Evento: Ode to food - Milano Art Week: gli artisti selezionati
27/06/2015 - 09/07/2015
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Inserzionista
Dettagli
Data di inserimento: 21/06/2015 - 14:05
Luogo: Milano (MI) - Lombardia
Data di inizio: 27/06/2015
Data di fine 09/07/2015
Descrizione
Milano - Cibo da mangiare con gli occhi: E’ Ode to food, l’esposizione collettiva, composta dalle opere di ben 32 artisti, inserita nella Milano art Week.
Un’ode al cibo ed all’arte contemporanea con lavori appartenenti alla categoria della pittura, della scultura, della fotografia, una installazione ed un’opera di video-arte.
Doppia esposizione a Milano: da sabato 27 giugno a sabato 4 luglio 2015 presso la Chie Art Gallery di viale Premuda 27 (l’inaugurazione è in programma per sabato 27 giugno alle ore 19.00) e da giovedì 2 luglio a giovedì 9 luglio 2015 presso la Galleria Pisacane Arte di via Carlo Pisacane 36 (l’inaugurazione è in programma per giovedì 2 luglio alle ore 19.00).
La mostra, ad ingresso libero, è promossa dall’Associazione Centro Culturale Arianna, con la curatela dell’esperta d’arte Gina Affinito.
Il presupposto
Il filosofo Ludwig Feurbach sostiene che l’uomo sia ciò che mangia, mentre l’antropologo Claude Levi Strauss, recentemente scomparso, sostiene che l’uomo mangia non solo ciò che è buono da mangiare ma anche e soprattutto ciò che è buono (ed opportuno) da pensare. Quindi ciò che è conforme alla sua struttura sociale di riferimento, alla sua affettività ed al suo credo. In definitiva si nutre di idee oltre che di cibo.
Il cibo è vita, non solo perché è essenziale al suo mantenimento, ma anche perché è fiammella di sentimenti come la felicità ed il dolore. Il cibo è vita, così come la sua assenza o penuria, o al contrario il suo eccesso, è foriero di malattie e morte.
Le lancette del cibo segnano l’ora di momenti di convivialità ed aggregazione, dove si intrecciano amori e lievi capricci, o si concludono affari, perché, come recita un vecchio adagio, a tavola non si invecchia”.
Cibo che unisce, come succede per l’olio, simbolo della cultura e della saggezza contadina, usato per condire un semplice pezzo di pane. Cibo che divide, portando con sè odio e morte, come accade per il cosiddetto olio nero, il petrolio, re e signore di tanti conflitti, che arricchisce pochi e affama molti.
Il cibo nutre i rapporti umani, così come la sua assenza o scarsità, li depriva, fino ad atrofizzarli irrimediabilmente. Perché per cibo intendiamo non solo quello che dalla gola arriva allo stomaco, ma anche quello che si dimostra capace di arricchire l’anima di emozioni ed esperienze.
Quindi è il momento di “cibarci d’arte”, alimentando la mente e facendo respirare l’anima, gustando a piccoli e saporiti sorsi il “bello da mangiare”, il cibo buono da mangiare e bello da vedere, come lo definisce Ave Appiano, esperta di semiotica dell’arte, nel suo omonimo libro.
Il cibo, da sempre, è indissolubilmente legato alla storia dell’arte. Si pensi solo all’excursus dalle nature morte, presenti sin dall’antichità, ai floridi corpi boteriani, che del cibo si fanno rappresentanti.
Il cibo per l’arte è come il dio Mercurio per l’Olimpo: colui a cui è affidato il delicato compito di comunicare numerosi messaggi.
Il Progetto
Ode To food è un progetto nato dall’incontro con la fotografa americana Beth Galton, che con il suo obiettivo puntato su tutto quello che nutre la vita e un portfolio ideale per gustare still life saporiti, odi alla patata, texture commestibili e la singolare prospettiva offerta dal Cut Food, indaga sugli aspetti estetici ed artistici del cibo, attraverso lo svelamento di quelle prospettive interne, invisibili allo sguardo affamato, ed attraverso la realizzazione di opere che sono una vera e propria poesia visuale.
Gli artisti selezionati
Un’apposita commissione di esperti ha selezionato 32 artisti. Ecco l’elenco completo:
Maria Luisa Acciaioli, Maria Grazia Algisi, Nicola Ancona , Anna De Rosa, Marilena Di Gianvito, Amedeo Esposito, Francesco Fai, Cristina Flaviano, Antonio Franchi, Marisa Fusco, Shakar Galajian, Tommaso Infè , Zaklina Jacoby, Laura Longhitano, Gabriella Lusignani, Giovanna Magugliani, Leonardo Martellucci, Chiara Margherita Mazza, Tittina Mirra, Antonella Modaffari Bartoli, Maurizio Muscettola, Gaia Pasini, Michele Salvatore Pellegrino, Marco Perini, Ivan Pili, Federico Pisciotta, Tina Racioppi, Piero Roca, Maria Antonietta Scala, Marina Taroni, Orlando Tocco, Raffaella Vaira.
Guest artist: Beth Galton Food Photographer.
Patrocini
La Rassegna è realizzata con l’Alto Patrocinio Morale UNESCO Napoli, sotto gli auspici di EXPO in città 2015 e rientra tra le iniziative artistiche sponsorizzate e supportate dalla Camera di Commercio di Milano.
Infatti sin da subito è risultato nevralgico ai fini della promozione e del sostegno morale del progetto il partenariato con le due Istituzioni depositarie delle iniziative legate all’Esposizione Universale 2015, Camera di Commercio di Milano ed EXPO in CITTA’. L’esposizione è stata ufficialmente inserita tra gli eventi ritenuti “più meritevoli” nell'incrementare l'attrattività della città durante il periodo Expo.
Le Location

Due Gallerie milanesi:
Galleria “Chie Art Gallery” e "Pisacane Arte"
Altri eventi dell'inserzionista
Ode to food - Milano Art Week: gli artisti selezionati
27/06/2015 - 09/07/2015
Milano (MI) - Lombardia
Inserito da Gina Affinito
Milano - Cibo da mangiare con gli occhi: E’ Ode to food, l’esposizione collettiva, composta dalle opere di ben 32 artisti, inserita nella Milano art Week.
Un’ode al cibo ed all’arte contemporanea con lavori appartenenti alla categoria della pittura, della scultura, della fotografia, una installazione ed un’opera di video-arte.
Doppia esposizione a Milano: da sabato 27 giugno a sabato 4 luglio 2015 presso la Chie Art Gallery di viale Premuda 27 (l’inaugurazione è in programma per sabato 27 giugno alle ore 19.00) e da giovedì 2 luglio a giovedì 9 luglio 2015 presso la Galleria Pisacane Arte di via Carlo Pisacane 36 (l’inaugurazione è in programma per giovedì 2 luglio alle ore 19.00).
La mostra, ad ingresso libero, è promossa dall’Associazione Centro Culturale Arianna, con la curatela dell’esperta d’arte Gina Affinito.
Il presupposto
Il filosofo Ludwig Feurbach sostiene che l’uomo sia ciò che mangia, mentre l’antropologo Claude Levi Strauss, recentemente scomparso, sostiene che l’uomo mangia non solo ciò che è buono da mangiare ma anche e soprattutto ciò che è buono (ed opportuno) da pensare. Quindi ciò che è conforme alla sua struttura sociale di riferimento, alla sua affettività ed al suo credo. In definitiva si nutre di idee oltre che di cibo.
Il cibo è vita, non solo perché è essenziale al suo mantenimento, ma anche perché è fiammella di sentimenti come la felicità ed il dolore. Il cibo è vita, così come la sua assenza o penuria, o al contrario il suo eccesso, è foriero di malattie e morte.
Le lancette del cibo segnano l’ora di momenti di convivialità ed aggregazione, dove si intrecciano amori e lievi capricci, o si concludono affari, perché, come recita un vecchio adagio, a tavola non si invecchia”.
Cibo che unisce, come succede per l’olio, simbolo della cultura e della saggezza contadina, usato per condire un semplice pezzo di pane. Cibo che divide, portando con sè odio e morte, come accade per il cosiddetto olio nero, il petrolio, re e signore di tanti conflitti, che arricchisce pochi e affama molti.
Il cibo nutre i rapporti umani, così come la sua assenza o scarsità, li depriva, fino ad atrofizzarli irrimediabilmente. Perché per cibo intendiamo non solo quello che dalla gola arriva allo stomaco, ma anche quello che si dimostra capace di arricchire l’anima di emozioni ed esperienze.
Quindi è il momento di “cibarci d’arte”, alimentando la mente e facendo respirare l’anima, gustando a piccoli e saporiti sorsi il “bello da mangiare”, il cibo buono da mangiare e bello da vedere, come lo definisce Ave Appiano, esperta di semiotica dell’arte, nel suo omonimo libro.
Il cibo, da sempre, è indissolubilmente legato alla storia dell’arte. Si pensi solo all’excursus dalle nature morte, presenti sin dall’antichità, ai floridi corpi boteriani, che del cibo si fanno rappresentanti.
Il cibo per l’arte è come il dio Mercurio per l’Olimpo: colui a cui è affidato il delicato compito di comunicare numerosi messaggi.
Il Progetto
Ode To food è un progetto nato dall’incontro con la fotografa americana Beth Galton, che con il suo obiettivo puntato su tutto quello che nutre la vita e un portfolio ideale per gustare still life saporiti, odi alla patata, texture commestibili e la singolare prospettiva offerta dal Cut Food, indaga sugli aspetti estetici ed artistici del cibo, attraverso lo svelamento di quelle prospettive interne, invisibili allo sguardo affamato, ed attraverso la realizzazione di opere che sono una vera e propria poesia visuale.
Gli artisti selezionati
Un’apposita commissione di esperti ha selezionato 32 artisti. Ecco l’elenco completo:
Maria Luisa Acciaioli, Maria Grazia Algisi, Nicola Ancona , Anna De Rosa, Marilena Di Gianvito, Amedeo Esposito, Francesco Fai, Cristina Flaviano, Antonio Franchi, Marisa Fusco, Shakar Galajian, Tommaso Infè , Zaklina Jacoby, Laura Longhitano, Gabriella Lusignani, Giovanna Magugliani, Leonardo Martellucci, Chiara Margherita Mazza, Tittina Mirra, Antonella Modaffari Bartoli, Maurizio Muscettola, Gaia Pasini, Michele Salvatore Pellegrino, Marco Perini, Ivan Pili, Federico Pisciotta, Tina Racioppi, Piero Roca, Maria Antonietta Scala, Marina Taroni, Orlando Tocco, Raffaella Vaira.
Guest artist: Beth Galton Food Photographer.
Patrocini
La Rassegna è realizzata con l’Alto Patrocinio Morale UNESCO Napoli, sotto gli auspici di EXPO in città 2015 e rientra tra le iniziative artistiche sponsorizzate e supportate dalla Camera di Commercio di Milano.
Infatti sin da subito è risultato nevralgico ai fini della promozione e del sostegno morale del progetto il partenariato con le due Istituzioni depositarie delle iniziative legate all’Esposizione Universale 2015, Camera di Commercio di Milano ed EXPO in CITTA’. L’esposizione è stata ufficialmente inserita tra gli eventi ritenuti “più meritevoli” nell'incrementare l'attrattività della città durante il periodo Expo.
Le Location

Due Gallerie milanesi:
Galleria “Chie Art Gallery” e "Pisacane Arte"
DUBAI CONTEMPORARY EXHIBITION ART
12/12/2014 - 21/12/2014
Dubai - UAE
Inserito da Gina Affinito
Consolato Generale d'Italia
Camera di Commercio Italiana in UAE
Unesco
Centro Culturale Arianna
Don Alfonso Restaurant in Dubai


sono lieti di presentare la 1° Edizione di

DUBAI CONTEMPORARY EXHIBITION ART
"ITALIAN SOUL"

Art Curator Gina Affinito
Critico Rosaria Pannico
Partner della Rassegna DubaiBlog
Location Don Alfonso Restaurant Shangri–La Hotel Dubai
Vernissage 12 Dicembre 2014 h 19.00

www.donalfonso.ae - www.shangri-la.com

IL PROGETTO
Italian Soul nasce dall'intento di far convogliare l'Arte Visiva Italiana negli Emirati Arabi, terra dalle grandi potenzialità espositive. Era necessario e doveroso da parte mia prendere in considerazione l'idea di una esposizione di Artisti Italiani e con grande disponibilità il progetto è stato accolto e supportato dalle Istituzioni locali, Rete Consolare e Ambasciata, nonché Camera di Commercio Esteri ed Ente Italiano per il Turismo.

LE OPERE AMMESSE
Saranno valutati singolarmente gli artisti e le opere aderenti. La valutazione è affidata alla Curatrice Gina Affinito ed al Critico designato Rosaria Pannico che curerà le recensioni.
Ad ogni opera presentata in rassegna sarà affiancato, oltre alla sinossi, un estratto di un passo o di una poesia in lingua italiana ed lingua inglese.
Il tema è libero ma una certa “aderenza” al titolo ITALIAN SOUL (animo italiano), è auspicabile. L'artista può partecipare con 1 o 2 opere che rientrino entrambe nella misura di 100 x100 cm. Non sarà consentito partecipare con misure extra quelle citate.

L'ALLESTIMENTO E LA STAMPA
La mostra sarà ubicata nella prestigiosa sede del Don Alfonso Restaurant, sede di Dubai dell'omonimo ristorante stellato Michelin
Le opere saranno allestite su pannellature bianche e l'allestimento è a cura di Gina Affinito
La rassegna stampa e la divulgazione ufficiale dell'evento sarà curato dal Consolato Italiano e dalla Camera di Commercio italiana, entrambi in Dubai, convogliando le maggiori figure Istituzionali Arabe e l'intera Comunità Italiana nella giornata del Vernissage.
La manifestazione rientrerà nel programma dell' “ITALIAN FESTIVAL WEEKS”, calendario di spettacoli curati dalla Camera di Commercio Italiana.
Le opere resteranno in mostra per 9 gg
La curatrice si impegna a portare in fase di allestimento merchandising e business card degli artisti in mostra.
Sarà inoltre stampato un catalogo della Mostra con tutti gli artisti in esposizione e gli sponsor.

LA VENDITA
Ad ogni opera sarà affiancata l'etichetta con la quotazione dell'artista ed il relativo prezzo di vendita dell'opera (precedentemente comunicato dall'artista), in euro ed in valuta locale, il dhiram. In caso di interesse da parte dell'acquirente, l'artista sarà messo direttamente in comunicazione con quest'ultimo per la trattativa.

E' a cura dell'artista, ed opportuno, l'invio (insieme all'opera) del personale merchandising (brochure e biglietti da visita – NO CATALOGHI)

L’artista partecipante avra? diritto a:

Pergamena attestante la partecipazione
Progettazione grafica e distribuzione materiale grafico pubblicitario
Foto della manifestazione consultabili on-line e prenotabili
Catalogo della Mostra
Allestimento e disallestimento
Inserimento dell’evento sui siti artistici e blog
Vernissage

SPEDIZIONE
L'opera dovrà pervenire ed essere ritirata a cura e spese dell'artista direttamente in Dubai (United Arab Emirates); la data e la location della consegna saranno comunicate in corso d'opera. La spedizione ed il ritiro è a cura del singolo artista.

PER PARTECIPARE:
Per la partecipazione alla selezione l'Artista dovrà inviare all'indirizzo
dubai.italiansoul@gmail.com

due foto dell'opera (no cornici, no sfondo)
la scheda allegata perfettamente compilata
Eventuale sinossi dell'opera
Biografia e Curriculum
Liberatoria firmata
Certificazione dell'Opera

DEADLINE:
L'ultimo giorno per l'invio del materiale di adesione e per effettuare il pagamento della quota di partecipazione è stabilito nella giornata del 20 Novembre 2014

L’organizzazione avra? il diritto di riprodurre, pubblicare, registrare e comunque utilizzare senza riserva alcuna ed in qualsiasi forma immagini, suoni e quant’altro relativo alle opere partecipanti, per la promozione dell’intero evento.

Per richiedere ulteriori informazioni che non siano indicate nel presente regolamento, contattare la curatrice Gina Affinito ai numeri 327.3463882 (Italia) – 971.569268578 (Emirati)
o scrivere a gina.affinito@gmail.com
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Giovanni Lombardini. Messaggi
19/12/2015 - 24/01/2016
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La mostra si presenta come un’antologica di grande respiro poiché raccoglie i frutti maturati nel corso di quarant’anni di attività. Comprende i percorsi tracciati da Giovanni Lombardini che si dipanano fluenti come le braccia di un grande delta, ripercorrendo le diramazioni di una ricerca sempre tenacemente aggiornata che sembra magicamente auto costruirsi e relazionarsi con la realtà contemporanea. Realtà che si dispiega come un vasto insieme di contaminazioni, riutilizzi, mescolamenti. Lombardini, dotato di profonda misura etica e di consapevole riflessione estetica, agisce quindi su un insieme di recuperi simbolici, che provengono da una storia artistica personale dalla cui trae alimento continuo. “Dipingere più con gli occhi che con le mani” ebbe a dire l’artista qualche tempo fa: questo ha significato per lui immergersi in scelte precise, verso una pittura fatta di colore-campitura e spazio-luce. Fa dunque percorrere al colore un tragitto guidato, in forme nettamente scandite, giocato su nervature e esplosioni e scie; il suo colore è pigmento fluido e alchemico, svela la vita della materia (naturale e artificiale), mentre la somma delle sue superfici pittoriche è data dai rimbalzi di luce e dalla trasparenza e permeabilità all’aria e all’atmosfera.
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« Con l’ultimo ciclo dei Messaggi Giovanni Lombardini inventa un nuovo ambiente per la sua ricerca: un vero e proprio cosmo, in cui colore e luce creano un vortice gravitazionale che tutto cattura. Tra l’opera e il suo osservatore, che già ne diventava parte integrante, s’intesse ora un’intesa segreta che produce un’atmosfera di profondo mistero. Se l’altro mistero, caro alla letteratura, della missiva nella bottiglia abbandonata al mare, ricoperta da incrostazioni di tempo, verrà svelato, nel ritrovamento dopo un lungo viaggio, il mistero dell’opera di Lombardini, invece, si conserva intatto nell’itinerario silenzioso della propria destinazione sconosciuta. La lettera qui diventa il luogo d’incontro per l’immobile osservatore e il fluido riflesso dell’opera che tutto imprigiona, ma, al contempo, la stessa lettera s’interpone come un velo non svelabile, perché non si aprirà, resterà una distanza percettiva tra di essi, quasi fosse un’opera nell’opera…» (Sara Bastianini)

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