Evento: Emozioni della settimana
17/12/2017 - 14/01/2018
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Inserzionista
Artista , Carrara
Dettagli
Data di inserimento: 11/12/2017 - 15:21
Luogo: Carrara (MS) - Toscana
Data di inizio: 17/12/2017
Data di fine 14/01/2018
Descrizione
Emozioni della settimana



Non smettere di sognare, solo chi sogna può volare

James Matthew Barrie

La pittura di Alessandro Leon si muove tra ciò che è costruito e ciò che è naturale, tra ciò che è manifesto e ciò che è nascosto. Infatti essa non si propone come rappresentazione naturalistica del mondo ma è piuttosto una pittura che abbraccia in un unico sguardo ciò che è visibile e ciò che è invisibile.

I suoi dipinti, tra acrilico e olio, hanno per oggetto il mondo visibile ed il realismo di Alessandro consiste proprio nel rendere visibile ciò che è nascosto con fantasia e creatività, nel mostrare un evento che appartiene al suo mondo interiore.

Si può parlare di una relazione tra il mondo circostante, quello interiore e la mano che insieme gli suggeriscono come affrontare una tela bianca. Quando dipinge ciò a cui aspira è riscoprire quella visione d'insieme di una lezione che a scuola lo ha incuriosito, di un particolar paesaggio o scorcio che ha visto in montagna o al mare, di un cartone animato o film che lo ha colpito, o qualsiasi vissuto che lo ha segnato interiormente in maniera indelebile.

Proprio a partire dal vissuto, un sentire frammentario del reale, da quel ricordo, da quelle emozioni della settimana che porta dentro di sé e non vede l’ora di dipingerle il venerdì a casa dei nonni. Questo è ciò che percepisco nella pittura di Alessandro Leon, il frammento e la sua sfumatura d’insieme. Perché l’insieme e tanto importante quanto il frammento, ed il frammento non è visto come parte di un tutto, ma come realtà in sé.

Nasce così Fonte creata naturalmente, una sorgente che nella memoria di Alessandro ha albergato un po' di tempo insieme ad una roccia prima di prender poi, un pomeriggio, forma e colore nella tela. Così in un quadro sono racchiuse nuove esperienze, emozioni e luoghi, come se si fosse trattato di fare del frammento un universo.

Molti aspetti dell'interiorità sono stati dipinti con velocità dalla mano, capace di raccogliere le più diverse suggestioni così il labirinto umano è concepito come un percorso da attraversare fisicamente per ritrovare se stessi ed il senso che diamo alla nostra vita.

Mentre nel quarto confine, robot nella neve sembra di assistere ad un limite territoriale oltre al quale si trova l’ignoto, terrificante da un lato per il senso di vuoto che ci condiziona ma appetibile dall’altro per la possibilità di trovare una soluzione al nostro vivere.

Così Alessandro dipingendo il suo stato d'animo, svela la sua realtà interiore, il suo vissuto che si è fatto esperienza trasformandosi in immagine. Un'immagine che diventa, poco alla volta, il punto di partenza della sua ricerca artistica e che può esser modificata dalla sua immaginazione.


Mi racconta che inizia sempre da un'immagine semplice e precisa per poi arrivare alla sua complessità, come possiamo notare in una esplosione di esplosioni, un vortice dove i colori hanno la funzione di render bello il quadro ed aiutano a creare emozioni nell'osservatore.

La sua attenzione si rivolge anche ai cambiamenti climatici essendo oramai un tema centrale e molto sentito da tutti noi e li rappresenta, senza imbarazzo né timore, con un tornado artificiale oppure si ricollega ai vari disastri ambientali col dipinto albero con fiume.

È ovvio che il vissuto dipinto su tela da Alessandro Leon è un tempo trascorso e non ancora oggetto di consapevolezza radicata in valori e credenze, ma non è detto che quel frammento vissuto in quel momento, possa poi cambiare ed assumere caratteristiche totalmente diverse così come è successo per uno spiritello di fuoco, autentico e sincero, che protegge con amore il suo ambiente.

Per questo motivo possiamo concepire la pittura di Alessandro come un itinerario, un viaggio nelle emozioni della settimana, perché lo spettatore è invitato a fondersi col quadro dimenticando se stesso, ciò a significare che l'universo pittorico del nostro, piccolo d'età ma grande artista, apre ad un realtà altra, la realtà interiore.



Filippo Rolla, Carrara 3 dicembre 2017





Biografia
Alessandro Leon Bertieri, nato a Sarzana nel 2008, oggi frequenta la classe III A dell’Istituto Paradiso di Marina di Carrara.
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Reading Risonanze afro-cubane
11/09/2015 - 11/09/2015
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Inserito da Filippo Rolla
Reading Risonanze afro-cubane - poesia e musica
di Filippo Rolla e Nicola Toscano
a cura di Galleria Duomo in collaborazione con Festival Convivere di Carrara.

Venerdì 11 settembre 2015 ore 18.30 - Galleria Duomo, via Finelli 22 – Carrara
A seguire apertura del nuovo spazio Galleria Duomo SHOWROOM in Via Santa Maria 9/a

In occasione della grande mostra antologica dal titolo Carrara, Cárdenas e la Negritudine, il reading è un omaggio all'arte dello scultore cubano Agustin Cárdenas e, tramite la sua opera, anche alla Terra, madre dei valori umani, nella rivisitazione di musica e poesia afro-cubana che portano con sé quel modo di vivere proprio del movimento letterario, culturale e politico della Negritudine. Filippo Rolla, artista-poeta, e Nicola Toscano, musicista-compositore, offriranno un loro personale e originale contributo, interpretando testi di José Julián Martí Perez e Nicolas Guillén ed eseguendo musiche di Silvio Rodriguez.
Pescando epifanie
07/05/2016 - 08/05/2016
Montignoso (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
Pescando epifanie personale di Andrea Giusti a cura di Filippo Rolla
Da Sabato 30 aprile 2016 a martedì 8 maggio 2016 |Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS)
Sabato 30 aprile alle ore 17.00 inaugura, presso Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS), la mostra personale di pittura dell’artista Andrea Giusti, dal titolo Pescando epifanie a cura di Filippo Rolla, visibile fino a domenica 8 maggio negli orari di apertura al pubblico: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30
Come scrive il curatore Filippo Rolla, Pescando epifanie è un viaggio nel vortice del tempo di Andrea Giusti che mostra e testimonia, nei quadri esposti a Villa Schiff – Giorgini di Montignoso, un suo nuovo atteggiamento e un’insolita predisposizione nei confronti del supporto, colori e temi rappresentati.
Andrea quando dipinge, percepisce il suo stato come un momento speciale dove una qualsiasi persona, oggetto e situazione della vita comune diventa rivelatore del vero significato del proprio vivere. È qui che pesca nei flussi della coscienza i collegamenti che si intrecciano nella sua esistenza, vissuta come mappa, e nel mondo, vissuto come territorio. Così pescare epifanie, diventa per Giusti un modo di rappresentare col colore le libere associazioni di idee che, manifestandosi nei continui flussi di coscienza, assumono sempre più quel verismo di pensiero che dà senso e valore al nostro comportamento.
Fin dall’inizio la sua vera scuola è il mondo contemporaneo, abbondante di stimoli ed immagini che si rivela nei dipinti come stratificazione, evidente nella polimatericità delle prime opere legate alla emotions dripping, per diventare adesso una pluralità di temi che generano un mix di espressione di storie differenti.
Alcune immagini composte e multiformi si offrono così alla percezione con immediatezza e superficialità altre si rivelano intense e profonde da indurre a riflessione, altre ancora sono capaci di descrivere e comunicare la sua intimità.
Questa mostra sconfina anche in un neoespressionismo emotivo, un insieme di simboli, codici e segni apparentemente semplici, che a volte si incarnano in vere e proprie presenze del passato e del presente rendendo il momento dipinto parte di un racconto.
Andrea Giusti
Nasce a Massa e si avvicina alla pittura di recente e completamente da autodidatta. Infatti inizia a dipingere quasi per gioco e curiosità, la sua pittura è istintiva, di getto, e deriva soltanto dalle sue più profonde emozioni che traducono stati d’animo vissuti in quel preciso momento, unico e irripetibile.
Dal 2011 ad oggi il suo genere pittorico emotions dripping - sgocciolamento d'emozioni - è passato all’astratto in tutte le sue varianti, con tela sul cavalletto e non più a terra, fino all’informale.

Esposizione realizzata con il patrocinio di Comune di Montignoso, Storia-Arte-Resistenza St.A.Re. con l'A.N.P.I., Galleria Duomo, La bottega di Adò e Vini Sodini.
Andrea Giusti ringrazia per la Direzione artistica il maestro Nino Camardo e Simona Veronica Verzichelli

Inaugurazione: sabato 30 aprile 2016, ore 17.00. Orari di apertura al pubblico fino a domenica 8 maggio 2016: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30 Per informazioni: cell. 339 74 13 740
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La Nuova Pittura Oggetto
28/11/2015 - 17/12/2015
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La Galleria de’ Bonis presenta, dal 28 novembre al 17 dicembre 2015, nel suo spazio di viale dei Mille 44/B a Reggio Emilia, una mostra personale di Giuseppe Amadio, uno degli artisti più in voga del momento, rappresentante di quella “non-pittura” che sta facendo record di aggiudicazioni nelle aste europee e americane.
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Da qualche anno a questa parte la pittura oggetto è tornata ad essere una tendenza trainante e Giuseppe Amadio (Todi, Perugia, 1944) si è affermato come erede contemporaneo di questi grandi maestri raccogliendone il testimone.
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MOSTRA PERSONALE DI PITTURA E GRAFICA “BowiefaceS” DELL’ARTISTA SEBASTIANO MAGNANO
05/12/2015 - 19/12/2015
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
COMUNICATO STAMPA
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA PERSONALE DI PITTURA E GRAFICA “BowiefaceS” DELL’ARTISTA SEBASTIANO MAGNANO

Sabato 5 dicembre alle ore 17,00, presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, Padova, inaugurerà la mostra di pittura e grafica “BowiefaceS” dell’artista Sebastiano Magnano. A cura di Maria Palladino.
L’esposizione raccoglie una serie di opere ad olio, acrilico, tecniche miste, incisioni e una grafica digitale dell’artista Sebastiano Magnano ispirata alla figura iconica ed eclettica del musicista britannico David Bowie, fin dagli anni 70 idolo di generazioni e portavoce di uno stile ricercato e camaleontico, nella produzione musicale come nell’estetica dell’immagine.
L’autore lo raffigura in ritratti che ne ripercorrono la carriera e le numerose metamorfosi: dall’alter ego “Aladdin Sane” all’ultimo volto, il più recente, la fisionomia “disvelata” e “disambiguata” di “the next day”: il volto umano del mito.
Attraverso una pratica artistica che riprende e reinterpreta secondo canoni personali e originali il linguaggio della Pop Art e del Neofigurativismo, con componenti gestuali e un incisivo carattere di concettualità queste opere si impongono alla nostra attenzione per la peculiare capacità di coniugare la ricerca sullo stile e la tecnica ad un’interessante indagine contenutistica sul soggetto.
Esse sollecitano l’autore ad interrogarsi sul significato della fama e sulla sua caducità, identica alla fragilità che contraddistingue ogni esistenza, nel suo nascere, crescere e disgregarsi, e sulla traccia più o meno permanente che la celebrità lascia attraverso il tempo nell’immaginario collettivo.
Il Bowie di Magnano resta e si conferma creatura umana oltre il personaggio, in una dualità di visione che mira ad evidenziarne le molteplici e multiformi maschere, non trascurando alcun dettaglio, per farne trasparire la vera e concreta essenza aldilà del simbolo.
Il lavoro dell’artista è insieme accurato e attento ai particolari e libero nell’esercizio di una pittura tanto dettagliata quanto mossa e vibratile, ricca di accenti espressivi e di rimandi alle singolarità della visione soggettiva e alle qualità di disgregazione e ricomposizione dell’immagine proprie dell’odierna tecnologia digitale, che sempre modificano e filtrano il reale pur lasciando trapelare accenni di verità.
La riproduzione seriale tipica delle tecniche incisorie offre la facoltà di esaminare l’oggetto ritratto moltiplicandolo all’infinito ed evidenziandone sfumature, dettagli, variazioni che ne restituiscono una serie infinitamente reiterabile di “facce”, tutti aspetti coerentemente interconnessi di quello stesso “insieme complesso” che è l’essere umano che ne evidenzia la natura al contempo labile e controversa, univoca e multiforme, un “paesaggio umano” singolare e in ogni esempio irripetibile.
28.11.2015 Maria Palladino
Curriculum Sebastiano Magnano
Sebastiano Magnano è di Francofonte (SR), nato a Lentini (SR), ha frequentato il Liceo Artistico e l'Accademia di, Belle Arti di Catania, vive e lavora a Modena dove insegna, in un Liceo Statale, Disegno e Storia dell'Arte.
Fra le esposizioni:
Vincitore del secondo premio del 1° Premio di grafica organizzato dal Comune di Catania, 1986.
Personale I luoghi del Mediterraneo, a cura di Paolo Giansiracusa, patrocinata dal Comune di Francofonte (SR), 1991.
Collettiva Street view, Galleria Spazio San Giorgio, Bologna, 2012.
Finalista del 13° PREMIO NAZIONALE D’ARTE CITTÀ DI NOVARA, 2013.
Selezionato dal curatore al 1° PREMIO ARTE CATANIA, 2014.
Collettiva Face’ARTS Merano, a cura di Mary Sperti, Merano (BZ), Dicembre 2014.
Selezionato con due Opere alla 2° BIENNALE INTERNAZIONALE DI PALERMO, EA Editore, Gennaio 2015.
Candidato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Monreale al Secondo Premio Guglielmo II, EA Editore, Monreale 2015.
Collettiva Face’ARTS Verona, a cura di Mary Sperti, Verona, Agosto 2015.
Invitato dal Curatore a L’Isola che c’è, Fiera Arte Mercato, EA Editore, Palermo, Ottobre 2015
La mostra resterà visitabile fino al 19 dicembre in orario: lunedì – sabato 15,30 – 19,00. Ingresso libero.
Per informazioni:
Maria Palladino:
3341695479
audramsa@outlook.it