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Evento: INSPIRATIONS by ANNEKE @ Borromini Art Caffè
30/01/2014 - 29/06/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 30/01/2014 - 9:43 |
Luogo: | Bissone (near Lugano) () - |
Data di inizio: | 30/01/2014 |
Data di fine | 29/06/2014 |
Descrizione
Permanent solo exhibition at Borromini Art Caffè in Bissone near Lugano. Contemporary art on canvas and wood. Free entrance. Open from Tuesday to Sunday.
Altri eventi dell'inserzionista
INSPIRATIONS by Anneke @ Borromini Art Caffé Bissone
13/12/2013 - 22/12/2013
Bissone
Inserito da Anneke van der Zwaag
Presentazione di nuovi lavori e offerte speciali di Natale.
VERNISSAGE - invito aperto
ven 13 dicembre, dalle 18.00-21.00
entrata libera
VERNISSAGE - invito aperto
ven 13 dicembre, dalle 18.00-21.00
entrata libera
INSPIRATIONS by ANNEKE @ Borromini Art Caffè
30/01/2014 - 29/06/2014
Bissone (near Lugano)
Inserito da Anneke van der Zwaag
Permanent solo exhibition at Borromini Art Caffè in Bissone near Lugano. Contemporary art on canvas and wood. Free entrance. Open from Tuesday to Sunday.
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La prospettiva dell’effimero. Antonio Joli e la "scena per angolo"
18/09/2020 - 08/11/2020
Bissone (near Lugano)
Inserito da CSArt Serri
“La prospettiva dell’effimero. Antonio Joli e la scena per angolo” è il titolo della mostra che “La Galleria. Collezione e Archivio Storico” di BPER Banca presenta dal 18 settembre all’8 novembre 2020 presso gli spazi espositivi di via Scudari 9 a Modena.
L’esposizione viene inaugurata in occasione del festivalfilosofia 2020 e interpreta il tema selezionato per la ventesima edizione del festival – Macchine – a partire da una “scena per angolo” di Antonio Joli (Modena, 1700 - Napoli, 1777), parte della Collezione di BPER Banca. L’opera è testimonianza del desiderio di “spettacolarità” che caratterizza le corti barocche, non solo in relazione al gioco scenico, ma anche in un’accezione più ampia, in cui le idee di “artificio” e “meraviglia” rispondono ad esigenze di occasionale magnificenza dinastica.
Curato da Lucia Peruzzi, storica dell’arte e consulente di BPER Banca, il percorso espositivo si apre con l’opera ad olio su tela di proprietà di BPER Banca – “Sansone abbatte il tempio” – che consente di approfondire la fase iniziale del pittore, connotata da un marcato intento scenografico e teatrale, rendendo conto dei suoi primi interessi, orientati verso il genere del “capriccio architettonico”. Il dipinto è posto, quindi, in dialogo con due tele dello stesso autore, provenienti dal Museo Civico d’Arte di Modena: una seconda opera intitolata “Sansone abbatte il tempio” e un dipinto dedicato all’“Incendio di Troia”.
«Queste tele – scrive la curatrice – con la loro affascinante commistione di artificio e verità ci immergono nel mondo effimero e vivace dei teatri e della scenografia della corte estense agli inizi del Settecento e ci rimandano a quelle suggestive ‘apparenze di scena’ che si susseguivano sapientemente durante gli spettacoli: ‘atrii grandi illuminati, fabbriche remote e rovinate, fabbriche diroccate’. Già nel secolo precedente si erano affermate a Modena con grande successo le specializzazioni pittoriche del quadraturismo, del rovinismo e della scenografia prospettica. Nella città estense di primo Seicento, da poco assurta al rango di capitale del ducato, vengono impiegati progettisti e scenografi, architetti e noti pittori che, all’occasione, si cimentano in ardite invenzioni per offrire al pubblico artifici mirabolanti e soddisfare le richieste di una corte consapevole dell’importanza del messaggio dell’arte ai fini della propria celebrazione. Provengono in gran parte dalla vicina Bologna, il centro propulsore della cultura scenografica e teatrale del tempo, e realizzano imprese decorative assai vaste mostrandosi in grado anche di creare apparati scenici e festivi di carattere effimero: macchine, caroselli, tornei, giochi d’acqua e ‘fuochi d’allegrezza’. La tradizione scenografica emiliana riceve un impulso decisivo, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, con l’adozione della “scena per angolo” per opera di Ferdinando Galli Bibiena, del tutto innovativa rispetto alle tradizionali costruzioni prospettiche a unico asse centrale di ascendenza rinascimentale tipiche del teatro barocco. In questo contesto culturale si inserisce la produzione giovanile di Antonio Joli. Le opere qui presentate, nella soluzione del taglio obliquo della veduta, nei motivi di balaustre e di balconate aggettanti, denunciano un puntuale rimando ai dettami bibieneschi. Senza dubbio, per la loro forte evocazione di macchine e quinte teatrali, costituiscono trasposizioni di scenografie smarrite da collegare a opere musicali messe in scena intorno al 1725 al suo ritorno da Roma. In particolare nel Sansone la bellissima invenzione di rappresentare il crollo in atto costituisce una rarissima annotazione di tecnica teatrale, il cosiddetto ‘diroccamento a vista’, in cui, una macchina teatrale azionata per mezzo di complesse manovre di funi, pesi e contrappesi, anziché rappresentare staticamente un cumulo di macerie, fissa la dinamica del crollo proprio nel momento in cui l’architettura sta per abbattersi con fragore sul palcoscenico».
«Per il primo anno BPER Banca è main sponsor del festival e ciò conferma la concreta politica a sostegno della cultura, nelle sue diverse espressioni, avviata da tempo con numerosi interventi che affiancano all’attività bancaria specifica un’attenzione particolare ai progetti e alle iniziative di maggiore rilevanza provenienti dalle comunità servite – afferma il Presidente di BPER Banca Pietro Ferrari. La preziosa collaborazione con il Museo Civico d’Arte di Modena conferma, inoltre, la volontà di BPER Banca di creare una rete con le istituzioni cittadine, fondamentale soprattutto in questo momento di ripresa. Questa partnership, dunque, completa e vivifica un ampio progetto di collaborazione culturale e costituisce, al contempo, un nuovo importante tassello delle nostre attività di responsabilità sociale. Affrontare insieme l’incertezza è la chiave per garantire alla comunità un nuovo inizio positivo, partendo proprio dalla cultura».
L’esposizione viene inaugurata in occasione del festivalfilosofia 2020 e interpreta il tema selezionato per la ventesima edizione del festival – Macchine – a partire da una “scena per angolo” di Antonio Joli (Modena, 1700 - Napoli, 1777), parte della Collezione di BPER Banca. L’opera è testimonianza del desiderio di “spettacolarità” che caratterizza le corti barocche, non solo in relazione al gioco scenico, ma anche in un’accezione più ampia, in cui le idee di “artificio” e “meraviglia” rispondono ad esigenze di occasionale magnificenza dinastica.
Curato da Lucia Peruzzi, storica dell’arte e consulente di BPER Banca, il percorso espositivo si apre con l’opera ad olio su tela di proprietà di BPER Banca – “Sansone abbatte il tempio” – che consente di approfondire la fase iniziale del pittore, connotata da un marcato intento scenografico e teatrale, rendendo conto dei suoi primi interessi, orientati verso il genere del “capriccio architettonico”. Il dipinto è posto, quindi, in dialogo con due tele dello stesso autore, provenienti dal Museo Civico d’Arte di Modena: una seconda opera intitolata “Sansone abbatte il tempio” e un dipinto dedicato all’“Incendio di Troia”.
«Queste tele – scrive la curatrice – con la loro affascinante commistione di artificio e verità ci immergono nel mondo effimero e vivace dei teatri e della scenografia della corte estense agli inizi del Settecento e ci rimandano a quelle suggestive ‘apparenze di scena’ che si susseguivano sapientemente durante gli spettacoli: ‘atrii grandi illuminati, fabbriche remote e rovinate, fabbriche diroccate’. Già nel secolo precedente si erano affermate a Modena con grande successo le specializzazioni pittoriche del quadraturismo, del rovinismo e della scenografia prospettica. Nella città estense di primo Seicento, da poco assurta al rango di capitale del ducato, vengono impiegati progettisti e scenografi, architetti e noti pittori che, all’occasione, si cimentano in ardite invenzioni per offrire al pubblico artifici mirabolanti e soddisfare le richieste di una corte consapevole dell’importanza del messaggio dell’arte ai fini della propria celebrazione. Provengono in gran parte dalla vicina Bologna, il centro propulsore della cultura scenografica e teatrale del tempo, e realizzano imprese decorative assai vaste mostrandosi in grado anche di creare apparati scenici e festivi di carattere effimero: macchine, caroselli, tornei, giochi d’acqua e ‘fuochi d’allegrezza’. La tradizione scenografica emiliana riceve un impulso decisivo, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, con l’adozione della “scena per angolo” per opera di Ferdinando Galli Bibiena, del tutto innovativa rispetto alle tradizionali costruzioni prospettiche a unico asse centrale di ascendenza rinascimentale tipiche del teatro barocco. In questo contesto culturale si inserisce la produzione giovanile di Antonio Joli. Le opere qui presentate, nella soluzione del taglio obliquo della veduta, nei motivi di balaustre e di balconate aggettanti, denunciano un puntuale rimando ai dettami bibieneschi. Senza dubbio, per la loro forte evocazione di macchine e quinte teatrali, costituiscono trasposizioni di scenografie smarrite da collegare a opere musicali messe in scena intorno al 1725 al suo ritorno da Roma. In particolare nel Sansone la bellissima invenzione di rappresentare il crollo in atto costituisce una rarissima annotazione di tecnica teatrale, il cosiddetto ‘diroccamento a vista’, in cui, una macchina teatrale azionata per mezzo di complesse manovre di funi, pesi e contrappesi, anziché rappresentare staticamente un cumulo di macerie, fissa la dinamica del crollo proprio nel momento in cui l’architettura sta per abbattersi con fragore sul palcoscenico».
«Per il primo anno BPER Banca è main sponsor del festival e ciò conferma la concreta politica a sostegno della cultura, nelle sue diverse espressioni, avviata da tempo con numerosi interventi che affiancano all’attività bancaria specifica un’attenzione particolare ai progetti e alle iniziative di maggiore rilevanza provenienti dalle comunità servite – afferma il Presidente di BPER Banca Pietro Ferrari. La preziosa collaborazione con il Museo Civico d’Arte di Modena conferma, inoltre, la volontà di BPER Banca di creare una rete con le istituzioni cittadine, fondamentale soprattutto in questo momento di ripresa. Questa partnership, dunque, completa e vivifica un ampio progetto di collaborazione culturale e costituisce, al contempo, un nuovo importante tassello delle nostre attività di responsabilità sociale. Affrontare insieme l’incertezza è la chiave per garantire alla comunità un nuovo inizio positivo, partendo proprio dalla cultura».
Hyena, Solo Show. 2001 - 2016, quindici anni di opere
27/02/2016 - 27/03/2016
Bissone (near Lugano)
Inserito da CSArt Serri
“Hyena, Solo Show. 2001 - 2016, quindici anni di opere” è il titolo della mostra monografica dedicata a Hyena in occasione dei suoi primi quindici anni di attività artistica. Promossa dal Comune di Correggio nella Galleria Espositiva del Museo “Il Correggio” (Palazzo dei Principi, C.so Cavour, 7, Correggio), l’esposizione è curata da Margherita Fontanesi.
La mostra, che inaugura sabato 27 febbraio alle ore 17, ripercorre le tappe principali della storia dell’artista novellarese, attraverso i suoi più fortunati progetti di ricerca, arrivando a presentare anche “Vanitas”, suo ultimo lavoro.
Il percorso espositivo si apre con “Catone e la Route 181”, progetto con il quale Hyena mosse i primi passi nell’arte contemporanea, con scatti realizzati nel sud della Francia, a Saint Marie de la Mer, durante il raduno dei gitani per la festa di Santa Sara nel 2001.
Ampio spazio è dedicato alle serie sul nudo femminile, con opere che hanno reso famoso l’artista e che celebrano la donna sotto diversi aspetti, da quello di “dea madre” a quella di “compagna e amante”.
Presenti, inoltre, opere della serie “Landscape”, che coniuga suggestioni padane con il paesaggismo giapponese passando attraverso echi nordeuropei, accanto alle opere della suggestiva serie “Roots” con i suoi alberi dalle radici fluttuanti nel vuoto ed opere che ritraggono Luciano Ligabue, con il quale Hyena ha collaborato in diverse occasioni, producendo opere ruvide e poetiche allo stesso tempo.
La passione per la musica, che da sempre accompagna Hyena accanto a quella per la fotografia, ha dato vita alla serie “II/IV/I” dedicata al jazz e alla danza contemporanea con le prime opere che contengono movimento e un accenno di colore.
Ultimo lavoro, infine, la serie “Vanitas”, nature morte di ispirazione rinascimentale che riflettono sulla caducità della vita. In mostra anche diverse curiosità, importanti nel percorso artistico di Hyena, dai libri d’artista a video e cortometraggi.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di Banca Generali Private Financial Planner, in collaborazione con la Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia, che ha promosso e accompagnato Hyena nel suo percorso artistico.
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30; gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Catalogo disponibile in mostra. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Hyena (Novellara, Reggio Emilia, 1965) inizia a fotografare alla fine degli anni ‘70 con una ricerca sulla scena musicale dei gruppi emergenti. Dalla fine degli anni ‘90 lavora come freelance nei settori della moda e dello spettacolo collaborando con alcuni tra i maggiori artisti italiani come Luciano Ligabue e Piero Pelù. Le sue fotografie sono state pubblicate su Corriere della Sera, Max, Trends, Must e Fotopratica. Dal 2001 inizia un percorso creativo che lo porta a contaminare le proprie fotografie con tecniche di restauro e pittura. Collabora oggi con gallerie nazionali ed internazionali. Hyena ha un percorso ricco e importante che comprende pubblicazioni su riviste italiane e straniere, numerosi cataloghi monografici, la partecipazione all’edizione di Fotografia Europea 2011 nel circuito ufficiale e la realizzazione di un’opera pubblica permanente: l’installazione site-specific per l’Aula della Memoria di Colle Ameno (BO).
La mostra, che inaugura sabato 27 febbraio alle ore 17, ripercorre le tappe principali della storia dell’artista novellarese, attraverso i suoi più fortunati progetti di ricerca, arrivando a presentare anche “Vanitas”, suo ultimo lavoro.
Il percorso espositivo si apre con “Catone e la Route 181”, progetto con il quale Hyena mosse i primi passi nell’arte contemporanea, con scatti realizzati nel sud della Francia, a Saint Marie de la Mer, durante il raduno dei gitani per la festa di Santa Sara nel 2001.
Ampio spazio è dedicato alle serie sul nudo femminile, con opere che hanno reso famoso l’artista e che celebrano la donna sotto diversi aspetti, da quello di “dea madre” a quella di “compagna e amante”.
Presenti, inoltre, opere della serie “Landscape”, che coniuga suggestioni padane con il paesaggismo giapponese passando attraverso echi nordeuropei, accanto alle opere della suggestiva serie “Roots” con i suoi alberi dalle radici fluttuanti nel vuoto ed opere che ritraggono Luciano Ligabue, con il quale Hyena ha collaborato in diverse occasioni, producendo opere ruvide e poetiche allo stesso tempo.
La passione per la musica, che da sempre accompagna Hyena accanto a quella per la fotografia, ha dato vita alla serie “II/IV/I” dedicata al jazz e alla danza contemporanea con le prime opere che contengono movimento e un accenno di colore.
Ultimo lavoro, infine, la serie “Vanitas”, nature morte di ispirazione rinascimentale che riflettono sulla caducità della vita. In mostra anche diverse curiosità, importanti nel percorso artistico di Hyena, dai libri d’artista a video e cortometraggi.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di Banca Generali Private Financial Planner, in collaborazione con la Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia, che ha promosso e accompagnato Hyena nel suo percorso artistico.
La sede espositiva è aperta al pubblico il sabato ore 15.30-18.30 e la domenica ore 10-12.30 e 15.30-18.30; gli altri giorni su appuntamento (tel. 0522 691806). Ingresso libero. Catalogo disponibile in mostra. Per informazioni: museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
Hyena (Novellara, Reggio Emilia, 1965) inizia a fotografare alla fine degli anni ‘70 con una ricerca sulla scena musicale dei gruppi emergenti. Dalla fine degli anni ‘90 lavora come freelance nei settori della moda e dello spettacolo collaborando con alcuni tra i maggiori artisti italiani come Luciano Ligabue e Piero Pelù. Le sue fotografie sono state pubblicate su Corriere della Sera, Max, Trends, Must e Fotopratica. Dal 2001 inizia un percorso creativo che lo porta a contaminare le proprie fotografie con tecniche di restauro e pittura. Collabora oggi con gallerie nazionali ed internazionali. Hyena ha un percorso ricco e importante che comprende pubblicazioni su riviste italiane e straniere, numerosi cataloghi monografici, la partecipazione all’edizione di Fotografia Europea 2011 nel circuito ufficiale e la realizzazione di un’opera pubblica permanente: l’installazione site-specific per l’Aula della Memoria di Colle Ameno (BO).