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Evento: Il "Magnificat" di Sonia Strukul
17/06/2022 - 22/06/2022
Dettagli
Data di inserimento: | 09/06/2022 - 16:10 |
Luogo: | Este (Padova) () - |
Data di inizio: | 17/06/2022 |
Data di fine | 22/06/2022 |
Descrizione
Enigmatici animali ci scrutano con aria interrogativa, attendono la risposta attiva dell’uomo per una nuova Cultura, rinata alla bellezza della libertà. È il “Magnificat” di Sonia Strukul, un canto di speranza per un nuovo rinascimento che si rende arte nella personale che inaugurerà venerdì 17 giugno alle ore 17.00 alla Chiesa dell’Annunziata di Este (Padova).
La curatela di “Magnificat” è affidata ad Alessandra Santin, direttrice artistica della Fondazione Giovanni Santin onlus che si occupa di promuovere la conoscenza del Contemporaneo, ed è patrocinata dal Comune di Este. La mostra sarà visitabile fino al 22 giugno ad ingresso libero.
Sonia Strukul, artista padovana d’origine ma con un trascorso internazionale, fa grandi cose attraverso i ritratti di animali. La lepre, la volpe, l’aquila, la cinciallegra e il pappagallo sono rivisitati da una tavolozza artefatta e puntinata, ci guardano in attesa di rivedere il nostro lato selvatico, istintivo. Gli animali di Sonia Strukul magnificano gli dèi, lodano Madre Natura per la bellezza della vita, combattono la fame e la solitudine, costruiscono e difendono i loro nidi e le loro tane. Sono colorati, sgargianti, vivi; mentre noi umani siamo stati addomesticati dalla razionalità.
«Il tema della bellezza animale, che satura gli spazi nelle opere di Sonia Strukul, è da intendersi come indizio di una sacralità laica – commenta la curatrice Alessandra Santin - una fiamma nuova, un messaggio che legittima la speranza in un nuovo rinascimento, profondo, che avverte il bisogno di un cambiamento epocale e rivendica all’arte il diritto-dovere di interrogare l’uomo e il modello culturale in atto».
La ricerca di Sonia Strukul traccia il destino di una nuova generazione, attiva “fra i tempi” e fra le visioni totalizzanti della ragione, ancora illuministica. Insieme agli animali l’uomo di oggi può assistere alla nascita di una nuova coscienza, in cui il reale e l’ideale si confrontano e conquistano nuovi linguaggi. Il loro colore corrisponde al desiderio di un nuovo approdo, umano e animale insieme.
Sonia Strukul, biografia
Sonia Strukul nasce a Padova. Dopo gli anni del Liceo Artistico si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Venezia diplomandosi in pittura, prosegue la sua formazione all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts a Parigi, principale organo dell'insegnamento delle belle arti in Francia da quasi quattro secoli, presso l’atelier di pittura di Vincent Guignebert. In quegli anni cominciano le collaborazioni con Balenciaga per i tessuti, Van Cleef per i gioielli e le prime mostre. Continua così il percorso artistico e le innumerevoli partecipazioni a mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Negli ultimi anni ha inoltre curato mostre, presieduto concorsi d’arte, ha collaborato con il giornale online Progetto Radici curando la rubrica di divulgazione d’arte e cultura Finestre sull’Arte.
La curatela di “Magnificat” è affidata ad Alessandra Santin, direttrice artistica della Fondazione Giovanni Santin onlus che si occupa di promuovere la conoscenza del Contemporaneo, ed è patrocinata dal Comune di Este. La mostra sarà visitabile fino al 22 giugno ad ingresso libero.
Sonia Strukul, artista padovana d’origine ma con un trascorso internazionale, fa grandi cose attraverso i ritratti di animali. La lepre, la volpe, l’aquila, la cinciallegra e il pappagallo sono rivisitati da una tavolozza artefatta e puntinata, ci guardano in attesa di rivedere il nostro lato selvatico, istintivo. Gli animali di Sonia Strukul magnificano gli dèi, lodano Madre Natura per la bellezza della vita, combattono la fame e la solitudine, costruiscono e difendono i loro nidi e le loro tane. Sono colorati, sgargianti, vivi; mentre noi umani siamo stati addomesticati dalla razionalità.
«Il tema della bellezza animale, che satura gli spazi nelle opere di Sonia Strukul, è da intendersi come indizio di una sacralità laica – commenta la curatrice Alessandra Santin - una fiamma nuova, un messaggio che legittima la speranza in un nuovo rinascimento, profondo, che avverte il bisogno di un cambiamento epocale e rivendica all’arte il diritto-dovere di interrogare l’uomo e il modello culturale in atto».
La ricerca di Sonia Strukul traccia il destino di una nuova generazione, attiva “fra i tempi” e fra le visioni totalizzanti della ragione, ancora illuministica. Insieme agli animali l’uomo di oggi può assistere alla nascita di una nuova coscienza, in cui il reale e l’ideale si confrontano e conquistano nuovi linguaggi. Il loro colore corrisponde al desiderio di un nuovo approdo, umano e animale insieme.
Sonia Strukul, biografia
Sonia Strukul nasce a Padova. Dopo gli anni del Liceo Artistico si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Venezia diplomandosi in pittura, prosegue la sua formazione all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts a Parigi, principale organo dell'insegnamento delle belle arti in Francia da quasi quattro secoli, presso l’atelier di pittura di Vincent Guignebert. In quegli anni cominciano le collaborazioni con Balenciaga per i tessuti, Van Cleef per i gioielli e le prime mostre. Continua così il percorso artistico e le innumerevoli partecipazioni a mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Negli ultimi anni ha inoltre curato mostre, presieduto concorsi d’arte, ha collaborato con il giornale online Progetto Radici curando la rubrica di divulgazione d’arte e cultura Finestre sull’Arte.
Altri eventi dell'inserzionista
ALLOTROPI - Carla Rigato e Giorgio Trinciarelli
14/05/2017 - 04/06/2017
Venezia (VE) - Veneto
Inserito da Angela Forin
“Pur nella differenza semantica di espressione e di segno si scorge, nelle opere di Carla Rigato e di Giorgio Trinciarelli, una potenza espressiva che rimanda ai primordi energetici della creazione del mondo. Agli ALLOTROPI, dal greco Allos ( altro ) e Tropos ( modo ), i primi atomi rintracciati agli albori della vita e formati dallo stesso elemento chimico. Così come in linguistica, gli allotropi vengono detti etimologici, perché riferiti a vocaboli di significato diverso o affine, che risalgono per vie differenti alla stessa forma originaria.
Wunderkammer DUE
A cura di Adolfina De Stefani
14 MAGGIO | 4 giugno 2017
cittadellarte, Galleria L'Oleandro Rosa
San Marco, 1958 Calle De La Fenice, VENEZIA
Inaugurazione Sabato 13 Maggio 2017 ore 20,00
Presentazione e critica di Barbara Codogno
Wunderkammer DUE
A cura di Adolfina De Stefani
14 MAGGIO | 4 giugno 2017
cittadellarte, Galleria L'Oleandro Rosa
San Marco, 1958 Calle De La Fenice, VENEZIA
Inaugurazione Sabato 13 Maggio 2017 ore 20,00
Presentazione e critica di Barbara Codogno
In nome dell'Uomo, l'arte contro la violenza
12/11/2017 - 02/12/2017
Zero Branco (TV) - Veneto
Inserito da Angela Forin
Per la prima volta a Treviso l’arte contemporanea fa il suo ingresso nella lotta contro la violenza sulle donne. E lo fa attraverso un’importante mostra d’arte dal titolo evocativo “In nome dell’Uomo” che si terrà dal 12 novembre al 2 dicembre 2017 a Villa Guidini (Zero Branco, Treviso). Un manifesto di denuncia che, grazie ad un importante lavoro di ricerca della curatrice Barbara Codogno, si propone come momento di riflessione sociale e culturale che suggerisca soluzione e speranza.
“In nome dell’Uomo” è un progetto d’arte contemporanea fortemente voluto e realizzato grazie al sostengo della Commissione Intercomunale Pari Opportunità (CPOI), presieduta da Simona Guardati, e i Comuni di Casale sul Sile, Casier, Preganziol e Zero Branco. Si avvale dei patrocini della Commissione per la Realizzazione delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione del Veneto, Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Treviso e dell’Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Treviso; della collaborazione di Cambiamento Maschile Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Montebelluna e dell’associazione culturale Cittadellarte; e del contributo di BHR Treviso Hotel, in qualità di main sponsor. “In nome dell’Uomo” è realizzata anche grazie al supporto tecnico di EtnoFilm, InPrint Pubblicità e Tanis Root.
La mostra sarà inaugurata sabato 11 novembre alle ore 17.00 e rimarrà aperta il martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00; venerdì e sabato ore 9.00-13.00; domenica ore 15.00-18.00. Ingresso libero.
Si potrebbe quasi dire che alla violenza siamo stati abituati: quotidianamente la cronaca ci mostra immagini terribili davanti alle quali, addomesticati all'orrore, non sappiamo più reagire. La donna però è e resta il centro dal quale si dipanano tutte le altre riflessioni sulla violenza. Che la donna subisca violenza è purtroppo assodato. Che sia l'uomo a infliggerla è purtroppo dato di fatto. Ma di che uomo stiamo parlando?
Ecco quindi un titolo importate: In nome dell’Uomo. Dove Uomo con la lettera maiuscola diventa l'Uomo che sceglie di stare al fianco delle donne, dei bambini, dei fragili, incoraggia la bellezza il talento la giustizia, combatte insieme alle donne per un mondo senza violenza.
Ma Uomo è anche la somma di “uomo e donna”, è il genere umano che fortemente deve lottare contro la violenza su bambini, animali, ambiente, omofobia.
«In nome dell'Uomo fa un passo in più - spiega la curatrice Barbara Codogno - non solo rifuggo, condanno e non pratico la violenza, ma in nome dell'Uomo sono chiamato sulla Terra per fare il bene, per fare il meglio che può fare un Uomo. Se cambiasse l'atteggiamento violento che in molti assumono, quella violenza subdola e diffusa - una consuetudine che ormai ci ha anestetizzato - allora saremo di fronte ad un cambiamento culturale epocale, che includerebbe necessariamente anche la fine della violenza sul corpo della donna».
L'Uomo di domani è un Uomo nuovo. E dice no alla violenza.
ARTISTI
Sedici artisti, tra le eccellenze locali e nazionali che lavorano specificatamente sul tema della violenza, sono stati chiamati a presentare una loro riflessione che non vuole essere gridata ma proporre soluzioni, superamento e speranza. Tra installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte, “In nome dell’Uomo” affronta il tema affidandosi all'interpretazione di ogni singolo artista, con particolare attenzione alla sua ricaduta sociale.
Emanuela CALLEGARIN / Adolfina DE STEFANI / KETRA / Antonello MANTOVANI / Stefano REOLON / Carla RIGATO / Alberto SAKA / Gabriella SANTUARI / Bärbel SCHMIDTMANN / Elisabetta SGOBBI / Felice TAGLIAFERRI / Andrea TAGLIAPIETRA / Giovanni Oscar URSO / Marco VECCHIATO / Mariarosa VIO / Grazia ZATTARIN.
IN NOME DELL’UOMO / L’arte contro la violenza
a cura di Barbara Codogno
Villa Guidini a Zero Branco (TV)
12 novembre – 2 dicembre 2017
martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00
venerdì e sabato ore 9.00-13.00
domenica ore 15.00-18.00
ingresso libero, chiuso lunedì
“In nome dell’Uomo” è un progetto d’arte contemporanea fortemente voluto e realizzato grazie al sostengo della Commissione Intercomunale Pari Opportunità (CPOI), presieduta da Simona Guardati, e i Comuni di Casale sul Sile, Casier, Preganziol e Zero Branco. Si avvale dei patrocini della Commissione per la Realizzazione delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione del Veneto, Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Treviso e dell’Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Treviso; della collaborazione di Cambiamento Maschile Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Montebelluna e dell’associazione culturale Cittadellarte; e del contributo di BHR Treviso Hotel, in qualità di main sponsor. “In nome dell’Uomo” è realizzata anche grazie al supporto tecnico di EtnoFilm, InPrint Pubblicità e Tanis Root.
La mostra sarà inaugurata sabato 11 novembre alle ore 17.00 e rimarrà aperta il martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00; venerdì e sabato ore 9.00-13.00; domenica ore 15.00-18.00. Ingresso libero.
Si potrebbe quasi dire che alla violenza siamo stati abituati: quotidianamente la cronaca ci mostra immagini terribili davanti alle quali, addomesticati all'orrore, non sappiamo più reagire. La donna però è e resta il centro dal quale si dipanano tutte le altre riflessioni sulla violenza. Che la donna subisca violenza è purtroppo assodato. Che sia l'uomo a infliggerla è purtroppo dato di fatto. Ma di che uomo stiamo parlando?
Ecco quindi un titolo importate: In nome dell’Uomo. Dove Uomo con la lettera maiuscola diventa l'Uomo che sceglie di stare al fianco delle donne, dei bambini, dei fragili, incoraggia la bellezza il talento la giustizia, combatte insieme alle donne per un mondo senza violenza.
Ma Uomo è anche la somma di “uomo e donna”, è il genere umano che fortemente deve lottare contro la violenza su bambini, animali, ambiente, omofobia.
«In nome dell'Uomo fa un passo in più - spiega la curatrice Barbara Codogno - non solo rifuggo, condanno e non pratico la violenza, ma in nome dell'Uomo sono chiamato sulla Terra per fare il bene, per fare il meglio che può fare un Uomo. Se cambiasse l'atteggiamento violento che in molti assumono, quella violenza subdola e diffusa - una consuetudine che ormai ci ha anestetizzato - allora saremo di fronte ad un cambiamento culturale epocale, che includerebbe necessariamente anche la fine della violenza sul corpo della donna».
L'Uomo di domani è un Uomo nuovo. E dice no alla violenza.
ARTISTI
Sedici artisti, tra le eccellenze locali e nazionali che lavorano specificatamente sul tema della violenza, sono stati chiamati a presentare una loro riflessione che non vuole essere gridata ma proporre soluzioni, superamento e speranza. Tra installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte, “In nome dell’Uomo” affronta il tema affidandosi all'interpretazione di ogni singolo artista, con particolare attenzione alla sua ricaduta sociale.
Emanuela CALLEGARIN / Adolfina DE STEFANI / KETRA / Antonello MANTOVANI / Stefano REOLON / Carla RIGATO / Alberto SAKA / Gabriella SANTUARI / Bärbel SCHMIDTMANN / Elisabetta SGOBBI / Felice TAGLIAFERRI / Andrea TAGLIAPIETRA / Giovanni Oscar URSO / Marco VECCHIATO / Mariarosa VIO / Grazia ZATTARIN.
IN NOME DELL’UOMO / L’arte contro la violenza
a cura di Barbara Codogno
Villa Guidini a Zero Branco (TV)
12 novembre – 2 dicembre 2017
martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00
venerdì e sabato ore 9.00-13.00
domenica ore 15.00-18.00
ingresso libero, chiuso lunedì
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C9 | arte a corte a settembre, Explorando
26/09/2015 - 25/10/2015
Zero Branco (TV) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
In occasione di “C9 | arte a corte a settembre”, rassegna ideata da Tiziana Severi Arte Contemporanea con il patrocinio del Comune di Rubiera (RE), sabato 26 settembre, alle ore 18.00, si inaugura la mostra “Explorando”, a cura di Chiara Canali, all’interno del complesso monumentale dell’Ospitale di Rubiera (Via Fontana, 2).
La mostra costituisce il secondo appuntamento della rassegna di arte contemporanea “C9 | arte a corte a settembre”, evento con cadenza annuale che si tiene a Rubiera nel mese di settembre e presenta artisti di fama nazionale e internazionale per diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea sul territorio.
Quest’anno il titolo del progetto espositivo è “Explorando”, in omaggio a EXPO 2015 – l’esposizione universale che si tiene a Milano fino ad Ottobre 2015 – unione tra le due parole “Expo” ed “esplorando”, con l’intento di operare una ricognizione generale sui linguaggi segnici più freschi, attuali e innovativi del panorama artistico contemporaneo.
L’esposizione mette a confronto i codici visivi di otto artisti italiani di due generazioni, una di autori nati a inizio anni Settanta (Eloisa Gobbo, Massimo Caccia), precursori di una contaminazione formale tra il linguaggio della pittura e quello dell’illustrazione e della grafica, contraddistinti da uno stile pop e minimale, dove le campiture piatte si intersecano a un forte segno grafico; la seconda costituita da artisti nati a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta caratterizzati dalla “esplorazione” di linguaggi e tecniche espressive borderline tra pittura post-figurativa, disegno a matita e biro, fumetto e street art: Alessio Bolognesi, padre del famoso personaggio Sfiggy, alter ego del protagonista; Marino Neri, vincitore di diversi premi per il fumetto e l’illustrazione; Valentina Biasetti, pittrice parmigiana che privilegia il segno e il disegno a matita; Andrea La Rocca, autore di una ricerca che contamina acquerello, china e grafite su carta; Matteo Beltrami, giovane pittore reggiano dalla pittura fluida ed evanescente; Matt Verginer, scultore altoatesino che colora ad olio e acrilico la sua scultura in bronzo e legno.
Agli artisti è stato chiesto di mostrare la loro visione dell’uomo e del mondo attraverso la realizzazione di opere su carta e cartone, alcune delle quali anche di grandi dimensioni (2x6 metri), che verranno appositamente realizzate per la mostra e applicate ai pannelli di sala come veri e propri wall drawings.
L’evento è ideato e organizzato dalla Galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea e da Giorgia Beltrami, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Rubiera che mette a disposizione gli spazi dell’Ospitale.
La serata inaugurale prevede una performance con creazioni di Vally Valli, accompagnamento musicale di Giuliano Nora e set fotografico per gli ospiti.
La collettiva sarà visitabile fino al 25 ottobre 2015, sabato ore 16.00-19.00, domenica ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00. Venerdì 9 ottobre apertura straordinaria della mostra (ore 18.00-22.00), visita guidata su prenotazione (tel. 0522 622211), degustazione emiliana (ore 19.30) ed intrattenimento musicale Isotope trio (ore 21.00).
In occasione della mostra sarà presentato il catalogo ebook edito da Vanilla Edizioni, con testo critico di Chiara Canali e apparato iconografico delle opere in mostra.
Per informazioni: Tiziana Severi arte contemporanea (tel. 0522 629392, cell. 339 4953893, www.tizianaseveri.it).
Opere di Matteo Beltrami, Valentina Biasetti, Alessio Bolognesi, Massimo Caccia, Eloisa Gobbo, Marino Neri, Andrea La Rocca, Matt Verginer.
La mostra costituisce il secondo appuntamento della rassegna di arte contemporanea “C9 | arte a corte a settembre”, evento con cadenza annuale che si tiene a Rubiera nel mese di settembre e presenta artisti di fama nazionale e internazionale per diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea sul territorio.
Quest’anno il titolo del progetto espositivo è “Explorando”, in omaggio a EXPO 2015 – l’esposizione universale che si tiene a Milano fino ad Ottobre 2015 – unione tra le due parole “Expo” ed “esplorando”, con l’intento di operare una ricognizione generale sui linguaggi segnici più freschi, attuali e innovativi del panorama artistico contemporaneo.
L’esposizione mette a confronto i codici visivi di otto artisti italiani di due generazioni, una di autori nati a inizio anni Settanta (Eloisa Gobbo, Massimo Caccia), precursori di una contaminazione formale tra il linguaggio della pittura e quello dell’illustrazione e della grafica, contraddistinti da uno stile pop e minimale, dove le campiture piatte si intersecano a un forte segno grafico; la seconda costituita da artisti nati a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta caratterizzati dalla “esplorazione” di linguaggi e tecniche espressive borderline tra pittura post-figurativa, disegno a matita e biro, fumetto e street art: Alessio Bolognesi, padre del famoso personaggio Sfiggy, alter ego del protagonista; Marino Neri, vincitore di diversi premi per il fumetto e l’illustrazione; Valentina Biasetti, pittrice parmigiana che privilegia il segno e il disegno a matita; Andrea La Rocca, autore di una ricerca che contamina acquerello, china e grafite su carta; Matteo Beltrami, giovane pittore reggiano dalla pittura fluida ed evanescente; Matt Verginer, scultore altoatesino che colora ad olio e acrilico la sua scultura in bronzo e legno.
Agli artisti è stato chiesto di mostrare la loro visione dell’uomo e del mondo attraverso la realizzazione di opere su carta e cartone, alcune delle quali anche di grandi dimensioni (2x6 metri), che verranno appositamente realizzate per la mostra e applicate ai pannelli di sala come veri e propri wall drawings.
L’evento è ideato e organizzato dalla Galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea e da Giorgia Beltrami, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Rubiera che mette a disposizione gli spazi dell’Ospitale.
La serata inaugurale prevede una performance con creazioni di Vally Valli, accompagnamento musicale di Giuliano Nora e set fotografico per gli ospiti.
La collettiva sarà visitabile fino al 25 ottobre 2015, sabato ore 16.00-19.00, domenica ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00. Venerdì 9 ottobre apertura straordinaria della mostra (ore 18.00-22.00), visita guidata su prenotazione (tel. 0522 622211), degustazione emiliana (ore 19.30) ed intrattenimento musicale Isotope trio (ore 21.00).
In occasione della mostra sarà presentato il catalogo ebook edito da Vanilla Edizioni, con testo critico di Chiara Canali e apparato iconografico delle opere in mostra.
Per informazioni: Tiziana Severi arte contemporanea (tel. 0522 629392, cell. 339 4953893, www.tizianaseveri.it).
Opere di Matteo Beltrami, Valentina Biasetti, Alessio Bolognesi, Massimo Caccia, Eloisa Gobbo, Marino Neri, Andrea La Rocca, Matt Verginer.
Variazioni e capricci morali
04/10/2014 - 18/10/2014
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Variazioni e capricci morali
a cura di Tiziana Pantaleo
Dalila Belato
Roberto Calò
Luigi Citarrella
Daniele Notaro
La Compagnia delle Mutazioni
Inaugurazione sabato 4 ottobre 2014, ore 18.30
fino al 18 ottobre
dal martedì al sabato 9:30/12:30 | 16:30/19:30
lunedì 16:30/19:30
BoBeZ
Associazione Culturale
via Isidoro La Lumia 22 – Palermo
Sabato 4 ottobre 2014, presso l’Associazione Culturale Bobez (via Isidoro La Lumia 22) si inaugura “Variazioni e capricci morali”, a cura di Tiziana Pantaleo, che presenta le opere di Dalila Belato, Roberto Calò, Luigi Citarrella, Daniele Notaro e del collettivo “La Compagnia delle Mutazioni”.
In mostra sculture, dipinti e fotografie: linguaggi eterogenei si congiungono per divenire parte di un percorso unico che si sviluppa tra capricci e variazioni, come dichiara il titolo, ossequiosamente mutuato dall’ultima opera lasciataci da Manlio Sgalambro. “Variazioni e capricci morali” (2013), raccoglie sotto forma di aforismi gli ultimi e illuminati pensieri del maestro, che nel presentarlo diceva: “Il filosofo è come un cavaturaccioli, che gira e gira e gira per fare un buco e “sturare”, in maniera che salti il tappo e vengano fuori queste cose, che io chiamo capricci e variazioni”.
Partendo da questa formula, la mostra vuole poggiare lo sguardo sull’uomo come focolaio di contrasti e bagaglio di diversità, sul suo essere effimero ma anche immortale, e sulla natura umana, ora spietata, ora disincantata, a tratti cinica e a volte annichilente, ma che sa anche essere ironica e leggèra, capace di non prendersi sul serio, sorridente e un po’ beffarda.
a cura di Tiziana Pantaleo
Dalila Belato
Roberto Calò
Luigi Citarrella
Daniele Notaro
La Compagnia delle Mutazioni
Inaugurazione sabato 4 ottobre 2014, ore 18.30
fino al 18 ottobre
dal martedì al sabato 9:30/12:30 | 16:30/19:30
lunedì 16:30/19:30
BoBeZ
Associazione Culturale
via Isidoro La Lumia 22 – Palermo
Sabato 4 ottobre 2014, presso l’Associazione Culturale Bobez (via Isidoro La Lumia 22) si inaugura “Variazioni e capricci morali”, a cura di Tiziana Pantaleo, che presenta le opere di Dalila Belato, Roberto Calò, Luigi Citarrella, Daniele Notaro e del collettivo “La Compagnia delle Mutazioni”.
In mostra sculture, dipinti e fotografie: linguaggi eterogenei si congiungono per divenire parte di un percorso unico che si sviluppa tra capricci e variazioni, come dichiara il titolo, ossequiosamente mutuato dall’ultima opera lasciataci da Manlio Sgalambro. “Variazioni e capricci morali” (2013), raccoglie sotto forma di aforismi gli ultimi e illuminati pensieri del maestro, che nel presentarlo diceva: “Il filosofo è come un cavaturaccioli, che gira e gira e gira per fare un buco e “sturare”, in maniera che salti il tappo e vengano fuori queste cose, che io chiamo capricci e variazioni”.
Partendo da questa formula, la mostra vuole poggiare lo sguardo sull’uomo come focolaio di contrasti e bagaglio di diversità, sul suo essere effimero ma anche immortale, e sulla natura umana, ora spietata, ora disincantata, a tratti cinica e a volte annichilente, ma che sa anche essere ironica e leggèra, capace di non prendersi sul serio, sorridente e un po’ beffarda.