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Evento: PARLARE AI MURI
27/02/2016 - 06/03/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 20/02/2016 - 13:23 |
Luogo: | Parma (PR) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 27/02/2016 |
Data di fine | 06/03/2016 |
Descrizione
PARLARE AI MURI è tra gli eventi collaterali dell’edizione primaverile di ArtParma Fair (Viale delle Esposizioni, 393/A dalle 10 alle 19 il 27/28 febbraio e il 4/5/6 marzo dalle 10 alle 19) kermesse d’arte moderna e contemporanea concomitante al Mercante in Fiera. Maurizio Ceccarelli e Teso offrono in questo progetto inedito e site specific a cura di Raffaella A. Caruso un focus su come street art, writing e concettuale possano dare vita a interessantissime contaminazioni fresche e “veloci” che solo il pop sa offrire in maniera accattivante.
Teso (aka di Corrado La Mattina) nasce a Cava De’ Tirreni nel 1982. Dalla solida formazione accademica e dal ricco curriculum espositivo (che va da Circumwriting a Napoli nel 2004–con presentazione di Bonito Oliva- al PAN nel 2011 ad I HAVE A DREAM a Palazzo Reale a Milano nel 2014) riesce con maturità a fare convivere l’anima della tradizione pittorica di ascendenza pop e concettuale con lo spirito libero di Street e writing, ove mette abilmente a frutto l’abilità nella deformazione della figura, nella distorsione, nell’ingrandimento quasi caricaturale del particolare. Le opere di Teso sono spiazzanti proprio per quest’apparente ambiguità di segno. Non i colori fluo del sogno, non quelli acidi di speranze intuite, mai dichiarate e già disilluse, ma piccoli capolavori del concettuale. Persino commoventi per quella ruvida eleganza, per quella l’attenzione al mondo che solo Beuys sapeva donare ai suoi lavori. La superficie su cui Teso opera è una t-shirt, impregnata di resine, stucchi, olio e spray. I colori sottotono, indefiniti, sporchi di altro. Il sangue di un soldato, il sudore dello sportivo, forse l’agonia dei martiri. Scrive Raffaella A. Caruso curatore dell’esposizione: “ Parlare ai muri è una frase idiomatica di sconforto… sto parlando al muro perché tu non mi ascolti. Ma in casi fortunati, che sono quelli dell’arte e del cuore, sono i muri a parlarci, accogliendo la protesta, la vita e la sensibilità di chi passa…Ho sempre rifiutato di vedere il lavoro degli street artist compresso, costretto in dimensioni e superfici per loro innaturali. La street nasce per strada, parla ancora più velocemente la lingua meticcia del pop, è gesto, è protesta non violenta. E proprio con Teso, allora in duo con Gola, ebbi l’intuizione di riportare per strada con l’indumento più pop e più street che il mondo conosca, la voce di quest’arte... Ci fu complice –era il 2013- l’indimenticabile Elio Fiorucci che ebbe a dichiarare “la Street Art è vita, è verità”. Ecco Teso iniziò allora a ragionare su come riportare le proprie opere per strada. Nascono così questi pezzi di muro del Bronx, di Berlino, della striscia di Gaza, di Milano o di Scampia, ovunque siano poste barriere dell’uomo all’uomo. Ora divise assurde, ora travestimenti da super eroi. Ma sempre vere e da toccare, come la vita”.
Maurizio Ceccarelli da anni fa del viaggio un’esperienza intima ed emozionale, riportando le proprie sensazioni in manifesti strappati. Non è il gesto dello strappo che lo attrae, ma l’amore per la carta, la sovrapposizione, la ricomposizione della storia, il riuscire a dare un senso altro alle immagini e alle parole spesso incise su quei manifesti, a far vivere al racconto uno svolgimento diverso. Le sue storie sono sempre ricche di colore e movimento (quello dello spettatore che corre per le metropoli) e nonostante questo elemento di disturbo il lettore trova subito il focus compositivo, il significato reale, abilmente guidato dall’andamento degli strappi, dall’intensità di retini tipografici che sanno dove fare posare lo sguardo.
L’ambiguità di segno è pure un’altra chiave di lettura di questi lavori che altrove sono stati letti come esercizio di decollage. Sono passati più di 50 anni e il decollage è ormai una tecnica usata da tanti pop artist nel mondo. Ceccarelli però per essi compie sempre un viaggio: per le strade del mondo alla ricerca dei manifesti e dentro di sé, e questo gli permette di cogliere in rapidi passaggi, camminando sulle banchine dei metro piccoli particolari tra i retini tipografici e tra i colori che ingannano i grigiori metropolitani. Sulle sue carte così c’è dell’altro. Sono le tag dei writer, i sussurri delle nostre debolezze o le urla di protesta che non riusciamo più a gridare. Le raccoglie, le fa sue riuscendo a trovare una poesia rara, anche nel dolore. Dalla sua ultima esposizione a Parigi, tra dicembre 2015 e gennaio 2016, ha portato non solo la testimonianza di uomo e di artista che è andato a fare il suo lavoro nonostante, ma un commovente #JesuisCharlie che parla di sangue con la leggerezza dei Peanuts e un ruvido Paris encore, Parigi ancora e nel cuore perché non si può rinunciare anche nel dolore al gioco delle assonanze…
E intorno nani e ballerine, geishe dell’altrove ed eroi di altri mondi , cercando insieme la Rivoluzione. Eh sì, i muri parlano…
FIERE DI PARMA · viale delle Esposizioni, 393A
27- 28 febbraio e 4-5-6 marzo
dalle 10.00 alle 19.00
Teso (aka di Corrado La Mattina) nasce a Cava De’ Tirreni nel 1982. Dalla solida formazione accademica e dal ricco curriculum espositivo (che va da Circumwriting a Napoli nel 2004–con presentazione di Bonito Oliva- al PAN nel 2011 ad I HAVE A DREAM a Palazzo Reale a Milano nel 2014) riesce con maturità a fare convivere l’anima della tradizione pittorica di ascendenza pop e concettuale con lo spirito libero di Street e writing, ove mette abilmente a frutto l’abilità nella deformazione della figura, nella distorsione, nell’ingrandimento quasi caricaturale del particolare. Le opere di Teso sono spiazzanti proprio per quest’apparente ambiguità di segno. Non i colori fluo del sogno, non quelli acidi di speranze intuite, mai dichiarate e già disilluse, ma piccoli capolavori del concettuale. Persino commoventi per quella ruvida eleganza, per quella l’attenzione al mondo che solo Beuys sapeva donare ai suoi lavori. La superficie su cui Teso opera è una t-shirt, impregnata di resine, stucchi, olio e spray. I colori sottotono, indefiniti, sporchi di altro. Il sangue di un soldato, il sudore dello sportivo, forse l’agonia dei martiri. Scrive Raffaella A. Caruso curatore dell’esposizione: “ Parlare ai muri è una frase idiomatica di sconforto… sto parlando al muro perché tu non mi ascolti. Ma in casi fortunati, che sono quelli dell’arte e del cuore, sono i muri a parlarci, accogliendo la protesta, la vita e la sensibilità di chi passa…Ho sempre rifiutato di vedere il lavoro degli street artist compresso, costretto in dimensioni e superfici per loro innaturali. La street nasce per strada, parla ancora più velocemente la lingua meticcia del pop, è gesto, è protesta non violenta. E proprio con Teso, allora in duo con Gola, ebbi l’intuizione di riportare per strada con l’indumento più pop e più street che il mondo conosca, la voce di quest’arte... Ci fu complice –era il 2013- l’indimenticabile Elio Fiorucci che ebbe a dichiarare “la Street Art è vita, è verità”. Ecco Teso iniziò allora a ragionare su come riportare le proprie opere per strada. Nascono così questi pezzi di muro del Bronx, di Berlino, della striscia di Gaza, di Milano o di Scampia, ovunque siano poste barriere dell’uomo all’uomo. Ora divise assurde, ora travestimenti da super eroi. Ma sempre vere e da toccare, come la vita”.
Maurizio Ceccarelli da anni fa del viaggio un’esperienza intima ed emozionale, riportando le proprie sensazioni in manifesti strappati. Non è il gesto dello strappo che lo attrae, ma l’amore per la carta, la sovrapposizione, la ricomposizione della storia, il riuscire a dare un senso altro alle immagini e alle parole spesso incise su quei manifesti, a far vivere al racconto uno svolgimento diverso. Le sue storie sono sempre ricche di colore e movimento (quello dello spettatore che corre per le metropoli) e nonostante questo elemento di disturbo il lettore trova subito il focus compositivo, il significato reale, abilmente guidato dall’andamento degli strappi, dall’intensità di retini tipografici che sanno dove fare posare lo sguardo.
L’ambiguità di segno è pure un’altra chiave di lettura di questi lavori che altrove sono stati letti come esercizio di decollage. Sono passati più di 50 anni e il decollage è ormai una tecnica usata da tanti pop artist nel mondo. Ceccarelli però per essi compie sempre un viaggio: per le strade del mondo alla ricerca dei manifesti e dentro di sé, e questo gli permette di cogliere in rapidi passaggi, camminando sulle banchine dei metro piccoli particolari tra i retini tipografici e tra i colori che ingannano i grigiori metropolitani. Sulle sue carte così c’è dell’altro. Sono le tag dei writer, i sussurri delle nostre debolezze o le urla di protesta che non riusciamo più a gridare. Le raccoglie, le fa sue riuscendo a trovare una poesia rara, anche nel dolore. Dalla sua ultima esposizione a Parigi, tra dicembre 2015 e gennaio 2016, ha portato non solo la testimonianza di uomo e di artista che è andato a fare il suo lavoro nonostante, ma un commovente #JesuisCharlie che parla di sangue con la leggerezza dei Peanuts e un ruvido Paris encore, Parigi ancora e nel cuore perché non si può rinunciare anche nel dolore al gioco delle assonanze…
E intorno nani e ballerine, geishe dell’altrove ed eroi di altri mondi , cercando insieme la Rivoluzione. Eh sì, i muri parlano…
FIERE DI PARMA · viale delle Esposizioni, 393A
27- 28 febbraio e 4-5-6 marzo
dalle 10.00 alle 19.00
Altri eventi dell'inserzionista
La prima edizione di EXPOARTE, Montichiari-Brescia inaugura il 23 settembre la stagione delle fiere
24/09/2016 - 25/09/2016
Montichiari (BS) - Lombardia
Inserito da Raffaella Caruso
Il 24 e 25 settembre 2016 il Centro Fiera del Garda (BS) ospiterà nel padiglione centrale la prima edizione di EXPOARTE Moderna e Contemporanea. L'esposizione firmata DEA Servizi, sarà animata da 70 tra le più prestigiose gallerie d’arte provenienti da tutta Italia e da un ricco programma di eventi collaterali tra cui Gianni Bertini- Donne e Motori… prodotto da Eidos Immagini Contemporanee e a cura di Raffaella A. Caruso.
Tra i tanti autori presentati in fiera nomi d’eccellenza quali De Chirico, De Pisis, Tozzi, Guttuso, Fontana, Mathieu, Castellani, Bonalumi, Vasarely, Schifano, Rotella, Festa, Boetti, Aubertin, Biasi, Pinelli, Simeti, Christo, proposto anche dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea di Brescia in uno spazio espositivo dedicato.
Sotto la direzione artistica di Giovanni Zucca e grazie all’esperienza maturata dagli organizzatori di PaviArt, (l’appuntamento di arte più esclusivo della provincia di Pavia che anno dopo anno conferma una grande vitalità sia in termini di presenze che di contatti d’affari) anche Expoarte sarà un appuntamento unico per appassionati e collezionisti, un connubio tra arte, cultura e passione dalle ricche articolazioni tematiche per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e del contemporaneo. Subito gli spettatori saranno accolti all’ingresso del padiglione da un’installazione dell’artista bolognese Giorgio Bevignani, vincitore della terza edizione del premio Spotlight 2015.
Due poi le mostre collaterali presentate a sottolineare il valore culturale dell’evento: Giuseppe Chiari, Antologica a cura di Armanda Gori e Gianni Bertini-Donne e motori… prodotta da Eidos Immagini Contemporanee e a cura di Raffaella A. Caruso. Dunque uno dei maggior esponenti Fluxus e il padre della Mec art raccontati per immagini e con opere di rilievo museale.
Donne e motori…presentata con il supporto scientifico dell’ Associazione Gianni Bertini, nell’intendimento del curatore vuole essere dunque non solo una prima rilettura di un grande che ha attraversato da protagonista e spesso da antesignano tutti i movimenti del XX secolo (astratto-geometrico, nucleare, informale, pop), ma anche un omaggio a Brescia, città delle Mille Miglia, studiato per incuriosire gli amanti dell’arte, delle belle auto e perché no delle belle donne! Ingranaggi, bielle pistoni furono per Bertini un’ossessione, forse eredità del futurismo, forse della formazione accademica che fu scientifica. Laureato alla normale di Pisa, abituato alla fluidità matematica il suo gesto muove subito naturalmente in tondo, trasformandosi in strutture semi-bullonate, in pezzi di bielle e di ingranaggi. È giovane Bertini, ma l’ossessione per i motori e la velocità propria del futurismo prima e del pop dopo gli rimarrà anche più avanti, nelle macchine, nei centauri, nelle amazzoni, eroi e semidei imprigionati nella contemporaneità. Così all’aspetto per così dire epico del suo lavoro, sottolineato dall’uso ironico dei titoli, si sovrappongono lucide e feroci critiche al contemporaneo, la possibilità di punti di vista molteplici e altri, con una ricca sovrapposizione dei piani narrativi che il pop statunitense non ebbe. Tutto in una leggerezza e freschezza iconografica disincantata che non mancherà di affascinare sia il collezionista più accorto (in un momento peraltro di grande attenzione speculativa del mercato al pop italiano), sia il visitatore neofita sicuramente attratto dall’attualità di questa multiforme e poliedrica figurazione.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: Dea Servizi – Cura Carpignano - Pavia
info@deaservizi.it - www.expoartemontichiari.it
0382.483430 - 348.9719961
Direttore Artistico: Giovanni Zucca 320.0190275
ORARI:
23 settembre ore 19 PREVIEW SU INVITO
24-25 settembre dalle 10 alle 20
INGRESSO: intero 8 euro – 5 euro ridotto
CENTRO FIERA S.p.A.
Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS) – Italia
Betty Bee: Doppio Sogno
28/01/2016 - 01/02/2016
Bologna (BO) - Emilia-Romagna
Inserito da Raffaella Caruso
Il 2016 rappresenta per Arte Fiera una scadenza speciale, perché corrisponde al quarantesimo anno dalla sua fondazione, un anniversario che ha spinto i direttori artistici Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni a valorizzare l'arte italiana dalle prime avanguardie del Novecento fino ad oggi. Una scelta “tematica” che si inquadra in quella più generale di proseguire nella decisione di fare di Arte Fiera in evento “curatoriale”.
Ecco dunque nella sezione solo show, presentata da Eidos Immagini Contemporanee, la personale di Betty Bee Doppio sogno a cura di Ciro Delfino e Raffaella A. Caruso. Betty Bee si presenta al pubblico di Arte Fiera nella sua originale vena performativa con un raffinatissimo lavoro concettuale (anche nella ricostruzione consapevole e dolente, autoironica e lucida del proprio fare artistico e del proprio vissuto) espresso dai due video Gilda e Incantesimo Lunare e dal lavoro fotografico e pittorico da essi estratto.
Come nel romanzo di Arthur Schnitzler Betty Bee gioca tra finzione e realtà, vestendo di atmosfera onirica il tema a lei assai caro della femminilità e del suo corollario di emozioni e pulsioni: amore violenza incomunicabilità sensualità carnalità.
Da ognuno dei due video, che la vedono protagonista come performer, l'artista ha infatti tratto lavori fotografici in pezzo unico sui cui è intervenuta pittoricamente.
Incantesimo lunare è un video del 2004 in cui Betty Bee interpreta i mille volti del femminile. Tema dunque la mutevolezza della donna, l’essere percepita come umorale, la possibilità di essere sempre diversa, la capacità di interpretare se stessa per difendersi e costruire una vita diversa. Un lavoro sull’incomunicabilità, girato in bianco e nero e muto, come se l'artista fosse una diva anni 20. Il lavoro fotografico che Betty Bee ne ha tratto nel 2015 restituisce la protagonista al colore, la isola e fissa in alcune pose drammatiche, delimita il corpo con un segno pittorico d’interferenza fisico e semantico: un filo spinato prezioso (oro o argento), che è limite, confine e protezione.
Gilda, video girato nel 1995, è la scoperta confessione di una donna che si offre al desiderio (maschile, femminile?) ma che in una danza sensualissima e quasi tribale usata come schermo riesce a proteggere la propria anima. La brocca con cui l’artista mette in scena la propria danza è il simbolo di quella femminilità da cui tutti hanno attinto ma che nessuno è riuscito a colmare: è il vuoto esistenziale dell’artista che offre se stesso nell’opera senza ricevere, l’auto-rappresentazione della persona-oggetto. Anche in questo caso l'artista ha isolato e tratto dal video singoli frame su cui è intervenuta pittoricamente con il suo repertorio più carnale, isolando ogni volta un particolare, facendolo diventare il focus compositivo, oppure la chiave interpretativa, oppure l'elemento di distrazione, prendendosi quasi gioco dello spettatore irretito dal colore e dall'ossessiva sensualità del lavoro. Le figure stilizzate, in forme elementari a colori forti e contrastati, in trasparenza, rappresentano quindi i quadri/racconti della sua storia di violenze e soprusi, che qui l’artista narra, ma al contempo esorcizza definitivamente, nella piena presa di coscienza del proprio io. E come Gilda nell’omonimo film del 1946, usata da tutti per la propria bellezza, realizza la fuga finale verso la libertà e la felicità, Betty opera la propria catarsi nell’arte, emancipandosi finalmente dalla sua condizione di vittima.
Gilda nella sua elaborazione fotografica e pittorica è un lavoro assolutamente inedito, prodotto appositamente per Arte Fiera.
La complessità dei due lavori è resa più evidente dalla contemporanea proiezione dei video “matrice” .
Le due serie di lavori dialogheranno permettendo allo spettatore chiavi di lettura incrociate, contrappuntate dai due famosissimi scatti Pluff (1997) e Split (1995), animate in parte da una raffinatissima atmosfera mitteleuropea, in parte da una sensualità mediterranea e fintamente naif. Doppio sogno e doppio gioco...
Dove
Quartiere Fieristico di Bologna
Ingresso Ovest Costituzione
Pad 32 C20
Data
29 gennaio/1 febbraio 2016
PREVIEW A INVITO
giovedì 28 gennaio dalle 12 alle 21
ORARI
da venerdì 29 a domenica 31 dalle 11 alle 19
lunedì 1 febbraio dalle 11 alle 17
TITOLI D'INGRESSO
Biglietto giornaliero: € 20,00
Abbonamento 4 giorni: € 35,00
Abbonamento 3 giorni: € 33,00
Abbonamento 2 giorni: € 30,00
Ingresso gratuito per i ragazzi fino a 10 anni compresi
Ingresso ridotto per gruppi (minimo 15 persone): € 15,00
Info:
www.galleriaeidos.com
galleria.eidos@gmail.com
tel/fax 0141 354176
Ecco dunque nella sezione solo show, presentata da Eidos Immagini Contemporanee, la personale di Betty Bee Doppio sogno a cura di Ciro Delfino e Raffaella A. Caruso. Betty Bee si presenta al pubblico di Arte Fiera nella sua originale vena performativa con un raffinatissimo lavoro concettuale (anche nella ricostruzione consapevole e dolente, autoironica e lucida del proprio fare artistico e del proprio vissuto) espresso dai due video Gilda e Incantesimo Lunare e dal lavoro fotografico e pittorico da essi estratto.
Come nel romanzo di Arthur Schnitzler Betty Bee gioca tra finzione e realtà, vestendo di atmosfera onirica il tema a lei assai caro della femminilità e del suo corollario di emozioni e pulsioni: amore violenza incomunicabilità sensualità carnalità.
Da ognuno dei due video, che la vedono protagonista come performer, l'artista ha infatti tratto lavori fotografici in pezzo unico sui cui è intervenuta pittoricamente.
Incantesimo lunare è un video del 2004 in cui Betty Bee interpreta i mille volti del femminile. Tema dunque la mutevolezza della donna, l’essere percepita come umorale, la possibilità di essere sempre diversa, la capacità di interpretare se stessa per difendersi e costruire una vita diversa. Un lavoro sull’incomunicabilità, girato in bianco e nero e muto, come se l'artista fosse una diva anni 20. Il lavoro fotografico che Betty Bee ne ha tratto nel 2015 restituisce la protagonista al colore, la isola e fissa in alcune pose drammatiche, delimita il corpo con un segno pittorico d’interferenza fisico e semantico: un filo spinato prezioso (oro o argento), che è limite, confine e protezione.
Gilda, video girato nel 1995, è la scoperta confessione di una donna che si offre al desiderio (maschile, femminile?) ma che in una danza sensualissima e quasi tribale usata come schermo riesce a proteggere la propria anima. La brocca con cui l’artista mette in scena la propria danza è il simbolo di quella femminilità da cui tutti hanno attinto ma che nessuno è riuscito a colmare: è il vuoto esistenziale dell’artista che offre se stesso nell’opera senza ricevere, l’auto-rappresentazione della persona-oggetto. Anche in questo caso l'artista ha isolato e tratto dal video singoli frame su cui è intervenuta pittoricamente con il suo repertorio più carnale, isolando ogni volta un particolare, facendolo diventare il focus compositivo, oppure la chiave interpretativa, oppure l'elemento di distrazione, prendendosi quasi gioco dello spettatore irretito dal colore e dall'ossessiva sensualità del lavoro. Le figure stilizzate, in forme elementari a colori forti e contrastati, in trasparenza, rappresentano quindi i quadri/racconti della sua storia di violenze e soprusi, che qui l’artista narra, ma al contempo esorcizza definitivamente, nella piena presa di coscienza del proprio io. E come Gilda nell’omonimo film del 1946, usata da tutti per la propria bellezza, realizza la fuga finale verso la libertà e la felicità, Betty opera la propria catarsi nell’arte, emancipandosi finalmente dalla sua condizione di vittima.
Gilda nella sua elaborazione fotografica e pittorica è un lavoro assolutamente inedito, prodotto appositamente per Arte Fiera.
La complessità dei due lavori è resa più evidente dalla contemporanea proiezione dei video “matrice” .
Le due serie di lavori dialogheranno permettendo allo spettatore chiavi di lettura incrociate, contrappuntate dai due famosissimi scatti Pluff (1997) e Split (1995), animate in parte da una raffinatissima atmosfera mitteleuropea, in parte da una sensualità mediterranea e fintamente naif. Doppio sogno e doppio gioco...
Dove
Quartiere Fieristico di Bologna
Ingresso Ovest Costituzione
Pad 32 C20
Data
29 gennaio/1 febbraio 2016
PREVIEW A INVITO
giovedì 28 gennaio dalle 12 alle 21
ORARI
da venerdì 29 a domenica 31 dalle 11 alle 19
lunedì 1 febbraio dalle 11 alle 17
TITOLI D'INGRESSO
Biglietto giornaliero: € 20,00
Abbonamento 4 giorni: € 35,00
Abbonamento 3 giorni: € 33,00
Abbonamento 2 giorni: € 30,00
Ingresso gratuito per i ragazzi fino a 10 anni compresi
Ingresso ridotto per gruppi (minimo 15 persone): € 15,00
Info:
www.galleriaeidos.com
galleria.eidos@gmail.com
tel/fax 0141 354176
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L’appuntamento è per il 13 aprile alle 18.00 al Fuorisalone di Milano, nello Showroom E. Marinella di Via Manzoni, 23 della città Meneghina, dove sarà presentato, in anteprima, il pavimento della Ceramica Francesco De Maio, erede di antiche lavorazioni vietresi dal 1494, che riproduce il disegno della celebre cravatta in seta puntaspilli blu e azzurro di E. Marinella, capolavoro di alta sartorialità dal 1914. A rendere ancora più preziosa questa meravigliosa cornice ci sarà “Mirò”, la poltrona ricoperta in tessuto della maison Marinella disegnata dal designer napoletano Maurizio Martiniello che rappresenta un fiore con una morbida corolla dischiusa, da cui pendono lunghi e avvolgenti petali.
Il pavimento si vestirà quindi con i colori blu e azzurro ed il decoro, emblema d’eleganza,
sintetizza tutti i valori di un HandMade in Italy d’eccellenza Napoletana.
Il pavimento si vestirà quindi con i colori blu e azzurro ed il decoro, emblema d’eleganza,
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In Contemporanea a Palazzo Magnani
17/11/2017 - 01/12/2017
Bologna (BO) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
A partire da novembre 2017 “In Contemporanea” si trasforma e passa dall’essere un evento annuale a strutturarsi in una rete di Gallerie d’Arte Contemporanea di Reggio Emilia attiva tutto l’anno con mostre incontri ed eventi.
Patrocinata come di consueto dal Comune di Reggio Emilia, la manifestazione si arricchirà nel 2017 con una nuova collaborazione istituzionale con la Fondazione Palazzo Magnani.
Una sinergia che il presidente della Fondazione, Davide Zanichelli, vede nell’ottica di un potenziamento delle attività culturali a partire dal coinvolgimento, più ampio e intenso, tra i soggetti che operano nel campo dell’arte, quindi gallerie e istituzioni, al fine di contribuire allo sviluppo delle iniziative del territorio, fondamentali per la crescita culturale e la salute del corpo sociale. La Fondazione inaugura così le attività raccolte sotto il programma “Art Around”, dialoghi e incontri con chi sul territorio si occupa di arte per professione.
Nei mesi di novembre e dicembre proprio a Palazzo Magnani, si terranno tre incontri con i galleristi della rete sul tema del mestiere di gallerista, sul mercato dell’arte e il suo funzionamento e sulle professioni che ruotano intorno alle gallerie d’arte.
Il ciclo di incontri “Art Around”, declinato nello specifico “In Contemporanea a Palazzo Magnani”, è realizzato con il sostegno di Miselli, accessories for hydraulic components e Zuliani Impresa Edile. Le serate si terranno ogni venerdì alle 18.30, dal 17 novembre al 1 dicembre 2017, nella sala A. Gualdi al secondo piano di Palazzo Magnani (Corso Giuseppe Garibaldi 29). A moderare gli incontri sarà Marta Santacatterina, giornalista e storica dell’arte.
Primo appuntamento, il 17 novembre, con la Galleria de’ Bonis. Stanislao de’ Bonis e Margherita Fontanesi con l’incontro “Il gallerista, una guida nel mercato dell’Arte” illustreranno come il gallerista possa aiutare il collezionista o l’aspirante tale a districarsi nella giungla del mercato dell’Arte, evitando di incappare in incauti acquisti e strutturando una collezione che possa anche diventare un piccolo o grande investimento.
Venerdì 24 novembre sarà poi la volta di 1.1_ZENONEcontemporanea e di Galleria 8,75 Artecontemporanea con il tema “Esordienti & Esorditi”. Antonio Malagoli, Sebastiano Simonini e Gino Di Frenna racconteranno le loro esperienze vissute con artisti emergenti, illustrando come si lavora con giovani che si affacciano sul mercato, magari anche per la prima volta, e come ci si possa avvicinare, da collezionisti, al loro lavoro. Parteciperanno all’incontro anche alcuni giovani artisti che potranno suggerire il loro punto di vista, le aspirazioni, le difficoltà e le modalità usate per approcciare il mercato dell’arte.
Venerdì 1 dicembre saranno a Palazzo Magnani Bonioni Arte e Vicolo Folletto Art Factories. Federico Bonioni tratterà il tema “La Galleria fuori dalla Galleria. Mostre pubbliche e progetti curatoriali”, mentre lo staff di Vicolo Folletto con “Think Different: un approccio diverso all’arte contemporanea”, racconterà quale possa essere lo spazio di movimento per una galleria che solo in tempi molto recenti si è presentata alla città.
Sabato 16 e domenica 17 dicembre farà seguito al ciclo di incontri a Palazzo Magnani un weekend in cui le gallerie resteranno aperte con orario continuato dalle 10.00 alle 20.00 per accogliere i visitatori nei propri spazi e raccontare i dietro le quinte del proprio lavoro. Si tratterà di una ideale “fiera diffusa” il cui contenitore sarà il centro di Reggio Emilia e gli stand le gallerie partecipanti.
Nei diversi spazi espositivi aderenti il pubblico si potranno trovare le seguenti mostre:
Galleria de’ Bonis (viale dei Mille 44, www.galleriadebonis.com), “La Pittura in Italia, anni ’30 - anni ’50” (Guttuso, Sironi, Morandi, Birolli, Gianquinto, Maccari, Morlotti, Sughi, Vespignani). Fino al 13 gennaio 2018.
Bonioni Arte (Corso Garibaldi 43, www.bonioniarte.it), “Frammenti. Venti artisti dagli anni ’50 ai giorni nostri” (Accardi, Angeli, Baricchi, Biasi, Boetti, Bonzanos Art Group, Capogrossi, Cosi, Cotani, Festa, Fontana, Freschi, Gilardi, Habicher, Minoli, Pellegrini, Pomodoro, Pulcinelli, Vermi, Veronesi). Dal 24 novembre 2017 al 31 gennaio 2018.
Galleria 8,75 Artecontemporanea (Corso G. Garibaldi 4, www.csart.it/875), “Formazione visiva” (Arcangelo, Bornefeld, Bramante, Ferrari, Forgioli, Stefanini e altri). Dal 9 dicembre 2017 al 13 gennaio 2018.
1.1_ZENONEcontemporanea (Via San Zenone 11, www.zenonecontemporanea.it), Alessandro Turoni, “Alterazioni Naturali”, fino al 26 novembre 2017. La mostra rimarrà anche aperta il 16 ed il 17 dicembre 2017.
Vicolo Folletto Art Factories (Vicolo del Folletto 1, www.vicolofolletto.it), Mimmo Paladino, “Opera Grafica 1984 - 2008”, fino al 14 gennaio 2018.
Tutte le informazioni sul progetto, le gallerie, le mostre e gli eventi sono disponibili sul sito www.incontemporanea.eu. Sono attivi anche i social della rete: www.facebook.com/InContemporaneaRE, http://tw
Patrocinata come di consueto dal Comune di Reggio Emilia, la manifestazione si arricchirà nel 2017 con una nuova collaborazione istituzionale con la Fondazione Palazzo Magnani.
Una sinergia che il presidente della Fondazione, Davide Zanichelli, vede nell’ottica di un potenziamento delle attività culturali a partire dal coinvolgimento, più ampio e intenso, tra i soggetti che operano nel campo dell’arte, quindi gallerie e istituzioni, al fine di contribuire allo sviluppo delle iniziative del territorio, fondamentali per la crescita culturale e la salute del corpo sociale. La Fondazione inaugura così le attività raccolte sotto il programma “Art Around”, dialoghi e incontri con chi sul territorio si occupa di arte per professione.
Nei mesi di novembre e dicembre proprio a Palazzo Magnani, si terranno tre incontri con i galleristi della rete sul tema del mestiere di gallerista, sul mercato dell’arte e il suo funzionamento e sulle professioni che ruotano intorno alle gallerie d’arte.
Il ciclo di incontri “Art Around”, declinato nello specifico “In Contemporanea a Palazzo Magnani”, è realizzato con il sostegno di Miselli, accessories for hydraulic components e Zuliani Impresa Edile. Le serate si terranno ogni venerdì alle 18.30, dal 17 novembre al 1 dicembre 2017, nella sala A. Gualdi al secondo piano di Palazzo Magnani (Corso Giuseppe Garibaldi 29). A moderare gli incontri sarà Marta Santacatterina, giornalista e storica dell’arte.
Primo appuntamento, il 17 novembre, con la Galleria de’ Bonis. Stanislao de’ Bonis e Margherita Fontanesi con l’incontro “Il gallerista, una guida nel mercato dell’Arte” illustreranno come il gallerista possa aiutare il collezionista o l’aspirante tale a districarsi nella giungla del mercato dell’Arte, evitando di incappare in incauti acquisti e strutturando una collezione che possa anche diventare un piccolo o grande investimento.
Venerdì 24 novembre sarà poi la volta di 1.1_ZENONEcontemporanea e di Galleria 8,75 Artecontemporanea con il tema “Esordienti & Esorditi”. Antonio Malagoli, Sebastiano Simonini e Gino Di Frenna racconteranno le loro esperienze vissute con artisti emergenti, illustrando come si lavora con giovani che si affacciano sul mercato, magari anche per la prima volta, e come ci si possa avvicinare, da collezionisti, al loro lavoro. Parteciperanno all’incontro anche alcuni giovani artisti che potranno suggerire il loro punto di vista, le aspirazioni, le difficoltà e le modalità usate per approcciare il mercato dell’arte.
Venerdì 1 dicembre saranno a Palazzo Magnani Bonioni Arte e Vicolo Folletto Art Factories. Federico Bonioni tratterà il tema “La Galleria fuori dalla Galleria. Mostre pubbliche e progetti curatoriali”, mentre lo staff di Vicolo Folletto con “Think Different: un approccio diverso all’arte contemporanea”, racconterà quale possa essere lo spazio di movimento per una galleria che solo in tempi molto recenti si è presentata alla città.
Sabato 16 e domenica 17 dicembre farà seguito al ciclo di incontri a Palazzo Magnani un weekend in cui le gallerie resteranno aperte con orario continuato dalle 10.00 alle 20.00 per accogliere i visitatori nei propri spazi e raccontare i dietro le quinte del proprio lavoro. Si tratterà di una ideale “fiera diffusa” il cui contenitore sarà il centro di Reggio Emilia e gli stand le gallerie partecipanti.
Nei diversi spazi espositivi aderenti il pubblico si potranno trovare le seguenti mostre:
Galleria de’ Bonis (viale dei Mille 44, www.galleriadebonis.com), “La Pittura in Italia, anni ’30 - anni ’50” (Guttuso, Sironi, Morandi, Birolli, Gianquinto, Maccari, Morlotti, Sughi, Vespignani). Fino al 13 gennaio 2018.
Bonioni Arte (Corso Garibaldi 43, www.bonioniarte.it), “Frammenti. Venti artisti dagli anni ’50 ai giorni nostri” (Accardi, Angeli, Baricchi, Biasi, Boetti, Bonzanos Art Group, Capogrossi, Cosi, Cotani, Festa, Fontana, Freschi, Gilardi, Habicher, Minoli, Pellegrini, Pomodoro, Pulcinelli, Vermi, Veronesi). Dal 24 novembre 2017 al 31 gennaio 2018.
Galleria 8,75 Artecontemporanea (Corso G. Garibaldi 4, www.csart.it/875), “Formazione visiva” (Arcangelo, Bornefeld, Bramante, Ferrari, Forgioli, Stefanini e altri). Dal 9 dicembre 2017 al 13 gennaio 2018.
1.1_ZENONEcontemporanea (Via San Zenone 11, www.zenonecontemporanea.it), Alessandro Turoni, “Alterazioni Naturali”, fino al 26 novembre 2017. La mostra rimarrà anche aperta il 16 ed il 17 dicembre 2017.
Vicolo Folletto Art Factories (Vicolo del Folletto 1, www.vicolofolletto.it), Mimmo Paladino, “Opera Grafica 1984 - 2008”, fino al 14 gennaio 2018.
Tutte le informazioni sul progetto, le gallerie, le mostre e gli eventi sono disponibili sul sito www.incontemporanea.eu. Sono attivi anche i social della rete: www.facebook.com/InContemporaneaRE, http://tw