Evento: Carte e cartoni
03/12/2016 - 14/01/2017
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Data di inserimento: 24/11/2016 - 11:33
Luogo: Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 03/12/2016
Data di fine 14/01/2017
Descrizione
Per il periodo natalizio, dal 3 dicembre 2016 al 14 gennaio 2017, la Galleria de’ Bonis (viale dei Mille 44/B, Reggio Emilia) propone un’articolata collettiva di opere su carta e cartoncino dei maggiori artisti del Novecento italiano (con più di una puntata oltralpe): Afro, Pietro Annigoni, Antonio Bueno, Giuseppe Capogrossi, Nicola De Maria, Gianni Dova, Sam Francis, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Hans Hartung, Alberto Manfredi, Giorgio Morandi, Gino Severini, Mario Sironi.
La proposta spazia da disegni e schizzi preparatori fino a opere finite vere e proprie, da studi a matita a collage fino agli acquerelli, per indagare tutta la potenzialità del sorprendente supporto cartaceo.
Le opere scelte mettono a confronto la forza del segno propria dei disegni, che contengono tutta l’energia non ancora addomesticata dell’idea nascente dell’artista, con la delicatezza dell’acquerello o della china.
In galleria, anche molte opere insolite: il bozzetto in cartoncino dell’unica scultura mai realizzata da Guttuso: “L’edicola”, un’illustrazione satirica di Sironi per “Il Popolo d’Italia”, tre disegni di Morandi (una natura morta e due paesaggi), un collage di Capogrossi, un inusuale nudo femminile di Annigoni, una forte opera segnica di Hartung, un lavoro del 1970 di Sam Francis certificato direttamente dalla Sam Francis Foundation di Pasadena e diverse altre sorprese.
La mostra è un vero e proprio excursus attraverso il Novecento italiano, indagato a partire dagli autori che ne hanno scritto la storia. La scelta della carta permette selezionare opere particolari dei grandi della pittura in un percorso nuovo e stimolante. Le opere su carta sono, inoltre, un ottimo modo per accostarsi al collezionismo, scegliendo pezzi di grandi autori a prezzi più accessibili rispetto alle opere su tela.
L’esposizione sarà visitabile dal fino al 14 gennaio 2017, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Ingresso libero. Sabato 17 dicembre, alle ore 18.00, brindisi di auguri in galleria. Per le festività la galleria sarà chiusa i giorni 24-25-26 dicembre e dal 31 dicembre al 6 gennaio compresi.
Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.
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Phone and… / Informale
09/04/2016 - 25/04/2016
Guastalla (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
“Phone and… / Informale”: mostra personale di Oscar Piovosi dal 9 al 25 aprile 2016 nella Galleria del Palazzo Ducale di Guastalla (RE). Promossa dalla Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Guastalla, l’esposizione è curata da Sergio Zanichelli. Il vernissage si terrà sabato 9 aprile, alle ore 17.30, alla presenza dei autorità cittadine, dell’artista e del curatore.
In mostra, una quarantina di opere tratte da due recenti serie realizzate dall’artista: “Phone and… / Distanze”, ciclo esposto nel 2015 alla Galleria L’Ottagono di Bibbiano (RE), ed “Informale”, un percorso inedito attraverso il quale il pittore abbandona temporaneamente la figura, lasciandosi andare alla libertà del gesto.
I dipinti della serie “Phone and… / Distanze” descrivono, come spiega l’artista, «l’era del tutti con il telefonino, l’era degli smartphone, dei telefonini intelligenti […], l’era di una nuova incomunicabilità causata dallo strumento di comunicazione per eccellenza». «Se la pittura, nel suo aspetto espressivo dipende dal proprio tempo – aggiunge Sergio Zanichelli – il lavoro di Piovosi esprime in modo diretto i comportamenti e le azioni della nostra società».
Le opere di matrice informale nascono, a livello pratico, dal tentativo di recuperare il colore acrilico che rimane sulla tavolozza, steso il giorno successivo su tele anch’esse di recupero. Una ricerca che, a livello concettuale, rivela il desiderio di sperimentare senza regole, liberando la mano.
Due cicli, tra loro molto distanti, che trovano un punto d’incontro nel colore.
Nell’ambito della mostra si terrà una conversazione sulle dipendenze dalla tecnologia e dai social media, organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con l’Ufficio Cultura, Teatro, Museo del Comune di Guastalla. Saranno presenti il dott. Luigi Petazzini, Psicologo-Psicoterapeuta presso il Sert dell’AUSL di Reggio Emilia (Distretto Correggio-Guastalla), l’artista, il curatore e i rappresentanti della Pro Loco e delle Istituzioni. Data e orario saranno comunicati in occasione del vernissage.

L’esposizione sarà visitabile fino al 25 aprile 2016 presso il Palazzo Ducale di Guastalla (Via Gonzaga, 16), mercoledì ore 10.30-12.30, sabato e domenica ore 10.30-12.30 e 15.30-18.30. Ingresso gratuito. Per informazioni: Pro Loco Guastalla (cell. 328 7943204 / 340 8547295, www.prolocoguastalla.com, info@prolocoguastalla.com). Per contattare l’artista: Oscar Piovosi (cell. 338 4906665, www.oscarpiovosi.it, info@oscarpiovosi.it).
Oscar Piovosi nasce nel 1944 a San Polo d’Enza (RE). Apprendista in uno studio fotografico, acquisisce il gusto e il piacere dell’immagine. Dal 1960 al 1975 lavora creta e gessi in un laboratorio di ceramica artistica. Autodidatta, inizia a dipingere nel 1974 trovando la sua espressione ideale nella figura umana. Partecipa a concorsi e mostre fino al 1982, anno in cui intraprende una nuova attività professionale che lo porta a viaggiare, costringendolo ad interrompere la sua ricerca in ambito artistico. Riprende a dipingere nel 2007. Nel 2009 tiene la prima personale, iniziando ad esporre i nuovi lavori. Prende parte a mostre personali e collettive. Le sue ultime ricerche sono racchiuse in tre serie tra loro in dialogo: “ViaggiaMente”, “Up” e “Phone and... distanze”. Il suo nuovo progetto, “Informale”, si allontana dall’ambito figurativo, liberando il gesto. Vive e lavora a Reggio Emilia.
Il Museo PierMaria Rossi di Berceto (PR), ultima tappa della Via Francigena per l’Emilia, ospita, da
08/12/2015 - 27/12/2015
Berceto (PR) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Il Museo PierMaria Rossi di Berceto (PR), ultima tappa della Via Francigena per l’Emilia, ospita, dall’8 al 27 dicembre 2015, la mostra “La Via Francigena nell’anno di Giubileo”, a cura di Marzio Dall’Acqua.
L’esposizione a Berceto costituisce la seconda tappa di un progetto itinerante che ha già portato l’antico cammino al Liceo Artistico Statale “Paolo Toschi” di Parma. L’ultima tappa si terrà a Fidenza nel 2016.
«Esposizione preziosa, spiega Claudia Majavacchi (Museo PierMaria Rossi), della quale resterà memoria con la stampa di un calendario d’arte, destinato ad entrare nei nostri spazi per ricordarci ogni giorno l’interpretazione singolare dei dodici artisti professionisti, provenienti dalla provincia di Parma e non solo, tutti con un curriculum di spessore».
La collettiva si apre con l’opera di Mario Schifano, copertina del calendario. Un dipinto, proveniente dalla Curia di Fidenza, che il grande artista ha creato in quanto affascinato dalla città di Fidenza. Si prosegue con opere di Ezio Camorani, Claudio Cesari, Beppe Mecconi, Vincenzo Vernizzi, Stefano Grasselli, Nunzio Garulli, Mariangela Canforini, Giovanna Scapinelli, Paolo Bottioni, Massimo Violi, Nicla Ferrari e Giuseppe Bigliardi, tutte create per illustrare un singolo mese.
Scrive Marzio Dall’Acqua: «Anno di Giubileo, dunque di pellegrinaggio, ovviamente non solo religioso, poiché la misericordia, che contraddistingue questo evento speciale, è, prima di tutto, o dovrebbe essere, una espressione del nostro essere uomini, del nostro rapportarci agli altri, ma anche alle cose, alla natura, all’ambiente. Dovrebbe essere un atteggiamento, un modo di mettersi in ascolto, già una tensione al rapporto e al dialogo. Naturalmente la dimensione del pellegrinare è quella della scansione stessa dei nostri giorni, della nostra esistenza, in un tempo che vorremmo fosse nostro e non è, in uno spazio che vorremmo sempre più ridotto al piccolo schermo che dominiamo e che ci dà l’illusione di essere padroni di ogni luogo, senza realmente possederne alcuno».
Visitabile dall’8 al 27 dicembre 2015 nei giorni festivi, con orario 10.30-12.30 e 14.30-18.00, la mostra sarà ufficialmente presentata al pubblico domenica 20 dicembre alle ore 11.30, in presenza degli artisti e del curatore. A seguire, degustazione di mostarde e spongate tipiche di Berceto, a cura della Pro Loco di Berceto. Per informazioni: tel. 335 6237878, segreteria@museopiermariarossi.it, www.museopiermariarossi.it.
Il Museo PierMaria Rossi si trova a Berceto, un piccolo ma importante paese della Provincia di Parma, ricco di storia e crocevia geograficamente strategico in quanto tappa importante della Via Francigena, a metà strada tra Parma e La Spezia. Dal 2014 la gestione è stata affidata all'Associazione Culturale Sentieri dell'Arte, presieduta da Giuseppe Bigliardi e Claudia Majavacchi. Negli spazi del Museo vengono allestite mostre e organizzati eventi artistici e culturali di grande respiro, pensati per essere itineranti e sempre arricchiti da conferenze ed eventi collaterali. Oltre ad affrontare tematiche originali e spesso dimenticate, un’attenzione particolare è rivolta all'antica Via Francigena per la quale è in corso un progetto di durata triennale che vede coinvolti al momento oltre 50 Comuni italiani. Il Museo ha recentemente promosso, in collaborazione con il CIAC (Centro Internazionale Artisti Contemporanei) di Roma, un concorso artistico volto alla selezione di opere in ambito pittorico, scultoreo grafico e fotografico per la XI Biennale di Roma, in programma dal 16 al 23 gennaio 2016 presso le Sale del Bramante. La mostra dei finalisti, allestita a Berceto, è visitabile fino al 29 novembre 2015.
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ANGELO VOLPE IN ACID FAIRYTALE
23/10/2015 - 08/11/2015
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura venerdì 23 alle ore 19.00 la mostra Acid Fairytale di Angelo Volpe a cura di Maurizio Siniscalco. La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale ArteAs in collaborazione con la UERJ - Universidade do Estado do Rio de Janeiro e la Femptec - Fundação de Gestão de Projetos di Rio de Janeiro. Presso la Galleria Siniscalco la mostra la si potrà visitare fino all’8 novembre 2015. È una fiaba acida e allucinata quella che racconta Angelo Volpe con la sua più recente produzione artistica: un ciclo di 10 opere ad olio su tela, arricchita da una video-istallazione, che prende spunto da un genere letterario antico e popolare come la fiaba. Dissacrante e spietato, Volpe descrive la sua personale verità morale attraverso un linguaggio espressivo ispirato al mondo fantastico che pervase l’opera letteraria di Giovambattista Basile, il quale usò la fiaba, considerato genere “leggero”, per sfuggire al controllo politico, con lo scopo di intrattenere e raccontare la società. Ci si imbatte in una galleria di personaggi incantatori (per certi versi familiari all’universo Disney) attraverso i quali ammaliare e assopire adulti e bambini diviene assoggettamento ad un modello di “sottocultura”, ovvero ad una civiltà del consumo che rischia di creare una “omogeneizzazione culturale”. Le opere si susseguono e si rimandano in un unico racconto, in cui è ritratto un mondo che riassume gli opposti della vita: l’ordinario e l’anomalo, il magico e il quotidiano, il regale e l’osceno, l’orribile e il soave, usando il linguaggio fantastico della fiaba per evidenziare la condizione dell’individuo “de-soggettivizzato”. Ritratti antropomorfi di personaggi storico-politici e opere che analizzano la condizione sociale contemporanea hanno l’obiettivo di incantare, stupire, sorprendere ma anche divertire: il linguaggio fantastico adottato intende instaurare un dialogo con l’osservatore, inducendolo a riflettere su alcune manipolazioni socio-culturali che influiscono inconsciamente sul vivere quotidiano condizionandone l’esistenza.






Biografia di Angelo Volpe
Angelo Volpe è nato nel 1976 a Pozzuoli (Napoli). Diplomato in Grafica Pubblicitaria all’Istituto Statale d’Arte Umberto Boccioni di Napoli, prosegue gli studi conseguendo la Laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Terminati gli studi collabora come assistente con noti artisti internazionali quali: Sol LeWitt, David Tremlett e Thomas Hirschhorn. Nel 2011 partecipa alla 54ma Mostra Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia. Quello di Angelo Volpe è un universo raccontato da un cromatismo acceso e brillante, i cui dipinti rigorosamente ad olio, conducono verso un mondo fantastico, mascherato da un romanticismo fittizio, dove si svelano i dilemmi della società occidentale. Protagonisti dei suoi dipinti sono figure antropomorfe, metafore di un’innocenza perduta e di una vulnerabilità che riflette il turbinio di angoscia, caos e violenza cui è sottoposto l’uomo nell’epoca contemporanea. Il risultato di questi lavori è uno stile unico, prestigioso e sensibile. Nella trama della tela il colore intesse il vivere quotidiano, nel quale non troviamo né condanna né salvezza, ma soltanto quesiti irrisolti che instaurano un dialogo democratico con l’osservatore, invitandolo a riflettere sui diversi aspetti della società della globalizzata. Numerose sono le sue partecipazione ad esposizioni collettive presso sedi istituzionali in Italia e all’estero: 2009, Taiwan (Animanix Biennal-Visual Attract and attack, MoCA the Museum of Contemporary Art Taipei). 2010, Italia (Brand: New Art, Museo della Permanente, Milano / Impresa da talenti, PAN|Palazzo delle Arti Napoli). 2011, Olanda, (Future Pass, Wereldmuseum, Rotterdam), Italia (Future Pass, Collateral Event, 54ma Esposizione d’Arte Internazionale la Biennale di Venezia), India (Dadaumpop, in collaborazione con il Consolato Generale d'Italia e l’Istituto Italiano di Cultura, Cultural Center, Nuova Delhi / Rabindranath Tagore, Calcutta / BMB Gallery, Mumbai), Italia, (Brand: New Art, Museo di Palazzo della Penna, Perugia / Fondazione Puglisi Cosentino, Catania / Villa delle Rose/Museo Mambo, Bologna). 2012, Cina (Future Pass, Today Art Museum, Beijing / National Taiwan Museum of Fine Arts di Taichung, Taiwan). 2013, Russia (VIII International Shiryaevo Biennal of Contemporary Art, Modern Museum, Shiryaevo). Tra le sue esposizioni personali recenti si citano: 2013, “What about tomorrow?” in collaborazione con la UERJ|Universidade do Estado do Rio de Janeiro, presso la Galleria Candido Portinari, Rio de Janeiro. 2014, “No pun intended” presso la Krause Gallery, New York.
Il segreto dei Giusti
23/01/2016 - 21/02/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da CSArt Serri
Dal 23 gennaio al 21 febbraio 2016 la Galleria Espositiva del Museo “Il Correggio” (Palazzo dei Principi, C.so Cavour, 7, Correggio) ospita la mostra “Il segreto dei Giusti”, una collettiva a cura di Margherita Fontanesi, promossa dal Comune di Correggio in occasione della Giornata della Memoria (mercoledì 27 gennaio).
L’esposizione, che sarà ufficialmente inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 17.00, propone opere di Mirko Baricchi, Paul Beel, Ariela Böhm, Alfio Giurato, Fosco Grisendi, Ester Grossi, Lea Golda Holterman, Federico Infante, Massimo Lagrotteria, Marco Martelli, Matteo Massagrande, Sonia Maria Luce Possentini, Matteo Pugliese, Tobia Ravà, Max Rohr, Matteo Tenardi, Wainer Vaccari. Si tratta di artisti di rilievo internazionale, le cui opere hanno il compito di illustrare l’importantissimo ruolo dei Giusti fra le Nazioni, non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvarono tantissimi ebrei dall’Olocausto.
Accanto alla pittura sono stati selezionati per la mostra anche sculture, fotografie e video, offrendo diversi mezzi espressivi e coinvolgendo nuove tipologie di artisti.
Da alcuni anni il Comune di Correggio ha scelto l’arte contemporanea come linguaggio complementare per parlare di Shoah, accanto ai veri e propri approfondimenti storici: se questi ultimi sono essenziali per la narrazione e la conoscenza dei fatti, il linguaggio dell’arte permette di creare quella giusta empatia che tocca le corde più profonde dell’animo umano e apre la strada alla comprensione della storia.
“Il tema, ampio e delicato, è stato affrontato mettendone in evidenza un aspetto in particolare, cioè il ruolo chiave dei Giusti fra le Nazioni che hanno salvato tantissime vite umane rischiando la propria”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. Non solo protagonisti storici dunque ma grandi esempi morali. Pur non dimenticando i sei milioni di morti della Shoah, la mostra spazia su storie a lieto fine, per ricordare come di fronte al Male si può dire anche no”.
Gli artisti selezionati da Margherita Fontanesi, ebrei e non ebrei, rappresentano bene il panorama dell’arte figurativa contemporanea: “Attraverso le loro opere”, continua il sindaco, “la mostra vuole invitare a conoscere meglio le storie dei Giusti e suggerisce spunti di riflessione su alcuni elementi chiave del loro modo di agire: l’importanza di soccorrere i più deboli, l’anonimato del bene, il coraggio del libero pensiero. Celebrare la Giornata della Memoria, quindi, non significa solo ricordare ciò che è stato, gli orrori che guerra e discriminazioni razziali hanno causato a milioni di innocenti, ma rappresenta un dovere istituzionale perché quelle testimonianze e quell’esperienza sono fondamentali per interpretare l’attualità e le sfide che questa ci pone”.
La mostra è realizzata grazie alla disponibilità di Bonelli Lab (Canneto sull’Oglio, MN), Bonioni Arte (Reggio Emilia), Cardelli & Fontana Arte Contemporanea (Sarzana, SP), Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), M77 Gallery (Milano), Punto sull’Arte (Varese), Galleria Restarte (Bologna), Spazio Testoni (Bologna), Zanini Arte (San Benedetto Po, MN).
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Apertura straordinaria, con orari domenicali, mercoledì 27 gennaio, Giornata della memoria. Gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Come ideale finissage della mostra, sabato 20 febbraio, alle ore 17, nella sala conferenze “A. Recordati” di Palazzo dei Principi, il dott. Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, terrà una conferenza sul ruolo storico dei Giusti fra le Nazioni.
La Fondazione Villa Emma nasce nel 2004, ispirandosi alla solidarietà che sessant’anni prima aveva portato la comunità di Nonantola ad accogliere 73 giovani ebrei, provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. La Fondazione Villa Emma opera nei settori della ricerca storica, della formazione e della progettazione didattica; promuove iniziative culturali, con attenzione alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale, ai conflitti attuali, al dialogo tra le diversità e alle problematiche interculturali; intrattiene rapporti e scambi con istituzioni che in Italia e all’estero adottano analoghe prospettive di ricerca, con l’obiettivo di raccogliere e documentare i più importanti risultati dei loro studi.