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Evento: Claudio Gaddini, Lucide trasparenze
01/10/2016 - 29/10/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 14/09/2016 - 16:15 |
Luogo: | Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 01/10/2016 |
Data di fine | 29/10/2016 |
Descrizione
La Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 4) presenta, dal 1 al 29 ottobre 2016, “Lucide trasparenze”, mostra dell’artista toscano Claudio Gaddini che, partendo dal dato naturale, sintetizza il segno per “entrare” nella materia e vedere ciò che essa sottende. Curata da Chiara Serri, la personale sarà inaugurata sabato 1 ottobre alle ore 17.00.
In esposizione, una quindicina di opere pittoriche tratte dalla serie “Arborescenze”, riferibile al periodo 2014-2016. Lavori in cui alla “trasparenza” della superficie si associa la “lucidità” (ovvero la consapevolezza) dell’autore che, dopo un lungo periodo di ricerca, si propone di trasferire sul supporto l’essenza stessa del segno.
Come scrive la curatrice, «La recente produzione di Claudio Gaddini nasce da uno strato di polietilene semitrasparente, sul quale interviene con pennarelli acrilici, dando vita a forme lineari, a schemi ed arborescenze che, seppur vicini all’astratto, evocano la natura, le foglie e i rami da cui sono tratti. La visione diretta dell’opera è, tuttavia, negata da una successiva velatura (a volte da un ulteriore strato di polietilene) che ricopre i segni appena tracciati con ritagli di nastro adesivo di carta. Un’operazione che assume un doppio valore simbolico: da un lato l’invito a cercare ciò che è nascosto, ad andare dentro la materia per scoprire diagrammi di forze e vettori direzionali; dall’altro la ricerca dell’equilibrio tra la plastica (chimica) e la carta (natura), necessario per salvaguardare un ambiente che si sta via via disgregando».
La personale sarà visitabile fino al 29 ottobre 2016, di martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 17.30-19.30, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Sabato 8 ottobre, alle ore 17.00, si terrà in galleria una narrazione per bambini a cura di Galline Volanti (www.gallinevolanti.com). Per informazioni: tel. 340 3545183, ginodifrenna875arte@yahoo.it, www.csart.it/875.
“Lucide trasparenze” è parte della terza edizione della rassegna “In Contemporanea” che vede l’apertura congiunta della stagione espositiva autunnale in sette gallerie d’arte di Reggio Emilia. Realizzata in collaborazione con il Comune e i Musei Civici di Reggio Emilia, la manifestazione prevede anche l’esposizione collettiva “In Contemporanea al Museo”, dal 1 al 30 ottobre 2016 presso il Palazzo dei Musei (Via Spallanzani, 1). L’inaugurazione della mostra museale si terrà venerdì 30 settembre 2016 alle ore 18.00.
Claudio Gaddini nasce nel 1973 a Lucca, vive e lavora a Nozzano Castello (LU). Tra le mostre principali, “Arte contemporanea italiana 3” (Burgersaal st. Sthephans platz, Konstanz, 2013), “Art Collection” (Galleria Emmediarte, Milano, 2014), “Art Collection” (Galleria Emmediarte, S. Stefano Belbo, 2014), “Sigismund, anno dell’incontro europeo” (Burgersaal st. Sthephans platz, Konstanz, 2014), “Arte e sociodramma collettivo” (Rivadavia, Buenos Aires, 2015), “Claudio Gaddini” (Studio 73, Lucca, 2015), “Per Giorgio, Arte a Massa e Cozzile” (Massa e Cozzile, 2016). Con la Galleria Emmediarte ha partecipato ad Arte Fiera Padova (2014) e BAF – Bergamo Arte Fiera (2015). Vincitore del Premio Ora, terrà nel 2017 una mostra personale presso Menhir Arte Contemporanea di La Spezia.
In esposizione, una quindicina di opere pittoriche tratte dalla serie “Arborescenze”, riferibile al periodo 2014-2016. Lavori in cui alla “trasparenza” della superficie si associa la “lucidità” (ovvero la consapevolezza) dell’autore che, dopo un lungo periodo di ricerca, si propone di trasferire sul supporto l’essenza stessa del segno.
Come scrive la curatrice, «La recente produzione di Claudio Gaddini nasce da uno strato di polietilene semitrasparente, sul quale interviene con pennarelli acrilici, dando vita a forme lineari, a schemi ed arborescenze che, seppur vicini all’astratto, evocano la natura, le foglie e i rami da cui sono tratti. La visione diretta dell’opera è, tuttavia, negata da una successiva velatura (a volte da un ulteriore strato di polietilene) che ricopre i segni appena tracciati con ritagli di nastro adesivo di carta. Un’operazione che assume un doppio valore simbolico: da un lato l’invito a cercare ciò che è nascosto, ad andare dentro la materia per scoprire diagrammi di forze e vettori direzionali; dall’altro la ricerca dell’equilibrio tra la plastica (chimica) e la carta (natura), necessario per salvaguardare un ambiente che si sta via via disgregando».
La personale sarà visitabile fino al 29 ottobre 2016, di martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 17.30-19.30, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Sabato 8 ottobre, alle ore 17.00, si terrà in galleria una narrazione per bambini a cura di Galline Volanti (www.gallinevolanti.com). Per informazioni: tel. 340 3545183, ginodifrenna875arte@yahoo.it, www.csart.it/875.
“Lucide trasparenze” è parte della terza edizione della rassegna “In Contemporanea” che vede l’apertura congiunta della stagione espositiva autunnale in sette gallerie d’arte di Reggio Emilia. Realizzata in collaborazione con il Comune e i Musei Civici di Reggio Emilia, la manifestazione prevede anche l’esposizione collettiva “In Contemporanea al Museo”, dal 1 al 30 ottobre 2016 presso il Palazzo dei Musei (Via Spallanzani, 1). L’inaugurazione della mostra museale si terrà venerdì 30 settembre 2016 alle ore 18.00.
Claudio Gaddini nasce nel 1973 a Lucca, vive e lavora a Nozzano Castello (LU). Tra le mostre principali, “Arte contemporanea italiana 3” (Burgersaal st. Sthephans platz, Konstanz, 2013), “Art Collection” (Galleria Emmediarte, Milano, 2014), “Art Collection” (Galleria Emmediarte, S. Stefano Belbo, 2014), “Sigismund, anno dell’incontro europeo” (Burgersaal st. Sthephans platz, Konstanz, 2014), “Arte e sociodramma collettivo” (Rivadavia, Buenos Aires, 2015), “Claudio Gaddini” (Studio 73, Lucca, 2015), “Per Giorgio, Arte a Massa e Cozzile” (Massa e Cozzile, 2016). Con la Galleria Emmediarte ha partecipato ad Arte Fiera Padova (2014) e BAF – Bergamo Arte Fiera (2015). Vincitore del Premio Ora, terrà nel 2017 una mostra personale presso Menhir Arte Contemporanea di La Spezia.
Altri eventi dell'inserzionista
La storia dell’arte italiana, a partire dal secondo dopoguerra, attraverso una settantina di opere p
16/10/2015 - 29/11/2015
Asti (AT) - Piemonte
Inserito da CSArt Serri
La storia dell’arte italiana, a partire dal secondo dopoguerra, attraverso una settantina di opere provenienti dalle collezioni astigiane. A Palazzo Mazzetti (Corso Vittorio Alfieri, 357 – Asti), dal 17 ottobre al 29 novembre 2015, “ASTI CONTEMPORANEA. Collezioni private”, esposizione collettiva curata da Maria Federica Chiola con un testo critico di Raffaella A. Caruso.
Promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti, la mostra sarà inaugurata venerdì 16 ottobre alle ore 18.00.
In esposizione, settantadue opere realizzate da cinquantuno artisti, tra i quali Giuseppe Capogrossi, Carla Accardi, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Mimmo Rotella, Afro, Lucio Fontana, Piero Gilardi, Valentino Vago, Getulio Alviani, Giorgio Griffa, Alighiero Boetti e Paolo Cotani.
Il progetto nasce dal profondo interesse che la città di Asti nutre per l’arte a partire dagli anni ’40, con mostre, premi ed un collezionismo radicato. Ne costituiscono un esempio la “Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea e di Scenografia”, inaugurata nel 1949 per celebrare il bicentenario della nascita di Vittorio Alfieri, e la prima edizione del Premio Alfieri (1950).
“ASTI CONTEMPORANEA” va dunque a rileggere, in sale organizzate per anni e per temi, la storia dell’arte italiana dal dopoguerra al boom economico e ai nuovi linguaggi, attraverso gli occhi del collezionismo di soli prestatori astigiani, le cui opere si sono rivelate espressione della valenza del territorio attraverso arte e cultura.
Come scrive Raffaella A. Caruso nel testo critico in catalogo, «Raccogliere un’opera d’arte, farla propria, permetterle di dialogare con sue simili, creare connessioni impreviste, ambientare il lavoro in contesti spesso improbabili significa espandere la possibilità di comunicazione dell’opera stessa, concorrere a una funzione educativa nel proprio contesto sociale, migliorare nel bello la propria qualità di vita, restituire ai posteri uno spaccato della società con una personalissima sensibilità, spesso precorrere i tempi, anticipare le tendenze, poter dire vent’anni dopo io c’ero».
Il filo rosso della mostra, interpretato graficamente dalla curatrice nella scomposizione del logo di Palazzo Mazzetti, che ricorre negli allestimenti e nel catalogo, rappresenta il persistere di un’idea che, sin dall’origine, intendeva identificare Palazzo Mazzetti come luogo d’arte e cultura. «Un sottile filo rosso – spiega Maria Federica Chiola – da subito parte del progetto e chiaro nella mente, ha tenuto insieme tutti gli elementi, quadri e pensieri, fino alla realizzazione del percorso. Da architetto so che non esiste mai un progetto che venga realizzato come inizialmente pensato: c’è come una provvidenziale forza che guida e raccoglie tutte le energie».
Un percorso metaforico che si concretizza in "Fil-Rouge", opera in realtà aumentata realizzata per l’occasione dall’artista Aidan che rende il catalogo della mostra interattivo, regalando allo spettatore emozioni inattese e permettendogli di rivivere l’intera esposizione.
Il visitatore sarà guidato di sala in sala da alcune pareti rosse a ricordare, insieme al bianco, i colori della città di Asti, a cui è dedicata una piccola stanza. Il percorso espositivo comprende anche tre opere (Giuseppe Capogrossi, Antonio Corpora, Giuseppe Santomaso) da cui sono stati tratti alcuni degli arazzi realizzati nel 1960 per la nave transoceanica Leonardo da Vinci dall’arazzeria Scassa, vanto della città, a partire da una selezione operata da Giulio Carlo Argan.
La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 17.30). Il biglietto d’ingresso al Museo Civico di Palazzo Mazzetti (€ 5.00) consente di accedere gratuitamente alla mostra “ASTI CONTEMPORANEA”. Catalogo di 303 pagine con presentazione di Maria Federica Chiola, testo critico di Raffaella A. Caruso e ricco apparato iconografico. Media partner: “La Stampa”. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, mazzetti@fondazionecrasti.it, www.palazzomazzetti.it.
Opere di: Carla Accardi, Getulio Alviani, Enrico Baj, Paolo Baratella, Afro Basaldella, Vasco Bendini, Aldo Bergolli, Gianni Bertini, Alberto Biasi, Renato Birolli, Alighiero Boetti, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Bruno Cassinari, Enrico Castellani, Antonio Ciarallo, Antonio Corpora, Paolo Cotani, Roberto Crippa, Dadamaino, Sergio Dangelo, Lucio Del Pezzo, Piero Dorazio, Gianni Dova, Lucio Fontana, Reale Franco Frangi, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Umberto Mastroianni, Aldo Mondino, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Gualtiero Nativi, Ugo Nespolo, Mario Nigro, Claudio Olivieri, Tancredi Parmeggiani, Cesare Peverelli, Pino Pinelli, Mimmo Rotella, Piero Ruggeri, Antonio Sanfilippo, Giuseppe Santomaso, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Giacomo Soffiantino, Giulio Turcato, Valentino Vago, Emilio Vedova, Claudio Verna, Luigi Veronesi.
Promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti, la mostra sarà inaugurata venerdì 16 ottobre alle ore 18.00.
In esposizione, settantadue opere realizzate da cinquantuno artisti, tra i quali Giuseppe Capogrossi, Carla Accardi, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Mimmo Rotella, Afro, Lucio Fontana, Piero Gilardi, Valentino Vago, Getulio Alviani, Giorgio Griffa, Alighiero Boetti e Paolo Cotani.
Il progetto nasce dal profondo interesse che la città di Asti nutre per l’arte a partire dagli anni ’40, con mostre, premi ed un collezionismo radicato. Ne costituiscono un esempio la “Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea e di Scenografia”, inaugurata nel 1949 per celebrare il bicentenario della nascita di Vittorio Alfieri, e la prima edizione del Premio Alfieri (1950).
“ASTI CONTEMPORANEA” va dunque a rileggere, in sale organizzate per anni e per temi, la storia dell’arte italiana dal dopoguerra al boom economico e ai nuovi linguaggi, attraverso gli occhi del collezionismo di soli prestatori astigiani, le cui opere si sono rivelate espressione della valenza del territorio attraverso arte e cultura.
Come scrive Raffaella A. Caruso nel testo critico in catalogo, «Raccogliere un’opera d’arte, farla propria, permetterle di dialogare con sue simili, creare connessioni impreviste, ambientare il lavoro in contesti spesso improbabili significa espandere la possibilità di comunicazione dell’opera stessa, concorrere a una funzione educativa nel proprio contesto sociale, migliorare nel bello la propria qualità di vita, restituire ai posteri uno spaccato della società con una personalissima sensibilità, spesso precorrere i tempi, anticipare le tendenze, poter dire vent’anni dopo io c’ero».
Il filo rosso della mostra, interpretato graficamente dalla curatrice nella scomposizione del logo di Palazzo Mazzetti, che ricorre negli allestimenti e nel catalogo, rappresenta il persistere di un’idea che, sin dall’origine, intendeva identificare Palazzo Mazzetti come luogo d’arte e cultura. «Un sottile filo rosso – spiega Maria Federica Chiola – da subito parte del progetto e chiaro nella mente, ha tenuto insieme tutti gli elementi, quadri e pensieri, fino alla realizzazione del percorso. Da architetto so che non esiste mai un progetto che venga realizzato come inizialmente pensato: c’è come una provvidenziale forza che guida e raccoglie tutte le energie».
Un percorso metaforico che si concretizza in "Fil-Rouge", opera in realtà aumentata realizzata per l’occasione dall’artista Aidan che rende il catalogo della mostra interattivo, regalando allo spettatore emozioni inattese e permettendogli di rivivere l’intera esposizione.
Il visitatore sarà guidato di sala in sala da alcune pareti rosse a ricordare, insieme al bianco, i colori della città di Asti, a cui è dedicata una piccola stanza. Il percorso espositivo comprende anche tre opere (Giuseppe Capogrossi, Antonio Corpora, Giuseppe Santomaso) da cui sono stati tratti alcuni degli arazzi realizzati nel 1960 per la nave transoceanica Leonardo da Vinci dall’arazzeria Scassa, vanto della città, a partire da una selezione operata da Giulio Carlo Argan.
La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 17.30). Il biglietto d’ingresso al Museo Civico di Palazzo Mazzetti (€ 5.00) consente di accedere gratuitamente alla mostra “ASTI CONTEMPORANEA”. Catalogo di 303 pagine con presentazione di Maria Federica Chiola, testo critico di Raffaella A. Caruso e ricco apparato iconografico. Media partner: “La Stampa”. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, mazzetti@fondazionecrasti.it, www.palazzomazzetti.it.
Opere di: Carla Accardi, Getulio Alviani, Enrico Baj, Paolo Baratella, Afro Basaldella, Vasco Bendini, Aldo Bergolli, Gianni Bertini, Alberto Biasi, Renato Birolli, Alighiero Boetti, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Bruno Cassinari, Enrico Castellani, Antonio Ciarallo, Antonio Corpora, Paolo Cotani, Roberto Crippa, Dadamaino, Sergio Dangelo, Lucio Del Pezzo, Piero Dorazio, Gianni Dova, Lucio Fontana, Reale Franco Frangi, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Umberto Mastroianni, Aldo Mondino, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Gualtiero Nativi, Ugo Nespolo, Mario Nigro, Claudio Olivieri, Tancredi Parmeggiani, Cesare Peverelli, Pino Pinelli, Mimmo Rotella, Piero Ruggeri, Antonio Sanfilippo, Giuseppe Santomaso, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Giacomo Soffiantino, Giulio Turcato, Valentino Vago, Emilio Vedova, Claudio Verna, Luigi Veronesi.
Identità alterate
11/06/2016 - 31/07/2016
Viareggio (LU) - Toscana
Inserito da CSArt Serri
Le “Identità alterate” dello scultore Emanuele Giannelli dall’11 giugno al 31 luglio 2016 nella storica sede di Villa Argentina a Viareggio (LU). Curata da Niccolò Bonechi, la mostra sarà inaugurata sabato 11 giugno alle ore 17.30.
La personale, promossa dalla Provincia di Lucca con il patrocinio dei Comuni di Lucca, Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Camaiore, raccoglie una ventina di opere in resina, oltre ad alcune sculture in bronzo e terracotta, tutte realizzate dal 2009 al 2016.
Il titolo dell’esposizione – “Identità alterate” – fa riferimento alla ricerca dell’artista, tesa a rappresentare esseri dalle sembianze umane, ma appartenenti ad una realtà “altra”, futuribile. Le sue figure, infatti, presentano elementi di dissonanza, metafora della difficoltà dell’uomo d’oggi ad affrontare la propria contemporaneità.
«Identità alterate – spiega il curatore – è una mostra monografica dell’artista Emanuele Giannelli, non un’antologica, da cui peraltro si è cercato di prendere nettamente le distanze. Non vi è qui autoreferenzialità, tanto meno alcun intento celebrativo. Giannelli è un artista che non ha tempo per guardarsi alle spalle, ma punta deciso verso nuove opportunità: tramite il medium della scultura, intende indagare gli sviluppi della società contemporanea, avendo pur sempre come riferimento unico l’essere umano».
Il percorso espositivo si sviluppa al primo ed al secondo piano della villa liberty, recentemente restaurata ed adibita a sede espositiva. Dai lavori museali (“Mr Kiribaty”, 2016), allestiti nelle prime sale, ad “Haida” (2009), “I visionari” (2012), “Sospesi” (2014), “Dizzy two” (2014) e “Polaroid” (2015). Opere caratterizzate da un’anatomia mutante, gruppi scultorei in cui la figura umana viene replicata perché, dichiara l’autore, «l’uomo è produttore ed allo stesso tempo consumatore, oggetto che fa mostra di sé all’interno dello scaffale di un supermercato».
La mostra, realizzata con il contributo di Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana e La Stanza dei Bambini (Forte dei Marmi e Querceta), sarà visitabile fino al 31 luglio 2016, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-24.00, domenica orario 16.00-24.00, chiuso lunedì. Ingresso libero.
La presentazione del catalogo bilingue italiano / inglese con un testo di Niccolò Bonechi si terrà domenica 3 luglio con una performance di danza del gruppo Keos Dance Project.
Per contattare la sede espositiva: T. +39 0584 48881, musei@provincia.lucca.it. Per maggiori informazioni: T. +39 366 1843396, emanuele.giannelli@virgilio.it, www.emanuelegiannelli.it.
Emauele Giannelli nasce a Roma nel 1962. Nel 1981 si trasferisce in Toscana, dove si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara, sezione Scultura. Nel suo lavoro ha espresso contenuti che vanno dalla pop art all’industriale, ripetizioni seriali dove l’uomo, ingranaggio, ha comunque il suo centro. In seguito la sua ricerca artistica si è indirizzata verso la cultura cibernetica: visioni aeree di città industriali, scenari alla Philip K. Dick dove l’uomo è costretto continuamente a ridiscutere il proprio ruolo e la propria esistenza. I materiali prediletti da Giannelli sono anche oggetti di recupero: scarti di una società industriale e consumistica che divora a ritmo vertiginoso i propri prodotti. Negli ultimi anni, a partire da “Sospesi” ed “Haida”, è ritornato alla figurazione classica. Lavora gesso, resina, bronzo e terracotta. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le recenti personali si segnalano “To lie or not to lie” (Galleria Emmeotto, Palazzo Taverna, Roma, 2015, a cura di Gianluca Marziani), “Piccole opere” (Marina di Carrara, 2015), “To lie or not to lie” (Palazzo Collicola, Spoleto, 2015). Tra le recenti collettive, “Collettiva” (Galleria Numero 38, Lucca, 2015), “Guerra e Pace” (La Spezia, 2015, a cura di Mara Borzone), “Imago Mundi” (Fabrica, Torino, 2015, a cura di Luca Beatrice), “La scultura è una cosa seria” (Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2016, a cura di Niccolò Bonechi). Vive e lavora nelle vicinanze di Pietrasanta.
La personale, promossa dalla Provincia di Lucca con il patrocinio dei Comuni di Lucca, Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Camaiore, raccoglie una ventina di opere in resina, oltre ad alcune sculture in bronzo e terracotta, tutte realizzate dal 2009 al 2016.
Il titolo dell’esposizione – “Identità alterate” – fa riferimento alla ricerca dell’artista, tesa a rappresentare esseri dalle sembianze umane, ma appartenenti ad una realtà “altra”, futuribile. Le sue figure, infatti, presentano elementi di dissonanza, metafora della difficoltà dell’uomo d’oggi ad affrontare la propria contemporaneità.
«Identità alterate – spiega il curatore – è una mostra monografica dell’artista Emanuele Giannelli, non un’antologica, da cui peraltro si è cercato di prendere nettamente le distanze. Non vi è qui autoreferenzialità, tanto meno alcun intento celebrativo. Giannelli è un artista che non ha tempo per guardarsi alle spalle, ma punta deciso verso nuove opportunità: tramite il medium della scultura, intende indagare gli sviluppi della società contemporanea, avendo pur sempre come riferimento unico l’essere umano».
Il percorso espositivo si sviluppa al primo ed al secondo piano della villa liberty, recentemente restaurata ed adibita a sede espositiva. Dai lavori museali (“Mr Kiribaty”, 2016), allestiti nelle prime sale, ad “Haida” (2009), “I visionari” (2012), “Sospesi” (2014), “Dizzy two” (2014) e “Polaroid” (2015). Opere caratterizzate da un’anatomia mutante, gruppi scultorei in cui la figura umana viene replicata perché, dichiara l’autore, «l’uomo è produttore ed allo stesso tempo consumatore, oggetto che fa mostra di sé all’interno dello scaffale di un supermercato».
La mostra, realizzata con il contributo di Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana e La Stanza dei Bambini (Forte dei Marmi e Querceta), sarà visitabile fino al 31 luglio 2016, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-24.00, domenica orario 16.00-24.00, chiuso lunedì. Ingresso libero.
La presentazione del catalogo bilingue italiano / inglese con un testo di Niccolò Bonechi si terrà domenica 3 luglio con una performance di danza del gruppo Keos Dance Project.
Per contattare la sede espositiva: T. +39 0584 48881, musei@provincia.lucca.it. Per maggiori informazioni: T. +39 366 1843396, emanuele.giannelli@virgilio.it, www.emanuelegiannelli.it.
Emauele Giannelli nasce a Roma nel 1962. Nel 1981 si trasferisce in Toscana, dove si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara, sezione Scultura. Nel suo lavoro ha espresso contenuti che vanno dalla pop art all’industriale, ripetizioni seriali dove l’uomo, ingranaggio, ha comunque il suo centro. In seguito la sua ricerca artistica si è indirizzata verso la cultura cibernetica: visioni aeree di città industriali, scenari alla Philip K. Dick dove l’uomo è costretto continuamente a ridiscutere il proprio ruolo e la propria esistenza. I materiali prediletti da Giannelli sono anche oggetti di recupero: scarti di una società industriale e consumistica che divora a ritmo vertiginoso i propri prodotti. Negli ultimi anni, a partire da “Sospesi” ed “Haida”, è ritornato alla figurazione classica. Lavora gesso, resina, bronzo e terracotta. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le recenti personali si segnalano “To lie or not to lie” (Galleria Emmeotto, Palazzo Taverna, Roma, 2015, a cura di Gianluca Marziani), “Piccole opere” (Marina di Carrara, 2015), “To lie or not to lie” (Palazzo Collicola, Spoleto, 2015). Tra le recenti collettive, “Collettiva” (Galleria Numero 38, Lucca, 2015), “Guerra e Pace” (La Spezia, 2015, a cura di Mara Borzone), “Imago Mundi” (Fabrica, Torino, 2015, a cura di Luca Beatrice), “La scultura è una cosa seria” (Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2016, a cura di Niccolò Bonechi). Vive e lavora nelle vicinanze di Pietrasanta.
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Luca Serra, Cuento Chino
18/04/2015 - 14/05/2015
Viareggio (LU) - Toscana
Inserito da CSArt Serri
La Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia (Cortile di Palazzo Borzacchi, via Emilia S. Stefano 14) presenta, dal 18 aprile al 14 maggio 2015, “Cuento Chino”, mostra personale di Luca Serra. L’esposizione sarà inaugurata sabato 18 aprile, alle ore 18.00, in presenza dell’artista.
Un nuovo progetto espositivo che conferma la proficua collaborazione tra l’autore e la galleria, avviata nel 2009 con la mostra “El embrujo del hombre del saco” e portata avanti negli anni con collettive e fiere d’arte.
In esposizione, una selezione di opere inedite, alcune delle quali di grandi dimensioni, tutte realizzate nel 2015. Dipinti che nascono dall’assemblaggio di diversi materiali, sottoposti ad accadimenti fisici che ne modificano la struttura, lasciando ampi margini al caso.
Particolarmente interessato alle reazioni suscitate dal legame di alcuni elementi che, invece di rimanere stabili, si trasformavano nel tempo, Luca Serra ha elaborato un procedimento personale che prevede l’applicazione del catrame su supporti temporanei, assemblati a formare la struttura, successivamente dipinta con pigmenti e polveri a base di gesso. Attraverso strati di caucciù, la tela viene incollata sulla superficie e poi da essa separata per ottenere un vero e proprio calco. Un'opera finale – spiega l’artista – «diversa, nell’essenza, da ciò che è stato dipinto».
L’autore diventa, dunque, primo spettatore del suo lavoro, di una gestazione alchemica che, esulando da forme di controllo, converte il quadro da composizione estetica a storia, successione temporale di eventi inaspettati.
La personale sarà visitabile fino al 14 maggio 2015, da martedì a sabato con orario 10.30-13.00 e 16.30-19.30 oppure su appuntamento, aperto 25 aprile e 1 maggio. Per informazioni: tel. 0522 432103, info@vv8artecontemporanea.it, www.vv8artecontemporanea.it.
Luca Serra nasce a Bologna nel 1962. Nel 1988 si diploma all’Accademia di Belle Arti e viaggia tra Roma e Madrid. Nei primi anni ‘90 avvia un’intensa attività espositiva con mostre presso Kunstverein Nord - Galerie Z&M di Brema e Lorenzelli Arte di Milano. Nel 1999 torna nel sud della Spagna, stabilendosi ad Almeria, dove vive e lavora. Tra le recenti esposizioni, “Gris y Grandes Dibujos” (Lorenzelli Arte, Milano, 2012), “Huella y Dibujos” (Spazia galleria d’arte, Bologna, 2012) e (Galerie Carzaniga, Basilea, 2012), “Biennale Italia - Cina” (Villa Reale, Monza, 2012) e “Black & White, La ragione e la passione” (Lorenzelli Arte, Milano, 2013). Tra le ultime fiere d’arte si segnalano: “Arte Fiera” (Lorenzelli Arte, Bologna, 2014) e “MiArt” (Lorenzelli Arte, Milano, 2014 - 2015). Con la Galleria VV8artecontemporanea tiene le personali “El embrujo del hombre del saco” (2009) e “Cuento Chino” (2015), partecipando a “SetUp” (Bologna, 2013) ed “ArtVerona” (Verona, 2013).
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In esposizione, una selezione di opere inedite, alcune delle quali di grandi dimensioni, tutte realizzate nel 2015. Dipinti che nascono dall’assemblaggio di diversi materiali, sottoposti ad accadimenti fisici che ne modificano la struttura, lasciando ampi margini al caso.
Particolarmente interessato alle reazioni suscitate dal legame di alcuni elementi che, invece di rimanere stabili, si trasformavano nel tempo, Luca Serra ha elaborato un procedimento personale che prevede l’applicazione del catrame su supporti temporanei, assemblati a formare la struttura, successivamente dipinta con pigmenti e polveri a base di gesso. Attraverso strati di caucciù, la tela viene incollata sulla superficie e poi da essa separata per ottenere un vero e proprio calco. Un'opera finale – spiega l’artista – «diversa, nell’essenza, da ciò che è stato dipinto».
L’autore diventa, dunque, primo spettatore del suo lavoro, di una gestazione alchemica che, esulando da forme di controllo, converte il quadro da composizione estetica a storia, successione temporale di eventi inaspettati.
La personale sarà visitabile fino al 14 maggio 2015, da martedì a sabato con orario 10.30-13.00 e 16.30-19.30 oppure su appuntamento, aperto 25 aprile e 1 maggio. Per informazioni: tel. 0522 432103, info@vv8artecontemporanea.it, www.vv8artecontemporanea.it.
Luca Serra nasce a Bologna nel 1962. Nel 1988 si diploma all’Accademia di Belle Arti e viaggia tra Roma e Madrid. Nei primi anni ‘90 avvia un’intensa attività espositiva con mostre presso Kunstverein Nord - Galerie Z&M di Brema e Lorenzelli Arte di Milano. Nel 1999 torna nel sud della Spagna, stabilendosi ad Almeria, dove vive e lavora. Tra le recenti esposizioni, “Gris y Grandes Dibujos” (Lorenzelli Arte, Milano, 2012), “Huella y Dibujos” (Spazia galleria d’arte, Bologna, 2012) e (Galerie Carzaniga, Basilea, 2012), “Biennale Italia - Cina” (Villa Reale, Monza, 2012) e “Black & White, La ragione e la passione” (Lorenzelli Arte, Milano, 2013). Tra le ultime fiere d’arte si segnalano: “Arte Fiera” (Lorenzelli Arte, Bologna, 2014) e “MiArt” (Lorenzelli Arte, Milano, 2014 - 2015). Con la Galleria VV8artecontemporanea tiene le personali “El embrujo del hombre del saco” (2009) e “Cuento Chino” (2015), partecipando a “SetUp” (Bologna, 2013) ed “ArtVerona” (Verona, 2013).
LA POESIPITTURA IN MOSTRA A CAGLIARI
21/02/2015 - 01/03/2015
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura sabato 21 la mostra La Poesipittura presso Fly Hotel Cagliari Direttore Artistico Laura Ficco interverranno il Sindaco di Assemini Dr. Ing. MARIO PUDDU, l’Assessore alla Cultura Dott.ssa JESSICA MOSTALLINO la serata sarà sarà presentata e correlata dal . ANDREA NATERI poeta e scrittore e da Laura Ficco. La mostra si potrà visitare fino al 1 marzo 2015. Come ci dice ANDREA NATERI: “ Lo spettacolo è l’arte nuova del nostro tempo, che ha preso il posto della più discreta delle arti, la poesia”(Eugenio Montale); “la poesia è, ormai, un ‘genere’ letterario sempre più specialistico, che non interessa nessuno( Sebastiano Vassalli); “ la poesia è una possibilità infinitamente sospesa”(Giovanni Raboni); “la poesia è universale”( Giuseppe Conte); “la poesia è vero e proprio innamoramento”(Carlo Fruttero). Questi sono i pensieri di poeti e letterati sulla poesia e il suo ruolo ai nostri tempi. Ma la poesia è un’esigenza? Essa si è insinuata negli uomini fin dalla notte dei tempi, come espressione della propria sensibilità. Si tratta dell’arte, dell’attività letteraria di esprimere con elevata tensione spirituale il sentimento, soggettivo e insieme potenzialmente universale, di sé, della condizione umana, della realtà in forme metriche e non solo, anche per mezzo di altri linguaggi e metodi espressivi”. La poesia è la capacità, la forza di suggestionare, in particolare di commuovere, di far insorgere sentimenti elevati: dalle greche orazioni forensi alla calibrata arte oratoria romana, fino a tempi dei dittatori del nostro secolo, che con i loro discorsi riuscivano ad incantare il popolo intero, non possiamo negare la presenza di sfumature poetiche più o meno forti o anche sfruttate, volte a determinare tensione, affettiva e spirituale. Possiamo che dire che la relazione tra la letteratura e le arti figurative è stata nel tempo oggetto di un infinito numero di speculazioni che hanno dato vita a teorie, considerazioni e assiomi diversi e contestualmente applicabili. Trattandosi poi di una questione trasversale a diversi ambiti disciplinari, non deve stupire che sia stata interesse centrale per storici dell’arte, filosofi, estetologi, semiologi, letterati e artisti che, di volta in volta, hanno affrontato il problema in accordo ai propri fini teorici. Tutte le epoche si sono interrogate sul dialogo tra letteratura e arti figurative, sia attraverso pratiche artistiche vere e proprie, spesso frutto di sinergie intermediali, sia attraverso risposte critiche alle stesse, che hanno fatto di questo dialogo un oggetto di studio sempre nuovo. Sebbene però l’origine di questa relazione sia antica, è vero che il Novecento, e soprattutto gli ultimi decenni, è stato protagonista di un rinnovato interesse volto ad indagare le dinamiche interartistiche tra le due arti, e più in generale tra parola e immagine. Esporranno i seguenti artisti : TINO CAVAGNOLI, SELLY SELEN CINUS, LAURA FICCO, GIORGIO MELIS, MAURO PANI, LUIGI PORRA’, ORLANDO TOCCO.
Fly Hotel Cagliari
VIA PIEMONTE 22
Assèmini Cagliari - Sardegna
La Poesipittura
Dal 21 febbraio al 1 marzo
Tel: 070 941228- 070 941228
Giovanni Cardone
Fly Hotel Cagliari
VIA PIEMONTE 22
Assèmini Cagliari - Sardegna
La Poesipittura
Dal 21 febbraio al 1 marzo
Tel: 070 941228- 070 941228
Giovanni Cardone