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Evento: L'Arte in Vetrina
12/12/2020 - 06/01/2021
Dettagli
Data di inserimento: | 11/12/2020 - 11:33 |
Luogo: | Reggio Emilia () - |
Data di inizio: | 12/12/2020 |
Data di fine | 06/01/2021 |
Descrizione
Con il progetto “L’Arte in Vetrina”, 7 associazioni culturali con sede a Reggio Emilia (ArtYou, Ateliers via due gobbi tre, FlagNoFlags Contemporary Art, Mestieri d’Arte, Spazio Fotografia San Zenone, Via Roma Zero, 1.1_ZENONEcontemporanea) propongono, fino al 6 gennaio 2021, un percorso nel centro storico della città, alla scoperta di luoghi, arti e artisti.
Sono 38 le vetrine sede di esposizione e circa 50 gli artisti coinvolti per un’iniziativa nata per ridare vita alle vetrine vuote e alla città nel suo insieme con l’arte, ricercando per ogni spazio un nuovo, temporaneo, “abitante”.
«L’amore per la nostra città e la stanchezza, il disagio provato nel vederla così abbandonata e spoglia – dichiara Anna Baldi, facendosi portavoce del gruppo – sono stati i sentimenti che ci hanno aiutato ad unire tutte le componenti di questa progettualità». «Un pomeriggio di metà novembre, ho parlato di questa mia idea a Roberta Notari (Mestieri d’Arte) e Laura Sassi (Ateliers via due gobbi tre) ed è stato uno scatto spontaneo, senza mai provare la paura di sentirla come impossibile o irrealizzabile».
Il progetto “L’Arte in Vetrina” si è sviluppato grazie coinvolgimento delle associazioni reggiane attive nell’ambito della promozione dell’arte, in ogni sua forma, e grazie alla disponibilità dei proprietari dei negozi sfitti del centro storico, che si sono dimostrati eccezionalmente sensibili nel voler ridare vita a questi spazi ormai spenti, vuoti, bui. Si è da subito avviata una macchina organizzativa non semplice, ma che grazie all’entusiasmo di tutte le persone coinvolte ha immediatamente acquisito una vivacità spontanea, senza precedenti.
Ogni associazione, ogni artista coinvolto in questo progetto vuole dimostrare che, se anche tutto può apparire immobile e freddo, il lavoro, il pensiero e l’impegno di tante persone possono ridare vita, con l’arte, a qualcosa di apparentemente sopito. E queste sono le stesse persone che nei loro atelier, nelle loro gallerie, studi non hanno mai smesso di crederci, di credere nell’arte e nella sua forza unica e insostituibile.
MESTIERI d’ARTE
robertanotari@libero.it
Atelier delle Terre – Via Emilia S. Stefano 17
Ass. Amici del Presepe Napoletano del 700 – Corso Garibaldi 24/A
Barbara Baldi – Via V. Veneto 5/G
Donatella Violi – Via Emilia S. Stefano 9/C
Elisabetta Moncigoli – Via Emilia s. Pietro 11/B
Claudia Carpenito – Via Emilia s. Pietro 11/B
1.1_ ZENONE CONTEMPORANEA
sebsim@tin.it
Fabio Iemmi – Isolato San Rocco ex Zamboni
Daniele Cestari – Isolato San Rocco ex Zamboni
Chuck Olson – Isolato San Rocco ex Zamboni
Anna Baldi – Isolato San Rocco ex Zamboni
Fabio Valentini – Isolato San Rocco ex Zamboni
Silvano Scolari – Isolato San Rocco ex Zamboni
Arnaldo Zannoni – Isolato San Rocco ex Zamboni
Giorgio Bernucci – Isolato San Rocco ex Zamboni
Artan Derraj – Vicolo Trivelli ex Pulcinella
Signora K – Vicolo Trivelli ex Pulcinella
Caterina Voltolini – Vicolo Trivelli ex Pulcinella
FLAGNOFLAGS Contemporary Art
info@flagnoflags.org
Achille Ascani – Via Emilia S. Stefano 5/B
Fosco Grisendi – Via Emilia S. Stefano 9/L
Michele Davoli – Vicolo Trivelli 3
Giovanni Nicolini – Vicolo Trivelli 3
Beppe Villa – Via Vescovado 1/A
VIA ROMA ZERO
cittadiniviaroma@gmail.com
Nazim Comunale – Via Roma 13/B
Alessandra Calò – Via Roma 13/B
Pierluigi Sgarbi – Via Roma 13/A
Collettivo LCN – Via Roma 54
Giancarlo Destro – Via Cambiatori 1/A
Marco Appiotti – Via Guidelli 2/E
Taryn Ferrentino – Via Toschi 2/F
Elisabetta Spadaccini – Via Toschi 2/F
Giulio Vetrone – Via Toschi 2/F
Giovanni Copelli – Vicolo Scaletta 1/D
Giacomo Pieracci – Via Secchi 28/B
Francesca Catellani – Via G. da Castello 8/D
Maria Savoldi – Sotto Broletto 1/L
Francesco Damiani – Sotto Broletto 1/L
Marco Saija – Via Emilia S. Stefano 15/D
Alessandra Cataleta – Via Emilia S. Stefano 16/B
Francesco Costabile – Via Emilia S. Stefano 16/B
Arianna Lerussi – Via Emilia S. Pietro 7/F
ATELIERS VIA DUE GOBBI TRE
ARTYOU
SPAZIO FOTOGRAFIA SAN ZENONE
laurasassi647@gmail.com
Pietro Anceschi – Via Emilia S. Stefano 14/C
Ermanno Foroni – Via Vescovado ang. San Prospero
Riccardo Varini – Via Vescovado ang. San Prospero
May Bulletti – Via Ludovico Ariosto 8/B
Kai-Uwe Schulte-Bunert – Galleria Radium ex Follie
Fabio Adani – Galleria Radium ex Follie
Alessandra Zini – Galleria Radium ex Ballarino
Fabrizio Fontanelli – Isolato San Rocco ex Franca
Daniele Corradini – Isolato San Rocco ex Franca
Bruno Cattani – Isolato San Rocco ex Franca
Giuliano Ferrari – Isolato San Rocco lato Spumanteria
Daniele Corradini Grazzi – Isolato San Rocco lato Spumanteria
Maria Clara Macrì – Via V. Veneto 5/A
Veronica Vanzo – Via V. Veneto 5/A
Sono 38 le vetrine sede di esposizione e circa 50 gli artisti coinvolti per un’iniziativa nata per ridare vita alle vetrine vuote e alla città nel suo insieme con l’arte, ricercando per ogni spazio un nuovo, temporaneo, “abitante”.
«L’amore per la nostra città e la stanchezza, il disagio provato nel vederla così abbandonata e spoglia – dichiara Anna Baldi, facendosi portavoce del gruppo – sono stati i sentimenti che ci hanno aiutato ad unire tutte le componenti di questa progettualità». «Un pomeriggio di metà novembre, ho parlato di questa mia idea a Roberta Notari (Mestieri d’Arte) e Laura Sassi (Ateliers via due gobbi tre) ed è stato uno scatto spontaneo, senza mai provare la paura di sentirla come impossibile o irrealizzabile».
Il progetto “L’Arte in Vetrina” si è sviluppato grazie coinvolgimento delle associazioni reggiane attive nell’ambito della promozione dell’arte, in ogni sua forma, e grazie alla disponibilità dei proprietari dei negozi sfitti del centro storico, che si sono dimostrati eccezionalmente sensibili nel voler ridare vita a questi spazi ormai spenti, vuoti, bui. Si è da subito avviata una macchina organizzativa non semplice, ma che grazie all’entusiasmo di tutte le persone coinvolte ha immediatamente acquisito una vivacità spontanea, senza precedenti.
Ogni associazione, ogni artista coinvolto in questo progetto vuole dimostrare che, se anche tutto può apparire immobile e freddo, il lavoro, il pensiero e l’impegno di tante persone possono ridare vita, con l’arte, a qualcosa di apparentemente sopito. E queste sono le stesse persone che nei loro atelier, nelle loro gallerie, studi non hanno mai smesso di crederci, di credere nell’arte e nella sua forza unica e insostituibile.
MESTIERI d’ARTE
robertanotari@libero.it
Atelier delle Terre – Via Emilia S. Stefano 17
Ass. Amici del Presepe Napoletano del 700 – Corso Garibaldi 24/A
Barbara Baldi – Via V. Veneto 5/G
Donatella Violi – Via Emilia S. Stefano 9/C
Elisabetta Moncigoli – Via Emilia s. Pietro 11/B
Claudia Carpenito – Via Emilia s. Pietro 11/B
1.1_ ZENONE CONTEMPORANEA
sebsim@tin.it
Fabio Iemmi – Isolato San Rocco ex Zamboni
Daniele Cestari – Isolato San Rocco ex Zamboni
Chuck Olson – Isolato San Rocco ex Zamboni
Anna Baldi – Isolato San Rocco ex Zamboni
Fabio Valentini – Isolato San Rocco ex Zamboni
Silvano Scolari – Isolato San Rocco ex Zamboni
Arnaldo Zannoni – Isolato San Rocco ex Zamboni
Giorgio Bernucci – Isolato San Rocco ex Zamboni
Artan Derraj – Vicolo Trivelli ex Pulcinella
Signora K – Vicolo Trivelli ex Pulcinella
Caterina Voltolini – Vicolo Trivelli ex Pulcinella
FLAGNOFLAGS Contemporary Art
info@flagnoflags.org
Achille Ascani – Via Emilia S. Stefano 5/B
Fosco Grisendi – Via Emilia S. Stefano 9/L
Michele Davoli – Vicolo Trivelli 3
Giovanni Nicolini – Vicolo Trivelli 3
Beppe Villa – Via Vescovado 1/A
VIA ROMA ZERO
cittadiniviaroma@gmail.com
Nazim Comunale – Via Roma 13/B
Alessandra Calò – Via Roma 13/B
Pierluigi Sgarbi – Via Roma 13/A
Collettivo LCN – Via Roma 54
Giancarlo Destro – Via Cambiatori 1/A
Marco Appiotti – Via Guidelli 2/E
Taryn Ferrentino – Via Toschi 2/F
Elisabetta Spadaccini – Via Toschi 2/F
Giulio Vetrone – Via Toschi 2/F
Giovanni Copelli – Vicolo Scaletta 1/D
Giacomo Pieracci – Via Secchi 28/B
Francesca Catellani – Via G. da Castello 8/D
Maria Savoldi – Sotto Broletto 1/L
Francesco Damiani – Sotto Broletto 1/L
Marco Saija – Via Emilia S. Stefano 15/D
Alessandra Cataleta – Via Emilia S. Stefano 16/B
Francesco Costabile – Via Emilia S. Stefano 16/B
Arianna Lerussi – Via Emilia S. Pietro 7/F
ATELIERS VIA DUE GOBBI TRE
ARTYOU
SPAZIO FOTOGRAFIA SAN ZENONE
laurasassi647@gmail.com
Pietro Anceschi – Via Emilia S. Stefano 14/C
Ermanno Foroni – Via Vescovado ang. San Prospero
Riccardo Varini – Via Vescovado ang. San Prospero
May Bulletti – Via Ludovico Ariosto 8/B
Kai-Uwe Schulte-Bunert – Galleria Radium ex Follie
Fabio Adani – Galleria Radium ex Follie
Alessandra Zini – Galleria Radium ex Ballarino
Fabrizio Fontanelli – Isolato San Rocco ex Franca
Daniele Corradini – Isolato San Rocco ex Franca
Bruno Cattani – Isolato San Rocco ex Franca
Giuliano Ferrari – Isolato San Rocco lato Spumanteria
Daniele Corradini Grazzi – Isolato San Rocco lato Spumanteria
Maria Clara Macrì – Via V. Veneto 5/A
Veronica Vanzo – Via V. Veneto 5/A
Altri eventi dell'inserzionista
Antonella De Nisco, POrta
29/08/2016 - 15/11/2016
Piacenza (PC) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Una “POrta” sul Grande Fiume. Dal 29 agosto al 15 novembre 2016, Antonella De Nisco protagonista a Piacenza con un progetto d’arte ambientale teso a dare voce al paesaggio e segnare un percorso di riavvicinamento al Po, custode di un’identità ancestrale da riscoprire e valorizzare.
L’evento è parte della rassegna “Il Po ricorda”, vincitrice del bando “Giovani per il Territorio”, indetto dall’Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna (IBACN). La manifestazione, giunta alla quarta edizione, è promossa dall’Associazione Culturale Arti e Pensieri in collaborazione con il Comune di Piacenza, con il patrocinio del Festival Europeo della Via Francigena ed il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del Consorzio di Bonifica, oltre all’ormai consolidata rete di collaborazioni con enti e associazioni sia pubbliche che private del territorio.
Piacenza, fondata su un terrazzo fluviale del Po, deve a questa posizione strategica la propria ragion d’essere. In città esistono diverse tracce dell’antico rapporto con il fiume, che è profondamente inscritto nell’assetto urbanistico, contenuto nella storia dei monumenti e attestato da reperti archeologici e opere d’arte. La rassegna si propone di mettere a sistema questo patrimonio culturale per riscoprire l’importanza del Po, oggi in parte dimenticata, nel processo storico di formazione dell’identità locale. A tale scopo sono organizzati spettacoli multimediali, performance artistiche, mostre tematiche, tavole rotonde, conferenze e laboratori didattici.
Il progetto di Antonella De Nisco si articola in quattro punti, accomunati dal tema dello sguardo, inteso come osservazione della realtà, ma anche come visione immaginifica e mentale, radicata nella memoria individuale e collettiva. Punto di partenza, la veduta di Piacenza dal Po che si trova nel dipinto raffigurante “La Beata Vergine e Cristo intercedenti” (1603) di Giovanni Battista Trotti detto il Malosso, conservato presso la Pinacoteca dei Musei Civici di Palazzo Farnese. Secondo punto di interesse, il “Binocolo”, collocato nel cortile di Palazzo Farnese. Un’opera che invita a rivolgere lo sguardo verso le rive del fiume, che in linea d’aria distano poche centinaia di metri, ma che risultano di fatto lontane a causa delle barriere architettoniche, del traffico e, soprattutto, dell’abitudine a non considerare questo spazio naturale come una risorsa reale. Il terzo punto del percorso individuato da Antonella De Nisco è dislocato alla Porta del Soccorso, situata lungo il tracciato delle mura cinquecentesche e significativamente rivolta verso il Po. Anche in questo caso l’installazione, che si intitola “Periscopio”, rimanda al tema della visione, sottolineandone le valenze storiche, in quanto l’atto di guardare è soggetto ai condizionamenti culturali delle diverse epoche. La tappa finale del processo fisico e ideale di riavvicinamento al fiume è costituita da un’ulteriore installazione collocata tra gli alberi sulla riva del fiume e intitolata “Spiatoio”. Ancora una volta, si tratta di un dispositivo pensato per creare un punto di vista privilegiato sulle acque del Grande Fiume.
«Come artista – scrive Antonella De Nisco – non realizzo sculture dentro al paesaggio ma cerco tracce che trasformino lo spazio in scultura. La pratica manuale è il mezzo, l’intervento operativo attraverso il quale esprimere un pensiero sottile e, a volte, provocatorio. Mi piace lavorare sull’ambiente e con le persone, che diventano così parte integrante dell’opera che realizzo durante i laboratori. Il “fare” serve a capire, cambiare, trasformare lo spazio per arricchire, ritrovare, riconoscere il senso dell’artificiale e del naturale. Si tratta di interventi temporanei in quanto realizzare l’effimero, il transitorio, comporta quella leggerezza estetica che io vedo come una grande qualità».
Il progetto sarà presentato alla stampa lunedì 29 agosto, alle ore 11.00, nella Pinacoteca di Palazzo Farnese, “sala del Malosso”, alla presenza della direttrice dei Musei Civici, Antonella Gigli, e dell’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Piacenza, Tiziana Albasi. A seguire, visita guidata gratuita aperta al pubblico.
Fino al 15 novembre 2016 sarà possibile fruire autonomamente del percorso installativo mediante le mappe in distribuzione presso i Musei di Palazzo Farnese. Visite guidate gratuite saranno organizzate ogni sabato di settembre e ottobre (programma completo ed orari: www.artiepensieri.com). Sabato 17 settembre, in particolare, sarà dedicato al progetto “POrta” con visita guidata mattutina alla presenza dell’artista e tavola rotonda, alle ore 16.00, su Lungo Po, dedicata al tema del paesaggio fluviale indagato attraverso vari punti di vista: dalla Land Art all’ecologia, sino alla progettazione urbanistica. A seguire, laboratori, bicitour e navigazioni fluviali.
Per informazioni: tel. 333 6738327, tel. 340 6160854, artiepensieri@virgilio.it, www.artiepensieri.com.
L’evento è parte della rassegna “Il Po ricorda”, vincitrice del bando “Giovani per il Territorio”, indetto dall’Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna (IBACN). La manifestazione, giunta alla quarta edizione, è promossa dall’Associazione Culturale Arti e Pensieri in collaborazione con il Comune di Piacenza, con il patrocinio del Festival Europeo della Via Francigena ed il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del Consorzio di Bonifica, oltre all’ormai consolidata rete di collaborazioni con enti e associazioni sia pubbliche che private del territorio.
Piacenza, fondata su un terrazzo fluviale del Po, deve a questa posizione strategica la propria ragion d’essere. In città esistono diverse tracce dell’antico rapporto con il fiume, che è profondamente inscritto nell’assetto urbanistico, contenuto nella storia dei monumenti e attestato da reperti archeologici e opere d’arte. La rassegna si propone di mettere a sistema questo patrimonio culturale per riscoprire l’importanza del Po, oggi in parte dimenticata, nel processo storico di formazione dell’identità locale. A tale scopo sono organizzati spettacoli multimediali, performance artistiche, mostre tematiche, tavole rotonde, conferenze e laboratori didattici.
Il progetto di Antonella De Nisco si articola in quattro punti, accomunati dal tema dello sguardo, inteso come osservazione della realtà, ma anche come visione immaginifica e mentale, radicata nella memoria individuale e collettiva. Punto di partenza, la veduta di Piacenza dal Po che si trova nel dipinto raffigurante “La Beata Vergine e Cristo intercedenti” (1603) di Giovanni Battista Trotti detto il Malosso, conservato presso la Pinacoteca dei Musei Civici di Palazzo Farnese. Secondo punto di interesse, il “Binocolo”, collocato nel cortile di Palazzo Farnese. Un’opera che invita a rivolgere lo sguardo verso le rive del fiume, che in linea d’aria distano poche centinaia di metri, ma che risultano di fatto lontane a causa delle barriere architettoniche, del traffico e, soprattutto, dell’abitudine a non considerare questo spazio naturale come una risorsa reale. Il terzo punto del percorso individuato da Antonella De Nisco è dislocato alla Porta del Soccorso, situata lungo il tracciato delle mura cinquecentesche e significativamente rivolta verso il Po. Anche in questo caso l’installazione, che si intitola “Periscopio”, rimanda al tema della visione, sottolineandone le valenze storiche, in quanto l’atto di guardare è soggetto ai condizionamenti culturali delle diverse epoche. La tappa finale del processo fisico e ideale di riavvicinamento al fiume è costituita da un’ulteriore installazione collocata tra gli alberi sulla riva del fiume e intitolata “Spiatoio”. Ancora una volta, si tratta di un dispositivo pensato per creare un punto di vista privilegiato sulle acque del Grande Fiume.
«Come artista – scrive Antonella De Nisco – non realizzo sculture dentro al paesaggio ma cerco tracce che trasformino lo spazio in scultura. La pratica manuale è il mezzo, l’intervento operativo attraverso il quale esprimere un pensiero sottile e, a volte, provocatorio. Mi piace lavorare sull’ambiente e con le persone, che diventano così parte integrante dell’opera che realizzo durante i laboratori. Il “fare” serve a capire, cambiare, trasformare lo spazio per arricchire, ritrovare, riconoscere il senso dell’artificiale e del naturale. Si tratta di interventi temporanei in quanto realizzare l’effimero, il transitorio, comporta quella leggerezza estetica che io vedo come una grande qualità».
Il progetto sarà presentato alla stampa lunedì 29 agosto, alle ore 11.00, nella Pinacoteca di Palazzo Farnese, “sala del Malosso”, alla presenza della direttrice dei Musei Civici, Antonella Gigli, e dell’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Piacenza, Tiziana Albasi. A seguire, visita guidata gratuita aperta al pubblico.
Fino al 15 novembre 2016 sarà possibile fruire autonomamente del percorso installativo mediante le mappe in distribuzione presso i Musei di Palazzo Farnese. Visite guidate gratuite saranno organizzate ogni sabato di settembre e ottobre (programma completo ed orari: www.artiepensieri.com). Sabato 17 settembre, in particolare, sarà dedicato al progetto “POrta” con visita guidata mattutina alla presenza dell’artista e tavola rotonda, alle ore 16.00, su Lungo Po, dedicata al tema del paesaggio fluviale indagato attraverso vari punti di vista: dalla Land Art all’ecologia, sino alla progettazione urbanistica. A seguire, laboratori, bicitour e navigazioni fluviali.
Per informazioni: tel. 333 6738327, tel. 340 6160854, artiepensieri@virgilio.it, www.artiepensieri.com.
ImmaginateVI artisti
12/12/2015 - 15/01/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Inside Consulting Reggio Emilia (Via Alberto Pansa, 55/I), società specializzata in consulenza strategica di direzione, ospita, dal 12 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, “ImmaginateVI artisti”, ovvero “Immaginate 6 artisti”, esposizione collettiva con opere di Marco Arduini, Daniele Cestari, Lorenzo Criscuoli, Nicla Ferrari, Daniele Lunghini e Michele Sassi.
Curata da Luigi Borettini, la mostra sarà inaugurata sabato 12 dicembre alle ore 17.00, alla presenza di Erio Mazzoli (titolare Inside Consulting Reggio Emilia), degli artisti e del curatore.
«Come Agente delle Assicurazioni Generali di Reggio Emilia – spiega Mazzoli – ho organizzato decine di mostre ed eventi, sponsorizzando iniziative culturali di rilievo per la città. Una buona consuetudine che desidero portare anche nella nuova esperienza lavorativa con Inside Conculting Reggio Emilia, così da ringraziare i nostri clienti per la fiducia accordata attraverso l’invito ad una serata d’arte e cultura».
«L’esposizione – scrive Borettini – presenta una selezione di opere di diversi artisti che si conoscono da tempo e si stimano reciprocamente. Il nostro tentativo è stato quello di ricreare un’antica Agorà, uno spazio in cui scambiarsi liberamente opinioni ed idee».
Marco Arduini (Reggio Emilia, 1959), pittore, presenta una selezione di opere a tempera ed acrilico legate alla Pop Art americana. Daniele Cestari (Ferrara, 1983), pittore, dipinge città avvolte nella nebbia, in un naufragio urbano che comprende architetture, segni e storie. Lorenzo Criscuoli (Reggio Emilia, 1966), pittore e sculture, realizza “pittosculture”, ossia assemblaggi apparentemente ludici che celano pensieri ed inquietudini. Nicla Ferrari (Cavriago, Reggio Emilia, 1960), pittrice, dopo un lungo percorso sul corpo umano, presenta ora opere in cui elementi descritti nel dettaglio si alternano a tratti di materia fluida o vibrante. Daniele Lunghini (Roma, 1967), artista poliedrico e videomaker, propone paesaggi onirici, ambientati in un Medioevo futuribile. Michele Sassi (Sassuolo, Modena, 1970), scultore, crea animali e figure di terracotta o di marmo che, attraverso traslazioni e rimandi, propongono una riflessione sulla società contemporanea.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2016, da lunedì a venerdì con orario 9.00-12.00 e 15.00-18.00, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 1841772, info@inside.re.it, www.inside.re.it.
Curata da Luigi Borettini, la mostra sarà inaugurata sabato 12 dicembre alle ore 17.00, alla presenza di Erio Mazzoli (titolare Inside Consulting Reggio Emilia), degli artisti e del curatore.
«Come Agente delle Assicurazioni Generali di Reggio Emilia – spiega Mazzoli – ho organizzato decine di mostre ed eventi, sponsorizzando iniziative culturali di rilievo per la città. Una buona consuetudine che desidero portare anche nella nuova esperienza lavorativa con Inside Conculting Reggio Emilia, così da ringraziare i nostri clienti per la fiducia accordata attraverso l’invito ad una serata d’arte e cultura».
«L’esposizione – scrive Borettini – presenta una selezione di opere di diversi artisti che si conoscono da tempo e si stimano reciprocamente. Il nostro tentativo è stato quello di ricreare un’antica Agorà, uno spazio in cui scambiarsi liberamente opinioni ed idee».
Marco Arduini (Reggio Emilia, 1959), pittore, presenta una selezione di opere a tempera ed acrilico legate alla Pop Art americana. Daniele Cestari (Ferrara, 1983), pittore, dipinge città avvolte nella nebbia, in un naufragio urbano che comprende architetture, segni e storie. Lorenzo Criscuoli (Reggio Emilia, 1966), pittore e sculture, realizza “pittosculture”, ossia assemblaggi apparentemente ludici che celano pensieri ed inquietudini. Nicla Ferrari (Cavriago, Reggio Emilia, 1960), pittrice, dopo un lungo percorso sul corpo umano, presenta ora opere in cui elementi descritti nel dettaglio si alternano a tratti di materia fluida o vibrante. Daniele Lunghini (Roma, 1967), artista poliedrico e videomaker, propone paesaggi onirici, ambientati in un Medioevo futuribile. Michele Sassi (Sassuolo, Modena, 1970), scultore, crea animali e figure di terracotta o di marmo che, attraverso traslazioni e rimandi, propongono una riflessione sulla società contemporanea.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2016, da lunedì a venerdì con orario 9.00-12.00 e 15.00-18.00, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 1841772, info@inside.re.it, www.inside.re.it.
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La pittura in Italia, anni ’30 – anni ’50
18/11/2017 - 13/01/2018
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
La Galleria de’ Bonis rinnova la sua sede, ampliando i propri locali di Viale dei Mille n. 44 a Reggio Emilia.
Per l’occasione, sabato 18 novembre 2017, alle ore 17.30, si inaugurerà “La pittura in Italia, anni ’30 – anni ’50”, una ricca collettiva che, fino al 13 gennaio 2018, si propone di esplorare lo scenario artistico nazionale in tre decenni cruciali per la storia italiana.
In quegli anni, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia vede la stabilizzazione del fascismo, lo scoppio della Guerra, l’uscita dal conflitto e una lenta ricostruzione.
Molti artisti furono coinvolti o si impegnarono attivamente su fronti diversi: chi si mise al servizio del fascismo (come Sironi), chi entrò nelle file della Resistenza (come Guttuso, Morlotti, Birolli), chi rimase neutrale e proseguì la propria attività artistica in modo pressoché immutato, come Morandi, che continuò a dipingere le sue nature morte e i paesaggi familiari, quasi a proteggersi dallo sconvolgimento che scuoteva l’Italia.
In mostra saranno esposti importanti olii dei più grandi artisti figurativi del Novecento Italiano, che hanno scritto la storia della pittura soprattutto in quei tre decenni: Renato Guttuso, Mario Sironi, Giorgio Morandi, Renato Birolli, Alberto Gianquinto, Mino Maccari, Ennio Morlotti, Alberto Sughi, Renzo Vespignani.
Le opere saranno in parte inerenti agli eventi bellici, alla ricostruzione e alle relative conseguenze, e in parte del tutto avulsi, per osservare come si è sviluppato lo stile pittorico e il sentire personale di ciascuno di essi in quegli anni “caldi”.
La guerra e l’attualità sociale e politica in anni particolarmente intensi, infatti, non sono sempre presenti nella pittura in modo diretto, ma influenzano fra le righe lo stile degli artisti. È dunque particolarmente interessante osservare la produzione dei principali artisti italiani duranti questi anni di cambiamenti, di declino, di guerra, di ricostruzione.
Nel trentennio ’30 – ’50, del resto, nacquero e si svilupparono importanti movimenti artistici dei quali alcuni degli artisti in mostra fecero parte, per esempio Corrente, cui aderirono Guttuso, Birolli e Morlotti, e il Fronte Nuovo delle Arti. Le tensioni sociali infatti, come spesso accade, fecero da propulsore per lo sviluppo artistico e culturale del Paese.
L’arte è stato uno strumento per esorcizzare gli spettri durante gli anni più duri per il nostro Paese e poi uno strumento di catarsi per il superamento del trauma bellico. L’arte negli anni ’40 diede anche una grande spinta alla ricostruzione culturale del Paese su basi di rinnovata consapevolezza, nate dall’aver elaborato e metabolizzato gli eventi storici.
La mostra sarà visitabile dal 18 novembre 2017 al 13 gennaio 2018, con ingresso libero, secondo i seguenti orari: da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Per le festività natalizie la galleria sarà chiusa in data 24, 25, 26, 30, 31 dicembre 2017 e 1, 2, 6 gennaio 2018. Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.
“La pittura in Italia, anni ’30 – anni ’50” è parte della quarta edizione di “In Contemporanea”, rassegna che dal 2017 diventerà rete di gallerie, con un maggior numero di proposte distribuite nel corso dell’anno. Tra i primi appuntamenti si segnalano: dal 17 novembre al 1 dicembre 2017, “In Contemporanea a Palazzo Magnani”, una serie di incontri dedicati ai mestieri dell’arte; il 16 e il 17 dicembre 2017, “In Contemporanea fiera diffusa”, weekend all’insegna dell’arte con apertura delle gallerie aderenti ad orario continuato, dalle 10.00 alle 20.00.
Per l’occasione, sabato 18 novembre 2017, alle ore 17.30, si inaugurerà “La pittura in Italia, anni ’30 – anni ’50”, una ricca collettiva che, fino al 13 gennaio 2018, si propone di esplorare lo scenario artistico nazionale in tre decenni cruciali per la storia italiana.
In quegli anni, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia vede la stabilizzazione del fascismo, lo scoppio della Guerra, l’uscita dal conflitto e una lenta ricostruzione.
Molti artisti furono coinvolti o si impegnarono attivamente su fronti diversi: chi si mise al servizio del fascismo (come Sironi), chi entrò nelle file della Resistenza (come Guttuso, Morlotti, Birolli), chi rimase neutrale e proseguì la propria attività artistica in modo pressoché immutato, come Morandi, che continuò a dipingere le sue nature morte e i paesaggi familiari, quasi a proteggersi dallo sconvolgimento che scuoteva l’Italia.
In mostra saranno esposti importanti olii dei più grandi artisti figurativi del Novecento Italiano, che hanno scritto la storia della pittura soprattutto in quei tre decenni: Renato Guttuso, Mario Sironi, Giorgio Morandi, Renato Birolli, Alberto Gianquinto, Mino Maccari, Ennio Morlotti, Alberto Sughi, Renzo Vespignani.
Le opere saranno in parte inerenti agli eventi bellici, alla ricostruzione e alle relative conseguenze, e in parte del tutto avulsi, per osservare come si è sviluppato lo stile pittorico e il sentire personale di ciascuno di essi in quegli anni “caldi”.
La guerra e l’attualità sociale e politica in anni particolarmente intensi, infatti, non sono sempre presenti nella pittura in modo diretto, ma influenzano fra le righe lo stile degli artisti. È dunque particolarmente interessante osservare la produzione dei principali artisti italiani duranti questi anni di cambiamenti, di declino, di guerra, di ricostruzione.
Nel trentennio ’30 – ’50, del resto, nacquero e si svilupparono importanti movimenti artistici dei quali alcuni degli artisti in mostra fecero parte, per esempio Corrente, cui aderirono Guttuso, Birolli e Morlotti, e il Fronte Nuovo delle Arti. Le tensioni sociali infatti, come spesso accade, fecero da propulsore per lo sviluppo artistico e culturale del Paese.
L’arte è stato uno strumento per esorcizzare gli spettri durante gli anni più duri per il nostro Paese e poi uno strumento di catarsi per il superamento del trauma bellico. L’arte negli anni ’40 diede anche una grande spinta alla ricostruzione culturale del Paese su basi di rinnovata consapevolezza, nate dall’aver elaborato e metabolizzato gli eventi storici.
La mostra sarà visitabile dal 18 novembre 2017 al 13 gennaio 2018, con ingresso libero, secondo i seguenti orari: da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Per le festività natalizie la galleria sarà chiusa in data 24, 25, 26, 30, 31 dicembre 2017 e 1, 2, 6 gennaio 2018. Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.
“La pittura in Italia, anni ’30 – anni ’50” è parte della quarta edizione di “In Contemporanea”, rassegna che dal 2017 diventerà rete di gallerie, con un maggior numero di proposte distribuite nel corso dell’anno. Tra i primi appuntamenti si segnalano: dal 17 novembre al 1 dicembre 2017, “In Contemporanea a Palazzo Magnani”, una serie di incontri dedicati ai mestieri dell’arte; il 16 e il 17 dicembre 2017, “In Contemporanea fiera diffusa”, weekend all’insegna dell’arte con apertura delle gallerie aderenti ad orario continuato, dalle 10.00 alle 20.00.
Achille Ascani, Consolazioni
01/10/2016 - 30/10/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Il Museo dei Frati Cappuccini di Reggio Emilia presenta, dal 1 al 30 ottobre 2016, la mostra fotografica di Achille Ascani, a cura di Andreina Pezzi. Allestita nella biblioteca, in occasione della “Settimana della salute mentale”, l’esposizione sarà inaugurata sabato 1 ottobre alle ore 10.00.
Il titolo della mostra – “Consolazioni” – è tratto dal nuovo progetto del fotografo emiliano, per la prima volta presentato al pubblico.
Come spiega la curatrice, «Achille Ascani ha un rapporto privilegiato con la meccanica e i materiali, che mette in dialogo con la fotografia per creare installazioni. La sua ricerca mostra attenzione verso l’ambiente e, soprattutto, interesse alla persona, testimoniato dalla sua ultima produzione, in cui lo sguardo fotografico si posa su alcune delle più importanti piazze italiane, portando a riflettere sulle abitudini, gli svaghi e le consolazioni dell’uomo, di cui questi luoghi diventano teatro».
Ogni opera fotografica è accompagnata da manufatti in metallo che “guidano” la visione, trasportando lo spettatore in una sorta di camera ottica. Oggetti che sono scelti personalmente dall’autore come chiavi di lettura del proprio lavoro.
L’immagine fotografica nasce da continue sovrapposizioni, a ripresa diretta, in campo aperto, senza lavoro di postproduzione e senza la minima manipolazione digitale in studio.
«La magia di questa mostra, conclude Andreina Pezzi, è la perfetta fusione tra ispirazione, tecnica e arte e la capacità di entrare con discrezione in alcuni aspetti della fragilità e solitudine umana».
La personale sarà visitabile fino al 30 ottobre 2016, di sabato e domenica con orario 16.00-19.00. Sabato 15 ottobre 2016, alle ore 11.00, visita guidata gratuita condotta dalla curatrice. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580720, www.museocappuccini.it, segreteria@museocappuccini.it. Per approfondimenti: http://progettoeikon.it/achille-ascani/.
Achille Ascani nasce a Parma, vive e lavora a Reggio Emilia. Si avvicina al linguaggio fotografico nel 1987 continuando, ancora oggi, sperimentazioni in analogico e coniugando la tradizione con i territori della sperimentazione e contaminazione dei linguaggi. Non interviene in postproduzione attraverso software informatici. La sua modalità fotografica prevede la scansione diretta del negativo, prediligendo il notturno per i tempi di posa e per le luci contrastanti, collegati alla sovrapposizione di istanti che rimandano alla memoria. Dal 1996 ha preso parte a numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a SetUp Contemporary Art Fair (Bologna, 2016).
Il titolo della mostra – “Consolazioni” – è tratto dal nuovo progetto del fotografo emiliano, per la prima volta presentato al pubblico.
Come spiega la curatrice, «Achille Ascani ha un rapporto privilegiato con la meccanica e i materiali, che mette in dialogo con la fotografia per creare installazioni. La sua ricerca mostra attenzione verso l’ambiente e, soprattutto, interesse alla persona, testimoniato dalla sua ultima produzione, in cui lo sguardo fotografico si posa su alcune delle più importanti piazze italiane, portando a riflettere sulle abitudini, gli svaghi e le consolazioni dell’uomo, di cui questi luoghi diventano teatro».
Ogni opera fotografica è accompagnata da manufatti in metallo che “guidano” la visione, trasportando lo spettatore in una sorta di camera ottica. Oggetti che sono scelti personalmente dall’autore come chiavi di lettura del proprio lavoro.
L’immagine fotografica nasce da continue sovrapposizioni, a ripresa diretta, in campo aperto, senza lavoro di postproduzione e senza la minima manipolazione digitale in studio.
«La magia di questa mostra, conclude Andreina Pezzi, è la perfetta fusione tra ispirazione, tecnica e arte e la capacità di entrare con discrezione in alcuni aspetti della fragilità e solitudine umana».
La personale sarà visitabile fino al 30 ottobre 2016, di sabato e domenica con orario 16.00-19.00. Sabato 15 ottobre 2016, alle ore 11.00, visita guidata gratuita condotta dalla curatrice. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580720, www.museocappuccini.it, segreteria@museocappuccini.it. Per approfondimenti: http://progettoeikon.it/achille-ascani/.
Achille Ascani nasce a Parma, vive e lavora a Reggio Emilia. Si avvicina al linguaggio fotografico nel 1987 continuando, ancora oggi, sperimentazioni in analogico e coniugando la tradizione con i territori della sperimentazione e contaminazione dei linguaggi. Non interviene in postproduzione attraverso software informatici. La sua modalità fotografica prevede la scansione diretta del negativo, prediligendo il notturno per i tempi di posa e per le luci contrastanti, collegati alla sovrapposizione di istanti che rimandano alla memoria. Dal 1996 ha preso parte a numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a SetUp Contemporary Art Fair (Bologna, 2016).