Evento: Maria Pellini, Cinque Opere sull'Amore
06/08/2017 - 27/08/2017
0 0
Effettua l'accesso per inserire un commento
0/0 Commenti
Inserzionista
Altro
Dettagli
Data di inserimento: 12/07/2017 - 15:17
Luogo: Casina (RE) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 06/08/2017
Data di fine 27/08/2017
Descrizione
“Cinque Opere sull’Amore” di Maria Pellini in mostra, dal 6 al 27 agosto 2017, all’interno del Centro Convegni del Castello di Sarzano (ex chiesa di San Bartolomeo) a Casina (Reggio Emilia).
Realizzata con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia e del Comune di Casina, la mostra verrà inaugurata domenica 6 agosto, alle ore 18.00. L’esposizione sarà accompagnata da un ricco calendario di incontri, conferenze e performance teatrali ad ingresso gratuito sul tema dell’amore.
In mostra, cinque opere a tecnica mista su tela di grandi dimensioni, realizzate nel 2016 e nel 2017. Un progetto, condiviso con Gianluca Montanari, che intende rappresentare l’universalità dell’amore, oltre i limiti precostituiti.
«Non solo dipinti, ma anche parole e momenti di condivisione – spiega Maria Pellini – per dare vita ad uno spazio in cui il visitatore si senta cullato ed amorevolmente protetto, dove possa trovare, provare, sentire il luogo sacro di sé. Uno spazio di pace, ma anche un momento di ricerca ed estensione, di espansione per sentirsi Amore».
I cinque dipinti, tutti di matrice informale, saranno allestiti rispettivamente ai lati della navata unica, nelle due cappelle laterali e nella zona absidale, a ridosso dell’altare paleocristiano, contestualmente a testi poetici scritti dall’artista per accompagnare le opere.
Come spiega la storica dell’arte Francesca Mora, «Maria Pellini incrocia con spavalderia i ferri con l’arte, lavorando nel colore e nella materia con una forza non comune, così maschile per la brutalità e il vigore in cui si manifesta, ma al tempo stesso femminile nella sensibilità che la muove. L’artista si mostra come nuda davanti ai nostri occhi, non ha bisogno di inutili decori o di ammorbidire quella verità che sente l’urgenza di rivelarci... È in grado, con grande umiltà ma anche con una solida preparazione, di indicarci le vie del sentire dell’animo umano che possiamo percorrere di fronte alle sue opere, permettendoci al tempo stesso di scegliere in quale desideriamo camminare».
La personale sarà visitabile fino al 27 agosto 2017, di venerdì, sabato, domenica e festivi con orario 16.00-22.00. Ingresso libero. Per informazioni: maria@mariapellini.com, www.mariapellini.com.
Nell’ambito della mostra si terranno sei eventi ad ingresso gratuito con inizio alle ore 18.30: lunedì 7 agosto, “Imparare ad amare noi stessi attraverso la terapia della risata”, conferenza esperienziale a cura di Caterina Pettinato (Laureata in Psicologia, specializzata in coaching, formazione e neuroscienze); mercoledì 9 agosto, “Cibo, amore e nutrimento”, conferenza a cura di Francesca Piccinini (consulente nutrizionale di alimentazione macromediterranea); venerdì 11 agosto, “Le radici dell’amore”, presentazione dell’omonimo libro a cura di Caterina Villani (autrice) e Stefano Nava (illustratore); venerdì 18 agosto, “Amore...”, conferenza a cura di Sergio Gaiffi (Psicologo clinico, Psicoterapeuta); sabato 19 agosto, “Esperienze di vita”, conferenza esperienziale a cura di Graziella Saccocci (Docente di Biodanza) e Alda Grassini (Master Reiki); sabato 26 agosto, “La realtà dell’amore”, performance teatrale di Roberta Bedogni (autrice ed interprete).
Maria Pellini nasce a Reggio Emilia nel 1963. Diplomata in arte del tessuto presso l’Istituto d’Arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia, inizia ad operare come decoratrice nel settore delle giostre tradizionali per luna park, esportate principalmente nei paesi arabi e in Europa. Nel 1999 esordisce nel mondo dell’arte con una ricerca personale che tuttora porta avanti con mostre personali a livello nazionale. Ha collaborato con le scuole medie inferiori Italo Calvino e San Giovanni Bosco di Reggio Emilia nell’ambito di “Mus-e” (Musique Europe), progetto ideato dal violinista Yihudi Menuin per favorire l’integrazione sociale con l’aiuto dell’arte, e con l’Associazione Nondasola per l’aiuto del singolo bambino o del gruppo. Promuove nel proprio atelier, e non solo, corsi e laboratori per bambini ed adulti improntati al benessere e alla ricerca interiore, creativa, grafica e pittorica. Opera e collabora con la cooperativa Zora per laboratori pittorici nella disabilità. Attiva all’interno dell’associazione Andos per laboratori (LIC Donna- luoghi di prevenzione) e consulente artistica per mostre all’interno della sede, nonché vicepresidente dell’Associazione Insieme si Può, opera sinergicamente con la biodanza unita al colore, all’espressione artistica e alla musicalità del cuore. È inserita nel volume “Donne & donne sulle tracce di Matilde di Canossa”, promosso dalla Regione Emilia Romagna. Nel 2016 la rivista “Marie Claire Maison” ha pubblicato alcune sue opere, selezionate dall’Architetto Designer Bruno Tarsia di Milano. Il suo atelier si trova presso il “Borgo delle Querce” a Pieve Modolena, in provincia di Reggio Emilia.
Altri eventi dell'inserzionista
Angelo Accardi, Mi è sembrato di vedere uno struzzo
05/05/2017 - 31/05/2017
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Struzzi, rinoceronti e pesci in galleria. Stupore e straniamento. La Galleria de’ Bonis, dal 5 al 31 maggio 2017, ospita nel suo spazio espositivo di viale dei Mille 44/B, a Reggio Emilia, la mostra di Angelo Accardi “Mi è sembrato di vedere uno struzzo”.
La decontestualizzazione, che corrisponde ad uno degli strumenti più importanti dell’arte contemporanea, è anche l’elemento chiave della pittura di Angelo Accardi. L’artista, in particolare, inserisce in interni e in contesti urbani lo struzzo, animale selvatico e fortemente evocativo di sentori esotici, che funziona da “elemento di sorpresa”, scuotendo la percezione dell’osservatore ed invitandolo, con ironia, a guardare – e non semplicemente a vedere – la propria quotidianità.
L’ironia è, infatti, protagonista nelle sue opere, davanti alle quali si finisce sempre per spalancare gli occhi e sorridere.
Angelo Accardi è solito anche accostare citazioni di capolavori del passato a elementi contemporanei e pop della cultura di massa, come i Minions o I Simpson, lasciando allo spettatore le opportune considerazioni sull’evoluzione del linguaggio visivo.
Un uso accurato ma non lezioso della figurazione è un’altra cifra chiave della pittura di Accardi, mossa da lievi rumori di fondo e da qualche inserimento calligrafico che la personalizzano.
Non si consideri però l’aspetto divertente di questa ricerca indice di vacuità o superficialità: le riflessioni che lascia sul nostro tempo, sullo stato dell’arte e sul linguaggio visivo più in generale sono profonde.
Non stiamo forse prendendo troppo sul serio il nostro sviluppo urbano, sociale e intellettuale? A voi la risposta dopo un confronto con le opere in galleria.
L’esposizione sarà visitabile dal 5 al 31 maggio 2017, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.
Angelo Accardi nasce a Sapri (SA) nel 1964. Frequenta per breve tempo l’Academia di Belle Arti di Napoli, preferendo all’insegnamento accademico la ricerca personale. Apre così il proprio studio a Sapri. Dopo un passaggio attraverso l’astrazione, Accardi si dedica totalmente alla figurazione che diventa la sua cifra stilistica. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, sia in Italia che all’estero (Canada, Germania, Spagna).
Sopralluogo
06/02/2016 - 05/03/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
“Sopralluogo” di Alfredo Pini alla Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 4). La storica galleria reggiana ospita, dal 6 febbraio al 5 marzo 2016, la personale dell’artista originario di Mirandola (MO), ma da molti anni residente a Ferrara. Curata da Chiara Serri, la mostra sarà inaugurata sabato 6 febbraio alle ore 17.00.
In esposizione, una selezione di dipinti ad olio su tela, molti dei quali inediti, che hanno come protagonista il paesaggio metropolitano. Immagini riprese da un punto di vista ravvicinato che permette di vedere la scena nella sua interezza, senza annullare, tuttavia, quella sana distanza che consente di interpretarla, decifrarla, ascoltarla.
«La ricerca di Alfredo Pini – scrive Chiara Serri – non mira alla riproduzione della realtà, quantomeno non alla riproduzione della realtà nella sua interezza, ma attraverso un filtro individuale che, sorvolando sui dettagli, coglie l’essenza della scena, condensando in una sola istantanea diversi fotogrammi di uno stesso film. Ecco allora l’idea di movimento, il continuo mutamento, le strade che si sollevano e le scie di colore lasciate dalle fronde scosse dal vento. Tracce di una contemporaneità senza limiti e senza tempo, avvolta da un grigiore diffuso interrotto solo da scritte strappate ai muri della città e da mirate accensioni cromatiche nei toni del turchese, del fucsia e del porpora».
Una stesura pittorica caratterizzata da pennellate veloci che corrono lungo la tela, abbozzano le figure e muovono le auto, lasciando segni indelebili di un presente ormai passato.
L’esposizione sarà visitabile fino al 5 marzo 2016, di martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 17.00-19.30, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 340 3545183, ginodifrenna875arte@yahoo.it, www.csart.it/875.
Alfredo Pini nasce a Mirandola (MO) nel 1958. Si diploma all’Istituto Commerciale G. Luosi di Mirandola nel 1977. Per sei anni lavora presso banche ed aziende private. Nel 1985 abbandona l’attività professionale per dedicarsi alla pittura, sua autentica passione. Nel 1986 si trasferisce a Ferrara dove apre la galleria Lacerba, che tuttora gestisce. Nel 1987 si iscrive al DAMS di Bologna, dove segue i corsi di pittura di Gianni Guidi. Dal 1990 si dedica anche alla tecnica della litografia e della serigrafia. Dal 1993 inizia la collaborazione con diverse gallerie d’arte e la partecipazione a fiere di settore. Nel 2001 collabora, in qualità di illustratore, con la casa Editrice Rainermann con sede a Bielefeld, in Germania. Da segnalare la mostra personale allestita nel 2004 a Villa Colombaia ad Ischia, residenza di Luchino Visconti, dedicata alla cinematografia del regista. Nel 2010 tiene una mostra personale al Museo Magi900 di Pieve di Cento (FE), curata da Vittoria Coen. Nel 2011, in occasione di una grande manifestazione Jazz, presenta una mostra al Museo Bellini di Comacchio (FE). Nel 2015 si segnalano, infine, due importanti mostre personali a Palazzo Scroffa (FE) e al Castello di Nervi (GE). Vive e lavora a Ferrara.
Eventi che potrebbero interessarti
PAOLO CONSORTI IN FIGLI DI MAAM
19/06/2015 - 31/07/2015
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura sabato 20 giugno alle ore 19.00 la mostra Figli di Maam di Paolo Consorti presso la Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar di Sant’Agata dei Goti di Benevento. La mostra si potrà visitare fino al 31 luglio 2015. Figli di Maam è il titolo del secondo lungometraggio dell'artista marchigiano, girato nell'ex fabbrica Fiorucci al numero 913 di via Prenestina a Roma, attualmente occupata da extracomunitari e varia umanità, luogo quanto mai simbolo delle contraddizioni e della confusione del mondo post - post tutto, diventato anche un museo. Un redivivo San Giovanni Battista, impersonato da Luca Lionello, viene accolto dagli abitanti del posto: nella fabbrica si sta per inaugurare una mostra d’arte contemporanea organizzata dal MAAM, il museo dell'Altro e dell'Altrove, realmente sorto nell’edificio, occupato in difesa dei “metropoliziani” continuamente minacciati di sfratto. Giovanni vaga tra gli artisti e fa amicizia con i bambini di Metropoliz, confondendo la realtà con le sue visioni. Il suo intento è ricominciare la predicazione da quel luogo, ma scoprirà di essere il performer di uno degli artisti invitati. Il film come sostiene Stefano Valente, nella sua recensione su taxidrivers.it, tra i vari temi ne tocca uno fondamentale per l'arte e riassumibile nel quesito: "Può l'arte da sola dare senso al non senso delle nostre esistenze?" Da questo materiale di partenza la personale si completa con una serie di foto e still dal film, opportunamente rielaborati in forma fotografica. Il progetto è stato presentato in anteprima alla Mia Fair, la fiera della fotografia e dell'immagine che si è svolta a Milano lo scorso aprile.

Nota Biografica
Paolo Consorti 1964 (San Benedetto del Tronto) - Artista, Filmaker, Performer, Consorti lavora con numerose gallerie in Italia e all'estero. Tra le mostre in grandi spazi pubblici ricordiamo Rebellio Patroni al Palazzo Reale di Milano e al Madre di Napoli. Ha partecipato tra le altre esposizioni alla Biennale di Venezia, a due Quadriennali Nazionali d’arte, alla Biennale di Praga, alla Biennale di Mosca per la giovane arte, ed ha esposto in importanti musei tra cui il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Palazzo delle Papesse a Siena e in numerose fiere d’arte italiane e internazionali.


Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar
Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti – Benevento
Paolo Consorti in Figli di Maam
Dal 20 giugno al 31 luglio 2015
ORARIO VISITE: dal venerdì alla domenica dalle ore 16,30 alle ore 21,00 – altri giorni a richiesta su appuntamento
Info e Contatti : Tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.it - FB: Il ritrovo di Rob Shazar

MOSTRA “METAMORFOSI TRA REALTA’ E SOGNO”, PERSONALE DEL FOTOGRAFO LORENZO BETTIO
06/02/2016 - 29/02/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Sabato 6 febbraio alle ore 18,00, presso l’Hotel Plaza Padova, Corso Milano 40, inaugurerà la mostra personale “Metamorfosi tra realtà e sogno” del fotografo Lorenzo Bettio.
A cura di Maria Palladino.
La particolare serie di opere fotografiche ospitate in mostra nasce da un incontro casuale fra chimica e natura, una combinazione fortuita – ma sapientemente seguita in tutte le sue fasi - di elementi di sostanze diverse che genera un’imprevisto stravolgimento, rappresentativo e cromatico, nel materiale d’origine, aprendo la strada a nuove possibilità e sperimentazioni.
Per Lorenzo Bettio la fotografia è evocazione, ancor più che rappresentazione, rifugge da qualsiasi esito puramente documentaristico per cercare, con costanza e passione, l’effetto: ovvero la sintesi di quel microcosmo emozionale che nasce allorché l’immagine s’imprime, sul supporto e ancora prima, fisicamente, al nostro organo visivo e produce un impatto sostanziale a livello sensoriale ed affettivo. E’ un arte delle emozioni quella che egli persegue: cioè un raffinato abbinamento dell’attimo necessario a cogliere l’essenzialità dello scatto - nelle opportune condizioni ambientali e tecniche che concorrono a renderlo ottimale – e l’infinito dipanarsi degli universi percorribili dal pensiero e dal sentimento personale dell’osservatore posto in rapporto ravvicinato col soggetto.
Sono paesaggi metafisici, ampie distese di colori e forme, in cui sembrano aprirsi improvvisamente squarci, nascere soli e astri inaspettati, mescolarsi campiture come magmatiche distese di colore, che richiamano all’astrattismo informale e ad una surrealtà che è più propriamente definibile quale percorso ideale in una dimensione parallela che renda irreale il reale, lasciando così campo libero all’”oltre”. Questo al fine di produrre, al di là dello stupore e della sorpresa iniziali, una forma di “riconoscimento” in chi guarda: come un riappropriarsi non soltanto di spazi, dettagli e figure note e familiari perché appartenenti al proprio luogo d’origine, ma anche una “universalizzazione” degli stessi. Alla ricerca di quelle categorie comuni dello spirito umano che permettono di rendere generale la nostra particolare visione delle cose per creare “unità”.
Tutto questo induce nello spettatore una condizione interiore di serena sospensione intellettuale e contemplativa che consente di godere appieno il piacere estetico altresì dell’oggetto ritratto quanto della sua trasfigurazione poetica ed artistica. 29.01.16 Maria Palladino
Curriculum di Lorenzo Bettio
La sua passione per la fotografia nasce guardando i libri del fotografo Fulvio Roiter.
Dal 1980 inizia a scattare le prime immagini e frequenta il Fotoclub Padova apprendendo la tecnica e le prime nozioni di fotografia.
Nel 1983 con altri amici appassionati di arte fotografica, fonda il Fotoclub Rubano.
Nel 1985 frequenta una scuola di fotografia professionale a Firenze, dove affina la tecnica di still life e fotografia industriale.
Successivamente comincia ad esporre in mostre fotografiche collettive e realizza la prima mostra personale nel Comune di Rubano PD.
Nel 1991 la fotografia diventa una professione.
Nel 2014 la prima importante mostra al RUBANO ART FESTIVAL, con “METAMORFOSI”.
Nel settembre 2015 partecipa alla “BIENNALE MILANO” International Art Meeting allo Spazio Tadini con il prof. Vittorio Sgarbi e il promoter Salvo Nugnes.
Nell’ottobre 2015 partecipa alla mostra collettiva “SPOLETO INCONTRA VENEZIA” nella prestigiosa sede di Palazzo Giustinian VE, con il prof. Vittorio Sgarbi e il promoter Salvo Nugnes.
Nel novembre 2015 è presente ad ART PADOVA FIERE.
Nel dicembre 2015 partecipa alla manifestazione “ROVOLON FOTOGRAFIA”.
Nel dicembre 2015 partecipa alla mostra d'arte collettiva:”ENERGIA CREATIVA” con Salvo Nugnes e il prof. Vittorio Sgarbi, esponendo ai “NAVIGLI” di Padova.
Nel febbraio 2016 mostra personale “METAMORFOSI” all' Hotel Plaza di Padova.
La mostra resterà visitabile fino al 29 febbraio in orario: lunedì – domenica 16,00 – 23,00. Ingresso libero.
Per informazioni:
Lorenzo Bettio:
3489112728 lorenzobettio@libero.it
https://www.facebook.com/lorenzo.bettio.5
Maria Palladino:
3341695479 audramsa@outlook.it
Hotel Plaza Padova: 049656822