quale sede di elezione per la creatura umana, forza romanticamente soverchiante, e rifugio dello spirito, in cui la raffigurazione realistica di stampo tonale e atmosferico, nel rispetto della tradizione veneta, cede il passo alla fantasia e al sogno, al recupero di temi e motivi di stampo antichizzante che si inseriscono perfettamente nel contesto dello spazio espositivo.
Sempre presente è l’attenzione ai temi dell’ecologia e della conservazione dei beni ambientali, che sola ci permette di preservare uno stile di vita più sano e consono alla nostra specie.
" ????? ??? Panta rei", ovvero “tutto scorre” secondo il pensiero del filosofo greco presocratico Eraclito, ben si addice alla poetica di Marino Nagro, al senso del suo fare arte: ovvero un’indagine in continua evoluzione, sempre passibile di mutamenti, che diventa cifra distintiva di un’intera esistenza, ciclo in perenne movimento: come l’acqua, fonte di vita, e come la vita stessa.
Cornice dell’evento lo splendido Museo Archeologico Ambientale delle Acque di Padova, sito nell’ex chiesa di Sant’Eufemia, in via Querini 84 ad Altichiero: il santuario, risalente ad epoca protostorica e romana, raccoglie reperti archeologici rinvenuti in Brenta e databili dal 750 a.c. al 400 d.c. ed una pregevole collezione di ceramiche rinascimentali risalenti al 1400 – 1700 d.c.: un’occasione da non perdere per ammirare una parte importante del patrimonio storico ed artistico della città di Padova.
Durante l’inaugurazione avrà luogo una degustazione di prodotti alimentari biologici.
La mostra resterà visitabile fino al 14 ottobre, in orario:
lunedì, mercoledì, venerdì e sabato 16,30 – 19,00.
Domenica 10,00 – 12,00 e 16,30 – 19,00.
Ingresso libero.

Per informazioni:
Marino Nagro
+39 349 834 6744
marino.nagro@gmx.com
http://www.marinonagro.tk

Maria Palladino
+39 334 169 5479
audramsa@outlook.it