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Evento: Ricordi Futuri
24/01/2016 - 29/05/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 15/01/2016 - 19:51 |
Luogo: | Asti (AT) - Piemonte |
Data di inizio: | 24/01/2016 |
Data di fine | 29/05/2016 |
Descrizione
Dal 25 gennaio al 29 maggio 2016 Palazzo Mazzetti di Asti (Corso Alfieri, 357) ospiterà la mostra collettiva “Ricordi Futuri”, a cura di Ermanno Tedeschi. L’esposizione, allestita in occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio in commemorazione delle vittime dell'Olocausto, è promossa dalla Fondazione Palazzo Mazzetti e dalla Città di Asti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con la collaborazione di Banca CRAsti. La collettiva, che sarà inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 11.00, gode del Patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Asti. Progetto di allestimento e multimediale di Interactive sound. Media Partners: La Stampa e Astigiani. Catalogo Gli Ori editori, a cura di Paola Gribaudo.
Il fil rouge che collega le opere dei trentaquattro artisti in mostra è l'idea della memoria e del ricordo, che lega ogni persona alle proprie origini e tradizioni, intesa come unico strumento di conoscenza che l’uomo ha a disposizione, in quanto rende ciascun individuo consapevole delle proprie esperienze passate e solo così pronto ad affrontare quelle presenti e quelle future.
La collettiva comprende diversi ambiti della vita umana e diverse discipline. Si parte dall'arte figurativa e concettuale, per passare attraverso le percezioni sensoriali di oggetti (giocattoli, libri, scritti, architettura), fino ad arrivare a suoni, immagini, video interviste, fotografie, sculture e dipinti.
“Una mostra di racconto, composita” – osserva il curatore Ermanno Tedeschi – “che si sviluppa attraverso un linguaggio tecnologico immersivo ed opere ad elevato impatto emozionale”.
Gli elementi di questo percorso espositivo, ospitato a Palazzo Mazzetti, sono di provenienza diversa, nazionale ed internazionale, con una particolare attenzione al tema dell’Olocausto, ma anche con un occhio rivolto alla cultura e alla tradizione astigiana.
La collettiva “Ricordi Futuri” è suddivisa in nove sezioni, con opere di artisti provenienti da differenti discipline artistiche e con personaggi della cultura internazionale.
Si parte dall'installazione di Gianluigi Colin, che tappezzando muri e soffitto di fotografie e fogli testimonia eventi di un passato lontano e di un presente che è quasi futuro. Si passa poi alle “video interviste”, presenti lungo il percorso della mostra, ad illustri esponenti della cultura contemporanea (Daniel Libeskind, architetto; Arturo Schwarz, studioso, filosofo e poeta; Emilio Isgrò, artista; Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz – Birkenau; Maria De Benedetti, psicologa, già vicesindaco di Asti dal 1994 al 1998).
La seconda sezione è dedicata al “Gioco come segno del tempo”, con la presenza di quadri dell'artista israeliano Itshak Yarkoni. Nei dipinti esposti l’autore ha inserito giocattoli antichi (i cui originali sono presenti in mostra) nella realtà di oggi cercando un rapporto tra passato e futuro.
Un'attenzione particolare viene dedicata al “Ricordo attraverso la fotografia”, che rappresenta la terza sezione della mostra, con alcune immagini scattate da Vardi Khana che, con il suo progetto One Family, ripercorre la storia della sua famiglia scampata alla Shoah. Una documentazione unica sono le fotografie del canadese Yuri Dojc e di Bruna Biamino; il primo testimonia come i libri resistano alle guerre ed alle più turpi ingiurie, mentre la seconda ci mostra come Israele ha voluto ricordare la Shoah attraverso la realizzazione del Museo di Yad Va Shem. Norma Picciotto ha invece realizzato delle fotografie in cui simboli della storia e dell’arte antica e contemporanea giacciono su un tappeto di foglie secche e bianche.
“Il segno e la scrittura come testimoni del tempo” sono il titolo della quarta sezione e sono rappresentati dagli artisti Barbara Nejrotti con le impronte di un bambino, di una donna ed un uomo impresse su una tela con cucito e pittura, dalle sculture di Tobia Ravà, che si distingue per un linguaggio originale, utilizzando numeri e lettere ebraiche, dal lavoro di Nicole Riefolo, costruito assemblando illustrazioni originali digitalizzate del manoscritto Voynich, opera quattrocentesca il cui idioma sconosciuto non è stato ad oggi decifrato. Ed inoltre: dalle opere dell'artista Moshe Gordon, realizzate utilizzando due vecchi libri su uno dei quali compare la parola ebraica “iskor” (ricordo), dall’opera di Antonio Meneghetti padre dell'Ontoarte, dai lavori di Marina Munoz, che trasforma libri e ritagli di carte e legno, e dalle opere dell’artista americano Eugene Lemay. Il padre dell'arte israeliana Menashe Kadishman è presente con la Sua scultura Shachelet (foglie cadute), composta da un gran numero di pesanti dischi di metallo di forma circolare, aventi le sembianze di un volto convulso che urla.
“Generazioni” è il titolo dedicato all'installazione di Jessica Carroll e Riccardo Cordero, che rappresenta la quinta sezione della mostra, nella quale i lavori dei rispettivi padri sono...
Il fil rouge che collega le opere dei trentaquattro artisti in mostra è l'idea della memoria e del ricordo, che lega ogni persona alle proprie origini e tradizioni, intesa come unico strumento di conoscenza che l’uomo ha a disposizione, in quanto rende ciascun individuo consapevole delle proprie esperienze passate e solo così pronto ad affrontare quelle presenti e quelle future.
La collettiva comprende diversi ambiti della vita umana e diverse discipline. Si parte dall'arte figurativa e concettuale, per passare attraverso le percezioni sensoriali di oggetti (giocattoli, libri, scritti, architettura), fino ad arrivare a suoni, immagini, video interviste, fotografie, sculture e dipinti.
“Una mostra di racconto, composita” – osserva il curatore Ermanno Tedeschi – “che si sviluppa attraverso un linguaggio tecnologico immersivo ed opere ad elevato impatto emozionale”.
Gli elementi di questo percorso espositivo, ospitato a Palazzo Mazzetti, sono di provenienza diversa, nazionale ed internazionale, con una particolare attenzione al tema dell’Olocausto, ma anche con un occhio rivolto alla cultura e alla tradizione astigiana.
La collettiva “Ricordi Futuri” è suddivisa in nove sezioni, con opere di artisti provenienti da differenti discipline artistiche e con personaggi della cultura internazionale.
Si parte dall'installazione di Gianluigi Colin, che tappezzando muri e soffitto di fotografie e fogli testimonia eventi di un passato lontano e di un presente che è quasi futuro. Si passa poi alle “video interviste”, presenti lungo il percorso della mostra, ad illustri esponenti della cultura contemporanea (Daniel Libeskind, architetto; Arturo Schwarz, studioso, filosofo e poeta; Emilio Isgrò, artista; Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz – Birkenau; Maria De Benedetti, psicologa, già vicesindaco di Asti dal 1994 al 1998).
La seconda sezione è dedicata al “Gioco come segno del tempo”, con la presenza di quadri dell'artista israeliano Itshak Yarkoni. Nei dipinti esposti l’autore ha inserito giocattoli antichi (i cui originali sono presenti in mostra) nella realtà di oggi cercando un rapporto tra passato e futuro.
Un'attenzione particolare viene dedicata al “Ricordo attraverso la fotografia”, che rappresenta la terza sezione della mostra, con alcune immagini scattate da Vardi Khana che, con il suo progetto One Family, ripercorre la storia della sua famiglia scampata alla Shoah. Una documentazione unica sono le fotografie del canadese Yuri Dojc e di Bruna Biamino; il primo testimonia come i libri resistano alle guerre ed alle più turpi ingiurie, mentre la seconda ci mostra come Israele ha voluto ricordare la Shoah attraverso la realizzazione del Museo di Yad Va Shem. Norma Picciotto ha invece realizzato delle fotografie in cui simboli della storia e dell’arte antica e contemporanea giacciono su un tappeto di foglie secche e bianche.
“Il segno e la scrittura come testimoni del tempo” sono il titolo della quarta sezione e sono rappresentati dagli artisti Barbara Nejrotti con le impronte di un bambino, di una donna ed un uomo impresse su una tela con cucito e pittura, dalle sculture di Tobia Ravà, che si distingue per un linguaggio originale, utilizzando numeri e lettere ebraiche, dal lavoro di Nicole Riefolo, costruito assemblando illustrazioni originali digitalizzate del manoscritto Voynich, opera quattrocentesca il cui idioma sconosciuto non è stato ad oggi decifrato. Ed inoltre: dalle opere dell'artista Moshe Gordon, realizzate utilizzando due vecchi libri su uno dei quali compare la parola ebraica “iskor” (ricordo), dall’opera di Antonio Meneghetti padre dell'Ontoarte, dai lavori di Marina Munoz, che trasforma libri e ritagli di carte e legno, e dalle opere dell’artista americano Eugene Lemay. Il padre dell'arte israeliana Menashe Kadishman è presente con la Sua scultura Shachelet (foglie cadute), composta da un gran numero di pesanti dischi di metallo di forma circolare, aventi le sembianze di un volto convulso che urla.
“Generazioni” è il titolo dedicato all'installazione di Jessica Carroll e Riccardo Cordero, che rappresenta la quinta sezione della mostra, nella quale i lavori dei rispettivi padri sono...
Altri eventi dell'inserzionista
Phone and… / Informale
09/04/2016 - 25/04/2016
Guastalla (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
“Phone and… / Informale”: mostra personale di Oscar Piovosi dal 9 al 25 aprile 2016 nella Galleria del Palazzo Ducale di Guastalla (RE). Promossa dalla Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Guastalla, l’esposizione è curata da Sergio Zanichelli. Il vernissage si terrà sabato 9 aprile, alle ore 17.30, alla presenza dei autorità cittadine, dell’artista e del curatore.
In mostra, una quarantina di opere tratte da due recenti serie realizzate dall’artista: “Phone and… / Distanze”, ciclo esposto nel 2015 alla Galleria L’Ottagono di Bibbiano (RE), ed “Informale”, un percorso inedito attraverso il quale il pittore abbandona temporaneamente la figura, lasciandosi andare alla libertà del gesto.
I dipinti della serie “Phone and… / Distanze” descrivono, come spiega l’artista, «l’era del tutti con il telefonino, l’era degli smartphone, dei telefonini intelligenti […], l’era di una nuova incomunicabilità causata dallo strumento di comunicazione per eccellenza». «Se la pittura, nel suo aspetto espressivo dipende dal proprio tempo – aggiunge Sergio Zanichelli – il lavoro di Piovosi esprime in modo diretto i comportamenti e le azioni della nostra società».
Le opere di matrice informale nascono, a livello pratico, dal tentativo di recuperare il colore acrilico che rimane sulla tavolozza, steso il giorno successivo su tele anch’esse di recupero. Una ricerca che, a livello concettuale, rivela il desiderio di sperimentare senza regole, liberando la mano.
Due cicli, tra loro molto distanti, che trovano un punto d’incontro nel colore.
Nell’ambito della mostra si terrà una conversazione sulle dipendenze dalla tecnologia e dai social media, organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con l’Ufficio Cultura, Teatro, Museo del Comune di Guastalla. Saranno presenti il dott. Luigi Petazzini, Psicologo-Psicoterapeuta presso il Sert dell’AUSL di Reggio Emilia (Distretto Correggio-Guastalla), l’artista, il curatore e i rappresentanti della Pro Loco e delle Istituzioni. Data e orario saranno comunicati in occasione del vernissage.
L’esposizione sarà visitabile fino al 25 aprile 2016 presso il Palazzo Ducale di Guastalla (Via Gonzaga, 16), mercoledì ore 10.30-12.30, sabato e domenica ore 10.30-12.30 e 15.30-18.30. Ingresso gratuito. Per informazioni: Pro Loco Guastalla (cell. 328 7943204 / 340 8547295, www.prolocoguastalla.com, info@prolocoguastalla.com). Per contattare l’artista: Oscar Piovosi (cell. 338 4906665, www.oscarpiovosi.it, info@oscarpiovosi.it).
Oscar Piovosi nasce nel 1944 a San Polo d’Enza (RE). Apprendista in uno studio fotografico, acquisisce il gusto e il piacere dell’immagine. Dal 1960 al 1975 lavora creta e gessi in un laboratorio di ceramica artistica. Autodidatta, inizia a dipingere nel 1974 trovando la sua espressione ideale nella figura umana. Partecipa a concorsi e mostre fino al 1982, anno in cui intraprende una nuova attività professionale che lo porta a viaggiare, costringendolo ad interrompere la sua ricerca in ambito artistico. Riprende a dipingere nel 2007. Nel 2009 tiene la prima personale, iniziando ad esporre i nuovi lavori. Prende parte a mostre personali e collettive. Le sue ultime ricerche sono racchiuse in tre serie tra loro in dialogo: “ViaggiaMente”, “Up” e “Phone and... distanze”. Il suo nuovo progetto, “Informale”, si allontana dall’ambito figurativo, liberando il gesto. Vive e lavora a Reggio Emilia.
In mostra, una quarantina di opere tratte da due recenti serie realizzate dall’artista: “Phone and… / Distanze”, ciclo esposto nel 2015 alla Galleria L’Ottagono di Bibbiano (RE), ed “Informale”, un percorso inedito attraverso il quale il pittore abbandona temporaneamente la figura, lasciandosi andare alla libertà del gesto.
I dipinti della serie “Phone and… / Distanze” descrivono, come spiega l’artista, «l’era del tutti con il telefonino, l’era degli smartphone, dei telefonini intelligenti […], l’era di una nuova incomunicabilità causata dallo strumento di comunicazione per eccellenza». «Se la pittura, nel suo aspetto espressivo dipende dal proprio tempo – aggiunge Sergio Zanichelli – il lavoro di Piovosi esprime in modo diretto i comportamenti e le azioni della nostra società».
Le opere di matrice informale nascono, a livello pratico, dal tentativo di recuperare il colore acrilico che rimane sulla tavolozza, steso il giorno successivo su tele anch’esse di recupero. Una ricerca che, a livello concettuale, rivela il desiderio di sperimentare senza regole, liberando la mano.
Due cicli, tra loro molto distanti, che trovano un punto d’incontro nel colore.
Nell’ambito della mostra si terrà una conversazione sulle dipendenze dalla tecnologia e dai social media, organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con l’Ufficio Cultura, Teatro, Museo del Comune di Guastalla. Saranno presenti il dott. Luigi Petazzini, Psicologo-Psicoterapeuta presso il Sert dell’AUSL di Reggio Emilia (Distretto Correggio-Guastalla), l’artista, il curatore e i rappresentanti della Pro Loco e delle Istituzioni. Data e orario saranno comunicati in occasione del vernissage.
L’esposizione sarà visitabile fino al 25 aprile 2016 presso il Palazzo Ducale di Guastalla (Via Gonzaga, 16), mercoledì ore 10.30-12.30, sabato e domenica ore 10.30-12.30 e 15.30-18.30. Ingresso gratuito. Per informazioni: Pro Loco Guastalla (cell. 328 7943204 / 340 8547295, www.prolocoguastalla.com, info@prolocoguastalla.com). Per contattare l’artista: Oscar Piovosi (cell. 338 4906665, www.oscarpiovosi.it, info@oscarpiovosi.it).
Oscar Piovosi nasce nel 1944 a San Polo d’Enza (RE). Apprendista in uno studio fotografico, acquisisce il gusto e il piacere dell’immagine. Dal 1960 al 1975 lavora creta e gessi in un laboratorio di ceramica artistica. Autodidatta, inizia a dipingere nel 1974 trovando la sua espressione ideale nella figura umana. Partecipa a concorsi e mostre fino al 1982, anno in cui intraprende una nuova attività professionale che lo porta a viaggiare, costringendolo ad interrompere la sua ricerca in ambito artistico. Riprende a dipingere nel 2007. Nel 2009 tiene la prima personale, iniziando ad esporre i nuovi lavori. Prende parte a mostre personali e collettive. Le sue ultime ricerche sono racchiuse in tre serie tra loro in dialogo: “ViaggiaMente”, “Up” e “Phone and... distanze”. Il suo nuovo progetto, “Informale”, si allontana dall’ambito figurativo, liberando il gesto. Vive e lavora a Reggio Emilia.
Omar Galliani, Souls – Anime. La seduzione del Disegno Italiano
01/12/2017 - 28/01/2018
Treviso (TV) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
La seduzione del disegno italiano di Omar Galliani in mostra a Treviso. Nell’ambito della rassegna “Artisti del XXI Secolo. Realtà del contemporaneo”, il Museo Civico Casa Robegan (Via A. Canova 38, Treviso) presenta, dal 2 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018, “Souls – Anime”, esposizione personale di Omar Galliani, a cura di Daniel Buso.
Ideata e progettata da Giorgio Russi, la mostra sarà inaugurata venerdì 1 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza di Giovanni Manildo (Sindaco di Treviso), Luciano Franchin (Assessore alla Cultura) ed Emilio Lippi (Direttore dei Musei Civici).
Il percorso espositivo comprende una ventina di opere su tavola, alcune delle quali di dimensioni monumentali, realizzate dagli anni Novanta ad oggi.
«Galliani ventenne – ricorda Flavio Caroli – era perso principalmente in due ambizioni. In una ricerca di magia, di seduzione, di fascino che è l’ossessione primaria di ogni grande artista, in qualsiasi tempo, sia egli tragico (Caravaggio), classico (Ingres) o fondamentalmente realista (Degas). Tutto cambia e tutto corre, ma non c’è grande artista quando non ci sia ricerca di Bellezza; di qualche forma di Bellezza. La seconda ossessione di Galliani era infatti la qualità esecutiva, proprio tecnica nel senso antichissimo del termine, della pittura e dei suoi misteri: cosa non facile in un tempo in cui i balbettii e la cattiva pittura parvero la chiave della modernità. Galliani otteneva risultati straordinari grazie ai miracoli realizzativi di una matita forse veramente fra le più dotate del secondo dopoguerra. Nei trenta e più anni che ci separano da quei giorni, il miracolo non ha fatto che approfondirsi».
«La ricerca di Omar Galliani – aggiunge Teodolinda Coltellaro – affonda nelle densità figurali del passato, nelle estensioni storiche dell’arte, di cui evoca modelli culturali e motivi linguistici che coniuga in una originale sintassi espressiva. La sua sensibilità, pienamente contemporanea, sa cogliere gli aspetti di transitorietà e complessità del nostro tempo, gli scenari mobili che ne connotano la dimensione sistemica, ma li traduce in modi e forme che sollecitano lo sguardo a percorsi interpretativi più profondi che non si esauriscano nel “qui ed ora”, proponendo il ricorso alla memoria e alla citazione come processo di rinascita creativa nell’alchimia della forma. […] Per Galliani, l’opera è, in modo prioritario, disegno: dalla dimensione fisica del tracciare (di esercizio muscolare protratto fino allo stremo), del coprire di segni una superficie al suo essere fenomeno articolato, fluttuante, vivente, animato da una propria biologia memoriale che ne determina l’esistenza e in cui si compenetrano mirabilmente e dialogano mondi di tenebra e luce».
L’esposizione, organizzata da Artika, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano / inglese (Quaderni d’arte di Casa Robegan, 2017) con la riproduzione fotografica di alcune opere, una nota dello storico dell’arte Flavio Caroli ed una conversazione-intervista con il critico d’arte Teodolinda Coltellaro.
Il Museo Civico Casa Robegan è aperto al pubblico da martedì a venerdì con orario 10.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00-20.00, lunedì chiuso. Ingresso Euro 6,00 (ridotto Euro 4,00). Per informazioni: tel. 0422 544895, mostre@artikaeventi.com, www.artikaeventi.com.
Omar Galliani, nato a Montecchio Emilia (RE) nel 1954, dove vive e lavora, è uno tra i più significativi artisti italiani di riconosciuta fama internazionale. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. A partire dai suoi esordi, già nel 1978, Enrico Crispolti evidenziava le sue straordinarie capacità disegnative e la sua forza evocativa invitandolo al Premio Michetti con l’installazione “Ritratto di dama con unicorno”. Invitato poi nel 1979 da Giovanni Maria Accame a “Le Alternative del Nuovo”, nello stesso anno Flavio Caroli lo invita a “Il Nuovo contesto” allo Studio Marconi di Milano e successivamente in “Magico Primario” a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Partecipa inoltre ad “Arte e critica 1980”, presentato ancora da Giovanni Maria Accame, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma a cura di Giorgio De Marchis e Ida Panicelli e, nel 1981, a “Linee della Ricerca Artistica in Italia” da Nello Ponente. Sarà negli anni successivi un susseguirsi di inviti a manifestazioni nazionali ed internazionali che porteranno l’artista, oltre ad essere invitato a tre consecutive Biennali di Venezia (1982, 1984, 1986), ad essere anche tra gli artisti selezionati per la Biennale di Pechino di quest’anno e a misurarsi sulla scena artistica non solo con i più importanti autori del contemporaneo, ma anche a confrontarsi con i grandi nomi della storia dell’arte del passato. Valga per tutti la partecipazione a mostre quali: “Galliani incontra Morandi” presso la Fondazione Giorgio Morandi nella sua casa natale nel 2014, “Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio, la verità nel buio” a Palermo nel 2
Ideata e progettata da Giorgio Russi, la mostra sarà inaugurata venerdì 1 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza di Giovanni Manildo (Sindaco di Treviso), Luciano Franchin (Assessore alla Cultura) ed Emilio Lippi (Direttore dei Musei Civici).
Il percorso espositivo comprende una ventina di opere su tavola, alcune delle quali di dimensioni monumentali, realizzate dagli anni Novanta ad oggi.
«Galliani ventenne – ricorda Flavio Caroli – era perso principalmente in due ambizioni. In una ricerca di magia, di seduzione, di fascino che è l’ossessione primaria di ogni grande artista, in qualsiasi tempo, sia egli tragico (Caravaggio), classico (Ingres) o fondamentalmente realista (Degas). Tutto cambia e tutto corre, ma non c’è grande artista quando non ci sia ricerca di Bellezza; di qualche forma di Bellezza. La seconda ossessione di Galliani era infatti la qualità esecutiva, proprio tecnica nel senso antichissimo del termine, della pittura e dei suoi misteri: cosa non facile in un tempo in cui i balbettii e la cattiva pittura parvero la chiave della modernità. Galliani otteneva risultati straordinari grazie ai miracoli realizzativi di una matita forse veramente fra le più dotate del secondo dopoguerra. Nei trenta e più anni che ci separano da quei giorni, il miracolo non ha fatto che approfondirsi».
«La ricerca di Omar Galliani – aggiunge Teodolinda Coltellaro – affonda nelle densità figurali del passato, nelle estensioni storiche dell’arte, di cui evoca modelli culturali e motivi linguistici che coniuga in una originale sintassi espressiva. La sua sensibilità, pienamente contemporanea, sa cogliere gli aspetti di transitorietà e complessità del nostro tempo, gli scenari mobili che ne connotano la dimensione sistemica, ma li traduce in modi e forme che sollecitano lo sguardo a percorsi interpretativi più profondi che non si esauriscano nel “qui ed ora”, proponendo il ricorso alla memoria e alla citazione come processo di rinascita creativa nell’alchimia della forma. […] Per Galliani, l’opera è, in modo prioritario, disegno: dalla dimensione fisica del tracciare (di esercizio muscolare protratto fino allo stremo), del coprire di segni una superficie al suo essere fenomeno articolato, fluttuante, vivente, animato da una propria biologia memoriale che ne determina l’esistenza e in cui si compenetrano mirabilmente e dialogano mondi di tenebra e luce».
L’esposizione, organizzata da Artika, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano / inglese (Quaderni d’arte di Casa Robegan, 2017) con la riproduzione fotografica di alcune opere, una nota dello storico dell’arte Flavio Caroli ed una conversazione-intervista con il critico d’arte Teodolinda Coltellaro.
Il Museo Civico Casa Robegan è aperto al pubblico da martedì a venerdì con orario 10.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00-20.00, lunedì chiuso. Ingresso Euro 6,00 (ridotto Euro 4,00). Per informazioni: tel. 0422 544895, mostre@artikaeventi.com, www.artikaeventi.com.
Omar Galliani, nato a Montecchio Emilia (RE) nel 1954, dove vive e lavora, è uno tra i più significativi artisti italiani di riconosciuta fama internazionale. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. A partire dai suoi esordi, già nel 1978, Enrico Crispolti evidenziava le sue straordinarie capacità disegnative e la sua forza evocativa invitandolo al Premio Michetti con l’installazione “Ritratto di dama con unicorno”. Invitato poi nel 1979 da Giovanni Maria Accame a “Le Alternative del Nuovo”, nello stesso anno Flavio Caroli lo invita a “Il Nuovo contesto” allo Studio Marconi di Milano e successivamente in “Magico Primario” a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Partecipa inoltre ad “Arte e critica 1980”, presentato ancora da Giovanni Maria Accame, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma a cura di Giorgio De Marchis e Ida Panicelli e, nel 1981, a “Linee della Ricerca Artistica in Italia” da Nello Ponente. Sarà negli anni successivi un susseguirsi di inviti a manifestazioni nazionali ed internazionali che porteranno l’artista, oltre ad essere invitato a tre consecutive Biennali di Venezia (1982, 1984, 1986), ad essere anche tra gli artisti selezionati per la Biennale di Pechino di quest’anno e a misurarsi sulla scena artistica non solo con i più importanti autori del contemporaneo, ma anche a confrontarsi con i grandi nomi della storia dell’arte del passato. Valga per tutti la partecipazione a mostre quali: “Galliani incontra Morandi” presso la Fondazione Giorgio Morandi nella sua casa natale nel 2014, “Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio, la verità nel buio” a Palermo nel 2
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ART FAIR 2014 GENOVA ITALY-QUEENARTSTUDIO
13/02/2014 - 17/02/2014
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Studio QueenArt
ART FAIR 2014 GENOA ITALY
INTERNATIONAL EXHIBITION
of Modern and Contemporary Art Fair
14 to 17 February 2014
http://www.queenartstudio.it/programma-2014/
info email queenartstudiopadova@gmail.com
QUEENARTSTUDIO è presente per il secondo anno ad Arte Genova 2014 X Mostra Mercato d'Arte Contemporanea che ogni anno esibisce le opere delle più rinomate gallerie italiane.
www.artegenova.org/
Esponiamo opere di arte italiana e internazionale che spaziano attraverso le diverse discipline artistiche di:
Adriana Soares(Italia/Brasile)Alexia Manzoni Porath(Italia)Ana Maria Reque(Perù) Andreas Soltmann (Germania)Anneke van der Zwaag(Olanda) Carlo Maggiolo (Italia) Claus Larsen(Danimarca) Cristian Vera(Italia) Dom(Italia)Elai Katuscia Bortolato(Italia) Enio Di Stefano (Italia) Erika Marchi(Italia) Federica Scoppa (Italia)Giorgio Giotsas (Grecia)Ivo Vassallo (Italia)Leonardo Ciucci (Italia)Lisa Beneventi(Italia)Maria G Posa (Italia) Massimo Vidale(Italia) Megan Coonelly (Philadelphia USA ) Patrizia Lanzafame (Italia)Patrizio Landolfi (Italia) Paulus Noomen (Olanda) Roberto Bianchi (Italia)Siro Polazzetto (Italia) Valeria Gubbati (Italia)Walter Ravizza (Italia)Yuni Ko (Canada Usa)
Il nostro obiettivo principale è quello di presentare Artisti che esplorino i diversi aspetti della contemporaneità, qualunque siano le diverse direzioni intraprese dove vi è spazio anche per forme d'espressione meno convenzionali come l'assemblaggio e l'installazione, mezzo con cui la QueenArtStudio si propone di riesaminare il ruolo dell'opera d'arte dal formalismo dell'esposizione in parete di Opere di diversi linguaggi pittorici, offrendo allo spettatore una più completa forma di fruizione sia dell'opera che della creatività stessa dell'artista. Un'attenzione particolare viene inoltre e cmq sempre dedicata alla scultura classica e all’arte visuale contemporanea, campi nei quali sarà data visibilità ad alcune giovani realtà internazionali già degne di grande interesse
Presso il nostro stand QueenArtStudio N°82 nel Padiglione Blu:
-Per venerdì 14 Febbraio 2014 saranno organizzate iniziative a tema con il Giorno di San Valentino
Alle ore 17 la compagnia teatrale Maniman di Genova terrà uno spettacolo di improvvisazione ‘REAL_GAME ‘che vedrà il coinvolgimento del pubblico /www.manimanteatro.it/
- Il 15 Febbraio alle ore 17 l’ importante appuntamento con la Conferenza Stampa dello storico e critico d'Arte GIORGIO GRASSO IN 'LA SEDUZIONE DELL'ARTE ' –Se piace agli occhi e colpisce al cuore e coinvolge l’anima ,allora ci troviamo davanti ad un’Opera d’ Arte ’
Inoltre QueenArtStudio in occasione di questa prestigiosa esposizione ha previsto una donazione sulla vendita delle Opere, al FAI , http://www.fondoambiente.it/ Fondo Ambiente Italiano partner di Arte Fiera Genova 2014 e di QueenArtStudio :una vitale Associazione di Volontariato per la ricostruzione delle zone terremotate e del Patrimonio Artistico in Italia
Essenziale la collaborazione con la rivista ExpoArt che contiene nel numero di febbraio 2014 numerose pagine dedicate agli Artisti che espongono nel nostro stand http://www.expoartcc.it/
English
For the second year QUEENARTSTUDIO is present at Genoa in 2014 X Art Exhibition of Contemporary Art, which annually exhibit the works of the most renowned Italian galleries.
www.artegenova.org/
INTERNATIONAL EXHIBITION
of Modern and Contemporary Art Fair
14 to 17 February 2014
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info email queenartstudiopadova@gmail.com
QUEENARTSTUDIO è presente per il secondo anno ad Arte Genova 2014 X Mostra Mercato d'Arte Contemporanea che ogni anno esibisce le opere delle più rinomate gallerie italiane.
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Esponiamo opere di arte italiana e internazionale che spaziano attraverso le diverse discipline artistiche di:
Adriana Soares(Italia/Brasile)Alexia Manzoni Porath(Italia)Ana Maria Reque(Perù) Andreas Soltmann (Germania)Anneke van der Zwaag(Olanda) Carlo Maggiolo (Italia) Claus Larsen(Danimarca) Cristian Vera(Italia) Dom(Italia)Elai Katuscia Bortolato(Italia) Enio Di Stefano (Italia) Erika Marchi(Italia) Federica Scoppa (Italia)Giorgio Giotsas (Grecia)Ivo Vassallo (Italia)Leonardo Ciucci (Italia)Lisa Beneventi(Italia)Maria G Posa (Italia) Massimo Vidale(Italia) Megan Coonelly (Philadelphia USA ) Patrizia Lanzafame (Italia)Patrizio Landolfi (Italia) Paulus Noomen (Olanda) Roberto Bianchi (Italia)Siro Polazzetto (Italia) Valeria Gubbati (Italia)Walter Ravizza (Italia)Yuni Ko (Canada Usa)
Il nostro obiettivo principale è quello di presentare Artisti che esplorino i diversi aspetti della contemporaneità, qualunque siano le diverse direzioni intraprese dove vi è spazio anche per forme d'espressione meno convenzionali come l'assemblaggio e l'installazione, mezzo con cui la QueenArtStudio si propone di riesaminare il ruolo dell'opera d'arte dal formalismo dell'esposizione in parete di Opere di diversi linguaggi pittorici, offrendo allo spettatore una più completa forma di fruizione sia dell'opera che della creatività stessa dell'artista. Un'attenzione particolare viene inoltre e cmq sempre dedicata alla scultura classica e all’arte visuale contemporanea, campi nei quali sarà data visibilità ad alcune giovani realtà internazionali già degne di grande interesse
Presso il nostro stand QueenArtStudio N°82 nel Padiglione Blu:
-Per venerdì 14 Febbraio 2014 saranno organizzate iniziative a tema con il Giorno di San Valentino
Alle ore 17 la compagnia teatrale Maniman di Genova terrà uno spettacolo di improvvisazione ‘REAL_GAME ‘che vedrà il coinvolgimento del pubblico /www.manimanteatro.it/
- Il 15 Febbraio alle ore 17 l’ importante appuntamento con la Conferenza Stampa dello storico e critico d'Arte GIORGIO GRASSO IN 'LA SEDUZIONE DELL'ARTE ' –Se piace agli occhi e colpisce al cuore e coinvolge l’anima ,allora ci troviamo davanti ad un’Opera d’ Arte ’
Inoltre QueenArtStudio in occasione di questa prestigiosa esposizione ha previsto una donazione sulla vendita delle Opere, al FAI , http://www.fondoambiente.it/ Fondo Ambiente Italiano partner di Arte Fiera Genova 2014 e di QueenArtStudio :una vitale Associazione di Volontariato per la ricostruzione delle zone terremotate e del Patrimonio Artistico in Italia
Essenziale la collaborazione con la rivista ExpoArt che contiene nel numero di febbraio 2014 numerose pagine dedicate agli Artisti che espongono nel nostro stand http://www.expoartcc.it/
English
For the second year QUEENARTSTUDIO is present at Genoa in 2014 X Art Exhibition of Contemporary Art, which annually exhibit the works of the most renowned Italian galleries.
www.artegenova.org/