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Evento: Mostra Collettiva Internazionale "La Follia della Ragione"
16/10/2021 - 30/10/2021
Dettagli
Data di inserimento: | 04/10/2021 - 23:47 |
Luogo: | Venezia (VE) - Veneto |
Data di inizio: | 16/10/2021 |
Data di fine | 30/10/2021 |
Descrizione
“LA FOLLIA DELLA RAGIONE”
Mostra Collettiva Internazionale
Presentazione dello Storico e Critico d'Arte Prof. Giorgio Grasso
Evento a cura del Critico d'Arte Maria Palladino
Inaugurazione Sabato 16 Ottobre ore 16:00
“La Follia della Ragione” esplora il dilemma insolvibile della conoscibilità del reale e della traduzione di questo attraverso l'opera d'arte, e il genio di chi si fa carico della responsabilità di esserne interprete.
Fin da tempi ancestrali l'artista portava in sé il marchio di una doppia identità: quella di veggente e profeta, ispirato da una natura superiore e in grado di propiziare eventi fausti, e quella di folle e dissennato operatore di un processo creativo incomprensibile, tale da suscitare timore e determinare talora il suo allontanamento dalla comunità.
A tutt'oggi il procedimento che conduce alla nascita di un'opera d'arte conserva intatto il mistero di qualcosa che si origina e si sviluppa al di là dei canoni dell'intelletto, affondando le sue radici in una selva di segni e simboli che si annidano nell'inconscio, e che permettono lo sviluppo di un'originale universo espressivo. L'inconscio “personale” e “collettivo” di Jung costituisce una valida spiegazione in questo senso: determinando da una parte la sedimentazione delle esperienze individuali di cui non si conserva memoria, e dall'altra definendo il portato collettivo degli “archetipi” ovvero quelle categorie universali degli affetti comuni all'intera specie e che vanno oltre il nostro vissuto singolare, per risalire ai primordi.
Tutto questo è materia ispiratrice per l'artista, che, sempre secondo Jung, attinge a tale sorgente immaginifica fruendo di allucinazioni che gli consentono di connettersi a questa dimensione della psiche, sia personale che universale: “Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto attorno a cui l'intelletto si affanna inutilmente”.
Ciascuno attraverso le sue proprie figure retoriche, grafemi, forme, soluzioni cromatiche e stilistiche, dà vita ad un originale alfabeto che ne porta alla luce il mondo interiore e lo mette a confronto con l'altro, per operare un rispecchiamento, per riconoscere e offrire gli strumenti per riconoscersi, in uno scambio talora chiarificante, talora sottilmente intuitivo, ma comunque edificante e coadiuvante nella ricerca di un equilibrio fra opposte tensioni e sbilanciamenti, che si generano essenzialmente nell'infanzia e lasciano la loro impronta permanente in ciascuno di noi.
Se non è possibile in definitiva una visione univoca della realtà, e la presa di coscienza di una verità ultima delle cose, attraverso l'arte e la creatività l'individuo ha l'opportunità di liberarsi, almeno momentaneamente, dei suoi fardelli interiori e trasmettere questa condizione di meditativo sollievo a chi guarda e può apprezzare il portato emotivo e culturale del prodotto artistico.
A rafforzamento di questa tesi l'”Elogio della follia”, saggio redatto in latino, nel 1509, dal filosofo e teologo umanista olandese Erasmo da Rotterdam, per cui è la follia stessa ad arrivare in soccorso degli uomini, in tutte quelle situazioni della vita in cui la razionalità e la logica renderebbero troppo gravoso il vivere quotidiano, e l'accettazione di condizioni condivise e per nulla spiacevoli se affrontate con una condotta non troppo rigida, statica e lineare.
In esposizione opere degli artisti:
Alexandra Van Der Leeuw, Anna Tedone, Barbara Zaccheo, Catello Esposito, Domenico Zullo, Fiorella Brenna, Floarea Tutuianu, Giorgio Trinciarelli, Giovanna Cutrone, Giovanni Mauceri, Giuseppe Ariu, Letizia Novelli, Lisa Sabbadini, Malugho, Marco Bagatin, Mariagrazia Zanetti, Monica Isabella Bonaventura, Noel B., Orietta Sartori, Paola Emanuela Salvestrini, Paolo Scafetti, Piergiorgio Dessì, Riccardo Passuello, Görlig Stig, Valeria Disabato, Vesna Faiazza.
Durante l'inaugurazione, avrà luogo un intervento dello Psichiatra Dott. Giorgio Trinciarelli, sul tema “Arte e psiche, alcune riflessioni” .
Venice Art Gallery, Calle del Tragheto 2799, Dorsoduro (fra Campo San Barnaba e Ca' Rezzonico).
La mostra resterà visitabile fino al 30 Ottobre.
Orari di apertura: martedì – domenica 15:00 – 19:00. Ingresso libero nel rispetto delle attuali norme anti-Covid.
Per informazioni:
Maria Palladino
3341695479
audramsa@outlook.it
Mostra Collettiva Internazionale
Presentazione dello Storico e Critico d'Arte Prof. Giorgio Grasso
Evento a cura del Critico d'Arte Maria Palladino
Inaugurazione Sabato 16 Ottobre ore 16:00
“La Follia della Ragione” esplora il dilemma insolvibile della conoscibilità del reale e della traduzione di questo attraverso l'opera d'arte, e il genio di chi si fa carico della responsabilità di esserne interprete.
Fin da tempi ancestrali l'artista portava in sé il marchio di una doppia identità: quella di veggente e profeta, ispirato da una natura superiore e in grado di propiziare eventi fausti, e quella di folle e dissennato operatore di un processo creativo incomprensibile, tale da suscitare timore e determinare talora il suo allontanamento dalla comunità.
A tutt'oggi il procedimento che conduce alla nascita di un'opera d'arte conserva intatto il mistero di qualcosa che si origina e si sviluppa al di là dei canoni dell'intelletto, affondando le sue radici in una selva di segni e simboli che si annidano nell'inconscio, e che permettono lo sviluppo di un'originale universo espressivo. L'inconscio “personale” e “collettivo” di Jung costituisce una valida spiegazione in questo senso: determinando da una parte la sedimentazione delle esperienze individuali di cui non si conserva memoria, e dall'altra definendo il portato collettivo degli “archetipi” ovvero quelle categorie universali degli affetti comuni all'intera specie e che vanno oltre il nostro vissuto singolare, per risalire ai primordi.
Tutto questo è materia ispiratrice per l'artista, che, sempre secondo Jung, attinge a tale sorgente immaginifica fruendo di allucinazioni che gli consentono di connettersi a questa dimensione della psiche, sia personale che universale: “Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto attorno a cui l'intelletto si affanna inutilmente”.
Ciascuno attraverso le sue proprie figure retoriche, grafemi, forme, soluzioni cromatiche e stilistiche, dà vita ad un originale alfabeto che ne porta alla luce il mondo interiore e lo mette a confronto con l'altro, per operare un rispecchiamento, per riconoscere e offrire gli strumenti per riconoscersi, in uno scambio talora chiarificante, talora sottilmente intuitivo, ma comunque edificante e coadiuvante nella ricerca di un equilibrio fra opposte tensioni e sbilanciamenti, che si generano essenzialmente nell'infanzia e lasciano la loro impronta permanente in ciascuno di noi.
Se non è possibile in definitiva una visione univoca della realtà, e la presa di coscienza di una verità ultima delle cose, attraverso l'arte e la creatività l'individuo ha l'opportunità di liberarsi, almeno momentaneamente, dei suoi fardelli interiori e trasmettere questa condizione di meditativo sollievo a chi guarda e può apprezzare il portato emotivo e culturale del prodotto artistico.
A rafforzamento di questa tesi l'”Elogio della follia”, saggio redatto in latino, nel 1509, dal filosofo e teologo umanista olandese Erasmo da Rotterdam, per cui è la follia stessa ad arrivare in soccorso degli uomini, in tutte quelle situazioni della vita in cui la razionalità e la logica renderebbero troppo gravoso il vivere quotidiano, e l'accettazione di condizioni condivise e per nulla spiacevoli se affrontate con una condotta non troppo rigida, statica e lineare.
In esposizione opere degli artisti:
Alexandra Van Der Leeuw, Anna Tedone, Barbara Zaccheo, Catello Esposito, Domenico Zullo, Fiorella Brenna, Floarea Tutuianu, Giorgio Trinciarelli, Giovanna Cutrone, Giovanni Mauceri, Giuseppe Ariu, Letizia Novelli, Lisa Sabbadini, Malugho, Marco Bagatin, Mariagrazia Zanetti, Monica Isabella Bonaventura, Noel B., Orietta Sartori, Paola Emanuela Salvestrini, Paolo Scafetti, Piergiorgio Dessì, Riccardo Passuello, Görlig Stig, Valeria Disabato, Vesna Faiazza.
Durante l'inaugurazione, avrà luogo un intervento dello Psichiatra Dott. Giorgio Trinciarelli, sul tema “Arte e psiche, alcune riflessioni” .
Venice Art Gallery, Calle del Tragheto 2799, Dorsoduro (fra Campo San Barnaba e Ca' Rezzonico).
La mostra resterà visitabile fino al 30 Ottobre.
Orari di apertura: martedì – domenica 15:00 – 19:00. Ingresso libero nel rispetto delle attuali norme anti-Covid.
Per informazioni:
Maria Palladino
3341695479
audramsa@outlook.it
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Mostra Collettiva Internazionale "La Follia della Ragione"
16/10/2021 - 30/10/2021
Venezia (VE) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
“LA FOLLIA DELLA RAGIONE”
Mostra Collettiva Internazionale
Presentazione dello Storico e Critico d'Arte Prof. Giorgio Grasso
Evento a cura del Critico d'Arte Maria Palladino
Inaugurazione Sabato 16 Ottobre ore 16:00
“La Follia della Ragione” esplora il dilemma insolvibile della conoscibilità del reale e della traduzione di questo attraverso l'opera d'arte, e il genio di chi si fa carico della responsabilità di esserne interprete.
Fin da tempi ancestrali l'artista portava in sé il marchio di una doppia identità: quella di veggente e profeta, ispirato da una natura superiore e in grado di propiziare eventi fausti, e quella di folle e dissennato operatore di un processo creativo incomprensibile, tale da suscitare timore e determinare talora il suo allontanamento dalla comunità.
A tutt'oggi il procedimento che conduce alla nascita di un'opera d'arte conserva intatto il mistero di qualcosa che si origina e si sviluppa al di là dei canoni dell'intelletto, affondando le sue radici in una selva di segni e simboli che si annidano nell'inconscio, e che permettono lo sviluppo di un'originale universo espressivo. L'inconscio “personale” e “collettivo” di Jung costituisce una valida spiegazione in questo senso: determinando da una parte la sedimentazione delle esperienze individuali di cui non si conserva memoria, e dall'altra definendo il portato collettivo degli “archetipi” ovvero quelle categorie universali degli affetti comuni all'intera specie e che vanno oltre il nostro vissuto singolare, per risalire ai primordi.
Tutto questo è materia ispiratrice per l'artista, che, sempre secondo Jung, attinge a tale sorgente immaginifica fruendo di allucinazioni che gli consentono di connettersi a questa dimensione della psiche, sia personale che universale: “Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto attorno a cui l'intelletto si affanna inutilmente”.
Ciascuno attraverso le sue proprie figure retoriche, grafemi, forme, soluzioni cromatiche e stilistiche, dà vita ad un originale alfabeto che ne porta alla luce il mondo interiore e lo mette a confronto con l'altro, per operare un rispecchiamento, per riconoscere e offrire gli strumenti per riconoscersi, in uno scambio talora chiarificante, talora sottilmente intuitivo, ma comunque edificante e coadiuvante nella ricerca di un equilibrio fra opposte tensioni e sbilanciamenti, che si generano essenzialmente nell'infanzia e lasciano la loro impronta permanente in ciascuno di noi.
Se non è possibile in definitiva una visione univoca della realtà, e la presa di coscienza di una verità ultima delle cose, attraverso l'arte e la creatività l'individuo ha l'opportunità di liberarsi, almeno momentaneamente, dei suoi fardelli interiori e trasmettere questa condizione di meditativo sollievo a chi guarda e può apprezzare il portato emotivo e culturale del prodotto artistico.
A rafforzamento di questa tesi l'”Elogio della follia”, saggio redatto in latino, nel 1509, dal filosofo e teologo umanista olandese Erasmo da Rotterdam, per cui è la follia stessa ad arrivare in soccorso degli uomini, in tutte quelle situazioni della vita in cui la razionalità e la logica renderebbero troppo gravoso il vivere quotidiano, e l'accettazione di condizioni condivise e per nulla spiacevoli se affrontate con una condotta non troppo rigida, statica e lineare.
In esposizione opere degli artisti:
Alexandra Van Der Leeuw, Anna Tedone, Barbara Zaccheo, Catello Esposito, Domenico Zullo, Fiorella Brenna, Floarea Tutuianu, Giorgio Trinciarelli, Giovanna Cutrone, Giovanni Mauceri, Giuseppe Ariu, Letizia Novelli, Lisa Sabbadini, Malugho, Marco Bagatin, Mariagrazia Zanetti, Monica Isabella Bonaventura, Noel B., Orietta Sartori, Paola Emanuela Salvestrini, Paolo Scafetti, Piergiorgio Dessì, Riccardo Passuello, Görlig Stig, Valeria Disabato, Vesna Faiazza.
Durante l'inaugurazione, avrà luogo un intervento dello Psichiatra Dott. Giorgio Trinciarelli, sul tema “Arte e psiche, alcune riflessioni” .
Venice Art Gallery, Calle del Tragheto 2799, Dorsoduro (fra Campo San Barnaba e Ca' Rezzonico).
La mostra resterà visitabile fino al 30 Ottobre.
Orari di apertura: martedì – domenica 15:00 – 19:00. Ingresso libero nel rispetto delle attuali norme anti-Covid.
Per informazioni:
Maria Palladino
3341695479
audramsa@outlook.it
Mostra Collettiva Internazionale
Presentazione dello Storico e Critico d'Arte Prof. Giorgio Grasso
Evento a cura del Critico d'Arte Maria Palladino
Inaugurazione Sabato 16 Ottobre ore 16:00
“La Follia della Ragione” esplora il dilemma insolvibile della conoscibilità del reale e della traduzione di questo attraverso l'opera d'arte, e il genio di chi si fa carico della responsabilità di esserne interprete.
Fin da tempi ancestrali l'artista portava in sé il marchio di una doppia identità: quella di veggente e profeta, ispirato da una natura superiore e in grado di propiziare eventi fausti, e quella di folle e dissennato operatore di un processo creativo incomprensibile, tale da suscitare timore e determinare talora il suo allontanamento dalla comunità.
A tutt'oggi il procedimento che conduce alla nascita di un'opera d'arte conserva intatto il mistero di qualcosa che si origina e si sviluppa al di là dei canoni dell'intelletto, affondando le sue radici in una selva di segni e simboli che si annidano nell'inconscio, e che permettono lo sviluppo di un'originale universo espressivo. L'inconscio “personale” e “collettivo” di Jung costituisce una valida spiegazione in questo senso: determinando da una parte la sedimentazione delle esperienze individuali di cui non si conserva memoria, e dall'altra definendo il portato collettivo degli “archetipi” ovvero quelle categorie universali degli affetti comuni all'intera specie e che vanno oltre il nostro vissuto singolare, per risalire ai primordi.
Tutto questo è materia ispiratrice per l'artista, che, sempre secondo Jung, attinge a tale sorgente immaginifica fruendo di allucinazioni che gli consentono di connettersi a questa dimensione della psiche, sia personale che universale: “Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto attorno a cui l'intelletto si affanna inutilmente”.
Ciascuno attraverso le sue proprie figure retoriche, grafemi, forme, soluzioni cromatiche e stilistiche, dà vita ad un originale alfabeto che ne porta alla luce il mondo interiore e lo mette a confronto con l'altro, per operare un rispecchiamento, per riconoscere e offrire gli strumenti per riconoscersi, in uno scambio talora chiarificante, talora sottilmente intuitivo, ma comunque edificante e coadiuvante nella ricerca di un equilibrio fra opposte tensioni e sbilanciamenti, che si generano essenzialmente nell'infanzia e lasciano la loro impronta permanente in ciascuno di noi.
Se non è possibile in definitiva una visione univoca della realtà, e la presa di coscienza di una verità ultima delle cose, attraverso l'arte e la creatività l'individuo ha l'opportunità di liberarsi, almeno momentaneamente, dei suoi fardelli interiori e trasmettere questa condizione di meditativo sollievo a chi guarda e può apprezzare il portato emotivo e culturale del prodotto artistico.
A rafforzamento di questa tesi l'”Elogio della follia”, saggio redatto in latino, nel 1509, dal filosofo e teologo umanista olandese Erasmo da Rotterdam, per cui è la follia stessa ad arrivare in soccorso degli uomini, in tutte quelle situazioni della vita in cui la razionalità e la logica renderebbero troppo gravoso il vivere quotidiano, e l'accettazione di condizioni condivise e per nulla spiacevoli se affrontate con una condotta non troppo rigida, statica e lineare.
In esposizione opere degli artisti:
Alexandra Van Der Leeuw, Anna Tedone, Barbara Zaccheo, Catello Esposito, Domenico Zullo, Fiorella Brenna, Floarea Tutuianu, Giorgio Trinciarelli, Giovanna Cutrone, Giovanni Mauceri, Giuseppe Ariu, Letizia Novelli, Lisa Sabbadini, Malugho, Marco Bagatin, Mariagrazia Zanetti, Monica Isabella Bonaventura, Noel B., Orietta Sartori, Paola Emanuela Salvestrini, Paolo Scafetti, Piergiorgio Dessì, Riccardo Passuello, Görlig Stig, Valeria Disabato, Vesna Faiazza.
Durante l'inaugurazione, avrà luogo un intervento dello Psichiatra Dott. Giorgio Trinciarelli, sul tema “Arte e psiche, alcune riflessioni” .
Venice Art Gallery, Calle del Tragheto 2799, Dorsoduro (fra Campo San Barnaba e Ca' Rezzonico).
La mostra resterà visitabile fino al 30 Ottobre.
Orari di apertura: martedì – domenica 15:00 – 19:00. Ingresso libero nel rispetto delle attuali norme anti-Covid.
Per informazioni:
Maria Palladino
3341695479
audramsa@outlook.it
Claudio Gallo, “IL GIOCO DEGLI ELEMENTI – RAKU – TERRA, ACQUA, FUOCO, ARIA”
07/11/2015 - 21/11/2015
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
COMUNICATO STAMPA
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI CERAMICA RAKU DELL’ARTISTA CLAUDIO GALLO
“IL GIOCO DEGLI ELEMENTI – RAKU – TERRA, ACQUA, FUOCO, ARIA”
Sabato 7 novembre alle ore 17,00, presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, Padova, inaugurerà la mostra di opere in ceramica raku “Il gioco degli elementi – Raku – terra, acqua, fuoco, aria” dell’artista Claudio Gallo.
A cura di Maria Palladino.
L'antica tecnica ceramica del raku nasce in Giappone a metà del XVI sec., nel sobborgo di Kyoto, ad opera dell’artigiano di origine coreana Chojiro, inizialmente produttore di tegole in tale materiale. Questi manufatti pare colpissero l’interesse del monaco Sen no Riky?, maestro della cerimonia del tè, che egli codificò secondo la formula filosofica detta wabi-cha, e ispirata ad un ideale estetico ed esistenziale basato sul gusto per l’estrema semplicità e il rifiuto dell’ostentazione. Di qui la nascita del raku, in sostituzione della raffinata porcellana di stampo tradizionale per preferire oggetti di fattura apparentemente grezza e modesta, ma di grande valore spirituale. Lo sviluppo di questa nuova forma ceramica prenderà le mosse da quel ramo della filosofia zen denominato “wabi-sabi”: ovvero la bellezza delle cose umili, elementari, imperfette, transitorie, irregolari, che poco apparentemente colpiscono l’occhio ma di grandissimo valore intrinseco. La codificazione degli schemi della cerimonia in gesti precisi e ripetuti, una ben scandita rappresentazione di carattere religioso, sociale ed artistico troverà spazio ed istituzionalizzazione negli spettacoli del tradizionale teatro n?.
Negli anni 60 e 70 la tecnica verrà importata in Occidente, e declinata secondo nuove maniere e procedimenti operativi: dapprima in Inghilterra, grazie al libro “The Pottery Book” del ceramista Bernhard Leach, e successivamente in America, con Warren Gilberston e Paul Soldner che ne sperimentarono le possibilità tramite soggiorni in Giappone e l’arricchirono di metodi innovativi di cottura e di colorazione.
Claudio Gallo, ceramista contemporaneo, riprende e reinterpreta, rivivificandola, la tecnica originale, con apporti dati dalla sua inventiva, dall’estro creativo e dal desiderio di sperimentazione, da quell’impulso di fattore sotteso ad ogni azione che è proprio della personalità del vero artista. Potenza espressiva e gestualità spontanea intervengono a generare una sorta di “performance” intimistica, un dialogo silenzioso con la materia la cui componente ineffabile ed inesprimibile ne costituisce il fascino potente.
Il risultato sono opere scultoree, spesso di aspetto organico - per un ovvio richiamo alla materia di cui sono foggiate - ma anche di carattere informale: strutture che derivano solo in parte dallo sviluppo e dall’evoluzione di un’idea e che in realtà seguono un percorso proprio, una genesi singolare ed individuale costituendo l’estrinsecazione fattuale di un moto dell’anima impetuoso e sincero, dall’inizio alla fine, dall’urgenza del produrre alla sua inevitabile estinzione nell’oggetto compiuto.
La sua ispirazione dà vita a pezzi unici nell’ambito del design e dell’opera d’arte, rendendo evidente come il suo campo d’azione sottenda ad una vera e propria disciplina: fisica, ma anche spirituale e mentale, in cui l’elemento umano costituisce il cardine e il principio ultimo che tiene uniti e soffonde espressione ed unicità alle quattro componenti che vi compartecipano.
31.10.2015 Maria Palladino
Curriculum Claudio Gallo
Claudio Gallo nato nel 1958 vive e lavora a Camposampiero (Pd). Si definisce autodidatta anche se ha trascorso brevi periodi a contatto con esperti ceramisti nelle botteghe artigiane toscane e in alcuni laboratori di Nove di Bassano. Crea soprattutto per la gioia che ne ricava, ha presentato le sue opere in una collettiva a San Donà' di Piave e in Giappone a Fukuoka, al museo storico del bottone intitolato a "Sandro Partesotti" a Vigorovea (Pd).
Inizia la sua ricerca nell'ambito della ceramica alla fine degli anni 80 puntando su forme realizzate con tecniche miste e rifinite tramite diversi tipi di cottura, in particolare quella 'rapida' detta Raku.
La mostra resterà visitabile fino al 21 novembre in orario: lunedì – sabato 15,30 – 19,30. Ingresso libero.
Per informazioni:
Claudio Gallo: icoppi58@gmail.com
Maria Palladino:
3341695479
audramsa@outlook.it
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI CERAMICA RAKU DELL’ARTISTA CLAUDIO GALLO
“IL GIOCO DEGLI ELEMENTI – RAKU – TERRA, ACQUA, FUOCO, ARIA”
Sabato 7 novembre alle ore 17,00, presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, Padova, inaugurerà la mostra di opere in ceramica raku “Il gioco degli elementi – Raku – terra, acqua, fuoco, aria” dell’artista Claudio Gallo.
A cura di Maria Palladino.
L'antica tecnica ceramica del raku nasce in Giappone a metà del XVI sec., nel sobborgo di Kyoto, ad opera dell’artigiano di origine coreana Chojiro, inizialmente produttore di tegole in tale materiale. Questi manufatti pare colpissero l’interesse del monaco Sen no Riky?, maestro della cerimonia del tè, che egli codificò secondo la formula filosofica detta wabi-cha, e ispirata ad un ideale estetico ed esistenziale basato sul gusto per l’estrema semplicità e il rifiuto dell’ostentazione. Di qui la nascita del raku, in sostituzione della raffinata porcellana di stampo tradizionale per preferire oggetti di fattura apparentemente grezza e modesta, ma di grande valore spirituale. Lo sviluppo di questa nuova forma ceramica prenderà le mosse da quel ramo della filosofia zen denominato “wabi-sabi”: ovvero la bellezza delle cose umili, elementari, imperfette, transitorie, irregolari, che poco apparentemente colpiscono l’occhio ma di grandissimo valore intrinseco. La codificazione degli schemi della cerimonia in gesti precisi e ripetuti, una ben scandita rappresentazione di carattere religioso, sociale ed artistico troverà spazio ed istituzionalizzazione negli spettacoli del tradizionale teatro n?.
Negli anni 60 e 70 la tecnica verrà importata in Occidente, e declinata secondo nuove maniere e procedimenti operativi: dapprima in Inghilterra, grazie al libro “The Pottery Book” del ceramista Bernhard Leach, e successivamente in America, con Warren Gilberston e Paul Soldner che ne sperimentarono le possibilità tramite soggiorni in Giappone e l’arricchirono di metodi innovativi di cottura e di colorazione.
Claudio Gallo, ceramista contemporaneo, riprende e reinterpreta, rivivificandola, la tecnica originale, con apporti dati dalla sua inventiva, dall’estro creativo e dal desiderio di sperimentazione, da quell’impulso di fattore sotteso ad ogni azione che è proprio della personalità del vero artista. Potenza espressiva e gestualità spontanea intervengono a generare una sorta di “performance” intimistica, un dialogo silenzioso con la materia la cui componente ineffabile ed inesprimibile ne costituisce il fascino potente.
Il risultato sono opere scultoree, spesso di aspetto organico - per un ovvio richiamo alla materia di cui sono foggiate - ma anche di carattere informale: strutture che derivano solo in parte dallo sviluppo e dall’evoluzione di un’idea e che in realtà seguono un percorso proprio, una genesi singolare ed individuale costituendo l’estrinsecazione fattuale di un moto dell’anima impetuoso e sincero, dall’inizio alla fine, dall’urgenza del produrre alla sua inevitabile estinzione nell’oggetto compiuto.
La sua ispirazione dà vita a pezzi unici nell’ambito del design e dell’opera d’arte, rendendo evidente come il suo campo d’azione sottenda ad una vera e propria disciplina: fisica, ma anche spirituale e mentale, in cui l’elemento umano costituisce il cardine e il principio ultimo che tiene uniti e soffonde espressione ed unicità alle quattro componenti che vi compartecipano.
31.10.2015 Maria Palladino
Curriculum Claudio Gallo
Claudio Gallo nato nel 1958 vive e lavora a Camposampiero (Pd). Si definisce autodidatta anche se ha trascorso brevi periodi a contatto con esperti ceramisti nelle botteghe artigiane toscane e in alcuni laboratori di Nove di Bassano. Crea soprattutto per la gioia che ne ricava, ha presentato le sue opere in una collettiva a San Donà' di Piave e in Giappone a Fukuoka, al museo storico del bottone intitolato a "Sandro Partesotti" a Vigorovea (Pd).
Inizia la sua ricerca nell'ambito della ceramica alla fine degli anni 80 puntando su forme realizzate con tecniche miste e rifinite tramite diversi tipi di cottura, in particolare quella 'rapida' detta Raku.
La mostra resterà visitabile fino al 21 novembre in orario: lunedì – sabato 15,30 – 19,30. Ingresso libero.
Per informazioni:
Claudio Gallo: icoppi58@gmail.com
Maria Palladino:
3341695479
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In Contemporanea 2016
30/09/2016 - 30/10/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
Una città, sette gallerie, una mostra museale, un mese di incontri ed eventi per fare rete e diffondere la cultura del contemporaneo.
Dopo il successo delle prime due edizioni, torna “In Contemporanea”, il percorso espositivo che per tutto il mese di ottobre 2016 unisce sette gallerie d’arte moderna e contemporanea di Reggio Emilia.
La rassegna, che si presenta rinnovata e accresciuta, è arricchita quest’anno dalla collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e i Musei Civici, che ospiteranno una mostra pubblica.
L’edizione 2016 vede protagoniste Galleria de’ Bonis, Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO, Bonioni Arte, Galleria 8,75 Artecontemporanea, RezArte Contemporanea, 1.1_ZENONEcontemporanea e VICOLO FOLLETTO ART FACTORIES. La manifestazione è realizzata con il contributo di Gualtieri Centro Mobili, Medici Ermete, Miselli accessori per componenti oleodinamici e Zuliani Impresa Edile.
Novità di questa edizione sarà la mostra “In Contemporanea al Museo”, una collettiva allestita nelle sale espositive della Galleria Fontanesi, all’interno dei Musei Civici (via Spallanzani, 1, Reggio Emilia), con opere degli autori che espongono nelle sette gallerie partecipanti. La mostra, che sarà inaugurata venerdì 30 settembre alle ore 18.00, funge da ideale “sommario” dell’intera rassegna, oltre a costituire un importante momento di avvicinamento fra le gallerie e le istituzioni. La mostra sarà visitabile con ingresso gratuito per tutta la durata della rassegna (1-30 ottobre 2016), secondo gli orari di apertura dei Musei Civici: dal martedì al venerdì ore 9.00-12.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00 -13.00 e 16.00-19.00.
Sabato 1 ottobre, a partire dalle ore 16.00, tutte le gallerie apriranno al pubblico le loro mostre, invitando appassionati d’arte, addetti ai lavori e collezionisti ad una passeggiata in centro, alla scoperta delle diverse proposte per la nuova stagione, in un piacevole circuito urbano.
In mostra, alla Galleria de’ Bonis (Viale dei Mille 44/B, www.galleriadebonis.com), “Rêve. Il sogno di Alberto Manfredi”, monografica dedicata all’amatissimo maestro reggiano, alla Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO (Via Sessi 1/F, www.duemilanovecento.it), “Figuratività dell’Invisibile”, mostra monografica di Enrico della Torre, da Bonioni Arte (Corso Garibaldi 43, www.bonioniarte.it), “Il destino dei fiori”, doppia personale di Giacomo Cossio e Massimo Pulini, a cura di Niccolò Bonechi, alla Galleria 8,75 Artecontemporanea (Corso G. Garibaldi 4, www.csart.it/875), “Lucide trasparenze”, personale di Claudio Gaddini, a cura di Chiara Serri, alla RezArte Contemporanea (Via Emilia all’Ospizio 34/D, www.galleriarezarte.it), “Umano non umano”, doppia personale di Silvano Scolari e Daniele Vezzani dedicata al disegno, alla 1.1_ZENONEcontemporanea (Via San Zenone 11, www.zenonecontemporanea.it), “Altre visoni”, mostra personale di Daniele Cestari, presso VICOLO FOLLETTO ART FACTORIES (Vicolo del Folletto 1, www.vicolofolletto.it), per il primo anno nella formazione di “In Contemporanea”, “rare-facto”, personale di Daniele Galliano.
Nel corso della manifestazione, ogni fine settimana, le diverse gallerie proporranno, alternandosi, ciascuna nel proprio spazio espositivo, un’iniziativa per la città: incontri con artisti, reading, presentazioni di libri e visite guidate, animando la rassegna e assicurandole vivacità.
“In Contemporanea” ospiterà anche la presentazione del percorso sugli open data creativi promosso dall’Amministrazione comunale e dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’Agenda digitale regionale. Si tratta di un progetto unico nel suo genere, che ha l’ambizione di mettere in dialogo le diverse espressioni artistiche e culturali con gli open data, per promuoverne il loro valore conoscitivo, economico, strategico.
Il filo conduttore dell’arte contemporanea accomuna le sette gallerie che, con le loro proposte, evidenziano il proprio indirizzo e le proprie scelte artistiche, tutte diverse ma complementari, in un’epoca come la nostra che ha fatto del “fare rete” la propria forza.
Hashtag: #InContemporaneaRE. Per approfondimenti: http://incontemporanea.eu, www.facebook.com/InContemporaneaRE, https://twitter.com/contemporaneaRE.
Dopo il successo delle prime due edizioni, torna “In Contemporanea”, il percorso espositivo che per tutto il mese di ottobre 2016 unisce sette gallerie d’arte moderna e contemporanea di Reggio Emilia.
La rassegna, che si presenta rinnovata e accresciuta, è arricchita quest’anno dalla collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e i Musei Civici, che ospiteranno una mostra pubblica.
L’edizione 2016 vede protagoniste Galleria de’ Bonis, Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO, Bonioni Arte, Galleria 8,75 Artecontemporanea, RezArte Contemporanea, 1.1_ZENONEcontemporanea e VICOLO FOLLETTO ART FACTORIES. La manifestazione è realizzata con il contributo di Gualtieri Centro Mobili, Medici Ermete, Miselli accessori per componenti oleodinamici e Zuliani Impresa Edile.
Novità di questa edizione sarà la mostra “In Contemporanea al Museo”, una collettiva allestita nelle sale espositive della Galleria Fontanesi, all’interno dei Musei Civici (via Spallanzani, 1, Reggio Emilia), con opere degli autori che espongono nelle sette gallerie partecipanti. La mostra, che sarà inaugurata venerdì 30 settembre alle ore 18.00, funge da ideale “sommario” dell’intera rassegna, oltre a costituire un importante momento di avvicinamento fra le gallerie e le istituzioni. La mostra sarà visitabile con ingresso gratuito per tutta la durata della rassegna (1-30 ottobre 2016), secondo gli orari di apertura dei Musei Civici: dal martedì al venerdì ore 9.00-12.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00 -13.00 e 16.00-19.00.
Sabato 1 ottobre, a partire dalle ore 16.00, tutte le gallerie apriranno al pubblico le loro mostre, invitando appassionati d’arte, addetti ai lavori e collezionisti ad una passeggiata in centro, alla scoperta delle diverse proposte per la nuova stagione, in un piacevole circuito urbano.
In mostra, alla Galleria de’ Bonis (Viale dei Mille 44/B, www.galleriadebonis.com), “Rêve. Il sogno di Alberto Manfredi”, monografica dedicata all’amatissimo maestro reggiano, alla Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO (Via Sessi 1/F, www.duemilanovecento.it), “Figuratività dell’Invisibile”, mostra monografica di Enrico della Torre, da Bonioni Arte (Corso Garibaldi 43, www.bonioniarte.it), “Il destino dei fiori”, doppia personale di Giacomo Cossio e Massimo Pulini, a cura di Niccolò Bonechi, alla Galleria 8,75 Artecontemporanea (Corso G. Garibaldi 4, www.csart.it/875), “Lucide trasparenze”, personale di Claudio Gaddini, a cura di Chiara Serri, alla RezArte Contemporanea (Via Emilia all’Ospizio 34/D, www.galleriarezarte.it), “Umano non umano”, doppia personale di Silvano Scolari e Daniele Vezzani dedicata al disegno, alla 1.1_ZENONEcontemporanea (Via San Zenone 11, www.zenonecontemporanea.it), “Altre visoni”, mostra personale di Daniele Cestari, presso VICOLO FOLLETTO ART FACTORIES (Vicolo del Folletto 1, www.vicolofolletto.it), per il primo anno nella formazione di “In Contemporanea”, “rare-facto”, personale di Daniele Galliano.
Nel corso della manifestazione, ogni fine settimana, le diverse gallerie proporranno, alternandosi, ciascuna nel proprio spazio espositivo, un’iniziativa per la città: incontri con artisti, reading, presentazioni di libri e visite guidate, animando la rassegna e assicurandole vivacità.
“In Contemporanea” ospiterà anche la presentazione del percorso sugli open data creativi promosso dall’Amministrazione comunale e dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’Agenda digitale regionale. Si tratta di un progetto unico nel suo genere, che ha l’ambizione di mettere in dialogo le diverse espressioni artistiche e culturali con gli open data, per promuoverne il loro valore conoscitivo, economico, strategico.
Il filo conduttore dell’arte contemporanea accomuna le sette gallerie che, con le loro proposte, evidenziano il proprio indirizzo e le proprie scelte artistiche, tutte diverse ma complementari, in un’epoca come la nostra che ha fatto del “fare rete” la propria forza.
Hashtag: #InContemporaneaRE. Per approfondimenti: http://incontemporanea.eu, www.facebook.com/InContemporaneaRE, https://twitter.com/contemporaneaRE.
L'Ottagono Letterario presenta "La Giostra dorata del Ragno che tesse" di Giovanna Fileccia
26/10/2016 - 26/10/2016
Terrasini (PA) - Sicilia
Inserito da Giovanna Fileccia
Mercoledì 26 ottobre 2016, a Palermo, si svolgerà la presentazione del volume di poesie "La Giostra dorata del Ragno che tesse" di Giovanna Fileccia.
La presentazione, promossa dall'Ottagono Letterario, si terrà nei locali del Liceo Scientifico Stanislao Cannizzaro, Via Arimondi, 14 Palermo.
Inizio previsto per le ore 16,30.
Dopo i saluti del Presidente dell' Ottagono Letterario, Giovanni Matta, e dell'editrice di Edizioni Simposium, Veronica Giuseppina Billone, interverranno S. Giudice Grisafi, segretario dell' Ottagono Letterario e Maria Elena Mignosi Picone, saggista e poetessa.
Tra gli interventi Giovanna Fileccia reciterà alcune poesie contenute nel libro insieme alla poetessa e scrittrice Maria Rita Mutolo.
Durante la presentazione l’autrice esporrà alcune sue opere tridimensionali di Poesia sculturata.
Sarà presente Leo Di Mercurio con il dipinto a olio “La Tela” realizzato per la copertina del libro.
La presentazione, promossa dall'Ottagono Letterario, si terrà nei locali del Liceo Scientifico Stanislao Cannizzaro, Via Arimondi, 14 Palermo.
Inizio previsto per le ore 16,30.
Dopo i saluti del Presidente dell' Ottagono Letterario, Giovanni Matta, e dell'editrice di Edizioni Simposium, Veronica Giuseppina Billone, interverranno S. Giudice Grisafi, segretario dell' Ottagono Letterario e Maria Elena Mignosi Picone, saggista e poetessa.
Tra gli interventi Giovanna Fileccia reciterà alcune poesie contenute nel libro insieme alla poetessa e scrittrice Maria Rita Mutolo.
Durante la presentazione l’autrice esporrà alcune sue opere tridimensionali di Poesia sculturata.
Sarà presente Leo Di Mercurio con il dipinto a olio “La Tela” realizzato per la copertina del libro.