Evento: In Memoria
18/04/2015 - 03/05/2015
0 0
Effettua l'accesso per inserire un commento
0/0 Commenti
Inserzionista
Altro
Dettagli
Data di inserimento: 15/04/2015 - 14:44
Luogo: Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 18/04/2015
Data di fine 03/05/2015
Descrizione
ArtPoint 18 per il settantesimo anniversario della Liberazione. Per tutto il 2015, vetrine d’arte dedicate al tema della Resistenza e della Memoria. Non una galleria, ma un “avanluogo” d’arte contemporanea, sito nel centro storico di Reggio Emilia (Via S. Pietro Martire, 18), nel quale gli artisti Giordano Montorsi e Sandra Moss presentano installazioni e progetti talvolta estranei alle logiche del mercato, visibili solo dall’esterno, 24 ore su 24.
Dal 18 aprile al 3 maggio 2015, lo spazio ospiterà “In Memoria”, installazione composta da un’opera pittorica di Giordano Montorsi (“Profonda terra”, 1987, olio su tela, cm. 100x220) e da due fusi in ottone (“Testimoni”, 2014), corpi illuminanti e allo stesso tempo contundenti, ideale congiunzione tra terra e cielo.
Come spiegano Montorsi e Moss, «L’arte, con la sua forza simbolica, alla continua ricerca di senso, rappresenta di per sé una forma di energia alternativa, una resistenza all’abisso che chiama abisso».
«ArtPoint 18 – scrive il professor Romano Quaretti – è un luogo straordinario. È un luogo dove l’arte, intesa come intuizione sensitiva, come immaginazione pura, è una sfida all’impossibile, all’improbabile. È un succedersi continuo di eventi artistici, di composizioni immaginifiche, spaziali, di simbologie esoteriche ed ermetiche. […]È un laboratorio ed una vetrina: è un’identità sdoppiata. È lo spazio creato per essere, in breve tempo, disfatto e reinventato, sino all’infinito […]. Il dialogo diventa la vita, la sostanza, la forza di ArtPoint 18. […] A poco a poco molti ne parlano. La vita solitaria di ArtPoint 18 continua, tra le ombre e le luci del vicolo su cui si affaccia, illudendosi e illudendo, sognando e facendo sognare».
Fondato nel 2011 dagli artisti Giordano Montorsi e Sandra Moss, ArtPoint 18 è uno spazio che si rivolge alla città attraverso una vetrina d’arte visibile di giorno e di notte, la cui attività è seguita a livello italiano ed internazionale attraverso il sito web www.artpoint18.it. In quattro anni di attività sono state realizzate 32 installazioni artistiche. Studiosi ed esponenti della cultura contemporanea hanno aderito con entusiasmo al progetto scrivendo testi (Paolo Borciani, Lorenzo Capitani, Tullio Masoni, Romano Quaretti, Carla Ruffini) e condividendo riflessioni (Omero Antonutti, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Bruno Dal Bon, Alessandro Di Chiara, Franz Falanga, Romano Gasparotti, Gian Ruggero Manzoni, Tullio Masoni, Pietro Medioli, Camillo Milli, Federica Montevecchi, Piergiorgio Paterlini, Emanuela Piovano, Franco Piavoli, Francesco Poli, Romano Quaretti, Francesca Rossi Del Monte, Paolo Ruffilli, Daniele Segre, Marina Spada). Per informazioni: 0522 877506, cell. 328 3125025, montorsimoss@gmail.com.

Giordano Montorsi, nato a Scandiano (RE) e diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dagli anni ‘80 espone con continuità in Italia e all’estero, focalizzandosi sul duplice versante della pittura e dell’installazione. Tra le mostre recenti, “L’opera al nero” (Mole Vanvitelliana, Ancona, 2005), “Disseminario: varietas varietatum et omnia varietas” (Sedi varie, Reggio Emilia, 2010) e “The Detachment” (Palazzo dei Principi, Correggio, 2014). Vive e lavora tra Macigno, Reggio Emilia e Milano, dove insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Sandra Moss, nata in Ohio, USA e diplomata al The Evergreen State College, Olympia, Washington. Ha frequentato Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2003 vive e lavora a Macigno (RE), dove indaga il senso profondo della natura. Ha preso parte a diverse esposizioni negli Stati Uniti ed in Italia, tra le quali “Undercurrents, Sottocorrenti” (Officina delle Arti, Reggio Emilia, 2008), “In/carne” (Fondazione Cominelli, San Felice sul Benaco, 2010), “Elsewhere/Altrove” (Circolo Culturale Mavarta, Sant'Ilario d'Enza, 2011) e “The Detachment” (Palazzo dei Principi, Correggio, 2014).
Altri eventi dell'inserzionista
Fernanda Carrillo. Dear Universe
20/05/2022 - 26/06/2022
Montecchio Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Il Comune di Montecchio Emilia e l’Associazione culturale artMacs presentano, dal 20 maggio al 26 giugno 2022, “Dear Universe”, mostra personale della giovane artista messicana Fernanda Carrillo, vincitrice della prima edizione del “Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 35”, dedicato al disegno e alla ricerca visiva emergente. L’esposizione sarà inaugurata venerdì 20 maggio, alle ore 18.00, negli spazi di Casa Cavezzi a Montecchio Emilia (RE).
L’artista soggiornerà a Montecchio Emilia, ospite del Comune, nella settimana precedente l’inaugurazione della sua personale per lavorare alla produzione di alcune opere originali, che verranno quindi presentate in anteprima assoluta proprio in occasione della mostra stessa.
Il “Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 35” è stato promosso dall’Associazione culturale artMacs, istituita a Montecchio Emilia dalla famiglia dell’artista Massimiliano Galliani, prematuramente scomparso nel 2020 all’età di 37 anni, per diffondere e consolidare la sua memoria e sostenere i giovani artisti. Il progetto nasce da un doloroso lutto che cerca, attraverso l’Arte, un riscatto che non sia soltanto memoria, ma soprattutto futuro per le giovani generazioni creative.
Il Comune di Montecchio Emilia è partner e sostenitore di questo progetto: ha infatti erogato un premio acquisto del valore di 2.500 Euro e curato l’organizzazione della mostra personale dedicata all’artista messicana. Una ulteriore acquisizione, del valore di 3.500 Euro è stata operata dall’Associazione culturale artMacs.
L’opera di Fernanda Carrillo è stata selezionata, in occasione della sedicesima edizione della fiera d’arte ArtVerona, partner del progetto, da una qualificata Giuria composta da Omar Galliani (artista), Giuseppe Stampone (artista), Alberto Zanchetta (critico e curatore d’arte), Davide Zanichelli (Direttore della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia) e Fausto Torelli (Sindaco del Comune di Montecchio Emilia). L’artista messicana è rappresentata in Italia dalla galleria d’Arte A Pick Gallery di Torino.
«Nell’opera di Fernanda Carrillo – si legge nella motivazione della Giuria – permane la tradizione del “disegno” aperto alla contemporaneità, in un congiungersi e dialogare continuo. Ricerca introspettiva dove gli stati d’animo dell’artista si fondono a quelli di una natura in continuo divenire. Morfologia dell’anima e della natura».
L’opera di Carri, nome con il quale Fernanda Carrillo firma le sue opere, è un dialogo interiore, una ricerca introspettiva nella quale i suoi stati d’animo si fondono a quelli di una natura in continuo divenire: potremmo chiamarla morfologia dell’anima e della natura. Per Fernanda Carrillo l’arte è cura, terapia; un po’ come per Louise Bourgeois, artista che ha influenzato il suo lavoro, l’arte diventa uno strumento per poeticizzare i traumi.
Con “Dear Universe”, Carrillo esplora il suo rapporto con i sogni e i desideri. Una serie di dipinti a olio inediti danno vita alla sua necessità di narrare e di essere letta, interpretata; come nella serie “Dreams and Nightmares”, in cui l’utilizzo di materiali naturali, come vino, caffè e aceto, dà vita a un diario visivo dell’inconscio, catturando e imprimendo idee, emozioni e sensazioni fugaci.
Fernanda Carrillo nasce nel 1995 a Città del Messico. Dopo essersi laureata in Architettura si è trasferita a New York dove ha consolidato il suo forte legame con l’arte. Ha iniziato a lavorare dapprima con installazioni per poi passare alla pittura e al disegno, da autodidatta. Sotto l’influenza di artisti come Louise Bourgeois, si ispira all’arte confessionale, combinando la sua pulizia visiva con frasi di una rivelazione intenzionale del sé privato. La sua opera è un’intima esternazione di temi ricorrenti nella sua vita e nel suo viaggio. Il suo lavoro include sculture, ceramiche e disegni, che riflettono diversi periodi della sua carriera. Spesso biografica, la sua ricerca esplora temi tra cui la famiglia, l’amore per se stessi e la paura. Ha esposto in diverse mostre personali a Città del Messico e New York: nel 2020 Carri approda in Europa con la galleria d’arte A Pick Gallery di Torino.
La sede di Casa Cavezzi (Via Veneto 29, Montecchio Emilia) è aperta al pubblico dal 20 maggio al 26 giugno 2022, la domenica e nei giorni festivi con orario 15.00-19.00; da lunedì a sabato su prenotazione. L’ingresso è gratuito. Per informazioni e prenotazioni: T. +39 0522 861864, biblioteca@comune.montecchio-emilia.re.it.
ImmaginateVI artisti
12/12/2015 - 15/01/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Inside Consulting Reggio Emilia (Via Alberto Pansa, 55/I), società specializzata in consulenza strategica di direzione, ospita, dal 12 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, “ImmaginateVI artisti”, ovvero “Immaginate 6 artisti”, esposizione collettiva con opere di Marco Arduini, Daniele Cestari, Lorenzo Criscuoli, Nicla Ferrari, Daniele Lunghini e Michele Sassi.
Curata da Luigi Borettini, la mostra sarà inaugurata sabato 12 dicembre alle ore 17.00, alla presenza di Erio Mazzoli (titolare Inside Consulting Reggio Emilia), degli artisti e del curatore.
«Come Agente delle Assicurazioni Generali di Reggio Emilia – spiega Mazzoli – ho organizzato decine di mostre ed eventi, sponsorizzando iniziative culturali di rilievo per la città. Una buona consuetudine che desidero portare anche nella nuova esperienza lavorativa con Inside Conculting Reggio Emilia, così da ringraziare i nostri clienti per la fiducia accordata attraverso l’invito ad una serata d’arte e cultura».
«L’esposizione – scrive Borettini – presenta una selezione di opere di diversi artisti che si conoscono da tempo e si stimano reciprocamente. Il nostro tentativo è stato quello di ricreare un’antica Agorà, uno spazio in cui scambiarsi liberamente opinioni ed idee».
Marco Arduini (Reggio Emilia, 1959), pittore, presenta una selezione di opere a tempera ed acrilico legate alla Pop Art americana. Daniele Cestari (Ferrara, 1983), pittore, dipinge città avvolte nella nebbia, in un naufragio urbano che comprende architetture, segni e storie. Lorenzo Criscuoli (Reggio Emilia, 1966), pittore e sculture, realizza “pittosculture”, ossia assemblaggi apparentemente ludici che celano pensieri ed inquietudini. Nicla Ferrari (Cavriago, Reggio Emilia, 1960), pittrice, dopo un lungo percorso sul corpo umano, presenta ora opere in cui elementi descritti nel dettaglio si alternano a tratti di materia fluida o vibrante. Daniele Lunghini (Roma, 1967), artista poliedrico e videomaker, propone paesaggi onirici, ambientati in un Medioevo futuribile. Michele Sassi (Sassuolo, Modena, 1970), scultore, crea animali e figure di terracotta o di marmo che, attraverso traslazioni e rimandi, propongono una riflessione sulla società contemporanea.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2016, da lunedì a venerdì con orario 9.00-12.00 e 15.00-18.00, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 1841772, info@inside.re.it, www.inside.re.it.
Eventi che potrebbero interessarti
Claudio Gaddini, Lucide trasparenze
01/10/2016 - 29/10/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
La Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 4) presenta, dal 1 al 29 ottobre 2016, “Lucide trasparenze”, mostra dell’artista toscano Claudio Gaddini che, partendo dal dato naturale, sintetizza il segno per “entrare” nella materia e vedere ciò che essa sottende. Curata da Chiara Serri, la personale sarà inaugurata sabato 1 ottobre alle ore 17.00.
In esposizione, una quindicina di opere pittoriche tratte dalla serie “Arborescenze”, riferibile al periodo 2014-2016. Lavori in cui alla “trasparenza” della superficie si associa la “lucidità” (ovvero la consapevolezza) dell’autore che, dopo un lungo periodo di ricerca, si propone di trasferire sul supporto l’essenza stessa del segno.
Come scrive la curatrice, «La recente produzione di Claudio Gaddini nasce da uno strato di polietilene semitrasparente, sul quale interviene con pennarelli acrilici, dando vita a forme lineari, a schemi ed arborescenze che, seppur vicini all’astratto, evocano la natura, le foglie e i rami da cui sono tratti. La visione diretta dell’opera è, tuttavia, negata da una successiva velatura (a volte da un ulteriore strato di polietilene) che ricopre i segni appena tracciati con ritagli di nastro adesivo di carta. Un’operazione che assume un doppio valore simbolico: da un lato l’invito a cercare ciò che è nascosto, ad andare dentro la materia per scoprire diagrammi di forze e vettori direzionali; dall’altro la ricerca dell’equilibrio tra la plastica (chimica) e la carta (natura), necessario per salvaguardare un ambiente che si sta via via disgregando».
La personale sarà visitabile fino al 29 ottobre 2016, di martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 17.30-19.30, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Sabato 8 ottobre, alle ore 17.00, si terrà in galleria una narrazione per bambini a cura di Galline Volanti (www.gallinevolanti.com). Per informazioni: tel. 340 3545183, ginodifrenna875arte@yahoo.it, www.csart.it/875.
“Lucide trasparenze” è parte della terza edizione della rassegna “In Contemporanea” che vede l’apertura congiunta della stagione espositiva autunnale in sette gallerie d’arte di Reggio Emilia. Realizzata in collaborazione con il Comune e i Musei Civici di Reggio Emilia, la manifestazione prevede anche l’esposizione collettiva “In Contemporanea al Museo”, dal 1 al 30 ottobre 2016 presso il Palazzo dei Musei (Via Spallanzani, 1). L’inaugurazione della mostra museale si terrà venerdì 30 settembre 2016 alle ore 18.00.
Claudio Gaddini nasce nel 1973 a Lucca, vive e lavora a Nozzano Castello (LU). Tra le mostre principali, “Arte contemporanea italiana 3” (Burgersaal st. Sthephans platz, Konstanz, 2013), “Art Collection” (Galleria Emmediarte, Milano, 2014), “Art Collection” (Galleria Emmediarte, S. Stefano Belbo, 2014), “Sigismund, anno dell’incontro europeo” (Burgersaal st. Sthephans platz, Konstanz, 2014), “Arte e sociodramma collettivo” (Rivadavia, Buenos Aires, 2015), “Claudio Gaddini” (Studio 73, Lucca, 2015), “Per Giorgio, Arte a Massa e Cozzile” (Massa e Cozzile, 2016). Con la Galleria Emmediarte ha partecipato ad Arte Fiera Padova (2014) e BAF – Bergamo Arte Fiera (2015). Vincitore del Premio Ora, terrà nel 2017 una mostra personale presso Menhir Arte Contemporanea di La Spezia.
Other Places di Matteo Basilé e Corrado Sassi
18/05/2017 - 30/06/2017
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Marco Caiazzo
Intragallery è lieta di presentare la doppia personale fotografica degli artisti Matteo Basilé e Corrado Sassi, “Other Places”, che inaugurerà a Napoli il 18 maggio 2017, alle ore 19, negli spazi di Via Cavallerizza a Chiaia 57, con la presenza degli artisti.
Il titolo scelto per la mostra, “Other Places”, invita lo spettatore verso luoghi altri, evocando visioni di realtà immaginate.
Entrambi gli artisti si esprimono attraverso la fotografia; Basilé progetta accuratamente la sua visione, prevedendo con esattezza gli elementi che restituiranno il suo racconto, mentre Sassi ha un approccio più istintivo: fotogrammi da lui raccolti in velocità, vengono poi sovrapposti, per creare una suo ideale luogo altro.

Matteo Basilé (1974) vive e lavora a Roma. Inizia la sua carriera a metà degli anni ’90 ed è tra i primi artisti in Europa a fondere arte e tecnologia. Basilé possiede la straordinaria capacità di conciliare idee opposte come il bello e il grottesco, reale e surreale, naturale e artificiale. Tommaso Cascella, il padre, scrive sul suo lavoro “C’è una lucidità feroce e impietosa che l’artigiano lavoro di pennello poteva solo evocare. I personaggi delle sue visioni sono abitanti di altri luoghi o non luoghi…..”.
Formalmente, Basilé cancella l’antagonismo tra l’immaginario e il reale, innescando un complesso sistema di porte scorrevoli emozionali. La poetica di Matteo Basilé è un universo iconografico, è il frutto della combinazione tra manierismo tecnologico e surrealismo pittorico. I viaggi onirici dell’artista alla fine ci guidano verso diversi piani di comprensione, sia sensoriali che intellettuali, dove ci rendiamo improvvisamente conto di questi aspetti della realtà, che di solito sono nascosti all’interno del nostro io interiore; pertanto, la sua profonda indagine del Sé, l’Altro e l’Altrove finalmente corrisponde alla sua personale esperienza di vita al di fuori del suo ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il senso dell’esistenza e nel contesto delle confuse dinamiche inerenti al processo di globalizzazione.
In mostra saranno presentati tre suoi lavori della serie “PIETRA SANTA” (2016).

Anche Corrado Sassi (1965) vive e lavora a Roma. Studia fotografia a New York ed ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Negli ultimi anni la sua ricerca personale si è focalizzata su fotografia, installazioni, performances e video.
In mostra, sarà presentata una selezione di nuovi lavori che l’artista chiama voiles.
“Sono immagini prese talmente al volo da essere immediatamente percepite. Immagini che non raccontano storie particolari ma generano in noi altre immagini. I voiles non appartengono né al sogno né alla veglia, non intendono essere reali ma neanche trasognanti. La sospensione è la loro condizione ideale, appena atterrano inevitabilmente evaporano. In loro non c’è mistero ma non può esistere un voiles che non presenti un enigma, anche di poco conto.
Un voiles si fonda su due elementi: lo scorcio attraverso il quale l’immagine è catturata e la tecnica con cui questo scorcio è reso.
Tra i due elementi, fluttuante, la capacità di saper cogliere e rappresentare l’attimo in cui l’immagine percepita ancora non è arrivata all’intelletto. Monet chiamava questo attimo “impressione” e ha cercato questo momento per tutta la vita per poi perdersi nelle sue infinite ninfee. La tecnica, l’immagine velata, inscatolata, un po’ divisionista è asservita ad uno scopo: quello di darci un’impressione generale, un’atmosfera, o meglio una tonalità. Se potessero i voiles userebbero a tal fine oltre la vista anche l’olfatto e l’udito. Probabilmente, poiché ciò non gli è concesso, per pudore allora velano la propria superficie.” (cit. Valerio Paolo Mosco)
Per Corrado Sassi è la seconda esperienza espositiva alla Intragallery.

Schiller afferma che solo dove si gioca c’è arte, ed anche che il senso dell’immagine è l’immagine stessa, che l’incommensurabile è nell’apparenza, non nel significato. Nulla di nuovo: per i greci infatti éidos vuol dire sia immagine che idea. Ma afferma anche che l’immagine non può essere che frammento, perché noi tutti altro non siamo che frammenti, perché questa è la nostra condizione esistenziale.